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di Doug French
Mentre i politici in Europa considerano all'infinito come nascondere i difetti della loro crisi finanziaria, come "recintare" la Grecia e come far approvare agli altri PIIGS i programmi di austerità, e come venire ancora una volta rieletti, alcuni ipotizzano che forse la Cina si farà avanti per salvare l'eurozona.
Negli ultimi anni un certo numero di guru degli investimenti ha propagandato la Cina come la nuova potenza finanziaria, mentre allo stesso tempo il paese serve come sacco da boxe sia per gli aspiranti politici Americani sia per quelli in carica. Il senatore Charles Schumer sostiene che i Cinesi stiano manipolando lo yuan, facendo perdere a milioni di persone i loro lavori in America. "Più che approvare programmi di stimolo, costringere la Cina a rivalutare la sua moneta è il più grande passo che potremmo intraprendere per proteggere l'occupazione Americana", ha detto Schumer. "Non si tratta di attaccare la Cina. Si tratta di difendere gli Stati Uniti".
Donald Trump ha scatenato questa tirata su Situation Room di Wolf Blitzer sulla CNN:
Stanno manipolando la loro moneta. I diritti sulla proprietà intellettuale e tutto il resto sono uno scherzo laggiù. Stanno facendo cose che vedete vendute tutte le volte sulla Fifth Avenue, sapete, copiano, che si tratta di Chanel o qualunque altra cosa, i marchi, e li vendono — fino alla nausea. Voglio dire, questo è un paese che sta spennando gli Stati Uniti come nessun'altro paese dell'OPEC abbia mai fatto prima.
Ma la Cina è la potenza capitalista che tutti pensano che sia? Queste chiacchiere secondo cui la Cina si sta impossessando del mondo fanno riflettere sul fatto che forse i membri del Politburo del Partito Comunista Cinese abbiano sgobbato sull'Azione Umana, attuando la migliore trappola per topi capitalista.
Tuttavia, la crescita economica Cinese è esplosa sul vacillamento dei sistemi finanziari, come evidenziano Carl E. Walter e Fraser J.T. Howie in Red Capitalism: The Fragile Financial Foundation of China's Extraordinary Rise. I pianificatori centrali del paese fanno del loro meglio per mantenere impiegate il maggior numero dei 1.3 miliardi di persone; costruendo città vuote e dozzine di grandi progetti infrastrutturali insieme a numeri "ufficiali" del PIL inimmaginabili. Tutto ciò ha portato a credere alcuni osservatori che la Cina userà ogni barile di petrolio, iarda di cemento, e libbra di uranio che il mondo ha da offrire.
Tuttavia, la lettura del libro di Howie e Walter porta il lettore a chiedersi come l'intera economia Cinese non sia già implosa. I Cinesi hanno sviluppato mercati azionari e mercati del debito, fondi pensione, mutui e carte di credito. Da lontano sembra una sorta di capitalismo,che fornisce benessere agli investitori. Tuttavia, gli autori sottolineano: "[Gli investitori] non si sentirebbero in questo modo se la Cina si basasse esplicitamente su un sistema finanziario d'ispirazione Sovietica, anche se, in verità, questo è in gran parte quello che è la Cina."
Red Capitalism è scritto con chiarezza, ma allo stesso tempo, è così disseminato di acronimi per i vari enti che compongono il coacervo di organizzazioni statali che compongono il sistema finanziario Cinese che il lettore è costantemente confuso. Prendiamo ad esempio questa frase:
Dal 2005, Huijin era diventato l'azionista di riferimento per conto dello Stato e godeva della maggioranza nei consigli di amministrazione delle BCC e del BOC e, insieme con il MOF, della ICBC, della CBS, dell'ABC e di una miriade di altre istituzioni finanziarie.
Capito?
I lrisultato di questa miriade di enti, creati per concedere prestiti al settore statale e agli amici dello stato, è che quando i prestiti vanno a male, il che è una percentuale straordinaria, vengono create nuove entità in cui spostare i debiti: dalle banche buone alle banche cattive fino alle banche pessime.
"E' un semplice fatto che il sistema finanziario della Cina ed i suoi mercati azionari, obbligazionari e mercati di prestiti si rivolgano solo al settore statale, di cui i Campioni Nazionali rappresentano i più rossi dei Rossi", scrivono Howie e Walter, che vanno avanti nel sottolineare che "la Cina è una struttura a conduzione familiare".
