Bibliografia

lunedì 23 gennaio 2012

Ben l'Impiccato

E' o non è il pianificatore centrale più spudorato che avete sentito? Pare che il tour mondiale di "paraculaggine statale" di Stiglitz sia approdato stavolta in India:

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Il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz ha detto oggi che lo Stato dovrebbe avere un ruolo nell'acquisizione di grandi pezzi di terreno per la creazione di industrie. "Per coloro che vogliono acquisire grandi appezzamenti di terreno da aziende di proprietà frammentata, è davvero un problema e l'acquisto di terreni diventa difficile", ha detto Stiglitz in un seminario presso l'Istituto di statistica Indiano (ISI). [...] Ha detto che l'acquisizione di terreni è davvero una questione delicata in tutto il mondo. Citando l'esempio della Columbia University negli Stati Uniti, dove è un professore, Stiglitz ha detto che una quantità enorme di terra era necessaria per l'espansione del settore universitario. Ha detto che l'università non era in grado di acquisire terreni in proprio e il processo di espansione era stato interrotto. In definitiva, il governo della città locale intervenne sostenendo che era nell'interesse del popolo che l'università fosse ampliata. "Solo allora il processo di acquisizione delle terre divenne un successo", ha detto.

Traduzione: La Columbia non voleva pagare il prezzo di mercato per la proprietà quindi ha chiamato tizi con pistola e distintivo affinché forzassero il venditore a capitolare. Quindi nel mondo fatato di Stiglitz, se le cose non vanno come vogliamo basta usare la forza. Kawabonga!
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di Gary North


"Solevo pensare che se esistesse la reincarnazione, avrei voluto tornare come il presidente o il papa o come un battitore di baseball. Ma ora mi piacerebbe tornare come il mercato obbligazionario. Potrei intimidire tutti." ~ James Carville


Nel lontano West, un'assemblea non ufficiale di privati cittadini conosciuta come vigilanti si sarebbe riunita per esigere vendetta nei confronti di alcuni presunti malfattori che avevano l'appoggio dei politici locali e che non potevano essere perseguiti. Se avessero avuto un simbolo, questo era un cappio.

Hanno riscosso uno strano fascino nel corso degli anni. Sono stati i candidati ideali per film Western da The Ox-Bow Incident a Hang 'Em High. Chiamati linciaggi in altri contesti, sono stati spesso visti come mali necessari.

Non sono mai stato d'accordo con la frase "bond vigilantes". Non c'è niente di illegale quando gli investitori mettono in scena un boicottaggio nei confronti dei titoli di Stato, perché non si fidano o del governo o della banca centrale. L'investitore obbligazionario che dice "no" ad un certo prezzo (tasso di interesse) sta esercitando il suo diritto legale come proprietario. Sta dicendo: "Non mi fido del governo a questo basso tasso di interesse. Ci dovrebbe essere un premio per l'inflazione integrato a questo tasso".

Negli ultimi mesi in Europa, un altro fattore ha rialzato la testa: il premio al rischio. Per la prima volta sin dal 1950, gli investitori hanno contemplato la possibilità che i governi dell'Europa Occidentale potrebbero andare in default per i loro debiti. I governi hanno a lungo promosso la finzione conveniente che i debiti sovrani sono sempre onorati dai politici.

Così, la frase "bond vigilantes" ha probabilmente avuto origine in una delle camere del governo federale. Gli investitori obbligazionari che richiedono tassi più alti sono considerati traditori dai politici. Hanno rotto la fiducia con il full faith and credit negli Stati Uniti. Dicono: "Poca fede, sì, ma non tanto quanto prima."

L'investitore obbligazionario è molto più simile ad una giuria piuttosto che ad un vigilante. La giuria valuta la credibilità della testimonianza da parte del Tesoro. Forse vota per rilasciare il prigioniero. Forse vota per una condanna per omicidio colposo.

Ad un certo punto, la giuria potrà anche condannare per la condanna per omicidio. "Colpevole, vostro onore".



BILL CLINTON INCONTRA IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO

Alla fine del 1992, dopo la sua elezione ma prima del suo insediamento, illustrò il suo programma economico a un gruppo di consulenti. Era la solita roba della Great Society. Bob Woodward descrisse questo incontro nel suo libro, "The Agenda". Nella stanza c'era l'economista Alan Blinder, che presto avrebbe fatto parte del Council of Economic Advisors di Clinton, e più tardi sarebbe diventato Vice Presidente del Consiglio dei governatori della Federal Reserve.

