Bibliografia

lunedì 30 aprile 2012

La separazione tra moneta e stato

"[...] Negli scorsi sei anni, il premio Nobel Friedrich Hayek ha portato all’attenzione del pubblico, ancora una volta, i vantaggi economici di un sistema di monete concorrenziali. Nei suoi due libri, La scelta della moneta e la denazionalizzazione della moneta, il professor Hayek ha proposto che venissero rimossi tutti gli ostacoli legali e che fosse permesso alle persone scegliere liberamente cosa usare come moneta negli scambi. Queste monete in concorrenza tra loro potrebbero essere anche straniere, monete private o governative, banconote emesse da banche e così via. Una concorrenza così libera e vasta risulterebbe nel successo, presso il pubblico, delle monete più affidabili e nel fallimento dei concorrenti peggiori. In assenza di coercizione governativa, infatti, è la moneta buona a scacciare quella cattiva. Coniare nuove monete, così come suggerito dalla Gold Commission e fortemente raccomandato da noi è un primo passo nella direzione di permettere una competizione libera tra monete." -- Ron Paul
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di Detlev Schlichter


"Allora, cosa pensi che dovrebbe essere fatto?"

Spesso mi viene posta questa domanda dopo che ho presentato la mia tesi contro il nostro sistema di denaro fiat, e percepisco che c'è una traccia di frustrazione, per la serie, ci dici che siamo in un bel pasticcio ma non offri alcuna prescrizione d'azione risolutiva. Questo è un punto giusto, credo. La maggior parte degli scrittori che si lamentano dei mali economici del nostro tempo di solito hanno un sacco di ricette da offrire. Infatti, sussurrare nuove linee di politica alle orecchie di chi è al potere è quello che la maggior parte di questi scrittori aspira a fare. Riconosco che quello che li separa da me è che credono nel governo, invece io no.

Il casino in cui ci troviamo è il risultato della linea di politica, della stessa idea -- l'idea stupida -- che il campo del denaro e della finanza funzionerebbero meglio se fosse controllato, gestito, guidato e controllato dallo stato; che se avessimo responsabili politici intelligenti, potenti ed astuti, consultati da re economisti e filosofi, potremmo goderci un'economia fluida e migliore. E se le cose non andassero così bene, cambieremmo la linea politica. Allora, qual è la sua linea politica, Mr. Schlichter?

Non potrebbe essere un pò di più --

costruttivo?

La mia conclusione è semplice. Non ci dovrebbe essere alcuna linea politica. L'esistenza di una linea politica è già il problema. Ciò di cui abbiamo bisogno è il capitalismo appropriato nel denaro e nella finanza. Non ce l'abbiamo adesso. Quello che abbiamo è denaro fiat illimitato dello stato, quantitative easing, manipolazione del mercato sistematica, salvataggi, regolamentazioni, FMI, Banca Mondiale, FSA, FDIC, TARP e LTRO. Abbiamo bisogno di mercati adeguati, non di maggiori linee di politica, non maggiore manipolazione e maggiore burocrazia. E non più soldi fiat. Abbiamo bisogno che lo stato esca dal campo monetario e bancario. Completamente.

Il problema principale con la politica monetaria è che non esiste una cosa come la politica monetaria.

Lo stato è il problema. Non sarà parte della soluzione.

Prima di dirvi quello che penso che dovrebbe essere fatto, permettetemi di offrirvi un altro motivo per cui sono stato così riluttante ad offrire una consulenza sulla linea politica. Lo scopo del mio libro Paper Money Collapse era di esporre gli errori diffusi e di sfatare l'erronea saggezza comune riguardo il denaro. Non era fornire un programma di riforma. Il libro è stato pensato per aprire gli occhi. Quasi l'intera discussione sul denaro e sul settore bancario di oggi si basa su teorie profondamente fallaci. Questo vale anche per il settore dei mercati finanziari, dove ho lavorato per 19 anni. E' altrettanto vero per la maggior parte del dibattito nei media e, per quanto posso vedere, il mondo accademico.

