di Johnny Cloaca
Andiamo al nocciolo della questione: l'oro. Da dieci anni l'oro è in un bull market, ma le persone iniziano a dicentare "irrequiete": c'è chi è scettico che ciò possa continuare, c'è chi dice si sia raggiunto il picco, ecc. Insomma, il ventaglio delle opinioni lì fuori non manca e c'è chi abbozza anche delle date sulla discesa (bear market) dell'oro.
Per come la vedo io abbozzare una data ora è molto complicato. O per meglio dire, un cronometraggio temporale simile penso sia altamente aleatorio. Ci sono molti fattori in gioco che tirano le fila del prezzo dell'oro, ad esempio:
- Fiducia nella moneta fiat e nelle politiche del governo.
- Monetizzazione del debito.
- Acquisti in massa da parte di paesi in via di sviluppo.
Come credo sia noto, l'oro sta segnalando che ci sono delle politiche monetarie errate da parte delle banche centrali che per sostenere i loro "amici" affossano il potere d'acquisto della moneta a scapito, fondamentalmente, di Main Street (i poveracci della strada come me e voi); come ricorda molto bene l'economia Austriaca, l'oro è un ottimo bene rifugio per proteggere i propri risparmi in periodi di stampa a tavoletta (ad esempio, oltre il QE della FED ora anche la BCE, con i prestiti allo zombie Grecia, rimetterà mano alla stampante). Quindi la fiducia in calo nel governo fa si che sempre più gente si direzioni verso l'oro; qualora la monetizzazione avesse fine e si tornasse ad un periodo di fiscalità sensata (è un esempio che si potrebbe vedere solo in una puntata di "Ai Confini della Realtà", ovviamente) allora le persone smetterebbero di acquistare oro e tornerebbero ad avere fiducia nelle politiche monetarie del governo. L'oro a questo punto raggiungerebbe il picco e poi calerebbe regolarmente.
Ma come è ormai chiaro, i governi e le banche centrali hanno la situazione sotto controllo come Willy il Coyote ha la miccia della dinamite sotto controllo. Sarà un bel botto e se ci si farà trovare impreparati... bè, si potrebbe fare la fine dell'udito di Pete Townshend.
Poi, come evidenziavo nel precedente articolo, ci sono paesi come Cina ed India che ne stanno acquistando in massa e ciò non farà altro che far salire il prezzo. Sentiamo anche il parere di David Galland, su questo punto:
Mentre ci sono molte ragioni per cui l'oro e l'argento potrebbero aumentare ancora di più e le valute create dal nulla affondare invece, al nostro recente summit del Casey Research a Boca Raton Mike Maloney ha sottolineato un fatto di cui, ovvio con il senno di poi, non avevo mai sentito parlare in precedenza.
Ovvero che durante l'ultimo grande mercato al rialzo dei metalli preziosi negli anni settanta, solo il 10% del mondo poteva possedere oro – sia a causa di restrizioni legali sia a causa di mancanza di capitale liquido.
Oggi pochi paesi proibiscono il possesso d'oro ed un'alta percentuale della popolazione mondiale è uscita dalla povertà.
La Cina fornisce l'esempio più appropriato, attraverso la legalizzazione del possesso d'oro ed argento per i cittadini nel 2004 ed una crescita esplosiva del PIL nazionale che ha generato un'enorme ondata di acquisti d'oro da parte dei cinesi.
A conferma di ciò, vediamo il seguente estratto di un recente articolo del Wall Street Journal:
«Gli investitori cinesi stanno portando via monete e lingotti d'oro, comprandone più che mai nel primo quadrimestre del 2011 e superando l'India come il pià grande acquirente del mondo di tale metallo.
Una classe media in crescita sta iniziando ad avere un grosso appetito per l'oro.
La domanda d'investimento per l'oro è più che raddoppiata fino a 90,9 tonnellate metriche nei primi tre mesi dell'anno, sorpassando il modesto aumento dell'India a 85,6 tonnellate, secondo il rapporto quadrimestrale del World Gold Council. La Cina ora conta come il 25% nella domanda per investimenti in oro, l'India é ferma al 23%.
Il rapporto sottolinea l'appetito crescente per l'oro della classe media cinese. Le paure nel paese per un'inflazione in aumento, come anche una ricerca di nuovi investimenti, sta guidando gli investitori verso l'oro e nei mesi recenti anche il commercio dei metalli preziosi è aumentato.
"Penso che le persone saranno sorprese dalla forza della domanda cinese, ma pensiamo che questo sia un trend destinato a continuare" ha detto Eily Ong, un investment research manager al gold council.
Con fama di risparmiatori attivi, mettendo da parte circa il 50% dei loro guadagni, i cinesi stanno crescentemente optando per l'oro al posto del renminbi per mettere da parte la loro ricchezza.
Per coloro che si chiedono quanto grande sia questo sviluppo, si consideri che nel 2007, prima che investire in oro divenisse "la cosa da fare", la domanda per l'oro in India era del 61% rispetto alla domanda totale mondiale mentre quella della Cina era solo del 9%.
In altre parole, l'India non è più il solo elefante nel caveau dell'oro. E non sono soli – gli investitori intorno al mondo sono ora capaci, e disposti, a comprare oro come un modo per proteggere la loro ricchezza dall'inevitabile declino delle valute create dal nulla.
Ancora non penso che siamo fuori dai guai generati da una correzione nelle merci, ma ci sono così tanti eventi imprevedibili là fuori che tutto può letteralmente accadere, in qualsiasi momento. Così comprare in pullback nei prossimi quattro-sei mesi ancora ha molto senso.
Ma nel lungo termine, l'oro non avrà altro da andare se non su.»
Ciao Johnny, ho avuto un leggero attacco di cuore questa settimana (di tanto in tanto mi capita) e mi ci voleva proprio un articolo come questo!
RispondiEliminaCiao!
Niki
Alla faccia della sorpresa! Spero che tutti gli allarmi siano rientrati.
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'articolo, bè è stato pensato dopo aver ricevuto una e-mail; infatti quando si parla di oro, ogni tanto si tende a dimenticare (non essendo nel sistema attuale, purtroppo, moneta a tutti gli effetti) come il suo destino sia legato alle valute fiat e la relativa svalutazione. Quindi la "bolla" potrebbe durare finchè la stampante sforna carta come uno stabilimento di lattine di birra, ulteriori risate quando si decideranno a rendere ufficiale la morte della Grecia.