Bibliografia

venerdì 9 dicembre 2011

I Pericoli della Riforma Monetaria

"End the FED", un obiettivo necessario ed auspicabile per risanare dalle fondamenta il sistema monetario; Ron Paul l'ha fatto conoscere anche a Main Street, quella porzione di popolazione che fino allo scoppio della bolla immobiliare ignorava completamente le questioni finanziarie (o perlomeno se ne interessava "ciclicamente"). Ma ora, in vista delle elezioni 2012, sempre più soggetti adottano tale slogan per fare breccia nell'elettorato; ma non tutti lo fanno per il bene di Main Street. Prendiamo ad esempio Kucinich:"[...] Il National Emergency Employment Defense (NEED) Act del 2011 metterebbe la Federal Reserve, un'istituzione privata quasi governativa che controlla la politica monetaria della nazione, sotto il Tesoro degli Stati Uniti."
Ecco quando dicono che è privata bisogna iniziare a grattarsi il capo; "guarda caso" poi la stampante finirebbe al governo.
"[...] La FED crea denaro dal nulla, lo dà alle banche, le banche lo tengono a deposito, guadagnano un interesse, pagano lauti bonus mentre il resto dell'America soffre. La FED crea denaro dal nulla per le banche."

Interessante. Ciò è vero. Ma si "scorda" di dire che gli utili della FED poi finiscono al governo.
"[...] Recuperare il potere del Governo Federale di creare moneta"
Direi che ci possiamo fermare qui.
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di Kaj Grussner


Gli Austriaci hanno a lungo chiesto una riforma del sistema monetario. L'attuale sistema fiat-money direzionato dalla FED è sull'orlo del collasso. Ma per quanto cattivo sia il sistema attuale, un nuovo sistema non sarà necessariamente migliore.

Molti libertari favorirebbero un ritorno al gold standard, mentre altri sarebbero contenti semplicemente se venissero abrogate le leggi del corso legale e se fosse permessa una concorrenza tra le valute. Tuttavia, anche in un grande collasso come quello che si profila oggi, queste riforme possono apparire ancora troppo estreme per la gente in generale. Ciò è particolarmente vero se hanno un'alternativa che sembra ragionevole ed offre allo stato un controllo totale sul sistema monetario. Un'alternativa è la soluzione della riserva al 100% sostenuta da Stephen Zarlenga, direttore dell'American Monetary Institute, e autore del libro "The Lost Science of Money."

Mi sono imbattuto in un'intervista con il signor Zarlenga su Gnostic Media, in cui parla del suo libro con il presentatore Jan Irwin. La prima parte dell'intervista è stata trasmessa il 30 Agosto, la seconda parte il 20 Dicembre 2009. Né Zarlenga né Irwin sono economisti, ma entrambi hanno forti opinioni sull'economia e sugli economisti.

In diverse occasioni, Zarlenga cita la Scuola Austriaca e fa affermazioni infondate sugli Austriaci, sulla loro metodologia e sul loro approccio alla teoria monetaria in generale. In questo articolo cercherò di correggere Zarlenga sui problemi che ha con la Scuola Austriaca e le sue idee sulla teoria monetaria in generale.



La Definizione di Denaro

Zarlenga sostiene che gli Austriaci identificano il denaro con l'oro, una definizione che secondo Zarlenga ha le sue radici nell'economia classica di Adam Smith. Non sono sicuro su cosa fonda questa affermazione, ma, ovviamente, non è vero.

In generale, gli Austriaci definiscono il denaro come un bene che è comunemente o universalmente accettato come mezzo di scambio. E' stata l'invenzione del denaro che ha permesso il passaggio dall'inefficace baratto alla dinamica economica dello scambio indiretto. L'attenzione Austriaca sull'oro è dovuta principalmente al fatto che nel corso del tempo il mercato ha scelto l'oro come mezzo principale di scambio. Ciò significa che, mentre si può dire che l'oro sia denaro, il denaro non è necessariamente oro.

Zarlenga è fuori strada. Egli non è d'accordo anche con l'idea Austriaca secondo cui il denaro è qualcosa che sorge naturalmente dal mercato. La posizione Austriaca è supportata dal fatto che molte cose sono state usate come denaro nel corso della storia in varie parti del mondo: prodotti come il sale, le conchiglie, e le pelli di animali. Zarlenga non ha citato nessuna di queste cose.

Al contrario, egli sostiene quella che lui chiama la visione Aristotelica, e cioè che il denaro non deriva dalla natura, ma dalla legge. In breve, il mercato non può produrre un sistema monetario; solo lo stato può farlo. Questa visione è ovviamente confutata dall'esistenza stessa delle varie merci usate come denaro menzionate in precedenza. Zarlenga non affronta questo problema, tuttavia, né il conduttore solleva la questione.

L'errore che commette Zarlenga è quello di confondere l'intervento dello stato nel sistema monetario, con la fornitura da parte dello stato di un sistema monetario. A dire il vero, lo stato si è insinuato nel sistema monetario per secoli. Ma questo non significa che il mercato non è in grado di fornire un sistema monetario. Al contrario, quando lo stato si inserisce in un sistema monetario, in realtà si inserisce in un sistema fornito dal mercato.



L'American Monetary Act

Qual è la soluzione della riserva al 100% che sostiene Zarlenga? Si trova in un disegno di legge promosso dal rappresentante Democratico Dennis Kucinich chiamato American Monetary Act. Ha tre elementi chiave:
  1. La Federal Reserve deve essere nazionalizzata ed incorporata nel Tesoro degli Stati Uniti, rendendola parte del governo.
  2. Alle banche private deve essere impedita la creazione di denaro attraverso la riserva frazionaria. Solo il governo dovrebbe creare moneta.
  3. Il governo dovrebbe quindi stampare soldi e spenderli in vari programmi, come le infrastrutture.

