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di Gary North
Non mi riferisco qui ad una domanda storica sollevata da un libro che si dice sia stato rivelato da Dio. Mi riferisco ad una domanda con cui gli storici hanno lottato per un secolo senza riuscire a trovare una soluzione comune. E' questa:
Cosa è successo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti tra il 1780 e il 1820 che ha prodotto una crescita economica pro capite di circa il 2% l'anno?
Se pensate che questa è una questione di nessun interesse per voi, prendete in considerazione questa domanda:
I miei nipoti vivranno in un mondo più prospero e più produttivo tra 50 anni?
Per quasi due secoli, gli Americani hanno ritenuto che la risposta a questa domanda fosse "sì".
Sin dall'inizio della storia documentata fino al 1820 circa, la risposta è stata "probabilmente no". Questa risposta si applica a quei nipoti che sono nati da genitori che sono sopravvissuti a malattie, carestie, ed incidenti durante l'infanzia. La maggior parte non ce l'ha fatta.
La situazione è cambiata dopo il 1820. Perché?
Per una buona sintesi delle più recenti scoperte sulla portata di questa crescita, cliccate qui.
La popolazione mondiale era di un miliardo nel 1800. Oggi è di 6.7 miliardi. Eppure la maggior parte delle persone nel mondo urbano ha molta più ricchezza di quanta ne avesse chiunque altro nel 1800.
La Corea del Sud non era molto più ricca dell'Africa sub-Sahariana nel 1950. Oggi, è molto ricca. Non la Corea del Nord però.
La Cina sta vivendo la più veloce crescita economica della storia per una grande nazione. Eppure non iniziò a crescere fino a quando Deng Xiaoping liberò l'agricoltura dai controlli socialisti nel 1978.
L'ERA DELLA BORGHESIA
Ci sono stati un sacco di motivi offerti dagli storici economici per questa trasformazione, ma questi sono stati tutti messi in discussione dallo storico d'economia Dierdre McCloskey, che ha iniziato a lavorare su questo tema come Donald McCloskey tre decenni fa. In un set di sei volumi, The Bourgeois Era, McCloskey esplora dettagliatamente tale domanda. Due volumi sono disponibili. Hanno presentato il problema. Nel volume 2, Bourgeois Dignity, McCloskey confuta le spiegazioni prevalenti una per una.
Poi che cosa è successo? La teoria di McCloskey, non è ancora provata: un cambiamento di atteggiamento verso la legittimità della ricchezza. Ciò iniziò nel 17° secolo nei Paesi Bassi. (McCloskey parla Olandese.) Si diffuse in Scozia e in Inghilterra.
Ho un debole per questa tesi. Ci ho creduto per almeno 25 anni. Ma c'è un problema. Cosa ha motivato le persone a cambiare il loro parere dopo – in sostanza – la storia del genere umano? Queste erano società Calviniste del 17° secolo. Che cosa cambiò nella teologia Calvinista nel secolo dopo Calvino? I credi del 17° secolo non cambiarono la teologia. Il Sinodo di Dort (1619) e l'Assemblea di Westminster (1643-1647) non modificarono il vecchio calvinismo. Quindi, qual è stato il fattore determinante?
Ho un suggerimento: il loro concetto della natura del regno di Dio sulla terra. Il passaggio è stato quello che oggi viene chiamato postmillenarismo: la convinzione che il giudizio finale arriverà solo dopo che il regno di Cristo avrà riempito la terra. Questa trasformazione comporta un insieme di benedizioni (Deuteronomio 28:1-15), inclusa l'economia. Ciò non fu mai sostenuto dai Luterani e dai Calvinisti del 16° secolo.
Nei Paesi Bassi e nella Scozia, ci sono teologi postmillenari. Ma la sfida per la ricerca di McCloskey sarà quella di vedere se il presunto cambiamento d'atteggiamento verso la ricchezza era associato con questo spostamento nell'escatologia. Se non ci fosse una connessione, quindi quale sarebbe la fonte?
Wealth of Nations (1776) di Adam Smith favorì la ricchezza economica. Era uno scozzese. Era un Presbiteriano liberale. Ma McCloskey pensa che il cambiamento nell'atteggiamento abbia preceduto Smith di 150 anni.
