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mercoledì 3 agosto 2011

Gold Standard: Miti e Bugie

E' davvero esilarante vedere come sia facile infinocchiare gli allocchi sul web con qualche candida parola ed un pò di retorica. Allora si iniziano a sentire cagate del tipo: "Non c'è abbastanza oro!", "La moneta non è mai stata merce", "Gesell aveva la soluzione con la moneta deteriorabile", ed altri deliri a corredo. Per i fan della moneta a deteriorabile (la cioccolata, forse?) vorrei ricordare che in tal modo l'accumulo (orrore!) di moneta è impossibile. La cazzata del "non c'è abbastanza oro" è fantastica; domanda: perché sta acquistando valore? Un'oncia d'oro quanti dollari/euro sono? E mezza oncia? Ed 1/3? Dai che ci state arrivando... Vediamo quindi di fare "pulizia" e chiarezza.
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di Robert P. Murphy


Con vari Stati che dibattono delle misure per elevare a status monetario l'oro, il gold standard è più politicamente rilevante ora rispetto a quanto lo fosse stato in decenni. Quando LA Times (per scegliere un esempio) pubblica un articolo spiccio e realistico che dice che gli "economisti" si oppongono uniformemente all'oro, i difensori dell'attuale sistema stanno diventando nervosi.

Proprio perché il gold standard ultimamente è un argomento caldo, è importante che le persone capiscano la sua logica. Nell'attuale articolo proverò a chiarire alcuni malintesi.



Tutti gli Economisti si Oppongono al Gold Standard?

Comprendo che sto rivelando la mia ingenuità ammettendo ciò, ma sono stato molto sorpreso dalla profondità della menzogna nell'articolo del LA Times menzionato sopra. Ecco il soffietto editoriale sotto il titolo, "Spingendo per un Ritorno del Gold Standard":

«L'idea di rendere il metallo prezioso a corso legale ha guadagnato diffusione in più di una dozzina di capitali di Stato, aiutata dal supporto del Tea Party e di altri che si sforzano per imbrigliare il potere federale. Gli economisti dicono che il piano sarebbe disastroso.»

Suppongo che l'ultima frase sia tecnicamente vera, ma è davvero ingannevole. E' un pò come se si dicesse: "Baskin-Robbins offre 31 gusti, ma i clienti comprano la cioccolata". Si, alcuni economisti dicono che un ritorno all'oro sarebbe disastroso ed ammetto che forse un'ampia maggioranza lo creda. Ma il soffietto editoriale di sopra lo fa sembrare come se praticamente tutti gli economisti si oppongano alla cosa, il che non è vero.

Lo scrittore Nathaniel Popper rinforza questo malinteso in due altri luoghi. Prova abbastanza chiaramente a mettere in contrapposizione uomini d'affari ignoranti e politici del Tea Party contro economisti professionisti. Per prima cosa scrive:

«Il fine ultimo è di far tornare la nazione al gold standard, in cui ogni dollaro sarebbe coperto da una quantità fissa di metallo prezioso. Gli economisti di tutti i tipi dicono che il piano sarebbe rovinoso, ma questo punto di vista è di scarso interesse per Pitts [un rappresentante di Stato della Sud Carolina].

"Francamente, penso che gli economisti delle università stiano pensando dentro i confini del loro piccolo mondo", dice Pitts. "Non affrontano i problemi reali." (enfasi aggiunta)»


Giusto per assicurarmi che il lettore afferri il punto della questione, in seguito Popper scrive questo nell'articolo:

«Gli Stati Uniti e la maggior parte del resto del mondo hanno operato in un pieno gold standard fino alla Grande Depressione. Gli economisti generalmente concordano che tale politica abbia aiutato a causare la depressione ed altre dure flessioni precedenti limitando la quantità di denaro che il governo potesse creare, limitando quindi la sua capacità di stimolare l'economia.

Gli studiosi dicono che muoversi ora verso un gold standard rallenterebbe probabilmente la già misera crescita dell'economia.

"Ad un certo punto potrebbe essere abbastanza folle provare col gold standard, ma non vi rimarrebbero più di quanto hanno fatto in passato" dice Allan Meltzer, un professore d'economia alla Carnegie Mellon University ed un critico dell'attuale politica monetaria della FED.

Data la mancanza di sostegno da parte degli economisti mainstream, gli attivisti si sono rivolti a testi scritti da esterni erigendoli a loro bibbie, come "Pieces of Eight", un libro fuori stampa di Vieira [un costituzionalista].»