Lo scopo del disegno di legge è quello di trasferire il potere del denaro, come Zarlenga dice, dal sistema privato della Federal Reserve direttamente al governo. Sarebbe il governo che creerebbe tutto il denaro, non le banche. Al posto dell'emettere obbligazioni o pagare gli interessi, il governo riceverebbe gli interessi da chiunque prenderebbe in prestito il denaro.

Ciò consentirebbe anche di ridurre le tasse, poiché il governo potrebbe stampare il denaro necessario per finanziare vari programmi, invece di tassarlo dalla gente. Per esempio, l'assistenza sanitaria universale e l'istruzione potrebbero e dovrebbero essere finanziate dal governo stampando denaro, secondo Zarlenga. Inoltre, il governo spenderebbe il denaro per le infrastrutture.

Questa soluzione non è nuova, come sottolinea anche Zarlenga. L'idea di avere il denaro stampato direttamente dal governo è stata ripetuta più volte nella storia. Zarlenga sostiene che questi esperimenti hanno avuto in generale successo — certamente più successo dell'emissione privata di denaro (attraverso la quale sia Zarlenga che io intendiamo banche private che creano denaro dal nulla).

Anche se sono molto d'accordo con Zarlenga che tale emissione privata di denaro abbia causato solo disastri, sfido la sua tesi per cui il denaro stampato dal governo sarebbe migliore.



Nazionalizzare la Banca Centrale "Privata"

Il primo passo naturale per l'attuazione della soluzione della riserva al 100% sarebbe quello di nazionalizzare la Federal Reserve formalmente privata. Come molti altri critici della FED, Zarlenga è diligente nel sottolineare che la FED è di fatto privato e non un ente governativo. Non so se era lo stesso Dennis Kucinich che ha inventato la frase "La Federal Reserve non è più federale di quanto lo sia la Federal Express", ma certamente l'ha fatta sua.

I membri delle banche private detengono formalmente la FED. Anche molti libertari sottolineano questo punto, ed a volte è difficile giudicare se effettivamente sono d'accordo con lo slogan di Kucinich o no. Visto che il possesso privato della FED è spesso usato come argomento contro le soluzioni del libero mercato ai problemi del settore finanziario, mi sento obbligato a discutere la natura della FED.

Anche se è indubbiamente vero che la FED è di proprietà di banche private, l'idea che si tratta di una società privata, privata come la Federal Express, è sbagliata.

In primo luogo, la FED fu creata con un atto del Congresso. Non solo, fu aggiunto un emendamento costituzionale a parte per creare la banca centrale. Quale altra società privata può reclamare la stessa cosa? Certamente non la Federal Express.

In secondo luogo, alla FED è stata data l'autorità governativa di controllare l'offerta di denaro della nazione e di dirigere la politica monetaria. Di regola, le aziende private non promulgano e applicano la politica nazionale. Questa è la funzione del governo. Qualsiasi soggetto autorizzato ad adottare e applicare la politica è de facto un ente governativo.

In terzo luogo, una delle funzioni principali della FED è quella di finanziare la spesa pubblica. Lo stesso si può dire per quasi tutte le altre banche centrali nella storia. Ovviamente, i banchieri privati raccolgono enormi profitti da questa connessione con lo stato, ma ciò non nega il fatto che anche lo stato stesso ne benefici estremamente.

Sin dalla creazione della FED, tutte le guerre degli Stati Uniti e tutti i suoi principali programmi di welfare sono stati in larga misura finanziati dalla stampante della FED. Ron Paul lo ha evidenziato per decenni. La FED fa addirittura sembrare la Halliburton un faro del capitalismo di libero mercato.

Naturalmente, l'autorità della FED data dal Congresso non sarebbe mai dovuta esistere, in quanto la Costituzione non consente al Congresso di emettere carta moneta, e non di certo emanare leggi del corso legale rendendo la carta moneta l'unica moneta legale della nazione. Se il Congresso non ha un certo potere, non lo può certo delegare ad un ente privato. Se lo fa comunque, il destinatario di questo monopolio incostituzionale non può essere paragonato ad una società privata ordinaria.

Stando così le cose, la nazionalizzazione vera e propria della FED non cambierebbe molto le cose. Tuttavia, visto che l'obiettivo di Zarlenga è quello di nazionalizzare completamente il "potere del denaro", anche i legami formali con la proprietà privata devono essere separati.



Abolire il Sistema a Riserva Frazionaria

Il secondo elemento chiave del piano è certamente qualcosa su cui il Mises Institute e l'American Monetary Institute possono concordare, anche se per obiettivi completamente diversi. Zarlenga ha ragione quando sottolinea che attualmente le banche private creano il denaro (o il credito) dal nulla attraverso la riserva frazionaria. La soluzione della riserva al 100% richiede un monopolio governativo sulla creazione di denaro, motivo per cui Zarlenga sostiene l'abolizione di tale sistema bancario. In questo modo, il governo non avrà alcuna concorrenza.

Attualmente, le banche hanno solo una frazione dei loro depositi nelle riserve. Come si propone Zarlenga di risolvere il problema del passaggio dalla riserva frazionaria alle riserva piena? Propone di prestare denaro stampato dal governo alle banche, aumentando così le loro riserve per coprire tutti i loro crediti pendenti. Questa soluzione ha alcuni difetti.

In primo luogo, la valuta cartacea creata dal governo non è più reale del credito emesso dalle banche, in quanto non rappresenta risorse effettive accumulate da risparmi reali. A tal fine, non fa differenza chi emette il denaro falso, le banche stesse o il governo.

