Bibliografia

giovedì 29 settembre 2011

PIIGS Volanti


Le voci su un possibile aumento del fondo salvastati dell'Eurozona da €440 miliardi a €2 biliardi si fanno sempre più intense. Le borse volano. Idea venuta nientemeno che a Geithner. Cosa vuol dire ciò? Che la BCE e zio Mario stamperanno tanti bei coriandoli. Le borse volano. Le promesse volano. "Questo piano è stupido!" Ohibò! Qualche Austriaco "fuori di testa" ancora con le disgrazie dell'espansionismo? No, semplicemente le
parole del ministro delle finanze Tedesco, Wolfgang Schäuble. "Non riesco a capire come qualcuno nella Commissione Europea possa avere in mente una così stupida idea. Le conseguenze di tale piano aggraverrebbero il rating del debito degli stati membri." E mentre la Merkel flirta con Sarkozy ed i grandi banchieri, spalleggia anche Schäuble; l'Europa si dimostra sempre di più una gabbia di matti.
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di Gary North


"I politici danno, ed il libero mercato porta via".
~ Detto tradizionale che ho appena composto.

Il governo Greco sta per andare in default per i sui pagamenti degli interessi ai banchieri europei tontoloni e agli investitori che pensavano che ottenere alti tassi di interesse sul debito Greco era un ottimo modo per evitare la sofferenza dei bassi dei tassi di interesse sui titoli di Stato Tedeschi. Dopo tutto, la Grecia pagherebbe gli interessi in euro. Nessun problema!

Poi il nuovo governo socialista ha scoperto che il governo uscente aveva taroccato i conti. Non appena gli ingenui socialisti Greci hanno annunciato ciò, ha avuto inizio la crisi nell'Eurozona. Era Aprile 2010.

Si continua a peggiorare.

Questo è il fatto centrale. Si continua a peggiorare. Gli esperti continuano a fissare delle riunioni. Continuano ad annunciare piani per risolvere il problema. Non funziona niente. I tassi di interesse sui titoli di Stato Greci ad un anno sono oltre il 100% annuo. Ciò urla "default inevitabile".

Il fatto non è che il governo Greco non ripagherà il debito. Nessun governo potrà mai ripagare il proprio debito. A parte gli analisti della Scuola Austriaca, non c'è alcuna scuola di opinione economica che sostiene che i governi nazionali dovrebbero mai pagare i loro prestiti. I debiti si presume che siano permanenti. Ed è così infatti.

Quello che innervosisce i banchieri è quando i governi non possono effettuare i loro pagamenti di interessi. Poi i governi fanno in modo che le loro banche centrali inflazionino. Così, per proteggere se stessi, i creditori insistono sul fatto che i pagamenti degli interessi siano realizzati in valuta estera: o dollari o euro.

Questa era la situazione con la Grecia. La Grecia è nell'Unione Monetaria Europea. Ciò significa che salda i suoi debiti – effettua i pagamenti degli interessi – in euro. Ma è diventato chiaro per gli investitori che la Grecia non lo farà. Andrà invece in default. L'unica domanda è quando.

I burocrati stipendiati tengono riunioni. Annunciano soluzioni possibili. I mercati azionari Europei salgono. Poi salgono i tassi di interesse sul debito Greco. I mercati azionari europei crollano. I burocrati stipendiati tengono un altro incontro. Poi qualcuno che era presente dice ad un giornalista che questo o quello schema è "sotto esame", e che qualcosa di definitivo salterà fuori in quattro o cinque settimane. Forse sei. Questo manda su i mercati azionari per un giorno. Poi cadono.

Ciò è andato avanti per un anno e mezzo. Ogni piano affronta questi problemi.

  1. Il governo Greco è un pozzo senza fondo.
  2. Le grandi banche in Europa sono sottocapitalizzate.
  3. Le grandi banche sono piene di debito Greco.
  4. Le grandi banche sono piene di altri debiti dei PIIGS.
  5. La Banca Centrale Europea salverà le banche.
  6. Altri PIIGS affronteranno il default.
  7. Le dimensioni dei debiti dei PIIGS è enorme.
  8. Gli elettori Tedeschi si oppongono ad ulteriori salvataggi.
  9. I politici Tedeschi ignorano gli elettori Tedeschi.
  10. Gli elettori Tedeschi li sostituiranno.
  11. Una recessione è incombente.
  12. Le recessioni incrementano il deficit pubblico.
  13. Più PIIGS finiranno in guai fiscali.
  14. Più PIIGS saranno minacciati dal default.
  15. E la musica va avanti.
  16. E la musica va avanti.



