Sempre al centro di enormi polemiche, questi due sistemi porteranno al camposanto l'attuale welfare state. La soluzione è chiara: per evitare ulteriori danni ci deve essere un piano che risparmi dolore alla maggior parte delle persone. E' chiaro che Previdenza Sociale ed Assistenza Statale Medica devono essere aboliti, e le persone dovrebbero scegliere i propri programmi in cui investire e pianificare i propri anni di pensionamento; ma come? Questo saggio ci offre una via di fuga da questi due grandi schemi Ponzi. Inoltre, c'è da aggiungere che lungo tale idea dovrebbero essere eliminate anche quelle ostruzioni che rendono difficoltoso l'impiego (come le leggi sul salario minimo e gli indennizzi di disoccupazione). In questo modo non ci sarebbe bisogno di unlteriori spese (come ci vorrebbe far credere il "giovane" Galbraith), e la disoccupazione sparirebbe abbastanza presto. Infatti, è la produzione, non il consumo, che stimola l'economia.
[Prima Parte di Tre.]
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di George Reisman
Le spese per i programmi della Previdenza Sociale e di Assistenza Statale Medica rappresentano circa un terzo della spesa federale totale.[1] E' ovvio che qualsiasi grande riduzione nella spesa del governo richiede grandi riduzioni nella spesa di questi programmi. Sfortunatamente, la Previdenza Sociale e l'Assistenza Statale Medica sono generalmente considerate come sacre ed intoccabili, con il risultato che poche se non alcune proposte sono stata avanzate affinché si riducesse pesantemente la spesa che comportano.[2]
Ad oggi, l'età in cui i pieni — "normali" — benefici della Previdenza Sociale possono essere ottenuti, date le migliori aspettative di vita degli individui ed i contributi al sistema fino a quel momento, è 66 anni. Ciò rappresenta un incremento di 1 anno dell'età in vigore dall'inizio del sistema fino al 2003, dove fu incrementata di 2 mesi, raggiungendo 66 dopo una serie di ulteriori 5 incrementi bimestrali negli anni che andarono dal 2004 al 2008. A partire dal 2021, il pensionamento per beneficiare del programma è progettato per aumentare con una seconda serie di incrementi bimestrali, finché non sarà raggiunta l'età pensionistica di 67 anni nel 2027.
Dall'inizio del sistema, e progettato a continuare indefinitamente, è stato possibile scegliere di ricevere i benefici della Previdenza Sociale iniziando dall'età di 62 anni, sebbene ad un tasso ridotto. Questo tasso è attualmente il 75% dell'ammontare totale dei benefici, giù dal 80% quando l'età pensionistica per beneficiare del programma era di 65 anni, ed è progettata che diminuisca al 70% quando l'età pensionistica per beneficiare del programma aumenterà a 67 anni. Continuando a lavorare e posticipando il ricevimento dei benefici all'età di 70 anni, è possibile ottenere benefici premio che sono attualmente, per i pensionati del 2011, il 32% più alti rispetto alla quantità "totale" dei benefici. Questo premio è progettato per diminuire del 24% quando l'età pensionistica per ricevere i completi benefici aumenterà a 67 anni.
L'età per iscriversi all'Assistenza Statale Medica è ancora 65 anni e, sotto le leggi vigenti, non è programmata per aumentare. Infatti, l'iscrizione ad una qualsiasi età successiva è frequentemente penalizzata.
Il sistema della Previdenza Sociale, insieme all'Assistenza Statale Medica, potrebbe essere eliminato mediante i seguenti passi, ognuno dei quali risulterebbe in sostanziali risparmi sui costi. Primo, a seguito di un periodo di circa due o tre anni, per fornire sufficiente avvertimento e tempo per l'aggiustamento, ci dovrebbe essere un incremento graduale fino all'età di 70 anni dove gli individui hanno diritto a ricevere i pieni benefici della Previdenza Sociale e dell'Assistenza Statale Medica. Nello stesso periodo, i pre-benefici dell'età pensionistica per la Previdenza Sociale dovrebbero essere spostati da 62 a 66 anni.
