Bibliografia

mercoledì 25 gennaio 2012

Intermittenza altalenante





di Johnny Cloaca


Sono conscio di una cosa: esiste ed esisterà sempre una razza infame e demente di parassiti inutili e improduttivi, incapaci di produrre qualcosa di utile per il genere umano, che sempre si ingegnerà per campare sulle spalle altri, ovviamente sostenuta e giustificata da "economisti" altrettanto inutili ed improduttivi, sfornati dalle università pubbliche alimentate da denaro altrettanto pubblico (cioè rubato). C'è sempre tempo per ammettere di essere dei parassiti legalizzati, con la speranza che qualcuno inventi un prodotto adatto a debellare tale male, al pari delle zecche. Chi ha pensato a Krugman alzi la mano.

Il nostro eroe è alla canna del gas. Secondo i dati del Time, gli indennizzi di disoccupazione sono calati a 352,000 il dato più basso sin dal 2008. Come ho più volte detto non comprende o ignora la teoria Austriaca del ciclo economico. Boom-bust, boom-bust, boom-bust. Come quando andava in ginocchio da zio Alan per far sostituire la bolla del NASDAQ con quella immobiliare. Ma ne riparleremo quando saremo di fronte all'imminente crack-up boom finale.

S&P500 ha guadagnato il 4.5% sin dall'inizio dell'anno. Ma non solo, tutto il comparto azionario Statunitense sembra essere partito col piede giusto. Ma al tempo stesso nel mese di Dicembre, il 12 month BLS headline CPI è arrivato al 3.0% ed il BLS "core" CPI al 2.2%. L' EPJ-Real Core Price Index è arrivato, a Novembre, al 4.80%.


Zombie Krugmanizzato Evoluto: Questo essere terzo mese consecutivo in cui CPI cadere! Noi quindi volere più ceeeerveeellloo! Questa è deflazione di cervello!!

Già, è calato. Perché?




Questo grafico rappresenta la volatilità di M2. Quello di cui Krugman pare non tenere conto è il tempo. Gli Austriaci danno un gran peso al concetto di tempo rispetto alle altre scuole di pensiero economiche. Il tempo, difatti, è una parte fondamentale della teoria Austriaca.

Prestate attenzione agli ultimi mesi del 2011 e vedete come la curva è pressoché piatta e leggermente in discesa, quindi ci si dovrebbe aspettare un appiattimento dell'inflazione dei prezzi in certe aree dell'economia. Tuttavia, il trend rialzista non si è fermato, lo zio Ben si è solo preso una pausa. Come potete vedere dal grafico qui sopra, M2 è ripartito di nuovo verso l'alto. Qualche settimana ancora e l'inflazione misurata mensilmente risponderà alla nuova infusione di denaro.

Ma se ci si concentra all'oggi, si perde di vista quello che è accaduto ieri. Avere una teoria che non si basa solo sui dati econometrici aiuta molto a comprendere i cambiamenti prima ancora che avvengano; ed è qui che i Keynesiani sono ciechi. E' anche importante sapere quali beni sono diminuiti di prezzo e quali beni sono aumentati di prezzo. Gli aggregati sono utili, ma solo se si comprendono le loro singole componenti.

Quindi, lo zio Ben adora le montagne russe e si sta preparando per un altro giro. Stavolta da un'altezza più ripida.




Zombie Krugmanizzato Involuto: Ma che ce frega, ma che c'emporta...basta che si creano lavori!

Immaginate che Bongo voglia lavorare come raddrizzatore di banane. Ogni giorno raddrizza le banane, ma ovviamente nessuno è così pirla da pagarlo per quello che fa. Un bel giorno arriva il governo equo e solidale che per decreto paga uno stipendio a Bongo coi soldi dei contribuenti. Kibànga! Adesso Bongo può fare faville, qualcuno lo paga per raddrizzare le banane e può spendere denaro che nessuno di sua volontà gli avrebbe dato prima.