Se le banche possono creare credito che viene poi convertito in denaro prestato dal governo, hanno tutto l'interesse nel continuare a creare credito. Questa situazione potrebbe anche incoraggiare il governo a continuare a prestare denaro alle banche, non solo per l'interesse che può caricare, ma perché un'offerta di denaro in perenne crescita porta ad un consumo tassabile sempre maggiore, senza contare che lo stesso governo può finanziare molto più facilmente i suoi programmi di compravendita di voti. L'inflazione galoppante sarebbe quasi inevitabile.

In secondo luogo, il patrimonio della banca non viene migliorato dai prestiti governativi. Quando la banca ha prestato il 90% dei suoi depositi, ha, diciamo, $1,000 in riserve e $9,000 in crediti di prestito sul suo lato dell'attivo, e $10,000 dollari di depositi sul suo lato del passivo. L'infusione di un prestito da $9,000 farebbe aumentare le sue riserve a $10,000, coprendo così tutti i suoi depositi, ma incrementerebbe anche il suo debito dello stesso ammontare.

Se ogni depositante ritirasse i propri soldi, la banca rimarrebbe con $9,000 di debito al passivo, ma con $9,000 in crediti di prestito che non sono consentiti sul lato dell'attivo. Se la banca fosse costretta a cancellare i prestiti perché ogni depositante ritirasse i propri soldi, la banca rimarrebbe con $0 in attivo e $9,000 in debito verso il governo.

La soluzione presentata quindi non è affatto una soluzione, solo un meccanismo attraverso il quale lo stesso tipo di inflazione duratura dell'offerta di denaro potrebbe essere portata avanti sotto la copertura della piena riserva, lasciando continuare sia al governo che alle banche la creazione di denaro dal nulla. Ciò svaluta la moneta e provocare cicli di boom-bust, mentre arricchisce il governo e le banche.

Così, mentre si può essere d'accordo sulla soppressione della riserva frazionaria, la soluzione di Zarlenga al problema di transizione è profondamente sbagliata.



Spendere il Denaro

La soluzione della riserva al 100% prevede che il governo stesso gestisca la stampante e spenda i soldi appena creati. Spendendo i soldi per progetti e programmi "produttivi", come le infrastrutture, la sanità, l'istruzione e così via, Zarlenga sostiene che il denaro non perderà il suo valore nel tempo. L'inevitabile aumento dei prezzi sarebbe compensato, afferma, dalla produzione aumentata a cui conduce la spesa del governo.

Io sostengo che la soluzione della riserva al 100% farebbe aumentare i prezzi. Il governo dovrebbe sempre trovare nuovi programmi per cui spendere soldi. Più soldi spende il governo, più si svaluta il valore del denaro precedentemente stampato, facendo diminuire il potere d'acquisto di ogni dollaro esistente.

Ciò mostra anche la fallacia del ragionamento secondo cui il valore di un dollaro può essere impostato dal governo, che è uno degli argomenti chiave di Zarlenga. Il denaro è una funzione di diritto, come egli afferma da buon Aristotelico, il che significa che il suo valore può essere impostato e fatto rispettare dal governo.

Tuttavia, poiché la stampa di denaro è molto più facile che produrre beni reali e servizi, la produzione di nuovo denaro è probabile che supererà di gran lunga la produzione di nuovi beni e servizi. Quindi, al fine di impedire che i prezzi aumentino, il governo alla fine dovrebbe imporre controlli sui prezzi. Ciò è stato fatto diverse volte in precedenza, più di recente da Nixon nel 1970.

Tuttavia, il controllo dei prezzi porterebbe semplicemente al caos economico e al mercato nero, dove le persone cercano di fare gli scambi a prezzi di mercato reali. Inoltre, l'inflazione cronica nei prezzi incoraggerebbe le persone a prendere in prestito e spendere, dato che il valore dei loro debiti sarebbe in costante declino. I creditori dovrebbero contrastare ciò con tassi di interesse sempre più alti, rendendo l'investimento a lungo termine molto difficile, che a sua volta sconvolgerebbe notevolmente l'attività economica.

Dal momento che Zarlenga intende finanziare cose come la sanità e l'istruzione con il denaro stampato dal governo, diventa evidente come sarebbe inflazionisticamente catastrofica la soluzione del 100%. Nell'intervista, Zarlenga dice che uno dei progetti di spesa rinnoverebbe le infrastrutture della nazione. Secondo i calcoli degli ingegneri civili, una revisione completa di strade, ponti, e così via costerebbe $2.3 biliardi. Ciò potrebbe essere pagato, secondo Zarlenga, con la stampante.



La Dimensione Morale

Zarlenga critica gli economisti per molte cose. Una di queste è che gli economisti hanno tolto la morale alla scienza economica. Dice anche che gli economisti hanno cercato di nascondere questa esclusione della morale, perché se questa atrocità fosse stata riferita alla gente si sarebbe sentita oltraggiata.

Naturalmente, la morale non ha alcun posto nella scienza economica. La scienza è, per sua stessa natura, priva di valori. Quando si tenta di spiegare perché l'azione A ha sortito la conseguenza B, si dovrebbe esaminare la teoria e la realtà. E' solo quando si inizia a difendere certe azioni o programmi, come la soluzione della riserva al 100%, che entra in gioco la morale. Esaminiamo quindi gli aspetti morali della riforma monetaria di Zarlenga.

Fin dall'inizio, stampare dollari dal nulla, dichiarandoli a corso legale e acquistando beni e servizi con essi equivale ad un furto. La stampante acquista beni senza dare qualcosa di valore reale in cambio. Dopo tutto, il denaro è solo inchiostro su carta senza alcun valore proprio se non quello che deriva dalla forza violenta del governo.