Gli incrementi nell'età potrebbero avere luogo in aumenti semestrali per un periodo di 8 anni, con l'eccezione di un incremento iniziale di 1½ anni nel caso dell'Assistenza Statale Medica. Così, supponendo che la riforma che sto proponendo sarebbe implementata prima del 2021 con l'età pensionistica della Previdenza Sociale ancora a 66 anni, nel primo anno della sua attuazione l'età di pre-pensionamento della Previdenza Sociale sarebbe alzata a 62½ anni, mentre l'età pensionistica per i pieni benifici, insieme a quella dell'Assistenza Statale Medica, sarebbe aumentata a 66½ anni. Nel secondo anno, le rispettive età pensionistiche si posizionerebbero a 63 anni e 67 anni. E continuerebbe così, anno dopo anno, per un incremento totale di 4 anni su un periodo di 8 anni.
In questo periodo, oltre agli aggiustamenti per gli incrementi nell'indice dei prezzi al consumo, i benefici pensionistici rimarrebbero invariati mentre aumenterebbero le rispettive età a cui potrebbero essere ottenuti. Così, alla fine del processo, gli individui che ricevono benefici pre-pensionistici all'età di 66 anni non riceverebbero maggiori benefici rispetto agli individui che li hanno ottenuti in precedenza a 62 anni. Allo stesso modo, gli individui all'età di 70 anni non riceverebbero pieni benefici maggiori rispetto agli individui che li hanno ricevuti all'età di 66 anni, prima che il processo di riforma iniziasse.
Così, quando completato dopo 8 anni, l'effetto di questa fase della riforma sarebbe una sotanziale riduzione sia nel numero delle persone riceventi i benefici della Previdenza Sociale e dell'Assistenza Sociale sia nei benefici medi pro-capite ricevuti da coloro che sono rimasti nel programma della Previdenza Sociale. I membri del gruppo d'età tra i 65 ed i 69 anni non riceverebbero più i benefici dell'Assistenza Statale Medica. I membri del gruppo d'età tra 62 ed i 65 anni non riceverebbero più la Preveidenza Sociale. I membri del gruppo d'età tra i 66 ed i 69 anni iscritti al programma in quel periodo, riceverebbero benefici del 25% in meno rispetto ai loro predecessori, prima che inizi la riforma, perché come i benefici pre-pensionistici iniziati all'età di 62 anni sono stati del 25% in meno rispetto ai pieni benefici che iniziano all'età di 66 anni, così ora i benefici pre-pensionistici che iniziano all'età di 66 anni sarebbero del 25% in meno rispetto ai pieni benefici che iniziano all'età di 70 anni. Infatti, la riduzione nei benefici del gruppo d'età tra i 66 ed i 69 anni sarebbe ulteriormente incrementata dal fatto che non tratterrebbero più qualsiasi premio per il pensionamento dopo i 66 anni. L'eliminazione dei benefici premio funzionerebbe infine per ridurre i benefici aggregati di tutti i gruppi d'età successivi, in quanto anche loro infine non rifletterebbero più l'incorporamento dei benefici premio a nessuno.
Come per il Dicembre 2009, dei circa 33.5 milioni di persone riceventi i benefici pensionistici della Previdenza Sociale, approssimativamente 4.4 milioni, o all'incirca il 13%, erano nel gruppo d'età tra i 62 ed i 65 anni. Questo gruppo ha ricevuto benefici pensionistici di 54.7 miliardi, che rappresentano circa l'11.7% dell'aggregato dei benefici pensionistici della Previdenza Sociale per un ammontare di 486.2$ pagati nel 2009.[3] Non è irragionevole supporre che la chiusura della Previdnza Sociale ai nuovi iscritti nel gruppo d'età tra i 62 ed i 65 anni otterrebbe riduzioni percentuali paragonabili al numero di persone riceventi i benefici pensionistici della Previdenza Sociale ed al costo generale del programma. A ciò deve essere aggiunto l'effetto della riduzione del 25% nei benefici del gruppo d'età tra i 66 ed i 69 anni più l'effetto dell'eliminazione dei premi per il pensionamento ritardato.
