Bibliografia

giovedì 31 maggio 2012

Il Vostro Corpo E' una Fabbrica Chimica Regolata dalla FDA





di Gary North


La Food and Drug Administration afferma la sua autorità sul vostro corpo, perché è una fabbrica chimica. Non vorremmo vedere andare in giro 300 milioni di fabbriche non regolate, non è vero? Certo che no.

Considerate la ricerca sulle cellule staminali. Cosa accadrebbe se una compagnia scopriresse il modo di estrarre sostenze chimiche dal vostro corpo (chiamato midollo osseo) per curarvi dal cancro? Beh, sappiamo cosa accadrebbe dopo. Sareste tentati di vendere midollo osseo non regolato. Oppure potrebbe farlo una terza parte in cerca di profitto. Così, la FDA si è mossa per stroncare la cosa sul nascere.

Ha preso provvedimenti contro un laboratorio privato che riforniva le persone di midollo osseo — midollo osseo preso dai loro stessi corpi.

No, potreste pensare. Questo è Alice nel Paese delle Meraviglie. Questo è un manicomio gestito da matti.

La Food and Drug Administration (FDA) è andata in tribunale per impedire che l'azienda del Colorado, Regenerative Science, utilizzi le cellule staminali sviluppate in una parte del corpo (midollo osseo) per riparare i danni in altre parti del corpo, come le articolazioni. La FDA obietta il fatto che queste cellule siano sostanze chimiche, l'uso di cui ha il potere di regolare, anche se le cellule sono prese dal corpo per poi essere immesse di nuovo nel vostro corpo.

La FDA è abituata al processo attraverso il quale richiede che
vengano spesi molti anni e milioni di dollari per approvare farmaci sviluppati in un laboratorio prima che qualcuno sia autorizzato ad usarli. Indipendentemente dai risultati clinici che dimostrano l'elevata efficacia nell'utilizzo delle cellule staminali, la FDA ritiene intollerabile consentire di utilizzare le cellule del proprio corpo senza l'approvazione preventiva di un'enorme e costosa burocrazia.

La FDA è chiara: è responsabile del vostro corpo. Voi no.

Questa è la prima legge di North della burocrazia. Qual è la prima legge di North? Questa: "Alla fine, qualche burocrate applicherà letteralmente una legge fino al limite della follia."

La FDA la farà franca? Probabilmente. Chi combatterà questa situazione? Chi può permettersi di combatterla?

Forse uno studio legale di interesse pubblico verrà in soccorso. Ma ci sono molti burocrati e pochi studi legali di interesse pubblico.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


mercoledì 30 maggio 2012

Il tempo è galantuomo





di Francesco Simoncelli


"Doppio peso e doppia misura sono ambedue in abominio all'Eterno." -- Proverbi 20:10


I Tedeschi saranno messi al muro. Il plotone d'esecuzione si chiama PIIGS. Per anni hanno pasteggiato grazie al loro consenso, hanno sperperato, hanno azzardato, hanno scialacquato, hanno agito come se non ci fosse un domani; pensavano che nessuno avrebbe chiuso il banchetto dei festeggiamenti. Le briciole finivano agli strati più bassi, generosamente concessi da questa oligarchia di presunti soggetti onniscenti in grado di prevedere qualsiasi squilibrio economico o sociale. Poi è arrivato il classico guastafeste: il lungo termine. Il pattume che hanno ingurgitato era letale, il loro fegato è diventato una bomba ad orologeria che potrebbe mandarli all'altro mondo ben presto. Fucileranno i Tedeschi per depredarli dei loro fegati. Pensano che questa operazione possa infine salvarli. E' per questo che la maggior parte dei paesi dell'Eurozona stanno spingendo per gli Eurobond:

Mario Monti insiste sugli eurobond, nonostante le resistenze della Germania: «Credo vi sarà un'accelerazione, non è questione di mesi». E rilancia sulla crescita dopo il vertice Ue di Bruxelles («passi avanti ma occorre di più»): al Forum dei giovani il premier ha promesso interventi per 8 miliardi a sostegno dell'occupazione. Quanto alla Grecia, «salvarla è possibile: se salta un Paese è un problema per tutti». Sui giovani insiste anche Mario Draghi: il sottoutilizzo dei giovani è «uno spreco che non possiamo permetterci». Per il presidente Bce il salvataggio dell'euro richiede un «coraggioso salto di immaginazione politica».

Anche Hollande è d'accordo su questo punto. Ovviamente, siamo di fronte all'opportunità che offre la crisi di manipolare il pensiero comune e trascinare l'Eurozona in un panorama di maggiore pianificazione centrale. L'agnello sacrificale è la Germania che risulta fiscalmente ed economicamente più solida ed affidabile rispetto a tutti gli altri membri dell'Eurozona. I bond a due anni della Germania rendono lo 0.07%. C'è una mania dietro tale rendimento così basso. E dove c'è una mania, è probabile che ci sia anche una bolla. Il rifugio per eccellenza sono le casse del Tesoro Tedesco, poiché gli investitori pensano che se il progetto euro finisse domani con fallimenti in massa la Germania sarebbe realtivamente salva. Non è così. Abbiamo visto perché. La Germania ha contribuito ad acquistare i pasti con cui hanno banchettato PIIGS. L'epatite è contagiosa.

Quindi, si sta tentando di mantenere in piedi un grosso zombie che cammina grazie al fatto che "se camannia è vivo!" Il problema è che sta cadendo a pezzi. Si tenta quindi di redistribuire i vari rischi, permettendo alla Grecia di poter condividere i suoi grossi guai con altri paesi. In realtà solo con uno: la Germania. Questo vuol dire anche che se passerà questo progetto al prossimo vertice UE, la BCE ci darà dentro con la stampante. Tale piano richiede proprio una forte presenza della BCE come prestatore di ultima istanza, dando vita ad una sempre maggiore inflazione nei prezzi segando le gambe alla classe media. La stessa cosa che sta avvenendo in America. Questo è uno punto fondamentale di questo piano, perché altrimenti il peso totale dei vari debiti a rischio dell'Eurozona ricadrebbe sulle tasche dei contribuenti...alla luce del sole. Ciò significherebbe una cosa: suicidio elettorale. La Merkel ha avuto il suo ultimatum alle ultime elezioni.

Ora rimane da vedere come si dipanerà il futuro. Il risultato sarà lo stesso, ciò che cambierà sarà il grado di dolore da sopportare. Naturalmente, i fessi che hanno creduto nelle promesse del governo Greco e dei burocrati Europei saranno derubati dei loro risparmi. Una grande inflazione nei prezzi si respira nell'aria, quello che resta da vedere è se la Grecia farà parte dell'inflazione Europea oppure inflazionerà la sua stessa dracma. Leggiamo, infatti, da Business Insider:

Ci aspettiamo che la “Greciauscita” sarà seguita da risposte politiche di vasta portata: prevediamo che la BCE taglierà i tassi allo 0.5% e ripristinerà il suo programma pluriennale LTRO, un secondo pacchetto per Portogallo ed Irlanda, un certo tipo di programma Troika per la Spagna, più il supporto sui mercati finanziari peri bond del governo Spagnolo ed Italiano. Non ci aspettiamo presto gli Eurobond o una piena condivisione del fardello fiscale. Ma, se si intensifica il trasferimento dei depositi dalle banche della periferia, allora la classe dirigente Europea potrebbe concordare per uno schema unitario di garanzia e finanziamento dei depositi (DGS) — che ha lo scopo di proteggere i depositi contro l'uscita dall'EMU e la denominazione della valuta come anche l'insolvenza bancaria — più uno schema di ricapitalizzazione bancario finanziato unitariamente.

Quello a cui assisteremo sarà un crash globale senza precedenti. La maggior parte pensa di aver visto tutto lo spettacolo qunado è scoppiata la bolla immobiliare. Non è così. E' diviso in diversi atti. La bolla immobiliare era gonfiata dalla ricchezza che si poteva estrarre dal proprio immobile, prendendo in prestito e spendendo sempre più denaro ipotecando la casa. Poi la bolla è scoppiata, portando giù le banche poiché piene zeppe di mutui insostenibili e portando ad una recessione perché l'economia era drogata da questo denaro legato agli immobili; ciò ha condotto ad enormi deficit e la stampa di maggiore denaro per tentare di reflazionare l'economia allo sbando e salvare quelle entità vitali all'attuale sistema di pianificazione centrale. L'economia sta morendo non per la malattia, ma per la cura inflitta dai burocrati dietro una scrivania. Leggiamo cosa ha da dire Peter Schiff:

Ho già argomentato che la nostra crescita economica prima della crisi era in larga parte in funzione della bolla immobiliare. Quando la bolla è scoppiata, sapevo che l'economia si sarebbe contratta. Ed è quello che è successo. Dal 2008 al 2009 il notrso PIL nazionale (di circa $14 biliardi) si è contratto di $212 miliardi. Per impedire qualsiasi altro sprofondamento, il governo ha speso aggressivamente, contraendo enormi prestiti. Per il sollievo di tutti, queste mosse non hanno fermato la contrazione nominale. Dal 2010 al 2011 il PIL degli USA si è espanso di $502 miliardi, e dal 2011 al 2012 si è aggiunto un addizionale $508 miliardi. Tutto sommato, dalla fine del 2008 l'economia degli USA ha aggiunto un complessivo $798 miliardi al PIL. Ma questi guadagni sono arrivati ad un alto prezzo.

I deficit federali nello stesso periodo di tempo sono arrivati ad una sconcertante cifra di $4.2 biliardi! Nel 2009 i federali hanno registrato un grafico da $1.4 biliardi in debito (il deficit era solo di $161 miliardi nel 2007). In altre parole, abbiamo preso in prestito cinque volte di più di quanto siamo cresciuti. Questa "strategia" di crescita non è diversa da un individuo che perde metà del suo reddito, ma continua a spendere accumulando debito sulla carta di credito. Tutto ciò si potrebbe descrivere come crescita economica? Ma questo è come stiamo descrivendo la nostra attuale economia, ed in larga parte, economisti esperti, politici, investitori, ed accademici concordano.

L'espansione del governo federale è stata possibile grazie a quegli investitori disposti a credere nelle promesse dei burocrati ed impegnare il proprio capitale per un tasso di ritorno molto basso. Questo ha consentito al governo Statunitense di andare avanti. Non continuerà all'infinito. Gli investitori non saranno disposti a rinnovare i prestiti ai bassi tassi attuali. Il governo federale sta per sbattere contro un muro. Siamo in un anno elettorale, alzare le tasse è politicamente suicida. Se il Congresso si rivolgerà alla FED, come è probabile che sia, ci sarà un'inflazione di massa; ma finché l'attenzione è del tutto per la bomba Europea lo zio Ben può lasciare che gli effetti recessivi facciano il loro corso. Poi dovrà fare qualcosa. Già si parla di "Giapponesizzazione" dell'economia Americana. Il Giappone, rispetto agli USA, è in condizioni fiscali migliori. Diversamente dagli USA è un creditore ed i cittadini vantano un ottimo tasso di risparmio.

