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di Gary North
Di tanto in tanto vediamo un tentativo ufficiale per una discussione su cosa gli economisti della Federal Reserve vorrebbero che la gente credesse, ovvero che il sistema bancario è sicuro. Ciò vuol dire riserva frazionaria. Ciò vuol dire un sistema bancario sicuro e fraudolento. Ciò vuol dire un sistema bancario fantasioso.
Tutta la riserva frazionaria si basa su una promessa legale: puoi riprendere i tuoi soldi in ogni momento. Tuttavia il denaro che si deposita è prestato dalla banca. Ciò vuol dire che il vostro denaro è andato. Allora come fate a ritirarlo in ogni momento? Solo se:
- il denaro è prestato su una base di "ripagamento istantanea", o
- difficilmente se ognuno ritira nello stesso tempo.
La banca vi ripagherà coi suoi piccoli fondi neri per i ritiri. La prima opzione afferma che il debitore è sempre in una posizione per ripagare in qualsiasi momento, il che è ovviamente ridicolo per la maggior parte di corporazioni ed imprese che contraggono prestiti. Non accetteranno simili termini. La seconda opzione è egualmente ridicola durante una crisi bancaria.
In altre parole, tutta la riserva frazionaria è basata su un inganno legale dei depositanti. Un depositante non può riprendere il proprio denaro quando molti altri depositanti vogliono riprendere il loro denaro. Ciò si chiama assalto agli sportelli. Tutti i sistemi a riserva frazionaria sperimentano infine assalti agli sportelli.
Durante gli assalti agli sportelli, i banchieri invocano il governo per salvarli. Il governo e la banca centrale salvano solo le più grandi banche. Lasciano andare a gambe all'aria le piccole banche. Poi le grandi banche comprano gli asset di quelle piccole ormai fallite a prezzi scontati. Il governo (FDIC) ripaga i depositanti con 250,000$ o meno. I contribuenti pertanto finanziano gli acquisti folli delle grandi banche. Ciò è giustificato come "salvataggio del sistema bancario". I politici forniscono i soldi dei contribuenti in ogni momento.
Ricordo di una testimonianza in diretta del membro del Congresso Brad Miller, un membro del Congresso democratico dalla North Carolina, proprio prima il salvataggio TARP. Disse che i suoi elettori erano uniformemente divisi tra "no" e "dannatamente no". Egli ovviamente votò per il salvataggio, come hanno fatto la maggior parte dei suoi colleghi. Ovviamente fu ri-eletto.
Gli elettori in realtà non se ne preoccupano. Hanno protestato per i salvataggi, ma hanno rifiutato di imporre sanzioni negative a tutti i membri del Congresso che hanno votato per il TARP. A meno che non ci sia dolore reale, di solito ri-eleggono i loro membri del Congresso. Percepiscono, giustamente, che le loro opzioni non contano quando le grandi banche invocano sussidi durante una crisi. Gli elettori vogliono i loro salvataggi per tutta la vita, e fintanto che i loro membri del Congresso portano a casa il maiale, non se ne interessano veramente. Con "interessarsene" intendo un voto automatico per lo sfidante alle elezioni successive. I membri del Congresso generalmente capiscono una sola cosa: sconfitta alle prossime elezioni. Ron Paul non se ne preoccupa, e forse nemmeno Dennis Kucinich, ma la maggior parte di loro se ne preoccupa profondamente.
Così lo scopo primario della maggior parte dei politici, di tutti i burocrati e di tutti i banchieri centrali è quello di assicurarsi che gli elettori non sentano dolore – almeno non un dolore così intenso che possa condurre a:
- un nuovo Congresso,
- tagli del budget per i burocrati e
- la nazionalizzazione della banca centrale.
UN BANCHIERE CENTRALE IMPAURITO
Il 3 giugno Dave Tarullo, un membro del Consiglio Direttivo della Federal Reserve, un'istituzione posseduta dal governo, diversamente dalle banche Federal Reserve regionali, ha tenuto un discorso al Peter G. Peterson Institute for International Economics. Peterson fino al 2007 era il presidente del Consiglio per gli Affari Esteri. In quanto tale, era tra gli uomini più influenti nel mondo. Fu Segretario del Commercio (1972-1973). Fu amministratore delegato della Lehman Brothers (1973-1984). Co-fondò il Blackstone Group. Era preoccupato per il debito federale crescente, dentro e fuori dal budget, che veniva giustamente percepito come una minaccia ai mercati di capitali del mondo.