La prova è prevista col Volume 3. Lo attendo con trepidazione.
McCloskey è diventato co-editore della rivista accademica Americana, The Journal of Economic History, nella primavera del 1982. Quindici anni prima, il direttore era il mio professore, Hugh Aitken. Mi viene in mente la sera durante un corso avanzato, probabilmente nel 1966, quando Aitken pose la domanda #1. Come è potuta accadere la trasformazione? Disse che gli studiosi non lo sapevano.
Per quanto posso vedere, ancora non lo sanno.
LA GRANDE DIVERGENZA
Lo storico di Harvard Niall Ferguson ha definito la grande trasformazione dell'Occidente la grande divergenza. Le nazioni Asiatiche avevano circa la stessa ricchezza pro capite delle nazioni occidentali nel 1800. Nel 1900, le due società si separarono notevolmente. Ciò è andato avanti fino al 1970, come egli sostiene.
In un video su TED, Ferguson attribuisce ciò a sei fattori:
- Concorrenza (sia politica che economica)
- La rivoluzione scientifica
- Diritti di proprietà (non democrazia)
- La medicina moderna
- La società dei consumi
- L'etica del lavoro dell'Occidente
Non credo in nessuna di queste. Ecco perché ho letto i due volumi di McCloskey (due volte). McCloskey li smentisce tutti, anche una dozzina di più.
Il mondo tardo-medievale aveva competizione politica. Era altamente decentralizzato. Aveva anche mercati in concorrenza. Aveva diritti di proprietà attentamente definiti.
La rivoluzione scientifica non ebbe quasi alcun effetto sull'Occidente fino al 1900. I cambiamenti nella tecnologia sono arrivati prima del 1900, che non erano governati dal metodo scientifico. Il primo grande uso del metodo scientifico nella produzione economica fu l'industria chimica Tedesca nel tardo 19° secolo. La crescita della tecnologia prima di ciò era il prodotto di pensatori indipendenti ed inventori che avevano idee creative e che (in qualche modo) avevano ottenuto l'accesso a fornitori minimi di capitali (disponibili per l'investimento). Il segreto del successo qui è stato la conservazione dei guadagni, non grandi infusioni di capitale, come dimostra McCloskey.
La medicina moderna non ha avuto un impatto sulle popolazioni Occidentali fino alla fine del 19° secolo. Fino ad allora, i due grandi fattori sono stati
- separazione delle latrine dai pozzi d'acqua, cosa conosciuta da millenni,
- la zanzariera, che arrivò dopo il 1860.
Non ci sono prove di cui io conosca l'esistenza che l'Occidente Protestante lavorava più ore delle famiglie nelle risaie in Cina.
Per quanto riguarda la società dei consumi, cosa è cambiato in Occidente nel 1800? C'era stata produzione per i mercati per 400 anni.
In altre parole, Ferguson non lo sa, eppure è uno storico superiore. Egli ha preso in esame la questione per molto tempo. Sta ancora vagando nel buio. Così come i suoi colleghi.
Non sappiamo come l'Occidente abbia dapprima raggiunto una crescita economica due secoli fa. Sappiamo che c'erano presupposti per questa crescita. I diritti di proprietà erano uno dei fattori. Corti affidabili erano un altro. Così come l'alfabetizzazione diffusa. Poi ci fu una predicazione contro l'invidia – un fattore che il sociologo Helmut Schoeck ha evidenziato 45 anni fa. C'era ottimismo per il futuro. Ma le due domande rimangono:
- Perché ha avuto luogo in Occidente?
- Perché non è accaduto secoli prima?
Penso che aveva più a che fare con la macchina a vapore rispetto a qualsiasi altra cosa. Ma questo non era sufficiente a spiegare la trasformazione. Manca una combinazione di fattori precedentemente ignorati nella nostra analisi.
RECLUTANDO GLI IMPRENDITORI
Cerchiamo cause ed effetti nella storia, come in ogni altro campo. Non sappiamo quale fu la causa dell'incomparabile effetto che si manifestò dopo il 1820.
