Di solito elaboro sempre un commento personale agli articoli che pubblico. Oggi no, perché voglio dare la priorità a questa scioccante notizia diffusa da Robert Wenzel:
«I lettori di lunga data di EPJ sanno chi sia Philippa Malmgren. Era Assistente Speciale del Presidente per l'Economic Policy on the National Economic Council (Presidente Bush). Era anche un membro del Working Group on Financial Markets, conosciuto anche come il Plunge Protection Team. La sua lista di clienti include ogni azienda corporativa elitaria del mondo. (La lista è qui.) Ella sta ora dicendo, secondo il giornale finanziario più importante di Svezia (Dagens Industri), che si aspetta che la Germania ritornerà al Marco e che hanno già ordinato che questa nuova valuta venga stampata. Questo è quello che si legge sul suo sito web. Secondo lei infatti la Germania sta stampando Marchi: "Mi aspetto che arrivino notizie in giorni o settimane [...] I Tedeschi hanno annunciato che stanno re-introducendo il Marco. Hanno già ordinato la nuova valuta ed hanno chiesto che venga stampata rapidamente."»
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di Addison Wiggin
$1,800... $1,700... $1,600...
Non intendo spaventarvi oggi, cari lettori, ma un signore influente di cui rispettiamo il parere pensa che potrebbe andare a finire per andare molto più in basso.
Heh, non che lui stia vendendo.
L'oro è stato commerciato a $1,532 dollari durante la notte per poi risalire a $1,603 prima di questo articolo.
Questa è una perdita di $50 i naggiunta alla perdita di $100 di Venerdì. Anche esaminando l'azione nel contesto del grafico annuale, sembra drammatica.
Ad oggi, le persone che vogliono commerciare oro sul Comex, ancora una volta devono inoltrare ulteriori margini ai loro conti.
Ad alimentare il calo di Venerdì è stato l'annuncio dalla società madre del Comex, il CME Group: i margini dell'oro erano stati aumentati del 21%. Inoltre, i margini dell'argento sono stati sollevate del 18% e quelli del rame del 16%.
Una posizione iniziale su un contratto da 100 once d'oro avrà un costo di $11.475 in anticipo.
Questa è il terzo aumento del margine dell'oro da Agosto. Messi insieme, gli incrementi sono pari al 55%.
E oggi? Lo Shanghai Gold Exchange sta seguendo il Comex ed alzando i requisiti dei margini sui metalli preziosi.
"Anche con la recente correzione", commenta Byron King, "l'oro è ancora prezzato entro il suo range di trading a lungo termine" — come evidenziato da questo grafico:
A $1.500, l'oro rimarrebbe all'interno del "canale" che è in vigore da quasi tre anni.
"Abbiamo superato il trend al rialzo quando siamo andati oltre i $1.900," ha detto oggi alla CNBC il veterano di Vancouver Marc Faber. "Siamo ormai vicini a toccare il fondo a $1,500" — la parte inferiore del canale sopracitato, a quanto pare.
Ma... "Se questo non regge, potrebbe andare a fondo fino a $1,100-1,200."
Non che Faber sia preoccupato. Ha acquisto oro sin dall'inizio del canale — bè, probabilmente intorno allo stesso periodo in cui consigliammo il nostro Trade of the Decade all'inizio del 2000, quando l'oro era quasi a $300.
Quindi ecco una piccola prospettiva storica: l'oro ha sfondato i $1,000 nel marzo 2008, toccando brevemente i $1,010. Ciò si rivelò un picco alto che non sarebbe stato superato per 18 mesi.
A Novembre, il panico del 2008 era in pieno svolgimento, e l'oro era a $715. Questo è un calo del 29%.
Nel ettembre 2009, l'oro aveva recuperato i $1.000... e non guardò indietro.
"Con la storia come nostra guida", afferma Matt Insley presso il Daily Resource Hunter, "è chiaro che l'oro ha fatto questo genere di cose per tutta la sua massiccia fase di salita — sin dal 2005 ha visto cinque correzioni simili."
E adesso? Siamo in linea per un altro calo del 29%... che ci porterebbe a $1,350? Oppure qualcosa di più ripido, come avverte Marc Faber? Ci vorranno altri 18 mesi affinché l'oro recuperi i vecchi picchi e sfondi i $1,900?
La buona notizia è che non c'è bisogno di conoscere le risposte a queste domande per proseguire fiduciosi nel possedere oro. "Nulla è cambiato dalla scorsa settimana sul mercato dell'oro fisico", continua Mr. Insley. "Non c'è stata una scoperta di una vena d'oro, e non c'è chiaramente alcun sostituto. Così diversamente da una correzione di mercato, l'oro è ancora in alto nella nostra lista di risorse in cui investire ."
"Mi piace comprare ogni mese un po' d'oro," consigliava Faber il 6 Settembre, quando l'oro era al suo picco (per ora) di tutti i tempi a $1,921 dollari. "Quando si compra l'oro, esso è un'assicurazione contro il fallimento sistemico e le problematiche dei mercati finanziari".
Di cui ne abbiamo ancora molte.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
Bibliografia
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venerdì 30 settembre 2011
Dopo la Caduta: Quanto Possono Salire Oro ed Argento?
Stiamo osservando che la FED continua allegramente a stampare coriandoli colorati a ritmo sfrenato, inoltre i prezzi nell'economia continuano ad essere influenzati da una febbre perenne. Però se scegliete di fare come Krugman e mettervi un casco di Darth Vader in testa, sarete sollevati dall'onere di riconoscere che quello che ci aspetta è un'inflazione nei prezzi galoppante. Poi ci sono quelli che fanno impallidire persino Krugman, e sparano la cazzata che gli aumenti dei prezzi somo il risultato di un'aumento nella domanda di denaro. Avanti così allora, dato che della logica non ce n'è mai fregato nulla. "Gioielliere un'altra sovrana d'oro, per favore."
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di Jeff Clark
Con l'oro ad un tiro di schioppo da $2.000 e già in crescita del 27% quest'anno, l'investitore con un obiettivo potrebbe cominciare a chiedersi quanto in alto l'oro e l'argento possano salire. Dopo tutto, l'oro è vicino al ai suoi picchi aggiustati all'inflazione del 1980 — e questo picco è durato solo un giorno.
A questo punto, quanto profitto possiamo realisticamente aspettarci da ogni metallo? Ed uno è un acquisto migliore rispetto all'altro? Ci sono decine di modi per calcolare le proiezioni di prezzo, ma ho intenzione di utilizzare i dati basati rigorosamente su prezzi passati dal mercato rialzista del 1970.
Per prima cosa, misuriamo quale sarebbe il prezzo aggiustato all'inflazione di oggi se ad ogni metallo corrispondesse il proprio picco del 1980, insieme alla resa necessaria per raggiungere quei livelli:
Sulla base del CPI-U (la misura più ampia dell'inflazione usata dal governo), l'oro è un paio di salti dalla sua corrispondenza con il suo picco aggiustato all'inflazione del 1980 di $2,330. Mentre l'argento deve salire di più e renderebbe quattro volte il denaro investito, se avesse raggiunto il suo picco precedente.
Ma il CPI è una misura debole dell'inflazione reale. Usiamo i calcoli di Shadow Government Statistics di John Williams. I suoi dati sono molto più vicini al mondo reale, e le statistiche vengono calcolate come lo erano durante l'amministrazione Carter, spogliate dalle successive manipolazioni.
Scoprite quanto oro ed argento sarebbe saliti se fossero aggiustati a questo livello di inflazione:
Chiaramente, entrambi i metalli ci darebbero uno straordinario profitto rispetto ai prezzi attuali. Questi sono numeri certamente alti, ma tenete presente che questo è quello che le cifre del CPI di sopra dovrebbero registrare se i funzionari del governo non avessero mai cambiato le formule. Ciò che è allettante di questi livelli è che non siamo neanche a metà strada dal raggiungerli.
Diamo un'occhiata ad un'altra misura. Penso che un altro indicatore valido potrebbe essere quello di applicare lo stesso guadagno in percentuale che si è verificato nel 1970. Dai loro minimi del 1971 fino ai picchi del Gennaio 1980, l'oro salì del 2,333%, mentre l'argento acanzò di un incredibile 3,646%. La tabella che segue applica tali utili ai nostri minimi del 2001 e mostra i rendimenti potenziali per i prezzi correnti:
L'oro ci renderebbe quasi quattro volte i nostri soldi, mentre l'argento ci fornirebbe una resa quintupla.
Indipendentemente da quale misura venga utilizzata, è chiaro che se l'oro e l'argento non sono ancora arrivati a mimare l'andamento dell'ultimo grande mercato rialzista, non ci restano che spettacolari salite.
Si potrebbe essere scettici perché queste proiezioni si basano su risultati ottenuti in passato, e nulla ci dice che debbano raggiungere questi livelli. Questa è un'ottima osservazione. Ma direi che siamo in un territorio inesplorato, con il nostro carico di debito e la nostra creazione di moneta — e nessun segno che tutto ciò possa fermarsi. Abbiamo avuto un sacco di problemi nel 1970, ma i nostri abusi fiscali e monetari odierni minimizzano quello che stava succedendo allora. La necessità di proteggere i propri beni diventa ogni giorno più pressante, e non meno. Questo, per me, è il fattore chiave che segnala che questo mercato rialzista è tutt'altro che finito.
Si può anche essere scettici perché i media continuano a sostenere che l'oro è in bolla. Ad oggi, i loro proclami sono stati nient'altro che una grande finzione, ogni volta. Volete sapere quando sarà davvero in bolla? Quando smetteranno di dire che è in bolla e consiglieranno di iniziare a comprare oro. Quando inizieranno a mandare aggiornamenti ogni 15 minuti sugli ultimi andamenti delle gold stock. Quando venite cercati senza sosta dai vostri amici e parenti, perché sanno che voi siete a conoscenza di qualcosa su "oro, argento e roba simile".
Tutto sommato, penso che l'inflazione — radicata in folli livelli di indebitamento e di spesa a deficit — sarà uno dei vettori principali per l'aumento dei metalli preziosi in questo decennio. Questo significa che la gente chercherà una riserva di valore contro la continua perdita di potere d'acquisto. Comprate oro e argento.
La correzione in corso potrebbe non essere finita, e possiamo contare su ulteriori pullback lungo il cammino. Ma i dati qui suggeriscono che la salita dell'oro e dell'argento è molto più grande rispetto a qualsiasi rotazione a breve termine — o qualsiasi preoccupazione che possa accompagnarla.
Saluti.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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di Jeff Clark
Con l'oro ad un tiro di schioppo da $2.000 e già in crescita del 27% quest'anno, l'investitore con un obiettivo potrebbe cominciare a chiedersi quanto in alto l'oro e l'argento possano salire. Dopo tutto, l'oro è vicino al ai suoi picchi aggiustati all'inflazione del 1980 — e questo picco è durato solo un giorno.
A questo punto, quanto profitto possiamo realisticamente aspettarci da ogni metallo? Ed uno è un acquisto migliore rispetto all'altro? Ci sono decine di modi per calcolare le proiezioni di prezzo, ma ho intenzione di utilizzare i dati basati rigorosamente su prezzi passati dal mercato rialzista del 1970.
Per prima cosa, misuriamo quale sarebbe il prezzo aggiustato all'inflazione di oggi se ad ogni metallo corrispondesse il proprio picco del 1980, insieme alla resa necessaria per raggiungere quei livelli:
Sulla base del CPI-U (la misura più ampia dell'inflazione usata dal governo), l'oro è un paio di salti dalla sua corrispondenza con il suo picco aggiustato all'inflazione del 1980 di $2,330. Mentre l'argento deve salire di più e renderebbe quattro volte il denaro investito, se avesse raggiunto il suo picco precedente.
Ma il CPI è una misura debole dell'inflazione reale. Usiamo i calcoli di Shadow Government Statistics di John Williams. I suoi dati sono molto più vicini al mondo reale, e le statistiche vengono calcolate come lo erano durante l'amministrazione Carter, spogliate dalle successive manipolazioni.
Scoprite quanto oro ed argento sarebbe saliti se fossero aggiustati a questo livello di inflazione:
Chiaramente, entrambi i metalli ci darebbero uno straordinario profitto rispetto ai prezzi attuali. Questi sono numeri certamente alti, ma tenete presente che questo è quello che le cifre del CPI di sopra dovrebbero registrare se i funzionari del governo non avessero mai cambiato le formule. Ciò che è allettante di questi livelli è che non siamo neanche a metà strada dal raggiungerli.
Diamo un'occhiata ad un'altra misura. Penso che un altro indicatore valido potrebbe essere quello di applicare lo stesso guadagno in percentuale che si è verificato nel 1970. Dai loro minimi del 1971 fino ai picchi del Gennaio 1980, l'oro salì del 2,333%, mentre l'argento acanzò di un incredibile 3,646%. La tabella che segue applica tali utili ai nostri minimi del 2001 e mostra i rendimenti potenziali per i prezzi correnti:
L'oro ci renderebbe quasi quattro volte i nostri soldi, mentre l'argento ci fornirebbe una resa quintupla.
Indipendentemente da quale misura venga utilizzata, è chiaro che se l'oro e l'argento non sono ancora arrivati a mimare l'andamento dell'ultimo grande mercato rialzista, non ci restano che spettacolari salite.
Si potrebbe essere scettici perché queste proiezioni si basano su risultati ottenuti in passato, e nulla ci dice che debbano raggiungere questi livelli. Questa è un'ottima osservazione. Ma direi che siamo in un territorio inesplorato, con il nostro carico di debito e la nostra creazione di moneta — e nessun segno che tutto ciò possa fermarsi. Abbiamo avuto un sacco di problemi nel 1970, ma i nostri abusi fiscali e monetari odierni minimizzano quello che stava succedendo allora. La necessità di proteggere i propri beni diventa ogni giorno più pressante, e non meno. Questo, per me, è il fattore chiave che segnala che questo mercato rialzista è tutt'altro che finito.
Si può anche essere scettici perché i media continuano a sostenere che l'oro è in bolla. Ad oggi, i loro proclami sono stati nient'altro che una grande finzione, ogni volta. Volete sapere quando sarà davvero in bolla? Quando smetteranno di dire che è in bolla e consiglieranno di iniziare a comprare oro. Quando inizieranno a mandare aggiornamenti ogni 15 minuti sugli ultimi andamenti delle gold stock. Quando venite cercati senza sosta dai vostri amici e parenti, perché sanno che voi siete a conoscenza di qualcosa su "oro, argento e roba simile".
Tutto sommato, penso che l'inflazione — radicata in folli livelli di indebitamento e di spesa a deficit — sarà uno dei vettori principali per l'aumento dei metalli preziosi in questo decennio. Questo significa che la gente chercherà una riserva di valore contro la continua perdita di potere d'acquisto. Comprate oro e argento.
La correzione in corso potrebbe non essere finita, e possiamo contare su ulteriori pullback lungo il cammino. Ma i dati qui suggeriscono che la salita dell'oro e dell'argento è molto più grande rispetto a qualsiasi rotazione a breve termine — o qualsiasi preoccupazione che possa accompagnarla.
Saluti.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
giovedì 29 settembre 2011
PIIGS Volanti
Le voci su un possibile aumento del fondo salvastati dell'Eurozona da €440 miliardi a €2 biliardi si fanno sempre più intense. Le borse volano. Idea venuta nientemeno che a Geithner. Cosa vuol dire ciò? Che la BCE e zio Mario stamperanno tanti bei coriandoli. Le borse volano. Le promesse volano. "Questo piano è stupido!" Ohibò! Qualche Austriaco "fuori di testa" ancora con le disgrazie dell'espansionismo? No, semplicemente le parole del ministro delle finanze Tedesco, Wolfgang Schäuble. "Non riesco a capire come qualcuno nella Commissione Europea possa avere in mente una così stupida idea. Le conseguenze di tale piano aggraverrebbero il rating del debito degli stati membri." E mentre la Merkel flirta con Sarkozy ed i grandi banchieri, spalleggia anche Schäuble; l'Europa si dimostra sempre di più una gabbia di matti.