Nell'intero articolo Popper non cita un singolo economista che è a favore del gold standard o che esprima un'opinione diversa. Ciò potrebbe essere accettabile, tranne per il fatto che Popper cita o fa riferimento a uomini d'affari, politici e l'avvocato Vieira (non sono a conoscenza del lavoro di Vieira e dovrebbe essere chiaro che non lo sto criticando).

Sarebbe facile per me accusare Popper di mentire, ma per tutto quello che so era così sicuro della stupidità del gold standard che non ha nemmeno provato a trovare economisti che attualmente insegnano nelle università (alcuni anche nella top 20 delle facoltà universitarie di specializzazione) che avrebbero avuto da dire cose interessanti sul gold standard. Personalmente conosco almeno 20 persone, quindi credetemi, ce ne sono là fuori se Popper o altri giornalisti volessero praticamente dare una possibilità al gold standard.

Per quanto riguarda i libri a cui fare pubblicità per quanto riguarda il gold standard, sicuramente ci sono volumi scritti da persone con un dottorato in economia. Un testo classico è The Theory of Money and Credit di Ludwig von Mises, mentre uno più nuovo e di facile lettura è What Has Government Done to Our Money? di Murray Rothbard. Il mio libro sulla Grande Depressione fa saltare il mito per cui il gold standard abbia avuto qualcosa a che fare con la stessa.



L'Oro Ha Causato la Grande Depressione?

Prima di andare avanti, lasciatemi analizzare un'affermazione in particolare. Ho scritto una lunga risposta qui, ma per ora dobbiamo domandarci: se il gold standard ha causato la Grande Depressione, che altro stava accadendo? Dopo tutto, il gold standard non fu implementato negli anni venti. Sebbene ci fossero state crisi industriali in abbondanza o panico finanziario nei cento anni precedenti, non c'era stata alcuna depressione globale prolungata che si avvicinasse all'esperienza degli anni trenta — proprio mentre sempre più paesi si univano al crescente mercato globale delle economie basate sull'oro. Quindi, è chiaro che non è abbastanza puntare alle "catene auree" del sistema monetario per spiegare cosa accadde nella Grande Depressione.

Così, incolpare il gold standard per la Grande Depressione è senza senso proprio come lo sarebbe se venisse incolpato per le politiche di "laissez-faire" di Herbert Hoover, il quale (anche se prendessimo seriamente la sua caricatura) non fu differente da tutti i suoi predecessori. Sarebbe come spiegare un particolare disastro aereo citando la gravità.

Come punto finale, non dimentichiamo che Roosevelt abbandonò il gold standard nel 1933. La Grande Depressione così persistette — dopo che fu abbandonato il presunto terribile gold standard — per almeno altri 8 anni (e io direi 13 anni, perché non penso che la Seconda Guerra Mondiale "aggiustò" l'economia), in quello che era ancora il peggior periodo economico nella storia degli Stati Uniti. E' bizzarro che il gold standard potesse provocare così tanta distruzione all'inizio degli anni trenta — anche se non abbia mai causato una cosa paragonabile a questa nella precedente storia degli Stati Uniti — e poi potesse continuare a "causare" la Grande Depressione, da 8 a 13 anni dopo che fu abbandonato. Ti inizia a far pensare se gli "economisti di tutti i tipi" sappiano di cosa stiano parlando.


"Non Puoi Mangiare Oro!"

Una delle obiezioni più assurde al ritorno di un gold standard è che "non si può mangiare oro". Non me la sono inventata; Dave Leonhardt del New York Times l'ha detto a Ron Paul quando difese tale idea sul Colbert Report.

Il dottor Paul non ha avuto la possibilità di rispondere (Colbert invece raccontò una storiella divertente sull'idolatria), ma sarebbe stato delizioso se avesse velocemente risposto: "Oh, così i sandwich si fanno con le banconote della Federal Reserve?" (Avremmo anche accettato: "Oh, quindi deduco che stia proponendo un hamburger standard per il dollaro?")

La totale assurdità dell'obiezione — quella per cui "non si può mangiare l'oro" — è che l'oro in realtà è una merce utile anche per scopi non monetari. E' vero, non si può mangiare oro, ma lo si può indossare, ci si possono riempire le carie e si possono curare le artriti con l'oro. Al contrario, tutto quello che si può fare con la valuta cartacea fiat è usarla per scambi ed è meglio che non si mantenga una grande porzione della propria ricchezza in dollari di carta, dal momento che il loro potere d'acquisto si erode costantemente col passare del tempo.