La mia intenzione era quella di sfidare il consenso attuale e l'ortodossia stabilita. Penso che questo sia ciò che deve accadere prima che si possa anche parlare dei drastici cambiamenti che il nostro sistema richiede. Qualsiasi dibattito sullal inea politiche che potete leggere sul The Economist o sul Financial Times avviene entro i confini del consenso stabilito. Domande di carattere più fondamentale non possono essere affrontate nel contesto di dibattiti politici.

Ma non ho intenzione di eludere la questione della linea politica. Quindi lasciatemi parlare un pò di linea politica e di riforme.

Il primo consiglio è questo, naturalmente:

Non iniziate da qui.

Il grande errore è già stato fatto. Il gold standard è stato abbandonato, in uno processo graduale che ebbe inizio intorno al periodo della Prima Guerra Mondiale ed è culminato con Nixon che chiudeva la finestra dell'oro nel mese di Agosto del 1971. Per più di 40 anni, l'oro non ha svolto alcun ruolo ufficiale negli affari monetari globali. Ha dominato la cartamoneta dello stato. Ovunque.

Questa è stata l'epoca del banchiere centrale, del burocrate monetario, del credito artificialmente a buon mercato, dello stimolo, dei grandi rally azionari, delle grandi bolle immobiliari, della svalutazione costante, del denaro facile e dei grandi bonus, delle banche in crescita e di debito sovrano sempre maggiore. Il sistema finanziario globale ha scardinato. Dopo quattro decenni di persistente inflazionismo abbiamo un settore finanziario gravemente dipendente dalla costante iniezione di denaro a buon mercato ed un settore pubblico in costante emissione di debito che non sarà mai ripagato. L'errata allocazione del capitale ed asset prezzati malamente sono gargantueschi. L'establishment stesso prescrive maggiori infusioni di denaro per far andare avanti lo show.

Quindi la prima conclusione è, non vi è alcuna uscita indolore. La crisi è inevitabile. Essere onesti sul casino in cui siamo immersi non sarebbe un cattivo punto di partenza per i politici.

E riconoscere che questo non può andare avanti all'infinito.

Certamente non andrà avanti per sempre.

Okay, ma poi? Se ptresti concepire una linea politica, quale sarebbe? Qual è la cosa numero uno che dobbiamo cambiare per ristabilire un sano equilibrio finanziario?

I critici del denaro fiat hanno presentato tutta una serie di proposte. C'è il ritorno ad una qualche forma di gold standard. Inoltre, vi è il feroce dibattito piuttosto se la riserva frazionaria debba essere vietata o come minimo limitata. Recentemente, i miei colleghi presso il Cobden Centre a Londra hanno introdotto un disegno di legge al Parlamento che renderebbe i membri del consiglio delle banche personalmente responsabili per le perdite delle banche, il che si suppone possa ridurre o eliminare l'azzardo morale. Così siamo già di fronte ad una serie di proposte. Qual è la mia posizione nei loro confronti?

Penso che sia molto semplice. La mia proposta è più efficace e più facilmente comunicabile: Cerchiamo di separare completamente lo stato dal denaro. Questa è, credo, l'unica cosa che deve cambiare. Il capitalismo è l'unico sistema economico che funziona nel mondo reale. Ma ciò che abbiamo oggi è socialismo monetario, anche se un socialismo prevalentemente a beneficio dei ricchi e degli "amici degli amici."

 Dobbiamo fare in modo che lo stato esca completamente dall'economia. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo fare in modo che lo stato esca da TUTTI gli affari monetari. La sfera monetaria della società dovrebbe essere un'area proibita a politici e burocrati. Il coinvolgimento dello stato nella finanza è il problema. Cerchiamo di annullare questo coinvolgimento. Punto. Questo è l'unico obiettivo che dovremmo avere. Questa è l'unica linea politica che consiglio.

Il mio entusiasmo per qualsiasi altra proposta di linea politica varia considerevolmente e dipende da quanto tale linea politica ancora permetta l'intervento dello stato o in alcuni casi lo richieda anche.

Come oppositore al denaro fiat sono naturalmente incline ad un ritorno al gold standard. Credo che Mises avesse ragione quando scrisse:

"Se nei prossimi anni o decenni la nostra civiltà non collasserà completamente il gold standard sarà ripristinato."