L'Oriente ha sicuramente raccolto le tecniche Occidentali negli ultimi cinquant'anni. Il Giappone ha adottato la tecnologia Occidentale dopo la Restaurazione Meiji nel 1868. Hong Kong ne seguì l'esempio dopo il 1945, la Corea dopo il 1950. La riforma della Cina del 1978 lanciò il cosiddetto miracolo. L'India era ancora una nazione a bassa crescita fino alle riforme di libero mercato del 1991. Poi, da un giorno all'altro, la nazione iniziò a crescere rapidamente.
La velocità con cui le nazioni Asiatiche hanno potuto adottare il capitalismo occidentale è stata senza precedenti. Il risultato è stato una rapida crescita economica. Ci sono state resistenze. La Malesia ha discriminato i nativi Cinesi, con risultati prevedibili: una crescita lenta. Ma Singapore è in rapida crescita.
I mercati sono ormai internazionali. La società dei consumi sta diventando universale. I mezzi per accedere a questo mercato sono la concorrenza nei prezzi. L'innovazione si propone di creare una domanda nei mercati di massa.
L'ingresso nella classe media di 100 milioni di Cinesi e 50 milioni di Indiani ha aperto la possibilità ad una più rapida crescita economica in tutto il mondo. La risorsa economica cruciale è la creatività umana. Il libero mercato offre opportunità per gli innovatori. L'imprenditore serve a chiunque possa permettersi di acquistare la produzione della sua creatività. Questo offre enormi vantaggi a chiunque possa permettersi di acquistare questa produzione. Il fatto che qualcuno che viva in India o in Cina non ha alcuna rilevanza per il valore della sua invenzione per gli altri che vivono fuori dai confini della sua nazione.
Il libero mercato premia la creatività che rende la vita migliore ai clienti. Con l'apertura dei mercati Asiatici, l'importazione di istituzioni capitalistiche ha aperto un flusso bidirezionale di creatività. La specializzazione della produzione aumenterà. I costi della produzione diminuiranno. Questa è stata la lezione del capitalismo per due secoli.
I VOSTRI NIPOTI
Continuerà il ritmo del cambiamento? Sì. Abbiamo imparato questo: tale processo è stato sostenuto per due secoli, nonostante la guerra, l'inflazione e la depressione. E' stato sostenuto a fronte di una vasta espansione del potere politico centralizzato dopo il 1914. La centralizzazione sta ora facendo retromarcia. Il panico finanziario che sicuramente ci si parerà dinanzi decimerà i bilanci pubblici.
Un grande default internazionale è in arrivo. Arriverà in Occidente. Le promesse del welfare dei governi nazionali saranno rinnegate da una nuova generazione di politici. I deficit attuali non possono essere sostenuti per un decennio o più.
Martin van Creveld, storico militare di Israele, una dozzina di anni fa scrisse un libro, The Rise and Decline of the State. Intendeva lo stato-nazione. Nel capitolo finale, fece una previsione.
Le persone o le organizzazioni che solevano riposare in pace nel seno dello stato dovranno fare di più, anzi lo stanno già facendo, per difendersi, per esempio, acquistando tutti i tipi di attrezzature specializzate; fortificando i locali in cui vivono e operano; ingaggiando guardie personali, con o senza uniforme; e forse anche la creazione di proprie forze armate sotto comandanti adatti. . . (p. 419).
In altre parole, quando lo stato comincia a disintegrarsi, il localismo sostituirà il nazionalismo. "Rispetto a quanto abbiamo visto nel 1914-1945, la maggior parte della violenza in questione sarà quasi certamente locale, sporadica, e su scala piuttosto piccola." Pensa che la Bosnia e lo Sri Lanka siano gli araldi del futuro.
Per i gruppi diversi dagli impiegati del governo e dai beneficiari della previdenza sociale (in particolare quelli che sperano di ricevere benefici in futuro), la scritta è sul muro. Anche se cominciano a guardare altrove per la loro condizione economica e, in alcuni casi, anche per la loro protezione fisica; non c'è futuro per loro. Come è stato anche il caso durante i periodi precedenti, quando gli imperi sono crollati e sono emerse le strutture feudali, spesso guardare altrove significava perdere la loro libertà, divenendo dei clienti dei forti e dei ricchi, sia sottoforma di singoli individui o, che è forse più probabile per la maggioranza, di corporazioni di vario genere (p. 419).
