I maiali nelle grandi banche, che ripongono la loro fiducia nella banca centrale e nei governi, vogliono continuare a mantenere le mani nella marmellata, a scapito della classe media. Ma quest'ultima non ci sta a pagare il conto e quindi è pronta a chiedere tassi d'interesse maggiori. Se i prestiti dovranno essere garantiti dai privati, saranno pesanti da ripagare; a meno che la banca centrale non faccia incetta del pattume obbligazionario dei governi. Il tutto in nome del "grande esperimento". In Europa, ad esempio, i tedeschi si oppongono quasi sempre ad ogni tornata di aiuti ai PIIGS. In Italia la CONSOB forza gli investitori a rimanere sulla barca che affonda impedendo di scaricare la spazzatura italiana (BTP). Non c'è via di fuga, la resa dei conti è stata solo rimandata. Ma i tempi si stanno accorciando. Ci sarà un grande default, siate preparati quindi a quello che accadrà dopo: se continuare sulla via fallimentare della moneta fiat o ritornare ad una moneta sonante. La Svizzera pare avere scelto.
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di Richard Daughty (alias The Mogambo Guru)
Charles Kedlac qui al Daily Reckoning chiede: "Cosa ci dovremmo fare con l'affermazione del teologo del tredicesimo secolo Tommaso d'Aquino [...] un uomo non può abbondare di ricchezze senza che ad un altro uomo ne manchino?"
Vi dirò cosa farci; il nostro Tommasino non sa un cavolo di economia, perché se un ricco vuole una vettura sofisticata, forse con alcune di quelle ruote ganze ed una pittura sgargiante, pagherà un sacco di denaro a molte persone che faranno in modo di trasformare quella vettura in una quattroruote all'ultimo grido.
L'articolo, ahimè, non era su tizi e macchine fiche, con foto di belle pollastre in abiti succinti spaparanzate seducentemente sulle cappotte, sui portabagagli, sui predellini, sui sedili e, meglio di tutte, piegate sui paraurti; ma parlava di avidità e di come certe persone pensassero ai miliardi di dollari che alcune persone fanno: “quelli di sinistra usano il termine come un epitaffio nei confronti di coloro che hanno successo, come riassunto dal senatore Bernnie Sanders "Quando il troppo è troppo?" che si è domandato nel suo appello veemente per far aumentare le tasse "sui ricchi".”
Te lo dico io quando, Bernie! E' la stessa domanda che mi sono posto su voi socialisti dementi! Quando il troppo è troppo? Non è troppo che la spesa locale, statale e federale siano cresciute fino a metà – metà! – di tutta la spesa di Tutto il Dannato Paese (TDP)? Non è troppo, per gridarlo ai quattro venti?
E per quel che riguarda le tasse sui ricchi, ti dirò io quando il troppo è troppo, Bernie. E' quando migliaia e milioni di persone si stancano di vendere beni e servizi al ricco e diventano nel processo loro stessi classe media, abbastanza da sostenere una gigantesca burocrazia del governo ed un'enorme e disperato sottoproletariato la cui unica fonte di sostegno sono i programmi del governo.
Fino a quel momento, il ricco diventerà più ricco ed il povero diventerà più povero perché tu, Bernie, ed i tuoi stupidi amici socialisti al Congresso spendete di più di quello che raccogliete in tasse, come avete fatto nei 50 anni passati – per mezzo secolo! – e la Federal Reserve ha dovuto creare nuovo denaro che qualcuno ha preso in prestito per comprare nuovo debito del governo, aumentando l'offerta di denaro ed aumentando l'inflazione nei prezzi, che colpisce per la maggiore i poveri, tu feccia idiota dei bassifondi che ami belare per i poveri ma praticamente spendi tutto il tuo tempo per danneggiarli!
E' ironico che egli lo possa fare, a lungo, solo in un sistema economico di denaro fiat, poiché questi tempi potrebbero fortunatamente arrivare ad una fine, come deduco da "A Comeback for Gold-Backed Money?" un saggio di Andrey Dashkov del Casey Research.
C'è qualcosa in questo titolo che mi da speranza che, sì, ritorneremo al denaro coperto dall'oro e così leggo più avanti dove egli scrive che per "le ragioni che sottolineò Aristotele 2,000 anni fa (è durevole, divisibile, regolare, solido, conveniente ed ha valore intrinseco), l'oro è il denaro migliore del mondo", con cui sicuramente concordo, anche se non menziona i benefici della bassa inflazione nei prezzi quando l'oro è usato come denaro, il che è una buona notizia per chiunque, specialmente per il povero, che non si può permettere di pagare prezzi alti.
Poi comincia con la Legge di Gresham, che è dove ho quasi smesso di leggere, perché io già la conosco la Legge di Gresham, che ha, come ricordo, qualcosa a che fare col denaro buono (oro ed argento) ed il denaro cattivo (carta e metallo comune), e come le persone che possiedono cattivo denaro rimangono Fottute Alla Grande (FAG). Immagino che ciò sia tutto quello che c'è da sapere, capito?