Nonostante i recenti problemi della bilancia commerciale ed i guai che potrebbero derivare da un aumento dei rendimenti dei bond, prima di andare in bancarotta il Giappone potrebbe, ad esempio, richiedere il saldo dei debiti da parte dello zio Sam: più di un biliardo di dollari.

I bond a 10 anni del Tesoro Americano sono ai minimi storici. Pensate ora alla Grecia. Pensate a quanto era semplice per questa nazione prendere in prestito, ai minimi che avevano raggiunto i tassi di interesse. Tutti festeggiavano. Era tanto in bancarotta allora quanto lo è adesso. Lo stesso vale per lo zio Sam.

Pensate alla bolla immobiliare. Si pensava che i prezzi delle case potevano solamente salire, nessuno si preoccupava della qualità del credito; finché un giorno qualcuno se ne preoccupò. Pensate a Bear Stearns, alla Lehman Brothers. Nessuno ha visto arrivare la crisi, tranne gli Austriaci. La storia si ripete: le persone percepiscono il dollaro come un rifugio sicuro, pensano che l'economisa Statunitense sia solida, ma un giorno si accorgeranno del contrario e le uscite saranno prese d'assalto.

Finché il governo riesce a piazzare i propri bond, il sistema regge. Una volta che gli investitori si ritireranno entrerà in gioco la banca centrale di turno a sostenere direttamente il sistema e permettergli di andare avanti. La Federal reserve lo sta già facendo. Continuerà a farlo, ma non entrerà in modalità iperinflazione; a meno che il Congresso non decida di nazionalizzare la FED. Semmai ci sarà iperinflazione non durerà molto, molti perderanno la propria ricchezza, ma infine si tornerà ad una moneta stabile e ci sarà una ripresa economica. Ma suddetta non è una soluzione ed i banchieri centrali lo sanno. Piuttosto assisteremo ad una bancarotta del governo e dell'illusione delle soluzioni Keynesiane ai problemi economici: salvataggi infiniti.

Ludwig von Mises scrisse nel 1920 che la pianificazione socialista è irrazionale. I pianificatori centrali sono ciechi senza i mercati dei capitali. Aveva ragione. I socialisti sono ciechi, la loro burocrazia è cieca. Per un determinato periodo di tempo possono impoverire una certa popolazione, possono creare terrore attorno ad essa, arrivare addirittura ad uccidere milioni di individui. Ma infine il loro sistema economico imploderà. Il socialismo è agli sgoccioli. L'immensa burocrazia che caratterizza i governi odierni ci conferma un punto fermo: i tanti burocrati che ne fanno parte perderanno i propri lavori dopo il Grande Default.

Fate le vostre scommesse.


martedì 29 maggio 2012

Leadership Mancante

Possiamo assistere ad un assaggio del futuro. Già oggi abbiamo un panorama politico ed economico devestato: una landa desolata che ospita rovine tranciate dal tempo e dalla polvere, ossa di animali a riempire le vallate gialle e tempestate di un vento che suggerisce semplicemente all'occhio umano di voltare lo sguardo e andarsene. Le persone stanno visibilmente perdendo la fiducia nell'apparato democratico-statale. I costi di questa macchina burocratica si fanno sempre più alti, esige un nutrimento sempre maggiore, disperde e spreca parecchie risorse, impoverisce a ritmo battente i suoi sottoposti e fa promesse che non può mantenere. Tutti i governi camminano sul filo di lana, hanno costruito un sistema di promesse che non possono mantenere e si basano ormai, oltre che su costi crescenti, sul furto di una parte della popolazione a favore di un'altra. Così si uccide la produzione, lentamente ma inesorabilmente. Il problema è uno: le promesse non possono essere rotte, anche se impossibili. I gruppi di pressione non lo permettono, è politicamente suicida. Solo che quest'ultimo sarà l'epitaffio della classe dirigente. Più ci si guarda intorno più si scorgono governi fantoccio ed inchini riverenziali verso autorità diverse da quella del popolo; le persone (si spera) hanno memoria, ed ora stanno scorgendo il reale volto dell'apparato statale. Il tempo dei "volti carismatici" è finito. E' incombente un risveglio. Fate le vostre scommesse.
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di Gary North


Tre decenni fa, la leadership politica era in un mercato al rialzo. Oggi, è in un mercato al ribasso.

Sarkozy ha perso in Francia questo mese. La Grecia non può formare un governo. Il partito della Merkel ha perso un'elezione importante durante il fine settimana. La Gran Bretagna è governata da un governo di coalizione. Obama ha usato la sua maggioranza in entrambe le camere del Congresso per infondere uno stimolo da $787 miliardi, che è svanito. Poi il suo partito ha perso la Camera nel 2010. Il supporto per la sua figura è tiepido, nella migliore delle ipotesi.

Pensate indietro di 30 anni. In politica, vi erano tre figure fondamentali: Ronald Reagan, Margaret Thatcher e Deng Xiaoping. Nella religione, ce n'era una: Giovanni Paolo II.



REAGAN

Ronald Reagan impose i suoi tagli fiscali nel 1981. I Democratici alla Camera lo assecondarono a malincuore. La popolazione era dietro di Reagan. Lo sapevano.

Aveva sconfitto Jimmy Carter. Quella era la prima volta che un Presidente in carica eletto aveva perso sin dal 1932. (Ford non era stato eletto.)

Nel 1982, Reagan firmò il TEFRA. Aumentò le tasse. La bancarotta della Previdenza Sociale arrivò nel 1983. Reagan accettò la decisione della Commissione Greenspan sulla Previdenza Sociale. Accettò un aumento delle tasse di lungo termine.

Nel 1982, l'economia era nella peggiore recessione sin dalla Seconda Guerra Mondiale. Il Dow Jones Industrial Average raggiunse 777 il 13 Agosto 1982. Firmò il TEFRA tre settimane più tardi. Rifiutò di porre il veto su qualsiasi legge sulla spesa. Non chiuse alcun dipartimento federale. I deficit annuali da $200 miliardi iniziarono nel 1983, ma anche allora, fu salutato come un grande leader. Divenne il Presidente di Teflon. Niente di negativo lo fermava. Sconfisse lo sfortunato Walter Mondale nel 1984 per un incredibile 525 a 13 voti elettorali.

Lasciò la Casa Bianca a James Baker III. Baker, allora come oggi, era un uomo di Bush. Ma la retorica di Reagan non fallì mai di ispirare i suoi seguaci. Se ne andò dalla carica come un presidente popolare.

Reagan sosteneva solo tre politiche non negoziabili:
  1. tagli delle imposte sul reddito alle fasce superiori,
  2. rafforzamento dell'esercito,
  3. anti-Comunismo.
Rimase fermo sulle sue convinzioni.
Non appena prestò giuramento, un sindacato minore, il PATCO, che gestiva il controllo del traffico aereo, andò in sciopero. Questo era illegale per la legge federale. Reagan disse che avrebbe licenziato chiunque non fosse tornato a lavorare in un giorno specifico. La maggior parte dei membri del PATCO non tornarono al lavoro. Tutti loro vennero licenziati. Non ci furono incidenti aerei. La transizione verso nuovi dipendenti proseguì senza intoppi.

Ciò mandò un messaggio ai leader sindacali. Lo mandò anche ai dirigenti Sovietici. Erano tanto vecchi come Reagan, ma lui sembrava più tosto, e le foto di Reagan mentre cavalcava il suo cavallo o mentre recintava il suo ranch stavano ad indicare che era mentalmente e fisicamente molto più giovane.

Ricordo una vignetta politica dell'epoca. Era una corsa su pista. Brezhnev aveva i suoi pantaloncini da corsa, con un deambulatore. Reagan correva davanti a lui, con tutti i denti. Questa vignetta catturò la reale condizione della leadership Sovietica. Breznev morì nel Novembre 1982. Il suo sostituto fu Andropov. Morì nel Febbraio del 1984. Il suo sostituto fu Chernenko. Morì nel Marzo 1985.

Clinton era popolare. Riuscite a ricordare qualunque cosa abbia fatto, oltre a Monica? E' stato in carica per 8 anni, e soprattutto ricordiamo Hillary. Anche lui era un Presidente di Teflon. Tutto ciò che faceva ricordava il Teflon. Era inaffondabile.



THATCHER

Dall'altra parte dell'Atlantico nel 1982 c'era Margaret Thatcher. E' stata la prima donna Primo Ministro della Gran Bretagna. Fu eletta nel Maggio 1979. Wikipedia riassume come vinse.

I Conservatori fecero campagna elettorale sulle questioni economiche, impegnandosi a controllare l'inflazione ed a ridurre il crescente potere dei sindacati che sostenevano gli scioperi di massa. Assunsero anche l'agenzia pubblicitaria Saatchi & Saatchi. La campagna dei Conservatori si concentrò sul raggiungimento del sostegno da parte degli elettori Labouristi che non avevano mai votato per i Conservatori prima, di coloro che si accingevano a votare per la prima volta e delle persone che avevano votato Liberal nel 1974. . . . Chiese esplicitamente agli elettori Labouristi il loro sostegno quando lanciò la sua campagna a Cardiff, sostenendo che il Labour era ormai estremo.

Questo era esattamente la strategia che Reagan adottò un anno più tardi. Nel mezzo di una tempestosa inflazione nei prezzi e di una recessione, ottenne i voti dei "colletti blu Democratici" che percepivano correttamente che Carter ed i Democratici non erano profondamente impegnati per le loro preoccupazioni.

Rimase ferma sulle sue convinzioni.

La politica economica della Thatcher fu influenzata dal pensiero monetarista e da economisti come Milton Friedman. Insieme al Cancelliere dello Scacchiere Geoffrey Howe, abbassò le imposte dirette sul reddito ed aumentò le imposte indirette. Aumentò i tassi di interesse per rallentare la crescita dell'offerta di moneta e pertanto abbassare l'inflazione, introdusse limiti alla spesa pubblica e ridusse la spesa sui servizi sociali come l'istruzione e la casa. I suoi tagli alla spesa per l'istruzione superiore la portarono ad essere la prima Primo Ministro del dopoguerra istruita ad Oxford a non essere insignita del dottorato honoris causa dall'Università di Oxford, dopo un voto di 738 a 319 del gruppo di governo ed una petizione degli studenti.

Non aumentò i tassi d'interesse. Il libero mercato lo fece. La Banca d'Inghilterra cessò di inflazionare, seguendo l'esempio della Federal Reserve, con Paul Volcker che invertì la linea politica nel mese di Agosto 1979. Ecco perché l'inflazione nei prezzi rallentò. Ecco anche perché l'Occidente finì in una grave recessione. Come insegna la teoria economica Austriaca, quando le banche centrali inflazionano, ci saranno degli effetti: aumento dei prezzi ed un boom. Quando cessano di inflazionare, ci saranno bolle scoppiate ed una recessione.