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di Gary North
"I politici danno, ed il libero mercato porta via".
~ Detto tradizionale che ho appena composto.
Il governo Greco sta per andare in default per i sui pagamenti degli interessi ai banchieri europei tontoloni e agli investitori che pensavano che ottenere alti tassi di interesse sul debito Greco era un ottimo modo per evitare la sofferenza dei bassi dei tassi di interesse sui titoli di Stato Tedeschi. Dopo tutto, la Grecia pagherebbe gli interessi in euro. Nessun problema!
Poi il nuovo governo socialista ha scoperto che il governo uscente aveva taroccato i conti. Non appena gli ingenui socialisti Greci hanno annunciato ciò, ha avuto inizio la crisi nell'Eurozona. Era Aprile 2010.
Si continua a peggiorare.
Questo è il fatto centrale. Si continua a peggiorare. Gli esperti continuano a fissare delle riunioni. Continuano ad annunciare piani per risolvere il problema. Non funziona niente. I tassi di interesse sui titoli di Stato Greci ad un anno sono oltre il 100% annuo. Ciò urla "default inevitabile".
Il fatto non è che il governo Greco non ripagherà il debito. Nessun governo potrà mai ripagare il proprio debito. A parte gli analisti della Scuola Austriaca, non c'è alcuna scuola di opinione economica che sostiene che i governi nazionali dovrebbero mai pagare i loro prestiti. I debiti si presume che siano permanenti. Ed è così infatti.
Quello che innervosisce i banchieri è quando i governi non possono effettuare i loro pagamenti di interessi. Poi i governi fanno in modo che le loro banche centrali inflazionino. Così, per proteggere se stessi, i creditori insistono sul fatto che i pagamenti degli interessi siano realizzati in valuta estera: o dollari o euro.
Questa era la situazione con la Grecia. La Grecia è nell'Unione Monetaria Europea. Ciò significa che salda i suoi debiti – effettua i pagamenti degli interessi – in euro. Ma è diventato chiaro per gli investitori che la Grecia non lo farà. Andrà invece in default. L'unica domanda è quando.
I burocrati stipendiati tengono riunioni. Annunciano soluzioni possibili. I mercati azionari Europei salgono. Poi salgono i tassi di interesse sul debito Greco. I mercati azionari europei crollano. I burocrati stipendiati tengono un altro incontro. Poi qualcuno che era presente dice ad un giornalista che questo o quello schema è "sotto esame", e che qualcosa di definitivo salterà fuori in quattro o cinque settimane. Forse sei. Questo manda su i mercati azionari per un giorno. Poi cadono.
Ciò è andato avanti per un anno e mezzo. Ogni piano affronta questi problemi.
- Il governo Greco è un pozzo senza fondo.
- Le grandi banche in Europa sono sottocapitalizzate.
- Le grandi banche sono piene di debito Greco.
- Le grandi banche sono piene di altri debiti dei PIIGS.
- La Banca Centrale Europea salverà le banche.
- Altri PIIGS affronteranno il default.
- Le dimensioni dei debiti dei PIIGS è enorme.
- Gli elettori Tedeschi si oppongono ad ulteriori salvataggi.
- I politici Tedeschi ignorano gli elettori Tedeschi.
- Gli elettori Tedeschi li sostituiranno.
- Una recessione è incombente.
- Le recessioni incrementano il deficit pubblico.
- Più PIIGS finiranno in guai fiscali.
- Più PIIGS saranno minacciati dal default.
- E la musica va avanti.
- E la musica va avanti.
IL PROBLEMA FONDAMENTALE
Il problema fondamentale è questo: i burocrati hanno progettato il sistema attuale e poi l'hanno venduto ai politici d'Europa due decenni fa. I politici hanno lavorato nel 1990 per mettere insieme un nuovo sistema monetario, a cui gli elettori in genere si sono opposti. Non hanno potuto ottenere voti sufficienti per mettere tutte le legislature nazionali sotto un unico sistema di tassazione e di spesa. Gli elettori non l'avrebbe consentito. Quindi, hanno creato un sistema su un castello di carte: una banca centrale unificata ma legislazioni nazionali che potevano contrarre deficit.
Ci sono state norme contro la gestione di deficit che fossero superiori al 3% del Prodotto Interno Lordo. Non c'è modo di far rispettare tali regole.
Il risultato è quello che ora vediamo, e che era stato previsto dai critici a metà degli anni 1990. Le nazioni del sud Europa orientate al presente, più l'Irlanda, hanno accumulato enormi debiti, mentre i banchieri del nord hanno comprato gli IOU. I banchieri hanno fatto finta che la prospettiva temporale del Nord – orientata al futuro – avrebbe governato la prospettiva temporale del Sud: "Facciamo festa! Sarà bel tempo per sempre da queste parti."
L'hanno saputo per circa 500 anni che, con brevi eccezioni di una manciata di città-stato Italiane del nord dal quattordicesimo fino al sedicesimo secolo, la prospettiva del sud era fondamentalmente differenti da nord. E' analogo alla prospettiva temporale che divide il Canada e gli Stati Uniti dalle nazioni a sud del Rio Grande. La frase operativa nel Sud era "truffate i gringos!" Gli investitori gringo non l'hanno mai capito.
La soluzione migliore è che i governi lascino che gli imbranati abbiano le loro perdite. Ma le grandi banche sono i principali istituti di credito, quindi la banca centrale si muove per andare in loro aiuto. Il compito non ufficiale # 1 di tutte le banche centrali è quello di proteggere le più grandi banche nazionali dalle inevitabili conseguenze della loro follia ad alto rischio: cercare rendimenti elevati a prescindere dal rischio.
I banchieri centrali poi mettono in guardia i politici dal fallimento incombente delle grandi banche. Ci sarà un disastro, dicono ai politici. Così, i politici acconsentono al piano di salvataggio.
Gli elettori non hanno voce in capitolo. Eleggono nuovi politici, ma i banchieri centrali rimangono gli stessi, e le grandi banche commerciali rimangono le stesse.
Il salvataggio calcia il barattolo lungo la strada. Ecco quello che si aspettano tutti i banchieri. Si tratta di una via proficua.
I politici dicono che non faranno lo stesso errore di nuovo. Ma, non appena la crisi del default riappare, i politici cedono. Essi hanno paura, e tirano fuori a fatica più soldi per permettere ai debitori di effettuare i pagamenti degli interessi dei loro IOU alle grandi banche.
GIONA DEVE ORA INGOIARE LA BALENA
O almeno è stato così fin dal 1946. Ma, in questi giorni, c'è un grosso problema. La dimensione dei debiti dei PIIGS è superiore alle riserve disponibili dei governi settentrionali. Hanno gestito la Grecia fino ad ora. Sono riusciti a malapena a gestire l'Irlanda. Ma non sono in grado di gestire l'Italia e la Spagna. Nel maggio 2010, poco dopo che è iniziata la crisi del debito Greco, il New York Times ha pubblicato un grafico della dimensione dei debiti di ciascun governo. La situazione del debito Greco è la punta di un iceberg.
I politici del Nord hanno deciso che l'obiettivo dell'unificazione Europea era così desiderabile che hanno scartato la possibilità di qualcosa simile alla crisi Greca. Per un decennio, ha prevalso il loro ottimismo. I politici greci hanno approfittato di questo ottimismo duraturo. "Mettetelo sul nostro conto!" I banchieri settentrionali l'hanno fatto. E perché no? Sapevano che la BCE, il FMI, ed i politici Tedeschi sarebbero venuti in loro soccorso.
Ora il mercato dei capitali sta mettendo in discussione la capacità degli Eurocrati di salvare il sistema. Gli esperti stipendiati sono in difficoltà per trovare una soluzione.
C'è stata una riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale durante il weekend. Da questo incontro è uscita una vaga garanzia che i governi europei ed il FMI e la banca centrale stanno lavorando al problema. Un funzionario ha detto che ci potrebbe essere un piano in cinque o sei settimane.
Cinque o sei settimane sono un periodo lungo quando una nazione sta pagando il 100% per il suo debito ad un anno.
Abbiamo sentito stime di un default entro poche settimane. Queste sono solo supposizioni, ma sono supposizioni da parte di persone con un sacco di soldi a rischio. Mohammed El-Erian, il capo di PIMCO, più grande fondo obbligazionario del mondo, ha previsto nel mese di giugno che la Grecia e gli altri PIIGS sarebbero andati in default.
Il 21 settembre, poco prima della riunione annuale del FMI, ha ribadito la sua preoccupazione.
Non si tratta più solo delle economie della "periferia esterna" come l'Irlanda e la Grecia, ma anche della "periferia interna" quelle come l'Italia e la Spagna, del settore bancario, e dei bilanci del centro stesso dell'eurozona – e nella Banca Centrale Europea (BCE).
I tassi di interesse sul debito pubblico italiano sono a livelli allarmanti, nonostante l'acquisto visibile da parte della BCE. Le banche stanno avendo difficoltà a convincere altre istituzioni private a prestare loro i soldi. E lo stato patrimoniale della BCE è sempre più grave, alimentando divisioni interne e facendo diventare questa istituzione fondamentale una parte del problema piuttosto che una parte della soluzione.
Come nell'autunno del 2008, praticamente nessun paese sarà risparmiato se la costante incoerenza politica condurrà – come inevitabilmente accadrà – ad una recessione in Europa, a mercati finanziari disfunzionali ed a fallimenti bancari. Quando i politici si sono incontrati presso i meeting del FMI/Banca Mondiale di tre anni fa per lottare contro questa situazione, avevano come minimo una cartina indicativa di questo tipo: un audace piano di ricapitalizzazione delle banche che la Gran Bretagna portò alle riunioni e che fungeva da catalizzatore per un'analisi comune e per azioni politiche comuni.
Quest'anno, sembra che i politici non avranno una fortuna simile. La comunità internazionale non ha una strategia coordinatrice efficace. Infatti, non condivide neanche un'analisi comune di ciò che affligge l'economia globale. Ed il senso di responsabilità condivisa è caduto vittima di litigi ed accuse reciproche.
Ha continuato a delineare ciò che è necessario. . . e presto.
Invece di provare a mantenere una situazione sempre più instabile e pericolosa, i politici devono ora tentare approcci audaci e coordinati. Come ho sostenuto altrove, l'Europa deve riconoscere le incongruenze interne a livello dell'eurozona ed optare per un'unione più piccola, meno imperfetta, e quindi più forte. Allo stesso tempo, i governi nazionali devono intraprendere riforme strutturali che aumentino la crescita reale e potenziale e l'occupazione. Le banche devono essere costrette a ricapitalizzare ed occuparsi della qualità dei loro deboli asset. E il resto del mondo deve aiutare questo processo, fornendo iniezioni di capitale e, nel caso di alcune economie sviluppate ed emergenti, politiche più espansive, piuttosto che l'austerità per il bene dell'austerità.
Sì, ho capito! I PIIGS devono volare! Ed è compito dei governi non-Europei, già aventi enormi deficit, tirare fuori ancora più soldi presi in prestito dai loro investitori di bond per far sì che i PIIGS possano volare. "I politici sono di fronte ad una scelta difficile. Possono fornire una risposta economica ordinata oppure essere costretti a pulire il casino dopo averne fornita una caotica. Il problema dell'Europa è ora il problema del mondo; ed un tale problema globale richiede una soluzione globale."
"Soluzione globale" è una frase in codice per un salvataggio multinazionale governativo. Questa è sempre la soluzione consigliata da parte degli investitori che sono seduti su un portafoglio di IOU del governo. Più IOU.
SEMPLICEMENTE CONTINUA A PEGGIORARE
Settimana dopo settimana, le notizie dall'Europa peggiorano. E 'ormai chiaro che i vari mini-salvataggi a partire dall'estate del 2010 hanno solo ritardato qualsiasi risoluzione per la crisi del debito Greco. Ci sono state garanzie ufficiali da parte dei politici Greci secondo cui la Grecia non andrà in default, che il governo taglierà le spese, e che il paese resterà nell'Unione Monetaria Europea. Queste promesse non hanno portato i tassi di interesse Greci a solo (per così dire) il 30%.
Le promesse sono politiche. I tassi di interesse sono il libero mercato. Le due cose non sembrano andare d'accordo.
Le promesse aumentano con l'aumento dei tassi di interesse. Le promesse diventano più globali con l'aumento dei tassi di interesse.
Gli investitori del mercato obbligazionario sono solo marginalmente meno ingenui rispetto agli investitori del mercato azionario. Ma gli investitori del mercato obbligazionario sono stati martellati così forte dal crollo dei titoli Greci che hanno paura di prestare più soldi a quella che sembra una nazione in bancarotta. Gli investitori del mercato azionario investono nelle società. Gli investitori del mercato obbligazionario investono nei politici Greci. C'è più speranza per le imprese Europee che per i politici Greci.
Che cosa ha concluso la conferenza del G-20, annunciata dal FMI, dopo la sua riunione nel fine settimana? Non molto. Le cose stanno prendendo forma. Si stanno smuovendo. Non abbiate paura.
Sta prendendo forma un piano grande ed ambizioso per il soccorso dell'eurozona, suggeriscono i rapporti del Fondo Monetario Internazionale (FMI) a Washington.
Si prevede che coinvolga un 50% di svalutazione del debito pubblico enorme della Grecia, dice i lredattore finanziario Robert Peston della BBC.
Il piano prevede inoltre un aumento della dimensione del fondo di salvataggio dell'eurozona a €2 biliardi (£1.7tn; $2.7tn).
I governi europei sperano di attuare il piano in 5-6 settimane.
Gli annunci non ufficiali hanno portato ad un notevole incremento delle azioni europee, poi quelle degli Stati Uniti.
Sono tutte chiacchiere. I fund manager del mercato azionario non possono sopportare l'idea di essere lasciati fuori per cinque o sei settimane, nella speranza che ci sarà una risoluzione ad un problema che è peggiorato, mese per mese, da Aprile 2010. "Ci deve essere una soluzione! Ci deve assolutamente essere una soluzione! Di conseguenza, ci sarà una soluzione!"
Non ci sarà una soluzione. La Grecia andrà in default. Non accadrà nulla di male all'economia Greca che non sia già accaduto. Questa è stata la lezione impartita dall'Islanda tre anni fa, quando si è piegata per fissare la propria valuta all'euro. Gli Eurocrati non lo vogliono ammettere.
Quando la Grecia non peggiorerà, i politici degli altri PIIGS capiranno che le misure "d'austerità" imposte dal FMI non sono necessarie.
Questa lezione si espanderà verso il settentrione. Le grandi banche del Nord che sono state così sciocche da dare denaro in prestito ai governi PIIGS si rivolgeranno alla BCE. La BCE farà tutto il necessario per salvare le grandi banche. Inflazionerà.
CONCLUSIONE
I politici credono veramente che sono più saggi degli investitori che hanno i loro soldi a rischio. Gli investitori sono fiduciosi. Ma ad un certo punto decideranno che è più sicuro vendere i loro bond piuttosto che rimanere su una nave che affonda. I prezzi dei bond cadranno, cioè, i tassi d'interesse aumenteranno.
I PIIGS non impareranno a volare. Ma rimarranno a bordo della mongolfiera dell'Eurozona alimentata dalla banca centrale, ingrassando con i prestiti dei governi e della BCE; finché alla fine urineranno dall'alto dei cieli.
State attenti di sotto.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
mercoledì 28 settembre 2011
Perché i Prezzi dell'Oro Sono Così Alti?
Manipolazione del prezzo dell'oro? Sì, c'è stata. Un'azione effettuata deliberatamente? Assolutamente sì. E' una cosa normale questa volatilità? Certamente sì, osservate questo grafico, in particolar modo il periodo '08-'09. Accadrà di nuovo? Probabilmente sì. Se l'euro cade a pezzi, gli investitori si rifugiano nel dollaro; ma se quest'ultimo viene inflazionato a doppia cifra rimane un solo asset in cui rifugiarsi: l'oro. Ma nel mercato odiernamente drogato si aggiungono nuove falle con cui l'establishment deve fare i conti: debito, deficit, fiducia, creazione di denaro, spesa, prezzo dell'oro, ecc. I cerotti infine si dimostreranno troppo piccoli per l'enorme dimensione che le falle acquisiranno, e la nave centralista colerà a picco.
