Bibliografia

giovedì 3 novembre 2011

Il Punto Morto sul Budget a Washington

La stampa di denaro distorce praticamente i fondamentali economici e gli investimenti delle imprese, oltre distorcere il mercato azionario. Questo è bene ricordarlo per quella pazza scatenata di Ellen Brown. Sin dal 2008 Bernanke ha continuato a pompare moneta nel sistema a ritmi alternati (adesso lo fa ad un tasso del 15% su base annuale). Ma, oltre all'offerta di denaro un altro fattore chiave da osservare è il risparmio, il quale determinerà in che modo la stampa di denaro influenzerà l'economia (la creazione di nuovo denaro non colpisce tutti i "portafogli" allo stesso tempo). Tale fattore fu trascurato da Friedman nel 1980, e lo portò a fare previsioni errate di maggiore inflazione nei prezzi in quel periodo. Attualmente, il desiderio di risparmio sta sbiadendo. Ciò significa che il denaro creato da Bernanke sarà speso più velocemente, ovvero un'alta inflazione nei prezzi proprio appena girato l'angolo.
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di Gary North


La battaglia sul tetto debito ha portato ad un compromesso. Il Congresso e il Presidente hanno promesso di presentare tagli di bilancio obbligatori. E' stata istituita una super-commissione bipartisan per mettere insieme un pacchetto di tagli per la riduzione del debito per un totale di diversi biliardi di dollari in circa un decennio. Se la commissione arriva ad un punto morto, i tagli inizieranno automaticamente dal 2 gennaio 2013. Ci dovranno essere tagli per $1.2 biliardi, o $120 miliardi l'anno.

Come previsto da tutti, la commissione è in fase di stallo. I Democratici vogliono una riduzione del debito di $3 biliardi, soprattutto aumentando le tasse. I Repubblicani non lo permetteranno.

Fonti Democratiche hanno detto alla CNN che durante la riunione di Martedì il piano è stato presentato alla commissione formata da 12 membri dal Sen. Max Baucus, D-Montana, presidente della Commissione Finanze. Una maggioranza di sei Democratici nella super-commissione ha sostenuto la proposta, ma le fonti rifiutato di dire quale membro o membri siano in disaccordo.

Il piano dovrebbe contenere tagli a programmi come Medicare e Medicaid, che le fonti Democratiche descrivono come una grande concessione dal loro partito. Ai Repubblicani è stato chiesto in cambio di sostenere tra i $1.2 e $ 1.3 biliardi di nuove entrate fiscali.

Un assistente Repubblicano senza nome ha espresso rabbia perché alcuni Democratici hanno fatto trapelare i dettagli dell'operazione alla stampa. Voglio dire, che tipo di pugnalata alla schiena è questa? Raccontare alle persone cosa c'è in serbo per loro! Questo è chiaramente un oltraggio. Vuol dire, ha detto l'assistente, che i Democratici pensano che la super-commissione fallirà.

Qualcuno sano di mente si sarebbe aspettato che avrebbe avuto successo? L'accordo di Agosto ad innalzare il tetto e quindi evitare l'arresto temporaneo di alcune agenzie governative era basato su una falsa soluzione.

I politici non vogliono alcuna responsabilità per i tagli. Non c'era traccia di quali Democratici si sono opposti all'accordo trapelato. Alcuni. Tutto viene tenuto nascosto. Ci sono le elezioni in arrivo.

Questo è stato il primo progetto proposto. In due mesi la commissione non ha dato nulla alla gente. Ha una scadenza per l'annuncio di un piano: il 23 novembre. Che è meno di un mese di distanza. Se il Congresso e il Presidente si rifiutano di accettare un piano, o in mancanza dello stesso, allora i tagli inizieranno un anno dopo.

Quindi, siamo alla fase uno: un punto morto. È poco probabile che i membri della super-commissione metteranno le loro carriere a rischio e voteranno pubblicamente per quei tagli che specifici gruppi di interesse sono in grado di identificare. Ci sarebbe una rappresaglia nel mese di Novembre del 2012.



L'IMPORTANZA DEI SIMBOLI POLITICI

L'innalzamento del tetto del debito aveva un piano di riserva: tagli obbligatori, imposti da nessuno in particolare, a partire dal 2 Gennaio 2013. Che dà ai politici un anno per trovare un modo per rinviare i tagli.

I tagli non possono essere attribuiti a nessuno in particolare. Ma i tagli inizieranno a danneggiare gli interessi speciali. Uno degli obiettivi principali sarà l'esercito. Il Pentagono ululerà.