Poi, come Reagan nel 1982, invertì la politica sulle tasse.

L'approvazione del lavoro della Thatcher scese al 23% nel Dicembre 1980, inferiore a quello registrato da qualsiasi altro Primo Ministro. Non appena la recessione dei primi anni '80 si intensificò, aumentò le tasse; nonostante le preoccupazioni espresse in una dichiarazione firmata da 364 economisti di spicco rilasciata verso la fine del Marzo 1981.

Perché aumentò le tasse? Perché rifiutò di tagliare le spese: come Reagan. Ma l'economia cominciò a riprendersi sotto la nuova politica monetaria.

Nel 1982 il Regno Unito iniziò a sperimentare segnali di ripresa economica, l'inflazione scese al 8.6% da un massimo del 18%, ma la disoccupazione era più di 3 milioni per la prima volta sin dal 1930. Nel 1983 la crescita economica globale divenne forte e l'inflazione ed i tassi dei mutui scesero ai livelli più bassi dal 1970, anche se la produzione manifatturiera scese del 30% sin dal 1978 e la disoccupazione rimase elevata, raggiungendo il picco di 3.3 milioni nel 1984.

Questo in parallelo con gli Stati Uniti. Interrompendo l'inflazione nei prezzi, le due banche centrali causarono una recessione mondiale. Ma si invertì, come risultato di un abbassamento delle aliquote fiscali marginali superiori e di denaro più stabile.

I deficit negli Stati Uniti rimasero enormi, ma l'economia supply-side ottenne il credito. Le politiche Keynesiane erano al cuore – enormi deficit – ma i Keynesiani non ottennero merito di ciò, perché Reagan e la Thatcher erano verbalmente anti-Keynesiani. I deficit di Reagan terminarono l'eredità retorica del Partito Repubblicano di bilanci in pareggio. Quella era l'eredità suprema di Reagan alla vita politica Americana. Ora viviamo sotto il bipartisan dei deficit Keynesiani. Così come tutto l'Occidente.

Eppure, l'economia sta affondando in recessione. Il Keynesismo non funziona.

Nell'Aprile 1982, i militari dell'Argentina attaccarono le Isole Falkland di proprietà dell'Inghilterra, o le Malvinas come le chiamavano gli Argentini. Tali isole erano al largo della costa orientale dell'Argentina. Non avevano alcun valore economico o strategico. Erano utilizzate per l'allevamento delle pecore. La Thatcher entrò in guerra. Nel mese di Giugno, l'Argentina si arrese. Gli Inglesi persero 255 uomini. L'Argentina ne perse 649. Il governo Argentino cadde. La Thatcher venne nettamente rieletta nel 1983.

Queste sei settimane di guerra avevano portato al limite la Marina Britannica. Ciò indica che la capacità militare della Gran Bretagna era l'ombra di quello che era nel 1945. Ma le bandiere sventolavano e la folla applaudiva.

Nel 1984, i minatori di carbone Britannici sciperarono in inverno. La Thatcher si rifiutò di capitolare. Spezzò il sindacato. Come Reagan, diede grandi discorsi. Era una sostenitrice del libero mercato, come Reagan. Lasciò un'eredità retorica pro-mercato, come fece Reagan. Questa eredità era molto più forte rispetto alle sue politiche, lo stesso vale anche per Reagan.

Al centro di entrambe le economie c'erano le rispettive banche centrali. Volcker, non Reagan, fu il progettista della ripresa. Questo era vero anche in Gran Bretagna. La Banca d'Inghilterra deteneva il potere reale. La Thatcher ed il governo Britannico no.



DENG

Nel 1978, Deng Xiaoping annunciò una nuova politica per l'agricoltura. D'ora in poi, gli agricoltori avrebbero potuto coltivare quello che volevano. Avrebbero potuto vendere i loro raccolti ad altri, senza l'intervento del governo Cinese.

La conferma arrivò ad un villaggio in un modo unico. NPR l'ha rivelato all'inizio del 2012. La storia era ampiamente conosciuta in Cina da anni. La stampa Tedesca ha raccontato la storia nel 2008. Ma la versione NPR è vivace.

Nel 1978, i contadini di un piccolo villaggio Cinese chiamato Xiaogang si riunirono in una capanna di fango per firmare un contratto segreto. Pensarono che sarebbero stati fucilati. Invece, tale contratto finì per trasformare l'economia Cinese in modi che risuonano ancora oggi. Il contratto era così rischioso – e un grande affare – perché venne creato al culmine del comunismo in Cina. Ognuno lavorava nella fattoria collettiva del villaggio, non esisteva proprietà personale.

Gli agricoltori erano alimentati con il comunismo. Accettarono di assegnare i lotti alle famiglie. Ognuno avrebbe coltivato il cibo per la famiglia. Li trasformò in capitalisti.

Non era libera impresa pura. Parte del raccolto sarebbe comunque andato al governo. Qualcuno andò nella collettività locale. Ma le famiglie che superavano le rispettive quote potevano tenersele.

Avrebbero potuto essere giustiziati per questa rivolta. Il contratto diceva che se fosse avvenuto ciò, o se qualcuno fosse andato in prigione, altre famiglie si sarebbero prese cura dei bambini fino ai 18 anni.

Cercarono di mantenere segreto il contratto. Fallirono.

Prima del contratto, gli agricoltori si sarebbero trascinati nei campi solo quando suonava la sirena del paese, segnando l'inizio della giornata lavorativa. Dopo il contratto, le famiglie uscivano prima dell'alba. "Siamo tutti segretamente in competizione," dice Yen Jingchang. "Tutti volevano produrre di più della persona accanto."

Ah, questi imperscrutabili Cinesi! Erano dei capitalisti segreti. Erano disciplinati dal nesso dei contanti. Marx aveva messo in guardia da queste persone. Pensano solo a sé stesse, non al bene più grande. Lavorano di più.

Nulla era cambiato, tranne il sistema delle ricompense. Non c'erano nuovi strumenti.

Era la stessa terra, gli stessi strumenti e le stesse persone. Eppure, cambiando semplicemente le regole economiche – dicendo, potete mantenere alcune delle cose che coltivate – tutto è cambiato. Alla fine della stagione, ebbero un raccolto enorme: maggiore, dice Yen Hongchang, rispetto ai cinque anni precedenti messi insieme. Questo enorme raccolto li tradì. I funzionari locali capirono che gli agricoltori avevano diviso la terra, e la notizia di ciò che era accaduto a Xiaogang risalì la catena di comando del Partito Comunista.

Burocrati Comunisti abbastanza intelligenti! Voglio dire, se tutto ad un tratto la produzione aumenta di cinque a uno, ci può essere una sola spiegazione razionale: capitalismo strisciante!

Ad un certo punto, Yen Hongchang venne trascinato all'ufficio locale del Partito Comunista. I funzionari lo insultarono, lo trattarono come se fosse nel braccio della morte. Ma fortunatamente per Mr. Yen e gli altri agricoltori, in questo momento della storia, c'erano persone potenti del Partito Comunista che volevano cambiare l'economia della Cina. Deng Xiaoping, il leader Cinese che avrebbe reso la Cina un'economia moderna, era appena arrivato al potere. Così, invece di giustiziare gli agricoltori di Xiaogang, i leader Cinesi decisero in ultima analisi di tenerli come un modello.

Questo non fu un incidente isolato. La stessa storia si ripetè in tutta la Cina, motivo per cui la produzione agricola aumentò nel 1979. (Per un documento accademico che spiega questo aumento enorme, ma non fa menzione di Deng o della modifica dei diritti di proprietà, consultate questo.) Wiki scrive:

Le riforme economiche che sfruttavano i principi del mercato ebbero inizio nel 1978 e vennero effettuate in due fasi. La prima fase, alla fine del 1970 ed all'inizio del 1980, comportò la de-collettivizzazione dell'agricoltura, l'apertura del paese agli investimenti stranieri, e il permesso per gli imprenditori ad avviare nuove imprese. Tuttavia, la maggior parte dell'industria restava di proprietà dello stato. La seconda fase della riforma, alla fine degli anni '80 e nei '90, comportò la privatizzazione e l'appalto di gran parte dell'industria di proprietà statale e l'abolizione del controllo dei prezzi, delle politiche protezionistiche, e delle regolamentazioni, anche se rimasero i monopoli di stato in settori quali quello bancario e petrolifero.



GIOVANNI PAOLO II

Divenne Papa nel 1979, dopo 30 giorni del termine breve di Giovanni Paolo I. Parlava diverse lingue. Era un sopravvissuto. Era sopravvissuto ai Nazisti. Era sopravvissuto ai Comunisti. Era stato mentore dal cardinale Stefan Wyszynski, un altro maestro nell'esasperazione di una burocrazia ostile.

Entrò in carica come un anti-Comunista. Il suo tentato assassinio nel 1981 da un uomo assunto da Comunisti Bulgari non lo rese più cordiale. Ma perdonò l'uomo nel 1983, e lo incontrò anche. Cambiò radicalmente l'atteggiamento dell'uomo.

Ci sono state visioni in competizione sulla sua eredità, ovviamente. Ma non c'è dubbio che egli sia stato il Papa che ha viaggiato di più nella storia. Le folle che si riunivano per vederlo erano enormi. La folla a Manila nel 1995 si stimava che fosse composta dai 5 ai 7 milioni.

Nei suoi ultimi giorni come Premier dell'Unione Sovietica, Gorbaciov si recò in Vaticano per incontrare il Papa. Nel bel mezzo di una crisi economica, Gorbaciov doveva costruire rapporti con l'Occidente. Aveva bisogno di prestiti. Conosceva l'importanza del Papa come rappresentante dell'Occidente. Il Papa non gli portò visita.



CONCLUSIONE

Non c'è Presidente, Primo Ministro, o Premier che tenga testa al gruppo dei tre nel 1982. Non vi è neanche alcun leader religioso. Non c'è nessuno che ispiri molto rispetto. Non c'è nessuno che esercita l'autorità in termini di una visione di rinnovamento sociale.

Dato lo stato dell'opinione pubblica oggi, è meglio che non ci sia un leader del genere. Gli elettori si sono impegnati al raggiungimento di obiettivi inconciliabili, in tutto il mondo. Non si fidano dello stato, ma si basano sullo stato per i pagamenti sociali. Percepiscono la corruzione, eppure non vogliono prosciugare i fondi di questa corruzione attraverso tagli alla spesa. Vedono che le loro libertà vengono portate via dallo stato, eppure chiedono una maggiore azione contro terroristi indefiniti. Sono, in una parola, degli schizofrenici.