Il tema di Tarullo era il rischio sistemico del sistema bancario interconnesso del mondo. Questo è sicuramente un tema rilevante. Quando penso al sistema bancario mondiale, penso alla canzone sulla guerra nucleare di Tom Lehrer di una generazione fa: "We will all go together when we go. Every Tom, Dick, Harry, and Every Joe."
Si è focalizzato sui requisiti della legge Dodd-Frank per cui la Federal Reserve stabilisce gli standard prudenziali per "le istituzioni finanziarie sistemicamente importanti oppure, come sono ora generalmente conosciute, i “SIFI”. Mi concentrerò sulla necessità di standard di capitali più rigorosi, che ha generato particolare interesse."
Tenete a mente questo acronimo: SIFI. Vuol dire banche molto grandi, altamente indebitate, corporazioni altamente redditizie il cui collasso creerebbe una reazione a catena nei mercati finanziari. Nei vecchi tempi i SIFI erano chiamati TBTF: troppo grandi per fallire.
Tarullo ha fatto un'ammissione significativa: "Dopo tutto, abbiamo sperimentato una crisi finanziaria sistemica ed è questa che ci ha portato alla Grande Recessione che oggi ci affligge." Questa è la linea ufficiale di partito. Era usata per giustificare il TARP e gli altri salvataggi del 2008, come gli scambi a valore di facciata di debito liquido del Tesoro classificato come AAA posseduto dalla FED con asset tossici posseduti dai SIFI. Per un'analisi scettica della linea di partito, leggete la risposta di David Stockman.
Tarullo ha ammesso che il vecchio sistema di regolamentazione ha fallito nell'affrontare il rischio sistemico. O, per metterla in maniera differente, il cavallo è scappato dal fienile ed ora la legge Dodd-Frank ha aumentato la repsonsabilità della FED nel regolare in modo migliore le cose. Ma la FED ha regolato il sistema già da prima. Questa è la risposta standard del governo: riconpensare i fallimenti con maggiori responsabilità.
«Il regime regolatorio pre-crisi si è incentrato maggiormente sulle aziende oppure, per usare il gergo contemporaneo, sui rischi "microprudenziali". Anche secondo i suoi stessi termini, questo regime non è stato all'altezza di garantire sicurezza alle aziende finanziarie. Ma non ha nemmeno tentato di indirizzarsi ai rischi sistemici più ampi con l'integrazione di mercati di capitali e di prestiti tradizionali delle banche, inclusa l'emersione di complessi finanziari molto grandi che sono andati a cavallo di questi due domini, mentre operavano sullo sfondo di un sistema bancario ombra in rapida crescita.»
Ma le cose saranno diverse Molto Presto Ora. La FED regolerà le grandi banche su un'ampia (macroeconomica) base. Ciò presume che una commissione di burocrati stipendiati che non possiede le banche oppure abbia in esse un qualsiasi asset a rischio, sarà in grado di progettare regole contro un fallimento che coordineranno le decisioni dei depositanti e dei banchieri all'intero degli Stati Uniti. Ovviamente il sistema è internazionale. Così gli Stati Uniti sono dipendenti da decisioni prese da burocrati, banchieri e depositanti nel mondo. Ma la Dodd-Frank non li copre.
«Un regime regolatorio post-crisi deve includere una componente "macroprudenziale" significativa, una che si direzioni verso due distinte, ma associate, tendenze nei mercati finanziari moderni: primo, l'alto livello di correlazione di rischio tra i tanti attori nei mercati con operazioni rapide, in particolare dove sono coinvolte le quantità sostanziali di leveraggio o trasformazione di maturazione. Secondo, l'emersione di istituzioni finanziarie di una certa grandezza, interconnessione ed indebitamento per cui il loro fallimento potrebbe minacciare l'intero sistema.»
In breve gli economisti della FED, che hanno fallito nel prevedere cosa sarebbe accaduto ad alcune banche nel 2008, ora stanno per prevedere cosa accadrà a molte banche, incluse le banche multinazionali che sono interconnesse con i SIFI di tutto il mondo.
Ha assicurato coloro che lo ascoltavano che "Nessun altro vuole un altro programma TARP". Nessuno vuole l'iperinflazione, la Grande Depressione II, o entrambi. La domanda è: che può fare un manipolo di regolatori per impedire ciò? "In modo da evitare la necessità di un nuovo TARP in un certo momento in futuro, il sistema regolatorio deve ora indirizzarsi al rischio di fallimenti disordinati dei SIFI."
