Con questo articolo vorrei aprire una piccola finestra sui fatti che stanno avvenendo in Argentina, la quale si prepara ad un nuovo crash finanziario, date le notizie che arrivano da quel paese. Infatti, dopo il boom illusorio infarcito di manipolazione ed interventismo governativo, hanno attecchito le radici per un nuovo crollo. Dopo la nazionalizzazione del settore petrolifero, è stato nazionalizzato anche il sistema bancario centrale. Sapete già cosa vuol dire questo, è una questione di quando ormai l'economia Argentina andrà di nuovo a gambe all'aria. Leggiamo dal WSJ.
L'Argentina ha preso d'assalto la banca centrale il mese scorso, distruggendo le ultime vestigia di indipendenza. Data la storia iperinflazionista di questa nazione, vale la pena chiedersi perché gli Argentini abbiano permesso che ciò accadesse.
La patologia della presa di potere da parte del governo non è difficile da discernere. Lo stato crea le condizioni per la crisi. Avvengono le crisi. I politici si impadroniscono di poteri straordinari. La crisi passa. Ciò che ci si lascia alle spalle è una percezione popolare di un completo annientamento evitato grazie al genio del governo. I politici hanno il permesso di espandere il loro potere.
[...] Sotto la presidenza Kirchner — prima quella di Néstor ed ora quella di sua moglie Cristina — sin dal 2003, lo stato ha sequestrato conti bancari e risparmi pensionistici, ha mandato in bancarotta molti imprenditori iper-regolamentati, ha abrogato contratti, ha imposto controlli sui prezzi, e ha alzato le tariffe di importazione e le tasse sulle esportazioni. Vasti diritti, in particolare nel settore dei servizi sovvenzionati e dei trasporti, sono stati utilizzati per consolidare il potere.
[...] Il mese scorso il Congresso controllato dai Kirchner ha consegnato quello che potrebbe essere il colpo di grazia per l'economia Argentina: una riforma del sistema bancario centrale che elimina una legge monetaria del 1991 che richiedeva che la base monetaria fosse coperta da riserve internazionali e fosse posta al di là del controllo del governo. Il consiglio della banca centrale oggi si presenta con qualche formula per la quantità di riserve da tenere a portata di mano. Le riserve al di sopra tale importo saranno disponibili per essere prese in prestito dal governo della signora Kirchner. La formula può essere regolata in qualsiasi momento.
Il governo Kirchner si è immerso nelle riserve "in eccesso" della banca centrale — l'eccedenze rispetto alla base monetaria. [...]
[La Kirchner] sin dal 2010 ha dato una prova di forza su come la politica abbia provocato le dimissioni dell'ex-presidente bancario Martin Redrado nel Gennaio 2010 e la nomina della più ubbidiente Mercedes Marco del Pont. Ella sostiene la sua popolarità con una spesa pubblica generosa, e con le riserve internazionali in fuga, quelle in eccesso si stanno riducendo. Aveva bisogno di un cambiamento della costituzione, se avesse voluto attingere a maggiori fondi bancari centrali. Secondo la riforma, ella ora può prendere in prestito dalla banca circa il doppio di quello che poteva essere preso in prestito prima.
Il singolare mandato della banca per la stabilità dei prezzi è stato rimosso. Al suo posto c'è un triplice mandato che include obiettivi di crescita con equità sociale e di stabilità finanziaria con stabilità dei prezzi.
Data la storia dell'Argentina, è difficile immaginare che queste nuove norme non comportino maggiore inflazione. [...]
Le affermazioni del governo secondo cui l'inflazione è al 10%, sono state contestate da economisti indipendenti che dicono che è al di sopra del 20%.
Nel mese di Febbraio, l'Economist ha fatto eco a tali dubbi con un commento ribollente annunciando che non avrebbe più pubblicato le statistiche ufficiali. "Siamo stanchi di far involontariamente parte di quello che sembra essere un tentativo deliberato di ingannare gli elettori e di truffare gli investitori," ha scritto la rivista.
Una crisi è in fermento. Quando colpirà, la signora Kirchner otterrà maggior potere o gli Argentini finalmente rinsaviranno?
Meglio che gli Argentini inizino a fare incetta di Kleenex.
I salari hanno avuto un aumento intorno al 25%. Quindi direi che quello è il livello dell'inflazione.
RispondiEliminaE qui in Italia, girando nel web, trovi gente che inneggia alla politica argentina!!! Quando si dice ignoranza crassa.
Lo so Nicoletta. Sto sperimentando in prima persona quello che vuol dire vedere la "scritta sul muro" seguendo la Scuola Austriaca: accantonato ed osteggiato.
RispondiEliminaAvevo già subito questo trattamento quando presentavo la tesi che gli Stati Uniti erano entrati in una nuova fase di boom, o ripresa nominale, grazie alla stampante dello zio Ben e la distrazione "Europa."
Così come allora sono considerato un "pazzo" a voler denigrare le azioni salvifiche della "madonna" Kirchner.
Ai miei tempi ho preso un sacco di botte (fisiche) da destra e da sinistra per il vizio di voler dire quello che pensavo. La maggioranza degli italiani, purtroppo, sono sempre stati quello che un amico dei miei, uno dei fondatori del partito d'azione, chiamava sospirando: popolo bue. Farebbero qualsiasi cosa per non pensare e per demandare la responsabilità della loro vita agli altri. E' uno dei motivi per cui non tornerò in Italia per viverci...
RispondiEliminap.s. sono riuscita a modificare il mio nome, che proditoriamente era stato cambiato dai padroni di Google. Detesto sentirmi o vedermi chiamare con nome e cognome completi, mi sembra di essere tornata in quella fucina di mediocrità che era il liceo.
RispondiEliminaOhibò! Guardate cosa sta accadendo in Argentina: http://rt.com/news/argentina-protest-march-government-304/
RispondiEliminaE dopo essere stato sbeffeggiato più di un anno fa quando scrivevo questo post, ecco che arriva anche la conferma "ufficiale" di quanto dicevo: Verso il settimo default: l'Argentina sempre più vicina all'appuntamento col destino
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