Bibliografia

venerdì 16 dicembre 2011

Come Eliminare Previdenza Sociale ed Assistenza Statale Medica #3






[Terza ed Ultima Parte.]


Qui il link alla Prima Parte.

Qui
il link alla Seconda Parte.


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di George Reisman


I Problemi Speciali nell'Eliminare l'Assistenza Statale Medica

L'eliminazione dell'Assistenza Statale Medica, specialmente dopo i 70 anni, richiede determinati passi per rendere accessibile agli anziani l'assistenza medica al di fuori del sistema dell'Assistenza Statale Medica (ed anche al di fuori della maggior parte dei piani di assicurazione medici privati). Ciò richiede l'eliminazione per quanto possibile di tutto l'interventismo del governo che nelle generazioni è stato responsabile dell'aumento dei costi dell'assistenza medica. Nel mio saggio "The Real Right to Medical Care versus Socialized Medicine", epsongo una spiegazione dettagliata dei vari modi in cui l'interventismo del governo è stato responsabile dell'aumento dei costi dell'assistenza medica privata ed un programma di riforma pro-libero mercato che ridurrebbe drasticamente i costi di tale assistenza medica e la renderebbe accessibile alla maggior parte delle persone senza assicurazione medica.

Sebbene sia stato scritto nel 1994, in modo da aiutare a prevenire la promulgazione del cosiddetto Piano Clinton, le sue scoperte sono tanto applicabili ad oggi quanto lo erano allora, e dovrebbe essere considerato come una parte essenziale delle mie proposte di eliminare la Previdenza Sociale/Assistenza Statale Medica. I soli dettagli significativi che dovrebbero essere sostituiti sono gli assurdi e non necessari alti costi dell'assistenza medica privata del 1994, che riflettono tutto l'interventismo del governo nell'assistenza medica fino ad oggi, con i più assurdi alti costi dell'assistenza medica privata di oggi, che incorporano l'effetto dell'enorme inflazione dell'offerta di denaro che ha avuto luogo negli anni dell'interventismo.



Riforma nello Spirito del Liberalismo Classico

Una caratteristica importante del programma di riforma che ho presentato è che non c'è bisogno di accettarlo in toto. Il suo appoggio ad un aumento dell'età pensionabile nella Previdenza Sociale/Assistenza Statale Medica fino a 70 anni, e perfino a 75, potrebbe essere accettato da coloro che desidererebbero mantenere questi programmi ma limitarli ad una popolazione più vecchia rispetto a quella presente. La promulgazione di entrambe queste limitazioni sarebbe un'importante vittoria. Non toglierebbe nulla allo scopo dell'eliminazione totale della Previdenza Sociale e dell'Assistenza Statale Medica e servirebbe come un importante passo nel raggiungimento di questo fine.

Questo programma sembrerà indubbiamente molto lento per alcuni sostenitori dei diritti individuali e della libertà. Ciononostante, credo che sia difatti il mezzo più rapido per ottenere lo scopo ultimo che non comporta un rovesciamento rivoluzionario di quelli che sono stati stabiliti come diritti per legge, tuttavia la legge ha sbagliato nello stabilire questi diritti in primo luogo. Procedere su questa strada è un aspetto essenziale del liberalismo nel suo senso classico. Fondamentalmente, i diritti di ogni tipo, che devono essere pagati da altre persone, non sono più legittimi di quei presunti diritti di proprietà dei proprietari sui loro schiavi. Tuttavia per evitare una guerra civile, il liberalismo dovrebbe incoraggiare una politica di emancipazione retribuita piuttosto che di emancipazione violenta. Oggi, in circostanze simili, il liberalismo deve limitare per quanto possibile il disturbo che altrimenti sarebbe causato dall'eliminazione di diritti illegittimi e perversi.



Individualismo contro Collettivismo

A livello fondamentale, ciò a cui serve questa discussione di riforma è di portare alla luce il conflitto tra le filosofie dell'individualismo e del collettivismo. La Previdenza Sociale e l'Assistenza Statale Medica sono monumenti al collettivismo. Entrambe poggiano sulla premessa che l'individuo non può pensare a sé stesso nella vecchiaia mediante il risparmio e che invece deve fare affidamento alla grande società organizzata e collettiva, ovvero, il governo, affinché pensi a lui.

L'individuo, ovviamente, è di gran lunga la parte principale nel suo più grande interesse, cioè, l'interesse di vita o di morte, che concerne il provvedere alla propria vecchiaia. Il resto del mondo non potrà mai sperimentare tale questione con l'intensità con cui egli un giorno la sperimenterà se vivrà fino all'età senile, non con la stessa intensità con cui egli la sperimenterebbe se fosse abituato a pensare con chiarezza al futuro.

