Bibliografia

lunedì 26 settembre 2011

I Salvataggi al Botox dell'Europa

Diversamente da Megan, la Grecia ha bisogno di un costante lifting. Più che altro, ha bisogno di un'intensa "campagna profumatrice" perché la puzza sta arrivando fino ai poli. E' morta, ma non sepolta. Viene mantenuta nel freezer perché la scoperta "ufficiale" della sua morte significherebbe il collasso finanziario e lo sfaldamento definitivo dell'UE; viene creduta viva perché "gira voce" che sia in vita. Nei mercati odierni, le voci significano molto. Pensate alla Lehman Brothers. In questo panorama, la BCE si sta trattenendo dallo stampare denaro alla moda di zio Ben per "risolvere" i problemi; ma questa "peculiare" scelta sarà presto abbandonata perché in gioco entreranno i gatti grassi che avranno bisogno della loro ancora di salvataggio e del loro pasto, il tutto servito dai poveracci di Main Street. I "Too Big Too Fail" sono ancora una volta al sicuro, parola di Geithner.
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di Gary North


"E' un pò come il botox. Va bene per un pò ma infine inizia a cedere di nuovo." ~ Katherine Garrett-Cox

Miss Cox è il direttore generale dell'England's Alliance Trust investment fund. Ha descritto i tentativi dell'Europa di risolvere la crisi del debito come "un intervento chirurgico economico", avvertendo che "più dolore" dovrà arrivare nei prossimi mesi. Così leggiamo sul Telegraph di Londra.

I media stanno iniziando ad accorgersi che c'è sangue in acqua. Come gli squali, si stanno dirigendo alla fonte: l'Unione Monetaria Europea (EMU). Diversamente da un emù, l'EMU non può muoversi velocemente. Ma come un emù, scopre che non può volare.


LA BRUTTA CHINA

Reuters propone questo titolo: "Scivolare verso la crisi finanziaria". L'articolo inizia con questa frase accurata: "Tre anni dopo il collasso della Lehman Brothers, il sistema finanziario mondiale sta scivolando verso un'altra grande crisi."

Sottolinea che la ripresa economica in Europa è a rischio. Nel weekend, i ministri delle finanze delle nazioni Europee si sono incontrati in Polonia per discutere l'intensità di una caduta per un default del governo Greco a causa del suo debito. Non è stato risolto nulla.

Cosa può fare l'Unione Europea? Non molto. Cosa possono fare la Germania, la Francia e le nazioni solventi dell'Europa Settentrionale? Mandare più denaro affinché venga depositato nella topaia conosciuta come Grecia.

Gli elettori in Germania sono adamantinamente opposti ad usare denaro delle tasse per finanziare la Grecia, quando è chiaro agli investitori che il rischio di un default Greco è alto. Il tasso d'interesse sui bond del governo Greco ad un anno il 9 Settembre era al 93%. L'11 Settembre era al 106%. Il 14 Settembre era al 117%. Dovrebbe essere chiaro dove la Grecia sta andando: default. Tuttavia il 15 ed il 16 Settembre le azioni Europee sono salite in risposta a ciò. Perché? Sono circolate voci di un altro salvataggio.

Un altro salvataggio? Non è chiaro se la promessa esistente di ulteriori €8 miliardi in aiuti sarà onorata questo mese. Ci si aspetta che la Grecia finisca il denaro per pagare l'interesse sul suo debito se l'aiuto – più debito – venisse ritardato.

Lunedì 19 Settembre, la borsa Europea è caduta bruscamente. E' stata su la settimana precedente. E' chiaro che gli investitori di borsa non sanno cosa sta per accadere. Le azioni salgono per le voci dei salvataggi, quando è chiaro che perfino con i salvataggi, la Grecia andrà in default. Poi ritorna la realtà, e le borse crollano.