Inoltre, sono sempre coloro che prendono la nuova moneta per primi a trarre i maggiori benefici. In questo caso, sarebbe il governo. Ma anche coloro che la prendono per secondi ne beneficiano, mentre la nuova moneta possiede ancora la maggior parte del suo valore. I destinatari del nuovo denaro possono girare ed ascquisire ancora qualcosa in cambio di niente. La quantità che può essere acquisita diminuisce nel tempo, per cui coloro che prendono il denaro per ultimi sono quelli che pagano per i guadagni dei destinatari precedenti.

Zarlenga menziona esplicitamente la sanità e l'istruzione come ambiti della spesa pubblica, in quanto ciò andrebbe a vantaggio delle masse, che altrimenti non potrebbero permettersi tali servizi. Quello che non riesce a capire è che non sono gli studenti ed i pazienti che ne beneficiano, ma gli ospedali e le università. Sarebbero i medici professionisti e gli accademici ad essere i veri destinatari del denaro. Sono loro che sarebbero pagati per i servizi che forniscono, e il costante afflusso di nuovo denaro in questi settori alzerà ovviamente i prezzi in maniera significativa nel corso del tempo.

Ogni sbronza con nuovo denaro sottrarrà valore dalla quantità di denaro esistente, il che significa che dopo il furto iniziale della proprietà da parte del governo e dei suoi gruppi di interesse preferiti, la svalutazione della moneta continuerà ad un ritmo sempre crescente; più il dollaro si svaluta ogni anno, più il dollaro dovrà essere stampato ogni anno per pagare le stesse cose. Visto che le persone sono lontane dalla stampante, ciò significa che il valore dei loro risparmi e redditi sarà trasferito a chi stampa denaro e ai primi destinatari della nuova moneta, proprio come accade oggi.

Un altro problema evidente con il governo che stampa denaro è che crea un comportamento da ricerca di rendita. Con nuovi rifornimenti di denaro provenienti dal governo ad un tasso crescente, diventa sempre più ragionevole per le corporazioni private fare pressioni per una parte della torta della spesa pubblica piuttosto che rivolgersi ai consumatori. A lungo andare, questo significa che una parte sempre crescente del settore privato diventerà dipendente dall'afflusso di nuovo denaro del governo.

Da un punto di vista morale, non fa differenza chi falsifica il denaro e acquisisce la proprietà in cambio di niente. Rimane sempre una frode ed un furto.



Conclusione

Non ha senso sostenere qui la causa Austriaca per una moneta merce. Ci sono molti libri di facile lettura che la sostengono. Lo scopo di questo articolo è spiegare che non importa quanto dannoso sia un sistema, può sempre peggiorare. Non tutte le riforme portano miglioramenti. Come abbiamo visto, la soluzione della riserva al 100% è piena di conseguenze non volute.

Quando questa crisi economica si evolverà in una crisi valutaria, e molto probabilmente accadrà, una riforma diventerà inevitabile. La domanda è allora quali idee per una riforma ci sono in giro per il popolo ed i politici.

La riforma auspicata dal Zarlenga e presentata al Congresso da Dennis Kucinich può benissimo fare riferimento a politici e burocrati. Inoltre, l'ostilità crescente verso la FED e l'establishment bancario nel suo complesso probabilmente incoraggerà gli Americani a supportare Zarlenga e l'iniziativa di Kucinich. Superficialmente, la soluzione sembra abbastanza ragionevole e ha il sostegno di un membro del Congresso molto popolare.

Basta pensarci. Strapperebbe via i privilegi delle banche e rimetterebbe il potere del denaro nelle mani del popolo attraverso i loro rappresentanti eletti; spezzerebbe il racket del monopolio dei banchieri, che permette loro di pagare miliardi di dollari in bonus, mentre la gente comune soffre. Non vi suona familiare? Non è come è stato venduto il sistema della Federal Reserve al popolo Americano dopo il Panico del 1907?

Per gli Austriaci, è facile respingere Zarlenga come un fanatico, che, in base alle ridicole attestazioni che fa, lo è senza dubbio. Allora perché dovremmo prestare attenzione ad uno come lui? Perché se non lo facciamo, possiamo aumentare il rischio che abbia successo nel far diventare legge l'American Monetary Act. Dopo tutto, sistemi monetari simili sono stati provati in precedenza.

Questo è il motivo per cui gli Austriaci devono esporre i pericoli reali di un tale sistema. Sarebbe un errore pensare semplicemente che ognuno che riconoscerà i suoi problemi interni li respingerà. Se il governo può approvare un emendamento costituzionale per rendere legge il Federal Reserve Act e creare così una banca privata centrale, di sicuro può fare anche questo.

Quindi, oltre a sostenere la causa di una soluzione di libero mercato nei settori monetari e bancari, gli Austriaci devono argomentare contro tutti i loro avversari intellettuali. Zarlenga è uno di loro, e non va preso alla leggera.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


15 commenti:

  1. Forex, euro risale da minimi ma trader pessimisti su vertice Ue

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    Focus:Credit Suisse AG ETN due Octobe
    Temi:Valute e Forex


    venerdì, 9 dicembre 2011 - 11:20
    Euro in risalita dai minimi di inizio mattinata sul dollaro in una seduta che appare dominata, anche sul mercato valutario, da una certa disillusione sulla possibilità che il summit europeo in corso possa produrre il tanto atteso piano anti crisi - ampio e condiviso da tutti i paesi Ue - anche se il mercato continua a rivolgere lo sguardo a Bruxelles dove proseguono le trattative.

