Bibliografia

sabato 3 marzo 2012

Spennare il Povero

"A lungo è esistita ed ancora esiste una terribile superstizione, che ha provocato più danni, forse, delle più tremende superstizioni religiose, ed è questa superstizione che la cosiddetta scienza politica difende con tutta la sua forza e perseveranza. Tale superstizione è simile in ogni aspetto alle superstizioni religiose. Consiste nell'affermazione che, oltre ai doveri di un uomo verso un altro uomo, ci sono obblighi ancora più importanti verso un essere immaginario. Nella teologia l'essere immaginario è Dio, e nelle scienze politiche l'essere immaginario è il Governo. La superstizione religiosa consiste nella credenza che i sacrifici, spesso di vite umane, in onore dell'essere immaginario siano essenziali, e che l'uomo potrebbe e dovrebbe essere condotto a questo stato di pensiero con tutti i mezzi, non esclusa la violenza. La superstizione politica consiste nella credenza che, oltre ai doveri di un uomo verso un altro uomo, ci sono doveri più importanti verso un essere immaginario, il Governo, e che i sacrifici — spesso di vite umane — in onore dell'essere immaginario siano essenziali, e che l'uomo potrebbe e dovrebbe essere condotto a questo stato di pensiero con tutti i mezzi possibili, non esclusa la violenza. Questa superstizione è formalmente sostenuta da preti di varie religioni, come dice ora la cosiddetta scienza politica."Lev Tolstoy
___________________________________________________________________


di Frank Chodorov


[Income Tax: Root of All Evil (1954)]


A dire il vero, i Populisti originali e gli irritanti Democratici e Repubblicani, per non parlare dei Socialisti coscienti, diedero poco pensiero al fatto che l'imposta sul reddito sarebbe stata utilizzata per "spennare i poveri". Era uno strumento, pensarono, ideato per espropriare i ricchi a favore dei poveri. Come i poveri avrebbero beneficiato dall'espropriazione, non lo spiegarono; il loro odio intenso per i ricchi riempì convenientemente questo vuoto nella loro argomentazione. La loro passione li accecò al fatto che questo "spennare i ricchi" avrebbe permesso al governo di rubare dalla busta paga.

La dottrina della lotta di classe è più feroce, non nel senso che mette uomo contro uomo, produttore contro produttore, ma in quanto distoglie l'attenzione dei partecipanti dal loro nemico comune, lo Stato. Gli uomini vivono di produzione, ma lo Stato vive di appropriazione. Mentre i ricchi e i non abbienti lottano per la spartizione della ricchezza esistente, è compito dello Stato prosperare a spese di entrambi; prende le biglie, mentre i ragazzi stanno combattendo. Questa è stata sin dall'inizio la storia degli uomini nella società organizzata. Che questa lezione di storia debba essere sfuggita ai riformatori del XIX secolo, quando l'abitudine alla libertà era ancora forte in America, può essere facilmente comprensibile; quello che non è facilmente spiegabile è l'accettazione della dottrina del governo benevolo ai giorni nostri, quando tutte le prove del contrario sono davanti ai nostri occhi.

Tuttavia, una buona "ragione" ne segue un'altra per fare un miglior uso del Sedicesimo Emendamento. Dopo il 1913, il governo, che per oltre un secolo era riuscito a fare a meno della tassazione sui redditi, sentiva un continuo bisogno di maggiori fondi.[1] Le aliquote fiscali sul reddito continuarono a salire, e le esenzioni a scendere; le maglie della rete vennero rese sempre più strette in modo che avrebbero potuto catturare più pesci. In un primo momento si trattava dei redditi delle corporazioni, poi di quelli dei ricchi cittadini, poi delle vedove ben sistemate e dei lavoratori opulenti e, infine, la ricchezza delle badanti e le mance delle cameriere.