Penso che il motivo per cui Obama ritirerà tutte le truppe USA dall'Iraq nel mese di Dicembre sia quello di sfruttare la situazione di stallo. Egli è disposto ad accettare questi tagli nel bilancio del Pentagono nel 2013. Non saranno attribuiti a lui nel 2012. Dopo tutto, questo era parte di un compromesso bipartisan. Quegli elettori Repubblicani che si sono impegnati a mantenere le truppe in Iraq "per tutto il tempo che sarà necessario" – con "necessario" indefinito, indeterminato, e per sempre – non saranno in grado di attaccare la coda all'asino Democratico. I tagli al bilancio della Difesa arriveranno perché i Repubblicani al Congresso hanno chiesto questo compromesso sul bilancio. Questa è un'opportunità per Obama. Una delle sue promesse elettorali è stata quella di ritirare le truppe dall'Iraq. Lo sta finalmente facendo. La copertura Repubblicana gli copre le spalle. Può dire che queste riduzioni sono parte del suo tentativo in buona fede di conformarsi al compromesso sul budget, fatto nel mese di Agosto 2011.

La situazione di stallo nella super-commissione trasferisce al Presidente il diritto di scegliere i tagli che farà. Costituzionalmente parlando, la Camera deve presentare tutti i conti della spesa. Infatti, il Presidente ha posseduto questo potere per due generazioni. Obama ha ottenuto una licenza per tagliare come meglio crede. E' chiaro che il suo primo taglio sarà il costo di mantenimento delle truppe in Iraq.

Il nome del gioco politico è quello di rinviare le azioni politiche impopolari. Il Congresso è un maestro in questo gioco. La gente ha messo pressione al Congresso la scorsa estate per fare qualcosa di simbolico, per rimandare la crisi del debito "con onore". L'imminente limite del tetto del debito è stato un martello conveniente da usare per la minoranza dei Repubblicani del Tea Party alla Camera dei Rappresentanti per forzare i Repubblicani ad accettare qualcosa che rassomigliasse ad un pareggio di bilancio.

Naturalmente, il bilancio non sarà equilibrato. Il Congressional Budget Office ha stimato $1 biliardo di deficit annuali fino al 2020. Ma i Repubblicani del Tea Party hanno chiesto una foglia di fico: $1.2 biliardi in tagli per oltre un decennio, a partire dal 2013, come minimo.

Questi tagli sono simbolici. Ma i simboli sono importanti nella vita. Sono importanti in politica. Qualcuno deve proporre tagli, e alcuni gruppi con interessi speciali devono soffrire per i tagli. I gruppi con interessi speciali resistono a tutti i tagli.



LE EMERGENZE PERMETTONO UN RINVIO

I politici etichetteranno i propri programmi di spesa con qualunque emergenza sia disponibile. All'epoca di Eisenhower, il Congresso approvò le leggi sulla spesa in nome della difesa nazionale. L'esempio migliore è il sistema autostradale interstatale. Nel 1956, Eisenhower firmò il National Interstate and Defense Highways Act. Nel 2001, il terrorismo è stata una scusa polivalente. La legge sulla sicurezza interna è rimasta nei file di Clinton per anni. Egli semplicemente non la introdusse. I tempi non erano maturi. Oggi, è la creazione di occupazione.

Mentre l'economia Statunitense si dirige verso una recessione nel 2012, un anno di elezioni, il governo ha un deficit di oltre $1 biliardo. Si tratta di quattro anni dopo la recessione del 2008 ed i salvataggi di Settembre ed Agosto di quell'anno. La disoccupazione è ancora oltre il 9%. Le aziende si rifiutano di prendere in prestito. Le nuove imprese, che forniscono la maggior parte degli aumenti nell'occupazione, sono bloccate fuori dal mercato dei prestiti bancari.

Gli elettori sono più preoccupati per il mercato del lavoro in tremende condizioni. Il deficit è un problema fastidioso, ma la disoccupazione è in primo piano. I politici lo sanno.

Così, mentre l'economia rallenta, e la disoccupazione aumenta, il Congresso sarà in grado di andare davanti alla gente ed invocare aumenti d'emergenza della spesa. E' improbabile che l'indennizzo di disoccupazione sarà eliminato. Altri programmi riceveranno i finanziamenti. Ma nuovi programmi su vasta scala improbabilmente saranno approvati in un anno elettorale. I Repubblicani li bloccheranno.