Dimenticate domanda e offerta; in Cina, il sistema serve l'élite politica del paese. Mentre gli oligopoli che dominano l'economia sembrano privati, queste entità sono in realtà controllate dallo stato e operano in un sistema clientelare che pervade tutti gli aspetti dell'economia Cinese.
I Campioni Nazionali, spiegano gli autori, insieme alle "loro famiglie e ad altri servitori saccheggiano i grandi mercati interni del paese ed accumulano enormi profitti. Con monopoli a livello nazionale o, nel peggiore dei casi, oligopoli, questi gruppi aziendali non vogliono cambiare, e nemmeno credono che la partecipazione straniera sia necessaria".
I depositanti bancari Cinesi forniscono il capitale per finanziare gli addetti ai lavori. Ma quando vanno male i prestiti e le banche falliscono, viene chiamato in causa il partito affinché garantisca salvataggi continui. "In breve, i giganti bancari della Cina del 2010 erano sotto-capitalizzati, mal gestiti e, a tutti gli effetti, falliti 10 anni fa."
Con i prestiti in sofferenza che vengono spinti dalle banche buone a quelle cattive, con il Ministero delle Finanze Cinese che fornisce una garanzia alla pari per i prestiti cattivi, la vita bancaria va avanti, ed il miracolo economico rimane vivo, sostenuto dal prestatore di ultima istanza, la Banca Popolare della Cina, indebitata a 1,233 ad 1. Il risultato è che gli asset non sono mai liquidati, e banche-zombie e corporazioni amiche vengono lasciate al loro posto a sperperare il capitale.
Il sistema finanziario Cinese sembrerebbe costruito sulla sabbia che attraversa una clessidra di Rube Goldberg.
Geithner, Paulson e Bernanke non hanno portato nulla di nuovo da questa parte del Pacifico nel 2008, ma hanno preso una pagina dal programma politico Cinese per quanto riguarda la risoluzione dei problemi — "spostare il denaro da una tasca all'altra e lasciare che il tempo e la memoria sbiadita faccia il resto." I ministri delle finanze Europei stanno ora provando lo stesso trucco.
Mentre la Cina sembra una macchina in costante crescita, come gli autori sottolineano, la sua economia ha vissuto una serie di boom e bust. In quello che sarà sorprendentemente familiare agli Americani, Howie e Walter scrivono: "Mettere i soldi a deposito presso banche o giocare nel mercato obbligazionario difficilmente ne vale la pena; i tassi di interesse sono fissati in favore dei debitori dello stato, non a favore dei creditori, in modo che non possano fornire un ritorno reale sul tasso di inflazione ".
L'offerta di denaro è cresciuta ad un tasso del 13.5% nel mese di Agosto, mentre il prezzo della carne di maiale — la carne preferita dalla maggior parte dei Cinesi — è aumentata di oltre il 45% rispetto allo scorso anno. E mentre il governo Cinese dice che i prezzi sono in crescita del 6.2%, il prezzo di tutti i prodotti alimentari è aumentato del 13.4% nel mese di Agosto dal 2010.
Quindi i Cinesi giocano con i mercati azionari ed i mercati di proprietà, sperando in un colpo grosso. "La storia Cinese e l'amara esperienza insegnano che la vita è troppo volatile ed incerta per propendere per la visione a lungo termine", scrivono gli autori. Hans-Hermann Hoppe affermerebbe che è la prevalenza della forza del governo — rubare attraverso la tassazione, la regolamentazione, e l'inflazione — che ha aumentato le preferenze temporali.
Gli investitori Statunitensi hanno accumulato azioni di grandi aziende Cinesi con un certo successo, ma gli autori si domandano: "come può un investitore guardare alla PetroChina e confrontarla con la ExxonMobil quando è quasi per l'85% controllata dallo stato e rimarrà tale fino a quando il Partito rimarrà al potere? "
Un sacco di Americani sono ora consapevoli di quanto sia profondamente in debito il loro governo. E certamente i problemi dell'Europa sono ben noti. Ma anche la Cina ha un problema per il debito. Gli autori parlano di obblighi di debito di vario genere, inclusi i prestiti non performanti ora garantiti dal governo Cinese. Il totale ammonta a quasi il 76% del PIL, superando lo standard internazionale, e tale fardello probabilmente crescerà.
Scrivendo per il Casey Report, James Quinn ha descritto l'economia Cinese come "un castello di carte", e ha sottolineato: "Fitch ha abbassato il rating di credito del paese e ha avvertito che ci sarebbe una probabilità del 60% che il sistema bancario Cinese dovrà richiedere un piano di salvataggio nei prossimi due anni."