IL PROBLEMA FONDAMENTALE

Il problema fondamentale è questo: i burocrati hanno progettato il sistema attuale e poi l'hanno venduto ai politici d'Europa due decenni fa. I politici hanno lavorato nel 1990 per mettere insieme un nuovo sistema monetario, a cui gli elettori in genere si sono opposti. Non hanno potuto ottenere voti sufficienti per mettere tutte le legislature nazionali sotto un unico sistema di tassazione e di spesa. Gli elettori non l'avrebbe consentito. Quindi, hanno creato un sistema su un castello di carte: una banca centrale unificata ma legislazioni nazionali che potevano contrarre deficit.

Ci sono state norme contro la gestione di deficit che fossero superiori al 3% del Prodotto Interno Lordo. Non c'è modo di far rispettare tali regole.

Il risultato è quello che ora vediamo, e che era stato previsto dai critici a metà degli anni 1990. Le nazioni del sud Europa orientate al presente, più l'Irlanda, hanno accumulato enormi debiti, mentre i banchieri del nord hanno comprato gli IOU. I banchieri hanno fatto finta che la prospettiva temporale del Nord – orientata al futuro – avrebbe governato la prospettiva temporale del Sud: "Facciamo festa! Sarà bel tempo per sempre da queste parti."

L'hanno saputo per circa 500 anni che, con brevi eccezioni di una manciata di città-stato Italiane del nord dal quattordicesimo fino al sedicesimo secolo, la prospettiva del sud era fondamentalmente differenti da nord. E' analogo alla prospettiva temporale che divide il Canada e gli Stati Uniti dalle nazioni a sud del Rio Grande. La frase operativa nel Sud era "truffate i gringos!" Gli investitori gringo non l'hanno mai capito.

La soluzione migliore è che i governi lascino che gli imbranati abbiano le loro perdite. Ma le grandi banche sono i principali istituti di credito, quindi la banca centrale si muove per andare in loro aiuto. Il compito non ufficiale # 1 di tutte le banche centrali è quello di proteggere le più grandi banche nazionali dalle inevitabili conseguenze della loro follia ad alto rischio: cercare rendimenti elevati a prescindere dal rischio.

I banchieri centrali poi mettono in guardia i politici dal fallimento incombente delle grandi banche. Ci sarà un disastro, dicono ai politici. Così, i politici acconsentono al piano di salvataggio.

Gli elettori non hanno voce in capitolo. Eleggono nuovi politici, ma i banchieri centrali rimangono gli stessi, e le grandi banche commerciali rimangono le stesse.

Il salvataggio calcia il barattolo lungo la strada. Ecco quello che si aspettano tutti i banchieri. Si tratta di una via proficua.

I politici dicono che non faranno lo stesso errore di nuovo. Ma, non appena la crisi del default riappare, i politici cedono. Essi hanno paura, e tirano fuori a fatica più soldi per permettere ai debitori di effettuare i pagamenti degli interessi dei loro IOU alle grandi banche.



GIONA DEVE ORA INGOIARE LA BALENA

O almeno è stato così fin dal 1946. Ma, in questi giorni, c'è un grosso problema. La dimensione dei debiti dei PIIGS è superiore alle riserve disponibili dei governi settentrionali. Hanno gestito la Grecia fino ad ora. Sono riusciti a malapena a gestire l'Irlanda. Ma non sono in grado di gestire l'Italia e la Spagna. Nel maggio 2010, poco dopo che è iniziata la crisi del debito Greco, il New York Times ha pubblicato un grafico della dimensione dei debiti di ciascun governo. La situazione del debito Greco è la punta di un iceberg.

I politici del Nord hanno deciso che l'obiettivo dell'unificazione Europea era così desiderabile che hanno scartato la possibilità di qualcosa simile alla crisi Greca. Per un decennio, ha prevalso il loro ottimismo. I politici greci hanno approfittato di questo ottimismo duraturo. "Mettetelo sul nostro conto!" I banchieri settentrionali l'hanno fatto. E perché no? Sapevano che la BCE, il FMI, ed i politici Tedeschi sarebbero venuti in loro soccorso.

Ora il mercato dei capitali sta mettendo in discussione la capacità degli Eurocrati di salvare il sistema. Gli esperti stipendiati sono in difficoltà per trovare una soluzione.