Gli Austriaci Non Favoriscono la Scelta del Mercato?

Ironicamente, in aggiunta alle critiche sconclusionate come quelle che escono dal LA Times, il gold standard ha critici dalla parte purista libertaria. Tali critiche spesso domandano: "Che ha di così speciale l'oro? Perché Ron Paul e così tanti altri presunti fan del libero mercato favoriscono il governo federale dicendoci cosa dovrebbe essere denaro?"

Ovviamente Murray Rothbard — e per quanto ne so ogni economista Austriaco vivente — avrebbe preferito che il denaro ed il settore bancario fossero tornati al settore privato, senza ricevere alcuna regolamentazione speciale né privilegi che li avrebbero distinti da qualsiasi altra industria. Ciò vuol dire che le banche sarebbero libere di emettere le loro banconote (coperte da riserve auree) se volessero, ma se ne emettono troppe e finoscono in un "assalto agli sportelli", il governo non manderebbe quella "banca in vacanza" in quel giorno e non allevierebbe l'istituto irresponsabile dai suoi obblighi contrattuali.

Quello in cui Rothbard ed i suoi seguaci moderni credono è che l'oro quasi certamente sarebbe una libera scelta degli individui in tutto il mondo, se fosse permesso loro di stabilire un tipo di denaro senza leggi a corso legale del governo e senza altri interventi che truccassero le carte.

Nel frattempo, dato che c'è la Federal Reserve (ed altre banche centrali), molti Austriaci (sebbene qui l'accordo non sia universale) credono che ripristinare la convertibilità del dollaro ad un peso fisso con l'oro sarebbe una mossa verso la giusta direzione, anche se ancora non fosse perfetto.

Lo scopo di riagganciare il dollaro all'oro sarebbe quello di rimuovere il più possibile dalla corruzione della politica e dagli interessi speciali, quella che eufemisticamente viene chiamata "politica monetaria" (una descrizione più cupa sarebbe "contraffazione legale"). Le persone considerano l'attuale FED come "indipendente", ma ovviamente ciò è assurdo. La FED come attualmente opera è chiaramente uno strumento di cartellizzazione che spinge nuovo denaro nelle tasche dei ricchi banchieri e ciò permette al governo di finanziare deficit enormi molto più a basso costo rispetto a quanto sarebbe altrimenti possibile.



"Quindi si Vuole che il Governo Stabilisca i Prezzi?"

Connessa alla critica precedente, alcuni puristi potrebbero chiedere: "Perché non si favorisce un prezzo guidato dal mercato per il dollaro e per l'oro? Che la domanda e l'offerta determinino i prezzi, non alcuni rigidi numeri tirati fuori dal cappello dei politici."

All'inizio questa obiezione potrebbe apparire plausibile, ma anch'essa non coglie il segno. Se la FED dovesse dire: "Annunciamo ora un nuovo obiettivo strategico per mantenere il prezzo dell'oro a $2,000 l'oncia da adesso fino alla fine dei tempi, ed inizieremo ad accumulare riserve d'oro per rassicurare gli investitori che saremo in grado di rispettare questo compito", ciò non sarebbe analogo al governo federale che dice: "Stabiliremo un prezzo minimo del lavoro a 7,25$ l'ora."

In un puro gold standard, quando la FED "fissa" il prezzo dell'oro in dollari non sta minacciando le persone con ammende o galera se volessero commerciare l'oro ad un prezzo differente. Piuttosto, la FED (o il governo in generale, se non ci fosse una banca centrale) aggiusterebbe la quantità di dollari esistenti per tenere fede all'obiettivo. Se le forze della domanda e dell'offerta fossero tali che il prezzo di mercato dell'oro fosse trasportato verso l'alto, diciamo, a $2,025 l'oncia, allora la FED (assumendo un obiettivo a $2,000) avrebbe bisogno di vendere parte dei suoi possedimenti d'oro,[1] il che:
  1. inonderebbe il mercato con nuovo oro e
  2. ridurrebbe la quantità di dollari nel sistema finanziario.

Questa politica di contrazione spingerebbe giù il prezzo dell'oro verso l'indice di $2,000.

Dall'altro lato, nessuno sarebbe così sciocco da vendere il proprio oro a meno di $2,000 l'oncia, se la FED (o il Tesoro) avesse una posizione sempre valida per chiunque volesse commerciare un'oncia d'oro per $2,000 in banconote della FED. Perché vendere il proprio oro ad un altro cittadino a (diciamo) $1,950 l'oncia, quando il governo degli Stati Uniti è sempre pronto a comprare quantità illimitate d'oro ad un prezzo fisso di $2,000 l'oncia?

