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lunedì 9 maggio 2011
Prossima Fermata: "Il Lungo Termine"
di Johnny Cloaca
Chissà perchè il pensiero comune si ferma sempre al concetto "più denaro = più ricchezza". Come se bastasse essere ricoperti di foglietti di carta per far crescere l'economia o creare occupazione; bè, finchè si gioca ad asso piglia tutto siamo tutti d'accordo. L'ultimo pirla in questo modo rimane col cerino in mano, mentre chi arriva prima ha fatto già scorte. Geniale! Soprattutto se si tratta di gonfiare le tasche dei soliti "amici degli amici". Infatti questa mentalità è parecchio diffusa tra i banchieri centrali (Bernanke in primis), i quali pensano che basta un pò di toner ed un foglio di carta per risolvere ogni problema. Ma quello dei deficit? Ormai credo sia largamente chiaro che i deficit dei vari governi siano insostenibili. Ma di tagli neanche l'ombra. Ne andrebbe delle ri-elezioni, altrimenti.
Ma non solo per gli Stati Uniti, anche in Europa. Finchè si salveranno banche e governi, le persone in cima ai piani alti non cadranno mai. Potranno essere rimpiazzate, ma le loro poltrone rimarranno sempre lì, calde ed in attesa; dei dollari non gliene fotte, è la nostra produttività che cercano. Scambiare il loro vantaggio per i beni materiali. E chi pagherà per tutto questo? Il povero pirla di prima col cerino. Questi tizi possono andare avanti sfruttando la demenza dell'elettore medio, che non solo partecipa al loro gioco contribuendo con le proprie tasse a foraggiare un sistema basato sul furto ma dà fiducia al sistema dando in prestito al governo quel poco di denaro che gli resta (comprando buoni del Tesoro) credendo di mettere i propri risparmi al sicuro.[1] Infatti nonostante il governo degli Stati Uniti sia sommerso dai debiti gli viene dato un bel AAA; sta pompando merda nel mondo, ma facciamo finta che sia cioccolata. Quando la bolla obbligazionaria scoppierà sarà un vero disastro. I tassi diminuiscono ancora. E la Federal Reserve è sempre lì, pronta ad "intervenire".
Il denaro è un mezzo di scambio. Aumentarne il volume non farà magicamente apparire lavoro, beni strumentali e beni di consumo. Il denaro inflazionato costa meno e viene speso, certo, ma ciò non vuol dire prosperità; le persone non sono incentivate a risparmiare perchè il denaro inflazionato dalla banca centrale non vale un cazzo, quindi o lo spendono o lo piazzano in borsa...Dio solo sa quanta cartaccia c'è là dentro! Il mercato inoltre lancia segnali distorti agli imprenditori che non avendo riferimenti incappano negli investimenti improduttivi che vanno avanti finchè la banca centrale pompa denaro, i polli investono nelle azioni di queste industrie e così cresce la bolla.
Ci siamo fatti un bel giro del mondo come avrebbe fatto Marty McFly (tante grazie, Doc!) e l'acqua a quanto pare non è salata e non è nemmeno acqua... Infine diamo un osguardo anche a MZM. E', pertanto, un buon indicatore di quanto denaro sta praticamente girando nell'economia. Comodo, no?
Credo sia chiaro come la massa monetaria sia cresciuta negli anni, ma prendete in considerazione solo il periodo 2001-2008. L'inflazione monetaria ha costituito quegli investimenti improduttivi nel mercato immobiliare e nei derivati.[2] Come la tabella riassume, le distorsioni nel consumo e negli investimenti vanno avanti fino a quando, dato il "restringimento" della riserva di capitale esteso in molte direzioni (eventi del periodo 2006-2007), il commercial-paper market collassa; i tassi d'interesse aumentano (mostrando la balla detta dalla banca centrale) e gli imprenditori si vedono costretti a liquidare gli investimenti che sembravano buoni durante il periodo di boom.
E la tabella riassuntiva ed i grafici sinora proposti, come dicono che hanno reagito le banche centrali ed i governi? Le prime hanno stampato moneta ed i secondi hanno provveduto a socializzare le perdite (nazionalizzazioni). Se si vogliono quindi risolvere i problemi causati da queste espansioni del credito, bisognerebbe in primis smettere di inflazionare la massa monetaria. Quello che c'è bisogno ora sono un aumento dei risparmi per gettare solide fondamenta di una ripresa; risparmi attraverso i quali è possibile investire in un panorama non alterato.
Il trend di cui sopra non promette nulla di buono. D'altronde il panorama inflazionistico in cui ci troviamo erode invisibilmente coloro che tentano di mettere da parte qualche cosa per il futuro tentando di riportare in carreggiata l'economia. La soluzione è semplice, manomettere l'elicottero di zio Ben, tagliare la spesa (che aumenta solo il deficit) e ridurre al minimo le pastoie del governo sull'economia. Laissez-faire. La prosperità può essere solamente raggiunta attraverso investimenti saggi, guidati dall'accumulo di denaro e permessi dalla naturale divisione del lavoro.
Voi ci credete che accadrà? Ecco il punto. Finchè le persone non ri-acquisteranno fiducia nel governo e nella sua possibilità di sistemare le cose l'oro continuerà a cavalcare in su. C'è un solo problema, la pianificazione centrale è arrivata al suo ultimo giro; la prossima fermata è il fatidico lungo termine ed i freni d'emergenza sono andati.
Le azioni non vi salvaguarderanno. Provate a guardare il grafico del Dow Jones, notate niente di strano? Coincidenze? Un aiuto per il lettore curioso: guardato il crollo e la ripresa in che momenti avvengono...
Guardate l'oro, ora.
Al momento bisogna evitare perdite e soprattutto garantirsi qualcosa che conservi il proprio potere d'acquisto. Il dollaro è carta, non ha un valore fisso. C'è bisogno di altre valute per misurarlo.[3]
Esatto, ha iniziato a scavare così a fondo che presto diventerà un reperto archeologico. L'oro, invece, E' l'unità di misura per eccellenza. Chiedetevi quanto denaro vi sarebbe servito per comprare una macchina ieri e quanto ve ne servirebbe oggi. Poi fate la stessa cosa con l'oro. Potere d'acquisto, è quello che conta.
La febbre dell'oro del 1800 aprì un'epoca eccezionale per gli Stati Uniti; la febbre dell'oro di oggi farà capire una volta per tutte a chi acnora non ci è arrivato quanto sia senza valore la carta svolazzante garantita solo dalle promesse di persone con la pistola ed il distintivo.
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Note
[1] Frank Chodorov, Out of Step, Non Comprate i Bond del Governo.
[2] Tabella riassuntiva della crisi: 2007/2010 ‐ Eventi e Risposta Governi / Istituzioni.
[3] Forty Years of Hurt, The Economist, 4 maggio 2011.
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