Dubito che Obama farà approvare un altro pacchetto di stimolo alla Camera. Continua a proporre grandi piani di spesa in nome della creazione di occupazione. Perché? Perché sa che la Camera respingerà queste leggi. Potrà andare davanti agli elettori in nome dei Democratici nel 2012 e sostenere che sono i Repubblicani da biasimare per il mercato del lavoro schifoso.

Per i primi due anni, ha accusato Bush. Quest'anno, tale strategia non è riuscita a guadagnare trazione. Ora Il mercato del lavoro è il suo mercato del lavoro. Quindi, sta rivolgendo l'attenzione ai Repubblicani alla Camera per il grande gioco del 2012. Cesserà di accusare Bush e invece incolperà i Repubblicani per il loro rifiuto di approvare le sue leggi per lo stimolo.

Non può farla franca. La sua retorica non rappresenta più la gente. La parola magica è stata spogliata del suo significato. Ma è chiaro quale sia la sua strategia: proporre, proporre, proporre; incolpare, incolpare, incolpare. Ha i media mainstream dalla sua parte. Anche il mondo accademico.



L'ESTABLISHMENT KEYNESIANO

La sua strategia politica presuppone che il Keynesismo sia vero, che il modo migliore per il governo di creare posti di lavoro sia quello di prendere in prestito o tassare o inflazionare in modo da rilanciare l'economia. Si presuppone che il denaro estratto oggi dal settore privato con la forza (le tasse di oggi) o la promessa dell'uso futuro della forza (le tasse di domani) sarà utilizzato per creare posti di lavoro, mentre non accadrà se sarà lasciato al settore privato.

L'economia politica del mondo è costruita su questo presupposto: negli Stati Uniti, in Europa e nell'Asia mercantilista. Al centro della moderna economia, secondo Keynes e i suoi discepoli, ci sono lo stato e la banca centrale.

In contrasto con la visione del mondo della teoria Keynesiana c'è la teoria della Scuola economica Austriaca, che sostiene che non esiste un centro. C'è capitale decentrato nel senso più ampio: denaro, strumenti, competenze e visione. L'assenza di un qualsiasi centro è alla base della creatività e della crescita, inclusa la crescita del lavoro. Altre scuole di economia di libero mercato accettano questa stessa visione in un modo o nell'altro, ma tutte insistono sulla necessità di una banca centrale.

Il presidente Obama si basa sull'analisi Keynesiana per giustificare ulteriori leggi sullo stimolo della spesa. Ma si trova di fronte un grande ostacolo. La sua legge sul lavoro da $787 miliardi nel Febbraio 2009 non ha portato ad un forte mercato del lavoro. Questo mercato del lavoro è stato il più resistente sin dai tempi della Grande Depressione. Il tasso di disoccupazione si rifiuta ostinatamente di scendere. Ciò sta creando dei problemi per gli economisti Keynesiani. Stanno chiedendo uno sitmolo della spesa ancora maggiore. Ma ciò non è più politicamente negoziabile. Gli elettori ne hanno avuto abbastanza. Sanno che la spesa non porterà la disoccupazione al 5%.

Questa non è la prima volta che la realtà economica ha messo un freno alla teoria Keynesiana. La prospettiva Keynesiana è stata messa in discussione nel 1970 dalla stagflazione. Alla fine del decennio, i monetaristi avevano guadagnato una notevole influenza a Washington e nel mondo accademico. Quest'ultimo adora il potere, ed il monetarismo sembrava sull'onda del futuro. Sembrava che il Keynesianismo fosse in ritirata. Gli anni 1980 e 1990 portarono un boom e un mercato azionario in crescita. Il Keynesianismo sembrava vulnerabile.

La recessione che ha avuto inizio alla fine del 2007 ha riportato ai Keynesiani un potere incontrastato. I monetaristi non si trovano né si sentono. Non hanno sfidato Paulson-Bernanke nel 2008. Non hanno né detto niente né accolto i salvataggi delle grandi banche ad Ottobre. Non hanno neanche sfidato lo stimolo di Obama. Sì, un paio l'hanno fatto, ma erano figure minori per la maggior parte: poche centinaia di decine di migliaia di economisti su vari libri paga.

Non c'è molta inflazione nei prezzi oggi. Ciò indebolisce i monetaristi. La loro posizione si basa sia sull'inflazione nei prezzi a doppia cifra (fine 1970) sia sulla deflazione nei prezzi a doppia cifra (1930-1933). Oggi c'è sicuramente stagnazione. Il monetarismo sembrava spiegare il 1970: due recessioni e prezzi al consumo in aumento. Non spiega l'economia di oggi. Ciò pone i difensori monetaristi di un governo limitato in condizioni di svantaggio nel mercato competitivo delle idee.