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di Robert P. Murphy
Sin da quando Ben Bernanke ha iniziato ad inondare il sistema bancario con biliardi di nuovi dollari nell'autunno del 2008, gli economisti e gli altri esperti si sono trovati in disaccordo sul se gli Stati Uniti fossero in una stridente deflazione o in una accelerante inflazione. Parte del disaccordo si origina da alcune persone che usano i termini per riferirsi ai prezzi, mentre altri si riferiscono ai cambiamenti nella quantità totale del denaro e del credito.
Tuttavia, anche se consideriamo solo i movimenti nei prezzi che le famiglie medie affrontano nel mercato, c'è ancora un disaccordo diffuso. Sebbene la convergenza non è perfetta, tipicamente i Keynesiani mettono in guardia che con l'alta disoccupazione, gli Stati Uniti corrono il rischio di incappare nella "decade perduta" Giapponese con prezzi al consumo piatti ed una crescita economica stagnante. Molti Austriaci, al contrario, mettono in guardia per una decade differente: ovvero gli Stati Uniti durante gli anni '70, quando gli Americani hanno sofferto per un'inflazione nei prezzi e per una grande disoccupazione.
Per rinforzare la loro posizione, i Keynesiani puntano con fiducia ai bassi rendimenti sui vari bond del governo, i quali segnalano che "il mercato" si aspetta incrementi modesti nei prezzi negli anni successivi. Al contrario, i prezzi in aumento di oro ed argento sono state le carte vincenti per quegli Austriaci che prevedevano prezzi alle stelle in generale.
Per un pò i Keynesiani non hanno avuto una risposta adeguata per questo fatto. Hanno suggerito che i prezzi delle merci erano volatili e che la domanda emergente del mercato — insieme alle scarsità della produzione — potevano spiegare l'aumento dell'oro e dell'argento negli anni passati. In un particolare atto di disperazione, Paul Krugman ha di recente insinuato che l'oro era semplicemente in una bolla sostenuta da Glenn Beck.
Tuttavia ora i Keyensiani (ed altri che pensano che il mondo sia in una trappola della liquidità deflazionistica) sembrano che abbiano fissato una nuova teoria: i prezzi dell'oro sono saltati in risposta ad un tasso d'interesse reale basso. Se questa teoria è coretta, i Keynesiani possono spiegare i prezzi alti dell'oro sia di oggi che degli anni '70, e possono sostenere con fiducia che Bernanke ha bisogno di aprire i rubinetti monetari per aiutare la ripresa economica.
Una Teoria dei Prezzi dell'Oro
La teoria che unisce i prezzi dell'oro ai tassi d'interesse (reali) non è nuova, ma infine è diventata chic a causa della sua importanza nel dibattito sulla strategia della FED. Lo scorso Ottobre Eddy Elfenbein ha spiegato chiaramente le basi ed ha fatto alcune rapide calibrature per ricavare una regola empirica: "Qualora il tasso d'interesse reale a breve termine del dollaro si trovi al di sotto del 2%, l'oro sale. Qualora il tasso d'interesse reale a breve termine si trovi al di sopra del 2%, il prezzo dell'oro cala."
Più di recente, Paul Krugman non poteva letteralmente andare a letto senza preoccuparsi per questo fatto, così alle 4:30 del mattino ha scritto un articolo sul blog usando un modello economico formale per spiegare perché i prezzi dell'oro si aggiusterebbero al rialzo qualora i tassi d'interesse reali calino. Dopo aver raggiunto lo scopo, Krugman ha dichiarato:
Per completezza, possiamo anche aggiungere qualcosa di Brad DeLong, che elabora la posizione di Krugman. DeLong compone un grafico del prezzo dell'oro rispetto (per conto di) ai tassi d'interesse reali, e parlando in generale si muovono nella direzione opposta. In particolare, quando i tassi d'interesse reali erano senza dubbio negativi alla fine degli anni '70 ed all'inizio degli '80 — poiché gli aumenti dei prezzi annuali erano maggiori dei tassi d'interesse nominali — il prezzo dell'oro era alto. Ma nell'attuale crisi, abbiamo anche tassi d'interesse reali bassi, perché i tassi d'interesse nominali sono anch'essi bassi. DeLong cerca di spiegare questo risultato:
Cosa ci deve fare un economista Austriaco con queste affermazioni? E' proprio vero che l'aumento dell'oro può essere principalmente dovuto ad un collasso del tasso d'interesse reale? La paura di una svalutazione del dollaro è solo il frutto dell'immaginazione di Glenn Beck?
Guardando Con un Occhio Più Critico Questi Grafici
Sebbene molti nel campo deflazionista pensano che abbiano tappato qualsiasi falla, non affrettiamoci a giudicare. Lungi dall'offrire una spiegazione teoricamente convincente ed empiricamente dimostrata, Krugman e DeLong hanno davvero appena spiegato i due enormi aumenti nel prezzo dell'oro alla fine degli anni '70 e negli ultimi anni. Ma ci sono altre implicazioni falsificabili nel modello di Krugman; vediamo se anch'esso supera il test.
Primo, riproduciamo il grafico dei rendimenti giornalieri dei Treasury Inflation-Protected Securities a 20 anni (TIPS) che Krugman ha usato nel suo stesso articolo:
Se studiamo le dinamiche del modello di Krugman, vediamo che implica che cambiamenti grandi ed improvvisi nel tasso d'interesse reale debbano condurre ad aggiustamenti irripetibili nel prezzo dell'oro nella direzione opposta. Questo è, dopo tutto, il meccanismo con cui Krugman pensa di aver adeguatamente spiegato il brusco aumento nei prezzi dell'oro degli ultimi anni.
Tuttavia ci sono grandi tratti nel grafico che non combaciano con questa storia. Per esempio, il tasso d'interesse reale (come misurato dai rendimenti dei TIPS a 20 anni) è aumentato abbastanza bruscamente dal 2.06% il 3 Gennaio 2006, al 2.58% il 3 Luglio dello stesso anno. Questa è un movimento molto forte per un breve periodo simile.
Non è chiaro quanto questo cambiamento debba aver mosso il prezzo dell'oro, dal momento che il modello di Krugman è qualitativo. Per calcolare in realtà il nuovo equilibrio del prezzo a pronti, abbiamo bisogno di inserire un numero per quello che egli chiama il "choke price" dell'oro, a cui nessuno comprerebbe oro per applicazioni industriali o commerciali.
Tuttavia malgrado la grandezza del movimaneto, la direzione è perfettamente chiara: se la storia di Krugman è giusta, allora questo grande aumento nel "tasso d'interesse reale" in un periodo di sei mesi avrebbe dovuto ridurre il prezzo reale dell'oro.
Quindi quanto regge la teoria di Krugman? Occhi sui grafici della Kitco, il prezzo a pronti dell'oro all'inizio del Gennaio 2006 era $530. All'inizio di Luglio il prezzo a pronti era aumentato a $623. Dopo l'aggiustamento per il cambiamento nel CPI ufficiale, rimaneva ancora un incremento del 15% nel prezzo "reale" dell'oro, durante un breve periodo in cui la storia di Krugman dice che i prezzi dell'oro sarebbero dovuti calare, e con tutta probabilità bruscamente. Oops.
Il modello di Krugman ha anche altre implicazioni. Per esempio, se il tasso d'interesse reale rimane stabile per un periodo esteso, allora il prezzo reale dell'oro dovrebbe aumentare (su base annuale) dello stesso ritmo durante lo stesso periodo. Sfortunatamente, il rendimento dei TIPS a 20 anni è tutto un rimbalzo, quindi è difficile testare questa implicazione. Anche così, come il grafico sopra indica, il rendimento è relativamente calmo durante l'anno 2005 ed è circa del 2%. A volte è più basso, a volte è più alto, ma non si allontana troppo dal 2% durante l'anno, almeno paragonato a quanto volatile sia il resto del grafico.
Se il modello di Krugman dicesse tutta la storia, allora il prezzo reale dell'oro avrebbe dovuto aumentare solo del 2% durante l'anno 2005. Infatti, il prezzo a pronti è aumentato da $428 a $512; dopo l'aggiustamento per il cambiamento nel CPI, il prezzo reale è aumentato di circa il 16%.
Riassumendo, se guardiamo ai grandi movimenti del tasso d'interesse reale in periodi brevi o ai tassi d'interesse piuttosto stabili in periodi più lunghi, usando il set di dati dello stesso Krugman ci sono zone in completo conflitto col suo modello. Krugman e DeLong pensano che hanno risolto il loro irritante problema dei prezzi dell'oro in aumento, e invece no. Hanno adottato un modello qualitativo in cui improvvisi cali del tasso d'interesse reale conducono a spostamenti al rialzo istantanei per il prezzo dell'oro. Vedendo questo risultato, hanno dischiarato "Missione Compiuta!" ed hanno aperto alcune lattine di birra. Ma ci sono altre implicazioni nel loro modello che non combaciano coi dati.
Ora è vero, il modello di Eddy Elfenbein per i prezzi dell'oro sembra abbastanza buono:
Ma il problema è, Elfenbein sta solo adattando la curva. L'elegante apparato teorico che impiegano Krugman ed altri richiede che l'oro risponda a tassi d'interesse a lungo termine, tuttavia Elfenbein ammette che ha invece usato tassi d'interesse a breve termine per generare il grafico qui sopra. Quello che è più rilevante secondo Elfenbein riguardo il suo grafico:
Andrebbe anche bene per quel che vale e forse i trader a breve termine nei mercati troverebbero utile il modello di Elfenbein. Tuttavia, non ci ha dato "il" modello dell'oro, dal momento che egli stesso ammette che
Per correttezza nei confronti di Elfenbein, egli è abbastanza trasparente sui limiti della sua scoperta. (Purtroppo, nessuno ha mai accusato Paul Krugman di una modestia simile.) Elfenbein scrive:
Questo è un punto eccellente e dovrebbe dare una pausa a coloro che pensano che Krugman ed altri hanno risolto il presunto mistero dei prezzi dell'oro in aumento. E' ben risaputo che gl ieventi geopolitici possono causare bruschi movimenti nel prezzo dell'oro. E' interessante notare che questo non coincide necessariamente con i movimenti richiesti nei rendimenti dei TIPS. Per esempio, dopo che il Presidente Obama disse al mondo che le forze degli Stati Uniti avevano ucciso Osama bin Laden il 2 Maggio, i prezzi dell'oro diminuirono di circa $55 l'oncia nei giorni successivi. Ma anche il rendimento dei TIPS a 20 anni calò leggermente. (Affinché la storia di Krugman avesse senso, i rendimenti dei TIPS sarebbero dovuti aumentare per le notizie "espansionistiche", in modo da mettere al tappeto i prezzi dell'oro.)
Ignorando l'Elefante nella Stanza: l'Oro E' il Denaro del Mercato
Nella sezione di sopra ho mostrato i difetti della teoria del tasso d'interesse reale in termini che anche gli economisti mainstream possono apprezzare. Ma ora voglio sottolineare il problema fondamentale con l'approccio di Krugman ed altri: stanno provando a spiegare il prezzo dell'oro mentre ignorano la sua funzione storica come denaro del mercato.
Per esempio, verifichiamo il modello di Krugman. Se vi fate strada tra i paroloni, questo è quello che sta facendo: Krugman afferma dapprima che c'è uno stock d'oro fisso (già estratto) in possesso di vari proprietari. Poi, questa riserva fissa scompare lentamente poiché fluisce nelle applicazioni commerciali ed industriali. Ma la cosa cruciale è, nel modello di Krugman la sola ragione per possedere oro è che ci si aspetta che il prezzo pagato ai dentisti (per le otturazioni d'oro) aumenti in futuro. Ecco le parole di Krugman:
Notate la parte su cui ho posto enfasi: Krugman è piuttosto consapevole di ignorare il fatto che ci siano alcune persone lì fuori che possiedono oro "che semplicemente sta lì." Egli dice: "lasciate perdere per ora", ma non torna affatto su questo punto cruciale.
Come ormai ci dovremmo aspettare, l'introduzione di Eddy Elfenbein alla sua stessa analisi è sincera:
E' chiaro che né Krugman né Elfenbein hanno una comprensione del ruolo storico dell'oro (e dell'argento) come mezzo di scambio. Ludwig von Mises, nel suo classico The Theory of Money and Credit, spiegò metodicamente come l'oro può iniziare come una merce normale, col suo prezzo relativo determinato dal suo uso come fattore di produzione.
Tuttavia a causa del processo che ho riassunto in questo articolo, i commercianti hanno iniziato a possedere oro (o altri mezzi di scambio) non perché volessero usarlo per farci collane o otturazioni dentarie ma perché è un asset molto liquido. Quando questo processo cresce a valanga, l'oro (o altri mezzi di scambio) diventa comunemente accettato ed a questo punto il mercato ha dato spontaneamente origine al denaro. (Vedete questo dibattito recente su questo punto di vista.)
Una volta che comprendiamo il ruolo storico dell'oro come denaro-merce basato sul mercato mondiale, possiamo vedere perché è la protezione per eccellenza contro l'inflazione ed anche perché le persone ricorrono all'oro quando sono terrorizzate. Le relazioni d'equilibrio descritte da Krugman ed altri devono essere vere, restando le altre cose uguali, ma non hanno affatto dimostrato che Bernanke ha bisogno di inflazionare di più.
Conclusione
Ipotizzo che Krugman, DeLong ed altri troveranno difficile capire perché il mercato abbia abbracciato l'oro (e l'argento), se provano a spiegare il suo prezzo con un modello che ignora il ruolo storico dell'oro come mezzo di scambio. (A suo credito, il deflazionista Mish ha sempre sottolineato il posto speciale dell'oro come denaro del mercato.)
Quando cattive notizie dalla Grecia fanno sì che i prezzi del Tesoro aumentino, ognuno accetta la spiegazione comune che "gli investitori si stanno spostando dall'euro al dollaro". Quindi perché dovrebbe essere un mistero che l'incredbile pompaggio di dollari da parte di Bernanke sposterebbe gli investitori preoccupati in valute rifugio (oro ed argento) che non possono essere svalutate?
Ci sono un sacco di investitori — dai piccoli ai grandi come Jim Rogers e Marc Faber — che sono piuttosto chiari sul perché le politiche di Bernanke abbiano spinto in su le merci in generale, ed i metalli preziosi in particolare. Non abbiamo bisogno di disegnare modelli alla moda per entrare nelle loro teste; queste persone ci stanno urlando le loro motivazioni ogni giorno.
Forse questi investitori d'alto profilo si sbagliano, e siamo davvero diretti verso prezzi al consumo stabili per quanto l'occhio possa vedere. Ma non penso, e nemmeno milioni di altre persone che stanno scegliendo l'oro.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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di Robert P. Murphy
Sin da quando Ben Bernanke ha iniziato ad inondare il sistema bancario con biliardi di nuovi dollari nell'autunno del 2008, gli economisti e gli altri esperti si sono trovati in disaccordo sul se gli Stati Uniti fossero in una stridente deflazione o in una accelerante inflazione. Parte del disaccordo si origina da alcune persone che usano i termini per riferirsi ai prezzi, mentre altri si riferiscono ai cambiamenti nella quantità totale del denaro e del credito.
Tuttavia, anche se consideriamo solo i movimenti nei prezzi che le famiglie medie affrontano nel mercato, c'è ancora un disaccordo diffuso. Sebbene la convergenza non è perfetta, tipicamente i Keynesiani mettono in guardia che con l'alta disoccupazione, gli Stati Uniti corrono il rischio di incappare nella "decade perduta" Giapponese con prezzi al consumo piatti ed una crescita economica stagnante. Molti Austriaci, al contrario, mettono in guardia per una decade differente: ovvero gli Stati Uniti durante gli anni '70, quando gli Americani hanno sofferto per un'inflazione nei prezzi e per una grande disoccupazione.
