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di Gary Galles
Il Congressional Budget Office ha da poco pubblicato Trends in the Distribution of Household Income Between 1979 and 2007 che ha scoperto un insieme di redditi in crescita durante quel periodo, che andava dall'aumento del 275% per i redditi dell'1% delle famiglie e dalla crescita del 65% per il successivo 20% fino all'incremento del 18% per il 20% più basso dei redditi familiari.
I liberali di sinistra hanno immediatamente utilizzato la relazione del CBO per ripetere il loro mantra "i ricchi diventano sempre più ricchi a spese di tutti gli altri." Il deputato Sander Levin (D-MI) l'ha definita "solo l'ultima prova allarmante dell'aumento delle disuguaglianze di reddito in America", ed Eugene Robinson del Washington Post definisce il risultato "una nazione rigidamente divisa tra ricchi e poveri".
Un problema ovvio è se un periodo durante una bolla immobiliare ed un boom azionario fornisca informazioni valide sulle disuguaglianze del mondo post-bolla presente e molto diverso.
Purtroppo, c'è anche un problema molto più grande. Il rapporto CBO non può sostenere tali conclusioni. Come spiega Thomas Sowell:
Sebbene tali discussioni siano state formulate in termini di persone, l'attuale evidenza empirica riguarda ciò che è accaduto a categorie statistiche nel corso del tempo — e che risulta essere l'esatto opposto di quello che è successo nel corso del tempo ad esseri umani in carne e ossa, molti dei quali sono passati da una categoria all'altra nel corso del tempo.
In altre parole, la retorica della lotta di classe per le disuguaglianze crescenti tra ricchi e poveri (ad esempio, l'mmaginario di Occupy Wall Street dell'1% contro il 99%) mette falsamente sullo stesso piano individui con categorie statistiche, anche se si comportano in modo molto diverso.
Forse il più chiaro rifiuto dell'interpretazione delle disuguaglianze crescenti tra le classi si trova in uno studio del 2007 intitolato Income Mobility in the U.S. from 1996 to 2005. Seguendo i dati delle singole dichiarazioni dei redditi in un periodo di tempo in cui le categorie statistiche hanno mostrato una crescente concentrazione dei redditi verso l'alto, ha scoperto risultati ben diversi.
Il Tesoro ha scoperto che quelli con i redditi più alti nel 1996 — il top 1/100 dell'1% — hanno visto i loro redditi dimezzati nel 2005 (non conteggiati se vengono utilizzate le classi statistiche, perché tali diminuzioni spostano le persone fuori dalla categoria superiore). Ciò a malapena dimostra che una classe di ricchi diventa sempre più ricca a scapito di altre classi.
Altre categorie di reddito hanno rivelato una storia simile. Dal 1996 al 2005, i redditi di coloro originariamente nell'1% e nel 5% più alto sono diminuiti; i redditi di coloro originariamente nel 20% successivo sono aumentati del 10%; ma quelli originariamente nella parte inferiore del 20% hanno visto un incremento del 91% del reddito (non conteggiati se vengono utilizzate le classi statistiche, perché tali incrementi spostano le persone fuori dalla categoria del 20% più basso).
Uno studio del 2003 del Tesoro sui 400 più grandi percettori di reddito dal 1992 al 2000 scopre analoghe mobilità individuali tra le categorie di reddito, tra cui "i ricchi" che migrano verso il basso (abbandonando quindi i primi 400), piuttosto che formare una classe superiore permanente. In quegli anni, migliaia di persone diverse sono entrate nei primi 400, con meno di uno su sette più di due volte, e meno di uno su quattro più di una volta.
Anche studi precedenti hanno scoperto grandi mobilità dei redditi. W. Michael Cox e Richard Alm hanno scoperto che tra il 1975 e il 1991, solo il 5% di quelli con un reddito originariamente nella parte più bassa del 20% erano ancora lì alla fine. Al contrario, questo stesso gruppo ha avuto 15 volte la probabilità di trovarsi nel 40% più alto almeno una volta e 6 volte la probabilità di trovarsi nel 20% più alto almeno una volta.
L'interpretazione della sinistra del recente studio CBO è poco più che una ripetizione letterale di ciò che hanno sostenuto per anni. Se consideriamo le persone singole invece delle categorie statistiche, dobbiamo rifiutare la conclusione della sinistra secondo cui i ricchi stanno espropriando sempre di più il resto delle persone — così come la necessità implicita di una sempre maggiore redistribuzione del governo. Perché continuano ad ignorare le prove più rilevanti? Perché l'interpretazione sbagliata può far vendere la loro versione della storia con più efficacia, facendoli acquisire maggiori cariche elettive e potere.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Crisi: Van Rompuy, Lunga La Strada Per Ripristinare Fiducia Nell'Euro
RispondiElimina(Nap/Opr/Adnkronos) - martedì, 13 dicembre 2011 - 10:20
Bruxelles, 13 dic. - (Adnkronos) - La strada per "ripristinare la fiducia nell'euro e' lunga, piu' di quanto non ci aspettassimo". E' quanto ha detto il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, riferendo sull'esito del vertice della settimana scorsa davanti all'Europarlamento a Strasburgo.
Piu che la strada per recuperare la fiducia io all'euro gli consiglio quella del cimitero:)
Fiducia = Schiavitù, e la schiavitù è fiducia.
RispondiEliminaI politici nel campo di concentramento Europeo sono davvero dei maestri della neolingua. Forse è per questo che i babbei Italiani ancora comprano btp dalle banche che stanno facendo (ormai anche i sassi l'hanno capito) opera di "dumping". E con questa mossa abbiamo capito che l'ammorbamento dei coglioni sulle vendite allo scoperto viaggia a "senso unico".
Zombie dotto> E se la strategia di "isolamento" consistesse nel vendere più monnezza obbligazionaria possibile alle famiglie Italiane?
Intrigante...
Zombie dotto> E se la strategia di "isolamento" consistesse nel vendere più monnezza obbligazionaria possibile alle famiglie Italiane?
RispondiEliminaIntrigante...
hehehehe jhonny questa si che sarebbe bella, pensa ai belati delle pecore appena lo capiscono. :)