Tutto ciò è in linea con la dottrina della capacità di pagare. I poveri, semplicemente perché ce ne sono di più, hanno più capacità di pagare rispetto ai ricchi. La busta paga nazionale contiene più soldi che tutti i tesori messi insieme di tutte le aziende del paese. Il governo non poteva trascurare a lungo questa ricca miniera. Tuttavia, considerazioni di ordine politico rendevano difficile il furto dalla busta paga. I salariati hanno voti, molti voti, e per non alienarsi tali voti, fu necessario mettere a punto alcuni strumenti per rendere accettabile la tassazione dei loro redditi. Dovevano essere cullati per accettare lo "spennamento dei poveri".

Il farmaco che venne inventato per questo scopo fu la "previdenza sociale". Venne detto all'operaio che non stava pagando una tassa sul reddito quando la sua busta paga veniva aperta e derubata: stava semplicemente effettuando un "contributo" ad "un'assicurazione" contro le inevitabili disabilità della vecchiaia. Avrebbe riavuto tutto indietro, quando non avrebbe più potuto lavorare, e con un profitto.

Questa è frode pura, come si può facilmente vedere, quando si fa il confronto tra la previdenza sociale ed un'assicurazione legittima. Quando si paga un premio per una polizza assicurativa, l'azienda ne mantiene una parte in riserva. L'importo così accantonato è basato sull'esperienza attuariale; la compagnia conosce attraverso lunghi studi quanti soldi deve tenere a disposizione per soddisfare probabili richieste di indennizzo. La maggior parte del premio viene investito in attività produttive, e dai proventi di tali investimenti l'azienda paga le sue spese correnti ed accumula un surplus per soddisfare eventi imprevisti; o paga agli assicurati una quota di questi guadagni extra sottoforma di dividendi. Senza entrare nei dettagli intricati del comparto assicurativo, il principio guida è che le prestazioni sono pagate dalla riserva o da utili provenienti da investimenti della compagnia.

È questo ciò che succede al vostro "contributo" per la previdenza sociale? Neanche lontanamente.

Ogni centesimo preso dai salari viene gettato nella cassa del Tesoro degli Stati Uniti, ed è speso per tutto quello che decide il governo. Stessa storia per i "contributi" dal datore di lavoro. Vale a dire, le tasse della previdenza sociale sono tasse, punto e basta; sono "dazi ed oneri coercitivi" imposti dal sovrano ai suoi sudditi per le spese dello stato. Il denaro non viene tenuto in riserva, niente viene investito in attività. Il tutto viene speso, e viene speso molto tempo prima che "l'assicurato" abbia diritto ai benefici.

Per dare una certa plausibilità alla farsa "dell'assicurazione", il governo istituisce un cosiddetto fondo di riserva. Al posto del denaro che raccoglie, accumula i suoi stessi bond, o IOU, per un importo pari al denaro raccolto. L'interesse su questi bond, dice, sarà sufficiente a soddisfare gli obblighi alla scadenza. Ma l'interesse su questi bond è pagato con quello che raccoglie in tasse; da quale altro posto il governo potrebbe ottenere il denaro? Dal momento che i cosiddetti premi sono soltanto le tasse, e dal momento che i pagamenti dei benefici sono anch'essi tasse, il funzionamento è lo stesso di una compagnia di assicurazioni che userebbe i suoi premi per salari e cocktail party e poi pagherebbe i benefici con nuovi premi. Agendo in questo modo, i dirigenti della compagnia potrebbero essere mandati in prigione. Tuttavia, le leggi fatte per i cittadini sono un pò diverse dalle leggi fatte per i funzionari pubblici.

Uno degli argomenti che ha contribuito a vendere la previdenza sociale è che il "contribuente" non sarà a carico dei figli per quanto riguarda i mezzi di sussistenza, quando non potrà più lavorare. Vediamo se questo è vero. Dobbiamo tenere a mente che le tasse fanno parte della produzione; sono imposte su ciò che viene prodotto nel presente, non in passato. I pagamenti agli anziani non più produttivi provengono pertanto da quello che il governo raccoglie da coloro che producono, i loro figli. Il governo non può ottenere il denaro da chiunque altro. Così, in effetti, i figli stanno sostenendo i loro genitori, collettivamente e senza amore.