    L'accordo raggiunto nelle ultime ore, per la convergenza fiscale dei soli paesi dell'area euro, non sembra infatti sufficiente agli occhi del mercato per poter intravedere una soluzione in tempi brevi alla crisi finanziaria e debitoria.

    "Il summit è ancora in corso ma al momento l'esito è negativo per l'euro" spiega Marcus Hettinger di Credit Suisse. "Il mercato vuole una soluzione rapida che è impossibile.... i paesi stanno riducendo i loro deficit, cosa negativa per la crescita nel medio-termine, e questo è un processo che richiede tempo".

    A metà mattinata l'euro/dollaro tratta sopra quota 1,33, grazie anche alle indicazioni su una Bce che oggi è tornata comprare debito italiano sul mercato. Il cambio era sceso fino a 1,3280, poco sopra i minimi di fine novembre.

    Secondo gli operatori a limitare la flessione dell'euro c'è il rimpatrio verso la zona euro di alcuni flussi di capitale in vista della fine dell'anno e il fatto che molti investitori, compresi gli hedge fund, abbiano già chiuso i bilanci, il che limita per ora la costruzione di nuove posizioni corte sulla valuta unica.

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  2. "[...] da una certa disillusione sulla possibilità che il summit europeo in corso possa produrre il tanto atteso piano anti crisi"

    A quanto pare ognuno aspetta il proprio "Messia". Sarebbe un peccato infatti se sotto l'albero non trovassero l'atteso regalo di zio Mario che brinda e fa baldoria come lo zio Ben.


    "[...] e il fatto che molti investitori, compresi gli hedge fund, abbiano già chiuso i bilanci, il che limita per ora la costruzione di nuove posizioni corte sulla valuta unica."

    Hanno scampato per il momento una potenziale corsa agli sportelli. Ma l'arbitro è ancora lì, sulle linee di partenza, con la pistola carica...

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  3. Voglio dire due cose sull'articolo di oggi, in primo luogo che chi continua a contrastare la teoria austriaca sono a mio avviso sono coloro che vogliono aggirare il problema per andare poi a crearne di piu complicati e senza via di uscita.
    Come si sa la teoria austriaca è la naturale evoluzione del sistema di scambio fra le genti dopo il baratto, la cosa che affermo io è che però l'oro come mezzo di riferimento è oramai antiquato e si dovrebbe prendere come base direttamente il lavoro dell'uomo, cosi da stampare denaro solo dietro la reale ricchezza prodotta dal ns lavoro, questo a mio avviso è l'unico sistema equo che permetterebbe il raggiungimento di una reale ripartizione della ricchezza in una società senza che ci siano i furbi a manovrare le economie per i propri tornaconti.

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  4. "[...] la cosa che affermo io è che però l'oro come mezzo di riferimento è oramai antiquato e si dovrebbe prendere come base direttamente il lavoro dell'uomo"

    Io auspicherei un ritorno al gold coin standard pre-1914 e, per quanto mi riguarda, non lo ritengo affatto antiquato. :)

    Ma ho un'idea migliore, che vengano abolite le leggi sul corso legale e lasciamo che sia il libero mercato ad apporre l'ultima parola.

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  5. Buonasera Johnny,
    leggo il secondo commento di Asmy e concordo con quanto dice,ovvero che la quantità di moneta deve essere commisurata a quanto effettivamente prodotto e scambiato. E mi sembra pure ovvio; se nessuno produce/scambia niente non c'è proprio bisogno di moneta, se ognuno produce/scambia un fantastiliardo, ci sarà bisogno di un fantastiliardo in moneta.
    La quantità di moneta che circola in Italia non è certo equivalente a quella che circola ad Andorra.
    Che, idealmente, sia meglio che la moneta venga determinata dal mercato, è vero. Che la cosa sia realizzabile, è un'altra.
    Come ti ho detto precedentemente, lavoro nel mondo dell'industria produttiva daa 30 anni e una delle poche cose che ho imparato è che un conto è la soluzione ideale, un'altra quella fattibile, soprattutto tenendo conto che si ha a che fare con tanti capoccioni cui non piò certo essere applicato il metodo Robespierre.
    Un'altra riflessione è invece sul post e su quanto dice Zarlenga, almeno su ciò che capisco fal post non avendo letto direttamente ciò che questa persona ha scritto (non ho mai letto niente di lui peraltro).
    Tra le cose che lui dice, mi pare di capire che proponga che il governo stampi in questo momento denaro per pagare sanità e istruzione a chi non se le può permettere.
    Francamente non riesco a capire perché la cosa non possa essere fatta. Tu dici, ed è vero, che ciò aumenterebbe la quantità di denaro in giro e che ciò creerebbe inflazione. E perché mai dovrebbe crearla? Se fosse solo denaro stampato e gettato per strada, sarebbe assolutamente vero, ma siccome oggi quel medico e quell'insegnante che verrebbero pagati con quel "nuovo" denaro NON svolgono quella prestazione perché il tizio dall'altra parte non può pagarla, il fare in modo che svolgano la prestazione non creerà inflazione. Ci sarà, è vero, più denaro, ma anche più prestazioni. E il tipo che verrà istruito magari il giorno dopo diventerà più produttivo.
    A me sembra una tipica proposta MMT. Francamente non capisco perché austriaci e MMTers si dividano ideologicamente quando tutti e due: 1) criticano la FED e le banche 2) sono contrari alla riserva frazionaria 3) fanno la stessa analisi della crisi dell'euro e l'hanno prevista in tempi non sospetti 4) hanno ben chiaro che il settore privato è quello trainante 5) ecc ecc.
    Quello che vedo io, da profano, è che la teoria austriaca è il modello da seguire e a cui tendere, mentre la MMT considera che, essendoci un governo e non potento cacciarlo dall'oggi al domani, è meglio se almeno i soldi li stampa per fare un qualche cosa che ha un minimo di utilità piuttosto che regalarli alle banche. E alla fine propongono una soluzione solo per un transitorio non per l'eternità
    Ciao da Vincenzo

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  6. Volevo riproporre la solita sfogliata di link ma questa volta me la risparmio, visto che ho rimediato un comodo video che riassume egregiamente quanto dibattuto finora e va anche oltre.