La schizofrenia non produce guarigione. Produce confusione.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 28 maggio 2012

Riflessioni sulla crisi Greca e la politicizzazione dell'economia

La pressione per l'implementazione degli Eurobond si fa sempre più serrata. La sconsideratezza viene perdonata ed elevata a "modus operandi." I Tedeschi però si mettono di traverso perché, giustamente, non hanno nessuna intenzione di pagare per gli errori altrui. Quello che gli elettori hanno comunicato con le ultime elezioni in Germania alla Merkel è questo: "Noi non vogliamo pagare." Gli Eurobond, difatti, sono un mezzo di trasferimento unitario dove la Germania rappresenta la fonte primaria del finanziamento e della garanzia. Il loro è un meccanismo perverso di trasferimento perché premiano coloro che hanno agito sconsideratamente, infatti, abbasseranno il costo dei finanziamenti nel breve termine per i paesi della periferia Europea mentre li aumenteranno per paesi come Germania, Paesi Bassi, Finlandia. Ciò livellerà anche i vari livello di rischio dei vari PIIGS ed anche gli standard di vita, abbassando il tenore di vita dei paesi che sono stati fiscalmente responsabili a scapito di quelli fiscalmente irresponsabili (Portogallo, Italia, Spagna, ecc.) Ricorda vagamente qualcosa questa "exit strategy," non credete? La vera "exit strategy" è il calcio al barattolo, è questo quello che i pianificatori centrali sanno fare. Le soluzioni, benché dolorose, esistono ma prevedono rinunce al potere di pianificare ed ai favori clientelari. Infatti, il "caso" vuole che i burocrati scordano sempre di nominare esempi come quello dell'Estonia. Fate le vostre scommesse.
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di Detlev Schlichter


I Greci dovrebbero votare un referendum in cui decidere se vogliono rimanere nell'euro? Le prossime elezioni sono tale referendum? Non sarebbe meglio per i Greci se lasciassero l'euro? – Non siete, come me, stanchi di sentire queste domande e poi le risposte basate sulla stessa logica viziata e superficiale?

La maggior parte dei commentatori presuppone che fu un errore per "i Greci" entrare nell'Unione Monetaria Europea, e che farebbero meglio al di fuori di questa. Ho il sospetto che ci sia una certa generalizzazione dietro questi giudizi. Anche perché, di chi parlano questi osservatori quando dicono "i Greci"? Appare evidente, per esempio, che nella misura in cui i Greci sono risparmiatori non credono che uscire dall'euro e ritornare ad una nuova valuta locale da svalutare sia nel loro interesse. In realtà, si aspettano di venire danneggiati da una tale mossa. Questi risparmiatori – gli uomini e donne dimenticati della crisi – stanno già votando per il proprio referendum. Stanno spostando i loro risparmi in Germania, Paesi Bassi e Finlandia, nel tentativo di proteggerli dalla confisca realizzata attraverso l'inflazione e la svalutazione. Vogliono che i loro risparmi rimangano nella Zona Euro. Tale "voto" potrebbe essere caratterizzato come "Germanico", anche se direi che serve solo a dimostrare che gli interessi di coloro che risparmiano sono molto simili, a prescindere dal passaporto del paese in loro possesso.

I risparmiatori svolgono un ruolo importante nell'economia di mercato. Il capitalismo è basato sul capitale, e il capitale viene generato attraverso il risparmio di denaro e non la sua stampa, al contrario di quanto molti economisti e banchieri centrali vogliono farci credere. Le società fiorenti sono sempre state costruite su denaro sonante, che incoraggia il risparmio e l'espansione dello stock di capitale, ed a sua volta aumenta la produttività del lavoro umano. I risparmiatori Greci non sono diversi dai risparmiatori Americani o Tedeschi, ed il ruolo della moneta, del risparmio e del capitale in Grecia non è diverso da quelloin qualsiasi altro paese. Le leggi dell'economia cambiano poco da un luogo all'altro, come le leggi della fisica. E sacrificare gli interessi dei vostri risparmiatori per qualche stimolo della crescita a breve termine avrà gli stessi effetti negativi di lungo periodo in Grecia come altrove.

Si dice spesso che la Germania possa permettersi di vivere con una moneta più forte rispetto ai suoi "partner" Europei perché ha una base industriale forte ed un alto tasso di risparmio personale. Questo confonde la causa con l'effetto. La Germania ha una forte base industriale ed un alto tasso di risparmio personale perché ha avuto una moneta relativamente forte per tanto tempo. L'assenza (almeno in termini relativi) di inflazione e svalutazione della moneta ha incoraggiato il risparmio, l'accumulo di capitale ed una gestione aziendale efficiente e competitiva. La de-industrializzazione della Gran Bretagna, per fare solo un esempio, potrebbe essere stato il risultato del sindacalismo militante degli anni '50 fino ai '70 e della mania per la nazionalizzazione delle industrie, ma anche l'attuale politica di svalutazione della moneta da parte della Banca d'Inghilterra ha certamente fatto la sua parte.

Dobbiamo quindi essere molto sospettosi se ci viene detto che sarebbe nell'interesse dei "Greci" se adottassero una moneta più debole. Non è mai stato nell'interesse di ogni paese adottare una moneta debole.



Politica ed economia

L'impulso politico di sovrapporre certi "interessi nazionali" unificanti a tutti i cittadini è contrario a tutto ciò che rappresenta l'ordine di mercato spontaneo decentrato. Il punto di un'economia di mercato è che si basa sulla proprietà privata e sullo scambio contrattuale volontario. E lo scambio contrattuale volontario funziona così bene perché due parti hanno spesso interessi o gusti o preferenze diversi. Se ti vendo uno dei miei vecchi dischi in vinile per $2, non vuol dire che siamo d'accordo che questo LP abbia un valore di $2. Non siamo d'accordo. Tu valuti di più di $2 il mio LP, io valuto i $2 di più del mio LP; altrimenti non commerceremmo. Nello scambio abbiamo entrambi migliorato la nostra posizione. La grande cooperazione umana basata sulla proprietà privata e sullo scambio libero, non aggressivio e volontario migliora la posizione di chiunque partecipa a tale società. Nell'economia di mercato, non tutti saranno ricchi e non tutti saranno necessariamente felici. Ma per coloro che preferiscono una maggiore offerta di cose rispetto ad un'offerta più piccola di cose, non c'è modo migliore per raggiungere questo obiettivo che partecipare ad un'economia a proprietà privata.

L'economia di mercato è proprio così potente perché è un modo molto efficiente di cooperazione umana che non richiede "interessi comuni" o "obiettivi singoli". Al contrario, prospera nelle differenze e conserva ancora una cooperazione pacifica. E' proprio questa la sua forza, e questo è anche ciò che la distingue dalla politica. La diversità dei talenti umani, degli interessi e delle preferenze, che è semplicemente un fatto della vita, non deve essere soppressa e ridotta affinché si adatti al tribalismo idiota della politica, che riguarda sempre "i Greci" hanno bisogno di questo ma "i Tedeschi" vogliono quello.

Tutto ciò che serve per far funzionare la cooperazione sui mercati è lo stato di diritto ed il denaro sonante come mezzo di scambio e riserva di valore. Oltre a fornire queste due cose, non c'è ruolo legittimo per la politica nell'economia (e tra l'altro, si può affermare che anche il denaro e lo stato di diritto sono meglio forniti al di fuori dello stato, ma questo è un altro argomento). In questo senso, vi è infatti un interesse comune che tutti condividono, ma non solo tutti i "Greci" ma ugualmente i "Giapponesi" ed i "Congolesi": Questo è un interesse comune in un quadro che consente la cooperazione umana sui mercati, e tale quadro è semplicemente la tutela dei diritti della proprietà (lo stato di diritto) più il denaro sonante ed apolitico. Il resto si può tranquillamente lasciare alle persone – laissez faire!



Macroeconomia come economia politicizzata

Purtroppo, tuttavia, vi è un ramo dell'economia che è stato fin troppo felice di guardare il mondo attraverso il prisma della politica, e questo ramo è la macroeconomia moderna con il suo particolare riguardo alle statistiche di contabilità nazionale. Il macroeconomista, credendo che gli aggregati statistici che può misurare ed osservare siano anche delle forze trainanti dell'economia, sottoscrive felicemente la finzione politica "dell'economia nazionale". Tale economia viene considerata congrua con aree della giurisdizione politica, in modo che il macroeconomista possa parlare al politico "dell'economia Greca", che è, dobbiamo credere, un'entità economica chiaramente distinguibile e termina ordinatamente dove inizia quella dei paesi confinanti. E può quindi stabilire quali particolari esigenze questa specifica "economia nazionale" potrebbe avere; quali siano i suoi requisiti unici; e ciò che sarebbe utile per la vita di tutti entro i confini di questa "economia nazionale". Con questo gioco di prestigio intellettuale, sparisce l'interazione spontanea di tutte quelle persone con tutte le loro idee divergenti, diverse e spesso contrastanti, con le loro preferenze e con i loro gusti che compongono essenzialmente l'economia di mercato sempre più globale e senza confini, ed essa viene sostituita, convenientemente alla mente politica, con gli obiettivi nazionali e scopi chiari. "I Greci" hanno bisogno di una valuta più debole. "I Greci" hanno bisogno di tassi di interesse più bassi. "I Greci" hanno bisogno di un aumento dell'inflazione. — Tutti? — Viene ripristinato il tribalismo come valuta della politica. E — bingo! — l'economista ha un ruolo come consulente politico.



Il miraggio del capitalismo manipolabile

Se si vuole avere un'idea di come l'élite burocratica percepisca il mondo, bisogna solo aprire il Financial Times. Prendere l'edizione della scorsa settimana del 23 Maggio. C'è la burocrazia del FMI che dice alla burocrazia Britannica che "gli Inglesi" hanno bisogno di tassi d'interesse più bassi e più spesa pubblica. Martin Wolf ci dice che "i Greci" possono essere aiutati se "i Tedeschi" accettano una maggiore inflazione. (Suggerimento: Martin Wolf è quasi sempre a favore del denaro facile e di maggiore debito per "stimolare" l'economia). Poi c'è il professor Jeremy Siegel della Wharton School della University of Pennsylvania, che ci dice che quello di cui tutti hanno bisogno nella Zona Euro è una svalutazione dell'euro. Ovviamente, non è un caso che tutti questi consigli della Lagarde del FMI a Siegel della Wharton School puntano nella stessa direzione: tassi di interesse più bassi, stampa di più soldi e svalutazione della moneta. La svalutazione del denaro è la panacea dei problemi economici, secondo la nostra élite politica.

Naturalmente, la logica della Lagarde, di Wolf e di Siegel è approssimativamente equivalente a suggerire che io e te trarremmo beneficio nel nostro scambio di vecchi dischi per dollari se i burocrati continuassero a svalutare i dollari o comunque intervenissero per sostenere artificialmente i prezzi dei vecchi dischi in vinile. Naturalmente, i loro interventi potrebbero aiutare di tanto in tanto una parte a scapito delle altre, ma non possono migliorare il reciproco vantaggio che io e te deriviamo da questa operazione commerciale e che è la sua vera ragion d'essere. La cosa più importante, tuttavia, è che il semplice fatto che essi intervengano – e continuano ad intervenire – farà aumentare la nostra incertezza circa il valore dei dollari e dei prezzi degli LP in futuro. L'idea che le loro manipolazioni valutarie renderanno migliore la nostra cooperazione e più vantaggiosa è del tutto assurda.



