di Johnny Cloaca
Ci siamo tutti? Bene. Passiamo allora all'ennesima puntata di economisti allo sbaraglio, che usano i dati econometrici come naso rosso per intrattenere gli sbandati che capitano sotto il loro tiro. Ecco Krugman quattro settimane fà:
Nessuno pensa che un'economia che opera vicino alla piena occupazione può inflazionare per far crescere la propria produzione. Ma in condizioni di depressione -- che è quello che abbiamo ora -- l'inflazione è una cosa positiva.
Le campane a morto suonano in ogni dove. Ma sarà così?
O qui c'è qualcosa sotto, oppure Krugman ha bisogno di un paio di occhiali. Andiamo avanti. Secondo il BLS il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è calato al 8.5% e le buste paga dei lavori non agricoli sono aumentate a 200,000. Numeri non da ripresa, ma "qualcosa" bolle in pentola. Cerchiamo di vederci chiaro. Scrive Paul Craig Roberts:
Ad oggi (Venerdì 6 Gennaio) le stime sui 200,000 nuovi posti di lavoro nel mese di Dicembre sono sopravvalutate di almeno 82,000 posti di lavoro. Poiché sono necessari ogni mese circa 130,000 nuovi posti di lavoro per rimanere al passo solo con la crescita della popolazione, le cifre del lavoro di Dicembre indicano effettivamente che l'economia Statunitense ha perso altri 12,000 posti di lavoro.
Ottimisti quelli del BLS. Ma c'è dell'altro?
I tassi di disoccupazione ufficiali (U3 e U6) non misurano più tutti i disoccupati. L'amministrazione Clinton smise di conteggiare i lavoratori disoccupati che avevano rinunciato a cercare un lavoro da un anno o più. Nessun lavoratore scoraggiato è incluso nella misura U3 ampiamente riportata. La misura U6 comprende i lavoratori che sono scoraggiati da meno di un anno.
In altre parole, più l'economia è in stasi, meno i tassi di disoccupazione ufficiali forniscono misure affidabili sulla portata della disoccupazione. Il tasso di disoccupazione nel mese di Dicembre come misurato da U3 è 8.5%, come misurato da U6 che comprende i lavoratori scoraggiati a breve termine (meno di un anno) è del 15.2%. La misura di John Williams che include i disoccupati di lunga durata è del 22.4%.
In altre parole, il tasso di disoccupazione reale è 2.6 volte il tasso U3 ampiamente riportato, che è il tasso sottolineato dai responsabili politici e dalla stampa finanziaria.
Oh no! Questo significa che Krugman ha ragione, allora. Forse è l'incombente 2012 che ci porta questi doni alquanto bizzarri.
Zombie Maya> Krugman...cazzate!
Ah si? Allora bisogna scavare un pò di più. Indubbiamente c'è in atto una Grande Correzione che servirà a riallocare le risorse mal allocate durante il periodo di boom, ma in questo panorama dovremmo avere dei prezzi in discesa piuttosto che in salita (pensate a cibo ed energia, ad esempio). La recessione del 2001 è stata seguita dalla prima "ripresa senza occupazione." Ma ogni recessione sin dal 1970 è stata seguita da una ripresa sempre più debole. Inoltre, una ripresa normale dell'economia Statunitense vedrebbe l'aggiunta mensile di circa 500,000 nuovi posti di lavoro. Invece, il mese scorso se ne sono aggiunti 112,000 e gli economisti l'hanno accolta come una grande vittoria. E' necessario creare 130,000 posti di lavoro solo per stare al passo con la crescita della popolazione. Cos'è che Krugman non riesce a vedere?
Quello che sfugge a Krugman è come la creazione di denaro influenza l'economia. Infatti non è nuovo a proclami di deflazione, quando invece i prezzi stanno salendo. Non ha la minima idea di come lo zio Ben stia distorcendo alla grande l'economia Americana. Così quando escono queste relazioni e mandano in vacca le sue previsioni, vi dice: "Guardate là!" Troppo tardi ha afferrato le chiavi della macchina e se l'è squagliata. Solo la teoria Austriaca spiega come la manipolazione della moneta influenza l'economia di una nazione. La FED ha aumentato a dismisura la base monetaria:
Ma i prezzi non vengono influenzati dalla base monetaria, bensì dal denaro che viene scambiato e depositato. Già nei mesi estivi il denaro parcheggiato alla FED iniziava a fuoriuscire dalle riserve in eccesso.
Facendo quindi aumentare i depositi.
La FED può creare tutto il denaro che vuole, lo zio Ben non ha limiti. Però il denaro che viene creato non inonda subito il mercato più ampio. Ha bisogno di tempo. Finché le riserve in eccesso non invadono l'economia più ampia non si riscontreranno aumenti nei prezzi dei beni di produzione e di consumo. "Troppo denaro a caccia di troppo pochi beni."
E credo proprio che M2 continuerà a crescere nei prossimi mesi.
Una massiccia inflazione nei prezzi è incombente. Un Grande Default è incombente. Ma Krugman, snobbando la teoria Austriaca del ciclo economico, è costretto a fare retromarce simili:
Una breve nota, sul rapporto dell'occupazione di oggi.
Ovviamente è migliore di quello che credevamo. Ma abbiamo bisogno di una maggiore crescita del mercato del lavoro; ci dice quanto siamo abbattuti per questa buona notizia.
LOL! La depressione è sparita nell'arco di qualche giorno. Infatti in questa seconda affermazione si lamenta sul fatto della velocità della ripresa. "I dati dicono che siamo in ripresa." Miracolo! Il tutto generosamente offerto dallo zio Ben e dalla cartaccia svolazzante. E' l'unica soluzione che hanno. Quando gli investitori rifiuteranno di comprare il debito del governo a tassi bassi e ne richiederanno di alti, lo zio Ben andrà in piena modalità stampa. Sarà allora che la bolla obbligazionaria esploderà.
L'anno scorso è stato un anno magico per i bond del Tesoro Americani, pessimo invece per le azioni. I T-Bills a 90 giorni rendevano lo 0.01%. E quando le cose vanno male per le azioni, si cerca rifugio nei bond Americani, facendone aumentare il valore e facendone calare il rendimento. A causa dei casini Europei, viene percepito come sicuro il debito Americano. E' davvero più sicuro? Non credo proprio.
Il peso è eccessivo, le ginocchia economiche del mondo stanno tremando. Gli oneri finanziari più elevati riducono il sostegno fiscale che i governi possono dare alle loro economie. L'austerità diventa meno una scelta e più una necessità. L'Europa è già in recessione. L'America la sta raggiungendo.
Il giorno della resa dei conti sembra avere accelerato il passo.
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