di Detlev Schlichter
Con questo saggio cercherò di conciliare due visioni apparentemente contrastanti sui problemi principali con il nostro sistema monetario attuale. Inizierò caratterizzando queste prime due posizioni:
Come i lettori di questo sito web e del mio libro sanno, è mia convinzione che il problema centrale con il sistema attuale è l'alto grado di elasticità dell'offerta di moneta. Un sistema di denaro fiat in costante espansione, di iniezioni continue di nuovo denaro nell'economia attraverso i mercati finanziari – a volte lente, a volte veloci – alterano sistematicamente i tassi di interesse e distorcono il risparmio e gli investimenti. Questo porterà ad un'errata allocazione del capitale ed al fissaggio errato dei prezzi dei beni. Poiché queste distorsioni sono sistematiche, le dislocazioni risultanti si accumulano nel tempo e così, progressivamente, destabilizzano l'economia. Il denaro elastico è subottimale, instabile ed insostenibile.
Il punto non è che un gold standard è perfetto o "perfettamente efficiente" o addirittura privo di disturbi. Il punto è semplicemente che abbandonando l'oro come base sufficientemente anelastica del sistema monetario e sostituendolo essenzialmente con denaro fiat completamente elastico e senza limiti, come è successo in tutto il mondo nel periodo dal 1914 al 1971, abbiamo reso il sistema finanziario, e per estensione le nostre economie, sostanzialmente più instabili. Mentre il sistema può apparire stabile sulla superficie per periodi prolungati, l'economia è in costante accumulo di squilibri che infine la sonvolgeranno.
L'attuale debacle – caratterizzata da un debito eccessivo, un sistema finanziario eccessivamente teso e fuori controllo, banche sovraccariche, una pletora di bolle speculative su scala globale – è il risultato inevitabile della nostra decisione, 40 anni fa, di levare completamente l'ancora dell'oro e perseguire la rotta del denaro fiat senza restrizioni. Il sistema continua ad andare avanti grazie ad iniezioni di denaro sempre più aggressive (in particolare nella base monetaria del sistema bancario) e ad altri interventi statali, ma credo fermamente che stiamo arrivando alla resa dei conti.
"Completamente flessibile" ed "illimitato" suona come un folle "tutto gratis per tutti", ma, naturalmente, non è così. La massima flessibilità di creare qualsiasi somma di denaro e di iniettarla nell'economia è un privilegio unico nel nostro sistema post-gold standard che spetta allo stato e che è affidato alla burocrazia della banca centrale.
Ben Bernanke, l'attuale Stampatore degli Stati Uniti, come è noto si vantò nel 2002:
"Il governo degli Stati Uniti ha una tecnologia, chiamata stampante (o, oggi, il suo equivalente elettronico), che permette di produrre tutti i dollari che si desiderano a costo essenzialmente zero..."
Abbandonando l'oro, abbiamo sostituito la disciplina ed il rigore apolitico del denaro sonante che è il fondamento stesso di un'economia a proprietà privata e di una società libera con la piena flessibilità monetaria nelle mani della burocrazia statale. Colui che ha il potere di stampare moneta può decidere i tassi di interesse, manipolare i mercati del credito ed influenzre tutti i tipi di prezzi degli asset. In realtà, non può non farlo. E' chiaro che abbandonando l'oro in favore del denaro fiat, abbiamo abbandonato un pilastro fondamentale del capitalismo ed abbiamo adottato una forma di pianificazione centrale monetaria.
Guardando il problema da questo punto di vista, la mia asserzione che l'attuale sistema porterà ad un'errata allocazione dei capitali sempre maggiore, a maggiori distorsioni economiche, e che in ultima analisi deve crollare, non sembra affatto inverosimile. E' il destino di tutti i sistemi con una pianificazione centralizzata e con distorsioni sistematiche del mercato. Proprio come l'Impero comunista Sovietico crollò sotto il peso delle sue contraddizioni economiche intrinseche così crollerà il sistema del denaro fiat politicizzato.
Oro e libertà
La pianificazione centralizzata non solo può essere respinta per motivi attinenti alla sua inefficienza economica ed insostenibilità, ma anche giustamente disprezzata per il suo intrinseco conflitto con la libertà umana. I critici della cartamoneta e della banca centrale hanno sempre sottolineato che il gold standard non è solo un contatore efficace contro rischi eccessivi e quindi un garante della stabilità, ma anche un garante della libertà.