Ma che tipo di gold standard dovrebbero essere attuato? Ci sarebbero ancora le banche centrali che "amministrerebbero" questo gold standard? Sotto qualsiasi forma di gold standard, la banca centrale sarebbe sicuramente sempre più confinata nelle sue operazioni monetarie rispetto alle banche centrali di oggi, ma ci potrebbero essere ancora ampi margini di manipolazione. La FED fu fondata nel 1913 in quello che era ufficialmente ancora il Gold Standard Classico ma questo non le impedì di finanziare la spesa militare del governo degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale e di avviare nuove bolle creditizie e cicli economici. Nel 1933, le dislocazioni introdotte dal denaro a basso costo erano talmente grandi che la loro pulizia -- obbligatoria ed automatica normalmente sotto il gold standard e difatti inconcepibile sotto un gold standard appropriato -- era diventata politicamente inaccettabile. La FED completò la sua missione ed il gold standard venne abbandonato. Il resto è storia, come si dice.

Un ritorno ufficiale al gold standard, e diretto dal governo, solleva anche un sacco di domande sulla sua implementazione che inviterebbe traffici loschi e pressioni di vario tipo da parte di gruppi di differenti pressione. Quanto stock di moneta esistente -- oscenamente inflazionato dopo decenni di stampa di denaro e svalutazione dello stesso -- dovrebbe essere coperto da oro, o per dirla in modo diverso, quale dovrebbe essere il nuovo tasso di cambio tra la moneta in circolazione e l'oro? Quanto dovrebbe svalutato lo stock di moneta esistente? Dovrebbe essere permesso alle banche creare depositi che non sono coperti da oro? La riserva frazionaria dovrebbe essere consentita?

Domande su domande, e lo spazio per le manovre politiche e per gli abusi politici sono enormi. Vogliamo davvero che i politici, i banchieri centrali, i burocrati ed i loro consulenti economici prendano tutte queste decisioni? Non credo.

Conosco qualcuno che è meglio attrezzato per prendere tutte queste decisioni.

Mr. Mercato.

Forse non tutti siamo d'accordo sui meriti o demeriti della riserva frazionaria, ma come capitalisti dovremmo concordare sui vantaggi, anzi la necessità, della libera concorrenza.

Quindi, come possiamo andare da A a B? Come passiamo dal sistema attuale della finanza socialista, dei tassi di interesse fissati dalla banca centrale e dei prezzi degli asset manipolati dalla banca centrale, delle banche nominalmente private che operano con la protezione di un prestatore di ultima istanza, ad un sistema che meriterebbe di nuovo l'etichetta di capitalista?


Fase 1: Privatizzare la banca centrale.

Non introdurre un gold standard. Basta trasferire ufficialmente la proprietà della banca centrale alle banche che hanno un conto presso la banca centrale. Questo è il primo passo affinché lo stato esca dalla sfera monetaria. La banca centrale non sarebbe più un ente pubblico gestito da burocrati e politici, ma un'impresa totalmente privata. Sarebbe di proprietà delle banche e gestita dalle stesse.

La banca centrale amministra le riserve bancarie e fornisce alcune funzioni di compensazione. Le banche ne hanno bisogno, almeno per ora. Chiudere la banca centrale non è così facile. Ma il suo aspetto più pernicioso è che è uno strumento di linea politica. Ciò finirebbe bruscamente con la sua privatizzazione.


Fase 2: Lo stato revoca con effetto immediato TUTTE le leggi e le politiche che si riferiscono specificamente al settore bancario e monetario.

Da questo momento in poi, le banche sono imprese capitalistiche proprio come qualsiasi altra attività normale. Non vi è alcun prestatore di ultima istanza (almeno non uno gestito dallo stato), non vi è alcun obiettivo di inflazione o qualsiasi altro tipo di politica monetaria ufficiale per cui le banche sono come delle tubature, che sotto l'attuale sistema le mette nella strana posizione di essere simultaneamente delle imprese alla ricerca di profitto e dei meccanismi di trasmissione delle politiche. Allo stesso modo, per le banche non vi è più supporto dallo stato. Nessuna garanzia, nessuna assicurazione sui depositi o salvataggi da parte dei contribuenti. Se esistesse un ente di assicurazione dei depositi, verrebbe consegnato alle banche, simile alla banca centrale. Anche in questo caso, lo stato uscirebbe dall'attività di regolazione, supervisione, concessione di licenze, sovvenzionamento e supporto del settore bancario.

