Bibliografia

mercoledì 7 settembre 2011

Il Deleveraging E' un Male per l'Economia?

I Keynesiani stanno emettendo i loro ultimi rantoli, ieri ad esempio al TG5 un giornalista lamentava il fatto che la deflazione potrebbe acuire la recessione poiché diminuirebbe la domanda aggregata. "Siamo sempre più Keynesiani", è il nuovo motto; "l'evoluzione" della Nixonomia. Stimolare la domanda aggregata è un codice per favorire un'espansione del governo. Ma non funziona così, una maggiore burocrazia non stimola un beneamato cazzo. E' l'aumento della produzione del settore privato che soddisfa la domanda dei consumatori, la quale stimola l'economia. Quello che in realtà ottiene lo "stimolare la domanda aggregata", ovvero aumento della spesa del governo, è un rallentamento della crescita economica poiché sottrae risorse al settore privato.
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di Robert P. Murphy


Gli esperti hanno sottolineato sempre di più che questa crisi è speciale perché coinvolge lo "sdebitamento" (deleveraging), e per questa ragione non è una recessione come le altre. Dato che le famiglie e le corporazioni stanno colletivamente provando a ridurre il loro indebitamento netto, è presumibilmente dovere del governo contrarre enormi deficit nel budget in modo da sostenere la spesa aggregata.

Secondo il punto di vista Austriaco, tali analisi sono insensate. Secondo la teoria canonica Austriaca del ciclo economico (che può facilmente spiegare il boom immobiliare ed il nostro attuale casino), le persone hanno preso parte ad investimenti sbagliati e ad un eccessivo consumo durante gli anni del boom. Il rimedio appropriato, pertanto, è che la comunità viva al di sotto dei propri mezzi durante la recessione — rispramiare di più e curare gli errori fatti durante il boom. Ammassando enormi debiti per il contribuente, i governi ostacolano semplicemente questo processo correttivo e fanno durare più a lungo la recessione.



L'Analisi Mainstream dello Sdebitamento

Un articolo recente dal Time/CNN, basandosi su una ricerca rilasciata da McKinsey, espone l'analisi (Keynesiana) standard dell'attuale situazione:

Gli Stati Uniti paiono essere il solo paese sviluppato dove il livello di debito generale sta diminuendo. [...]

Ovviamente, la ragione per cui il nostro livello generale di debito sta diminuendo è dovuta agli individui e non al governo. Il debito del governo sta continuando a salire, in larga parte perché le persone hanno perso quelle case ed il debito se n'è andato con esse. I consumatori hanno anche contenuto la spesa e stanno ora risparmiando ai più alti livelli da anni. E questa è una delle ragioni per cui la ripresa economica è stata più lenta rispetto a quanto ci si aspettasse.


Maledette famiglie egocentriche! Se solo le persone andassero al centro commerciale e consumassero la loro paga, potremmo rimettere in piedi questa economia.

Questo tipo di analisi è così dilagante che le persone nella stampa finanziaria probabilmente non comprendono neanche che stanno dalla parte dei Keynesiani contro (diciamo) gli Austriaci.

Questa preoccupazione per la spesa al consumo come fattore chiave della crescita economica è il perché gli esperti si rallegrano quando le famiglie spendono di più nei consumi e quando incrementano i loro debiti con le carte di credito, anche se a giudicare dalle apparenze ciò difficilmente sembrerebbe un atteggiamento responsabile nel mezzo di una terribile recessione. La mentalità Keynesiana spiega anche il perché, durante i dibattiti sullo "stimolo" del governo, gli analisti si preoccupano che vengano implementati tagli alle tasse (e pertanto sarebbero un totale spreco in termini di aiuto all'economia).