C'é un problema teorico qui. Il rischio può essere stimato dall'uso di un'analisi statistica. Un esempio sono le tabelle dell'assicurazione sulla vita. L'incertezza non può essere stimata, come anche le tabelle dell'assicurazione sulla vita durante una guerra nucleare. Questi sono chiamati "atti di Dio" e le compagnie d'assicurazione scrivono contratti per sfuggire alle passività.
Un fallimento sistemico è innescato da un evento che non è governato dalla legge dei grandi numeri, per esempio, l'analisi sul rischio. E' innescato da un evento che è intrinsecamente incerto. Ecco perché il Long Term Capital Management è morto nel 1998, nonostante le sue formule sofisticate basate sul lavoro di due economisti vincitori di un premio Nobel.
Egli si è poi riferito ad un accordo internazionale conosciuto come Basilea III. Questo è il successore di Basilea II, che non fu rispettato. "I requisiti di Basilea III, per una migliore qualità del capitale, per una migliore ponderazione del rischio, per rapporti di capitale minimo più alti e un cuscinetto di protezione del patrimonio, includono una componente chiave del programma di riforma post-crisi." Il tutto suona così rassicurante. Ma a quale autorità la commissione deve imporre sanzioni? Nessuna. "Sebbene alcune caratteristiche di Basilea III riflettono interessi macroprudenziali, in generale era una strategia microprudenziale." In breve, ignora Il Grande Disegno.
Dobbiamo prestare attenzione al Grande Disegno. "Noi" vuol dire gli economisti della Federal Reserve che hanno le formule, ma che non sono stati così furbi da vincere un premio Nobel.
Ecco il problema:
«Ci sarebbero delle esternalità molto negative associate al fallimento disordinato di qualsiasi SIFI, a differenza dei costi a cui incorrono l'azienda ed i suoi azionisti. Il fallimento di un SIFI, specialmente in un periodo di stress, aumenta significativamente le possibilità che le altre aziende finanziarie falliranno....»
Ha detto che i SIFI devono aumentare le loro riserve di capitale. Capitale incrementato vuol dire basso indebitamento. Vuol dire una riduzione delle ROI: rendite dagli investimenti. Quindi un SIFI non farà ciò senza regolamentazione. "Un SIFI non ha incentivi a portare abbastanza capitale da ridurre le possibilità di perdite sistemiche. L'approccio macroprudenziale di Basilea III non li forza a fare ciò." Vero. Quindi, cosa farà la FED in proposito? E come, esattamente, può la FED per indurre un SIFI estero a fare ciò?
Cosa è stato fatto finora? Sono state create commissioni. Un concetto base della teologia di tutti i governi moderni: salvezza tramite una commissione. "Insieme col FDIC, la Federal Reserve rivedrà i piani di delibera richiesti dalla Dodd-Frank per le grandi istituzioni e, dove necessario, introdurrà cambiamenti per facilitare la risoluzione ordinata di queste aziende."
«Tuttavia dobbiamo ammettere che siamo ad una certa distanza dal raggiungere questo scopo. Le complessità pratiche e legali implicate dall'insolvenza di un SIFI con sostanziali asset in molti paesi, renderanno la sua risoluzione ordinata un compito scoraggiante, almeno per il futuro prevedibile. Allo stesso modo se diversi SIFI dovessero andare sotto un duro stress, come nell'autunno 2008, anche la squadra di funzionari meglio preparata sarebbe sotto pressione per gestire risoluzioni multiple simultanee.»
Capisco. "Una certa distanza". "Complessità pratiche". "Compito scoraggiante". In breve, non sanno quello che stanno facendo. Le formule non sono ancora chiare. Le sanzioni appropriate non sono ancora nei libri. Quindi è una questione di "prega e rattoppa". Come al solito è la burocrazia.
"HO UN PIANO"
Egli ha offerto un programma di cinque punti. Il primo punto è la scelta:
«[...] un requisito di capitale aggiuntivo dovrebbe essere calcolato usando una metrica basata sull'impatto del fallimento di un'azienda sul sistema finanziario generale. La grandezza è solo un fattore che va considerato. Di maggiore importanza sono le misure direttamente correlate con l'interconessione dell'azienda con il resto del sistema finanziario. Diversi documenti accademici provano a sviluppare questo concetto basato su deduzioni, legate all'interconnessione, da dati dei prezzi di mercato, usando modelli statistici abbastanza elaborati.»