    Money Is Work -- Doug French.

    Più tardi, se troverò tempo, qualche altra parolaccia sulla MMT. :)

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  7. hehehe Vincenzo se dai allo stato la possibilità di stampare moneta per pagare i debiti che fanno i capoccioni le tipografie devono lavorare giorno e notte ahahahahaha.
    No per carità questo no, invece su quello che ho detto prima io non sommare il lavoro con gli scambi altrimenti fai felici i Keynesiani che sono la peste del secolo, io dico di stampare denaro sulla base delle ore lavorative degli operai ed impiegati, il mio è un discorso particolare che parte dal presupposto che il denaro rappresenta il lavoro effettivo, cosi che in pratica quando ad esempio si compra un auto il denaro con cui viene pagata non è altro che il valore del proprio lavoro che paga il lavoro di chi ha fatto l'auto, cosi facendo non si ha inflazione, lo scambio è equo e nessuno puo stampare denaro extra o utilizzare leve che sono solo dannose, il discorso è lungo da approfondire ma il senso è quello di ancorare il valore di una moneta al valore aggiunto dato dal lavoro senza ricorrere all'oro.

    Ciao

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  8. Ho visto il video con molto interesse. In effetti il denaro è lavoro, nasce per scambiare beni servizi cui si da valore. Non vedo dove sia la contraddizione con quello che ho scritto prima. Se c'è uno malato, che proprio perché malato non può lavorare e produrre e un medico che in quel momento non lavora perché il suo potenziale cliente non ha i soldi per pagare, bene, è assolutamente stupido lasciare le cose come stanno perché non si vuole "stampare denaro". Poi, quando il malato sarà guarito sarà in grado di produrre qualcosa hce allegramente scambierà con il medico.
    Ti do una piccola infarinata di chimica. Se tu metti dentro un contenitore chiuso 2 kili di idrogeno e 16 kili di ossigeno, non succede assolutamente niente. Se dentro al contenitore ci metti anche un pezzettino di platino (guarda un po', un'altra possibile moneta), fai un botto terrificante e produci 18 chili... di acqua (anzi, a quel punto di vapore).
    E' una reazione esotermica perché produce calore. Le reazioni esotermiche, che poi sono quelle con cui produci calore, sono quelle che potrebbero avvenire naturalmente perché trasformano un'energia potenziale - quella racchiusa nelle quantità di idrogeno ed ossigeno - in energia reale - quella dell'esplocsione o della combustione.
    Ma senza la presenza del platino, che funge da catalizzatore, quella rezione non avverrà mai perché, prima che essa avvenga, è necessario suprerare uno stadio energetico intermedio più sfavorevole. Alla fine della reazione il platino è immutato, ma ormai la reazione è partita, per cui se continui ad aggiungere idrogeno ed ossigeno quelli continuano a reagire. E' un po' quello che succede con il gas in cucina, devi metterci la scintilla iniziale, altrimenti il gas non brucia.
    Pensa alla stessa cosa applicata al malato bisognosoo di cura, ma che quando guarito potraà lavorare, e al medico che sta lì ad aspettare un paziente che non avendo soldi non arriverà mai da lui.
    Pensa a tanta gente capace di lavorare, di fare cose utili, che sta ad aspettare qualcuno che potrebe avere bisogno dei loro servigi per realizzere un idea che porterebbe più benessere a tutti, ma questo incontro non si realizza perché manca il catalizzatore. Se ci siamo, da esseri umani, inventati strumenti come il governo e la moneta, è proprio per superare barriere che da soli non saremmo in grado di superare.
    Vedere le storture dei governi e dei burocrati, vedere le banche che fanno credito in maniera assurda soltanto perché i CEO si possano prendere bonus stra-milionari lasciando poi buchi paurosi, non significa buttare il bambino con l'acuqa sporca. Significa andare in cerca dell'acqua pulita.
    Un saluto da Vincenzo

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  9. Di nuovo da Vincenzo.
    Ti aggiungo un paio di cose.
    Sono anche io del parere che meno si impiccia il governo meglio è, sono anche io del parere che i burocrati sprechino irresponsabilemte una quantità inaudita di risorse. Vengo da una famiglia di impiegati pubblici e quando da ragazzo iniziai a pensare cosa avrei fatto da grande mi dissi "tutto fuorché l'impiegato pubblico.
    Se lo Stato non si fosse impicciato già da molti anni orsono con le trasmissioni radio-televisive si sarebbe subito sviluppata una sana concorrenza e non sarebbe mai nato un Berlusconi.
    Quello che fino a oggi ha freato chi la pensa come te, e come me pure, è stato il fare battaglie contro i mulini a vento, rinchiudersi nella propria torre d'avorio pensando alla nostra superiorità morale.
    Insomma, non abbiamo combattuto contro chi ci opprime una battaglia che potevamo vincere, ma siamo rimasti solo fermi a guardare il nostro mondo ideale.
    E' tempo di uscire da questa logica, di trovare alleati, di sapere adattare i propri ideali al contesto, e se necessario di darsi, come diceva Cartesio, una morale provvisoria.
    Un saluto notturno

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  10. "Se fosse solo denaro stampato e gettato per strada, sarebbe assolutamente vero, ma siccome oggi quel medico e quell'insegnante che verrebbero pagati con quel "nuovo" denaro NON svolgono quella prestazione perché il tizio dall'altra parte non può pagarla, il fare in modo che svolgano la prestazione non creerà inflazione."