Basata sui benefici della Previdenza Sociale pagati ai membri dei gruppi d'età 62-65 anni e 66-69 anni nel 2009 in relazione ai benefici pensionistici totali della Previdenza Sociale in quell'anno, la riduzione generale risultante nel costo di tali benefici può essere stimata a circa il 18%. I benefici pagati ai membri del gruppo d'età 66-69 anni erano di 116.9$ miliardi, circa il 25% del totale. Una riduzione del 25% in questi benefici rappresenta una riduzione del 6.25% nei benefici generali. Così, la riduzione totale nei benefici è la somma del 11.7%, la porzione delle entrate pensionistiche della Previdenza Sociale precedentemente ricevuta dai membri del gruppo d'età 62-65 anni, più il 6.25%, ovvero, approssimativamente il 18% in tutto. Questa percentuale è la misura della riduzione del costo annuale della Previdenza Sociale che ci si può aspettare alla fine degli 8 anni.
Basati su dati forniti dal Medicare Payment Advisory Commission (Medpac), i risparmi nei costi dell'Assistenza Statale Medica che risulterebbero da un aumento dell'idoneità da 65 a 70 anni possono essere stimati a circa il 15% della spesa dell'Assistenza Statale Medica.[4]
Il Secondo Passo per l'Eliminazione della Previdenza Sociale
Il secondo passo per l'eliminazione della Previdenza Sociale sarebbe l'eliminazione della categoria del pre-pensionamento. Ciò potrebbe essere ottenuto incrementando l'età pre-pensionistica con un'ulteriore serie di 8 incrementi semestrali, che la porterebbero a coincidere con l'ormai stabilita età pensionistica dei pieni benefici, ovvero a 70 anni. Basandoci sui dati dal 2009, ciò risulterebbe in un taglio del costo della Previdenza Sociale di un ulteriore 18.75%, aumentando il risparmio sui costi, alla fine del sedicesimo anno, di quasi il 37% l'anno.
Risarcimento per la Perdita dei Benefici della Previdenza Sociale e dell'Assistenza Statale Medica
Per quanto riguarda il risarcimento per la perdita dei benefici della Previdenza Sociale e dell'Assistenza Statale Medica, gli individui nel gruppo d'età 66-69 anni che rimangono a lavorare, e molti di loro ora dovrebbero farlo, sarebbero esentati dal pagare le imposte federali sul reddito per un'ammontare uguale alle entrate che devono pagare in tasse per la Previdenza Sociale (quest'ammontare è attualmente 106,800$). Questi individui sarebbero anche esentati dal pagare le tasse sulla Previdenza Sociale, inclusi i contribuiti del datore di lavoro da parte di coloro che erano lavoratori indipendenti.
Le esenzioni per gli incrementi sarebbero aggiustate all'indice dei prezzi al consumo e sarebbero automaticamente estese alle età più vecchie come l'età pensionistica avanzata della Previdenza Sociale/Assistenza Statale Medica oltre i 70 anni. Infatti, proprio all'inizio della riforma le esenzioni si applicherebbero a tutti gli individui di 66 o più anni aventi diritto ai benefici pensionistici della Previdenza Sociale i quali si sono astenuti dal prenderli in qualsiasi altro anno. Per esempio, anche nel primo anno della riforma, qualcuno di 75 o 80 anni, che non abbia accettato quei benefici in quell'anno, riceverebbe esenzioni erariali per quell'anno.
Dovrebbe essere compreso che queste esenzioni delle imposte federali sul reddito si applicherebbero alle entrate che per la maggior parte non sarebbero altrimenti esistite, con il risultato che il governo non incorrerebbe in nessuna perdita significativa delle entrate. Infatti, milioni di persone di sessant'anni ancora occupate e fuori dalla Previdenza Sociale e dall'Assistenza Statale Medica non solo sarebbero una grande riduzione nella spesa del governo per la Previdenza Sociale e per l'Assistenza Statale Medica, ma anche un sostanziale aumento per le entrate erariali del governo.