I vostri nipoti staranno bene.
Voi, invece, avrete grossi problemi.
CONCLUSIONE
Stiamo arrivando ad un altro punto di svolta. Questo sarà paragonabile a quello che l'Occidente ha sperimentato intorno al 1800. La crescita economica iniziò ad aumentare. Così anche la popolazione – in Asia, dove non ci fu una rivoluzione industriale, come anche in Occidente. Il mondo di oggi non assomiglia al mondo del 1800.
Ora ci stiamo avvicinando al grande default. Lo stato-nazione si troverà sulla difensiva in Occidente. Lo stato cerca di regolamentare tutto, ma la rivoluzione digitale ha messo gli strumenti di innovazione e di cambiamento nelle mani di centinaia di milioni di persone. Presto, saranno miliardi.
Ci saranno brevi battute d'arresto nella crescita economica, così come accadde nel 1930 e nella Seconda Guerra Mondiale. Ma la curva di crescita esponenziale dell'Occidente tornò e si estese all'Asia. Questo è il modo di agire del libero mercato. Le buone idee vengono copiate. La concorrenza nei prezzi si estende a nuovi prodotti per un nuovo pubblico.
Ci saranno momenti di difficoltà per coloro che sono dipendenti dal welfare state. Ci saranno enormi perdite per quegli investitori che hanno creduto che le promesse del governo sarebbero state soddisfatte. La ricchezza si sposterà dai vecchi che hanno avuto fiducia nel welfare state agli elettori più giovani che faranno staccare la spina ai loro rappresentanti eletti.
Il Medicare è uno schema di Ponzi. Così come la Previdenza Sociale. Entrambi andranno in default. Ma tutto questo sarà una liberazione per il mercato, che serve i lavoratori produttivi, non i beneficiari di promesse politiche prive di fondi.
I nostri nipoti vivranno in un mondo in cui avranno più scelte di noi, proprio come noi abbiamo avuto più scelte dei nostri genitori. La domanda è: quante scelte avrete durante la transizione?
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
"Cosa è successo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti tra il 1780 e il 1820 che ha prodotto una crescita economica pro capite di circa il 2% l'anno?"
RispondiEliminaLe guerre napoleoniche?
Ciao Er Monnezza. Magari ce l'avessi la risposta...e poi, la guerra non distruggeva solamente? :)
RispondiEliminaAl periodo tardo napoleonico e post-napoleonico bisogna anche considerare il movimento romantico che si sviluppò in quell'epoca, altamente contrario al liberismo ed al libero commercio. Eppure le guerre c'erano state anche prima. Perché proprio il 1800 e non i secoli precedenti?
Io ero disposto a scommettere sull'era free banking del 1827-1862, per quanto riguarda gli Stati Uniti. Ma non credo sia una spiegazione sufficiente.
Dal 1780 al 1820 sono successe tante cose che ancora oggi incidono sul pensiero e nei modi di vivere attuali, cmq prova a fare un po di ordine.
RispondiEliminaAl primo posto va messa la guerra per l'indipendenza in america, seguita dalla rivoluzione francese, quindi movimenti di forte malessere da parte delle classi piu deboli, da qui nuovi ideali e valori ma cosa piu importante erano le classi deboli a dare questo impulso, prima volta nella storia dell'uomo, infatti nei 100 anni successivi si avrà in pratica la scomparsa di tutte le monarchie conservatrici in europa che facevano da tappo allo sviluppo di nuove ideologie.
Poi è naturale nuove scoperte scientifiche non che l'applicazione di queste scoperte per la prima volta su basi industriali grazie alla nascita delle prime fabbriche, cosa questa mai vista prima, infatti grazie alle prime fabbriche si ha per la prima volta una distribuzione del profitto anche nei confronti delle classe operaia, anche se all'inizio era una distribuzione molto ingiusta va sempre considerato il fatto che gente che prima morivano di fame adesso almeno un pezzo di pane se lo potevano comprare.