Nel suo influente articolo "Gold and Economic Freedom" del 1966, Alan Greenspan ha scritto:
"In assenza del gold standard, non c'è modo di proteggere i risparmi dalla confisca realizzata attraverso l'inflazione. [...] La politica finanziaria del welfare state richiede che i possessori di ricchezza non possano proteggersi in alcun modo.
Questo è il meschino segreto delle filippiche degli uomini a favore del welfare contro l'oro. La spesa a deficit è semplicemente un sistema per la confisca della ricchezza. L'oro ostacola questo insidioso processo. Si pone a protezione dei diritti di proprietà. Se si coglie questo, non si ha difficoltà a capire l'antagonismo degli statalisti verso il gold standard."
Un documento altrettanto impressionante è del 1948, un articolo di Howard Buffett, un deputato del Nebraska, dal titolo “Human Freedom Rests on Gold Redeemable Money”:
"[...] Quando si ricorda che una delle prime mosse da parte di Lenin, Mussolini e Hitler fu quella di mettere fuori legge la proprietà individuale dell'oro, si comincia a percepire che ci possa essere una qualche connessione tra la moneta, convertibile in oro, ed il raro premio conosciuto come libertà umana.
Non c'è sfida più importante che abbiamo di fronte rispetto a questa – il ripristino della vostra libertà per assicurarsi oro in cambio dei frutti delle vostre fatiche."
(Howard Buffett era un uomo della Vecchia Destra degli Stati Uniti, un amico dell'anarco-libertario Murray Rothbard, e padre dell'oligarca miliardario Warren Buffett, che oggi è un aperto critico dell'oro, un fautore dei salvataggi governativi e lo strillone della campagna degli Stati Uniti per tassare i ricchi.)
Mentre la mia critica della moneta fiat è strettamente economica e si concentra sulla fondamentale inadeguatezza del denaro elastico nel capitalismo, è essenzialmente congrua con l'obiezione politica alla moneta fiat basata sulle considerazioni sulla libertà umana. Entrambi gli aspetti sono due facce della stessa medaglia. Quindi tutto ciò costituisce una posizione coerente anti-denaro fiat: Il sistema attuale è un sistema di interventismo statale persistente nei mercati che, molto simile al socialismo, porta a gravi distorsioni ed infine a caos economico. È incompatibile con una società libera e un'economia di mercato.
Il punto di vista populista: I mercati senza controlli sono in difetto
Ora diamo un'occhiata a quello che io definirei come il conflitto, o come minimo il punto di vista contrastante su ciò che è sbagliato nel nostro sistema finanziario. Questa opinione è diffusa tra la popolazione di oggi, influenza pesantemente il dibattito nei media e recita qualcosa come:
È proprio vero che abbiamo troppo intervento dello stato nella finanza? Abbiamo davvero una qualche forma di pianificazione monetaria centrale? Questo punto di vista non sottovaluta completamente il potere delle grandi banche private? Quando uno guarda alle posizioni gigantesche che hanno queste banche nei loro bilanci (e le posizioni ancora più grandi che hanno "fuori dal bilancio"), e quando uno guarda ai bonus fuori misura che i banchieri si auto-pagano, e quando uno considera ulteriormente che la maggior parte della creazione del denaro viene effettuata dalle banche private, allora sembra come se la "pianificazione centralizzata" o il "potere della burocrazia" siano delle descrizioni inaccurate del sistema attuale. J.P. Morgan ha da poco ammesso di aver perso $2 miliardi e conta su complicate posizioni in derivati. Come può essere che la colpa sia di banchieri centrali o di "pianificatori monetari centrali" immaginari? Non abbiamo a che fare con il contrario della pianificazione centrale? Questo non è capitalismo sfrenato? Forse abbiamo bisogno di più regolamentazione e più controllo da parte delle autorità statali. La principale minaccia per il nostro benessere economico è davvero una banca centrale troppo potente, oppure è un sistema bancario privato che viene gestito a favore dei banchieri piuttosto che a favore dell'economia "reale" e che può crollare in conseguenza a speculazioni incontrollate? Il nostro sistema non sembra affato grigio e noioso come la pianificazione centrale Sovietica, ma più come un sistema capitalista che sta vistosamente perdendo il controllo. E se tornassimo al gold standard non limiteremmo il potere della banca centrale per salvarci dagli errori dei banchieri? Riportando in auge l'oro e limitando lo spazio di manovra delle banche centrali farà peggiorare le cose.