Aiutare la Grecia attraverso la svalutazione monetaria?

Certo, non nego che la Grecia come entità politica abbia alcuni problemi specifici. Ecco come il professor Siegel nel suo articolo sulla svalutazione dell'euro descrive i tre problemi principali:

In primo luogo, la fuga dei depositi per paura di un'uscita dall'euro. In secondo luogo, il deficit di bilancio insostenibile. In terzo luogo, gli alti costi del lavoro dei Greci che non rendono competitiva la Grecia, in particolare rispetto alla Germania.

Credo che le risposte a questi problemi siano semplici in un'economia di mercato. È possibile conservare i risparmiatori se si è impegnati con una moneta forte. Per la Grecia questo significa, in primo luogo, non lasciare l'euro. Se il deficit di bilancio è troppo grande, il che lo è certamente, si devono frenare le spese. Come ho detto più volte, la Grecia non solo avrebbe dovuto andare in default per parte del suo debito a capitale privato, ma anche per i suoi prestiti da creditori ufficiali. La Grecia quindi non avrebbe dovuto accettare ulteriori prestiti ufficiali ed ora avrebbe dovuto tagliare drasticamente la spesa pubblica. Questo è difficile, certo, ma è l'unica cura per un problema di deficit e di debito. Non si può curare il debito con più debiti. E se i costi del lavoro sono troppo elevati, devono essere ridotti. Se i salari sono troppo elevati – e sono aumentati molto più velocemente che in altri paesi della Zona Euro – bisogna lasciare che scendano. Affinché ciò accada, il mercato del lavoro deve essere liberalizzato.

Rimanere nell'euro, tagliare la spesa ed attuare le riforme strutturali al fine di rendere il mercato del lavoro flessibile ed operabile – il che risuona un pò come quello che prescrive il tanto insultato "campo dell'austerità", e devo ammettere che ha una maggiore logica economica rispetto al "campo dell' stimolo". Queste prescrizioni hanno anche il vantaggio di affrontare direttamente ciò che è sbagliato piuttosto che cercare di spostare il dolore agli altri, ad esempio ai contribuenti di altri paesi della Zona Euro o euro-risparmiatori in tutta la Zona Euro.

Ma il professor Siegel non raccomanda "l'austerità". Egli raccomanda la svalutazione per l'intera Zona Euro, si presuppone tramite una stampa aggressiva di denaro da parte della BCE ed interventi sui cambi. La sua convinzione è che questo possa risolvere i vari problemi, in particolare quello della competitività. Ma i salari non competitivi in Grecia sono un problema relativo al prezzo, ed inoltre un problema locale, e non un problema generale di potere d'acquisto. Molti salari Greci sono troppo elevati in relazione a ciò che i consumatori – sia in Grecia sia al di fuori della Grecia – sono disposti a pagare per i beni e servizi Greci. Svalutando l'euro Siegel non va direttamente ad impattare sui prezzi relativi che non sono in equilibrio ma innescherebbe inevitabilmente numerosi effetti secondari ed in gran parte imprevedibili sui prezzi relativi in tutta la Zona Euro. Il buon professore è disposto a svalutare l'euro a livello internazionale e così facendo distruggerebbe l'intera struttura dei prezzi della Zona Euro al fine di conservare l'illusione tra la popolazione Greca che i loro salari sono sostenibili.

Come la maggior parte degli inflazionisti e degli svalutatori, il professor Siegel considera solo l'impatto inflazionistico immediato della sua politica, l'impatto diretto sulla media statistica dei prezzi in euro, che egli crede sia minore. Questo può o non può essere il caso, ma l'espansionismo aggressivo da parte della BCE, che sarebbe necessario per svalutare adeguatamente l'euro, avrebbe molti altri effetti, in particolare sui prezzi relativi e sull'allocazione dei capitali, e questo in tutta la Zona Euro. Come minimo scoraggerebbe il risparmio e disturberebbe il processo di sdebitamento e di riparazione dei bilanci bancari. Il professor Siegel si è espresso sulla fuga dei capitali dalla periferia della Zona Euro (il suo primo punto sopra), ma metterebbe felicemente a repentaglio l'intera Zona Euro poiché la sua politica inciderebbe sui risparmiatori di tutta l'area della moneta unica. E per quanto riguarda il problema deficit? Pensa davvero che l'espansionismo aggressivo fornirebbe incentivi per il risanamento fiscale nella Zona Euro?

La svalutazione della moneta crea un'illusione fugace di competitività ma lascerebbe la Zona Euro, in ultima analisi, con più debito, con meno formazione di capitale e di risparmio, e quindi un'economia mal funzionante. Il professor Siegel afferma quanto segue:

"Storicamente, i mercati del lavoro costosissimi sono stati curati, anche se dolorosamente, con una svalutazione della moneta – un'opzione che non è aperta alle economie basate sull'euro."

Fu proprio la comprensione che questa opzione storica della soluzione rapida aveva troppi effetti collaterali dolorosi e che non era realmente una cura tanto per cominciare, che ha reso così attraente un'unione monetaria per quei paesi in particolare con una storia di svalutazione della moneta. Togliendo il placebo della svalutazione della moneta ai politici locali in luoghi come l'Italia e la Grecia, si sperava che avrebbero finalmente affrontato i veri problemi strutturali nelle loro economie ed avrebbero smesso di derubare i loro risparmiatori e quindi di pregiudicare la formazione di capitale. Non hanno agito in questo modo durante i primi 10 anni di Unione Monetaria Europea poiché il boom globale del credito era in pieno svolgimento e ha semplicemente permesso loro di prendere in prestito di più. Il tempo del cambiamento è finalmente arrivato.

Ma i nostri responsabili politici più importanti non sembrano avere imparato la lezione. Dopo aver reciso l'ultimo legame con l'oro, abbiamo avuto quarant'anni di incessante svalutazione della moneta fiat e di accumulo di debito per coprire le rigidità del welfare state moderno. Oggi, in tutto il mondo, le banche centrali hanno implementato una politica dei tassi vicino allo zero e stanno ricorrendo ai propri bilanci per impedire al traballante edificio del credito di crollare. Eppure, il coro degli "esperti" pensa ancora che abbiamo bisogno di un'altra svalutazione, un altro giro di QE ed un altro taglio dei tassi. La loro ideologia ha portato al disordine presente. E' ora che smettiamo di ascoltarli.

Nel frattempo, la svalutazione della cartamoneta continua.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


domenica 27 maggio 2012

La Liberazione dei Demoni


"Approva lo spionaggio. Ogni membro della società vigila l'altro ed è obbligato alla delazione. Ognuno appartiene a tutti e tutti appartengono a ognuno. Tutto sono schiavi e nella schiavitù sono uguali. Nei casi estremi, c'è la calunnia e l'omicidio, ma l'essenziale è l'uguaglianza. Come prima cosa si abbassa il livello delle scienze e degli ingegni. Si può raggiungere un alto livello delle scienze e degli ingegni solo con doti superiori, e non ci devono essere doti superiori! Gli uomini di doti superiori si sono sempre impadroniti del potere e sono stati dei despoti. Gli uomini di doti superiori non possono non essere despoti e hanno sempre fatto più male che bene, perciò vengono scacciati e giustiziati. A Cicerone si taglia la lingua, a Copernico si cavano gli occhi, Shakespeare viene lapidato, ecco lo šigalëvismo!

Gli schiavi devono essere uguali: senza dispotismo non c'è ancora stata né libertà né uguaglianza, ma nel gregge deve esserci uguaglianza, questo è lo šigalëvismo! Ah, ah, ah, vi sembra strano? Io sono per lo šigalëvismo!"

-- Fëdor Dostoevskij, I Demoni
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di Ludwig Von Mises


[Planned Chaos (1947)]


La storia dell'umanità è la storia delle idee. Perché sono le idee, le teorie e le dottrine che guidano l'azione umana, determinano i fini ultimi a cui mirano gli uomini, e la scelta dei mezzi impiegati per il conseguimento di questi fini. Gli eventi sensazionali che stimolano le emozioni e catturano l'interesse degli osservatori superficiali sono solo la consumazione dei cambiamenti ideologici. Non ci sono cose come brusche trasformazioni radicali delle vicende umane. Quello che si chiama, in termini piuttosto ingannevoli, un "punto di svolta nella storia" è l'entrata sulla scena di forze che erano già da tempo al lavoro dietro le quinte. Le nuove ideologie, che avevano già da tempo sostituito quelle vecchie, si spogliano dell'ultimo velo ed anche le persone più dure di comprendonio diventano consapevoli dei cambiamenti che non avevano notato prima.

In questo senso la presa del potere di Lenin nell'Ottobre del 1917 fu certamente un punto di svolta. Ma il suo significato è molto diverso da quello che i comunisti attribuiscono ad esso.

La vittoria Sovietica svolse solo un ruolo secondario nell'evoluzione verso il socialismo. Le politiche pro-socialiste dei paesi industriali dell'Europa Centrale ed Occidentale ebbero maggiori conseguenze a questo riguardo. Il programma di previdenza sociale di Bismarck fu un elemento pionieristico più importante sulla strada verso il socialismo di quanto non lo fosse l'espropriazione della fabbriche Russe arretrate. La Prussian National Railways aveva fornito il solo esempio di un'attività gestita dal governo che, per qualche tempo almeno, aveva evitato un fallimento finanziario manifesto. Gli Inglesi avevano già adottato prima del 1914 le parti essenziali del sistema previdenziale Tedesco. In tutti i paesi industrializzati, i governi si impegnarono in politiche interventiste che erano in ultima analisi destinate a sfociare nel socialismo. Durante la guerra la maggior parte di loro intraprese quello che veniva chiamato il socialismo guerra. Il Programma Tedesco di Hindenburg che, naturalmente, non potè essere eseguito completamente a causa della sconfitta della Germania, non era meno radicale dei tanto chiacchierati Piani Quinquennali Russi, ma progettato molto meglio.

Per i socialisti nei paesi prevalentemente industriali dell'Occidente, i metodi Russi non potevano essere di alcuna utilità. Per questi paesi, la produzione manifatturiera per l'esportazione era indispensabile. Non potevano adottare il sistema Russo di autarchia economica. La Russia non aveva mai esportato prodotti manifatturieri in quantità degne di nota. Sotto il sistema Sovietico si ritirò quasi interamente dal mercato mondiale dei cereali e delle materie prime. Anche i socialisti fanatici non potevano far altro che ammettere che l'Occidente non poteva imparare nulla dalla Russia. E' ovvio che i risultati tecnologici di cui il Bolscevico si gloriava erano solo goffe imitazioni delle cose compiute in Occidente. Lenin definì il comunismo come, "il potere dei Soviet più l'elettrificazione." Ora, l'elettrificazione non era certamente di origine Russa, e le nazioni Occidentali superano la Russia nel campo dell'elettrificazione come in ogni altro ramo dell'industria.