Il monetarismo per oltre tre decenni è stata l'unica alternativa di primo piano al Keynesanismo. Gli economisti a favore dell'offerta non hanno mai avuto un libro di testo usato nelle università. I teorici della scelta pubblica non hanno alcuna teoria monetaria unica. La posizione degli economisti con aspettative razionali è "accettare il presente e non apportare alcuna modifica." Solo la Scuola Austriaca ha fornito una spiegazione teorica per le bolle ed i bust. Solo loro hanno avvertito in anticipo della recessione. Solo loro sostengono che la decentralizzazione è l'unica soluzione teoricamente plausibile al problema della disoccupazione sistemica: la decentralizzazione della proprietà, del potere politico, e della creazione di moneta.

Questa difesa della decentralizzazione condanna la Scuola Austriaca nel mondo accademico. Le arti liberali accademiche adorano il potere. Gli studiosi non hanno attivamente criticato tutti gli aspetti dell'Unione Sovietica, della Cina Rossa, e delle loro nazioni satellite. L'intellighenzia ha criticato alcuni aspetti periferici del Comunismo, come i suoi limiti alla libertà di parola. L'intellighenzia non ha criticato la pianificazione centrale economica in termini di inevitabile spreco di risorse ed il suo fallimento pluridecennale nell'aumentare il tenore di vita. Gli economisti accademici hanno pubblicamente negato che l'Unione Sovietica soffriva di una povertà diffusa. Si fidavano delle statistiche pubblicate dall'Unione Sovietica. Il manipolo di economisti che disse che le statistiche erano falsificate fu ignorato. Quanti economisti nel 1970 avevano mai sentito parlare di Naum Jasny († 1967), che mostrò per anni che le statistiche erano fasulle? Quasi nessuno, e quelli che avevano sentito parlare di lui di solito respingevano i suoi avvertimenti. Ho citato le sue scoperte più volte nel capitolo sulla pianificazione economica sovietica nel mio libro del 1968 su Marx, ma chi l'ha notato? Nessuno. (http://bit.ly/gnmror) Di maggiore importanza, agli occhi del mondo accademico, risaltava questo fatto: i sovietici avevano armi nucleari. Avevano anche il potere interno. Il mondo accademico non si rivolse all'Unione Sovietica fino al suicidio del Partito Comunista il 31 Dicembre 1991.

La Scuola Austriaca sostiene che il potere politico centralizzato rende le nazioni più povere. Alcuni invocano un guardiano-stato leggermente armato. Altri chiedono di disarmare il guardiano. Tutti invocano una diminuzione del vasto potere politico, della tassazione e della regolamentazione. Invocano una completa resa del potere da parte di Washington. Il mondo accademico non tollera tutto ciò. E' sovvenzionato dallo stato. Si guadagna la pagnotta grazie allo stato. Eliminando tutti i sussidi accademici provenienti dallo stato, inclusa l'imposizione d'accreditamento statale, i professori universitari finiranno all'ufficio di collocamento – in una disoccupazione con fondi privati.

Ecco perché non ci sarà soluzione alla crisi fiscale a Washington. Non esiste un corpo di opinione economica accademicamente accettabile che possa essere invocato da qualsiasi fazione politica per giustificare l'unica soluzione praticabile: la decentralizzazione del potere politico e il taglio della spesa Federale fino a quello che la Costituzione autorizza.



UNA SCONFITTA SIMBOLICA

L'incapacità della super-commissione di elaborare un piano plausibile per equilibrare il bilancio è un indicatore dello stato attuale dell'economia. I tagli di bilancio automatici che avranno inizio nel mese di gennaio 2013, semmai avranno luogo, sono puramente simbolici. Non faranno molto per pareggiare il bilancio. Ma almeno saranno il simbolo della necessità di farlo.

E come la mettiamo col tetto del debito? I Repubblicani saranno in grado di tenere la linea e forzare un bilancio in pareggio? Ron Paul ha offerto l'unico scenario plausibile per farlo. Nessun altro politico di Washington l'ha fatto in tempi moderni.

Nessuno lo prende sul serio a Washington. Non credono che sarà eletto. Sanno che lascerà il Congresso nel 2013. Pensano di poter tranquillamente ignorare il piano.