Il modo in cui ho descritto la visione populista contiene osservazioni e conclusioni. Credo che le conclusioni siano in gran parte corrette. Potrebbero apparire intuitivamente sensate, ma non reggono ad un esame più attento, a mio parere. Tuttavia, non si può negare che molte delle osservazioni che costituiscono la base di questa idea generale sono chiaramente corrette. E' mio obiettivo dimostrare con il seguente articolo che non c'è conflitto logico tra queste osservazioni e la critica della moneta fiat descritta in precedenza come una forma di politica monetaria a pianificazione centrale. In effetti, tutti i sintomi di cui la visione populista si occupa e che costituiscono la base della rabbia diffusa tra la popolazione – l'apparente distacco della finanza globale dall'economia reale, il mercato smisurato e incontrollabile dei derivati, la cultura dei bonus e le rivendicazioni istantanee delle banche private sulle riserve bancarie illimitate ed i salvataggi illimitati – hanno tutti origine dalla decisione di abbandonare il gold standard e sostituirlo con il denaro fiat illimitato sotto il controllo statale. E la mia speranza è che una volta che questa connessione diventa chiara, più critici del sistema vedranno che la cura non è più potere alla burocrazia ed una maggiore regolamentazione e maggiori controlli, ma semplicemente un ritorno al denaro sonante e quindi un ritorno ad un sistema che è controllato, non da burocrati e da banchieri, ma dai consumatori dei servizi finanziari.
La potenza del consumatore
Nel capitalismo, in un mercato veramente libero, il consumatore decide ciò che viene prodotto, come le risorse vengono allocate, e chi fa profitti e chi no. Comprando da alcuni e non comprando da altri il consumatore dirige in ultima analisi la produzione, l'attività economica e l'uso delle risorse scarse. Sotto il capitalismo il consumatore decide come il capitale viene distribuito. Il nostro problema è che oggi non abbiamo il capitalismo nella finanza, e la ragione di ciò è stata semplicemente l'abbandono del gold standard e la creazione al suo posto di un sistema di denaro fiat illimitato e del settore bancario centrale.
Per costruire la mia tesi solleciterò l'aiuto di un'insolita fonte: Paul Krugman.
Paul Krugman ha recentemente discusso col membro Congresso Ron Paul in TV. Ron Paul ha iniziato parlando di quello che ho elaborato in precedenza, che il nostro sistema dei tassi di interesse è fissato da un'agenzia di stato e l'offerta di moneta è determinata da un'agenzia di stato; che questa è una qualche forma di fissaggio dei prezzi e gestione economica da parte dello stato, che non ha mai funzionato ed è incompatibile con un sistema di libero mercato.
Paul Krugman ha iniziato molto male. Ha semplicemente affermato che "non si può lasciare fuori il governo dalla politica monetaria", e che la "Federal Reserve fisserà sempre i tassi di interesse". Chiaramente, questa è una sciocchezza. Possiamo discutere se tali disposizioni debbano prevalere o meno, ma affermare che siano oggeto di una certa inevitabilità è incomprensibile. Prima del 1913 non vi era alcuna FED, eppure esistevano tassi di interesse e creditori e debitori e crescita ed occupazione e mercati. Affermare che nel campo del denaro lo stato deve semplicemente fissare i prezzi è una fesseria, e Krugman è apparso ancora una volta come una statalista con una mentalità chiusa.
Tuttavia, poi Krugman ha rilasciato una dichiarazione che era interessante, sostanzialmente corretta e che userò come base della mia argomentazione. Ha detto che il denaro non è nient'altro che semplici pezzi di carta con immagini di presidenti morti su essi, che la distinzione tra il denaro ed il non-denaro non era chiara ma che ci fosse un continuum, e che non sapeva nemmeno cosa fosse il denaro. Penso che questi siano punti importanti, ma se riflettiamo attentamente arriviamo a conclusioni che non sono a sostegno dello statalismo monetario di Paul Krugman, ma in realtà sostengono l'avversione del Parlamentare Paul al denaro di carta dello stato.
Che cos'è il denaro?