L'ingresso nel settore bancario ora sarebbe libero. Non si avrebbe bisogno di una licenza. Non sarebbe necessario un conto con l'ormai banca centrale di proprietà privata (anche se senza una tale conto la compensazione con le altre banche potrebbe essere difficile). Non ci sarebbero più leggi del corso legale, quindi se qualcuno avesse qualche idea brillante e nuova sul denaro (Liberty Dollar, bitcoin) sarebbe la benvenuta. Sarebbe solamente il consumatore a deciderne il successo ed il fallimento.

La politica monetaria finirebbe. Le testimonianze di Bernanke in TV verrebbero sostituite con le repliche di vecchi episodi dei Simpson. I senatori ed i membri del Congresso dovrebbero trovare nuovi pulpiti da cui proporre le loro teorie economiche personali.


Fase 3: Le scorte d'oro dello stato vengono consegnate alle banche.
Cosa? Un regalo ai banchieri? -- Non lo considero un regalo alle banche, ma più un ritorno della proprietà ai depositanti delle banche. I depositanti delle banche sono quelli che dovrebbero beneficiare di più da questo trasferimento.

L'attuale sistema monetario è potuto nascere solamente perché una volta era basato sull'oro. I depositi bancari erano diffusi in un momento in cui le banche ancora promettevano di rimborsare i depositi o le banconote in metallo, e quando a tutte le banche era quindi richiesto di possedere (una certa quantità di) riserve auree -- riserve che nessun soggetto politico poteva creare a volontà. Solo lentamente e gradualmente la copertura d'oro venne rimossa e sostituita con varie garanzie statali implicite o esplicite, le stesse che ormai stanno praticamente fallendo.

Naturalmente, proprio come il genio degli investimenti Warren Buffett, i banchieri potrebbero non sapere cosa fare con un mucchio d'oro e potrebbero quindi essere tentati di ammassarlo da qualche parte. Ho il sospetto, tuttavia, che i banchieri metteranno a buon uso l'oro. I loro clienti -- i titolari dei depositi bancari -- potrebbero essere molto turbati dalla frattura con lo stato, così come coloro che finanziano il settore bancario. La maggior parte delle persone considera i propri depositi bancari sicuri perché crede che lo stato non permetterebbe che la Banca XYZ vada in default, non perché hanno fiducia che la Banca XYZ sia gestita con prudenza. Ora che lo stato uscirebbe dal campo monetario e bancario, le banche sarebbero propense ad usare l'oro come supporto aggiuntivo per i propri bilanci. Userebbero l'oro così come è stato utilizzato per migliaia di anni -- guadagnare fiducia. Ed evitare corse agli sportelli.

Le scorte d'oro saranno sufficienti?

Non lo so.

Attualmente, il governo degli Stati Uniti siede su 260 milioni di once d'oro. Al prezzo attuale dell'oro di $1,655 l'oncia, stiamo parlando di $430 miliardi. La base monetaria è attualmente di $2,673 miliardi; M1 è di $2,220 miliardi e M2 meno i fondi del mercato monetario è di $9,163 miliardi. Le scorte d'oro sono quindi solo il 16%, il 19% ed il 5% di questi stock di denaro, rispettivamente. Difficilmente un gold standard adeguato, ma potrebbe essere un inizio. Attraverso un'adeguata riduzione della leva finanziaria dei bilanci e attraverso ulteriori acquisti d'oro le banche private arebbero ovviamente libere di migliorare questi rapporti. (Anche in questo caso non è compito di burocrati o economisti decidere cosa è appropriato. Questo ruolo è dell'imprenditore bancario.)

Ma ora che le banche private possiedono la banca centrale, non metterebbero mano alla stampante e creerebbero inflazione?