Dopo aver ascoltato il programma di Clinton, Blinder disse questo. I tassi d'interesse sui titoli del Tesoro possono compensare un calo della crescita economica dovuto ad una riduzione della spesa federale. (Questo è lo standard di insensatezze Keynesiane, come se una riduzione della spesa federale non sarà compensata da un aumento della spesa privata). Blinder aveva dubbi sul fatto che i tassi sarebbero calati. Perché? Perché, disse, "dopo dieci anni di imbrogli fiscali, il mercato obbligazionario probabilmente non risponderà".

La reazione di Clinton è diventata parte del patrimonio Clinton, solo qualche tacca sotto "Non ho avuto rapporti sessuali con quella donna, la signorina Lewinsky".

Alla tavola del presidente eletto, il volto di Clinton divenne rosso di rabbia e incredulità. "Mi stai dicendo che il successo del programma e della mia rielezione dipende dalla Federal Reserve ed un manipolo di [imprecazione cancellata] trader obbligazionari?" rispose sottovoce.

Fa un cenno dal suo lato del tavolo. Non è un dissenso.

Clinton, secondo Blinder, aveva percepito in quel momento quanto del suo destino si trovava nelle mani del non eletto Greenspan e del mercato obbligazionario.

Blinder aveva ragione. I bond trader decisero di non acquistare obbligazioni a tassi bassi. Dall'Ottobre 1993 al Novembre 1994 i rendimenti a 10 anni salirono dal 5.2% a poco più del 8.0%. Gli investitori erano preoccupati per la spesa federale. Con la guida del Segretario al Tesoro Robert "Goldman Sachs" Rubin, l'Amministrazione Clinton ed il Congresso fecero uno sforzo per ridurre il deficit. I rendimenti a dieci anni scesero a circa il 4% nel Novembre 1998. Clinton gestì eccedenze di bilancio negli ultimi tre anni finanziari – la prima volta sin dall'anno fiscale 1969.

Sì, le eccedenze di Clinton sono mitiche. Si basavano sui pagamenti della Previdenza Sociale. Potete leggere del mito qui. Ma, rispetto ai suoi predecessori, aveva una gestione molto efficiente e molto rigida. Il mercato obbligazionario forzò la sua mano.



QUELLO ERA ALLORA. QUESTO E' ADESSO.

Un recente articolo del Wall Street Journal ci conduce alla scoperta della fonte del potere dei bond trader.

Le campagne di vendita di bond da parte degli investitori non possono più mettere pressione ai funzionari statali affinché aumentino le tasse o taglino la spesa, misure che sia Clinton che il suo predecessore, George H.W. Bush, furono costretti ad adottare per migliorare l'equilibrio fiscale e sostenere i prezzi delle obbligazioni.

Che cosa è cambiato? Le politiche della Federal Reserve. I suoi responsabili hanno deciso di accogliere qualunque deficit approvato dal Congresso e dal Presidente. "I giganti acquisti da parte della banca centrale nel mercato del Tesoro ed i tassi di interesse vicini allo zero hanno sostenuto i prezzi dei bond e hanno emarginato gli investitori privati."

I rendimenti obbligazionari (tassi) sono ai minimi storici. Ma ho sostenuto per due anni che questi tassi bassi non sono il risultato dell'inflazione monetaria della FED. L'inflazione monetaria tende ad alzare i tassi a lungo termine, perché gli investitori obbligazionari richiedono un tasso di rendimento più elevato a titolo di compensazione per l'aumento dei prezzi, vale a dire, redditi reali in caduta.

Quello che sta tenendo bassi i tassi è la paura. I mutuatari hanno paura di prendere in prestito; i banchieri hanno paura a concedere prestiti. Invece, i banchieri tengono il denaro alla FED come riserve in eccesso, per le quali sono pagati sostanzialmente nulla. L'articolo lo ammette, ma lo attribuisce alla paura nell'eurozona. Ma questo calo dei tassi è iniziato tre anni fa.

Questo è dovuto in parte alla "fuga verso la sicurezza" che i buoni del Tesoro hanno rappresentato in quanto gli investitori sfuggono dall'esposizione alla crisi del debito dell'eurozona, ma è anche dovuto alle azioni di soppressione dei rendimenti da parte della FED, che mirano ad incoraggiare gli investitori ad assumersi rischi ed a sostenere la ripresa economica, e sono resi possibili da un ambiente caratterizzato da un'inflazione benigna.