Quando inizieranno i tagli di bilancio simbolici nel 2013 – presumendo che non vengano rinviati da una nuova legge – gli elettori avranno una finta soluzione che li farà addormentare al volante. Il deficit da trilioni di dollari continuerà. Il debito Federale crescerà.

La vittoria simbolica del compromesso sul tetto debito di Agosto è stata in realtà una sconfitta simbolica. Significava che il Congresso non era serio sui tagli. C'erano alcuni tagli promessi, ma saranno sminuiti dal deficit.

I numeri di bilancio non sono irrilevanti. Hanno un significato. Puntano al fallimento del governo degli Stati Uniti. Non possono essere elusi. Possono essere sostenuti solo fintanto che gli investitori, in particolare la banca centrale della Cina, continuano a divertirsi con quella che è ovviamente una politica fiscale suicida che non può essere sostenuta per un altro decennio.



CONCLUSIONE

La maggior parte degli investitori si nasconde gli occhi. La maggior parte degli elettori si nasconde gli occhi. Tutti tranne due membri del Congresso si nascondono gli occhi. C'è una cecità universale. Le masse pensano davvero che il giorno della resa dei conti non arriverà mai.

Si sbagliano. Arriverà. Il rinvio è una tattica, non una strategia. La cecità è una tattica, non una strategia.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


5 commenti:

  1. Ciao Jhonny,
    ho letto solo adesso le risposte che mi hai dato al commento che avevo fatto il 30/10.
    Su quello che dici una cosa è giusta e cioè che andare a dividere il valore del bene da quello del lavoro impiegato per produrlo si solleva un vespaio che non finisce più hehehe, ma è proprio dove ci sono i vespai, ci stanno le ingiustizie e, se uno vuol trovarle, le soluzioni.
    Ti porto un esempio di una cosa che è successa a me e anche se ne sono il beneficiario, la trovo profondamente ingiusta.
    Circa 3 anni fa ho acquistato un immobile e sono riuscito a pagarlo una cifra ridicola rispetto al suo valore tant'è che fatti i debiti calcoli il prezzo da me pagato non basterebbe nemmeno a pagare la manodopera se io l'avessi costruito di sana pianta, ora per me è ovvio è stato un vero affare quindi posso essere soddisfatto di come mi è andata, ma è indubbio che vendere un bene che non ripaga il lavoro vuol dire che qualcuno non ha avuto nemmeno i soldi per mangiare nonostante abbia lavorato, e questo è ingiusto non ci sono scuse è una cosa che non può andare bene perchè chi lavora deve comunque avere di che vivere altrimenti che lavora a fare? Per gli schiavi funzionava cosi!
    Ed è per questo che abbiamo fallimenti e disoccupazione semplicemente perchè c'è chi non paga il lavoro degli altri, poi che un lavoro sia fatto meglio di un altro è un'altro discorso, infatti il fallimento del comunismo deriva proprio da questo fatto tutti uguali tutti stesso tenore di vita indipendentemente dalle capacità di ognuno, però cio non toglie che il lavoro, bello o brutto che sia, va pagato altrimenti c'è chi gode e c'è chi non mangia o peggio ancora c'è chi lavora per mantenere i vagabondi che non fanno una mazza e da qui i debiti che gli stati fanno.
    In conclusione il lavoro va pagato indipendentemente da tutte le altre variabili, poi che venga diviso dal valore del bene o che venga riconosciuto al bene un valore minimo che riguarda il costo del lavoro uno sceglie come torna meglio, ma le energie che un individuo consuma per produrre un bene vanno ripagate perchè è mangiando che quelle energie si recuperano nel fisico, è la natura che ci ha fatto cosi, non la polita o la finanza.

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  2. In conclusione il lavoro va pagato indipendentemente da tutte le altre variabili, poi che venga diviso dal valore del bene o che venga riconosciuto al bene un valore minimo che riguarda il costo del lavoro uno sceglie come torna meglio, ma le energie che un individuo consuma per produrre un bene vanno ripagate perchè è mangiando che quelle energie si recuperano nel fisico, è la natura che ci ha fatto cosi, non la polita o la finanza.

    Hai ragione sul vespaio infatti :)

    Ma permettimi di muovere un'obiezione. Come dicevo anche nell'altro post (meglio ribadirlo, non si sa mai), nessuno nega che il lavoro costituisca parte del valore di un oggetto: una casa vale sicuramente di più della sua somma di mattoni, cemento, ecc. Nessuno nega che per chi "offre un bene/servizio" il lavoro ha un peso rilevante e fondamentale, ma non è la sola cosa che va a determinarne il valore. Inoltre tutto ciò va a "creare" il valore che l'offerente dà al suo bene (come unità) e non tanto al bene in sé, in modo oggettivo. E' riduttivo però considerare il lavoro (sociale) come l'unico fattore discriminante.