Purtroppo, anche se i Keynesiani ci dicono che tutto andrebbe bene se le persone smettessero semplicemente di risparmiare, questo è un paese libero dopo tutto. Finora, nessuno ha proposto di forzare le persone ad uscire e comprare nuove TV al plasma. Invece, gli esperti incitano i governi a spendere il denaro (preso in prestito) in modo da sostenere la domanda aggregata. Pensano che questa prescrizione sia un fatto semplicemente aritmetico: se il settore privato sta riducendo il proprio indebitamento (al netto), il solo modo per impedire alle entrate totali di diminuire è che il governo si faccia avanti ed incrementi il proprio indebitamento.



Il Risparmio E' Buono in una Recessione

E' certamente vero che le famiglie stanno riducendo il proprio indebitamento sin da quando la crisi è iniziata, come il grafico seguente mostra:




Nel grafico qui sopra, osserviamo che il tasso di risparmio personale (linea rossa, asse destra) è diminuito regolaramente dal 1980 fino ai minimi nella bolla immobiliare, da doppie cifre giù fino ad un misero 1%. Ma ora, visto che gli Americani hanno compreso quanto sconsideratamente hanno vissuto per anni, il tasso di risparmio personale è risalito al di sopra del 5%.

Un altro modo per misurare il cambiamento è di osservare gli obblighi finanziari delle famiglie come una percentuale di entrate personali a disposizione (linea blu, asse sinistra). Sono saliti durante la bolla immobiliare e sono caduti a picco quando è scoppiata.

Contrariamente agli avvertimenti Keynesiani sulla fallacia della composizione, in questa situazione quello che è buono per le singole famiglie è anche buono per l'intera economia. Quando una famiglia ha vissuto oltre i propri mezzi per anni, accumulando debiti con le carte di credito ed altri tipi di debiti, allora la soluzione è di tagliare la spesa e ripagare il debito. (Vendere gli asset e trovare altre forme di entrate sono delle buone idee.)

Secondo la teoria Austriaca del ciclo economico, il periodo di boom è insostenibile perché abbassa artificialmente il tasso d'interesse (alimentato dall'inflazione della FED) conducendo gli imprenditori ad investire in processi di produzione a lungo termine anche se non ci sono risparmi reali sufficienti per completarli. In altre parole, quando Alan Greenspan ha tagliato il tasso dei fondi federali dal 6.5% nel 2000 al 1% del 2003, le persone hanno risposto come se ci fossero stati più risparmi da parte delle famiglie.

Ma quando Greenspan ha aggiunto un paio di zeri ai bilanci delle banche commerciali, non ha creato più tetti ad assi, legname, tegole, e così via. Non appena l'economia si è adattata ai bassi tassi d'interesse artificiali, la struttura della produzione si è evoluta in una configurazione insostenibile. A causa della consumazione di capitale, gli Americani (ed altri in tutto il mondo) hanno vissuto in una illusione per diversi anni, pensando che stessero godendosi la prosperità. Ma in realtà, stavano mangiando il grano da semola. (Nel mio "articolo sul sushi" ho descritto una semplice favola per illustrare il processo, mentre il PowerPoint di Roger Garrison mostra che una crescita insostenibile fornisce una maggiore spiegazione tecnica della teoria Austriaca.)

In questo contesto, le famiglie possono parzialmente giustificare alcuni degli investimenti degli anni del boom risparmiando di più. In altre parole, se le persone avessero in realtà iniziato a risparmiare una frazione più grande delle loro entrate sin dall'anno 2000, allora (restando le atre cose uguali) i tassi d'interesse sarebbero calati a causa delle forze di mercato. Anche in assenza di un qualsiasi stimolo da parte di Alan Greenspan, le risorse sarebbero state liberate dal produrre beni di consumo (TV, videogiochi, bistecche) ed avrebbero potuto essere deviate nel produrre beni di produzione (trattori, strumenti ed attrezzature). Una maggiore spesa d'investimento in vari settori sarebbe stata sostenibile perché il consumo (nel breve termine) sarebbe sceso.

Per ripetere, le famiglie possono come minimo mitigare gli investimenti sbagliati degli anni del boom risparmiando di più. L'economia sarà portata più vicino alla configurazione che avrebbe dovuto avere, per giustificare i bassi tassi d'interesse sfornati dalla FED (sotto Greenspan ed ora Bernanke).

