di Johnny Cloaca
“La prosperità della guerra è come la prosperità che porta un terremoto o una pestilenza.” ~ Ludwig von Mises
Ecco cos'è il Keynesianismo. Follia totale che non capisce che la ricchezza ed un'economia in crescita viene creata attraverso un aumento nella produzione, non con la spesa per paura di alieni fantasiosi. Attraverso la creatività di persone libere, e soprattutto libere da un regime di incertezza. Oltre a voler far costruire e pilotare un X-Wing, Krugman Skywalker ricorre ancora una volta alla favola della Seconda Guerra Mondiale secondo cui questa guerra ha portato fuori dalla Depressione gli Stati Uniti.
Ora, credo proprio che sia sempre più chiaro come i pacchetti di stimolo siano un'enorme coglionata e soprattutto non hanno funzionato, per non parlare dei salvataggi dei TBTF in chiaro accordo con una economia capitalista come la nostra. Ad esempio, Morgan Stanley ha ricevuto $107 miliardi dalla Federal Reserve nel 2008 come piano di salvataggio. Ma non è stata l'unica:
Ho forse scritto imbecille in faccia col pennarello?
Questo è capitalismo degli "amici degli amici" all'ennesima potenza. Queste persone hanno potuto tenere in piedi le loro baracche grazie alle loro posizioni di privilegio. Libera impresa? Non credo, proprio. Questa gente non ha la minima idea di cosa sia un mercato di capitale.
Libera impresa? Dov'è la libera impresa se i multimilionari mantengono le postazioni di comando nonostante i loro fallimenti? Il tutto garantito dal denaro fornito da un monopolio autorizzato del governo: la banca centrale.
Per non parlare dei vari esperti lì fuori che continuano ad ammorbare i coglioni con le fantasie Keynesiane dichiarando il fallimento del capitalismo. Dov'è il capitalismo se ogni qual volta che viene mostrata l'incompetenza di questa gente corrono subito a piangere dallo zio Ben?
Ma questo aspetto è stato già affrontato. Qual'è quindi il mito che ancora aleggia nell'aria e viene riportato spesso? "La Seconda Guerra Mondiale ha portato fuori dalla Grande Depressione gli Stati Uniti."
Il settore privato aveva un andamento misero e l'ha mantenuto per tutto il periodo bellico e la prosperità per la popolazione iniziò a riapparire solo dopo la guerra, nel 1946. Ma andiamo con ordine.
Come Robert Higgs sottolinea in questo suo articolo, l'idiozia per cui la Seconda Guerra Mondiale è stato un periodo di prosperità deriva principalmente da alcune misurazioni come il tasso di disoccupazione che calò da circa il 9%-15%, al 1.2% nel 1944. Non bisogna suonare le trombe per questo dato, visto che circa 16 milioni di persone servirono nelle forze militari durante il corso della guerra e, come logico che sia, furono rimosse dal conteggio della forza lavoro.
La politica economica prevedeva la spesa per uscire dalla depressione, e come ben sappiamo alla ricetta Keynesiana non importava in cosa si investiva basta che si spendeva. Allora ecco servite le industrie belliche che sfornavano a tavoletta materiale da essere distrutto (aerei, navi, fucili, proiettili, ecc.). Prosperità? Tanto valeva costruire automobili con cui schiantarsi contro i vari platani sparsi nella nazione. Prosperità per la popolazione? Lo standard di vita era basso ed i beni di consumo divennero ampiamente indisponibili e razionati. Tutto questo, mentre il governo spargeva la balla secondo cui "privarsi di alcune cose per il bene comune è un obiettivo nobile". Quindi scopriamo che campare dignotosamente è un optional. Ciò in qualche modo attutiva il palo nelle chiappe che molte persone si ritrovavano ad avere, dato che i livelli dell'economia stagnavano ben al di sotto dei livelli di prosperità antecedenti il 1929.
Nonostante questa percezione della realtà, che ancora una volta superava la realtà stessa, la Depressione continuava. Citando Higgs:
[...] deviare circa il 40% della forza lavoro totale nell'occupazione militare e produrre montagne di armi e munizioni non crea una prosperità sana e sostenibile, come le persone avrebbero scoperto se avessero provato ad operare in un'economia su queste basi per più di un breve periodo.
Se si suppone che la guerra abbia terminato la Depressione, perché la fine della guerra non ha fatto ripiombare gli Stati Uniti in Depressione o in recessione? Perché la Grande Depressione terminò nel 1946, quando 10 millioni di individui ritornarono nei ranghi dei disoccupati e la spesa federale calò del 40% dopo la morte di Roosevelt ed il conseguente abbandono del New Deal:
[...] L'anno 1946, quando la produzione civile aumentò di circa il 30%, fu il singolo anno più glorioso nell'intera storia dell'economia degli Stati Uniti. Nel 1948, la produzione reale ritornò al suo trend di crescita a lungo termine, e durante i decenni che seguirono l'economia non fu intrisa con quella sorta di lunga e profonda debacle che un cumulo di politiche sbagliate del governo causarono durante gli anni '30.
Nel frattempo, invece di opporsi ai riformisti con le prove, essi vengono elevati a guru con aure speciali: in quale modo, di grazia, questo dovrebbe difendere il popolo ed evitare che l'orrore si ripeta? Le cagate ripetute nel tempo da governo e banche centrali non vanno forse prontamente isolate, in modo che non possano essere strumentalizzate dai riformisti stessi?
Tuttavia il Keynesianismo continua ad attecchire, seminando distruzione su altre generazioni. Ed il mito della prosperità bellica è semplicemente parte della stessa teoria che vuole alimentare enormi programmi di spesa del governo per "stimolare" l'economia, "creare" lavori, operare salvataggi e drenare la ricchezza dalle mani private per porla in quelle pubbliche.