Ma apparentemente, ciò non accade tutte le volte! Egli spiega: "La Legge di Gresham ci spiega che il denaro cattivo scaccia quello buono, ma ciò è solo vero quando le leggi del corso legale hanno una grande influenza (incentivano le persone ad accumulare quello che viene percepito come denaro "buono" ed a spendere il denaro "cattivo" il più presto possibile)."
Il risultato è che: "Quando le persone rinunciano al corso legale, la Legge di Gresham si inverte ed il denaro buono scaccia quello cattivo." Il vecchio dietrofront!
Bè, questa è certamente una buona notizia ma solleva la domanda: "Quanto oro c'è per stabilire questa nuova Utopia dei prezzi stabili e della prevedibilità grazie ad un gold standard?"
Bè, secondo Wikipedia: "Il mondo ha possedimenti ufficiali per 30,562.5 tonnellate d'oro", dove "Una tonnellata è approssimativamente 32,150.75 oncie troy."
Abbastanza interessante: "alla fine del 2004 le banche centrali ed i fondi d'investimento possedevano il 19% di tutto l'oro al di sopra della terra come asset di riserva bancari" e costituiscono il secondo più grande possessore d'oro.
La stragrande maggioranza d'oro (52%) è posseduta sottoforma di gioielli!
Altra cosa interessante, 108 paesi nel mondo ora hanno almeno 813 oncie d'oro (0,1 tonnellate), l'ultima sulla lista è il Costa Rica.
Ormai è ovvio che la stragrande maggioranza dei paesi nel mondo stanno accumulando oro, ed anche voi siete nella maggioranza se state comprando oro.
Il vostro grande vantaggio è che non stanno accumulando argento! Ancora! Ora sapete perché io dico: "Whee! Questa cosa dell'investire è facile!"
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Ma in quanti sanno che il "doctor Angelicus" è il filosofo ufficiale della chiesa-stato romana? Che la sua incompetenza in fatto di economia è diventata dogma ufficiale da quando Leone XIII lo ha proclamato filosofo ufficiale della chiesa-stato romana?
RispondiEliminaUna incompentenza che è stata più volte ratificata da tutte le encicliche dalla Rerum Novarum in poi?
Una lettura interessante è "Ecclesiastical Megalomania" del collega di Gary North quando questi lavoravano per Ron Paul.
Una cosa che non sapevo a cui devo porre rimedio, a quanto pare. Grazie per la dritta Anonimo.
RispondiEliminaDi niente, ti pare.
RispondiEliminaDalla quarta di copertina:
- The noted English political philosopher A. P. D'Entrèves argued that "it is hardly possible for the modern man to accept the system which St. Thomas (Aquinas) founded...without renouncing the notion of civil and religious liberty which we have some right to consider the most precious conquest of the West." Ecclesiastical Megalomania explains the conflict between Roman Catholicism and freedom in detail, relying on official Vatican pronouncements to demonstrate that Roman Catholicism is hostile to constitutional government, political and economic freedom, and the private property order. The "Mother Church" is the mother of feudalism, the corporative state, liberation theology, the welfare state, and fascism -
1) occorrerebbe sapere in quale testo san Tommaso ha scritto questo poichè, ad esempio, nelle Questioni disputate o anche nella Somma teologica, inizia una questione riportando opinioni di diversi autori e poi sviluppa il proprio pensiero. Molto spesso dimostra come sia fallace basarsi sul principio d'autorità (ipse dixit) e come opinioni comuni siano false
RispondiElimina2) san Tommaso riteneva necessaria la proprietà privata in particolar modo dopo il peccato originale. Uniche eccezioni possono essere alcuni ordini religiosi (esempio francescani e domenicani)
saluti
Ciao Anonimo.
RispondiEliminaSto facendo alcune ricerche per capire da dove salti fuori la citazione, ma finora sono state infruttuose. Però mi sono imbattuto in altre citazioni che cozzano un pò col tuo punto 2:
«In sede teologica S. Tommaso d’Aquino insegna che l'uomo può legittimamente usare dei beni di questo mondo, che Dio ha messo a sua disposizione. Egli però "non deve avere le cose esterne (cioè i beni) come proprie, ma come comuni, cosicché uno possa parteciparne agli altri con una certa facilità nel caso di bisogno".[1] Qui si dice chiaramente che tutto quello che uno possiede, lo ha per darlo e condividerlo, non per accumularlo. E lo deve dare largamente: "con una certa facilità". S. Tommaso perciò si colloca perfettamente nella logica evangelica e patristica.[2] Egli non nega all’uomo il diritto a possedere; nega piuttosto che si possa utilizzare la proprietà privata in chiave egoistica, in quanto sottolinea la funzione sociale di tutto ciò che i singoli possiedono. Secondo una felice formulazione dell’Aquinate la proprietà privata è una soluzione della ragione umana in vista del bene comune.[3] Per questo motivo S.Tommaso non considera il diritto di proprietà privata come supremo diritto naturale, ma lo ritiene piuttosto un diritto secondario, inseparabile dal dovere primario di porsi al servizio del bene comune. [4]»
Note
[1] S. TOMMASO, S. Th. II-II, 66, 2
[2] Cfr. E.CHIAVACCI, op. cit.. pp.40-44; H. FITTE, op. cit., pp. 208-211.