Per rinforzare la loro posizione, i Keynesiani puntano con fiducia ai bassi rendimenti sui vari bond del governo, i quali segnalano che "il mercato" si aspetta incrementi modesti nei prezzi negli anni successivi. Al contrario, i prezzi in aumento di oro ed argento sono state le carte vincenti per quegli Austriaci che prevedevano prezzi alle stelle in generale.
Per un pò i Keynesiani non hanno avuto una risposta adeguata per questo fatto. Hanno suggerito che i prezzi delle merci erano volatili e che la domanda emergente del mercato — insieme alle scarsità della produzione — potevano spiegare l'aumento dell'oro e dell'argento negli anni passati. In un particolare atto di disperazione, Paul Krugman ha di recente insinuato che l'oro era semplicemente in una bolla sostenuta da Glenn Beck.
Tuttavia ora i Keyensiani (ed altri che pensano che il mondo sia in una trappola della liquidità deflazionistica) sembrano che abbiano fissato una nuova teoria: i prezzi dell'oro sono saltati in risposta ad un tasso d'interesse reale basso. Se questa teoria è coretta, i Keynesiani possono spiegare i prezzi alti dell'oro sia di oggi che degli anni '70, e possono sostenere con fiducia che Bernanke ha bisogno di aprire i rubinetti monetari per aiutare la ripresa economica.
Una Teoria dei Prezzi dell'Oro
La teoria che unisce i prezzi dell'oro ai tassi d'interesse (reali) non è nuova, ma infine è diventata chic a causa della sua importanza nel dibattito sulla strategia della FED. Lo scorso Ottobre Eddy Elfenbein ha spiegato chiaramente le basi ed ha fatto alcune rapide calibrature per ricavare una regola empirica: "Qualora il tasso d'interesse reale a breve termine del dollaro si trovi al di sotto del 2%, l'oro sale. Qualora il tasso d'interesse reale a breve termine si trovi al di sopra del 2%, il prezzo dell'oro cala."
Più di recente, Paul Krugman non poteva letteralmente andare a letto senza preoccuparsi per questo fatto, così alle 4:30 del mattino ha scritto un articolo sul blog usando un modello economico formale per spiegare perché i prezzi dell'oro si aggiusterebbero al rialzo qualora i tassi d'interesse reali calino. Dopo aver raggiunto lo scopo, Krugman ha dichiarato:
[S]upponiamo che questa sia la storia giusta, o almeno una parte buona della storia, dei prezzi dell'oro. Se le cose stanno così, tutto quello che avete letto su cosa vogliano dire i prezzi dell'oro è sbagliato.
Questa è essenzialmente la storia "reale" dell'oro, in cui il prezzo è aumentato perché i guadagni attesi su altri investimenti sono crollati; non è, ripeto non è, una storia sulle aspettative dell'inflazione. Non solo i prezzi dell'oro non sono un segnale di una grave inflazine dietro l'angolo, sono in realtà il risultato di un'economia persistentemente impantanata in una trappola della liquidità — un'economia che fondamentalmente affronta la minaccia della deflazione in stile Giapponese, non l'inflazione in stile Weimar. Quindi le persone che hanno comprato oro perché credevano che l'inflazione fosse dietro l'angolo avevano ragione per le ragioni sbagliate.
Per completezza, possiamo anche aggiungere qualcosa di Brad DeLong, che elabora la posizione di Krugman. DeLong compone un grafico del prezzo dell'oro rispetto (per conto di) ai tassi d'interesse reali, e parlando in generale si muovono nella direzione opposta. In particolare, quando i tassi d'interesse reali erano senza dubbio negativi alla fine degli anni '70 ed all'inizio degli '80 — poiché gli aumenti dei prezzi annuali erano maggiori dei tassi d'interesse nominali — il prezzo dell'oro era alto. Ma nell'attuale crisi, abbiamo anche tassi d'interesse reali bassi, perché i tassi d'interesse nominali sono anch'essi bassi. DeLong cerca di spiegare questo risultato:
Secondo questa interpretazione l'oro è ed è sempre stato un super bond del Tesoro: un asset di lunga durata che è o almeno viene percepito "sicuro" nel senso che il suo prezzo non viene commerciato con una riduzione (a causa del rischio e del premio al default) rispetto ad un bond del Tesoro della stessa durata ma che viene invece commericato con un premio.
Cosa ci deve fare un economista Austriaco con queste affermazioni? E' proprio vero che l'aumento dell'oro può essere principalmente dovuto ad un collasso del tasso d'interesse reale? La paura di una svalutazione del dollaro è solo il frutto dell'immaginazione di Glenn Beck?
Guardando Con un Occhio Più Critico Questi Grafici
Sebbene molti nel campo deflazionista pensano che abbiano tappato qualsiasi falla, non affrettiamoci a giudicare. Lungi dall'offrire una spiegazione teoricamente convincente ed empiricamente dimostrata, Krugman e DeLong hanno davvero appena spiegato i due enormi aumenti nel prezzo dell'oro alla fine degli anni '70 e negli ultimi anni. Ma ci sono altre implicazioni falsificabili nel modello di Krugman; vediamo se anch'esso supera il test.
Primo, riproduciamo il grafico dei rendimenti giornalieri dei Treasury Inflation-Protected Securities a 20 anni (TIPS) che Krugman ha usato nel suo stesso articolo:
Se studiamo le dinamiche del modello di Krugman, vediamo che implica che cambiamenti grandi ed improvvisi nel tasso d'interesse reale debbano condurre ad aggiustamenti irripetibili nel prezzo dell'oro nella direzione opposta. Questo è, dopo tutto, il meccanismo con cui Krugman pensa di aver adeguatamente spiegato il brusco aumento nei prezzi dell'oro degli ultimi anni.
Tuttavia ci sono grandi tratti nel grafico che non combaciano con questa storia. Per esempio, il tasso d'interesse reale (come misurato dai rendimenti dei TIPS a 20 anni) è aumentato abbastanza bruscamente dal 2.06% il 3 Gennaio 2006, al 2.58% il 3 Luglio dello stesso anno. Questa è un movimento molto forte per un breve periodo simile.
Non è chiaro quanto questo cambiamento debba aver mosso il prezzo dell'oro, dal momento che il modello di Krugman è qualitativo. Per calcolare in realtà il nuovo equilibrio del prezzo a pronti, abbiamo bisogno di inserire un numero per quello che egli chiama il "choke price" dell'oro, a cui nessuno comprerebbe oro per applicazioni industriali o commerciali.
Tuttavia malgrado la grandezza del movimaneto, la direzione è perfettamente chiara: se la storia di Krugman è giusta, allora questo grande aumento nel "tasso d'interesse reale" in un periodo di sei mesi avrebbe dovuto ridurre il prezzo reale dell'oro.
Quindi quanto regge la teoria di Krugman? Occhi sui grafici della Kitco, il prezzo a pronti dell'oro all'inizio del Gennaio 2006 era $530. All'inizio di Luglio il prezzo a pronti era aumentato a $623. Dopo l'aggiustamento per il cambiamento nel CPI ufficiale, rimaneva ancora un incremento del 15% nel prezzo "reale" dell'oro, durante un breve periodo in cui la storia di Krugman dice che i prezzi dell'oro sarebbero dovuti calare, e con tutta probabilità bruscamente. Oops.
Il modello di Krugman ha anche altre implicazioni. Per esempio, se il tasso d'interesse reale rimane stabile per un periodo esteso, allora il prezzo reale dell'oro dovrebbe aumentare (su base annuale) dello stesso ritmo durante lo stesso periodo. Sfortunatamente, il rendimento dei TIPS a 20 anni è tutto un rimbalzo, quindi è difficile testare questa implicazione. Anche così, come il grafico sopra indica, il rendimento è relativamente calmo durante l'anno 2005 ed è circa del 2%. A volte è più basso, a volte è più alto, ma non si allontana troppo dal 2% durante l'anno, almeno paragonato a quanto volatile sia il resto del grafico.
Se il modello di Krugman dicesse tutta la storia, allora il prezzo reale dell'oro avrebbe dovuto aumentare solo del 2% durante l'anno 2005. Infatti, il prezzo a pronti è aumentato da $428 a $512; dopo l'aggiustamento per il cambiamento nel CPI, il prezzo reale è aumentato di circa il 16%.
Riassumendo, se guardiamo ai grandi movimenti del tasso d'interesse reale in periodi brevi o ai tassi d'interesse piuttosto stabili in periodi più lunghi, usando il set di dati dello stesso Krugman ci sono zone in completo conflitto col suo modello. Krugman e DeLong pensano che hanno risolto il loro irritante problema dei prezzi dell'oro in aumento, e invece no. Hanno adottato un modello qualitativo in cui improvvisi cali del tasso d'interesse reale conducono a spostamenti al rialzo istantanei per il prezzo dell'oro. Vedendo questo risultato, hanno dischiarato "Missione Compiuta!" ed hanno aperto alcune lattine di birra. Ma ci sono altre implicazioni nel loro modello che non combaciano coi dati.
Ora è vero, il modello di Eddy Elfenbein per i prezzi dell'oro sembra abbastanza buono:
Ma il problema è, Elfenbein sta solo adattando la curva. L'elegante apparato teorico che impiegano Krugman ed altri richiede che l'oro risponda a tassi d'interesse a lungo termine, tuttavia Elfenbein ammette che ha invece usato tassi d'interesse a breve termine per generare il grafico qui sopra. Quello che è più rilevante secondo Elfenbein riguardo il suo grafico:
La relazione non è perfetta ma ha retto piuttosto bene negli ultimi 15 anni. La stessa dinamica sembra essere esistita nei 15 anni precedenti, ma penso che i rapporti siano differenti.
Andrebbe anche bene per quel che vale e forse i trader a breve termine nei mercati troverebbero utile il modello di Elfenbein. Tuttavia, non ci ha dato "il" modello dell'oro, dal momento che egli stesso ammette che
- non coincide con nessuna spiegazione teorica e
- "funziona" solo quando egli restringe i dati ad un certo periodo e poi gioca coi parametri per ottenere il miglior adattamento.
Per correttezza nei confronti di Elfenbein, egli è abbastanza trasparente sui limiti della sua scoperta. (Purtroppo, nessuno ha mai accusato Paul Krugman di una modestia simile.) Elfenbein scrive:
Spero che sia chiaro che questo è solo un modello e non sto provando a spiegare al 100% il movimento dell'oro. L'oro è soggetto ad un alto livello di volatilità e speculazione. Eventi geopolitici, per esempio, possono avere un impatto sul prezzo dell'oro.
Questo è un punto eccellente e dovrebbe dare una pausa a coloro che pensano che Krugman ed altri hanno risolto il presunto mistero dei prezzi dell'oro in aumento. E' ben risaputo che gl ieventi geopolitici possono causare bruschi movimenti nel prezzo dell'oro. E' interessante notare che questo non coincide necessariamente con i movimenti richiesti nei rendimenti dei TIPS. Per esempio, dopo che il Presidente Obama disse al mondo che le forze degli Stati Uniti avevano ucciso Osama bin Laden il 2 Maggio, i prezzi dell'oro diminuirono di circa $55 l'oncia nei giorni successivi. Ma anche il rendimento dei TIPS a 20 anni calò leggermente. (Affinché la storia di Krugman avesse senso, i rendimenti dei TIPS sarebbero dovuti aumentare per le notizie "espansionistiche", in modo da mettere al tappeto i prezzi dell'oro.)
Ignorando l'Elefante nella Stanza: l'Oro E' il Denaro del Mercato
Nella sezione di sopra ho mostrato i difetti della teoria del tasso d'interesse reale in termini che anche gli economisti mainstream possono apprezzare. Ma ora voglio sottolineare il problema fondamentale con l'approccio di Krugman ed altri: stanno provando a spiegare il prezzo dell'oro mentre ignorano la sua funzione storica come denaro del mercato.
Per esempio, verifichiamo il modello di Krugman. Se vi fate strada tra i paroloni, questo è quello che sta facendo: Krugman afferma dapprima che c'è uno stock d'oro fisso (già estratto) in possesso di vari proprietari. Poi, questa riserva fissa scompare lentamente poiché fluisce nelle applicazioni commerciali ed industriali. Ma la cosa cruciale è, nel modello di Krugman la sola ragione per possedere oro è che ci si aspetta che il prezzo pagato ai dentisti (per le otturazioni d'oro) aumenti in futuro. Ecco le parole di Krugman:
Ecco come funziona. Immaginate che ci sia uno stock d'oro fisso disponibile proprio ora, e che nel tempo questo stock scompaia gradualmente negli usi del mondo reale come nell'odontoiatria. (Si, l'oro viene estratto, e c'è una domanda più o meno duratura per l'oro che semplicemente sta lì; lasciate perdere per ora.) Il ritmo a cui l'oro scompare nei denti — la domanda d'oro, in tonnellate l'anno — dipende dal suo prezzo reale [...] (enfasi aggiunta)
Notate la parte su cui ho posto enfasi: Krugman è piuttosto consapevole di ignorare il fatto che ci siano alcune persone lì fuori che possiedono oro "che semplicemente sta lì." Egli dice: "lasciate perdere per ora", ma non torna affatto su questo punto cruciale.
Come ormai ci dovremmo aspettare, l'introduzione di Eddy Elfenbein alla sua stessa analisi è sincera:
Ma la domanda è: "Come può qualcuno calcolare ragionevolmente quale sia il prezzo dell'oro?" Per le azioni, abbiamo tutti i tipi di rapporti. Sicuro, questi rapporti possono essere imprecisi [...] ma almeno è qualcosa. Per l'oro, non abbiamo nulla. Dopo tutto, l'oro è solo una roccia (ok ok, un elemento).
Come cavolo potremmo solo iniziare ad analizzare il valore dell'oro? C'è una vecchia battuta che dice che il prezzo dell'oro è compreso solo da due persone su tutta la terra. Entrambe lavorano alla Banca d'Inghilterra e sono in disaccordo.
E' chiaro che né Krugman né Elfenbein hanno una comprensione del ruolo storico dell'oro (e dell'argento) come mezzo di scambio. Ludwig von Mises, nel suo classico The Theory of Money and Credit, spiegò metodicamente come l'oro può iniziare come una merce normale, col suo prezzo relativo determinato dal suo uso come fattore di produzione.
Tuttavia a causa del processo che ho riassunto in questo articolo, i commercianti hanno iniziato a possedere oro (o altri mezzi di scambio) non perché volessero usarlo per farci collane o otturazioni dentarie ma perché è un asset molto liquido. Quando questo processo cresce a valanga, l'oro (o altri mezzi di scambio) diventa comunemente accettato ed a questo punto il mercato ha dato spontaneamente origine al denaro. (Vedete questo dibattito recente su questo punto di vista.)
Una volta che comprendiamo il ruolo storico dell'oro come denaro-merce basato sul mercato mondiale, possiamo vedere perché è la protezione per eccellenza contro l'inflazione ed anche perché le persone ricorrono all'oro quando sono terrorizzate. Le relazioni d'equilibrio descritte da Krugman ed altri devono essere vere, restando le altre cose uguali, ma non hanno affatto dimostrato che Bernanke ha bisogno di inflazionare di più.
Conclusione
Ipotizzo che Krugman, DeLong ed altri troveranno difficile capire perché il mercato abbia abbracciato l'oro (e l'argento), se provano a spiegare il suo prezzo con un modello che ignora il ruolo storico dell'oro come mezzo di scambio. (A suo credito, il deflazionista Mish ha sempre sottolineato il posto speciale dell'oro come denaro del mercato.)
Quando cattive notizie dalla Grecia fanno sì che i prezzi del Tesoro aumentino, ognuno accetta la spiegazione comune che "gli investitori si stanno spostando dall'euro al dollaro". Quindi perché dovrebbe essere un mistero che l'incredbile pompaggio di dollari da parte di Bernanke sposterebbe gli investitori preoccupati in valute rifugio (oro ed argento) che non possono essere svalutate?