    Una buona domanda sarebbe: perché il tizio dall'altra parte non può permettersele?

    Perché non metterlo in condizione di potersele permettere da solo?

    Questi problemi non si risolvono stampando denaro, partono da una radice comune molto profonda.


    "[...] la MMT considera che, essendoci un governo e non potento cacciarlo dall'oggi al domani, è meglio se almeno i soldi li stampa per fare un qualche cosa che ha un minimo di utilità piuttosto che regalarli alle banche.

    Il punto qui l'ha spiegato bene Asmy. Posso solo aggiungere che NON bisogna considerare il governo onniscente; non si può pretendere che i pochi possano indirizzare a loro piacemento un'intera economia che per essere genuina dovrebbe essere governata dai molti. Tanto per parafrasere Hayek. Così come enunciato dalla frase citata, si creerebbero investimenti improduttivi e maldirezionamenti delle risorse scarse, incanalando artificialmente l'economia nel ciclo economico boom-bust.

    Infatti, è quello che è successo fino ad oggi dal 2008: l'interventismo del governo e delle banche centrali ha solo scatenato una serie di boom-bust che sta ritardando semplicemente il crollo finale. Ma sono loro il male, non la recessione.


    "[...] il mio è un discorso particolare che parte dal presupposto che il denaro rappresenta il lavoro effettivo"

    Si potrebbe dire che ricordi un pò il concetto che sta dietro il "mining" di Bitcoin. :D


    ""Se c'è uno malato, che proprio perché malato non può lavorare e produrre e un medico che in quel momento non lavora perché il suo potenziale cliente non ha i soldi per pagare, bene, è assolutamente stupido lasciare le cose come stanno perché non si vuole "stampare denaro""

    Ma il malato in questo caso non potrebbe appellarsi al giuramento del medico? :)

    Però, se fossimo in libero mercato e venisse adottata questa "pratica" del denaro gratis, tempo una settimana si abbandonerebbe quel mezzo di scambio e se ne sceglierebbe un altro. Non a caso uan delle caratteristiche del denaro è la "scarsità".

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  11. Buongiorno Johnny.
    Sei proprio arrivato al punto.
    Hai scritto:
    "Una buona domanda sarebbe: perché il tizio dall'altra parte non può permettersele?
    Perché non metterlo in condizione di potersele permettere da solo?"

    E poi anche:
    "Ma il malato in questo caso non potrebbe appellarsi al giuramento del medico? :)"

    E io ti avrei potuto anche fare l'esempio di un bambino dalla mente brillante che se studiasse potrebbe forse fare grandi cose in fututo, ma i genitori non hanno i soldi per farlo studiare e molti molti altri esempi simili.

    La chiave sta proprio in quello che hai scritto.
    Per quel poco che ho leto del pensiero di von Mises su questo sito, egli vede una società in cui gli uomini operano armoniosamente tra di loro, in cui la società spontaneamente presta soccorso a chi si trova in condizione di bisogno perché malato o colpito da un evento imprevedibile; o comunque si organizza in modo che quella perrsona non venga lasciata indietro. E' anche una società dove, chi raggiunto posizioni più elevate, promuove la cultura con il mecenatismo.
    Guarda il nostro non rimpianto ex-premier. Da persona ricchissima e che ricopriva un ruolo pubblico avrebbe ben potuto, per esempio, promuovere un evento cultularale, una mostra in un museo, qualcosa del genere. Ah no, mi dimentico, lo ha fatto... gli spettacoli di bunga bunga. Ma non è che gli altri ricchi d'Italia facciano di meglio. Dimmi se hai mai visto una mostra finanziata da De Benedetti (ah già, lui è svizzero), da Trochetti Provera (no, era troppo impegnato con lo spezzatino Telecom). Almeno un tempo c'erano i "ricchi scemi" che si compravano una squadra di calcio. L'ultimo "ricco scemo" è stato Sensi, cui Capitalia-Unicredit del grande bancario Profumo - dico bancario e non banchiere non a caso, era un dipendente, non il proprietario - ha portato via tutto salvo poi dilapidare in qualche operazione sconclusionata.
    Se ho interpretato bene, questo dovrebbe essere il pensiero di Mises, se ho sbagliato correggimi.
    Bene, in questa società non ci sarebbe veramente bisogno dello Stato e della sua stampante (lo Stato deve usare la stampante proprio perché, come tu osservi, non è in grado di decidere per il meglio).
    Ma dove è finita questa società, ammesso che ci sia mai stata?
    Anni fa sono stato in vacanza in Brasile, un paese con cui dovrei avere un certo legame sentimentale perché mio nonno era nato lì.
    Sono tornato disgustato dopo avere visto come vivono i più ricchi: nel lusso più sfrenato, nello spreco, difendendosi con alti muri e guardie private, vivendo in un altro mondo rispetto a quello di tutti gli altri.
    Da noi non è certamente così ma, dimmi, quanti sono che danno la loro disponibilità, fosse solo di tempo, per mettersi al servizio della comunità?
    E non parlo di generosità disinteressata, qeulla richiede un forza e una qualità interiore che è di pochi, ma della impegno personale a perseguire un bene collettivo che dopo ci ritorna come vantaggio perché vivendo in un ambiente migliore svolgiamo meglio le nostre attività produttive.
    In una città non ci sarebbe bisogno di spazzinipagati con i soldi delle tasse se ognuno evitasse di buttare la sporcizia per terra. Quanti ci stanno attenti a non sporcare?
    E' la carenza di senso civico che ha fatto crescere il Moloch dello Stato, non lo Stato a fare diminuire il senso civico
    Se manca il senso civico, lasciamo lo Stato in mano, diretta o indiretta, a quei personaggi di cui sopra.
    Buona giornata,
    Vincenzo

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  12. Ciao Vincenzo.