Zombie arguto: Domanda.

Si?

Zombie arguto: Quale essere contributo a economia di Bongo?

Ottima domanda. Zero. Dato che a nessuno fregava che Bongo raddrizzasse le banane, il valore del suo lavoro era pari a zero. Il denaro che il governo ha dato a Bongo affinché continuasse a raddrizzare le banane è andato perduto e, soprattutto, sprecato. Peggio ancora, Bongo ha impedito ad altre persone di acquistare beni che lui con quel denaro ha acquistato. Immaginiamo ora, però, che ci sia qualche strambo di passaggio che pensa che raddrizzare banane sia arte contemporanea. Questo tizio ingaggia Bongo nella sua galleria affinché raddrizzi tot. banane al giorno. Gli avventori del museo guardano estasiati Bongo raddrizzare banane.

Che contributo sta dando all'economia Bongo, ora? Un contributo positivo, perché ci sono clienti che vengono attratti dal lavoro di Bongo e pagano il biglietto d'entrata nel museo. Il datore di lavoro considera vantaggioso per lui pagare Bongo il prezzo che chiede per raddrizzare banane e Bongo è disposto a lavorare per lo strambo perché considera il denaro di maggior valore rispetto al suo lavoro. Nel primo esempio, il lavoro è improduttivo perché viene scavalcata la componente di "contratto volontario"; mentre nel secondo caso i due attori del mercato si incontrano e decidono liberamente di accordarsi.

I desideri dei clienti sono volatili e soggetti a cambiamenti continui, un pò come quando si entra in un supermercato e si passano le ore davanti agli scaffali facendo confronti su confronti per decidere quale prodotto valga la pena comprare. I mariti ed i fidanzati sanno di cosa sto parlando. Peggio mi sento se è una vetrina di un negozio di scarpe.

Perché? Perché siamo degli attori dell'economia che in base ai propri desideri agiscono per il bene personale, non abbiamo bisogno di coercizione per decidere cosa sia meglio per noi stessi. L'interferenza in questo processo porta a distorsioni continue e rampanti, non siamo su una scacchiera in cui qualcuno può muoverci a piacere ignorando i nostri gusti ed i nostri sogni. La strada per la prosperità economica passa per forza di cose dal consumatore il quale è il re incontrastato del mercato, ma non può agire correttamente se un mercato viene direzionato arbitrariamente da qualcuno dietro una scrivania. Gli incentivi statali servono ad "annacquare" i prezzi, viene distorto quindi un segnale improtante che concorre alla premiazione di quelle imprese che si dedicano alla soddisfazione piena del cliente differentemente da quelle che invece scelgono di fare affari con l'entità centrale la quale garantisce loro protezione ed un vantaggio rispetto alla concorrenza. In questo modo l'efficienza cede il passo allo stallo ed alla stagnazione economica, dove le imprese negligenti e che il più delle volte cedono alla trascuratezza del cliente vanno avanti; incuranti delle decisioni di mercato perché hanno una rete di sicurezza se i consumatori decidono di "punirla".

Ma se al consumatore viene anche tolta la facoltà di scelta si ritrova a vivere in un monopolio creato artificialmente da un ente centrale che pensa di avere il pieno controllo della situazione, mentre invece vede erodere il suo potere giorno dopo giorno perché la natura delle cose infine punisce questa presunzione di conoscenza: tassi di interesse in ascesa e tecnologia che lentamente sostituisce le inefficienze. L'impreditoria è fornire beni e serivizi richiesti dai clienti in modo che ognuno possa servire l'altro nel modo più efficente possibile.

Quindi, anche la logica ci suggerisce che investire in cose che nessuno vuole è uno spreco di tempo e risorse, e la riallocazione di suddetti investimenti deve essere operata attraverso quello che la gente vuole davvero. Nessuno può sapere con certezza cosa la gente voglia, quindi il modo migliore per scoprirlo è lasciare il giudizio finale al libero mercato: la legge dei profitti/perdite.