Oro e argento sono stati usati come denaro sottoforma di monete per 2,500 anni. La finanza "moderna" è iniziata con la nascita del sistema bancario, circa 300 anni fa. Le banche non si sono mai realmente limitate ad avere depositi ed a fare prestiti, ma, praticamente fin dall'inizio, sono state nel settore della creazione del denaro, un business che hanno inventato loro. Naturalmente, il denaro era ancora l'oro o l'argento, e questi non possono essere creati dalle banche, ma le banche emettevano ciò che chiamerò derivati del denaro. Pensate alle banconote o ai depositi bancari. Poiché non si trattava di oro o argento non erano denaro, ma erano di solito crediti in oro o argento, e cominciarono a circolare nell'economia e venivano utilizzati dalla popolazione come se fossero soldi. Naturalmente, se tutti i derivati del denaro in circolazione erano pienamente sostenuti dall'oro o dall'argento nei caveau delle banche (cioè, oro e argento che non è attualmente in circolazione), allora l'offerta di quello che la popolazione utilizza come denaro non si sarebbe ampliata e le banche non sarebbero diventate produttrici di denaro. Ma come tutti sappiamo, le banche tentarono rapidamente di emettere derivati del denaro che non erano coperti da oro o argento, o come minimo non pienamente coperti da oro o argento. Nella misura in cui la popolazione accettava i derivati scoperti del denaro come denaro, le banche avevano in effetti una licenza per stampare denaro, e questo permetteva alle banche di concedere più prestiti e fare più profitti. Ma le parole chiave nella frase precedente sono "nella misura in cui la popolazione accettava". Il consumatore di finanziamenti, in particolare il depositante, decideva in quale misura i banchieri avrebbero potuto diventare produttori di denaro. Se i depositanti si sentivano a disagio con le pratiche del loro banchiere, non accettavano più i suoi derivati del denaro ma invece ritiravano i loro depositi e li mettevano da qualcun altro, o semplicemente tenevano oro fisico e argento di nuovo. Il consumatore aveva il potere di staccare la spina ai banchieri.
In difesa delle corse agli sportelli bancari
Cos'era il denaro e cosa non era denaro, con l'arrivo dei depositi bancari e della riserva frazionaria, è diventato un concetto un pò fluido, ed è rimasto tale sin da allora. E' diventato soggetto a modifiche. C'è, nelle parole di Krugman, un continuum. Ma sotto il gold standard, ciò che era accettato come denaro era infine deciso dalla popolazione. I depositanti potevano revocare licenza di stampare denaro in qualsiasi momento. Il banchiere era in una posizione pericolosa. Essere un creatore di denaro era redditizio, ma poneva il banchiere alla mercee di una popolazione volubile. C'era sempre il rischio di panico e di una corsa agli sportelli bancari.
Ora, chi sarebbe a favore di corse agli sportelli bancari e del panico? Non sono un segno di una popolazione potenzialmente irrazionale ed incline al panico che non riesce a prendere decisioni sagge nel proprio migliore interesse? — Questa è oggi l'opinione generalmente accettata, credo. Ma la prospettiva di corse agli sportelli bancari è senza dubbio anche una forma drastica di potere dei consumatori, di controlli essenziali del capitalismo. Il rischio di una corsa agli sportelli bancari, di una perdita improvvisa della fiducia da parte della popolazione in termini di affidabilità, prudenza, e solvibilità di un banchiere, è un controllo potente sull'assunzione del rischio da parte del banchiere e sulla strategia aziendale complessiva. Non sorprende che, prima dell'arrivo delle banche centrali prestatori di ultima istanza e del denaro fiat illimitato, il settore bancario sembrava attirare un tipo molto diverso di persona di quanto faccia oggi. I banchieri erano (perché dovevano esserlo) conservatori ed estremamente preoccupati da mostrare alla popolazione un aspetto moderato, prudente e di massima affidabilità. Niente paroloni sulle "opportunità di affari globali", sulle quote di mercato e su un alto "ritorno dal capitale".
Il potere si sposta dal depositante al burocrate
Parliamo delle banche centrali. Questo è ciò che Milton Friedman ed Anna Schwartz avevano da dire nel loro libro influente A Monetary History of the United States sulla fondazione della Federal Reserve:
"Il Sistema della Federal Reserve è stato creato da uomini la cui visione sugli obiettivi della banca centrale era modellata dalla loro esperienza di panico monetario durante il periodo bancario nazionale. Il problema monetario di base li sembrava essere le crisi bancarie prodotte o risultanti da un tentativo di cambio da parte della popolazione di depositi in valuta (valuta significava metalli all'epoca, DS.)"