SULL'ORLO DELL'ABISSO

Gli investitori di borsa vogliono credere disperatamente che questo default Greco può essere evitato. Questo default, se ufficiale, devasterà i possedimenti di debito del governo Greco delle banche Europee. Scriveva Reuters il 18 Settembre:

La sfida per il Gruppo dei 20 che parlerà a Washington Giovedì e Venerdì è di impedire la possibile trasformazione della crisi del debito sovrano della Grecia in una crisi bancaria. Una tale crisi potrebbe inghiottire altri paesi Europei indebitati, il che condurrebbe ad un casino di default e farà affondare la regione ed il mondo in un tumulto finanziario ed economico.

"Siamo entrati in una nuova fase pericolosa della crisi", ha detto Christine Lagarde, amministratore delegato del Fondo Monetario Internazionale, lo scorso Giovedì. "Abbiamo bisogno di una ferma volontà in tutto il mondo – leadership politica piuttosto che quella del rischio calcolato."

Il Presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick il giorno prima ha detto: "Il tempo per cavarsela alla meno peggio è finito."


C'è ancora una certa vaga speranza che il G-20 possa uscirsene con una soluzione permanente. C'è speranza che questa crisi si calmerà.

Ma come? Non c'è accordo su quali paesi debbano sganciare denaro (e quanto) alla Grecia. Poi ci sono il Portogallo e l'Italia sulle linee laterali.

Gli investitori stanno ritirando il denaro dalle banche Francesi, che hanno oltre €670 miliardi in bond dei PIIGS sui loro libri.



DECISIONI CHE NON RISOLVONO NULLA

L'articolo poi annuncia:

Per sostenere la crescita e facilitare i costi del prestito, un numero crescente di banche centrali mondiali sta espandendo le condizioni monetarie – un'azione per ottenere l'approvazione del G20 per quei paesi in cui le pressioni inflazionistiche sono sotto controllo.


Questo piano ha senso solo se la Grecia va in default. Il problema che affronta la Grecia non è un problema di liquidità. E' un problema di solvenza. Come una maggiore inflazione da parte delle banche centrali non-Greche cambierà qualcosa? Il denaro finisce nelle riserve delle banche commerciali. Quindi, cosa dovrebbe concludere nuovo denaro fiat? Risposta: salvataggio delle grandi banche d'Europa.

La Federal Reserve giocherà la sua parte Mercoledì quando ci si aspetta che annunci un piano per abbassare i tassi d'interesse a lungo termine spostando il bilancio dei suoi $2.8 biliardi di titoli dal debito a breve termine. In base a quanto aggressivamente lo farà, e se taglierà anche il tasso d'interesse pagato alle banche per le loro riserve in eccesso tenute alla FED, un'idea che sta guadagnando trazione nei mercati, segnalerà il livello di preoccupazione della FED sul rallentamento dell'economia.


Ciò non ha senso. Perché l'acquisto da parte della FED di T-bond a lungo termine dovrebbe servire a qualcosa per risolvere la crisi del debito Greca? Inoltre, cosa importa se la FED taglia il tasso pagato per le sue riserve in eccesso? E' sotto lo 0.25%. Questo tasso basso è irrilevante al fine delle decisioni bancarie. Se il tasso cade a zero, le banche continueranno a mantenere il proprio denaro nelle riserve in eccesso. Tuttavia alcuni funzionari che hanno parlato con la reporter di Reuters le devono aver detto che tutto ciò è importannte. Non lo è.

Per affrontare le preoccupazione circa la capacità dei governi di ripagare il loro debito, i ministri delle finanze Europei stanno considerando proposte per fare leva sui €440 miliardi del Fondo Finanziario Europedo di Stabilità, che dovrebbe essere pronto per l'uso alla fine del mese. Gli Stati Uniti hanno suggerito di incrementare la potenza del FFES di circa dieci volte affinché abbia la capacità di gestire un salvataggio sovrano della grandezza dell'Italia o aiutare a ricapitalizzare le banche.


Così, il FFES da tanto annunciato non è ancora operativo! Quando si dice lenti a rispondere! Il mondo finanziario guarda con stupore le banalità che escono dalle bocche dei leader politici dell'Europa Settentrionale sul bisogno di difendere l'euro, ma si siedono quasi immobili. I politici assicurano alla gente comune che l'euro sarà per sempre, e poi non fanno nulla di rilevante per risolvere il problema di un default Greco e di un'uscita dallo SME.