La truffa è ulteriormente aggravata con la promessa di qualcosa in cambio di niente. Al lavoratore viene detto che il suo datore di lavoro, lo "sfruttatore", paga una parte del premio, ed è in effetti costretto a dare un contributo ai benefici per la vecchiaia. Il fatto è che, come ogni scolaretto dovrebbe sapere, il datore di lavoro deve includere nelle sue spese quello per cui è costretto a "contribuire". Questa spesa si manifesta nel prezzo dei suoi beni, e viene effettivamente pagata, come consumatore, dal salariato. Vi è una somiglianza in questo schema con il gioco delle tre carte alla fiera di contea.

Quanto più guardiamo a questa progenie del Sedicesimo Emendamento più rimaniamo stupiti dal suo carattere fraudolento. Prendete la questione dei bond nel fondo di riserva. Il governo può emettere moneta grazie ad essi — vale a dire, può "comprarli" con denaro stampato quando ha bisogno di denaro per pagare i benefici agli anziani; ciò fa parte della legge. Oppure, se il governo vende i bond a privati, o alle banche, gli acquirenti possono stipulare prestiti grazie ad essi. In entrambi i casi, sul mercato arriva nuovo denaro, abbassando il volume di tutto il denaro esistente. Questa è l'inflazione. Ora, i soldi presi dalla busta paga del lavoratore valgono di più, acquisteranno più beni rispetto al denaro che otterrà quando sarà vecchio, semplicemente perché esistono questi bond. Questo sistema della previdenza sociale venne avviato nel 1937. Uno non deve essere un economista per sapere che nel 1937 il dollaro comprava più pane e scarpe che nel 1954. L'uomo che nel 1954 comincia a ricevere l'indennità d'anzianità ottiene dollari che acquisteranno meno cose di cui ha bisogno rispetto ai dollari con cui fu costretto a "contribuire" nel 1937 e negli anni che seguirono.

Quando la legge entrò in vigore, i dottori della previdenza sociale capirono che il fondo avrebbe dovuto raggiungere $50 miliardi prima che gli interessi sui bond sarebbero stati sufficienti a pagare i benefici previsti a tutti coloro che ne avevano diritto. Cioè, se i vantaggi previsti non fossero aumentati. Tuttavia, per ragioni politiche ci furono cambiamenti sia nei benefici che nel numero di persone che furono costrette nello schema. Anche i "premi" vennero elevati. Questi cambiamenti vennero fatti sotto il nome di "assicurazione", ma il fatto evidente è che il governo li fece al fine di aumentare i suoi fondi spendibili. Voleva più tasse, e si immerse di più nella busta paga; il che è lo scopo reale delle leggi della previdenza sociale.[2]

In questo momento, il fondo fittizio di riserva ha accumulato $15 miliardi. Già alcuni economisti stanno cominciando a chiedersi come il governo sarà in grado di pagare i benefici a tutti coloro che nel corso degli ultimi 16 anni hanno versato "contributi" quando raggiungeranno l'età di 65 anni. Le cifre hanno dimostrato che l'interesse non sarà sufficiente a mantenere gli anziani a malapena in vita, se dovessero dipendere da questi stipendi; e secondo la legge sono privati di questi stipendi se guadagnano più di $75 extra al mese. Questa è la risposta:

Il governo dovrà adempiere ai propri obblighi distribuendo nuovissimi dollari stampati, con potere d'acquisto in calo, ed i vecchi dovranno dipendere da quel sostegno che possono elemosinare dai loro figli infestati dalle tasse.

Questo libro si occupa della tassazione dei redditi, non della previdenza sociale, cosa che avrebbe bisogno di un libro a sé. Ma avendo lo scopo di mostrare come il Sedicesimo Emendamento abbia cambiato il nostro paese economicamente, politicamente e moralmente, non c'è esempio migliore di questo cambiamento riguardante il funzionamento del ramo previdenziale della tassazione dei redditi ed i suoi effetti sull'individuo della nazione.