Questo "tentativo di cambio da parte della popolazione" non era altro che il consumatore sovrano che decideva che ora vi erano troppi derivati del denaro in giro e che ora preferiva mantenere di nuovo il denaro adeguato, ossia l'oro. Evidentemente era ritenuto un bene per il consumatore passare dalla moneta (oro) ai depositi, così da ampliare la definizione di ciò che era accettato come moneta e consentendo così alle banche di crearne di più. Ma, così dichiararono i fondatori del Federal Reserve System, non era accettabile che il consumatore avesse la facoltà di restringere la definizione di denaro ancora una volta e di ridurre la capacità delle banche di emettere più derivati del denaro. Lo stato così entrava in scena per proteggere le banche modificando le preferenze della popolazione, come minimo quei cambiamenti nelle preferenze che limitavano la creazione di moneta e l'espansione del credito.
Potreste dire che era un bene che la FED riducesse il rischio di corse agli sportelli bancari e rendesse sicuro il sistema bancario. Questa è l'interpretazione standard di oggi. (A proposito, la FED non ha reso l'economia più stabile né di certo il settore bancario, come dimostra George Selgin in questa eccellente presentazione.) Tuttavia, il buon economista non si limita a guardare le conseguenze immediate e più evidenti della politica ma anche le conseguenze di lungo periodo. Non può sfuggire il fatto che la creazione di una banca centrale come un sostegno per le banche e la loro produzione dei derivati del denaro fu il punto di partenza di un processo di privazione dei diritti del depositante come regolatore ultimo e arbitro di ciò che è il denaro, di quanto ce ne dovrebbe essere, e di ciò che rende le banche buone e prudenti. Il potere del depositante, il consumatore dei servizi bancari, è stato indebolito, e il potere del banchiere centrale, il burocrate, come giudice ultimo di ciò che è denaro e ciò che è buon settore bancario è stato rafforzato. Il legame tra il banchiere ed i depositanti stava iniziando ad essere sostituito con il legame tra il banchiere e il banchiere centrale.
E' chiaro che gli interessi del banchiere e del burocrate erano strettamente allineati e si rivolgeva alla maggiore produzione di denaro. Il banchiere voleva condurre l'attività lucrativa della creazione ed immissione dei derivati del denaro tra la popolazione senza il rischio di improvvisi cambiamenti nelle preferenze dei consumatori. I funzionari dello stato volevano favorire l'espansione monetaria poiché ciò era considerato un bene per gli affari e perché lo stato stesso era naturalmente un debitore importante. Non c'è da stupirsi che con l'avvento delle banche centrali e poi il denaro fiat illimitato, l'indebitamento dello stato iniziò ad espandersi.
Il punteggio a questo punto: Banchieri/burocrati 1 – Consumatori 0
Ludwig von Mises; foto da mises.org |
La storia è sempre scritta dai vincitori, ed i vittoriosi statalisti, banchieri centrali ed economisti Keynesiani sostengono – ad oggi – che questo era del tutto fatto per il bene del popolo. La contrazione monetaria terminò (vero) e la Grande Depressione finì (non del tutto vero, ma probabilmente si prese una pausa). Ma – oh queste conseguenze di lungo periodo!
Il consumatore del denaro era stato privato dai suoi diritti. Su quello che i banchieri potevano fare e non fare, su quanto denaro ci poteva essere nell'economia e su quali erano i tassi di interesse – niente di tutto questo era più un "dare ed avere" tra i banchieri in cerca di profitto ed i loro consumatori bancari, e quindi identico nelle sue dinamiche alla relazione tra l'imprenditore ed il suo cliente, ma ormai era il risultato della linea politica. Nel 1953 la Camera di Commercio degli Stati Uniti pubblicò un pamphlet intitolato The Mystery of Money che duramente dichiarava: "Il denaro è quello che stabilisce il governo."
I banchieri, in generale, abbracciarono questo cambiamento. Era meglio andare a letto con lo stato piuttosto che con la popolazione volubile. Lo stato aveva risorse illimitate (o quasi) e poteva fare le leggi. E, cosa più importante, lo stato era interessato alla costante espansione monetaria – una proposta magnificamente lucrativa per i banchieri come produttori dei derivati del denaro.