Infine, un critico potrebbe (e praticamente l'ha fatto, sul mio blog) chiedere come questa organizzazione differisca dall'attuale? Dopo tutto, ora Bernanke "fissa" i tassi d'interesse, ma non mediante controlli dei prezzi. Invece, la FED aggiusta la quantità di riserve nel settore bancario in modo che il tasso dei fondi federali "determinato dal mercato" sia abbastanza vicino all'obiettivo della FED per il suo tasso d'interesse. Quindi non è fondamentalmente la stessa cosa come nel gold standard, con un "bene" differente che opera come merce monetaria?

Ci sono due problemi con questa obiezione. Primo, nell'attuale sistema la FED ha un'obiettivo mobile per i fondi federali. Al meglio, quindi, sarebbe analogo solo se il Federal Open Market Committee dicesse dopo ogni riunione: "Stiamo ora stabilendo il prezzo bersaglio dell'oro a tot. dollari. Tuttavia se la disoccupazione iniziasse a salire ed il core CPI fosse sotto il 2%, alzeremo il prezzo bersaglio dell'oro di $10 durante le prossime riunioni." Questo sistema non sarebbe assolutamente come il classico gold standard.

Tuttavia il problema più profondo dell'analogia col gold standard classico, è che il governo sta (imperfettamente) simulando cosa accadrebbe se il deanro fosse in realtà oro, con le persone che vanno in giro con monete d'oro nelle proprie tasche ed i mercanti che quotano i prezzi non in dollari bensì in grani o oncie d'oro. Il gold standard classico, fissando il dollaro come convertibile in un definito e costante peso d'oro, non introduce un altro prezzo: si presume che il dollaro sia un biglietto per redimere l'oro. Ciò in realtà non è come "fissare un prezzo", esattamente come definire un piede 12 pollici non è "pianificazione centrale".

Quale sarebbe nel libero mercato l'analogia con l'attuale strategia della FED di regolare i tassi d'interesse a breve termine? L'unica cosa che mi viene in mente è se il denaro-merce in una comunità non fosse qualcosa di tangibile come l'oro, l'argento o il tabacco, ma piuttosto bond overnight emessi dalle banche. Tuttavia cos'é il bond se non una promessa di consegnare denaro? Quindi come potrebbe essere denaro un bond a breve termine? A questo punto tralascio l'analogia, per paura che possa divenire permanentemente strabico.



Conclusione

Mentre la svalutazione della valuta da parte della FED raggiunge livelli letteralmente senza precedenti, sempre più americani si stanno svegliando nel valutare i meriti del denaro-merce. Tuttavia questa non è una moda popolare; c'è un'intera tradizione di eccellenti culture accademiche che parlano delle virtù del gold standard. Semmai egli tornasse sull'argomento, spero che critici come Popper del LA Times diano una migliore possibilità all'oro.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] L'operazione sarebbe automatica se il sistema fosse costruito sulle linee del gold standard classico. Le persone in tutto il mondo avrebbero la garanzia che potrebbero sempre scambiare $2,000 in banconote della Federal Reserve con un'oncia fisica d'oro. Semmai il prezzo di mercato dell'oro andasse al di sopra dei $2,000, gli speculatori potrebbero guadagnare profitti arbitrari comprando dallo Zio Sam a $2,000 e rivendendo l'oro sul mercato a di più.

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2 commenti:

  1. Una domanda, ma se in un sistema con gold standard una banca usasse parte dei propri profitti per comprare oro sul mercato internazionale, metterlo nelle sue riserve e stampare l'equivalente in moneta per poi prestarla, cosa succederebbe? Non si andrebbe a creare in questo caso un processo di aumento del credito in circolazione senza che sia aumentato previamente il risparmio?

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    1. Salve Anonimo. Sinceramente non vedo il problema. Se il credito emesso in circolazione è totalmente coperto dal prestito erogato, non esiste scollamento tra le preferenze temporali. Voglio dire, la banca qui non sta prestando il deposito di qualcun altro attraverso riserva frazionaria, bensì utilizza i suoi profitti per aumentare il bacino di persone raggiunte attraverso la sua attività di prestito. È il suo bilancio che sta mettendo a rischio, quindi pondererà adeguatamente il rischio.

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