Nulla di questa analisi implica che le famiglie dovrebbero "sacrificarsi" e risparmiare una maggiore frazione di entrate rispetto a quello che considerano individualmente desiderabile. Il punto è che una volta che si prende sul serio il concetto Austriaco di una struttura di produzione di capitale a lungo termine — opposta agli aggregati Keynesiani, che riducono l'intera economia a numeri rappresentati da C ed I — allora diviene chiaro che un maggiore risparmio aiuta durante una recessione. E' l'analogo macro degli effetti benefici (a lungo termine) che un maggiore risparmio ha sulla famiglia a livello micro, quando questa famiglia comprende che si è data la zappa sui piedi con una spesa sconsiderata.



Il Governo Prolunga Solamente l'Aggiustamento

Se le famiglie stanno provando a risparmiare e ripagare i loro debiti — ed abbiamo visto che ciò è in realtà un bene per la ripresa economica — allora ne segue ovviamente che i deficit del governo prolungano solamente l'agonia. Tanto per incominciare, nell'estensione che ogni famiglia prende in cosiderazione obblighi tributari futuri per il ripagamento del debito del governo, gli sforzi privati nel risparmio sono controbilanciati dal denaro preso in prestito dal governo. In altre parole, si indebolisce la soddisfazione di ripagare il proprio bilancio sulla American Express per $5,000, se la propria porzione di debito federale aumenta di $3,000 durante lo stesso periodo. Se i Keynesiani vogliono far smettere di risparmiare le famiglie e far riprendere le "normali" spese al consumo, dovrebbero dire al governo di smetterla di accumulare debito sulle spalle dei contribuenti.

Un'altra importante considerazione è che la spesa del governo non è nemmeno lontanamente vicina alla produttività di quella privata. I deficit del governo permettono a più risorse di essere dirottate dal settore privato e direzionate nei canali politici. Questa è sempre una cosa cattiva, in particolare durante una recessione quando l'economia è già "malata" e prova a riprendersi dai precedenti investimenti improduttivi.

Infine, qual'è il punto di Paul Krugman per cui le entrate totali crollano necessariamente se l'intera economia (incluso il settore privato ed il governo) risparmia? Bè, e quindi? Non c'è nulla di magico nel livello nominale delle entrate; quello che conta è quello che le persone possono comprare con le loro paghe. Se l'enorme sdebitamento causa il crollo — misurato in dollari — delle entrate totali, allora l'equilibrio sarà ripristinato solo quando anche i prezzi dei prodotti crolleranno.

Il problema reale non è l'aggiustamento, ma il precedente periodo di boom in cui i salari ed i prezzi erano rilanciati ad altezze irreali. E' vero che entrate in caduta renderanno più difficile per i debitori ripagare i propri debiti, ma questa osservazione non nega il bisogno di ripagare i debiti. E' sciocco sostenere prezzi insostenibili — che siano dei salari o delle case — per anni, piuttosto che affrontare il necessario processo di liquidazione.



Conclusione

Nell'autunno del 2008, quando sono cominciati sul serio gli strordinari deficit nel budget e le espansioni monetarie, i dirigenti hanno avvertito la popolazione di quanto orribile sarebbe stata l'economia se non "avessero fatto nulla". Biliardi di dollari dopo, l'economia è ancora abbastanza orribile, specialmente dalla prospettiva di famiglie a basso e medio reddito.

Lo sdebitamento — una parola alla moda per dire ripagare il debito — è un processo doloroso, ma necessario dato lo standard di vita stravagante nel periodo di boom. Piuttosto che combatterlo, il governo e la FED dovrebbero togliersi dai piedi. Sicuramente non dovrebbero implementare politiche — come i tassi d'interesse allo 0% e deficit da biliardi di dollari — che intensificheranno solamente il problema ancora una volta.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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