Nonostante il fatto che la previdenza sociale sia una truffa a tutti gli effetti, ci sono molti che, ignorando l'evidenza, la sostengono perché "non dobbiamo lasciare che i vecchi soffrano di miseria." Ciò implica che prima del 1937 era abitudine per i figli far morire di fame i loro genitori non produttivi. Non vi è alcuna prova di ciò, e non ci sono dati che supportano l'insinuazione che tutti i sessantacinquenni morissero di fame regolarmente. L'attuale gruppo di figli è altrettanto rispettoso dei loro vecchi così come lo era quello pre-1937, ed è una certezza che se le loro buste paga non fossero state intercettate sarebbero stati in una posizione migliore per mostrare la loro devozione filiale. Inoltre, se il governo non avesse preso così tanto dei nostri guadagni, saremmo stati più capaci di risparmiare per i nostri giorni futuri.

Il fatto è che non esiste una cosa come la previdenza sociale; solo l'individuo invecchia e si ritrova nel bisogno. La società non è mai nel bisogno e non invecchia mai, semplicemente perché la società non è una persona. La previdenza per le esigenze della vecchiaia è sempre stata un problema della vita, ed ogni persona a modo suo ha cercato di risolverlo. Pagare il mutuo sulla vecchia casa in modo che si avrebbe sempre avuto un tetto sopra la testa era un modo; accumulare un gruzzolo di denaro era un altro; la rendita assicurativa è la forma più recente di previdenza.

Questo metodo di prendersi cura di sé attraverso il risparmio, tuttavia, richiede fiducia in sé stessi, e questo è esattamente quello che i sostenitori della previdenza sociale distruggerebbero. E' in contrasto con l'intera filosofia del socialismo. Se all'individuo viene permesso di cambiare, non ci sarebbe bisogno dei servizi degli auto-consacrati benefattori. Quindi è necessario sviluppare una psicologia da schiavo, un sentimento di dipendenza inerme dal gruppo. Se questo richiede l'uso del potere di polizia — e lo richiede sempre — tanto meglio; il che significa che esiste un'organizzazione burocratica con un interesse a proseguire la povertà.

Nel pensiero della previdenza sociale c'è in agguato un concetto di società organizzata che è fiele e assenzio rispetto all'Americanismo fondamentale. E' il concetto che nella natura delle cose ci siano alcuni uomini destinati a governare e gli altri ad obbedire. E' un dato di fatto che gli invocatori della previdenza sociale devono fare ricorso al sistema delle caste per sostenere il loro sistema di "assicurazione". Sostengono che la previdenza sociale sia necessaria perché la maggior parte dei salariati sono incontinenti e devono essere protetti contro le proprie debolezze. Chi è più qualificato per occuparsi di loro? Ohibò, coloro che sono stati consacrati con diplomi appropriati e sono stati unti dal potere dello Stato.

Era proprio a questo concetto padre-figlio della società che mirava Bismarck, e per questo motivo introdusse la previdenza sociale. Nella sua filosofia politica era assiomatico che la classe Junker fosse investita da Dio per governare la Germania. In correlazione, era un obbligo di tale classe occuparsi del benessere dei governati.[3]

In una società feudale, dove l'economia è quasi interamente agricola e le persone non si muovono da un posto all'altro, era abbastanza semplice per il signore capire che i suoi locatari vecchi e malati erano mantenuti. Ma questo rapporto diretto tra governante e governato non poteva essere mantenuto in una economia industriale, ed al tempo di Bismarck, l'industria stava sconvolgendo il sistema feudale. La previdenza sociale venne in suo soccorso; era proprio quello di cui aveva bisogno per far funzionare il suo concetto feudale di governo.

Se qualcuno avrebbe potuto far funzionare la previdenza sociale, quelli sarebbero stati gli Junker. Erano per tradizione e per indipendenza economica liberi dalle tentazioni della carica; non erano legati ad un elettorato sia per il loro reddito che per la loro posizione. E tuttavia, non furono in grado di costruire una società sana sulla previdenza sociale.

La ragione del fallimento della previdenza sociale in Germania, ed ovunque venne imbastita, è psicologica, non politica. Quando l'individuo è esonerato dall'obbligo del rispetto di sé, acquisisce le abitudini dell'impotenza; è incline a ritirarsi nella previdenza dello stato prenatale. Più viene accudito, più vuole essere accudito.

