Bibliografia

sabato 9 luglio 2011

Il Genocidio E' Democratico

Avete mai riflettuto sulla classica frase "portare la democrazia"? Ogni volta che mi é capitato di ascoltare questo periodo ho sempre compatito coloro che stavano per ricevere tale "regalo" dagli amici occidentali. Ma, ovviamente, come facciamo a rifletterci su se ogni volta viene celebrato il rito democratico qui da in occidente? Cosa ha ottenuto il popolo dalle varie inculature elettorali? Questa della maggioranza é un semplice paravento dove le pecore che si recano nei sacri vestiboli elettorali si traformano in lupi che, in branco, sbranano quello che rimane di coloro che comprendono come il macello non sia un ambiente adatto alla propria salute. Bisogna smettere di incensare le cosidette "missioni di pace", i babbei che si vanno a fare trucidare in lande desolate e gli eventi improduttivi che scaturiscono da tutte le decisioni prese da lor signori che, forti del "nostro mandato", possono agire sconsideratamente e raggirare le persone con la neolingua.
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di Mark R. Crovelli


E' un fatto curioso che le persone nel mondo moderno siano arrivate a venerare la democrazia allo stesso modo che sono venute ad aborrire il genocidio. Si potrebbe pensare che se la democrazia é una cosa così bella quando si da alla maggioranza il diritto di fare quello che vuole, allora il genocidio é meraviglioso per la stessa ragione. Dopo tutto, il genocidio é di solito nient'altro che un'espressione brutale dell'opinione della maggioranza in un dato territorio per cui una certa minoranza della popolazione debba essere sterminata. C'é niente di notevolmente più democratico di questo fatto?

C'é più che una semplice somiglianza qui. Il concetto di democrazia ed il concetto di genocidio sono identici in qualsiasi modo eticamente rilevante. La democrazia é un sistema per raggiungere soluzioni politiche che sono considerate accettabili da una maggioranza della popolazione. Questo é precisamente quello che caratteristicamente é il genocidio. E' una soluzione politica ad un problema avvertito che é considerata accettabile dalla maggioranza della popolazione in un dato territorio. Sicuramente ci sono alcune persone che in un bagno di sangue non hanno nulla a che fare, ma la stessa cosa é vera per ogni risultato scaturito democraticamente. Pensate a tutte quelle persone che hanno votato per Hillary Clinton nelle primarie del partito Democratico nel 2008, ma si sono accontentate senza entusiasmo di Obama nell'elezione generale.

E' inutile obiettare che il concetto di "democrazia" é non-violento per definizione. Si soleva dire lo stesso per il concetto di "socialismo", secondo cui anch'esso era ritenuto non-violento per definizione – perlomeno finché il conto dei morti causati dai socialisti raggiunse un punto in cui era troppo imbarazzante per le persone oneste ignorarlo. Il conto dei morti causati dalle democrazie non ha certo raggiunto l'impressionante conto dei morti causati dai socialisti, ma è certamente abbastanza ampio che dovrebbe imbarazzare chiunque sostenga che la democrazia é non-violenta per definizione. Questo si aggiunge al fatto che definire qualcosa come non-violento non vuol dire che lo sia davvero nella realtà.

E' inoltre inutile obiettare che le democrazie a volte hanno costituzioni per proteggere le minoranze dall'attacco delle maggioranze. Questa obiezione tralascia il fatto lampante che le costituzioni posso essere modificate o abolite...dalla maggioranza dei voti! Una costituzione proteggerà così le minoranze fintanto che la maggioranza accetta l'idea che le minoranze hanno diritti; un fatto chiaramente evidenziato dalla schiavitù dei neri difesa dalla costituzione americana. Se la maggioranza dovesse cambiare la sua idea sui diritti della minoranza, ha sempre la capacità di modificare, abolire o semplicemente ignorare la costituzione secondo le sue intenzioni. In altre parole, non c'é ragione per cui una maggioranza in una data popolazione non potrebbe compiere un genocidio con il permesso esplicito della costituzione democraticamente creata.