Ci viene detto:

Fare leva sul FFES non costa nulla in anticipo ai governi Europei, evitano la difficoltà politica di raccogliere più fondi se un grande paese dell'UE finisce nei guai, fornirà i fondi per ricapitalizzare le banche se necessario e farebbe guadagnare loro fiducia nel mercato. Gli incontri semi-annuali al Fondmo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale di questa settimana daranno ai leader dell'UE un'ulteriore possibilità di discutere dei suoi meriti.


Io mi chiedo: se questa soluzione non costa nulla in anticipo, perché c'è stata resistenza nei confronti di Timothy Geithner, il quale è volato in Europa lo scorso Venerdì per avanzare questa soluzione ai ministri delle finanze riuniti? Come sarà ottenuta la leva finanziaria di dieci a uno sul FFES? Che differenza farà per il governo Greco?

Sulla solvenza sovrana, i governi continuano a fare progressi, sebbene lentamente, nella riduzione dei deficit di bilancio. L'Italia la scorsa settimana ha adottato un piano per un bilanciamento del budget entro il 2013. Negli Stati Uniti, il Presidente Barack Obama ha esposto Lunedì il suo corso preferito per la riduzione del deficit nel medio termine.


Una promessa da parte di un politico Italiano di bilanciare il budget nel 2013 è paragonabile a quella del piano del Presidente Obama di abbassare il deficit (non bilanciarlo) facendo tassare i ricchi dal Congresso. Qualcuno si aspetta che i Repubblicani alla Camera votino una cosa simile? Ovviamente no. Ma una qualche fonte sconosciuta ha detto alla reporter di Reuters che tutto ciò dà speranza.

L'ingrediente finale è il potenziale risolutivo affibiato a questo pacchetto di programmi. Eswar Prasad, membro anziano del Brookings Institution, ha detto che il lavoro di questa settimana del FMI è di indirizzare con insistenza i paesi in questa direzione ed illuminare i probabili pericoli.

"L'alternativa è la paralisi politica, che stiamo vedendo in molti di questi paesi e potrebbe condurre a rischi davvero sostanziali per il lungo termine. E questa è la grande preoccupazione", ha detto.

Ma l'indecisione politica e la paralisi sono tutto quello che i leader politici hanno messo in mostra sin da quando la crisi Greca è iniziata nell'Aprile 2010. La crisi è peggiorata, ed i leader dell'Europa non hanno mostrato alcun segno di sapere cosa fare al riguardo.

Cosa significa tutto ciò? Vuol dire che l'Europa non ha una soluzione chiara per la minaccia di un default Greco. Tuttavia il governo greco potrebbe andare in default questo mese. Gli elettori Greci non tollereranno i tagli "d'austerità" nella spesa del governo.



UN SOGNO IN PEZZI

In un articolo rimarchevole, la giornalista Inglese Janet Daily ha spiegato che l'intero sogno del Nuovo Ordine Mondiale di un'Europa unita è in rovina. Pensavo che si stesse allargando. Ma è chiaro che la fiducia della gente comune si sta erodendo. Le rassicurazioni entrano da un orecchio ed escono dall'altro.

Lei si è sempre aspettata che l'esperimento sarebbe fallito, ma gradualmente. Invece, sta andando in pezzi rapidamente.

Quello che mi aspettavo era una disillusione crescente seguita da un quasi impercettibile disfacimento che sarebbe stato aggirato con linguaggio ambiguo e falsità diplomatica. L'implosione sarebbe arrivata, ma con un lamento, non con un'esplosione. Le facce sarebbero state salvate e sarebbero state dette una vagonata di bugie, ed in qualche modo la cosa sarebbe stata terminata – o resa così vestigiale che non avrebbe più contato nulla.

Bè, tanti saluti a questa idea. Sarà invece enorme: una catastrofe che potrebbe evocare forme di bruttezza che non abbiamo visto per mezzo secolo in Europa Occidentale. Qui è dove la storia va oltre l'ironia.