Non credo. Attraverso il quantitative easing la banca centrale accumula asset dal settore bancario ed espande l'offerta di moneta. La banca centrale fa leva sul proprio bilancio nel processo. La FED ha già una leva di 50 a uno, che è maggiore di quella della Lehman e di Bear Stearns quando fallirono. Ma ora le banche sarebbero in possesso del capitale della FED. Sarebbero loro ora a pagare il conto, non i contribuenti. Le banche non potrebbero più scaricare gli asset indesiderati alla banca centrale. Sarebbero in possesso della banca centrale. Non potrebbero trasferire il rischio ad essa.

Inoltre, la popolazione sarebbe molto sospettosa di una banca centrale apertamente espansiva. Saprebbero che è gestita da banche private ed interamente a loro vantaggio. Tutte le preoccupazioni per l'inflazione si tradurrebbero in tassi di interesse maggiori e ciò sarebbe dannoso per un settore bancario fortemente indebitato. Mi aspetterei che le banche private, che ormai opererebbero senza alcuna rete di sicurezza da parte dello stato ma sotto lo sguardo sospettoso dei propri clienti, sarebberio molto caute su quanti soldi verrebbero stampati.

Il denaro facile è straordinario per le banche fintanto che possono abbassare i coefficienti di riserva e di capitale. Ciò era molto più facile quando avrebbero potuto contare sul supporto dei governi o quando la soddisfazione dei requisiti normativi ufficiali forniva già alla loro politica di bilancio un sigillo ufficiale di approvazione. Ora che sarebbero sole, l'espansione monetaria e quindi l'accumulo di debito e di leva rappresenterebbero un'arma a doppio taglio. Gestire una banca con prudenza pagherebbe di nuovo ed anche pubblicizzare i vostri coefficienti di capitale e di riserva superiori.

Inoltre, le banche relativamente più solide (se assumiamo per un momento che esistessero effettivamente) avrebbero poco interesse a gestire la banca centrale di proprietà comune a vantaggio delle banche più deboli. Al contrario, sarebbe nell'interesse delle banche più forti veder fallire, ed uscire dal mercato, le banche più deboli. Allo stesso tempo, non sarebbe nell'interesse delle banche più solide vedere continue corse agli sportelli o una sfiducia generale nelle banche, che potrebbe presto perseguitarle. Penso che sia molto ragionevole supporre che sotto il mio piano di privatizzazione completa la sfida fondamentale nel permettere un fallimento societario nel settore bancario da un lato, ma evitare un collasso totale del sistema bancario dall'altro, sarebbe gestita molto meglio. Il motivo è che questo compito ora è dato ai banchieri, come gli imprenditori che hanno un forte interesse nell'ottenere quel giusto equilibrio. Finché il settore bancario è sotto la protezione dello stato, la politica bancaria e monetaria sarà effettuata a favore delle banche più deboli e le banche più solide trarranno semplicemente profitti inattesi.

Lo stato uscirà di scena facilmente?

Lo stato non avrebbe più alcuna responsabilità per le banche o per il denaro. Niente più settaggio della politica, niente audizioni a Washington, niente salvataggi, niente FMI, niente Banca Mondiale. Saranno riaprmiati un sacco di soldi e saranno eliminate molte pretese esplicite ed implicite sul contribuente. Inoltre, lo stato non potrebbe più dire alle banche che i titoli di stato sono sicuri ed incoraggiare le banche attraverso la regolamentazione bancaria ed i requisiti patrimoniali ufficiali ad investire in tali titoli. Non vi sarebbe più alcuna regolamentazione bancaria da parte dello stato. Le banche sarebbero regolate dal mercato, il che significa, in ultima analisi, dal consumatore. Lo stato perderebbe anche la banca centrale e di conseguenza non potrebbe più creare una domanda artificiale per i suoi bond. Ricordate, l'anno scorso il 61% dei nuovi titoli del Tesoro sono stati collocati con la FED. Perché le banche, che ora sarebbero in possesso della banca centrale, continuerebbero ad accettare una cosa simile?