Ci sono un sacco di investitori — dai piccoli ai grandi come Jim Rogers e Marc Faber — che sono piuttosto chiari sul perché le politiche di Bernanke abbiano spinto in su le merci in generale, ed i metalli preziosi in particolare. Non abbiamo bisogno di disegnare modelli alla moda per entrare nelle loro teste; queste persone ci stanno urlando le loro motivazioni ogni giorno.
Forse questi investitori d'alto profilo si sbagliano, e siamo davvero diretti verso prezzi al consumo stabili per quanto l'occhio possa vedere. Ma non penso, e nemmeno milioni di altre persone che stanno scegliendo l'oro.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
martedì 27 settembre 2011
Panico Aureo
di Johnny Cloaca
Paura? Non dovreste. Era stato ampiamente previsto che l'oro avrebbe affrontato una volatilità davvero selvaggia. Quindi se vi state domandando se accadrà ancora, sì, accadrà ancora. Adesso bisogna indagare se questa volatilità è stata indotta oppure è stato il mercato a far impazzire il mondo dell'oro e dell'argento. E' inutile nascondervi che la manipolazione c'è stata, ed anche volontaria. In un mercato come quello in cui siamo immersi è "normale". I gruppi di potere sanno l'importanza che ricopre l'oro, ma hanno bisogno di molto tempo per accumularne in quantità enormi e perpetrare nel frattempo la truffa del sistema fiat. Ma non solo. Hanno svolto il loro compito, ma c'è stato dell'altro.
E vedendo che molte persone sono andate letteralmente nel panico, ho iniziato a fare le mie indagini e cercare delle risposte. Il mercato, in fin dei conti, è bello anche per questo; si possono vedere tutti gli attori che prendono le loro decisioni in modo da salvaguardare i propri asset. E in questo ambiente abbiamo avuto una leggera ripresa del dollaro. Perché? Perché l'Unione Europea sta cadendo a pezzi, ed in momenti di crisi non ci si affida a sé stessi bensì al "più forte" che in questo caso è il dollaro. Gli investitori spaventati si sono rifugiati sotto la capanna dello zio Tom, dando fiducia al FOMC ed a Bernanke affinché li salvassero dalla tempesta europea.
Infatti, qualche settimana fà su tutti i giornali e telegiornali capeggiava la notizia dell'oro a $2500 entro fine anno. Che significa? L'esca per i polli. Hanno fatto entrare più giocatori possibili affinché comprassero a prezzi alti e poi dare la mazzate una volta che il prezzo sarebbe stato guidato in basso. Panico ed enormi vendite. L'unica soluzione "fidata" rimaneva il dollaro. State in guardia, se possedete azioni sull'oro, ogni qual volta i media mainstream iniziano a consigliare l'acquisto d'oro o a tesserne le lodi. Il fatto è che i pianificatori centrali stanno cercando di far andare ancora avanti questo sistema truffaldino generando enorme volatilità in questi mercati.
Discorso diverso per chi invece possiede oro fisico. Mentre il mercato azionario è guidato da molti speculatori sul prezzo (hedge fund, possessori di enormi quantità di denaro, giocatori dediti alla leva finanziaria), il mercato fisico è guidato dalle persone comuni che vogliono risparmiare e non intendono ricoprirsi di carta straccia per proteggere i propri risparmi, dato che i tassi d'interesse per il dollaro sono sottoterra e la stampante sforna carta da cesso a manetta.
Loro incrementeranno i loro possedimenti d'oro. E' così che funziona la domanda, se qualcosa costa meno entreranno più giocatori. Non preferireste comprare oro a $1600 l'oncia piuttosto che a $1900?
Questa volatilità sarà utile per sbattere fuori dal mercato tutti coloro che hanno investito in oro a breve termine, solo per il prezzo.
Altro punto fondamentale per la caduta di prezzo dell'oro è stata la decisione dello zio Ben di non optare per un QE3 e semplicemente adoperare un processo di "sterilizzazione". La FED ha annunciato che intende acquistare, fino alla fine di Giugno del 2012, $400 miliardi in titoli del Tesoro con maturità che vanno dai 6 anni ai 30 anni e vendere una quantità simili di titoli del Tesoro a scadenza di 3 anni. Questa mossa di sterilizzazione non influenzerà la crescita di denaro. Morale della storia: la bolla obbligazionaria continuerà ad essere alimentata (spingendo in giù i tassi a lungo termine che a loro volta aumentano il prezzo a lungo termine dei titoli del Tesoro). Questa decisione ha spiazzato gli investitori che hanno riguadagnato fiducia nel dollaro.
Infatti, leggendo un'intervista di Michael Pento:
Ci sono due ragioni per cui il mercato dell'oro, e in effetti l'intero settore delle materie prime, è crollato la scorsa settimana. Prima di tutto, il contraffattore capo, Ben Bernanke, è riuscito a deludere il mercato dell'oro decidendo di sterilizzare gli acquisti di bond alla fine della curva dei rendimenti.
Compensando gli acquisti di buoni del Tesoro a breve termine con vendite di titoli di durata inferiore, Bernanke non aumenterà l'offerta di denaro o diluirà la valuta in misura maggiore di quanto ne abbia già fatto nell'attuare "l'Operazione Twist".
Ma non fate errori, l'economia globale sta vacillando ed il QE III non è lontano. Tuttavia, il mercato dell'oro si aspettava la FED avesse fatto di più in termini espansionistici durante questo incontro di due giorni — come smettere di pagare gli interessi sulle riserve in eccesso. [...]
Pertanto, nel breve termine, ci saranno vendite aggressive su tutte le merci. In secondo luogo, e questa è una mia ipotesi in questo frangente, ma credo che gli stati sovrani in Europa che stanno flirtando con l'insolvenza hanno fatto ricorso a vendite massicce d'oro nel mercato aperto.
Quando sotto pressione, questi paesi sono costretti a scaricare quello che possono, e semplicemente non c'è un altro asset come l'oro e le materie prime che abbia ottenuto risultati migliori negli ultimi dodici anni.
Ma la buona notizia qui è che l'oro si sta muovendo da pochissime deboli mani, verso gruppi più diffusi. In definitiva, ciò sarà utile per i prezzi dell'oro nel lungo periodo e questa vendita recente dovrebbe essere un'opportunità per gli investitori per accumulare una posizione più sostanziale.
lunedì 26 settembre 2011
I Salvataggi al Botox dell'Europa
Diversamente da Megan, la Grecia ha bisogno di un costante lifting. Più che altro, ha bisogno di un'intensa "campagna profumatrice" perché la puzza sta arrivando fino ai poli. E' morta, ma non sepolta. Viene mantenuta nel freezer perché la scoperta "ufficiale" della sua morte significherebbe il collasso finanziario e lo sfaldamento definitivo dell'UE; viene creduta viva perché "gira voce" che sia in vita. Nei mercati odierni, le voci significano molto. Pensate alla Lehman Brothers. In questo panorama, la BCE si sta trattenendo dallo stampare denaro alla moda di zio Ben per "risolvere" i problemi; ma questa "peculiare" scelta sarà presto abbandonata perché in gioco entreranno i gatti grassi che avranno bisogno della loro ancora di salvataggio e del loro pasto, il tutto servito dai poveracci di Main Street. I "Too Big Too Fail" sono ancora una volta al sicuro, parola di Geithner.
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di Gary North
"E' un pò come il botox. Va bene per un pò ma infine inizia a cedere di nuovo." ~ Katherine Garrett-Cox
Miss Cox è il direttore generale dell'England's Alliance Trust investment fund. Ha descritto i tentativi dell'Europa di risolvere la crisi del debito come "un intervento chirurgico economico", avvertendo che "più dolore" dovrà arrivare nei prossimi mesi. Così leggiamo sul Telegraph di Londra.
I media stanno iniziando ad accorgersi che c'è sangue in acqua. Come gli squali, si stanno dirigendo alla fonte: l'Unione Monetaria Europea (EMU). Diversamente da un emù, l'EMU non può muoversi velocemente. Ma come un emù, scopre che non può volare.
LA BRUTTA CHINA
Reuters propone questo titolo: "Scivolare verso la crisi finanziaria". L'articolo inizia con questa frase accurata: "Tre anni dopo il collasso della Lehman Brothers, il sistema finanziario mondiale sta scivolando verso un'altra grande crisi."
Sottolinea che la ripresa economica in Europa è a rischio. Nel weekend, i ministri delle finanze delle nazioni Europee si sono incontrati in Polonia per discutere l'intensità di una caduta per un default del governo Greco a causa del suo debito. Non è stato risolto nulla.
Cosa può fare l'Unione Europea? Non molto. Cosa possono fare la Germania, la Francia e le nazioni solventi dell'Europa Settentrionale? Mandare più denaro affinché venga depositato nella topaia conosciuta come Grecia.
Gli elettori in Germania sono adamantinamente opposti ad usare denaro delle tasse per finanziare la Grecia, quando è chiaro agli investitori che il rischio di un default Greco è alto. Il tasso d'interesse sui bond del governo Greco ad un anno il 9 Settembre era al 93%. L'11 Settembre era al 106%. Il 14 Settembre era al 117%. Dovrebbe essere chiaro dove la Grecia sta andando: default. Tuttavia il 15 ed il 16 Settembre le azioni Europee sono salite in risposta a ciò. Perché? Sono circolate voci di un altro salvataggio.
Un altro salvataggio? Non è chiaro se la promessa esistente di ulteriori €8 miliardi in aiuti sarà onorata questo mese. Ci si aspetta che la Grecia finisca il denaro per pagare l'interesse sul suo debito se l'aiuto – più debito – venisse ritardato.
Lunedì 19 Settembre, la borsa Europea è caduta bruscamente. E' stata su la settimana precedente. E' chiaro che gli investitori di borsa non sanno cosa sta per accadere. Le azioni salgono per le voci dei salvataggi, quando è chiaro che perfino con i salvataggi, la Grecia andrà in default. Poi ritorna la realtà, e le borse crollano.
SULL'ORLO DELL'ABISSO
Gli investitori di borsa vogliono credere disperatamente che questo default Greco può essere evitato. Questo default, se ufficiale, devasterà i possedimenti di debito del governo Greco delle banche Europee. Scriveva Reuters il 18 Settembre:
C'è ancora una certa vaga speranza che il G-20 possa uscirsene con una soluzione permanente. C'è speranza che questa crisi si calmerà.
Ma come? Non c'è accordo su quali paesi debbano sganciare denaro (e quanto) alla Grecia. Poi ci sono il Portogallo e l'Italia sulle linee laterali.
Gli investitori stanno ritirando il denaro dalle banche Francesi, che hanno oltre €670 miliardi in bond dei PIIGS sui loro libri.
DECISIONI CHE NON RISOLVONO NULLA
L'articolo poi annuncia:
Questo piano ha senso solo se la Grecia va in default. Il problema che affronta la Grecia non è un problema di liquidità. E' un problema di solvenza. Come una maggiore inflazione da parte delle banche centrali non-Greche cambierà qualcosa? Il denaro finisce nelle riserve delle banche commerciali. Quindi, cosa dovrebbe concludere nuovo denaro fiat? Risposta: salvataggio delle grandi banche d'Europa.
Ciò non ha senso. Perché l'acquisto da parte della FED di T-bond a lungo termine dovrebbe servire a qualcosa per risolvere la crisi del debito Greca? Inoltre, cosa importa se la FED taglia il tasso pagato per le sue riserve in eccesso? E' sotto lo 0.25%. Questo tasso basso è irrilevante al fine delle decisioni bancarie. Se il tasso cade a zero, le banche continueranno a mantenere il proprio denaro nelle riserve in eccesso. Tuttavia alcuni funzionari che hanno parlato con la reporter di Reuters le devono aver detto che tutto ciò è importannte. Non lo è.
Così, il FFES da tanto annunciato non è ancora operativo! Quando si dice lenti a rispondere! Il mondo finanziario guarda con stupore le banalità che escono dalle bocche dei leader politici dell'Europa Settentrionale sul bisogno di difendere l'euro, ma si siedono quasi immobili. I politici assicurano alla gente comune che l'euro sarà per sempre, e poi non fanno nulla di rilevante per risolvere il problema di un default Greco e di un'uscita dallo SME.
Ci viene detto:
Io mi chiedo: se questa soluzione non costa nulla in anticipo, perché c'è stata resistenza nei confronti di Timothy Geithner, il quale è volato in Europa lo scorso Venerdì per avanzare questa soluzione ai ministri delle finanze riuniti? Come sarà ottenuta la leva finanziaria di dieci a uno sul FFES? Che differenza farà per il governo Greco?
Una promessa da parte di un politico Italiano di bilanciare il budget nel 2013 è paragonabile a quella del piano del Presidente Obama di abbassare il deficit (non bilanciarlo) facendo tassare i ricchi dal Congresso. Qualcuno si aspetta che i Repubblicani alla Camera votino una cosa simile? Ovviamente no. Ma una qualche fonte sconosciuta ha detto alla reporter di Reuters che tutto ciò dà speranza.
L'ingrediente finale è il potenziale risolutivo affibiato a questo pacchetto di programmi. Eswar Prasad, membro anziano del Brookings Institution, ha detto che il lavoro di questa settimana del FMI è di indirizzare con insistenza i paesi in questa direzione ed illuminare i probabili pericoli.
"L'alternativa è la paralisi politica, che stiamo vedendo in molti di questi paesi e potrebbe condurre a rischi davvero sostanziali per il lungo termine. E questa è la grande preoccupazione", ha detto.
Ma l'indecisione politica e la paralisi sono tutto quello che i leader politici hanno messo in mostra sin da quando la crisi Greca è iniziata nell'Aprile 2010. La crisi è peggiorata, ed i leader dell'Europa non hanno mostrato alcun segno di sapere cosa fare al riguardo.
Cosa significa tutto ciò? Vuol dire che l'Europa non ha una soluzione chiara per la minaccia di un default Greco. Tuttavia il governo greco potrebbe andare in default questo mese. Gli elettori Greci non tollereranno i tagli "d'austerità" nella spesa del governo.
UN SOGNO IN PEZZI
In un articolo rimarchevole, la giornalista Inglese Janet Daily ha spiegato che l'intero sogno del Nuovo Ordine Mondiale di un'Europa unita è in rovina. Pensavo che si stesse allargando. Ma è chiaro che la fiducia della gente comune si sta erodendo. Le rassicurazioni entrano da un orecchio ed escono dall'altro.
Lei si è sempre aspettata che l'esperimento sarebbe fallito, ma gradualmente. Invece, sta andando in pezzi rapidamente.
Questa previsione è troppo bella per essere vera? Potrebbe essere che i decenni di attenta pianificazione da parte dei promotori degli Stati Uniti d'Europa stanno per essere mandati in frantumi dalla crisi del debito Greca? Lei pensa di si. I politici stanno provando a superare gli elettori ed i mercati valutari. Non possono.
I pianificatori centrali stanno ora combattendo contro la realtà politica. Gli elettori non vogliono l'unione fiscale. Gli elettori vogliono delle risposte dai loro politici. I pianificaori centrali non tollereranno questa opposizione, secondo lei. Ma gli elettori non tollereranno lo scopo dell'unificazione.
Considerate la Merkel. "Non può impegnarsi in salvataggi infiniti e sottoscrizioni infinite di debito del Mediterraneo, proprio come il governo Greco non può implementare le misure d'austerità dell'UE – perché le persone di entrambi questi paesi sono contrarie. La forza irresistibile ha incontrato l'oggetto inamovibile."
I pianificatori centrali stanno provando a imporre con la forza i loro piani, ma falliranno. Gli elettori in Grecia non abbandoneranno la loro sovranità agli Eurocrati. Non sono soli.
CONCLUSIONE
Stiamo vedendo l'inizio del crollo dell'esperimento Europeo. Le critiche sull'unificazione stanno politicamente guadagnando terreno. I pianificatori non hanno visto arrivare la crisi Greca. I leader si stanno agitando, provando ad uscirsene con qualcosa che terminerà la crisi. Ma la crisi sta accelerando.