Negli ultimi 20 anni, grazie alla filosofia prevalente della previdenza sociale, è diventata un'abitudine nella mente dei giovani Americani considerare il governo come loro tutore permanente; l'idea che uno sia responsabile per sé stesso viene sbeffeggiata come "reazionaria". E' quasi impossibile convincere un giovane nato dopo il 1920 che accettare un sussidio dal governo è degradante — o che l'intero business della previdenza sociale è una frode.

Ci sono alcuni sostenitori della previdenza sociale che sostengono che possa essere separata dalla politica e gestita secondo principi assicurativi sani. Potrebbe, ma non dal governo; che, tuttavia, non è ciò che si pensa che sia. Si presume che il governo possa far funzionare un'attività assicurativa onesta, restando molto vicino a cifre attuariali nel determinare i pagamenti delle polizze. Ma come può un'attività del governo sbarazzarsi della politica? Soprattutto un governo che si basa sul suffragio popolare?

Qualsiasi tentativo di limitare i pagamenti previdenziali con cifre attuariali solleverebbe un urlo di protesta, un urlo che avrebbe un eco fino alle elezioni successive. I politici hanno convinto il cittadino Americano che il governo gli deve il sostentamento, come una questione di "diritti", e cosa c'è di più facile che chiederne di più? E l'aspirante alla carica dovrebbe essere molto al di sopra della media se non ne ha promessi di più. Se dovesse dire al cittadino che l'intera faccenda è una truffa, che solo una compagnia di assicurazione privata può gestire tale business su una base solida, sarebbe sconfitto alle urne.

In Germania, la filosofia della previdenza sociale del governo ha portato a quella decadenza morale che ha facilitato l'avvento di Hitler. In Inghilterra, ha trasformato in mendicanti le persone che una volta erano orgogliose. Che cosa farà all'America?

Nel 1943, approfittando della guerra, il governo federale esercitò ulteriori pressioni su coloro in possesso di redditi modesti; promulgò una legge che imponeva ai datori di lavoro di detrarre il 20% dalla busta paga del lavoratore, o dall'assegno, per conto del governo. Il governo spendeva il denaro così in fretta che non poteva aspettare la fine dell'anno per gli incassi. Doveva apportare il taglio al reddito prima che il percettore lo vedesse. In linea con questa urgenza, richiedeva alle aziende ed ai professionisti e uomini d'affari di pagare ogni trimestre, in anticipo, un certo importo dei loro guadagni.

Le misure istituite dal governo durante la guerra hanno un modo di perpetuare sé stesse in tempo di pace. Il governo è incapace di rinunciare al potere. E così, la ritenuta d'acconto e le tasse pay-as-you-go sono ancora in vigore e continueranno ad esserlo. E, naturalmente, il governo troverà una buona ragione per spendere i soldi tanto velocemente quanto li incamera, o più velocemente. Nonostante il suo mostruoso prendere dalla produzione ed i suoi mezzi per accelerare la raccolta, le sue spese superano le entrate e l'eccesso viene ogni anno accudito da ciò che è noto come "finanziamento del deficit". Questo, come ogni spendaccione sa, vuol dire prendere in prestito incuranti delle entrate attese; vuol dire prendere in prestito contro il futuro. Ma mentre lo spendaccione privato è tenuto al guinzaglio dalla minaccia di fallimento, il governo non è ostacolato da una tale paura; può stampare i soldi o qualcosa di equivalente al denaro, e costringere i cittadini e le banche ad accettare questa carta in pagamento dei suoi debiti; può rubare ai suoi sudditi col trucco dell'inflazione, e quindi aumentare la sua spesa eccessiva.

La vera ragione per l'esistenza della ritenuta d'acconto è la riluttanza dei lavoratori a condividere il proprio reddito con il governo e le conseguenti difficoltà della raccolta. Per superare questo handicap, il governo ha semplicemente reso i datori di lavoro degli esattori delle tasse involontari e non retribuiti. Si tratta di una forma di coscrizione. Ignorando il diritto alla privacy, che è un elemento essenziale della libertà, gli agenti del governo possono, secondo la legge, invadere l'ufficio del datore di lavoro, chiedere i suoi conti, e punirlo per qualsiasi infrazione che a loro avviso abbia commesso; possono sequestrare i suoi beni ed infliggere una penalità per non aver raccolto le tasse per il governo.