Oddio. Documenti accademici! Si, cari amici, documenti accademici, scritti da economisti con un dottorato che non hanno mai gestito una banca o qualsiasi altra cosa. E' quello che ci serve!
«Altri hanno proposto di usare fattori prontamente osservati come asset e passività di aziende intra-finanziarie, attività transfrontaliere e l'uso di vari e complessi strumenti finanziari.»
Quindi, gli esperti non concordano. Sorpresa, sorpresa! Quindi quale sistema la spunterà? Nessuno. Una commissione deciderà come coordinare tutte queste soluzioni proposte.
«Secondo, la metrica dovrebbe essere trasparente e replicabile. Nello stabilire la metrica, ci sarà un compromesso tra la semplicità e la sfumatura. Per esempio, usare un maggior numero di fattori potrebbe catturare più elementi di collegamenti sistemici, ma qualsiasi formula che combina molti fattori usando uno schema di ponderazione stabilito ptrebbe creare effetti non voluti.»
Sapete: la trasparenza. E' il nuovo mantra. E' una revisione de "trattati pubblici, stabiliti pubblicamente" di Woodrow Wilson. Fidatevi di loro!
"Collegamenti sistemici". "Formula che combina molti fattori". "Schema di ponderazione stabilito". Si! Si! Ci credo!
«D'altra parte, usare un piccolo numero di fattori che misurano i collegamenti finanziari più ampi potrebbe ridurre le opportunità di effetti non voluti, ma al costo di una certa sensibilità verso gli attributi sistemici delle aziende. Qualunque sia il set di fattori infine scelti, la metrica dovrà essere chiara per le aziende finanziarie, i mercati e le persone.»
Chiaro. E' tutto chiaro. Non vi pare chiaro? Per me si.
Questa è trasparenza, bene: la trasparenza del vestiario indossato dall'imperatore, che aveva i migliori sarti che i soldi potevano acquistare.
Tarullo va avanti poi. Il quinto punto era straordinario: cooperazione internazionale con agenzie indipendenti, tutto in accordo con gli standard di Basilea III, che saranno imposti dal 2019. Lo hanno promesso!
«Quinto, i requisiti degli Stati Uniti per standard migliori di capitale dovrebbero essere, per quanto possibile, coerenti con gli standard internazionali. La dura miseria o il duro fallimento di una istituzione bancaria estera di ampie dimensioni e di portata mondiale, potrebbe avere effetti sul sistema finanziario degli Stati Uniti paragonabili a quelli causati dal fallimento di un'azienda interna simile. Le complessità della risoluzione transfrontaliera di tale aziende, alle quali mi riferivo prima, si applicano egualmente alle istituzioni estere. Per queste ragioni, abbiamo richiesto alla Commissione di Basilea migliori standard di capitale per i SIFI mondiali più importanti.
Raggiungere ed implementare tali standard promuoverebbe una stabilità finanziaria internazionale mentre eviterebbe svantaggi competitivi significativi per qualsiasi azienda del paese. Vorrei far notare a tal proposito che sarà essenziale che gli standard di capitale di ogni SIFI mondiale, come anche Basilea III, siano rigorosamente imposti in tutti i paesi compresi nella Commissione di Basilea.»
Ho riassunto metà del suo discorso. Il resto è egualmente concreto, realistico ed ispiratore. Potete leggerlo qui.
CONCLUSIONE
Questo è il massimo che la FED può offrire. Questa è una soluzione per il rischio sistemico proposta da un membro del Consiglio, che è difatti un'incertezza sistemica. E' una soluzione proposta da un burocrate stipendiato per le incertezze intrinseche imposte dalla riserva frazionaria – un sistema i cui maggiori giocatori sono politicamente protetti dal fallimento e che pertanto finanzia alti indebitamenti ed alti ricavi... fino al giorno in cui il domino inizierà a cadere.
Ci viene chiesto di credere che gli economisti della Federal Reserve possano progettare un sistema coerente ed attuabile di controlli per proteggere il mondo dalle banche indebitate che sopravvalutano le capacità delle loro formule di proteggerle dall'incertezza. Ci viene chiesto di credere che gli economisti stipendiati della FED e delle altre banche centrali possano produrre una formula migliore e poi imporla in modi che i banchieri in cerca di profitti non possano evadere.
La mia conclusione: ce ne andremo tutti insieme, quando ce ne andremo.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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