Ciò che ha bisogno di una spiegazione è "un ambiente caratterizzato da un'inflazione benigna". La risposta è l'aumento delle riserve in eccesso, che hanno compensato l'aumento della base monetaria della FED.

Chris Ahrens, direttore dell'U.S. interest-rate strategy all'UBS Securities LLC, a Stamford, Connecticut, ha detto che finché non si riaccenderà la propensione al rischio e si dissiperà la paura della disinflazione, il bond vigilante probabilmente rischierà di essere "tanto raro quanto l'Abominevole Uomo delle Nevi".

Così, la FED è intrappolata. Da un lato, se l'economia degli Stati Uniti rimane al palo, la paura vincerà. I banchieri non presteranno i soldi che sono legalmente autorizzati a concedere in prestito. Il denaro non entrerà nell'economia. Ciò significa che la pompa primaria Keynesiana sottoforma di $1.3 biliardi di deficit federali non funzionerà. La stagnazione diventerà permanente, a meno che non vi sarà una recessione e le cose peggioreranno.

Dall'altro lato, se il cielo sarà sereno, e gli imprenditori inizieranno a cantare "i giorni felici sono tornati di nuovo," i banchieri presteranno. La base monetaria della FED, che è passata da $900 miliardi alla fine del 2007 a $3 biliardi di oggi, attuerà la sua magia nera. I prezzi raddoppieranno o peggio. Questa è l'iperinflazione. Ma non è ancora successo.

E anche se i critici hanno detto che la FED ha distorto il normale funzionamento dei mercati obbligazionari del Tesoro spiazzando gli investitori privati, l'inflazione – la più grande minaccia nel tempo per i bond a valore fisso ed una grande preoccupazione per gli investitori a reddito fisso – è rimasta muta ed ha dato spazio di manovra alla banca centrale.



IL CAPPIO DI BERNANKE

Il Federal Open Market Committee (FOMC), che decide la politica monetaria, rimane in una mentalità deflazionistica. L'ha sempre avuta sin dal Luglio 2011, come rivela questo grafico.

Quindi, è chiaro che la causa dei bassi tassi di oggi non è l'inflazione monetaria. E' la paura. Gli investitori pensano che il posto più sicuro per i loro soldi è nel debito del Tesoro Americano. Ce ne sono così tanti di questi investitori che il Tesoro può prendere in prestito denaro quasi gratis ogni 90 giorni. Può prendere in prestito a lungo termine per molto poco.

Questo pone Bernanke in una posizione invidiabile. L'inflazione nei prezzi al consumo continua al 2% l'anno. E' abbastanza bassa in modo che i falchi dell'inflazione ed i bond trader rimangano muti. Allo stesso tempo, la crescita economica è nel range del 2%. E' abbastanza alta in modo che la maggior parte dei Keynesiani non chieda un altro giro di espansione della base monetaria.

I Keynesiani vogliono un maggior deficit federale, non più moneta fiat. La teoria Keynesiana individua la responsabilità economica più importante del governo nella politica fiscale: tassazione e spesa. Diventano sostenitori dell'espansione della moneta fiat quando i tassi in aumento del Tesoro minacciano il deficit. Questo non è il caso di oggi.

Bernanke deve preoccuparsi di Ron Paul, ma non per molto. Paul andrà in pensione nel Gennaio 2013. Se verrà eletto Presidente, sarà un incubo per Bernanke. Sarà un incubo per l'Establishment in generale. Per la prima volta sin dal 1928 il Team B del Council on Foreign Relations non sostituirà il Team A del Council on Foreign Relations. Impensabile! Quindi, l'Establishment spera che Paul venga abbandonato.

Così, Bernanke attende il momento opportuno. Non viene attaccato dai media mainstream. Può operare nell'ombra, solo per uscirne e dare i suoi discorsi pieni di note che descrivono quello che è successo di recente, il che è risaputo da tutti, e la lista delle ipotetiche politiche della FED come posizioni di ripiego semmai fallisse l'attuale politica del far niente.

Questo è un periodo ideale per Bernanke. Può sedersi in panchina. Nessuno tranne Ron Paul pretende il suo scalpo, così com'è. E' nel paese di Riccioli d'Oro: non troppo inflazionistico, non troppo recessivo, semplicemente giusto. Milioni di lavoratori rimangono disoccupati, ma questo può essere imputato alla politica fiscale "ristretta". Non è il campo di Bernanke. E' una cosa che deve risolvere il Congresso.