Per quanto riguarda Napoleone io l'ho sempre visto come un macellaio al pari di Hitler, l'unica cosa positiva della sua esistenza è stata quella di indebolire le monarchie europee in un particolare momento storico, che è servito successivamente a sviluppare le moderne democrazie.
Ciao
Delucidazioni assolutamente impeccabili Asmy. Ma non mi riesce di afferrare la connessione logica temporale-spaziale, della dismissione delle varie monarchie. Cioè, i popoli anche prima erano tenuti sotto scacco e la ribellione al proprio padrone era la conclusione inevitabile di ogni regno eccessivamente opprimente. Cosa ha fatto mollare la presa alla classe aritocratica dalla perpetuazione di un simile sistema consolidato dagli anni? Non credo il popolo. Per esempio, lo status quo odierno (sebbene opprimente) motiva ancora la popolazione a perpetuare un sistema farlocco e privo di sbocchi nel futuro; finché non si arriva al punto di strappo il popolo non reagisce, ovvero, togli anche quel poco che hanno ed infine la mandria travolgerà tutto e tutti quelli che trova sulla sua strada.
RispondiEliminaDisorganizzato e facilmente manipolabile, ma devastante. Le aristocrazie hanno sempre guardato con estremo disgusto le masse ed anche dopo l'avvento del capitalismo cìè stato sempre un movimento contrario a simile struttura, nonostante rifornisse le masse e creasse prosperità.
Riflettevo sul fatto che fu il capitalismo che portò alla ribalta quella concezione che chiunque avesse un'idea decente e qualche soldo per realizzarla, avrebbe sovvertito l'ordine forzato delle caste e delle aristocrazie. Per questo, secondo me, fu ostracizzato dalle elite. Tutto quello che le aristocrazie (autoreferenti) rappresentevano, poteva venire sovvertito anche dal più buzzurro ma con un'idea decente in mente, attraverso la sua capacità di soddisfare gli altri. Nella democrazia capitalista del mercato, non vengono ricompensati i valori interni di una persona (se parla bene, se si veste bene, se è nato da una certa famiglia, ecc.), bensì la sua capacità di soddisfare meglio e con i prezzi più bassi possibili i consumatori. Questi hanno il potere. In un tale sistema, chiunque può lanciarsi nella soddisfazione dei voleri del consumatore e raggiungere l'apice. Perché gli attori vengono pagati milioni? Perché i calciatori vengono pagati milioni? Che si odi o si ami Steve Jobs, lui era una nullità finché non ha soddisfatto in qualche modo il pubblico generando per se un sacco di "voti" (denaro).
Ma nonostante questo mio sforzo, non riesco a legare tempo e spazio.
Le ricerche scientifiche, in ultima istanza, sono certamente state enunciate durante il 1800, ma non furono implementate (o riscoperte) prima del 1900.
HAHA jhonny ti faccio una domanda da 100 milioni perchè nel 10.500 a.c. è finita l'era glaciale?
RispondiEliminaSe vuoi te lo spiego ma sono sicuro che sai perfettamente quali sono stati i motivi, però per ogni teoria scientifica per quanto giusta, non spiegherà mai perchè tutto è accaduto in quel momento, gli esoterici danno spiegazioni di certi comportamenti di massa ed evolutivi del nostro sistema, può darsi che hanno ragione loro, oppure aveva ragione Darwin con le sue teorie evoluzionistiche? di fatto prevedere il futuro è una cosa che non è possibile, cio che accade fra 1 anno o fra 10 non si sa ma soprattutto il perchè accade in quel momento è impossibile da sapere io so solamente una cosa, una mela quando è matura cade per terra e cosi è l'evoluzione dei tempi una volta maturi svelano un nuovo futuro, e per quanto noi ci opponiamo a certi cambiamenti essi avvengono, noi possiamo solo adeguarci e nulla piu.
E anche noi stiamo vivendo in un momento di forti cambiamenti quando però questi si mostreranno boh chi lo sa forse presto forse occorreranno dei decenni perchè la ns società li accetti, ma di sicuro ci sarà un nuovo modo di concepire la ns società e come nei secoli scorsi erano le monarchie a soffocare i popoli oggi sono il potere politico e bancario a voler mantenere uno status quo che però a mio avviso è gia nel viale del tramonto, tanto per fare un esempio guarda quello che sta succedendo in Argentina.