Questa violazione dei nostri diritti è stata evidenziata da Miss Vivien Kellems, una produttrice del Connecticut, diversi anni fa. Mettendo alla prova la costituzionalità della legge, Miss Kellems si rifiutò di raccogliere le tasse e notificò al Governo la sua intenzione. Chiese di essere incriminata in modo che la questione sarebbe potuta essere portata in tribunale. Allo stesso tempo, istruì i suoi dipendenti a pagare regolarmente le tasse, li aiutò a calcolare gli importi, e fece in modo che avessero la prova del pagamento. Il governo si rifiutò di incriminarla. Piuttosto, i suoi agenti, senza ordine del tribunale (il governo non è ostacolato da tali formalità), sequestrò il suo conto in banca e la multò per la mancata riscossione delle imposte. L'unica cosa che potè fare date le circostanze, fu quella di denunciare il governo per recuperare il proprio denaro. In ciò ebbe successo. Ma la questione della costituzionalità venne assiduamente evitata dagli avvocati del governo, da trucchi legali, e non fu mai in grado di portare in discussione tale argomento. Le leggi sono fatte per i cittadini, non per il governo, affinché obbediscano.

Vi è grave questione per quanto riguarda la costituzionalità della ritenuta d'acconto. Ma questa non è una conseguenza; la Costituzione si è spesso dimostrata suscettibile alle considerazioni politiche. Il punto principale è che il Sedicesimo Emendamento ha allargato l'area del potere governativo, e di conseguenza ha ridotto l'area della libertà.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


____________________________________________________________________

Note

[1] Per un certo numero di anni tra il 1801 ed il 1890, tranne che nella Guerra Civile, le entrate del paese erano uguali alle sue spese o qualche volta mostravano un imbarazzante surplus.

[2] Inizialmente, la tassa per la "previdenza sociale" era dell'1% su tutti i salari tassabili fino a $3,000 l'anno, pagata sia dal datore di lavoro che dal dipendente. Nel 1951, la tassa fu estesa a salari di $3,600. Inoltre nel 1951 furono inserite le persone "auto-impiegate"; anche loro ora avrebbero dovuto pagare per la "previdenza sociale," che la volessero questa "assicurazione" o no, e la quota, che venne fissata al 2 ¼% nel 1951, venne aumentata ogni anno finché non raggiunse il massimo di 4 7/8% nel 1970. Inoltre anche le quote sul datore di lavoro e sul dipendente sono aumentate dall'1% iniziale al limite del 3 ¼% nel 1970.

[3] Disse Bismarck: "Riconosco incondizionatamente il diritto al lavoro e lo difenderò finché mi troverò in questo paese. Ma qui non sto difendendo il Socialismo… ma la legge comune Prussiana." Tale legge comune Prussiana, stilata durante diversi regni, ed infine codificata e promulgata da Federico II, conteneva le seguenti voci:

  • E' compito dello Stato fornire sostentamento e sostegno a quei cittadini che non possono […] fornire assistenza a sé stessi.
  • Dovrebbe essere appoggiato il lavoro adattato alla forza ed alle capacità di furto. […]
  • Lo Stato ha diritto e dovere di prendere contromisure per prevenire la miseria dei suoi cittadini e tenere sotto controllo la stravaganza eccessiva.
____________________________________________________________________


2 commenti:

  1. Ho avuto modo di leggerti a seguito di un commento di "folletto" sul sito "voci dall'estero" di Carmen de Sister.
    Devo dire che i tuoi commenti sono esattamente, come li vorrei.
    Nudi e crudi!
    p.s.
    Ti ho inserito tra i miei preferiti.

    RispondiElimina
  2. Ciao anonimo.

    Benvenuto su Freedonia, quindi. Bè se queste sono le caratterstiche che ti hanno fatto apprezzare il blog ne troverai a iosa :)

    Qui, infatti, non si fanno sconti a chi cerca di mettere le mani nei portafogli altrui e fottere il prossimo.

    RispondiElimina