Io non ho debiti con nessuno, e non sono tenuto a coltivare sensi di colpa indotti a favore di nessuno. Se qualche Krugman o qualche Brown ha voglia di fare il furbo, gliela faccio passare volentieri a forza di post messi in fila, non si sa mai che il lettore colga il trend.
Zombie: Krugman...tu no fare incazzare Johnny, o io mangia tuo ceeerveeellllloooo!
Caro Johnny,
RispondiEliminaIl problema del keynesianesimo, del monetarismo e di tutte le altre forme di intervento economiche non è la ricetta che propongono o la loro logicità teorica, il problema è che i soggetti come Krugman e Roubini pensano che l'economia sia veramente una scienza esatta perfettamente spiegabile, che tramite un intervento superiore si possa sintetizzare controllare e direzionare a piacimento e con certezza i risultati. Il vero scoglio è che nessuno pensa all'economia come il combinato disposto dell'attività di miliardi di persone ed il loro modo di provvedere alla realizzazione delle proprie aspettative e che di conseguenza, non si può, controllare l'economia più di quanto non si possano controllare i sentimenti ed i sogni delle persone.
Come sempre è il delirio di onnipotenza umano che fa gravi danni.
Sei la reincarnazione di Mises per caso? :)
RispondiEliminaDi solito diletto il mio spirito sputtanando le teorie bislacche di questi figuri. La lista è lunga, ma Keugman e Stiglitz hanno sempre un posto di rilievo.
E poi aiuta il buon umore...
Sono solo uno studente di economia ed un'appassionato di storia, che ha visto come funziona il mercato delle industrie e come si produce la ricchezza vera che non è mai stato pienamente convinto dalle tesi monetariste e keneysiane, sin dai tempi delle superiori ho sempre avuto il sospetto che in quei grafici e quelle formule qualcosa sfuggisse, qualcosa che non raccordava con tutto ciò che avevo sperimentato e vissuto.
RispondiEliminaps: quando demoliamo Samuelson?
ps: quando demoliamo Samuelson?
RispondiEliminaCaro Giuseppe, un'occasione così ghiotta non me la potevo lasciar scappare. Puoi trovare l'analisi delle sue teorie strampalate qui: Il Peggiore "Profeta" Keynesiano di Sempre.
Caro Johnny,
RispondiEliminaHo trovato un ghiottissimo articolo sul sito della Mises Istitute, che parla del pericolo del metodo economico di Samuelson qui http://mises.org/daily/2947
Ps: Quanto ho odiato tutte le sue elucubrazioni di Samuelson e la mia professoressa che era sua adepta...
Nonostante non ne avesse azzeccata una, ci sono adepti ancora in giro? E poi dicono che i matti sono rinchiusi...
RispondiEliminaHo aggiunto alle traduzioni "in potenza" l'articolo che mi hai segnalato.
Lieto di essere utile per demolire questo arrogante presuntuoso e il suo delirio di onnipotenza.
RispondiEliminaInfatti, per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno che si trovi fra voi di non avere alcun concetto piú alto di quello che conviene avere, ma di avere un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha distribuito a ciascuno Romani 12:3
" Prosperità per la popolazione? Lo standard di vita era basso ed i beni di consumo divennero ampiamente indisponibili e razionati. Tutto questo, mentre il governo spargeva la balla secondo cui "privarsi di alcune cose per il bene comune è un obiettivo nobile". Quindi scopriamo che campare dignitosamente è un optional. Ciò in qualche modo attutiva il palo nelle chiappe che molte persone si ritrovavano ad avere, dato che i livelli dell'economia stagnavano ben al di sotto dei livelli di prosperità antecedenti il 1929."
RispondiEliminaA mio parere non hai colto il nesso logico: standard di vita basso poiché vi erano razionamenti, non il contrario.
L'analisi è superficiale, basterebbe obiettare che con la fine dei razionamenti (come tu hai ben detto, nel 1946) la crescita è esplosa. Un'accozzaglia di dati senza filo logico ed argomentazione possono impressionare chi non è addetto ai lavori, ma le relazioni tra le variabili vanno spiegate e verificate. Come se si sostenesse che la crescita economica sia dipesa dall'ammontare di pioggia caduta durante il '46.
Ad ogni modo, bel lavoro, sebbene non sia pienamente d'accordo.
Ciao Anonimo.
RispondiEliminaIn sostanza l'articolo presentato, nonostante la presa in giro (ampiamente meritata), vuole sottolineare come il volersi "preparare" ad una guerra ed eventualmente combatterla sia solo un espediente per quella criminale crescita a tutti i costi di cui la maggior parte oggi si riempie la bocca.
Da notare, oltra al razionamento, come la riduzione della spesa pubblica abbia consentito all'America di utilizzare, secondo il volere degli attori economici, quelle risorse inutilizzate deviate dall'atto bellico. Infatti, fu la depressione (prima) e la guerra (poi) a deviare le risrse scarse lontano dai produttori di ricchezza verso i produttori artificialmente sostenuti dalla pianificazione centrale. E' clientelismo.
Oltre ad essere un modo per lo stato di perpetuare se stesso, la guerra offre sempre la scappatoia per mostrare alla popolazione come si possa crescere a tutti i costi, fregandosene altamente di cosa voglia o non voglia la gente. Ultimo esempio in ordine cronologico, la recente crescita del 2% dell'economia Americana.
Infatti, non è un caso se gli Stati Uniti non sperimenano più una deflazione nei prezzi dal 1955...