    Oltre all'altro esempio della casa, prendi in considerazione anche il seguente. Sono un calzolaio ed ho realizzato 10 paia di scarpe. Visto che non ero molto capace, le prime sono uscite male; inoltre, data la mia scarsa esperienza, ho impiegato più tempo per realizzare le prime rispetto alle ultime (e se ho capito bene questa storia del "lavoro sociale", il beneficio deriva dall'oggetto in sé piuttosto che dal tempo impiegato per realizzarlo).

    Obiezione: per valutare l'oggetto utilizzo il lavoro impiegato. Per valutare tale lavoro utilizzo il contributo alla società di quell'oggetto. Non credi che questo sia un ragionamento circolare?

    In conclusione non credo che si possa formulare una teoria oggettiva del valore che spieghi l'agire umano. L'uomo è imprevedibile. Se oggi do all'euro un valore è perché sono conscio che posso procurarmi con esso beni e servizi (che mi soddisfaranno i miei bisogni più della moneta stessa!). Come lo so? Perché ieri lo faceva. :)

    Sono un tacchino induttivista alla Russell? dehehe

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  3. "Obiezione: per valutare l'oggetto utilizzo il lavoro impiegato. Per valutare tale lavoro utilizzo il contributo alla società di quell'oggetto. Non credi che questo sia un ragionamento circolare?"

    No non sta proprio cosi, anzi cosi ce lo vogliono far credere i vari Marx o Keynes del caso, chi per sostenere un sistema chi per un'altro, in realtà il ragionamento è molto piu complesso.
    Le necessità che un uomo o una società hanno vengono soddisfatte dai beni di cui si dispone, e su questo non ci piove, ammettiamo per un attimo che per ottenere questi beni non occorra lavorare a nessuno, che valore avrebbe un bene?
    La risposta è semplice il valore verrebbe determinato per ciascuna cosa in base alla sua quantità esistente diviso la richiesta, quindi avremmo un valore calcolato sulla richiesta, ad esempio le quotazioni dell'oro hanno raggiunto certi livelli non perchè è aumentato il costo di estrazione o le successive fasi di lavorazione ma solamente per la maggiore richiesta, quindi il costo del lavoro non ha inciso sul valore del bene al massimo puo semplicemente essere stato meglio remunerato dai proprietari delle miniere.
    Per quanto riguarda la qualità di un prodotto che come dici tu è giustamente legata al lavoratore che ha trasformato un bene cioè il cuoio in una scarpa, quindi scarpa buona o scarpa difettosa, il danno è il minore ed in pratica si risolve in 1000 modi, considera che i prodotti con difetti vengono assorbiti e ammortizzati pure attualmente dalle aziende produttrici, il ciabattino sbaglia a fare le prime dieci scarpe ma poi nella sua vita troppe ne fa di buone, altrimenti è un somaro hehehehe, meglio che cambi mestiere.
    Infine un ultima cosa, le moderne teorie ci dicono che è l'offerta a fare la domanda, bè per fare come dico io dovremmo fare al contrario, perchè solo cosi si riesce a fare la stima reale del valore del bene, senza includere il lavoro.

    Jhonny posso solo dirti che per me è difficile spiegare certe cose ed il motivo principale è dovuto al fatto che subito c'è chi va a pensare a Marx e compagnia bella, mentre in realtà questa gente ha fatto il ragionamento opposto al mio, loro dovevano prendere il potere dietro il lavoro della gente , io dico che va pagato il lavoro per dare libertà e libero arbitrio alla gente, l'uomo che vive grazie alle sue forze non ha bisogno di nessuno ma deve solo essere rispettoso verso gli altri, l'anarchia infondo non è quel male che vogliono farci credere a solo bisogno di essere applicata nei modi giusti.

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  4. ciao mi sono messo questo nick per non essere scambiato con qualche altro anonimo, scusa se non l'ho fatto prima.

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  5. [...] l'uomo che vive grazie alle sue forze non ha bisogno di nessuno ma deve solo essere rispettoso verso gli altri, l'anarchia infondo non è quel male che vogliono farci credere a solo bisogno di essere applicata nei modi giusti.

    Questa te la appoggio incondizionatamente :)

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