Questa previsione è troppo bella per essere vera? Potrebbe essere che i decenni di attenta pianificazione da parte dei promotori degli Stati Uniti d'Europa stanno per essere mandati in frantumi dalla crisi del debito Greca? Lei pensa di si. I politici stanno provando a superare gli elettori ed i mercati valutari. Non possono.

La leadership dell'UE ed il primo ministro Greco annunciano implacabilmente che la Grecia non lascerà l'euro (mai), come se il pronunciare queste parole le renda indiscutibili. Infatti, questa è semplicemente una frase politica che sfida il mondo ad opporsi ad essa.

Sembra che la classe politica Europea ancora pensi che un'affermazione del suo credo mistico possa alterare la realtà: che quello che dice è vero, e sempre lo sarà. Se l'idea di sé stessa e del suo progetto per il futuro sono in conflitto con i fatti di economia o della vita così come è in realtà vissuta, allora saranno questi fatti che la smaschereranno. (Un politico Tedesco Democratico Cristiano mi disse una volta: "La valuta singola funzionerà perché la faremo funzionare.") Questi fatti ora includono non solo il debito Greco ma i desideri democratici degli elettorati che hanno un credo sentimentale nel loro diritto a possedere un governo considerato proprio. E' qui che siamo: di fronte all'inevitabile contraddizione del progetto federale Europeo. La lamentela secondo cui l'UE manca di una leadership politica forte è sbagliata: ha avuto troppa "leadership" – ovvero, dominazione di autorità politiche e burocratiche con la minore interferenza possibile delle persone reali.


I pianificatori centrali stanno ora combattendo contro la realtà politica. Gli elettori non vogliono l'unione fiscale. Gli elettori vogliono delle risposte dai loro politici. I pianificaori centrali non tollereranno questa opposizione, secondo lei. Ma gli elettori non tollereranno lo scopo dell'unificazione.

Considerate la Merkel. "Non può impegnarsi in salvataggi infiniti e sottoscrizioni infinite di debito del Mediterraneo, proprio come il governo Greco non può implementare le misure d'austerità dell'UE – perché le persone di entrambi questi paesi sono contrarie. La forza irresistibile ha incontrato l'oggetto inamovibile."

I pianificatori centrali stanno provando a imporre con la forza i loro piani, ma falliranno. Gli elettori in Grecia non abbandoneranno la loro sovranità agli Eurocrati. Non sono soli.

La rabbia ed il nervosismo per questa perdita di auto-determinazione nazionale stanno già prendendo forme sinistre con l'emersione di partiti aggressivamente nazionalisti e movimenti neo-fascisti nei paesi più improbabilmente "liberali". Aggiungete a ciò la paura di quegli stati membri entrati di recente nell'UE – i paesi del precedente Patto di Varsavia – che ancora guardano ansiosamente all'Est verso una Russia rampante. Ecco la ricetta per un conflitto reale sia dentro che tra i paesi dell'Europa.



CONCLUSIONE

Stiamo vedendo l'inizio del crollo dell'esperimento Europeo. Le critiche sull'unificazione stanno politicamente guadagnando terreno. I pianificatori non hanno visto arrivare la crisi Greca. I leader si stanno agitando, provando ad uscirsene con qualcosa che terminerà la crisi. Ma la crisi sta accelerando.

I pianificatori credevano che potevano sostituire la loro volontà alla volontà dell'elettorato democratico. Credevano anche che potevano gestire la valuta meglio di quanto potesse farlo il libero mercato. Si sono sbagliati su entrambi i fronti.

Il libero mercato sta giudicando gli eurocrati. Non gli importa che dicano che l'euro è per sempre. Gli importa solo della redditività.

La banca centrale non lascerà che le banche Europee falliscano. Ma non sarà in grado di salvare il governo Greco all'infinito – non con i tassi d'interesse dei bond Greci al di sopra del 100%. Il mercato si sbarazzerà di tutte le rassicurazioni secondo cui l'euro è per sempre. Il lifting del volto col botox fallirà.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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