Il punteggio: Banchieri/burocrati 2 – Consumatori 0
Chiusura di un'altra scappatoia
Tutti i consumatori di denaro erano stati privati dei loro diritti? – No, c'erano ancora quegli stranieri fastidiosi che detenevano varie forme di derivati del denaro attraverso il commercio, ma che erano inutilizzabili nelle proprie economie locali. Sotto gli accordi post-Seconda Guerra Mondiale (Bretton Woods, che non era, a differenza del gold standard, un sistema che si era evoluto spontaneamente ma uno che era stato progettato dall'élite burocratica, solo per essere poi compromesso dalla stessa élite – vi suona familiare?) questi stranieri potevano naturalmente conservare i loro dollari di carta se lo desideravano, o potevano rimandarli di nuovo agli emettitori e richiedere un pagamento in oro. Questi stranieri erano quindi ancora in una posizione simile ai depositanti nazionali prima del 1933. Potevano ancora minacciare una "corsa agli sportelli" se ritenevano che i produttori di denaro stavano usando la loro licenza per stampare denaro troppo liberamente.
Questo vincolo sulla creazione di denaro venne rimosso nel mese di Agosto 1971 quando Nixon chiuse la finestra dell'oro. Un altro gruppo di esterni, di consumatori di finanziamenti al di fuori dell'alleanza banca-stato che aveva un certo potere di staccare la spina al monopolio monetario, era stato messo a tacere. Ora niente sbarrava la via alla crescita del complesso economico-politico al fine di espandere l'emissione di derivati del denaro. Il governo poteva avere continui deficit di bilancio; le banche potevano ampliare i propri bilanci ed emettere derivati del denaro, che ora erano la nuova moneta adeguata anche a livello globale, senza doversi preoccupare troppo di una popolazione volubile. Gli economisti Keynesiani erano a disposizione per spiegare alla popolazione che tutto questo era a suo vantaggio. Secondo il nuovo Dottorato-standard (Jim Grant), i burocrati illuminati avrebbero guidato il sistema finanziario verso una continua espansione, una prospettiva che contrastava con la versione ufficiale all'inizio della storia bancaria, quando i banchieri dovevano vivere costantemente nella paura dei loro depositanti irrazionali.
Banchieri/burocrati 3 – Consumatori 0
Questi cambiamenti istituzionali hanno costantemente ampliato la definizione di cosa sia il denaro, hanno reso l'offerta di moneta sempre più elastica e hanno portato ad una continua espansione dell'offerta di moneta, naturalmente al di là di quello che la popolazione richiede veramente. Le grandi quantità di nuovo denaro potevano essere posizionate tra la popolazione ad un potere d'acquisto per ogni nuova unità monetaria sempre minore. Se la popolazione avesse davvero richiesto di detenere così tanto denaro, il prezzo del denaro, cioè il valore di scambio di ogni unità di denaro, non sarebbe sceso così tanto. Sin dal 1933 il dollaro ha perso il 94% del suo potere d'acquisto, secondo le statistiche ufficiali del governo. Dal 1971 82%.
Naturalmente, non sto sostenendo che la popolazione era del tutto impotente. La popolazione può sempre ridurre i suoi bilanci monetari e conservare più ricchezza in oro. Questi cambiamenti sono particolarmente pronunciati ogni volta che l'alleanza stato-banca usa il suo privilegio di stampare denaro in modo particolarmente sfacciato, come ad esempio nel corso del 1970 o di recente, dal 2001 ad oggi, portando a drastiche svalutazioni della moneta cartacea rispetto all'oro. Sin dalla chiusura della finestra internazionale dell'oro nel 1971, il prezzo dell'oro misurato in dollari di carta è passato da $35 a $1585.
Denaro fiat = privare la popolazione dei suoi diritti
Tuttavia, il punto chiave di questo saggio non è l'inflazione e neanche le dislocazioni economiche sempre più grandi che devono derivare dalla costante espansione monetaria, che è il tema di Paper Money Collapse. Il punto è chi controlla il settore bancario e finanziario. Chi è l'arbitro ultimo della prassi bancaria e anche della dimensione e della portata del settore finanziario? Ancora una volta, in un vero libero mercato è la popolazione, il consumatore, che decide quali prodotti si producono e dove vanno le risorse e chi fa profitti. Ma perché questo accada nel settore bancario e finanziario le esigenze della popolazione devono controllare le materie prime bancarie. Questo non è più il caso nel nostro sistema monetario fiat, in cui la materia prima non è materia affatto ma allegro denaro senza limiti a totale discrezione della burocrazia della banca centrale.