I pianificatori credevano che potevano sostituire la loro volontà alla volontà dell'elettorato democratico. Credevano anche che potevano gestire la valuta meglio di quanto potesse farlo il libero mercato. Si sono sbagliati su entrambi i fronti.
Il libero mercato sta giudicando gli eurocrati. Non gli importa che dicano che l'euro è per sempre. Gli importa solo della redditività.
La banca centrale non lascerà che le banche Europee falliscano. Ma non sarà in grado di salvare il governo Greco all'infinito – non con i tassi d'interesse dei bond Greci al di sopra del 100%. Il mercato si sbarazzerà di tutte le rassicurazioni secondo cui l'euro è per sempre. Il lifting del volto col botox fallirà.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
__________________________________________
di Gary North
"E' un pò come il botox. Va bene per un pò ma infine inizia a cedere di nuovo." ~ Katherine Garrett-Cox
Miss Cox è il direttore generale dell'England's Alliance Trust investment fund. Ha descritto i tentativi dell'Europa di risolvere la crisi del debito come "un intervento chirurgico economico", avvertendo che "più dolore" dovrà arrivare nei prossimi mesi. Così leggiamo sul Telegraph di Londra.
I media stanno iniziando ad accorgersi che c'è sangue in acqua. Come gli squali, si stanno dirigendo alla fonte: l'Unione Monetaria Europea (EMU). Diversamente da un emù, l'EMU non può muoversi velocemente. Ma come un emù, scopre che non può volare.
LA BRUTTA CHINA
Reuters propone questo titolo: "Scivolare verso la crisi finanziaria". L'articolo inizia con questa frase accurata: "Tre anni dopo il collasso della Lehman Brothers, il sistema finanziario mondiale sta scivolando verso un'altra grande crisi."
Sottolinea che la ripresa economica in Europa è a rischio. Nel weekend, i ministri delle finanze delle nazioni Europee si sono incontrati in Polonia per discutere l'intensità di una caduta per un default del governo Greco a causa del suo debito. Non è stato risolto nulla.
Cosa può fare l'Unione Europea? Non molto. Cosa possono fare la Germania, la Francia e le nazioni solventi dell'Europa Settentrionale? Mandare più denaro affinché venga depositato nella topaia conosciuta come Grecia.
Gli elettori in Germania sono adamantinamente opposti ad usare denaro delle tasse per finanziare la Grecia, quando è chiaro agli investitori che il rischio di un default Greco è alto. Il tasso d'interesse sui bond del governo Greco ad un anno il 9 Settembre era al 93%. L'11 Settembre era al 106%. Il 14 Settembre era al 117%. Dovrebbe essere chiaro dove la Grecia sta andando: default. Tuttavia il 15 ed il 16 Settembre le azioni Europee sono salite in risposta a ciò. Perché? Sono circolate voci di un altro salvataggio.
Un altro salvataggio? Non è chiaro se la promessa esistente di ulteriori €8 miliardi in aiuti sarà onorata questo mese. Ci si aspetta che la Grecia finisca il denaro per pagare l'interesse sul suo debito se l'aiuto – più debito – venisse ritardato.
Lunedì 19 Settembre, la borsa Europea è caduta bruscamente. E' stata su la settimana precedente. E' chiaro che gli investitori di borsa non sanno cosa sta per accadere. Le azioni salgono per le voci dei salvataggi, quando è chiaro che perfino con i salvataggi, la Grecia andrà in default. Poi ritorna la realtà, e le borse crollano.
SULL'ORLO DELL'ABISSO
Gli investitori di borsa vogliono credere disperatamente che questo default Greco può essere evitato. Questo default, se ufficiale, devasterà i possedimenti di debito del governo Greco delle banche Europee. Scriveva Reuters il 18 Settembre:
La sfida per il Gruppo dei 20 che parlerà a Washington Giovedì e Venerdì è di impedire la possibile trasformazione della crisi del debito sovrano della Grecia in una crisi bancaria. Una tale crisi potrebbe inghiottire altri paesi Europei indebitati, il che condurrebbe ad un casino di default e farà affondare la regione ed il mondo in un tumulto finanziario ed economico.
"Siamo entrati in una nuova fase pericolosa della crisi", ha detto Christine Lagarde, amministratore delegato del Fondo Monetario Internazionale, lo scorso Giovedì. "Abbiamo bisogno di una ferma volontà in tutto il mondo – leadership politica piuttosto che quella del rischio calcolato."
Il Presidente della Banca Mondiale Robert Zoellick il giorno prima ha detto: "Il tempo per cavarsela alla meno peggio è finito."
C'è ancora una certa vaga speranza che il G-20 possa uscirsene con una soluzione permanente. C'è speranza che questa crisi si calmerà.
Ma come? Non c'è accordo su quali paesi debbano sganciare denaro (e quanto) alla Grecia. Poi ci sono il Portogallo e l'Italia sulle linee laterali.
Gli investitori stanno ritirando il denaro dalle banche Francesi, che hanno oltre €670 miliardi in bond dei PIIGS sui loro libri.
DECISIONI CHE NON RISOLVONO NULLA
L'articolo poi annuncia:
Per sostenere la crescita e facilitare i costi del prestito, un numero crescente di banche centrali mondiali sta espandendo le condizioni monetarie – un'azione per ottenere l'approvazione del G20 per quei paesi in cui le pressioni inflazionistiche sono sotto controllo.
Questo piano ha senso solo se la Grecia va in default. Il problema che affronta la Grecia non è un problema di liquidità. E' un problema di solvenza. Come una maggiore inflazione da parte delle banche centrali non-Greche cambierà qualcosa? Il denaro finisce nelle riserve delle banche commerciali. Quindi, cosa dovrebbe concludere nuovo denaro fiat? Risposta: salvataggio delle grandi banche d'Europa.
La Federal Reserve giocherà la sua parte Mercoledì quando ci si aspetta che annunci un piano per abbassare i tassi d'interesse a lungo termine spostando il bilancio dei suoi $2.8 biliardi di titoli dal debito a breve termine. In base a quanto aggressivamente lo farà, e se taglierà anche il tasso d'interesse pagato alle banche per le loro riserve in eccesso tenute alla FED, un'idea che sta guadagnando trazione nei mercati, segnalerà il livello di preoccupazione della FED sul rallentamento dell'economia.
Ciò non ha senso. Perché l'acquisto da parte della FED di T-bond a lungo termine dovrebbe servire a qualcosa per risolvere la crisi del debito Greca? Inoltre, cosa importa se la FED taglia il tasso pagato per le sue riserve in eccesso? E' sotto lo 0.25%. Questo tasso basso è irrilevante al fine delle decisioni bancarie. Se il tasso cade a zero, le banche continueranno a mantenere il proprio denaro nelle riserve in eccesso. Tuttavia alcuni funzionari che hanno parlato con la reporter di Reuters le devono aver detto che tutto ciò è importannte. Non lo è.
Per affrontare le preoccupazione circa la capacità dei governi di ripagare il loro debito, i ministri delle finanze Europei stanno considerando proposte per fare leva sui €440 miliardi del Fondo Finanziario Europedo di Stabilità, che dovrebbe essere pronto per l'uso alla fine del mese. Gli Stati Uniti hanno suggerito di incrementare la potenza del FFES di circa dieci volte affinché abbia la capacità di gestire un salvataggio sovrano della grandezza dell'Italia o aiutare a ricapitalizzare le banche.
Così, il FFES da tanto annunciato non è ancora operativo! Quando si dice lenti a rispondere! Il mondo finanziario guarda con stupore le banalità che escono dalle bocche dei leader politici dell'Europa Settentrionale sul bisogno di difendere l'euro, ma si siedono quasi immobili. I politici assicurano alla gente comune che l'euro sarà per sempre, e poi non fanno nulla di rilevante per risolvere il problema di un default Greco e di un'uscita dallo SME.
Ci viene detto:
Fare leva sul FFES non costa nulla in anticipo ai governi Europei, evitano la difficoltà politica di raccogliere più fondi se un grande paese dell'UE finisce nei guai, fornirà i fondi per ricapitalizzare le banche se necessario e farebbe guadagnare loro fiducia nel mercato. Gli incontri semi-annuali al Fondmo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale di questa settimana daranno ai leader dell'UE un'ulteriore possibilità di discutere dei suoi meriti.
Io mi chiedo: se questa soluzione non costa nulla in anticipo, perché c'è stata resistenza nei confronti di Timothy Geithner, il quale è volato in Europa lo scorso Venerdì per avanzare questa soluzione ai ministri delle finanze riuniti? Come sarà ottenuta la leva finanziaria di dieci a uno sul FFES? Che differenza farà per il governo Greco?
Sulla solvenza sovrana, i governi continuano a fare progressi, sebbene lentamente, nella riduzione dei deficit di bilancio. L'Italia la scorsa settimana ha adottato un piano per un bilanciamento del budget entro il 2013. Negli Stati Uniti, il Presidente Barack Obama ha esposto Lunedì il suo corso preferito per la riduzione del deficit nel medio termine.
Una promessa da parte di un politico Italiano di bilanciare il budget nel 2013 è paragonabile a quella del piano del Presidente Obama di abbassare il deficit (non bilanciarlo) facendo tassare i ricchi dal Congresso. Qualcuno si aspetta che i Repubblicani alla Camera votino una cosa simile? Ovviamente no. Ma una qualche fonte sconosciuta ha detto alla reporter di Reuters che tutto ciò dà speranza.
L'ingrediente finale è il potenziale risolutivo affibiato a questo pacchetto di programmi. Eswar Prasad, membro anziano del Brookings Institution, ha detto che il lavoro di questa settimana del FMI è di indirizzare con insistenza i paesi in questa direzione ed illuminare i probabili pericoli.
"L'alternativa è la paralisi politica, che stiamo vedendo in molti di questi paesi e potrebbe condurre a rischi davvero sostanziali per il lungo termine. E questa è la grande preoccupazione", ha detto.
Ma l'indecisione politica e la paralisi sono tutto quello che i leader politici hanno messo in mostra sin da quando la crisi Greca è iniziata nell'Aprile 2010. La crisi è peggiorata, ed i leader dell'Europa non hanno mostrato alcun segno di sapere cosa fare al riguardo.
Cosa significa tutto ciò? Vuol dire che l'Europa non ha una soluzione chiara per la minaccia di un default Greco. Tuttavia il governo greco potrebbe andare in default questo mese. Gli elettori Greci non tollereranno i tagli "d'austerità" nella spesa del governo.
UN SOGNO IN PEZZI
In un articolo rimarchevole, la giornalista Inglese Janet Daily ha spiegato che l'intero sogno del Nuovo Ordine Mondiale di un'Europa unita è in rovina. Pensavo che si stesse allargando. Ma è chiaro che la fiducia della gente comune si sta erodendo. Le rassicurazioni entrano da un orecchio ed escono dall'altro.
Lei si è sempre aspettata che l'esperimento sarebbe fallito, ma gradualmente. Invece, sta andando in pezzi rapidamente.
Quello che mi aspettavo era una disillusione crescente seguita da un quasi impercettibile disfacimento che sarebbe stato aggirato con linguaggio ambiguo e falsità diplomatica. L'implosione sarebbe arrivata, ma con un lamento, non con un'esplosione. Le facce sarebbero state salvate e sarebbero state dette una vagonata di bugie, ed in qualche modo la cosa sarebbe stata terminata – o resa così vestigiale che non avrebbe più contato nulla.
Bè, tanti saluti a questa idea. Sarà invece enorme: una catastrofe che potrebbe evocare forme di bruttezza che non abbiamo visto per mezzo secolo in Europa Occidentale. Qui è dove la storia va oltre l'ironia.
Questa previsione è troppo bella per essere vera? Potrebbe essere che i decenni di attenta pianificazione da parte dei promotori degli Stati Uniti d'Europa stanno per essere mandati in frantumi dalla crisi del debito Greca? Lei pensa di si. I politici stanno provando a superare gli elettori ed i mercati valutari. Non possono.
La leadership dell'UE ed il primo ministro Greco annunciano implacabilmente che la Grecia non lascerà l'euro (mai), come se il pronunciare queste parole le renda indiscutibili. Infatti, questa è semplicemente una frase politica che sfida il mondo ad opporsi ad essa.
Sembra che la classe politica Europea ancora pensi che un'affermazione del suo credo mistico possa alterare la realtà: che quello che dice è vero, e sempre lo sarà. Se l'idea di sé stessa e del suo progetto per il futuro sono in conflitto con i fatti di economia o della vita così come è in realtà vissuta, allora saranno questi fatti che la smaschereranno. (Un politico Tedesco Democratico Cristiano mi disse una volta: "La valuta singola funzionerà perché la faremo funzionare.") Questi fatti ora includono non solo il debito Greco ma i desideri democratici degli elettorati che hanno un credo sentimentale nel loro diritto a possedere un governo considerato proprio. E' qui che siamo: di fronte all'inevitabile contraddizione del progetto federale Europeo. La lamentela secondo cui l'UE manca di una leadership politica forte è sbagliata: ha avuto troppa "leadership" – ovvero, dominazione di autorità politiche e burocratiche con la minore interferenza possibile delle persone reali.
I pianificatori centrali stanno ora combattendo contro la realtà politica. Gli elettori non vogliono l'unione fiscale. Gli elettori vogliono delle risposte dai loro politici. I pianificaori centrali non tollereranno questa opposizione, secondo lei. Ma gli elettori non tollereranno lo scopo dell'unificazione.
Considerate la Merkel. "Non può impegnarsi in salvataggi infiniti e sottoscrizioni infinite di debito del Mediterraneo, proprio come il governo Greco non può implementare le misure d'austerità dell'UE – perché le persone di entrambi questi paesi sono contrarie. La forza irresistibile ha incontrato l'oggetto inamovibile."
I pianificatori centrali stanno provando a imporre con la forza i loro piani, ma falliranno. Gli elettori in Grecia non abbandoneranno la loro sovranità agli Eurocrati. Non sono soli.
La rabbia ed il nervosismo per questa perdita di auto-determinazione nazionale stanno già prendendo forme sinistre con l'emersione di partiti aggressivamente nazionalisti e movimenti neo-fascisti nei paesi più improbabilmente "liberali". Aggiungete a ciò la paura di quegli stati membri entrati di recente nell'UE – i paesi del precedente Patto di Varsavia – che ancora guardano ansiosamente all'Est verso una Russia rampante. Ecco la ricetta per un conflitto reale sia dentro che tra i paesi dell'Europa.
CONCLUSIONE
Stiamo vedendo l'inizio del crollo dell'esperimento Europeo. Le critiche sull'unificazione stanno politicamente guadagnando terreno. I pianificatori non hanno visto arrivare la crisi Greca. I leader si stanno agitando, provando ad uscirsene con qualcosa che terminerà la crisi. Ma la crisi sta accelerando.
I pianificatori credevano che potevano sostituire la loro volontà alla volontà dell'elettorato democratico. Credevano anche che potevano gestire la valuta meglio di quanto potesse farlo il libero mercato. Si sono sbagliati su entrambi i fronti.
Il libero mercato sta giudicando gli eurocrati. Non gli importa che dicano che l'euro è per sempre. Gli importa solo della redditività.
La banca centrale non lascerà che le banche Europee falliscano. Ma non sarà in grado di salvare il governo Greco all'infinito – non con i tassi d'interesse dei bond Greci al di sopra del 100%. Il mercato si sbarazzerà di tutte le rassicurazioni secondo cui l'euro è per sempre. Il lifting del volto col botox fallirà.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
domenica 25 settembre 2011
La Germania Pagante e la Fine dei Giochi
"Non oggi, non domani, ma un giorno...", quel padre Cristoforo a quanto pare la sapeva lunga. E' quello che sta succedendo all'esperimento su piccola scala del NWO: l'Europa si sta sfaldando per i debiti. Un problema evidenziato già 48 anni fà dal libro di Ludwig Erhard, The Economics of Success, che si focallizava sul crescente rapporto debito/PIL dell'UE. I problemi principali si annidano nel welfare, in quello schema Ponzi che per operare richiede sempre più ingenti somme di denaro; bancarottiero intrinsecamente. Purtroppo, le persone non abbandoneranno facilmente l'idea che le promesse del governo possano essere disattese. Non ci stanno a perdere i privilegi coercitivi statali, hanno investito tutta la loro vita in quelle promesse.