Il vero significato della rivoluzione di Lenin deve essere visto nel fatto che da allora in poi si propagò il principio della violenza senza restrizioni e dell'oppressione. Fu la negazione di tutti gli ideali politici che guidarono per 3,000 anni l'evoluzione della civiltà Occidentale.

Lo stato ed il governo sono l'apparato sociale di coercizione violenta e di repressione. Tale apparato, il potere della polizia, è indispensabile al fine di evitare che le persone antisociali e le bande distruggano la cooperazione sociale. La prevenzione e la repressione violenta delle attività antisociali vanno a beneficio di tutta la società ed a ciascuno dei suoi membri. Ma la violenza e l'oppressione ne sono i mali minori e corrompono i responsabili della loro applicazione. E' necessario limitare la potenza di quelli in carica perché non diventino despoti assoluti. La società non può esistere senza un apparato di coercizione violenta. Ma né può esistere se i titolari di cariche sono tiranni irresponsabili liberi di infliggere un danno a coloro che disprezzano.

E' la funzione sociale delle leggi frenare l'arbitrarietà della polizia. Lo stato di diritto limita l'arbitrarietà degli agenti per quanto possibile. Limita rigorosamente la loro discrezione, ed assegna così ai cittadini una sfera in cui sono liberi di agire senza essere frustrati dall'interferenza del governo.

Libertà significa sempre libertà dalle interferenze della polizia. In natura non esistono cose come vari tipi di libertà. C'è solo la rigidità inflessibile delle leggi della natura a cui l'uomo deve incondizionatamente adeguarsi se vuole raggiungere un qualunque fine. Né esisteva la libertà nelle condizioni paradisiache immaginarie che, secondo le chiacchiere fantastiche di molti scrittori, hanno preceduto la creazione dei legami sociali. Dove non c'è governo, tutti sono alla mercee del proprio vicino più forte. La libertà può essere raggiunta solo all'interno di uno stato pronto ad impedire ad un gangster di uccidere e derubare i suoi cittadini più deboli. Ma è lo stato di diritto che ostacola i potenti dal trasformarsi nei peggiori gangster.

Le leggi stabiliscono norme di azione legittima. Fissano le procedure necessarie per l'abrogazione o la modifica delle leggi esistenti e per la promulgazione di nuove leggi. Fissano altresì le procedure necessarie per l'applicazione delle leggi in casi definiti. Stabiliscono le corti ed i tribunali. Con lo scopo di evitare una situazione in cui gli individui rimangono in balia dei governanti.

I mortali sono passibili di errore, ed i legislatori ed i giudici sono uomini mortali. Può accadere ancora e ancora che le leggi vigenti o la loro interpretazione da parte dei giudici impediscano agli organi esecutivi di ricorrere ad alcune misure che potrebbero essere di beneficio. Nessun danno grave, tuttavia, ne può risultare. Se i legislatori riconoscono la carenza delle leggi vigenti, possono modificarle. E' certamente un male che un criminale a volte possa sfuggire dalla punizione perché c'è una scappatoia lasciata nella legge, o perché il pubblico ministero ha trascurato alcune formalità. Ma è un male minore se confrontato con le conseguenze di un potere discrezionale illimitato da parte del despota "benevolo".

E' proprio questo punto che gli individui antisociali non riescono a vedere. Queste persone condannano il formalismo del processo previsto dalla legge. Perché le leggi dovrebbero impedire al governo di ricorrere a misure utili? Non è feticismo rendere supreme le leggi, e non la convenienza? Essi sostengono che il welfare state (Wohlfahrtsstaat) sostituisca lo stato governato dallo stato di diritto (Rechtsstaat). Nello stato sociale, il governo paterno dovrebbe essere libero di compiere tutte le cose che ritiene utili per il bene comune. Non ci sono "pezzi di carta" che dovrebbero frenare un sovrano illuminato nei suoi sforzi di promuovere il benessere generale. Tutti gli avversari devono essere schiacciati senza pietà per non vanificare l'azione benefica del governo. Nessuna formalità vuota deve proteggerli contro la loro meritata punizione.

Si è soliti chiamare il punto di vista dei sostenitori dello stato sociale il punto di vista "sociale", come distinto dal punto di vista "individualista" ed "egoista" dei campioni dello stato di diritto. In realtà, però, i sostenitori dello stato sociale sono dei fanatici del tutto antisociali ed intolleranti. Poiché la loro ideologia implica tacitamente che il governo effettuerà esattamente ciò che essi stessi ritengono giusto e benefico. Scartano del tutto la possibilità che potrebbero sorgere disaccordi per quanto riguarda la questione di cosa è giusto e opportuno e cosa no. Sostengono il dispotismo illuminato, ma sono convinti che il despota illuminato sarà conforme in ogni dettaglio alla loro opinione sulle misure da adottare. Favoriscono la pianificazione, ma quello che hanno in mente è esclusivamente un piano personale, non quello di altre persone. Vogliono sterminare tutti gli avversari, cioè, tutti coloro che sono in disaccordo con loro. Sono assolutamente intolleranti e non sono disposti ad acconsentire a qualsiasi discussione. Ogni sostenitore dello stato sociale e della pianificazione è un potenziale dittatore. Quello che ha in mente è di privare tutti gli altri uomini di tutti i loro diritti, e di stabilire un'onnipotenza senza restrizioni sua e dei suoi amici. Si rifiuta di convincere i suoi concittadini. Preferisce "liquidarli". Disprezza la società "borghese", la quale adora la legge e la procedura legale. Lui stesso adora la violenza e lo spargimento di sangue.

Il conflitto inconciliabile di questi due dottrine, stato di diritto contro stato sociale, era in discussione in tutte le lotte che gli uomini hanno combattuto per la libertà. E' stata una lunga e difficile evoluzione. Ancora ed ancora i campioni dell'assolutismo trionfarono. Ma alla fine lo stato di diritto prevalse nel regno della civiltà Occidentale. Lo stato di diritto, o di governo limitato, garantito dalle costituzioni e dalla carta dei diritti, è il segno caratteristico di questa civiltà. Fu lo stato di diritto che generò i risultati meravigliosi del capitalismo moderno e della sua — come direbbero i coerenti Marxisti — "sovrastruttura", la democrazia. Assicurò un benessere crescente ad una popolazione in continuo aumento. Le masse dei paesi capitalisti godono oggi di un tenore di vita molto superiore a quella dei ricchi delle epoche precedenti.

Tutti questi risultati non hanno trattenuto i sostenitori del dispotismo e della pianificazione. Tuttavia, sarebbe stato assurdo per i campioni del totalitarismo rivelare apertamente le inestricabili conseguenze dittatoriali dei loro sforzi. Nel XIX secolo le idee di libertà e dello stato di diritto ottennero un tale prestigio che francamente sembrava una pazzia attaccarle. L'opinione pubblica era fermamente convinta che il dispotismo era morto, senza possibilità di essere ripristinato. E' vero che lo Zar della barbara Russia fu costretto ad abolire la servitù della gleba, per stabilire un processo con giuria, e concedere una limitata libertà di stampa ed il rispetto delle leggi?

Così i socialisti ricorsero ad un trucco. Continuarono a discutere della venuta della dittatura del proletariato, cioè, la dittatura delle idee di ogni autore socialista, nei loro circoli esoterici. Ma al grande pubblico parlavano in un modo diverso. Il socialismo, affermavano, porterà la libertà vera e piena e la democrazia. Rimuoverà tutti i tipi di costrizione e coercizione. Lo stato "appassirà". Nella repubblica socialista del futuro non vi saranno né giudici e poliziotti, né prigioni e patiboli.

Ma i Bolscevichi si tolsero la maschera. Erano pienamente convinti che era sorto il giorno della loro vittoria finale ed incrollabile. Ulteriori dissimulazioni non erano né possibili né necessarie. Il vangelo dello spargimento di sangue poteva essere predicato apertamente. Trovò terreno fertile tra tutti i degenerati letterati e gli intellettuali da salotto che per molti anni avevano già parlato degli scritti di Nietzsche e di Sorel. I frutti del "tradimento degli intellettuali" si addolcirono alla maturazione. I giovani che erano stati nutriti con le idee di Carlyle e di Ruskin erano pronti a prendere le redini.

Lenin non fu il primo usurpatore. Molti tiranni lo avevano preceduto. Ma i suoi predecessori erano in conflitto con le idee possedute dai loro contemporanei più eminenti. L'opinione pubblica vi si opponeva perché i loro principi di governo erano in contrasto con i principi accettati del diritto e della legalità. Erano disprezzati e detestati come usurpatori. Ma l'usurpazione di Lenin venne vista in una luce diversa. Era il brutale superuomo la cui venuta era stata desiderata da dei pseudo-filosofi. Era il falso salvatore eletto dalla storia per portare la salvezza attraverso lo spargimento di sangue. Non era forse l'adepto più ortodosso del socialismo "scientifico" Marxista? Non era l'uomo destinato a realizzare i piani socialisti per la cui esecuzione gli statalisti deboli delle democrazie in decomposizione erano troppo timidi? Tutte le persone ben intenzionate tifavano per il socialismo; la scienza, attraverso le bocche dei professori infallibili, lo raccomandò; le chiese predicavano il socialismo Cristiano; i lavoratori desideravano l'abolizione del sistema salariale. Ecco l'uomo che avrebbe soddisfatto tutti questi desideri. Era abbastanza giudizioso per sapere che non si poteva fare una frittata senza rompere le uova.

Mezzo secolo prima, tutte le persone civili censurarono Bismarck quando dichiarò che i grandi problemi della storia devono essere risolti dal sangue e dal ferro. Ora la maggior parte degli uomini quasi-civilizzati si inchinava al dittatore che era disposto a versare più sangue di quanto avesse mai fatto Bismarck.

Questo era il vero significato della rivoluzione di Lenin. Tutte le idee tradizionali di giustizia e di legalità vennero rovesciate. La regola della violenza sfrenata e dell'usurpazione prese il posto dello stato di diritto. "L'orizzonte ristretto della legalità borghese", come lo aveva soprannominato Marx, venne abbandonato. D'ora in avanti nessuna legge poteva più limitare il potere degli eletti. Erano liberi di uccidere ad libitum. Venne dato sfogo agli impulsi innati dell'uomo verso lo sterminio violento di tutti coloro che non erano graditi, repressi da un'evoluzione lunga e faticosa. I demoni erano liberi. Nacque una nuova era, l'età degli usurpatori. I malviventi vennero chiamati ad agire, e loro ascoltarono la Voce.

Naturalmente, Lenin non voleva dire questo. Non voleva concedere ad altre persone le prerogative che si arrogava per sé. Non voleva assegnare ad altri uomini il privilegio di liquidare i propri avversari. Lui era il solo eletto dalla storia e con in mano il potere dittatoriale. Era l'unico dittatore "legittimo" perché — una voce interiore gli aveva detto così. Lenin non fu abbastanza intelligente da prevedere che altre persone, imbevute di altre confessioni, avrebbero potuto avere il coraggio di fingere che anche loro erano state chiamate da una voce interiore. Eppure, in pochi anni, uomini come Mussolini e Hitler divennero abbastanza visibili.