L'oro sta a significare potere dei consumatori e disciplina bancaria. La demonetizzazione ufficiale dell'oro ha reciso il legame tra depositante come consumatore bancario e regolatore ultimo dell'attività bancaria e dei banchieri. Il banchiere non è più in balia di un depositante avverso al rischio che finanzia l'attività del banchiere ma può richiedere un rimborso in oro. Il banchiere non deve spiegare la solidità delle sue operazioni alla popolazione. Finché riesce a convincere i suoi superiori presso la banca centrale che quello che fa merita il finanziamento generoso con riserve fiat, o se capisce astutamente quale asset la banca centrale sarà lieta di monetizzare con la sua stampante, o se può semplicemente dichiarare che se va in bancarotta farà male ad un sacco di innocenti in modo che risulti degno di maggiori riserve monetarie, egli rimarrà in attività. Ed i banchieri sanno che i burocrati tenderanno sempre a sostenerli, ad appoggiarsi sempre verso un'ulteriore espansione del settore bancario che significa crescita del credito. E lo stato stesso è diventato totalmente dipendente dalla persistente espansione del credito per finanziare lo stato sociale e per mantenere felici gli elettori. La burocrazia statale è un drogato a cui viene chiesto di disciplinare le attività del suo spacciatore di droga.
Questo è il motivo per cui il movimento Occupy fraintende le cose. Il colpevole non è il capitalismo, perché abbiamo in gran parte rimosso la normale disciplina di un sistema capitalista dal settore bancario e finanziario. In un articolo notevole di ZeroHedge, dal titolo The Real Debate on Gold and Money, Jeff Snider, Presidente e CIO di Atlantic Capital Management, ha fornito una descrizione brillante della forma bizzarra che il nostro sistema finanziario ha adottato:
"Finché una banca può dare in pegno un qualche tipo di garanzia finanziaria presso una banca centrale, quella banca rimarrà in attività, a prescindere da come i suoi depositanti (il popolo) percepiscono la sua sconsideratezza. Infatti, la maggior parte della produzione di credito creata nel corso degli ultimi trent'anni (che comprende tutta la Grande Moderazione) è stata fatta da banche che non hanno depositanti. Sarebbe meglio rinominare la Grande Moderazione in la Grande Finanziarizzazione, dove i titoli hanno scavalcato il ruolo delle "riserve", e le banche centrali si sono impegnate nel finanziamento illimitato di queste riserve (per raggiungere un determinato target del tasso di interesse, ovvero un tasso di interesse a zero o vicino allo zero può portare alla possibilità di creare riserve illimitate, ma, ancora una volta, il limite efficace è l'offerta di garanzie di "qualità", come definite dalle banche centrali stesse)."
La popolazione è stata tamlemte rimossa da una funzione di controllo in materia di finanza che durante la crisi la burocrazia ha adottato misure estreme per tenerla a distanza. Ricordate che il governo degli Stati Uniti ha costretto le banche private ad accettare i fondi del salvataggio TARP, anche se queste banche ritenevano di non aver bisogno di aiuti del governo e che l'accettazione avrebbe potuto infangare la loro reputazione di fronte ai loro clienti. Recentemente, quando alcune banche Europee hanno reso noto che non avevano preso i fondi di emergenza LTRO della BCE, sono state rimproverate bruscamente dal presidente della BCE Mario Draghi. Quando l'oro era il denaro e lo stato era fuori dalla finanza, il depositante era in carica ed il banchiere doveva darsi da fare per distinguersi dai suoi colleghi in termini di solidità ed affidabilità. Nel nuovo mondo Orwelliano della finanza controllata dal governo, tutti i maiali sono uguali.
O almeno così dobbiamo credere. Che la verità è diversa lo sappiamo tutti. Ma credo che si tratta di un caso del genere: "Volete la verità? Non potete gestire la verità!" La burocrazia sa cosa è meglio per noi.