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di Gary North
Ho fatto una ricerca su Google per "Germania pagante". Ho ottenuto oltre 34,000 risultati. Si riferiscono maggiormente alla crisi dell'Eurozona per il debito del governo Greco e la disponibilità del governo Tedesco di tassare i Tedeschi in modo da continuare a salvare il governo Greco.
Ho preso la frase da un economista Tedesco pro-gold standard, Paul C. Martin. Ha scritto un libro nel 1991 con questo titolo. Il sottotitolo è più importante oggi di quanto non lo fosse un decennio fa: "Così loro dissipano il nostro denaro". Quando scrisse "loro", intendeva i "politici Tedeschi". La frase ha colto nel segno. Si applica correttamente all'attuale programma del governo della Merkel che fornisce iniezioni fresche di denaro dal governo – denaro dei contribuenti – verso il governo Greco, in modo che possa pagare il 70% l'anno agli investitori.
Ci viene detto che gli elettori Tedeschi si oppongono a questi salvataggi. Ma gli elettori non hanno potere. Le grandi banche Tedesche e Francesi che si sono caricate di bond del governo Greco sono a rischio di enormi perdite, ed i banchieri hanno il coltello dalla parte del manico nei confronti di Angela Merkel. Quando parla in pubblico di ulteriori salvataggi Greci, le sue labbra dicono "no, no" ma i suoi occhi dicono "si, si".
IL PANTANO DI BOEHNER
Gli Americani hanno sperimentato una simile capitolazione nell'autunno del 2008 quando il Congresso capitolò nei confronti delle grandi banche. Le grandi banche volevano un salvataggio da $700 miliardi da parte del governo. Era chiamato TARP: Piano per il Sollievo degli Asset nei Guai. I banchieri arruolarono il Segretario del Tesoro Hank "Goldman Sachs" Paulson per perorare la loro causa al Congresso.
Paulson era un negoziatore esperto. Disse ai leader del Congresso che un collasso bancario era proprio dietro l'angolo. Il Congresso approvò il TARP.
John Boehner se l'è bevuta: completamente. Tenne il suo famoso discorso del "mud sandwich" alla Camera dei Rappresentanti il 29 Settembre. Questa era un'eloquente chiamata da parte di un politico anziano a votare contro i desideri stessi dagli elettori. Le e-mail contro il salvataggio TARP piovevano a dirotto, ma Boehner supplicò i suoi colleghi della Camera a votare per il TARP.
"Questi sono i voti...questi sono i voti...per cui i vostri costituenti vi hanno mandato qui per decidere in loro nome."
Le parole "a loro nome" vogliono in realtà dire "contro i loro stessi desideri". Le sue parole vogliono dire: "Il Congresso sa cosa è bene per gli elttori: una linea di credito di $700 miliardi per le grandi banche."
Ho pubblicato il video del suo discorso, insieme ad un meraviglioso video musicale, "I Want Some TARP," qui.
RINNOVO SENZA FINE PER I RINNOVATORI
Il moderno assalto agli sportelli bancari non è come quello dei primi anni '30, dove i depositanti facevano file davanti la banca per ritirare il proprio denaro. E' molto più ingegnoso. I grandi depositanti rifiutano di rinnovare i loro depositi a breve termine. Non c'è alcuna lunga fila. C'è semplicemente un promemoria: "Non intendiamo rinnovare il nostro conto esistente. Per favore trasferite i nostri fondi alla nostra banca di credito." Detto, fatto – tranne dentro la sala rionioni della banca che riceve il promemoria.
C'è un grande problema. La banca di credito del fondo d'investimento che ha mandato il promemoria potrebbe aver ricevuto un promemoria simile da un altro fondo d'investimento. C'è una catena di Sant'Antonio internazionale del debito tra le grandi banche. Nessuno sa quali banche rimarranno. Pensate a "Wachovia".
La minaccia che affronta l'Unione Europea (UE), la Banca Centrale Europea (BCE) e l'Unione Monetaria Europea (UME) è la Catena di Sant'Antonio Europea (CSAE). La Grecia è l'anello debole in questa catena del debito. Quando la Grecia andrà in default – non si tratta più di "se" – la catena si romperà. Le grandi banche scopriranno che i loro bond Greci sono strumenti morti. Non ci saranno più pagamenti d'interesse. Non ci sarà più un mercato in cui scaricare questi IOU senza valore a qualche altro banchiere più stupido.
I manager dei fondi d'investimento prenderanno nota del dilemma delle specifiche banche. Invieranno promemoria.
Il domino inizierà a cadere. Pensate alla "Credit Anstalt Bank, 1931".
La minaccia è il rifiuto di rinnovare il debito. Ciò vuol dire un rifiuto di iniettare credito sostitutivo.
Miss Merkel potrebbe decidere di non fare nulla. Gli elettori vogliono che lei non faccia nulla "a loro nome". Ma Miss Merkel finora è stata solita mangiare il mud sandwich. Ne ha mangiati sempre di più regolarmente.
Un gruppo di critici degli attuali salvataggi dice che il denaro sarebbe meglio speso, se fosse destinato per salvare banche specifiche nei guai dopo il default della Grecia. Perché rinnovare il debito della Grecia, che posticipa solamente il giorno della resa dei conti, quando il denaro avrebbe massima resa con minima spesa essendo fornito a banche specifiche?
La ragione è la politica. Quando la Grecia andrà in default, il governo se la caverà, nello stesso modo in cui il governo dell'Islanda se l'è cavata.
Il governo Portoghese riceverà il messaggio. Così anche il governo dell'Italia. (A proposito, l'ultimo rinnovo nell'Europa Occidentale degli ultimi 65 anni è stato il governo dell'Italia.)
Gli elettori nei paesi PIIGS infine agguanteranno la realtà economica, ovvero, che l'UE è una tigre senza denti. I burocrati a Bruxelless non hanno sanzioni significative che possono imporre, oltre a quella di espellere dall'UE. Ma l'espulsione innescherebbe una perdita di fiducia nel Grande Esperimento dell'unificazione politica basata sui trattati. Questa è stato il sogno del Nuovo Ordine Mondiale come minimo sin dal 1919: la Conferenza di Pace di Versailles e la Lega delle Nazioni.
Quando la Grecia andrà in default, l'UE affronterà questo problema. Come potrà essere mantenuta l'adesione all'UME se sanzioni negative per espellere all'UME non possono essere imposte? La sola sanzione negativa significativa è l'espulsione dall'UE. Ma che minaccia è questa? Solo una sanzione negativa avrebbe un impatto: accesso bloccato ai mercati delle nazioni dell'UE. In breve, la sola sanzione negativa è una guerra commerciale nell'Europa Occidentale.
Pensate a "Smoot-Hawley, 1930".
Questa sarebbe, come John Mauldin ha intitolato il suo libro, la fine dei giochi. Se inizia una guerra commerciale tra le grandi nazioni in qualunque luogo sulla terra, l'intero esperimento post-Seconda Guerra Mondiale del libero commercio potrebbe giungere al termine. Ciò creerebbe uno scenario da incubo. Ci sarebbe una grande recessione mondiale. Durerebbe fino a quando durerebbero le barriere doganali. I deficit di bilancio dei governi non andrebbero sulla luna. Ci sono già arrivati. Andrebbero su Marte.
Miss Merkel si trova sull'orlo dell'abisso. E' un abisso sia finanziario che politico. Ha solo fondi limitati. Ha solo tempo limitato. La sua coalizione di governo rassomiglia a quella di DeSoto a Cuba nel 1958. Non sa cosa accadrà se rifiuta fermamente di fornire altri fondi alla dolina rappresentata dal governo Greco. Le sue opzioni sono limitate: andare/non andare. Ciò vuol dire rinnovare o rifiutare di rinnovare. Continuerà a rinnovare.
Le sue labbra dicono "no, no", ma i suoi occhi dicono "si, si".
QUANTO A LUNGO PUO' DURARE?
Nelle settimane recenti, i media finanziari mainstream hanno pubblicato storie sull'imminente default Greco ed i suoi effetti negativi. Ci sono grandi analisti economici che dicono che il crollo dell'Unione Monetaria Europea potrebbe avvenire nel giro di settimane. Questa è una cosa seria. Mi ricorda Hank Paulson nel Settembre del 2008. "Oh, povero me! Oh, povero, me! Quindi, firmate sulla linea tratteggiata."
Prima che ce ne dimentichiamo, lasciate che riesamini il testo chiave della proposta originale, che il Congresso ha rifiutato di approvare.
Se il Congresso avesse approvato questa versione, ci sarebbe stata una "Sezione 8".
Ogni volta che la Merkel si incontra con Sarkozy in una delle loro liaison "no, no, si, si", i mercati Europei salgono. C'è un vago accenno ad un altro giro di salvataggi. Gli investitori entrano di corsa per comprare, comprare, comprare. Tuttavia non c'è nessuno, oltre i politici Greci, che dicono esattamente come l'ennesimo rinnovo del debito possa condurre ad una soluzione permanente della crisi del debito Greca. I fund manager devono sapere che questi salvataggi da parte della Germania non possono andare avanti per sempre, tuttavia la loro brama di evitare la perdita degli obiettivi di profitto trimestrali li conduce a comprare azioni.
I fund manager non sono ricompensati per produrre guadagni di capitale a lungo termine. Warren Buffet lo è; nessun'altro lo è. Così, non possono resistere dal comprare qualora la Merkel e Sarkozy emergano dal loro convegno per dire al mondo che sono disposti a lasciare che la Germania salvi il mercato obbligazionario Greco ancora una volta.
Questo è un grande teatro politico. Le banche Francesi sono considerate come le più vulnerabili per un default Greco. Allo stesso tempo, la Francia non ha riserve, sia politiche che finanziarie, per portare il fardello dei rinnovatori. Sarkozy è come un gigolò attempato che viene pagato per le sue prestazioni.
Il 14 Settembre, Moody's Investors Services ha declassato due grandi banche Francesi e ne ha posto una terza sotto osservazione. Ecco perché Sarkozy continua ad andare dietro alla Merkel affinché sganci denaro per la Grecia.
I promemoria dei fund manager verso le grandi banche riguardo il loro rifiuto di rinnovare i loro prestiti a breve termine possono palesarsi in ogni momento. Nessuno fund vuole essere il primo ad innescare un panico bancario. Ma nessuno vuole essere lasciato con un pugno di mosche in mano. Ecco perché le previsioni riguardo il giorno della resa dei conti sono altamente speculative. Le grandi decisioni non saranno prese dalle banche. Saranno prese dai fund manager con grandi depositi nelle banche. I banchieri stanno semplicemente seduti a guardare, sperando per il meglio.
I banchieri possono essere attaccati da due lati:
La Merkel ha mostrato che mangierà i mud sandwich fintanto che rimarrà in carica. E' disposta a sacrificare la prossima elezione nell'interesse del mercato obbligazionario Greco. E' nervosa poiché se ne infischia degli elettori, ma lei ed i membri del suo partito nel governo nazionale sono disposti a sfidare gli elettori nell'itneresse dell'UE, della BCE e delle grandi banche.
La Germania rimarrà la pagatrice dell'intero settore bancario Europeo finché gli elettori Tedeschi non si ribelleranno e scacceranno i Democratici Cristiani. Ma quei partiti che li sostituiranno saranno meno servili verso l'UE? I partiti di sinistra in Germania sono ufficialmente più internazionalisti rispetto ai Democratici Cristiani.
Secondo me gli elettori Greci forzeranno il governo Greco al default prima che i politici della Germania cessino di sovvenzionare il governo Greco. Penso che gli elettori in Germania mangeranno la loro parte di mud sandwich fiscali finché gli elettori del caso disperato Europa decideranno infine che l'Islanda è il modello prudente, non l'Irlanda.
LA CONSAPEVOLEZZA DELL'ELETTORE STA AUMENTANDO
Quando Paul C. Martin scrisse Paymaster Germany due decenni fà, c'era meno consapevolezza sulla natura dell'influenza delle grandi banche nella politica Tedesca rispetto ad oggi. In tutta Europa, gli elettori stanno diventando consapevoli dell'enorme stupidità dei manager anziani delle grandi banche. L'aura d'esperienza delle banche è svanita.
Un quarto di secolo fà, c'era un personaggio ricorrente nella sitcom, Yes, Minister: Sir Desmond. Era un banchiere ed era anche uno stupido. Però era divertente. Adesso è terrificante. Ecco un delizioso segmento con Sir Desmond.
I Sir Dedmond del mondo sono membri del gruppo di interessi speciali con più influenza nella politica Europea. Un numero crescente di elettori in Europa Occidentale sta iniziando a comprendere ciò. In Germania, il potere dei banchieri è evidente ogni qual volta la Merkel si incontra con Sarkozy.
La Germania non è la sola per questa consapevolezza in aumento. C'è molta più consapevolezza negli Stati Uniti oggi grazie a Ron Paul. Le grandi banche sono sotto stretta osservazione. Così anche le banchec entrali.
Questo è un bene per la politica, ma non è abbastanza per invertire il controllo a lungo termine sulla politica da parte degli interessi delle grandi abnche. Sentiamo alcune parole denigratorie nei confronti della Federal Reserve da Rick Perry e da Michelle Bachman, ma nessuna da Obama e nessuna dai leader anziani a Washington.
John Boehner ha mangiato il suo mud sandwich in pubblico. Divenne la spalla di Paulson. Mentre non credo che accadrà di nuovo, il fatto degno di nota è che il Congresso ancora rifiuta di porre in carica il General Accountability Office per verificare la contabilità della Federal Reserve. I media mainstream accantonano il criticismo verso la FED come un lavoro svolto da una frangia di candidati ed una frangia di gruppi. Ciò probabilmente non cambierà da ora fino alle elezioni del 2012.
Credo che per il 2016 cambierà.
Il cartello bancario è sotto attacco dalla gente comune. Il suo agente, la Federal Reserve, è sotto attacco come mai visto prima. La FED è sulla difensiva. Bernanke è il presidente della FED più incapace dai tempi di G. William Miller. E' un accademico. Non risponde bene al criticismo. Ha affinato le sue capacità verbali secondo le comunicazioni a senso unico del mondo universitario. I suoi discorsi sono delle tesine, note a pié pagina e cose simili.
Secondo la mia esperienza, l'economista più noioso della mia era fu Paul McCracken. Era il presidente del Council on Economic Advisors all'epoca di Nixon, 1969-1971. Il Wall Street Journal gli concesse di scrivere una colonna all'inizio degli anni '70. Non ho mai letto niente di più noioso. Lo uso come uno standard: 100 sull'Indice McCracken della Noia. Bernanke va da 86 a 88.
La sua mancanza di carisma lo pone in svantaggio. I riflettori sono una minaccia per lui. Non lo erano per Greenspan e Volcker.
CONCLUSIONE
La Germania è la pagatrice dell'Europa Occidentale. Il governo Greco salva la Grecia in modo da mantenere insieme un'unione politica internazionale che si suppone aiuti gli esportatori Tedeschi. Non c'è dubbio che li aiuti, ma a spese degli elettori Tedeschi. Ci servono gli interventi fiscali Keynesiani oggi per mentenere insieme la zona di libero commercio dell'Europa. E' una zona di libero commercio mista, proprio come tutte le economie moderne sono economie miste.
La minaccia oggi è che i sussidi dalla Germania non salveranno l'Eurozona da un default Greco. Il sistema poi potrebbe disintegrarsi, conducendo a guerre commerciali.
Il libero commercio è un'idea meravigliosa. Ma quando è ottenuto attraverso il sistema bancario centrale ed i sussidi politici per commerciare con nazioni in deficit, tutto ciò finirà. Poi le forze politiche latenti che favoriscono il mercantilismo protezionista – entro i confini – potrebbero tornare in auge ancora una volta, come negli anni '30.