    "Per quel poco che ho leto del pensiero di von Mises su questo sito, egli vede una società in cui gli uomini operano armoniosamente tra di loro, in cui la società spontaneamente presta soccorso a chi si trova in condizione di bisogno perché malato o colpito da un evento imprevedibile; o comunque si organizza in modo che quella perrsona non venga lasciata indietro."

    Giusto. Perché non bisogna scordarsi che oggigiorno siamo circondati da gente che la loro prima preoccupazione è il più povero, il più debole, chi non ha i mezzi.

    Io voglio fare quello che ci crede, e dico: com'è che tutta questa solidarietà si è pronti ad esprimerla solo se c'è un leviatano che la impone a tutti?

    Com'è che appena si propone un sistema senza coercizione, in cui ciascuno dovrebbe prendersi la responsabilità di essere solidale spontaneamente (ad esempio, scegliendo l'assicurazione caritatevole che, sì, costa un po' di più ma garantisce la copertura dei non abbienti), tutti si tirano indetro?

    E allora lo scopo non è togliersi le catene, bensì fare in modo che anche colui che vouole togliersele rimanga incatenato con doppio lucchetto.


    "Ma dove è finita questa società, ammesso che ci sia mai stata?"

    Pensa alle Società di Mutuo Soccorso.


    "In una città non ci sarebbe bisogno di spazzinipagati con i soldi delle tasse se ognuno evitasse di buttare la sporcizia per terra. Quanti ci stanno attenti a non sporcare?"

    Ma sarebbero i cittadini stessi che abitano in un determinato quartiere a far rispettare tali regole, perché (finalmente) consci di quanto spendono per mantenere pulita una determinata area. L'incentivo a mantenere pulita una zona sarebbe quello di una maggiore spesa da sborsare quando la ditta che si occupa delle pulizie viene chiamata a fare il proprio lavoro. Gli individui interni potrebbero anche rispetterla, ma quelli esterni?

    Prima dovrebbero essere invitati. E la colpa ricadrebbe su quell'individuo che non ha fatto in modo che il suo ospiete rispettasse le regole della comunità.

    Per approfondire questo aspetto ti devi sciroppare questo articolo bello lungo. :)

    Hoppe -- Le Ragioni per una Privatizzazione Totale.

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  13. Ea appunto quello che pensavo, ognuno pensa agli affaracci suoi e basta. Il uotuo soccorso? Che è? roba che se magna?
    Prova ad andare in un normalissimo condominio abitato da persone istruite e a dire che ognuno si prenda cura dell'amministrazione a turno in modo da evitare l'amministratore esterno (lo Stato) che con i suoi magheggi finirà per fare raddoppiare i costi. TI beccherai una bella quantità di pernacchie perché a nessuno gliene frega niente. Certo, mi potrai dire che secondo la teoria economica è giusto così, perché valutano il loro tempo più dei soldi spesi in più. Ma dietro c'è un'ottica di brevissimo respiro che, in realtà, non è assolutamente in grado di guardare alle spese future, semplicemente non le considera affatto.
    Ci sta forse un imprenditore che investa nelle risorse umane, il patrimonio più importante di tutte le aziende? Neanche per idea. Si riempiono la bocca con il dipartimento HR - che fa? boh, non l'ho mai capito - e intanto si fa la barca con piattaforma di atterraggio per l'elicottero, la villa alle Bahamas e lo chalet a St. Moritz.
    Ma ognuno di noi è responsabile, quando ci andiamo a comprare l'ultimo inutile telefonino.
    Quando quell'ignorante della Gelmini ha tagliato i fondi per la scuola, per cosa hanno protestato i genitori? Perché gli sarebbe mancata la baby-sitter pomeridiana, ma ammantando il tutto con paroloni come "cultura", "diritto all'struzione" e via discorrendo; dimenticando però che la prima istruzione, come è pure scritto nella Costituzione, è quella che è diritto/dovere dei genitori dare (illuminante uno dei post sulla scuola che ho trovato qui dentro e che mi ha portato a conoscere l'homeschooling).
    Tutto ciò ha creato il Moloch, non si è creato da solo.
    Sono queste le vere battaglie da combattere.
    Ciao, Vincenzo

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  14. "Ea appunto quello che pensavo, ognuno pensa agli affaracci suoi e basta. Il uotuo soccorso? Che è? roba che se magna?"

    Mi avevi chiesto se esisteva un tipo di società simile nella storia ed io te l'ho presentato.

    Quello che intendevo dire con il mio commento precedente, è che coloro che criticano un sistema libero e spontaneo portano avanti sempre la storia dei poverelli (salvo poi tirarsi indietro per aiutarli) che non sarebbero in grado di sopravvivere. Quindi abbiamo bisogno dello stato e del welfare.

    Non è vero.

    E' la storia ci dice che non è vero, e ci hanno fatto due guerre per affossare tali società.

    Ovviamente, non tutti farebbero beneficenza e devolverebbero denaro; ma non scomparirebbero in un lampo le società di volontariato e le campagne di raccolta fondi per beneficenza.

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  15. Mi accorgo ora di una quantità spropositata di errori di battitura (ah, la fretta e la disattenzione!)
    In ogni caso il "che è? roba che se magna?" era chiaramnte ironico, tanto per dire che ogii tutti se ne fregano allegramente

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