[3] “Proprietas possessionum non est contra ius naturale, sed iuri naturali superadditur per adinventionem rationis humanae” (S.TOMMASO, S. Th, II.II, q.66, a. 2, ad 1).
[4] H. FITTE, op.cit., p. 211; cfr. anche A. UTZ, Il concetto del diritto di proprietà nella dottrina sociale della Chiesa e il suo rapporto con l’ordine economico, in AA.VV.,“Dottrina sociale della Chiesa e ordine economico”, EDB, Bologna 1992, pp.41-46.
Buongiorno. Direi che:
RispondiElimina1)il testo delle EDB del 1992 travisa il testo di san Tommaso secondo una prospettiva catto-comunista (coerente con l'orientamento delle EDB)(vedi oltre)
2)LA Questione 66 a2 indaga "Se sia lecito a un uomo possedere in proprio qualche cosa". Nel primo argomento san Tommaso cita dei pareri che sembrano negare la proprietà privata (Nb. come si vedrà in seguito questo non è il pensiero dell'aquinate come invece sembra dalla lettura del testo delle EDB). Poi Tommaso riposta delle opinioni a FAVORE della proprietà privata. Infine propone il suo ragionamento:"RISPONDO: Due sono le facoltà dell'uomo rispetto ai beni esterni. La prima è quella di procurarli e di amministrarli. E da questo lato è lecito all'uomo possedere dei beni propri. Anzi questo è persino necessario alla vita umana, per tre motivi. Primo, perché ciascuno è più sollecito nel procurare ciò che appartiene a lui esclusivamente, che quanto appartiene a tutti, o a più persone: poiché ognuno, per sfuggire la fatica, tende a lasciare ad altri quanto spetta al bene comune; come capita là dove ci sono molti servitori. - Secondo, perché le cose umane si svolgono con più ordine, se ciascuno ha il compito di provvedere qualche cosa mediante la propria industria: mentre sarebbe un disordine, se tutti indistintamente provvedessero a ogni singola cosa. - Terzo, perché così è più garantita la pace tra gli uomini, contentandosi ciascuno delle sue cose. Infatti vediamo che tra coloro i quali possiedono qualche cosa in comune, spesso nascono contese.
L'altra facoltà che ha l'uomo sulle cose esterne è l'uso di esse. Ebbene, da questo lato l'uomo non deve considerare le cose come esclusivamente proprie, ma come comuni: cioè deve esser disposto a parteciparle nelle altrui necessità. Di qui il comando dell'Apostolo: "Ai ricchi di questo secolo comanda di esser generosi, e di comunicare i loro beni". SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: 1. La comunanza dei beni viene attribuita al diritto naturale, non perché questo impone di possedere tutto in comune e niente in privato; ma perché la distinzione delle proprietà non dipende dal diritto naturale, bensì da una convenzione umana, la quale, come abbiamo già notato, rientra nel diritto positivo. Perciò il possesso privato non è contro il diritto naturale; ma è uno sviluppo di esso dovuto alla ragione umana.
http://www.carimo.it/somma-teologica/II_II_q66.htm#2
3)52 questioni dopo si trova (nella questione 118) quella frase citata nell'articolo del mogambo guru e Charles Kedlac "un uomo non può abbondare di ricchezze senza che ad un altro uomo ne manchino". Il contesto non è la defizione di proprietà privata, ma dell'avarizia (splendidi esempi potrebbero essere i creatori di fiat money e non i singoli cittadini risparmiatori imprenditori.)RISPONDO:[...] beni esterni non sono che beni utili per il raggiungimento del fine, come abbiamo spiegato sopra. Dunque la bontà dell'uomo nei loro riguardi consiste in una certa misura: e cioè consiste nel desiderare il possesso delle ricchezze in quanto sono necessarie alla vita, secondo le condizioni di ciascuno. Quindi nell'eccedere codesta misura si ha un peccato: e cioè nel volerne acquistare, o ritenere più del dovuto. E questo costituisce l'avarizia, la quale viene definita "un amore immoderato di possedere". Perciò è evidente che l'avarizia è peccato.
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLTÀ: [...] L'avarizia può essere immoderata in due maniere rispetto ai beni esterni. Primo, direttamente, cioè nell'acquistarne e nel conservarne più del dovuto. E da questo lato essa è un peccato contro il prossimo: poiché nelle ricchezze materiali uno non può sovrabbondare, senza che un altro rimanga nell'indigenza, perché i beni temporali non possono essere posseduti simultaneamente da più persone.
http://www.carimo.it/somma-teologica/II_II_q118.htm#1
Saluti