L'aumento delle entrate erariali avverrebbe perché le persone nella parentesi d'età 62-69 anni, ora vantaggiosamente impiegate invece di essere a carico della Previdenza Sociale e dell'Assistenza Statale Medica, pagherebbero di più sottoforma di tasse sulle vendite, accise e tasse sulla proprietà, poiché avrebbero entrate maggiori e la possibilità di spenderle rispetto a quanto avrebbero ricevuto dalla Previdenza Sociale. E pagherebbero inoltre di più sottoforma di imposte sul reddito statali e locali. Per esempio, invece di ricevere 10,000$ o 20,000$ l'anno in entrate dalla Previdenza Sociale, uno guadagnerebbe 20,000$ o 30,000$ oppure di più in entrate dal suo lavoro. Il governo federale risparmierebbe 10,000$ o 20,000$ in spese della Previdenza Sociale (in aggiunta alle spese più o meno considerevoli dell'Assistenza Statale Medica) e, in più, Stati e governi locali raccoglierebbero entrate erariali significativamente addizionali dalle spese delle nuove entrate dell'occupazione.
Deve essere sottolineato qui che l'eliminazione graduale dei programmi della Previdenza Sociale e dell'Assistenza Statale Medica, o l'impiego di qualsiasi altra misura che sarebbe accompagnata da un aumento del numero di persone in cerca d'impiego, richiede un intensificarsi degli sforzi per abolire o limitare per quanto possibile le leggi sul salario minimo e pro-sindacati. Ciò è necessario in modo da rendere possibile al grande numero di persone in cerca di lavoro di trovare occupazione. Le scale degli stipendi dei sindacati ed il salario minimo imposto dal governo operano per impedire questa situazione mantenendo i saggi salariali arbitrariamente e coercitivamente al di sopra i tassi del libero mercato, mantenendo pertanto la quantità di lavoro richiesto al di sotto dell'offerta disponibile.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Link alla Seconda Parte.
Link alla Terza Parte.
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Note
[1] Nell'anno fiscale 2012, si stima che le spese della Previdenza Sociale saranno di $761 miliardi, mentre si stima che quelle per l'Assistenza Statale Medica saranno di $468 miliardi. Si stima che nel 2012 la spesa totale del governo federale sarà di $3,699 miliardi. Fonte: Fiscal Year 2012, Budget of the US Government (Washington, DC: US Government Printing Office, 2011), p. 174 (Tabella S-3).[Scarica il PDF]
[2] Un'eccezione potrebbe essere la proposta sul budget attualmente in sviluppo da un numero di Repubblicani membri della Camera dei Rappresentanti, che secondo i resoconti cercano di ridurre la spesa del governo federale di $4 biliardi in un periodo di 10 anni, in larga parte sostituendo direttamente la spesa federale per l'Assistenza Statale Medica con sussidi federali per l'acquisto di un'assicurazione medica privata. (Consultate The Wall Street Journal, 4 Aprile, 2011, p. 1)
[3] Fonte: Annual Statistical Supplement to the Social Security Bulletin, 2010, p. 228 (Tabella 5.A1.1).
[4] Si veda Medpac, June 2010 Data Book, Healthcare Spending and the Medicare Program, p. 34 (Grafico 2-2. Medicare enrollment and spending by age-group, 2006).[Scarica il PDF] Questo grafico mostra che quasi il 31% della spesa dell'Assistenza Statale Medica è per conto del gruppo d'età 64-74 anni. Allo stesso tempo, i Dati della Previdenza Sociale mostrano che il sottogruppo 65–69 anni rappresenta il 55% rispetto al più ampio gruppo d'età. La maggiore proporzione delle persone nel sottogruppo più giovane compensa per larga parte le spese più alte pro-capite del sottogruppo più vecchio e suggerisce la possibilità di una riduzione dei costi indicata.
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