C'è stata una riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale durante il weekend. Da questo incontro è uscita una vaga garanzia che i governi europei ed il FMI e la banca centrale stanno lavorando al problema. Un funzionario ha detto che ci potrebbe essere un piano in cinque o sei settimane.

Cinque o sei settimane sono un periodo lungo quando una nazione sta pagando il 100% per il suo debito ad un anno.

Abbiamo sentito stime di un default entro poche settimane. Queste sono solo supposizioni, ma sono supposizioni da parte di persone con un sacco di soldi a rischio. Mohammed El-Erian, il capo di PIMCO, più grande fondo obbligazionario del mondo, ha previsto nel mese di giugno che la Grecia e gli altri PIIGS sarebbero andati in default.

Il 21 settembre, poco prima della riunione annuale del FMI, ha ribadito la sua preoccupazione.

Non si tratta più solo delle economie della "periferia esterna" come l'Irlanda e la Grecia, ma anche della "periferia interna" quelle come l'Italia e la Spagna, del settore bancario, e dei bilanci del centro stesso dell'eurozona – e nella Banca Centrale Europea (BCE).

I tassi di interesse sul debito pubblico italiano sono a livelli allarmanti, nonostante l'acquisto visibile da parte della BCE. Le banche stanno avendo difficoltà a convincere altre istituzioni private a prestare loro i soldi. E lo stato patrimoniale della BCE è sempre più grave, alimentando divisioni interne e facendo diventare questa istituzione fondamentale una parte del problema piuttosto che una parte della soluzione.

Come nell'autunno del 2008, praticamente nessun paese sarà risparmiato se la costante incoerenza politica condurrà – come inevitabilmente accadrà – ad una recessione in Europa, a mercati finanziari disfunzionali ed a fallimenti bancari. Quando i politici si sono incontrati presso i meeting del FMI/Banca Mondiale di tre anni fa per lottare contro questa situazione, avevano come minimo una cartina indicativa di questo tipo: un audace piano di ricapitalizzazione delle banche che la Gran Bretagna portò alle riunioni e che fungeva da catalizzatore per un'analisi comune e per azioni politiche comuni.

Quest'anno, sembra che i politici non avranno una fortuna simile. La comunità internazionale non ha una strategia coordinatrice efficace. Infatti, non condivide neanche un'analisi comune di ciò che affligge l'economia globale. Ed il senso di responsabilità condivisa è caduto vittima di litigi ed accuse reciproche.


Ha continuato a delineare ciò che è necessario. . . e presto.

Invece di provare a mantenere una situazione sempre più instabile e pericolosa, i politici devono ora tentare approcci audaci e coordinati. Come ho sostenuto altrove, l'Europa deve riconoscere le incongruenze interne a livello dell'eurozona ed optare per un'unione più piccola, meno imperfetta, e quindi più forte. Allo stesso tempo, i governi nazionali devono intraprendere riforme strutturali che aumentino la crescita reale e potenziale e l'occupazione. Le banche devono essere costrette a ricapitalizzare ed occuparsi della qualità dei loro deboli asset. E il resto del mondo deve aiutare questo processo, fornendo iniezioni di capitale e, nel caso di alcune economie sviluppate ed emergenti, politiche più espansive, piuttosto che l'austerità per il bene dell'austerità.


Sì, ho capito! I PIIGS devono volare! Ed è compito dei governi non-Europei, già aventi enormi deficit, tirare fuori ancora più soldi presi in prestito dai loro investitori di bond per far sì che i PIIGS possano volare. "I politici sono di fronte ad una scelta difficile. Possono fornire una risposta economica ordinata oppure essere costretti a pulire il casino dopo averne fornita una caotica. Il problema dell'Europa è ora il problema del mondo; ed un tale problema globale richiede una soluzione globale."

"Soluzione globale" è una frase in codice per un salvataggio multinazionale governativo. Questa è sempre la soluzione consigliata da parte degli investitori che sono seduti su un portafoglio di IOU del governo. Più IOU.



SEMPLICEMENTE CONTINUA A PEGGIORARE

Settimana dopo settimana, le notizie dall'Europa peggiorano. E 'ormai chiaro che i vari mini-salvataggi a partire dall'estate del 2010 hanno solo ritardato qualsiasi risoluzione per la crisi del debito Greco. Ci sono state garanzie ufficiali da parte dei politici Greci secondo cui la Grecia non andrà in default, che il governo taglierà le spese, e che il paese resterà nell'Unione Monetaria Europea. Queste promesse non hanno portato i tassi di interesse Greci a solo (per così dire) il 30%.