Detto ciò, é un errore intellettuale di proporzioni gargantuesche affermare che la democrazia ed i diritti individuali vanno di pari passo, oppure affermare che la democrazia ed il genocidio sono antitetici. I governi democratici, perfino i governi democratici rappresentativi, sono solamente un mezzo per la maggioranza di imprimere la sua volontà sulle minoranze. E' la legge della folla travestita in una livrea legale. I bagni di sangue commessi dalle maggioranze intorno al mondo potrebbero difettare dell'abbigliamento legale e delle urne elettorali, ciononostante sono del tutto democratici. Infatti il genocidio si avvicina all'ideale di "democrazia diretta" anche più dell'effeminata e rappresentativa forma di democrazia praticata in occidente, dal momento che la maggioranza delle persone in un bagno di sangue genocida partecipa praticamente all'azione.

Se credete che gli individui hanno diritti dati da Dio o dalla natura che non dovrebbero essere violati dalla folla, allora non dovreste avere niente a che fare nella difesa di un sistema di governo che rende la legge dipendente da cosa la folla democratica pensa di momento in momento. Infatti se credete nei diritti individuali, allora dovreste detestare l'idea che la cosidetta "maggioranza" possa fare tutto quello che vuole. Poichè accettare che la maggioranza possa legittimamente creare leggi o selezionare i "leader" o fare qualsiasi altra cosa, é solo un passo in più su una via che porta ad accettare che la maggioranza decida chi debba vivere e chi debba morire. Incoraggiare la folla democratica a fare ciò che vuole in una determinata area della legge, la incoraggia a fare qualsiasi cosa voglia indiscriminatamente.

Se oggi difendete la legge della folla democratica quando vi fa comodo, su quali basi obietterete quando i suoi impulsi diventeranno sgradevoli od omicidi? Al meglio potreste essere giustamente etichettati come ipocriti solo per aver difeso il governo democratico quando vi faceva comodo, come é il caso di così tanti tizi a Washington che piangono per il genocidio democratico in Rwanda mentre allo stesso tempo tentano di esportare la democrazia intorno al mondo. Al peggio potreste scoprire che siete uno della minoranza su cui la folla democratica ha puntato gli occhi, e vi potreste ritrovare a marcire in prigione oppure in una fossa comune. Dopo tutto, la folla democratica soleva prendere di mira i neri proprio perché erano di colore nero ed attualmente ha i suoi puntati gli occhi sui tossicodipendenti, molti dei quali si ritrovano schiaffati in carcere senza ragione perché alla folla non piaciono certe piante, ma la folla democratica potrebbe facilmente cambiare idea e prendere di mira gruppi di minoranze di cui siete parte.

Per il bene della coerenza intellettuale e della civiltà umana in generale, é fondamentale che l'uomo perda la sua riverenza per il governo della folla democratica. Egli deve arrivare a rivalutare i suoi stessi diritti e la sua dignità non dovrebbe mai essere sottomessa all'opinione della maggioranza, e non dovrebbe prendere parte alle decisioni della folla attraverso il voto o qualsiasi altro mezzo che deruba gli altri uomini dei loro diritti.

L'essenza della civiltà umana non deriva dall'arbitrarietà, dalla legge democratica creata dalla folla, ma piuttosto dal contratto volontario, dallo scambio volontario, dalla coesistenza pacifica e dai diritti di proprietà privata. La difesa dei valori e la creazione di leggi per sostenerli non richiede urne elettorali oppure una folla che prenda decisioni di qualsiasi tipo. Richiede solo che il singolo uomo creda nella pace, nella prosperità e nella proprietà, e che allontani individui ed organizzazioni che possono distruggere questi valori. Ciò include, anzitutto, la tassazione, le guerre, lo Stato regolatore e soffocante.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Bellissimo. Utopico ma bellissimo.

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  2. Ciao niki. Leggendo alcuni passi della Montessori, realizzavo che forse quello che ha reso utopici gli auspici di questo articolo (contratto volontario, scambio volontario, coesistenza pacifica, diritti di proprietà privata) sono state le scuole in primo luogo.

    L'implementazione del modello del kindergarten è stata la chiave di volta per soggiogare l'umanità ad una schiavitù insegnata fin dai primi anni di vita.

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