E' importante rendersi conto che il Fascismo ed il Nazismo erano dittature socialiste. I comunisti, sia i membri iscritti ai partiti comunisti sia i compagni di viaggio, stigmatizzano il Fascismo ed il Nazismo come la fase più alta ed ultima e la più depravata del capitalismo. Questo è in perfetto accordo con la loro abitudine di chiamare tutti i partiti che non si arrendono incondizionatamente ai dettami di Mosca — anche i Socialdemocratici Tedeschi, il partito classico del Marxismo — mercenari del capitalismo.

Ha un impatto molto più significativo che i comunisti siano riusciti a cambiare la connotazione semantica del termine Fascismo. Il Fascismo, come si vedrà in seguito, era una variante del socialismo Italiano. Venne adattato alle particolari condizioni delle masse in un'Italia sovrappopolata. Non fu un prodotto della mente di Mussolini e sopravviverà alla caduta di Mussolini. La politica estera del Fascismo e del Nazismo, sin dai loro inizi, erano piuttosto opposte l'una all'altra. Il fatto che i Nazisti ed i Fascisti collaborarono strettamente dopo la guerra d'Etiopia, e furono alleati nella Seconda Guerra Mondiale, non eliminò le differenze tra questi due principi non più di quanto l'alleanza tra la Russia e gli Stati Uniti eliminò le differenze tra il Sovietismo ed il sistema economico Americano. Il Fascismo ed il Nazismo erano entrambi fedeli al principio Sovietico della dittatura e dell'oppressione violenta dei dissidenti. Se si vuole includere il Fascismo e il Nazismo nella stessa classe di sistemi politici, si deve chiamare questa classe regime dittatoriale e non si deve trascurare di includere i Sovietici nella stessa classe.

Negli ultimi anni le innovazioni semantiche dei comunisti sono andate ancora oltre. Essi chiamano tutti quelli che non amano, ogni sostenitore del sistema della libera impresa, un Fascista. Il Bolscevismo, dicono, è l'unico sistema realmente democratico. Tutti i paesi non-comunisti ed i partiti sono essenzialmente anti-democratici e Fascisti.

E' vero che a volte anche i non-socialisti — le ultime vestigia della vecchia aristocrazia — hanno accarezzato l'idea di una rivoluzione aristocratica modellata secondo il modello della dittatura Sovietica. Lenin aveva aperto i loro occhi. Che allocchi, gemevano, siamo stati! Ci siamo fatti ingannare dal falso motto della borghesia liberale. Credevamo che non fosse consentito deviare dallo stato di diritto e schiacciare senza pietà chi osava sfidare i nostri diritti. Che sciocchi erano questi Romanov nel concedere ai loro nemici mortali i benefici di un processo equo! Se qualcuno suscita il sospetto di Lenin, è finita per lui. Lenin non esita a sterminare, senza alcun processo, non solo ogni sospettato, ma tutti i suoi parenti ed amici. Ma gli zar erano superstiziosamente impauriti nel violare le regole stabilite da quei pezzi di carta chiamate leggi. Quando Alexander Ulyanov cospirò contro la vita dello Zar, solo lui venne giustiziato; suo fratello Vladimir venne risparmiato. Così lo stesso Alessandro III salvò la vita di Ulyanov-Lenin, l'uomo che sterminò senza pietà suo figlio, sua nuora ed i suoi figli e con essi tutti gli altri membri della famiglia che avrebbe potuto catturare. Questa non era la politica più stupida e suicida?

Tuttavia, nessuna azione sarebbe risultata dai sogni ad occhi aperti di questi vecchi Tory. Erano un piccolo gruppo di brontoloni impotenti. Non erano supportati da alcuna forza ideologica e non avevano seguaci.

L'idea di una tale rivoluzione aristocratica motivò gli Stahlhelm Tedeschi ed i Cagoulard Francesi. I Stahlhelm vennero semplicemente scacciati per ordine di Hitler. Il Governo Francese imprigionò facilmente i Cagoulard prima che avessero alcuna possibilità di fare del male.

L'approccio più vicino ad una dittatura aristocratica era il regime di Franco. Ma Franco era solo un fantoccio di Mussolini e di Hitler, che voleva ottenere aiuti per la guerra imminente contro la Francia, o almeno la neutralità "amichevole". Con la scomparsa dei suoi protettori, o doveva adottare metodi di governo Occidentali o andarsene.

La dittatura e l'oppressione violenta di tutti i dissidenti sono oggi istituzioni esclusivamente socialiste. Ciò diventa chiaro nel momento in cui diamo uno sguardo più da vicino al Fascismo ed al Nazismo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 25 maggio 2012

In Auro Veritas





di Francesco Simoncelli


"La propensione a trasportare, barattare e scambiare una cosa per un'altra è comune a tutti gli uomini, e non può essere riscontrata in nessun'altra razza di animali." -- Adam Smith


Non ci sono leggi che possono fermare la natura delle cose. Come un fiume in piena che è stato arginato per anni, i suoi flutti si infrangono contro la diga della regolamentazione che blocca il passaggio al corso d'acqua. Basta una crepa affinché l'intera struttura crolli e venga polverizzata dalla potenza del fiume. Una tempesta che gonfi adeguatamente il letto del fiume in cui è costretto; un calcolo sbagliato dei pianificatori della diga e il destino di coloro che vivono a valle è segnato.

Così come l'euro si indebolisce ogni giorno che passa a causa degli errori passati, la crepa nel sistema valutario Europeo viene rappresentata dalle monete alternative che nascono a fronte di un'impossibilità di stare dietro al potere d'acquisto in calo della moneta "ufficiale" e all'aumento degli standard di vita. Oltre alla crisi che chiede sempre un prezzo maggiore per le follie del passato, a causa del ritardo della resa dei conti, assistiamo ad una contrazione della divisione del lavoro e ad un ritorno ad un'economia più semplice costituita dal baratto.

Il TEM è un'unità di scambio in parte valuta e in parte baratto che è emersa tra la popolazione di Volos in Grecia. Potete leggere la storia di questa unità di scambio qui.

Ma non è la sola unità di scambio che sta emergendo nel paese. C'è anche il Time Bank, con il quale si può scambiare il "tempo." Ad esempio, assistenza sanitaria in cambio di lezioni di chitarra. In questo modo, quando la popolazione ricorre al libero mercato, alla natura delle cose, osserviamo come la spontaneità delle azioni porta a delle soluzioni che cercano di ovviare ad un problema al di fuori del mercato stesso portato sulla popolazione da forze esterne alle scelte individuali. Infatti, secondi i media Grecia la domanda per le valute alternative sta crescendo e, corso legale o non corso legale, le persone utilizzano tali mezzi di scambio. Infatti, è proprio la fiducia in crollo nel sistema valutario e bancario che sta guidando le attuali scelte delle persone le quali stanno riscoprendo i vantaggi delle azioni direzionate dalla propria volontà e non da quella di agenti esterni che prendono decisioni in base al loro unico sapere. E' un fenomeno che sta dilangando; il sistema TEM, da quando è nato, ha visto aumentare i suoi membri e clienti del 800%. Inoltre, il governo ha di recente approvato una legge a sostegno delle nuove forme di imprenditoria e di sviluppo creativo, e ciò include anche scambi in valute alternative.

Ma può continuare? Prendiamo ad esempio l'iperinflazione Russa.

In Russia, nell'autunno del 1991, alla caduta del comunismo, la ricchezza della nazione venne divisa in tre parti: una andò allo Stato, che mantenne la partecipazione di maggioranza nelle imprese appena privatizzate; una agli investitori stranieri e il resto alla popolazione. Il primo ottobre del 1992 lo stato donò ad ogni cittadino voucher pari a 10.000 rubli (corrispondenti ai tempi a circa 60 dollari, cioè il salario medio mensile), questi voucher dovevano servire ad acquistare le azioni delle ex aziende statali. I voucher potevano essere tenuti o venduti, ma nella realtà pochissimi russi sapevano come usarli. Gli obiettivi da perseguire al fine di affrontare tale transizione furono individuati in (1) liberalizzazione, (2) stabilizzazione e (3) privatizzazione. La prima fiammata inflazionistica si accese tra il 1992 ed il 1994, quando il tasso di cambio del rublo sul dollaro precipitò da 230 a 3.500 rubli. La svalutazione, insieme all'inflazione a due cifre, spazzò via i risparmi della gente. I risultati della liberalizzazione, abbassando i controlli sui prezzi, portarono tuttavia a un'inflazione incontrollabile (aggravata dal fatto che la Banca Centrale, organo sotto il controllo del Parlamento, scettica di fronte a tali riforme, decise di stampare nuova cartamoneta per finanziare il debito accumulato) e la prossima bancarotta di molte imprese russe, il cui modello di produzione era inadeguato a confrontarsi con il libero mercato globale. Nel 1998 si sfiorò la bancarotta dello stato.

La popolazione per far fronte alla svalutazione ricorse al baratto. Circa il 70% delle transazioni veniva effettuata in questo modo. Nel 1997 le tasse per 1/3 erano raccolte in forma non monetaria. Nel 1998 le stime ancora parlavano di transazioni condotte per il 50-75% attraverso il baratto. Ma il baratto ha i suoi limiti. Questo sistema di scambio permette la transazione in cui una proprietà viene scambiata per un'altra senza l'aiuto del denaro. Ma in un tale sistema economico le persone non possono arrivare a carpire i reali benefici dello scambio perché le transazioni sono possibili solo quando una parte ha intenzione di acquisire quello che l'altra parte ha da offrire. Ciò viene definito "doppia coincidenza di desideri." Ad esempio, un giornalaio che ha bisogno di latte ed un agricoltore che ha bisogno di un giornale.

La storia ed il mercato hanno portato alla luce un sistema più efficiente e veloce per condurre le transazioni ed ovviare a questo "problema," il denaro. Quel paese della Grecia, però, non è totalmente tornato al commercio attraverso il baratto bensì ha fatto ricorso ad un sistema che mescola un'unità di scambio fiat ed il baratto. Tale esigenza è stata adottata poiché la popolazione percepisce che la valuta unica non è più stabile e perde di valore costantemente, quindi si è guardata intorno ed ha risolto i proprio crucci riguardo la moneta (che significa anche anni di risparmi e sacrifici) scegliendo di porre fiducia altrove. Ma questa non può che essere una soluzione temporanea o di transizione. Perché? Perché la storia ci insegna che tutte le valute fiat, infine, falliscono.

Inoltre, dai problemi a cui assistiamo oggi abbiamo capito come un sistema di valute fiat sia intrinsecamente portatore di sfacelo e di collasso economico.





