Bibliografia

venerdì 20 aprile 2012

Un Buco Nero





di Johnny Cloaca


In un articolo su Rischio Calcolato mi è capitato di scambiare un paio di opinioni con un sostenitore della MMT. Tra le tante affermazioni che ha fatto, una mi ha colpito più di tutte. "Io non voglio combattere il deficit pubblico, IO VOGLIO AUMENTARLO."

Ora, pare che al nostro amico faccia eco anche un altro tipo di cui voi lettori di Freedonia conoscete la fama. Krugman in uno dei suoi editoriali parla di come è considerata la spesa a deficit dai Keynesiani e dai non-Keynesiani. Potrei anche essere d'accordo, solo che l'articolo ignora un punto fondamentale: quello che rappresenta realmente la spesa a deficit.

La spesa a deficit vuol dire che il governo prende in prestito denaro che altrimenti sarebbe stato prestato al settore privato o risparmiato, oppure consumato per beni di consumo. Quindi, la spesa a deficit non fa altro che distorcere la direzione dell'economia a favore dello spreco burocratico del governo, il che vuol dire che soffoca sempre l'economia e non è mai "espansionistico" in nessun senso. Purtroppo i cattivi economisti vedono solamente le cause e gli effetti visibili (più spesa a deficit ed allo stesso tempo ciò diminuisce il tasso di disoccupazione). Il buon economista invece riesce a vedere anche quello che non si vede (cosa sarebbe accaduto senza spesa a deficit). Infatti, il buon economista riconosce la funzione fondamentale che giocano i risparmi in una società: la via verso la prosperità. Comse sostiene Henry Hazlitt nel suo Economics in One Lesson, durante la fase di boom del ciclo economico, grazie alla riserva frazionaria, il credito reale è praticamente scarso e la recessione è dove l'economia cerca di ricostruire la sua precedente base di capitale. La spesa a deficit indebolisce questo processo togliendo dalle mani del settore privato i fondi necessari per tale ricostruzione, e la massimizzazione della spesa a deficit, specialmente in una recessione, è completamente l'opposto di quello che dovrebbe essere fatto.

Ma è logico che sia così. Prendete, ad esempio, un Americano che con un reddito da $25,000 voleva comprarsi macchine da $50,000 e ville da $300,000 con mutui plurimillenari. Questo ha portato molti Americani a vivere nel debito nell'ultimo decennio, ma, come siamo stati testimoni, prima o poi arriva il giorno della resa dei conti e gli indebitati devono affrontare una fase di sdebitamento che li porterà a considerare più saggiamente i loro investimenti. Eppure questo processo non sta avvenendo, e nemmeno viene invocato a gran voce, per governi e banche TBTF le quali stanno sguazzando nell'El Dorado fornito dalla liquidità a buon mercato della banca centrale. Infatti, è facile fare profitti quando si contraggono prestiti allo 0% e le perdite vengono trasferite ai poveri fessi che utilizzano la valuta.




La popolazione non pare proprio beneficiarne. La disoccupazione ancora è a livelli elevati e si aggiungono migliaia di nuovi lavori a basso reddito che non hanno futuro. Si tratta di un palliativo portato avanti dalla scarsa conoscenza dell'ambiente economico di cui è in possesso il governo ed i suoi burocrati. Il panorma economico infatti è altamente distorto ed i segnali economici per l'allocazione corretta dei capitali sono anch'essi pervertiti dall'espansione monetaria portata avanti dalla banca centrale, dalla bolla obbligazionaria e dal continuo spiazzamento del settore privato a favore di quello pubblico. La realtà è evidente: si sta spendendo più di quello che si incamera.




Gran parte dei salvataggi sono stati fatti attraverso la Federal Reserve scambiando bond del Tesoro con asset tossici a valore nominale. Il deficit del governo è nel range di biliardi. Come si può pensare che questa situazione possa essere di alcun vantaggio? Perché l'assunto Keynesiano "i deficit risolvono le crisi" è stato sostituito da uno nuovo: "deficit enormi risolvono le crisi." Ma Previdenza Sociale e Medicare sono delle sanguisughe:




Il punto di non ritorno è stato superato. Precisamente negl ianni '80, quando iniziò ad essere perseguita la filosofia dei "deficit non contano." Guardate questo grafico, e più precisamente gli anni antecedenti il 1980.





La salita di quella curva rappresenta una cosa precisa: i chiodi nella bara del futuro della nazione. Questa politica ha condotto i pianificatori centrali a prendere in prestito dal futuro, ed ora per genitori e figli è difficile non immaginare un avvenire sempre peggiore per le generazioni che verranno. Lo sperpero di risorse malamente allocate ha asesmblato questa china insormontabile che si ripercuoterà nel tempo a venire.

La prosperità ha altre radici. Concludo citando un breve passo di Rothbard che riassume questa mia riflessione odierna:

Così, i deficit, in qualunque modo li guardiate, causano gravi problemi economici. Se sono finanziati dal sistema bancario, sono inflazionistici. Ma anche se sono finanziati dalla popolazione, causeranno ancora gravi effetti di spiazzamento, deviando i risparmi necessari da investimenti privati produttivi a progetti governativi inutili. E, inoltre, maggiore è il deficit maggiore sarà il carico fiscale permanente sul reddito del popolo Americano affinché paghi per interessi in aumento, un problema aggravato dagli alti tassi di interesse causati da deficit inflazionistici.


3 commenti:

  1. Grandissimo Johnny.
    Sei fonte di ispirazione per quello che dici e per come lo dici.

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  2. Ciao johnny, quel buco nero per il momento non crea nessun allarme e quindi tenderà ad allargarsi.
    Mentre da noi, è un dato di fatto, nonostante questo, le evidenti iniziative distruttive del governo non spostano di un millimetro la bussola. I risultati sono evidenti http://www.corriere.it/economia/12_aprile_21/crisi-cassa-integrazione-cgil_4e2916da-8b92-11e1-bdb0-bf9acf202da2.shtml questa è la politica che piace al tuo interlocutore mmt, io non so se è un demente oppure lui sta bene quindi va tutto bene. In ogni caso nel prossimo futuro sarà veramente difficle rimanere inermi e passivi, quando si subisce una tale violenza.
    RF

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  3. Mi fanno sganasciare dalle risate quando fanno arrivare alle mie orecchie le parole "crescita economica."

    Purtroppo, Infettato, questo è quello che ha creato il governo degli interventisti: l'illusione che con u ncolpo di penna si possa passare da una situazione tragica ad una situazione paradisiaca. E' diventata una credenza così radicata che le persone fanno fatica a cancellarla dalla loro mente e ad accettare i lfatto che solo con il loro impegno possono spodestare quella convinzione che ci sia bisogno di un direttore d'orchestra per ogni aspetto della vita umana.

    Infatti, come vediamo non rinunciano ai direttori, e perdonano che siano lautamente retribuiti mentre loro fanno la fame per un tozzo di pane. Perché i direttori con un colpo di bacchetta possono direziona l'orchestra e far suonare determinati suonatori a scapito di altri. Le persone si dimenticano che i piatti, i triangoli, la batteria, il contrabbasso, sono tutti strumenti in grado di portare il tempo e fare in modo che il concerto si svolga liscio e preciso.

    Ma il direttore d'orchestra è tossicodipendente e sta agonizzando. Abbiamo la possibilità di riscoprire la virtù dei singoli nella nostra orchestra, oppure continuare a rosolare sul fuoco che sta cuocendo lentamente i PIIGS.

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