Questa è la fine dei giochi. Finirà male.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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di Gary North
Ho fatto una ricerca su Google per "Germania pagante". Ho ottenuto oltre 34,000 risultati. Si riferiscono maggiormente alla crisi dell'Eurozona per il debito del governo Greco e la disponibilità del governo Tedesco di tassare i Tedeschi in modo da continuare a salvare il governo Greco.
Ho preso la frase da un economista Tedesco pro-gold standard, Paul C. Martin. Ha scritto un libro nel 1991 con questo titolo. Il sottotitolo è più importante oggi di quanto non lo fosse un decennio fa: "Così loro dissipano il nostro denaro". Quando scrisse "loro", intendeva i "politici Tedeschi". La frase ha colto nel segno. Si applica correttamente all'attuale programma del governo della Merkel che fornisce iniezioni fresche di denaro dal governo – denaro dei contribuenti – verso il governo Greco, in modo che possa pagare il 70% l'anno agli investitori.
Ci viene detto che gli elettori Tedeschi si oppongono a questi salvataggi. Ma gli elettori non hanno potere. Le grandi banche Tedesche e Francesi che si sono caricate di bond del governo Greco sono a rischio di enormi perdite, ed i banchieri hanno il coltello dalla parte del manico nei confronti di Angela Merkel. Quando parla in pubblico di ulteriori salvataggi Greci, le sue labbra dicono "no, no" ma i suoi occhi dicono "si, si".
IL PANTANO DI BOEHNER
Gli Americani hanno sperimentato una simile capitolazione nell'autunno del 2008 quando il Congresso capitolò nei confronti delle grandi banche. Le grandi banche volevano un salvataggio da $700 miliardi da parte del governo. Era chiamato TARP: Piano per il Sollievo degli Asset nei Guai. I banchieri arruolarono il Segretario del Tesoro Hank "Goldman Sachs" Paulson per perorare la loro causa al Congresso.
Paulson era un negoziatore esperto. Disse ai leader del Congresso che un collasso bancario era proprio dietro l'angolo. Il Congresso approvò il TARP.
John Boehner se l'è bevuta: completamente. Tenne il suo famoso discorso del "mud sandwich" alla Camera dei Rappresentanti il 29 Settembre. Questa era un'eloquente chiamata da parte di un politico anziano a votare contro i desideri stessi dagli elettori. Le e-mail contro il salvataggio TARP piovevano a dirotto, ma Boehner supplicò i suoi colleghi della Camera a votare per il TARP.
"Questi sono i voti...questi sono i voti...per cui i vostri costituenti vi hanno mandato qui per decidere in loro nome."
Le parole "a loro nome" vogliono in realtà dire "contro i loro stessi desideri". Le sue parole vogliono dire: "Il Congresso sa cosa è bene per gli elttori: una linea di credito di $700 miliardi per le grandi banche."
Ho pubblicato il video del suo discorso, insieme ad un meraviglioso video musicale, "I Want Some TARP," qui.
RINNOVO SENZA FINE PER I RINNOVATORI
Il moderno assalto agli sportelli bancari non è come quello dei primi anni '30, dove i depositanti facevano file davanti la banca per ritirare il proprio denaro. E' molto più ingegnoso. I grandi depositanti rifiutano di rinnovare i loro depositi a breve termine. Non c'è alcuna lunga fila. C'è semplicemente un promemoria: "Non intendiamo rinnovare il nostro conto esistente. Per favore trasferite i nostri fondi alla nostra banca di credito." Detto, fatto – tranne dentro la sala rionioni della banca che riceve il promemoria.
C'è un grande problema. La banca di credito del fondo d'investimento che ha mandato il promemoria potrebbe aver ricevuto un promemoria simile da un altro fondo d'investimento. C'è una catena di Sant'Antonio internazionale del debito tra le grandi banche. Nessuno sa quali banche rimarranno. Pensate a "Wachovia".
La minaccia che affronta l'Unione Europea (UE), la Banca Centrale Europea (BCE) e l'Unione Monetaria Europea (UME) è la Catena di Sant'Antonio Europea (CSAE). La Grecia è l'anello debole in questa catena del debito. Quando la Grecia andrà in default – non si tratta più di "se" – la catena si romperà. Le grandi banche scopriranno che i loro bond Greci sono strumenti morti. Non ci saranno più pagamenti d'interesse. Non ci sarà più un mercato in cui scaricare questi IOU senza valore a qualche altro banchiere più stupido.
I manager dei fondi d'investimento prenderanno nota del dilemma delle specifiche banche. Invieranno promemoria.
Il domino inizierà a cadere. Pensate alla "Credit Anstalt Bank, 1931".
La minaccia è il rifiuto di rinnovare il debito. Ciò vuol dire un rifiuto di iniettare credito sostitutivo.
Miss Merkel potrebbe decidere di non fare nulla. Gli elettori vogliono che lei non faccia nulla "a loro nome". Ma Miss Merkel finora è stata solita mangiare il mud sandwich. Ne ha mangiati sempre di più regolarmente.
Un gruppo di critici degli attuali salvataggi dice che il denaro sarebbe meglio speso, se fosse destinato per salvare banche specifiche nei guai dopo il default della Grecia. Perché rinnovare il debito della Grecia, che posticipa solamente il giorno della resa dei conti, quando il denaro avrebbe massima resa con minima spesa essendo fornito a banche specifiche?
La ragione è la politica. Quando la Grecia andrà in default, il governo se la caverà, nello stesso modo in cui il governo dell'Islanda se l'è cavata.
Il governo Portoghese riceverà il messaggio. Così anche il governo dell'Italia. (A proposito, l'ultimo rinnovo nell'Europa Occidentale degli ultimi 65 anni è stato il governo dell'Italia.)
Gli elettori nei paesi PIIGS infine agguanteranno la realtà economica, ovvero, che l'UE è una tigre senza denti. I burocrati a Bruxelless non hanno sanzioni significative che possono imporre, oltre a quella di espellere dall'UE. Ma l'espulsione innescherebbe una perdita di fiducia nel Grande Esperimento dell'unificazione politica basata sui trattati. Questa è stato il sogno del Nuovo Ordine Mondiale come minimo sin dal 1919: la Conferenza di Pace di Versailles e la Lega delle Nazioni.
Quando la Grecia andrà in default, l'UE affronterà questo problema. Come potrà essere mantenuta l'adesione all'UME se sanzioni negative per espellere all'UME non possono essere imposte? La sola sanzione negativa significativa è l'espulsione dall'UE. Ma che minaccia è questa? Solo una sanzione negativa avrebbe un impatto: accesso bloccato ai mercati delle nazioni dell'UE. In breve, la sola sanzione negativa è una guerra commerciale nell'Europa Occidentale.
Pensate a "Smoot-Hawley, 1930".
Questa sarebbe, come John Mauldin ha intitolato il suo libro, la fine dei giochi. Se inizia una guerra commerciale tra le grandi nazioni in qualunque luogo sulla terra, l'intero esperimento post-Seconda Guerra Mondiale del libero commercio potrebbe giungere al termine. Ciò creerebbe uno scenario da incubo. Ci sarebbe una grande recessione mondiale. Durerebbe fino a quando durerebbero le barriere doganali. I deficit di bilancio dei governi non andrebbero sulla luna. Ci sono già arrivati. Andrebbero su Marte.
Miss Merkel si trova sull'orlo dell'abisso. E' un abisso sia finanziario che politico. Ha solo fondi limitati. Ha solo tempo limitato. La sua coalizione di governo rassomiglia a quella di DeSoto a Cuba nel 1958. Non sa cosa accadrà se rifiuta fermamente di fornire altri fondi alla dolina rappresentata dal governo Greco. Le sue opzioni sono limitate: andare/non andare. Ciò vuol dire rinnovare o rifiutare di rinnovare. Continuerà a rinnovare.
Le sue labbra dicono "no, no", ma i suoi occhi dicono "si, si".
QUANTO A LUNGO PUO' DURARE?
Nelle settimane recenti, i media finanziari mainstream hanno pubblicato storie sull'imminente default Greco ed i suoi effetti negativi. Ci sono grandi analisti economici che dicono che il crollo dell'Unione Monetaria Europea potrebbe avvenire nel giro di settimane. Questa è una cosa seria. Mi ricorda Hank Paulson nel Settembre del 2008. "Oh, povero me! Oh, povero, me! Quindi, firmate sulla linea tratteggiata."
Prima che ce ne dimentichiamo, lasciate che riesamini il testo chiave della proposta originale, che il Congresso ha rifiutato di approvare.
Sez. 8. Riesame.
Le decisioni del Segretario conformi all'autorità di questa Legge sono non-revisionabili e vincolate alla discrezione dell'agenzia, e non possono essere riviste da alcuna corte o agenzia amministrativa.
Se il Congresso avesse approvato questa versione, ci sarebbe stata una "Sezione 8".
Ogni volta che la Merkel si incontra con Sarkozy in una delle loro liaison "no, no, si, si", i mercati Europei salgono. C'è un vago accenno ad un altro giro di salvataggi. Gli investitori entrano di corsa per comprare, comprare, comprare. Tuttavia non c'è nessuno, oltre i politici Greci, che dicono esattamente come l'ennesimo rinnovo del debito possa condurre ad una soluzione permanente della crisi del debito Greca. I fund manager devono sapere che questi salvataggi da parte della Germania non possono andare avanti per sempre, tuttavia la loro brama di evitare la perdita degli obiettivi di profitto trimestrali li conduce a comprare azioni.
I fund manager non sono ricompensati per produrre guadagni di capitale a lungo termine. Warren Buffet lo è; nessun'altro lo è. Così, non possono resistere dal comprare qualora la Merkel e Sarkozy emergano dal loro convegno per dire al mondo che sono disposti a lasciare che la Germania salvi il mercato obbligazionario Greco ancora una volta.
Questo è un grande teatro politico. Le banche Francesi sono considerate come le più vulnerabili per un default Greco. Allo stesso tempo, la Francia non ha riserve, sia politiche che finanziarie, per portare il fardello dei rinnovatori. Sarkozy è come un gigolò attempato che viene pagato per le sue prestazioni.
Il 14 Settembre, Moody's Investors Services ha declassato due grandi banche Francesi e ne ha posto una terza sotto osservazione. Ecco perché Sarkozy continua ad andare dietro alla Merkel affinché sganci denaro per la Grecia.
I promemoria dei fund manager verso le grandi banche riguardo il loro rifiuto di rinnovare i loro prestiti a breve termine possono palesarsi in ogni momento. Nessuno fund vuole essere il primo ad innescare un panico bancario. Ma nessuno vuole essere lasciato con un pugno di mosche in mano. Ecco perché le previsioni riguardo il giorno della resa dei conti sono altamente speculative. Le grandi decisioni non saranno prese dalle banche. Saranno prese dai fund manager con grandi depositi nelle banche. I banchieri stanno semplicemente seduti a guardare, sperando per il meglio.
I banchieri possono essere attaccati da due lati:
- il governo Greco,
- i grandi depositanti.
La Merkel ha mostrato che mangierà i mud sandwich fintanto che rimarrà in carica. E' disposta a sacrificare la prossima elezione nell'interesse del mercato obbligazionario Greco. E' nervosa poiché se ne infischia degli elettori, ma lei ed i membri del suo partito nel governo nazionale sono disposti a sfidare gli elettori nell'itneresse dell'UE, della BCE e delle grandi banche.
La Germania rimarrà la pagatrice dell'intero settore bancario Europeo finché gli elettori Tedeschi non si ribelleranno e scacceranno i Democratici Cristiani. Ma quei partiti che li sostituiranno saranno meno servili verso l'UE? I partiti di sinistra in Germania sono ufficialmente più internazionalisti rispetto ai Democratici Cristiani.
Secondo me gli elettori Greci forzeranno il governo Greco al default prima che i politici della Germania cessino di sovvenzionare il governo Greco. Penso che gli elettori in Germania mangeranno la loro parte di mud sandwich fiscali finché gli elettori del caso disperato Europa decideranno infine che l'Islanda è il modello prudente, non l'Irlanda.
LA CONSAPEVOLEZZA DELL'ELETTORE STA AUMENTANDO
Quando Paul C. Martin scrisse Paymaster Germany due decenni fà, c'era meno consapevolezza sulla natura dell'influenza delle grandi banche nella politica Tedesca rispetto ad oggi. In tutta Europa, gli elettori stanno diventando consapevoli dell'enorme stupidità dei manager anziani delle grandi banche. L'aura d'esperienza delle banche è svanita.
Un quarto di secolo fà, c'era un personaggio ricorrente nella sitcom, Yes, Minister: Sir Desmond. Era un banchiere ed era anche uno stupido. Però era divertente. Adesso è terrificante. Ecco un delizioso segmento con Sir Desmond.
I Sir Dedmond del mondo sono membri del gruppo di interessi speciali con più influenza nella politica Europea. Un numero crescente di elettori in Europa Occidentale sta iniziando a comprendere ciò. In Germania, il potere dei banchieri è evidente ogni qual volta la Merkel si incontra con Sarkozy.
La Germania non è la sola per questa consapevolezza in aumento. C'è molta più consapevolezza negli Stati Uniti oggi grazie a Ron Paul. Le grandi banche sono sotto stretta osservazione. Così anche le banchec entrali.
Questo è un bene per la politica, ma non è abbastanza per invertire il controllo a lungo termine sulla politica da parte degli interessi delle grandi abnche. Sentiamo alcune parole denigratorie nei confronti della Federal Reserve da Rick Perry e da Michelle Bachman, ma nessuna da Obama e nessuna dai leader anziani a Washington.
John Boehner ha mangiato il suo mud sandwich in pubblico. Divenne la spalla di Paulson. Mentre non credo che accadrà di nuovo, il fatto degno di nota è che il Congresso ancora rifiuta di porre in carica il General Accountability Office per verificare la contabilità della Federal Reserve. I media mainstream accantonano il criticismo verso la FED come un lavoro svolto da una frangia di candidati ed una frangia di gruppi. Ciò probabilmente non cambierà da ora fino alle elezioni del 2012.
Credo che per il 2016 cambierà.
Il cartello bancario è sotto attacco dalla gente comune. Il suo agente, la Federal Reserve, è sotto attacco come mai visto prima. La FED è sulla difensiva. Bernanke è il presidente della FED più incapace dai tempi di G. William Miller. E' un accademico. Non risponde bene al criticismo. Ha affinato le sue capacità verbali secondo le comunicazioni a senso unico del mondo universitario. I suoi discorsi sono delle tesine, note a pié pagina e cose simili.
Secondo la mia esperienza, l'economista più noioso della mia era fu Paul McCracken. Era il presidente del Council on Economic Advisors all'epoca di Nixon, 1969-1971. Il Wall Street Journal gli concesse di scrivere una colonna all'inizio degli anni '70. Non ho mai letto niente di più noioso. Lo uso come uno standard: 100 sull'Indice McCracken della Noia. Bernanke va da 86 a 88.
La sua mancanza di carisma lo pone in svantaggio. I riflettori sono una minaccia per lui. Non lo erano per Greenspan e Volcker.
CONCLUSIONE
La Germania è la pagatrice dell'Europa Occidentale. Il governo Greco salva la Grecia in modo da mantenere insieme un'unione politica internazionale che si suppone aiuti gli esportatori Tedeschi. Non c'è dubbio che li aiuti, ma a spese degli elettori Tedeschi. Ci servono gli interventi fiscali Keynesiani oggi per mentenere insieme la zona di libero commercio dell'Europa. E' una zona di libero commercio mista, proprio come tutte le economie moderne sono economie miste.
La minaccia oggi è che i sussidi dalla Germania non salveranno l'Eurozona da un default Greco. Il sistema poi potrebbe disintegrarsi, conducendo a guerre commerciali.
Il libero commercio è un'idea meravigliosa. Ma quando è ottenuto attraverso il sistema bancario centrale ed i sussidi politici per commerciare con nazioni in deficit, tutto ciò finirà. Poi le forze politiche latenti che favoriscono il mercantilismo protezionista – entro i confini – potrebbero tornare in auge ancora una volta, come negli anni '30.
Questa è la fine dei giochi. Finirà male.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/