Tale concetto è opposto alla concezione mainstream dell'investimento, che considera gli investimenti come un aggregato informe. Qualora questo aggregato venga aumentato, a prescindere dalla desiderabilità del prodotto finale, il risultato è un aumento di ricchezza. Anche se un prodotto non ha domanda, viene creata lo stesso.

Come? Come sta facendo lo zio Ben, sfornando migliaia di biglietti verdi; e come sta facendo lo zio Mario, però dalla "porta sul retro". Questo denaro viene incanalato in progetti inutili e necessitanti di ulteriore credito per essere portati avanti, i quali però non creano né ricchezza né aumentano lo standard di vita. Insostenibili sono anche i lavori creati con tale denaro. Ogni volta che si sente che un'economia sta sperimentando un boom, bisogna chiedersi se esso sia produttivo o meno. Pensate alla Cina. Poiché la contrazione economica non è un male: è dolorosa, ma serve a riallocare denaro e lavoratori verso linee di produzione più sostenibili. Licenziamenti, tagli alle spese, vendite fallimentari, sono tutti processi necessari per liberare le risorse precedentemente allocato in investimenti improduttivi.

Chi decide, quindi, che un'attività è produttiva o no? Il mercato non ostacolato. Come? Attraverso le libere decisioni degli attori economici (consumatori). Essi devono essere liberi da ogni vincolo (specialmente quello fiscale) affinché possano espletare le loro decisioni ed attraverso il meccanismo profitti/perdite lanciare segnali sani sul mercato per l'allocazione corretta dei capitali.

Dite di volere un esempio concreto? I paesi Europei che hanno sperimentato una grave recessione nel 2009 (Estonia, Lettonia, Lituania) sembra che siano quelli che hanno sperimentato la migliore ripresa nel 2011. Pare proprio un caso da manuale della teoria Austriaca del ciclo economico, e questa cosa è particolarmente interessante perché l'Estonia è stata classificata come una delle economie più libere nel mondo, ed il governo ha tagliato la spesa durante la recessione.





3 commenti:

  1. Complimenti per l'articolo Johnny, ed ottimo l'esempio del raddrizzatore di banane :-)

    Dusty

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  2. Nel raddrizzare banane bongo ha fatto un lavoro importante perchè altrimenti i caschi di banane sarebbero caduti al suolo con conseguente minor produzione di banane, quindi è giusto pagare il lavoro di bongo, se poi bongo è pure un artista nel raddrizzare banane allora prende due piccioni con una fava.
    Il lavoro è sempre lavoro qualsiasi cosa uno faccia sta al libero mercato poi valutare il valore di quel lavoro, cioè se tutti vanno a raddrizzare banane il salario percepito sarà basso, se invece a raddrizzare banane non ci va nessuno la necessità di compiere questo lavoro farà aumentare il salario.
    Al mondo non esistono lavori "inutili" altrimenti non sarebbe lavoro mi pare ovvio, quindi il povero bongo essendo un gorilla ha raddrizzato banane cosi tutte sono arrivate a maturazione e alla fine ha avuto una quantità doppia di banane da mangiare, a me non sembra tanto stupido, gli stupidi sono quelli che hanno definito arte il raddrizzare banane ..... probabilmente non avevano altro da fare hehehehehe.

    Ciao

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  3. Grazie Dusty, ti lascio indovinare chi mi abbia ispirato un simile esempio. :D


    Ciao Asmy.

    >Al mondo non esistono lavori "inutili" altrimenti non sarebbe lavoro mi pare ovvio

    Come ho precisato nel ragionamento, diventa improduttivo (ed uno spreco di tempo e risorse) qualora un'autorità centrale afferma per decreto che sia utile e lo finanzia anche, perturbando non poco la divisione del lavoro presente sul territorio.

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