Bernanke non si stanca mai di tormentare il Congresso per mantenere la sua casa fiscale in ordine. Sa che questo non accadrà. Così, può giocare allo zio Stern. Il 9 Febbraio 2011, ha dato una conferenza alla Commissione Bilancio della Camera.

Per mettere il bilancio su una traiettoria sostenibile, dovranno essere adottate azioni politiche – sia le riduzioni della spesa, sia gli aumenti delle entrate, o una combinazione dei due – per chiudere infine queste lacune nel bilancio primario.

Per definizione, non può accadere quello che sottolinea il CBO cioé traiettorie insostenibili dei deficit e del debito, perché i creditori non sarebbero mai disposti a concedere prestiti ad un governo con un debito, rispetto alle entrate nazionali, che cresce senza limite. In un modo o nell'altro, devono avvenire gli adeguamenti fiscali sufficienti a stabilizzare il bilancio federale. La domanda è se queste regolazioni si svolgeranno attraverso un processo attento e responsabile che tiene in considerazione le priorità e dà alle persone il tempo sufficiente per adeguarsi ai cambiamenti nei programmi del governo o alle politiche fiscali, o se le rettifiche di bilancio necessarie avverranno come una risposta rapida e dolorosa ad una incombente o attuale crisi fiscale. Agire ora per sviluppare un programma credibile per ridurre i disavanzi futuri non solo consentirebbe di migliorare la crescita economica e la stabilità nel lungo periodo, ma potrebbe anche produrre notevoli benefici a breve termine in termini di minori tassi di interesse a lungo termine e fiducia dei consumatori e delle imprese in aumento.

Poi poteva tornare nel suo ufficio e pensare: "Questo dovrebbe tenerli a bada per altri sei mesi."

Quattro mesi dopo, quando scoppiava una lotta per aumentare il massimale del debito, ha diligentemente spalleggiato per coloro che volevano alzarlo.

Non riuscire ad elevare il limite del debito richiederebbe al governo federale di ritardare o rinnegare i pagamenti per oneri già sottoscritti. In particolare, anche una breve sospensione dei pagamenti sul capitale o degli interessi sulle obbligazioni del Tesoro potrebbe provocare gravi turbative nei mercati finanziari e nel sistema dei pagamenti, indurre il declassamento del debito pubblico degli Stati Uniti, creare dubbi fondamentali sulla credibilità degli Stati Uniti, e danneggiare nel lungo termine il ruolo speciale del dollaro e dei titoli del Tesoro nei mercati globali. I tassi di interesse probabilmente aumenterebbero, rallentando la ripresa e, perversamente, peggiorando il problema del deficit con l'aumento dei pagamenti dell'interesse sul debito richiesti per quello che potrebbe essere un periodo prolungato.

Così, si copre entrambe le guance del suo didietro. Prima impersona lo zio severo durante le conferenze al Congresso sui deficit in generale, e poi impersona lo zio indulgente, quando arriva il momento critico per i deficit.



CONCLUSIONE

La FED è in modalità "aspetta e vedi che succede". Fino a quando il Congresso lascerà in pace Bernanke, può stare al sicuro. Come un giocatore che sta seduto con una pila di chip, con una macchina che sforna chip nella stanza sul retro, Bernanke può permettersi di aspettare il suo momento. Può giocare per piccole quote, costruendo con costanza la sua pila.

E' come un qualsiasi altro burocrate. Finché può eludere la critica, è contento. A differenza di tutti gli altri burocrati di Washington, la sua agenzia arriva ad impostare il proprio bilancio. La FED mantiene qualunque somma di denaro necessaria ad eseguire le sue operazioni. All'inizio di ogni anno solare, paga al Tesoro tutto ciò che ha lasciato in più dopo le spese. Quest'anno ha pagato $76.9 miliardi con effetto retroattivo per il 2011.

Il nome del gioco burocratico è la sopravvivenza. Bernanke è un sopravvissuto. Non sta per affondare la barca. E' determinato a non prendersi la colpa se la barca si rovescia. Agirà – inflazione – se sarà necessario. Allora i tassi delle obbligazioni saliranno. E poi i bond trader si riaffermeranno. Ma, per ora, li ha impiccati in alto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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