Bibliografia

domenica 25 dicembre 2011

Discontinuità di Natale

Freedonia augura un buon Natale e buone feste ai suoi lettori. E per l'occasione, uno dei classici più belli di questo periodo dell'anno firmato Charles Dickens, A Christmas Carol.

Quello che colpisce è l'ambiente e l'indole del personaggio principale. Infatti, molti potrebbero pensare che l'avarizia iniziale di Scrooge siano determinati dal tipo di lavoro che egli svolge. Infatti, la storia avviene durante la seconda metà dell'ottocento, ovvero, in piena rivoluzione industriale. Il capitalismo è una colonna portante di questo evento. Il suo ruolo è quello di servire il consumatore; e nel farlo bisogna sapere cosa vuole il consumatore, a che prezzo, quando, come, ecc. Il mercato, difatti, non rende gli uomini più "buoni". Per non incappare in perdite, si deve servire efficientemente il consumaotre. Non è un sistema homo, homini, lupus; bensì un sistema che serve il "re". Il consumatore è il re.

In sintesi, ci vuole una grande attenzione ai dettagli. Scrooge ha dedicato la sua vita a questo aspetto. Quasi ossessivamente. Ma manca qualcosa. Manca qualcosa che caraterizza ulteriormente il capitalismo, e che lo rende uno dei migliori sistemi economici auspicabili.

Cosa manca? L'ambiente in cui vive Scrooge non cambia. Il suo modo di condurre gli affari non cambia, rimane sempre lo stesso. E' Scrooge che cambia. Comprende un'altra verità che determina una discontinuità nella sua vita. Ciò accade quando si ritrova a ricordare, col fantasma del "Natale passato", la festa da Fezziwig. Il produttore deve porre attenzione anche ai suoi dipendenti. Come i consumatori anche i dipendenti devono essere "serviti": con migliori strumenti, migliore formazione, miglior ambiente di lavoro.

Dickens non ci dice cosa ne fu di Fizziwig. Secondo me morì ricco (se trattava bene i suoi impiegati, trattava bene anche i suoi clienti). Scrooge, infatti, condanna se stesso alla vista della festa di Natale (non solo come uomo, ma anche come manager). "Paragonato al bilancio annuale, la festa di Natale è solo una spesa al margine", diceva Fizziwig; ponendo enfasi sul fatto che l'attività è una squadra, ma soprattutto che la cooperazione è la quintessenziale arma a disposizione del genere umano per prosperare.








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