Aggiungiamo a ciò che la natura complessa dei mercati odierni e delle relative richieste non è in grado di essere sostenuta da un sistema economico basato sul baratto. In tutto questo, oltre a richiedere determinati beni e servizi, l'uomo preferisce avere tra le mani una valuta stabile che conservi il proprio potere d'acquisto nel tempo. In questo panorama, tutte le strade portano all'oro.

Nonostante ultimamente sia sempre più vittima di voci che lo denigrano in base al suo andamento di prezzo, vediamo alcuni grafici. Guardiamo il potere d'acquisto dei salari nel corso del tempo. Osservate attentamente il 1971.




Eppure, i media starnazzerebbero che il dollaro è forte nonostante le persone sostengono che con la stessa unità di valuta possono comprare meno oggetti...




...e si ritrovano meno entrate.




Ma come abbiamo visto qualche giorno fà, ci sono buontemponi che ci raccontano come l'oro sia semplicemente un ricordo del passato; un uomo odierno non comprerebbe oro. "Troppo rischioso." Non solo, ma ci sono ancora persone che sostengono che l'attuale calo del prezzo dell'oro sia da considerare come lo scoppio della bolla in cui si trovava. Davvero? Leggiamo da ZeroHedge:

Mentre la domanda rimane robusta globalmente ed in particolare da investitori istituzionali, compratori per conservare la propria ricchezza e banche centrali Asiatiche, l'oro rimane in realtà sotto-posseduto rispetto ad altri asset come le azioni, i bond ed i contanti.

L'intera domanda globale d'oro nei primi 3 mesi del 2012 era solo di $59.7 miliardi e tutta la domanda d'investimento in oro nel mondo era solo di $21.2 miliardi nello stesso periodo.

Ponendo questi numeri in prospettiva possiamo vedere quanto piccolo rimanga il mercato dell'oro e come ci sia possibilità di una maggiore domanda che potrebbe spingere i prezzi più in alto nei prossimi mesi ed anni.

Il deficit della bilancia commerciale degli USA calcolato mensilmente resta vicino ai $50 miliardi da un certo numero di anni a questa parte.

Domani, Facebook lancerà un evento che ci si aspetta che valuterà l'azienda intorno ai $100 miliardi e ci sono centinaia di esempi di stime nel settore tecnologico che sembrano ottimiste nella migliore delle ipotesi date le sfide macroeconomiche, sistemiche e monetarie che sta affrontando il mondo.

Un esempio di questo potenziale rischio sistemico è la perdita da $3 miliardi subita da JP Morgan. Una banca d'investimento ha perso $3 miliardi in un paio di trade. Ciò equivale ad un valore di un decimo rispetto a tutto l'oro nel mondo valutato in dollari, che è stato acquistato per scopi d'investimento nel primo trimestre del 2012.

Ciò suggerisce che la bolla potrebbe di nuovo trovarsi nel debito, nella finanza, nel settore bancario indebitato e nel settore tecnologico e quando le bolle in questi settori scoppiano, alcuni dei capitali si sposteranno nel piccolo mercato dell'oro fisico.

Questo potrebbe portare a prezzi straordinariamente più alti e ciò vuol dire che il nostro target di prezzo a $2,400/oz sta diventando sempre più conservativo.

Tuttavia, l'oro fisico dovrebbe essere comprato per ragioni inerenti la conservazione della ricchezza piuttosto che per una cieca ricerca di guadagni sul capitale.

Tutto ciò ha una data: 1995. Dal Gennaio 1990 al Dicembre 1994 l’offerta di moneta M2 è aumentata di un mite $322 miliardi. Ma poi, dal Gennaio 1995 al Dicembre 1999, l’offerta di denaro M2 si è sorprendentemente impennata di  $1,140 miliardi. E ciò ha portato a boom insostenibili e bust, e poi ad elevati tassi di disoccupazione, aumento dei prezzi al consumo, aziende fallite, e debito maggiore.




Il risultato di questo aumento è stata la nascita della bolla delle dot-com che è poi scoppiata nel 2000. Quando la bolla dot-com scoppiò nel 2000, il governo e la Federal Reserve, purtroppo, non permisero all’economia di guarire da sé come era accaduto nel precedente bust del 1920/21. Inflazionarono. Così come stanno facendo ora.

Quello che questi grafici ci stanno dicendo è che ancora dobbiamo scrollarci di dosso anni ed anni di errori economici dovuti ad un'enorma bolla del credito che è iniziata a scoppiare intorno al 1999-2000, e continua a scoppiare gradualmente anche ora poiché la realtà economica morde sempre di più. Più denaro verrà stampato per sostenere il debito ed i prezzi di determinati asset, più l'oro si ritroverà semplicemente più carburante per salire su.




Fate le vostre scommesse.


giovedì 24 maggio 2012

Bolle, Investimenti ed Istruzione Superiore

La questione del debito negli Stati Uniti si fa sempre più pressante, ed oggi analizziamo un'altra bolla che aleggia nell'aere dello zio Sam. Oltre alla mastodontica bolla dei Treasuries che viene sostenuta a botte di carta straccia e supporto estero. Ma prima di passare all'argomento del giorno bisogna evidenziare un fatto "strano," poiché secondo Reuters la Cina ora può bypassare le banche primary dealer (che possono aumentare il prezzo dei titoli prima di venderli) per acquistare titoli di stato Americani. Ciò vuol dire che la banca centrale Cinese può utilizzare un metodo per comprare debito Americano diverso da quello adottato da tutte le altre banche centrlai mondiali. La domanda sorge spontanea: perché questo trattamento "speciale"? Anche perché in questo modo le primary dealer perderanno i loro guadagni dalla vendita di titoli di stato, la Cina otterrà uno sconto quando comprerà tali titoli e, soprattutto, le primary dealer non avranno più traccia degli acquisti della Cina. Quindi, è solo una questione di prezzo oppure il Tesoro degli Stati Uniti vuole nascondere le attività d'acquisto della Cina? Secondo il Treasury International Capital la Cina ultimamente è davvero diventata una venditrice di tali bond e, a quanto pare, la sopracitata mossa del Tesoro potrebbe essere un'offerta dell'ultim'ora. Sono partiti i saldi. Se la situazione fosse davvero questa e la Cina rimarrebbe sulla sua posizione di venditrice, la bolla dei Treasuries USA avrebbe ancora poco da vivere. Fate le vostre scommesse.
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di Steven Horwitz


Molti commentatori si chiedono se la prossima grande bolla a scoppiare sarà quella associata all'aumento del costo del debito per l'istruzione superiore. I costi dei college hanno fortemente superato il tasso d'inflazione, ed il debito che gli studenti stanno ammassando è disarmante. Quindi che cosa sta guidando questo processo e quali conseguenze ha per gli studenti? Propongo alcuni pensieri qui sotto, mediante l'economia Austriaca.

Piuttosto che una bolla, è probabilmente più corretto definirlo un "mini-boom" di una varietà Austriaca. Un fattore che alimenta l'aumento del costo – e non è l'unico – è la fornitura di prestiti studenteschi da parte del governo a tassi di interesse artificialmente bassi; questo incoraggia i prestiti, soprattutto per il lungo termine. Come risultato, troppe persone passano troppo tempo al college, e sempre più persone frequentano il college di quante dovrebbero. Uno può pensare a questo come un investimento improduttivo in capitale umano causato da tassi di interesse distorti.

Un altro modo di guardare a ciò è che i bassi tassi conducono le persone ad investire nel capitale umano (conoscenze ed abilità) associato con l'istruzione superiore piuttosto che nel capitale umano più specifico che deriva dall'esperienza personale e dalla formazione sul lavoro. Non importa quanta "conoscenza economica" abbiamo, abbiamo ancora bisogno di riparare le auto, di sistemi settici e di pasti cucinati nei ristoranti.

Così come l'inflazione induce le persone ad investire troppo nei processi produttivi a lungo termine a scapito dei beni di consumo, così il sovvenzionamento del college induce le persone ad investire troppo nel processo di produzione a lungo termine e nel capitale umano associato con l'istruzione superiore. Questa struttura distorta di capitale umano non è, in ultima analisi, sostenibile se non corrisponde al modello di competenze richieste dal mercato. Quando i laureati non trovano lavoro che consenta loro di ripagare i debiti, il boom si trasformerà in bust. E', come diciamo per i boom generati dall'inflazione, insostenibile.



Spingendo in Alto il Prezzo

L'altro fattore che complica le cose è che, come nei boom inflazionistici, sovvenzionare un'attività fa salire il suo prezzo. Proprio come l'inflazione porta i mutuatari a far salire i prezzi degli input necessari nelle prime fasi dei processi della produzione a lungo termine (pensate all'aumento del costo dei materiali durante il boom immobiliare), così l'indebitamento artificialmente a buon mercato per l'istruzione superiore consente agli studenti di spendere di più per il college di quanto sarebbe accaduto altrimenti. Tale incremento della domanda spinge verso l'alto le rette. Con maggiori studenti in grado di permettersi il college, le scuole hanno alzato la posta fornendo servizi nuovi e migliori per attirarli, il che richiede più tasse e contributi per coprire tali costi. Gli obblighi del governo hanno inoltre aggiunto una pesantezza amministrativa presso molte istituzioni, aumentando ulteriormente i costi e le rette.

Condonare i prestiti agli studenti sembra un'opzione allettante per affrontare il boom. Come i proprietari di case durante il boom immobiliare, gli studenti con un sacco di debiti sono stati resi delle vittime, sia dai tassi di interesse artificialmente bassi sia dal continuo vociferare "ognuno deve andare al college." Il problema col condono di questo debito è che crea gravi problemi di azzardo morale – se il governo federale spazza via questo debito, perché qualcuno dovrebbe credere che il debito futuro non sarà trattato allo stesso modo? Tutto ciò che è vero per i mutuatari attuali, è vero anche per una buona politica che dovrebbe essere basata su incentivi istituzionali a lungo termine e non (solo) su considerazioni a breve termine.



La Via d'Uscita

La vera via d'uscita dalla bolla dell'istruzione superiore è duplice. In primo luogo, smettere di finanziare la domanda attraverso tassi d'interesse artificialmente bassi sui prestiti statali. Abbiamo bisogno di scoprire quanto i giovani ed i potenziali datori di lavoro valutano realmente il capitale umano acquisito attraverso l'istruzione superiore. Ciò potrà avvenire solo con prestiti e tassi di interesse guidati dal mercato.

In secondo luogo, abbiamo bisogno di scatenare una vera concorrenza sul lato dell'offerta ponendo fine agli obblighi del governo ed aprendo l'istruzione superiore a nuove istituzioni, curricula, e pedagogie. C'è un posto per una buona vecchia formazione umanistica, ma non è per tutti. Una maggiore concorrenza abbatterà i costi e fornirà agli studenti le scelte che meglio corrispondono a ciò che pensano di aver bisogno. Far uscire il governo da questo business è l'unico modo sicuro per fermare il boom prima che l'incombente bust diventi peggiore.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/