Nello stesso numero, Doug Casey ha scritto:
Non sono solo l'Europa, gli Stati Uniti ed il Giappone che stanno per essere speronati da cavallo, ma anche i Cinesi. Ciò che sta per avvenire, in altre parole, è un cataclisma finanziario ed economico mondiale. Speriamo solo che le conseguenze politiche, sociali e militari del collasso finanziario/economico non siano troppo gravi.
Quindi, i Cinesi possono salvare gli Europei? Non credo.
"Non possiamo andare a salvare qualcuno", ha detto Gao Xiqing, presidente della Cina Investment Corp., l'enorme fondo di riccheza sovrana della Cina. "Non siamo salvatori. Dobbiamo salvare noi stessi", ha detto in un dibattito del fine settimana.
"L'ingerenza dello Stato nella vita economica, che si definisce politica economica, non ha fatto altro che distruggere la vita economica", scrisse Ludwig von Mises.
Il miracolo economico Cinese non è altro che una versione più rossa del Keynesismo. Come tutti i tipi di interventismo, il sistema Cinese è destinato ad una caduta rovinosa.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Johnny ti "dono" questo paper che non ho avuto tempo di tradurre, che aggiunge un po di pepe alla tua analisi.
RispondiEliminaSenatore Schumer "..costringere la Cina a rivalutare il remimbi..."
AH AH AH AH AH !!!
Detto alla romana, faccè un po vedé come fai?
-Risoluzione ONU? (Hanno il diritto di veto)
-Embargo commerciale? (La vorrei proprio vedere questa)
-Minaccia militare? (Se,contro un paese armato fino ai denti con un esercito di 1.000.000 di soldati armati fino ai denti più solo sa Dio quanti riservisti, con i missili nucleari e con equipaggiamento moderno, senza considerare i MILIONI di cinesi che ci sono negli USA che ad uno schiocco di dita diventano la quinta colonna della Repubblica Popolare).
Donald Trump = allora perchè siamo tutti scappati in Cina a produrre se questi cattivoni ci affossano? Perchè tutto l'occidente vuole vendere qualcosa alla Cina? Stanno manipolando la loro moneta? Si, ma lo facciamo anche noi, da sempre. Pensa cosa succederebbe domani mattina se la Cina iniziasse a vendere "en masse" i bond Americani... così giusto per distruggervi. Come la mettiamo, Donald? Ste baggianate raccontale all'americano medio.
Per il resto condivido ampiamente la tua analisi sullo sviluppo cinese. La loro corsa parabolica forse si fermerà con la nostra rovina, dico forse, perché loro sono uno stato totalitario, possono permettersi di ignorare tutta una serie di cose che paesi "democratici" (almeno formalmente) come i nostri non possono. Certo molti dati non sono proprio "pubblici" ovviamente la trasparenza non è il loro forte (nemmeno noi scherziamo) mi pongo il dubbio se non stiano già ponendo in essere misure anti-cicliche, visto l'interesse per l'oro e l'argento che la Repubblica Popolare manifesta con avidità da oltre un decennio. Ad esempio, mi domando se dietro l'esplosione dei "COMPRO ORO" non ci sia la Cina stessa o magari i paesi del BRIC in generale.
PS: togli la virgola finale al link del paper...
RispondiEliminaCiao Giuseppe. Grazie per la dritta sull'articolo, ma credo di averti anticipato poiché l'ho finito di tradurre proprio ieri :)
RispondiEliminaAd esempio, mi domando se dietro l'esplosione dei "COMPRO ORO" non ci sia la Cina stessa o magari i paesi del BRIC in generale.
Questa è un'intuizione intrigante e verosimile. E' da un pò infatti che i BRIC cercano di scrollarsi di dosso il dollaro, ma il loro mercantilismo glielo impedisce. Non mi sorprenderebbe che da un momento all'altro lo yuan e la massa monetaria Cinese vengano agganciati all'oro...
Pensa cosa succederebbe domani mattina se la Cina iniziasse a vendere "en masse" i bond Americani...
RispondiEliminaForse qualcuno ci sta leggendo:
"[...]La Cina ha venduto $36.5 miliardi di buoni del Tesoro degli Stati Uniti per tagliare i suoi possedimenti a $1,137 miliardi ad Augusto. Anche altri paesi in Asia hanno tagliato i loro possedimenti, inclusi Hong Kong, Taiwan, e Singapore."