Le promesse sono politiche. I tassi di interesse sono il libero mercato. Le due cose non sembrano andare d'accordo.

Le promesse aumentano con l'aumento dei tassi di interesse. Le promesse diventano più globali con l'aumento dei tassi di interesse.

Gli investitori del mercato obbligazionario sono solo marginalmente meno ingenui rispetto agli investitori del mercato azionario. Ma gli investitori del mercato obbligazionario sono stati martellati così forte dal crollo dei titoli Greci che hanno paura di prestare più soldi a quella che sembra una nazione in bancarotta. Gli investitori del mercato azionario investono nelle società. Gli investitori del mercato obbligazionario investono nei politici Greci. C'è più speranza per le imprese Europee che per i politici Greci.

Che cosa ha concluso la conferenza del G-20, annunciata dal FMI, dopo la sua riunione nel fine settimana? Non molto. Le cose stanno prendendo forma. Si stanno smuovendo. Non abbiate paura.

Sta prendendo forma un piano grande ed ambizioso per il soccorso dell'eurozona, suggeriscono i rapporti del Fondo Monetario Internazionale (FMI) a Washington.

Si prevede che coinvolga un 50% di svalutazione del debito pubblico enorme della Grecia, dice i lredattore finanziario Robert Peston della BBC.

Il piano prevede inoltre un aumento della dimensione del fondo di salvataggio dell'eurozona a €2 biliardi (£1.7tn; $2.7tn).

I governi europei sperano di attuare il piano in 5-6 settimane.


Gli annunci non ufficiali hanno portato ad un notevole incremento delle azioni europee, poi quelle degli Stati Uniti.

Sono tutte chiacchiere. I fund manager del mercato azionario non possono sopportare l'idea di essere lasciati fuori per cinque o sei settimane, nella speranza che ci sarà una risoluzione ad un problema che è peggiorato, mese per mese, da Aprile 2010. "Ci deve essere una soluzione! Ci deve assolutamente essere una soluzione! Di conseguenza, ci sarà una soluzione!"

Non ci sarà una soluzione. La Grecia andrà in default. Non accadrà nulla di male all'economia Greca che non sia già accaduto. Questa è stata la lezione impartita dall'Islanda tre anni fa, quando si è piegata per fissare la propria valuta all'euro. Gli Eurocrati non lo vogliono ammettere.

Quando la Grecia non peggiorerà, i politici degli altri PIIGS capiranno che le misure "d'austerità" imposte dal FMI non sono necessarie.

Questa lezione si espanderà verso il settentrione. Le grandi banche del Nord che sono state così sciocche da dare denaro in prestito ai governi PIIGS si rivolgeranno alla BCE. La BCE farà tutto il necessario per salvare le grandi banche. Inflazionerà.



CONCLUSIONE

I politici credono veramente che sono più saggi degli investitori che hanno i loro soldi a rischio. Gli investitori sono fiduciosi. Ma ad un certo punto decideranno che è più sicuro vendere i loro bond piuttosto che rimanere su una nave che affonda. I prezzi dei bond cadranno, cioè, i tassi d'interesse aumenteranno.

I PIIGS non impareranno a volare. Ma rimarranno a bordo della mongolfiera dell'Eurozona alimentata dalla banca centrale, ingrassando con i prestiti dei governi e della BCE; finché alla fine urineranno dall'alto dei cieli.

State attenti di sotto.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


4 commenti:

  1. Ho cominciato a leggere gli articoli che lei traduce quotidianamente scoprendoli nel sito di Rischio Calcolato, e trovando infine il suo blog, ho sentito la necessità di ringraziarla per il lavoro che sta facendo. Gli articoli sono uno più interessante dell'altro ed è per me un piacere leggerli e condividerne il pensiero.

    Ghibli

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  2. Ciao Ghibli.

    Per me, invece, è un piacere avere lettori come te che apprezzano il costante impegno per questo spazio virtuale e (per così dire) la causa Austriaca. :)

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  3. idem come Ghibli, anche io ti ho scoperto su RC, non mi perdo un post. bravo Johnny :)

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  4. Complimenti anche da parte mia per il
    tuo Blog di altissimo livello che ho scoperto leggendo Francesco Carbone.

    grazie per il tuo lavoro,
    Aldo

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