I titoli di stato in tutto il mondo beneficiano dell'idea che gli stati non possono fallire, perché possono sempre stampare denaro. Questa idea è fondamentalmente sbagliata, come ho sostenuto più volte. Una volta che il carico di debito raggiunge un certo livello, non può più essere gonfiato. Se si prova a gonfiarlo ulteriormente, ne conseguirà un disastro valutario. Sia come sia, con lo stato ufficialmente separato dal campo monetario e bancario, dovrebbe gestire le proprie finanze, come qualsiasi altro soggetto, come una società privata o una famiglia (o quasi come qualsiasi altra entità che continua a beneficiare del privilegio della tassazione). Vedremo certamente un aumento dei costi di finanziamento statali, bassi livelli di spesa e di deficit. Questo sarebbe un passo importante per quello che Doug Casey chiama "affamare la bestia".

Naturalmente, in un tale ambiente non dovremmo preoccuparci affatto di come le banche provvederebbero alla remunerazione dei dirigenti, di come funzionerebbe il loro schema dei bonus, o se gli azionisti delle banche considerassero i membri del consiglio responsabili a tutti gli effetti dei loro errori e fallimenti. Questi sono affari interni di imprese completamente private e capitaliste. Se gli azionisti bancari sbagliassero e stabilissero incentivi sbagliati, solo loro ne sopportrebbero le conseguenze. Non si applicherebbe più l'idea che il sistema bancario fosse un servizio pubblico per il quale uno specifico insieme di norme e regolamenti dovrebbero essere progettati e gestiti dallo stato.

Vieni da pensarci bene, questa proposta sembra molto meglio in termini di coerenza e chiarezza rispetto a qualsiasi altra, a mio modesto parere. Coloro che sostengono un gold standard ufficiale, chiedono che lo stato progetti e realizzi un nuovo ordine monetario. Coloro che chiedono il divieto della riserva frazionaria chiedono allo stato di definire ciò che costituisce una legittima attività bancaria e poi di farla rispettare. Coloro che vogliono introdurre una nuova normativa in risposta alla remunerazione dei dirigenti ed agli schemi dei bonus, chiedono allo stato di interferire nel rapporto tra azionista (dirigente) e manager (agente).

Chiedo allo stato di fare solo una cosa: andarsene al diavolo per quanto riguarda il settore bancario e monetario! Ora!

Nel frattempo, la svalutazione della cartamoneta continua.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. Chiedo allo stato di fare solo una cosa: andarsene al diavolo per quanto riguarda il settore bancario e monetario! Ora!
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    Più che chiedere occorre ribellarsi all'imposizione, con la stessa violenza che è stata esercitata dallo stato verso i sudditi e non solo per il fattore monetario.

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  2. Lo so Infettato. Di questi tempi c'è parecchio risentimento nei confronti del Moloch e della sua insaziabile fame. Questo, infatti, è un momento cruciale per diffondere il punto di vista Austriaco tra le persone; abbiamo l'occasione di far vedere a chi è ancora scettico di cosa è capace l'apparato che fino a poco tempo fà consideravano come essenziale e benevolo.

    Gary North in un suo discorso di qualche anno fà si faceva questa domanda: "Preferireste comprare un'oncia d'oro e starvene rintanati in casa, oppure comprare mezza oncia d'oro e con il resto pagare a degli studenti un seminario al Mises Institute?"

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  3. Mi chiedo se è davvero possibile svincolare il sistema bancario da quello politico. Sono così strettamente interconnessi. Da così tanto tempo. E la gente NON capisce, continua ad aspettarsi soluzioni dallo stato...

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  4. Ciao Niki.

    L'apparato statale fornisce quel meccanismo di rendita assicurata a determinate categorie che riescono a coordinare il suo apparato. Quindi, non credo proprio che i privilegiati lasceranno facilemnte la presa.

    Ma l'asso nella manica è quell'ignoranza di cui parli, la quale potrebbe proteggere i parassiti legalizzati anche i ncaso di default. E' proprio lì che le persone saranno chiamate a fare una scelta; per quello che posso vedere io nel mondo reale c'è molta futilità che aleggia nell'aria. Credo che la maggior parte dei cittadini abbia svilupatto la cosiddetta "sindrome della moglie picchiata."

    Speriamo di ovviare a questo enorme incoveniente con un degno manoscritto in grado di far ragionare adeguatamente le persone prima che compiano quella fatidica scelta.

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