Molti individui, ovviamente, non pensano al futuro, o non sufficientemente. Ma molti in questa categoria, forse la stragrande maggioranza, lo farebbero se vivessero in condizioni in cui avessero familiarità con la sofferenza degli altri che risulterebbe da cattive scelte e da conseguenze che causerebbero queste cattive scelte se loro non avessero una protezione adeguata.

In ogni evento, la soluzione ad una qualsiasi insufficienza dell'individuo non può essere la rimozione della sua responsabilità di pensare al proprio futuro e porre suddetta responsabilità nelle mani di una massa di altri individui. Poiché si deve supporre non solo che quegli altri individui siano egualmente incompetenti, ma anche che manchino della motivazione di autoconservazione che ogni individuo sperimenta in questioni riguardanti la propria vita ed il proprio benessere. Infatti, il concetto che la presunta incompetenza dell'individuo sia la base per spostare la responsabilità sulla collettività si riduce all'assurdità che coloro che sono incompetenti nel gestire le proprie vite, dove hanno tutto da perdere, sono pertanto qualificati a gestire le vite degli altri, dove non hanno praticamente nulla da perdere.

Le conseguenze di questa assurdità non includono solo la distruzione economica tramite l'indebolimento del risparmio, ma anche un potenziale olocausto geriatrico. Questo sarebbe il risultato quando le masse di anziani, senza mezzi propri di sostentamento ed invece dipendenti dal supporto di masse di stranieri anonimi, si rendono conto che gli stranieri si sono stancati di sostenerli.

Un assaggio di questo risultato può essere trovato nei "comitati della morte" che molti osservatori hanno scorto nell'ultima legge sull'assistenza sanitaria approvata dal Congresso. Per esempio, una notizia degli ultimi giorni sugli sforzi per fermare i trattamenti di dialisi per i pazienti anziani (Consultate, per esempio, "When Ailments Pile Up, Asking Patients to Rethink Free Dialysis", The New York Times, 1 Aprile, p. 1).

Il controllo del governo sull'assistenza medica e su quello che è considerato il protocollo medico nel trattamento delle malattie, anche coloro che hanno tentato di pensare al proprio futuro sono a rischio.

Nonostante il loro infinito atteggiarsi e le loro infinite finzioni, i politici non amano il popolo — di qualsiasi età. Ciò che amano è il loro stesso potere. Fanno finta di amare il popolo come un mezzo per guadagnare potere. La storia mostra ancora ed ancora che una volta che lo ottengono, le vite di milioni diventano spendibili.

Il fatto attuale è che mentre le vite dei vecchi sono di inestimabile valore, quando prese una alla volta, non sono di attuale valore per i politici ed i funzionari del governo. Infatti, dalla prospettiva dell'interesse personale dei funzionari, che considerano la terra e le persone del loro paese come proprietà personali, non esiste nessun altro scopo se non la propria — dei funzionari — glorificazione, l'esistenza degli anziani è attualmente un impedimento. Perché gli anziani consumano quantità sostanziali di risorse della collettività che i funzionari controllano, ed allo stesso tempo producono poco o niente. Se cessassero di esistere, i funzionari avrebbero risorse disponibili per metterle in altri usi che sicuramente giudicherebbero più importanti.

Oggi, ovviamente, gli anziani hanno ancora il diritto di voto, e ciò li può proteggere per un pò. Ma il governo onnipotente è chiaramente la direzione in cui ci stiamo muovendo. Ci stiamo affidando sempre di più al potere dei funzionari del governo che ci considerano come un contadino considera il proprio bestiame. Saremo in grado di vivere, in povertà e come schiavi, fintanto che saremo utili a loro. Ma quando saremo troppo vecchi, saremo lasciati a morire. Come l'articolo del Times a cui si faceva riferimento prima, saremo descritti secondo tali eufemismi avendo "scelto una gestione medica senza dialisi", ovvero, "gestione medica" senza trattamento.

Se vogliamo proteggere il valore della vita umana individuale, particolarmente in vecchia età, quando è più vulnerabile, dobbiamo invertire la direzione ed iniziare a smantellare la Previdenza Sociale e l'Assistenza Statale Medica, due istituzioni collettiviste potenzialmente mortali. Dobbiamo restituire all'individuo la responsabilità ed il potere di determinare il proprio futuro tramite il risparmio e la premeditazione. L'individuo deve avere la sua proprietà unita alla libertà di utilizzarla per il proprio benessere, come ritiene più opportuno. I funzionari del governo devono essere epurati dal processo.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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