Ciao
Non mi ci sono arrovellato il cervello. :)
RispondiEliminaForse sarà la vicinanza storica con tale cambiamento che ancora lo rende inafferrabile. Non ci resta che aspettare l'altro volume di McCloskey per saperne di più.
Liberisticamente il progresso che stiamo vivendo non è strettamente inerente alla libertà di mercato.
RispondiEliminaSi può affermare senza problema che a parità di assenza di estorzione ( in molti e vari modi ), molte delle tecnologie che oggi abbiamo non sarebbero potute nascere oltre il fatto che non sarebbero mai state neanche possibili da concepire , perlomeno in un lasso di tempo così breve.
In ciò risiede anche il problema dell'inattacabilità del sistema oppressivo , se vi interessa, indipendentemente dal referente e dalla forma che ha nei secoli e nei vari suoi modi di produzione.
Io di storia sò poco , quindi non sò rispondere.
Daouda
http://mises.org/media/4691/Necessary-and-Sufficient-Causes-of-the-Industrial-Revolution-Some-Critical-Remarks-on-Mises-and-His-Explanation
RispondiEliminaBisognerebbe includere il determinismo biologico nell'analisi della Rivoluzione Industriale. Questo saggio di Kevin Macdonald è interessante:
http://www.kevinmacdonald.net/West-TOQ.htm
Si può affermare senza problema che a parità di assenza di estorzione ( in molti e vari modi ), molte delle tecnologie che oggi abbiamo non sarebbero potute nascere oltre il fatto che non sarebbero mai state neanche possibili da concepire , perlomeno in un lasso di tempo così breve.
RispondiEliminaCiao Daouda. E questo era un altro particolare che mi frullava per la testa, ovvero, la possibilità di accumulare denaro e poi (se non in prima persona) utilizzarlo secondo criteri produttivi (la mano invisibile di Adam Smith, insomma).
Grazie per i link Anonimo, soprattutto il secondo.
Il problema è che non avendo alcuna altra conferma delle nostre ipotesi empiricamente è impossibile spiegare, per il 900, se il nostro ULTIMO livello economico, tramite la cosidetta "rivoluzione elettronica", sia generato dal collasso sociale o si sia affermato indipendentemente da ciò.
RispondiEliminaSolo lo studio dei principi ci permette di poter avere aprioristicamente una spiegazione.
In altri termini se il benessere attuale , come è, risulta incomparabilmente maggiore rispetto al passato nonostante un'estorzione esorbitante, il problema non ha alcuna valenza per il capitalismo in sé (come alcuni austriaci ritengono ) perché ciò significherebbe che questo implichi l'oppressione.
Lo stesso evoluzionismo biologico , in realtà, tenderebbe a dimostrare che l'umanità nel suo complesso via via sia divenuta più stupida e non più intelligente.
Su quest'ultimo fatto faccio notare che i test di razionalità non hanno a che fare con l'intelligenza : un contadino bifolco che concepisce intellettivamente la naturalità delle cose e la giustezza dei principi base della realtà è di certo migliore di qualsivoglia erudito che sfrutta le sue grandi doti razionali per incartarsi il cervello con keynes, freud, russel e via discorrendo, vittime anch'essi delle loro opinioni.
Ciò semplicemente perché è l'intelligenza che riconosce il giusto ed il vero, non la razionalità la cui funzione è intrinsecamente logica ed incapace di funzionare utilmente se priva di un principio autoevidente ,che proprio in quanto tale, la precede .
daouda
Ciò semplicemente perché è l'intelligenza che riconosce il giusto ed il vero, non la razionalità la cui funzione è intrinsecamente logica ed incapace di funzionare utilmente se priva di un principio autoevidente ,che proprio in quanto tale, la precede .
RispondiEliminaQuesta me la segno. :D
Paro quasi serio cazzo!
RispondiEliminaPerò , a ragionacce, è scontato che la logica non può sancire la verità e la giustezza di qualsivoglia petizione ;-) .
E' per questo che gli austriaci sono infallibili in campo economico, perché chi dice razionale dice individuo e quindi parzialità...