Il depositante ha ancora un'arma importante a sua disposizione. Può prelevare i suoi fondi e con l'utilizzo del contante è possibile rimuovere i propri affari finanziari dal sistema bancario. Non sorprende che questo ultimo residuo di potere dei consumatori in materia di finanza sia già sotto pesante attacco da parte dello stato. Non solo è diventato abbastanza scomodo nel mondo di oggi utilizzare il denaro contante, soprattutto a causa degli alti prezzi nominali a seguito di decenni di svalutazione monetaria, ma anche perché lo stato sta erigendo sempre più barriere legislative e regolamentari per le transazioni che la popolazione opera con la cartamoneta dello stato. In molti paesi, sono stati attuati o sono in fase di discussione limiti legali sulle transazioni in contanti. La ragione ufficiale è il giro di vite sull'evasione fiscale, sul traffico di droga o sul finanziamento del terrorismo. Una volta che ci muoviamo verso una società senza contanti, non solo ogni transazione sarà registrata e lo stato sarà in grado di monitorare meglio ogni individuo, ma l'incapacità di transazioni al di fuori del sistema bancario controllato dal governo renderà impossibili gli assalti agli sportelli bancari. Verrà così raggiunto l'asservimento totale del consumatore finanziario.
Le illusioni dei banchieri e dei burocrati
Noi, la popolazione, non sappiamo più quali banche sono sane o anche se è rimasta una qualche banca sana. Non sappiamo se i tassi di interesse riflettono davvero la propensione della popolazione a risparmiare e quindi la reale disponibilità di risorse per investimenti a lungo termine. Non sappiamo quali asset là fuori sono ancora supportati dal risparmio volontario. Non sappiamo più quali sono i prezzi veri di qualsiasi asset. Tutti questi aspetti delle nostre economie sono manipolati dal crescente cartello bancario-burocratico. Sappiamo che questo cartello opera verso un complesso stato-finanza sempre più grande, e noi dovremmo credere che questo vasto complesso venga ancora controllato nel nostro migliore interesse.
Richiedere una maggiore regolamentazione manca il bersaglio. La regolamentazione sposta solo il potere dalle banche allo stato all'interno dell'alleanza anti-mercato tra stato e banche, ma non riporta la popolazione ed il consumatore finanziario come broker di potere finali nell'equazione. Coloro che vedono solo degli "avidi banchieri" ed un calo nella morale degli affari dietro al nostro attuale malessere finanziario, hanno in mente una visione troppo superficiale delle cose. La decenza umana è importante, ma il controllo più potente sull'avidità e il più efficace tutore di una corretta prassi commerciale è ancora la prospettiva della perdita, che in un'economia di mercato è il risultato per non aver servito i vostri clienti in modo adeguato. Quando l'oro era la base del sistema monetario il depositante era il cliente bancario più potente. L'oro ancorava il sistema finanziario all'economia reale. Era il tutore della disciplina e di pratiche bancarie sane. Nel nostro attuale sistema, il destino delle banche, i prezzi degli asset finanziari e la struttura del settore finanziario sono in gran parte determinati dalla politica monetaria e dei vari interventi della burocrazia finanziaria. Ironia della sorte, ogni volta che appaiono crepe in questo nuovo sistema monetario di pianificazione centrale, portano ad un maggiore intervento e quindi ad un'ulteriore soppressione delle forze di regolazione del mercato.
Burocrati e banchieri sono ugualmente illusi se credono di poter continuare a gestire questo sistema a proprio vantaggio, o addirittura che questo sistema sarà sostenibile. I banchieri credono di poter far crescere per sempre il castello di carte composto da bilanci più grandi e posizioni in derivati sempre più grandi con l'aiuto di finanziamenti a costo zero da parte della banca centrale e di salvataggi illimitati se le cose vanno male. Sembrano pensare che possano continuare a tenere insieme la sicurezza garantita dallo stato con pacchetti di compensazione che sarebbero adatti solo per gli imprenditori in un libero mercato. I burocrati credono di poter controllare questo edificio pieno di debito con i vari strumenti di politica, e modificando le curve dei rendimenti, aggiustando alcuni prezzi degli asset più in alto ed alcuni interessi in basso, possono continuare a manipolare l'economia reale per sempre. Si sbagliano. Un sistema che si basa sulla pianificazione centrale, sul fissaggio dei prezzi e sulla persistente manipolazione del mercato deve infine crollare. I segni che questo sistema si è già dato scacco matto da sé si stanno accumulando in tutto il mondo intorno a noi.
Nel frattempo, la svalutazione della cartamoneta continua.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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