Anzi i nuvoloni neri si addensano ancora di più e mentre i predecessori di Hel-Ben se la sono data a gambe tocca a lui raccogliere i cocci. Ma non ha scampo, gli rimane solo Krugman come fedelissimo di sempre. Deve conciliare una ripresa che non potrà mai avvenire sotto l'attuale ambiente di pianificazione centrale, poichè il sistema attuale incentrato su tale "tattica" è a lungo andare fallimentare come si sta dimostrando essere. Bernanke è il clown che deve andare davanti le telecamere a prendere i pomodori in faccia, i veri manovratori (quelli a cui sta parando il culo) non mostrano le loro facce.
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di Robert P. Murphy
La grande notizia finanziaria di questa settimana è stata la prima conferenza stampa della Federal Reserve. La stampa finanziaria ed i blogger hanno già analizzato fino all'ultima sillaba il discorso di Bernanke, ma fornirò alcune osservazioni che non ho visto da nessun'altra parte.
Perchè Ci Importa di Quello che "Bernakkio" Ha da dire?
Ad un certo livello è assurdo che il mondo intero penda dalle labbra di Ben Bernanke. Si è sbagliato letteralmente su qualsiasi grande punto della bolla immobiliare e poi sulla crisi. Quindi, perchè dovremmo preoccuparci delle sue previsioni riguardo l'economia o le sue raccomandazioni per come terminare la crisi?
La risposta, ovviamente, è che la Federal Reserve ha il potere di distruggere l'economia mondiale. Le persone cercano il significato di ogni punto e virgola di Bernanke perchè potrebbe fornire loro un indizio della prossima mossa della FED. Il terrificante potere della FED ha iniziato a far comportare il resto delle persone come la famiglia terrorizzata che viveva con quel ragazzino da brividi della serie Twilight Zone.
Prezzi Stabili = Inflazione al 2%?
In omaggio ad Orwell i funzionari della FED spesso fanno riferimento al loro scopo del (all'incirca) 2% d'inflazione nei prezzi come "stabilità dei prezzi". A suo (o a quello di colui che gli scrive i discorsi) credito, Bernanke si rivolge direttamente a questa apparente contraddizione (da notare che le citazioni in questo articolo sono riferite al minutaggio riguardo questo video su YouTube della sua conferenza stampa). Ecco Bernanke a circa 4:20:
«Da 1,7% al 2,0%, il tasso di inflazione in accordo col mandato è maggiore di zero per un vario numero di ragioni. Forse la più importante, tentare di mantenere l'inflazione a zero incrementerebbe i rischi di sperimentare un attacco esteso di deflazione, o di stipendi e prezzi in diminuzione, che a loro volta potrebbero condurre a far cadere l'occupazione al di sotto del suo livello massimo sostenibile per un periodo prolungato. Pertanto lo scopo di letteralmente zero inflazione non è coerente con il duplice mandato della Federal Reserve.»
L'analisi di Bernanke è abbastanza tradizionale; il tipico punto di vista nella maggior parte degli economisti è che i prezzi in calo sono di gran lunga peggiori dei prezzi in salita. Sebbene comune, questo punto di vista ha sorprendentemente poche basi nella realtà.
Un argomento dice che i prezzi in caduta sono male perchè mettono in azione un effetto valanga. I consumatori si aspettano che i prezzi cadano, così posticipano i loro acquisti, facendo cadere i prezzi anche di più. Ma ciò potrebbe anche essere il problema con l'inflazione dei prezzi: i consumatori si aspettano che i prezzi aumentino, così accelerano i loro acquisti facendo aumentare i prezzi ancora di più. Su questo criterio non c'è ragione di preferire l'inflazione alla deflazione, eccetto per la visione (incorretta) Keynesiana per cui "la spesa" di per sé è una buona cosa ed è quella che guida l'economia.
Un altro problema con la paura standard dei prezzi in discesa, è che vediamo la sua logica fallire nell'industria dei computer. Ogni acquirente di computer sa benissimo che se posticipa il suo acquisto di un anno, acquisterà un computer migliore per la stessa quantità di denaro. E quindi? Ho appena "provato" che l'industria del computer non si può espandere, perchè nessuno stringe mai i denti e fa un acquisto?
Storicamente ci sono stati lunghi periodi nella storia degli Stati Uniti in cui i prezzi sono caduti lentamente ed i salari sono rimasti stabili. Questa deflazione nei prezzi non ha condotto al disastro; era coerente con la crescita economica reale. Le persone associano la "deflazione" con la terribile Grande Depressione, ma la maggior parte non sa che l'Indice dei Prezzi al Consumo è caduto regolarmente (anche se molto più lentamente) dalla fine del 1925 fino al 1929, nel mezzo degli Anni Ruggenti — un tempo difficilmente associato ad una stagnazione economica.
Una volta che le aspettative delle persone si sono adattate alla nuova realtà, un sistema di denaro sonante che mantiene il proprio potere d'acquisto promuoverebbe praticamente una maggiore crescita economica. Le persone potrebbero fiduciosamente fare piani economici a lungo termine e non avrebbero bisogno di partecipare a varie stretegie di hedging per proteggeresi dalla svalutazione della valuta.
Invertendo la Casualità
A circa 6:50 Bernanke dice: "Il declino stimato nel tasso di disoccupazione è relativamente basso, perchè la crescita economica è stimata che sarà solo di poco al di sopra il trend del ritmo di crescita dell'economia".
Questo tipo di affermazione è caratteristica ed è anche senza senso. Gli economisti mainstram parlano come se il "PIL" sia questa cosa esterna che si espande e si restringe basato sulle scosse elettriche del governo e della banca centrale, e caspita! se potesse crescere abbastanza tanto, spingerebbe l'occupazione lungo tutta la sua crescita.
Nella realtà c'è bisogno che i lavoratori (ed altre risorse) producano cose, non viceversa. Se un terremoto uccide metà della forza lavoro, allora il PIL (reale) colerà a picco perchè ci saranno metà delle persone che andranno nelle industrie e negli uffici.
D'altra parte, se la FED ed il governo smettessero di interferire con la ripresa naturale del mercato dalla bolla immobiliare, allora i salari ed i prezzi si aggiusterebbero ai loro livelli corretti e le imprese inizierebbero ad assumere di nuovo. Vedremmo poi il PIL espandersi naturalmente.
In questo contesto la frase di sopra di Bernanke è analoga ad un meteorologo che dichiara: "Ci aspettiamo che la tempesta finisca sabato, perchè stiamo proiettando un brusco calo dell'attività degli spazzaneve".
Non Abbiamo Nulla da Temere tranne la Stessa Inflazione
Intorno a 9:50 Bernanke parla di tautologia mascherata da saggezza economica:
«L'incremento a breve termine dell'inflazione non ha suggerito alla Commissione di inasprire la propria politica in questo frangente. La prospettiva della Commissione sull'inflazione è fondata su aspettative di prolungata stabilità dell'inflazione a lungo termine. Se le famiglie e le aziende continuano ad aspettarsi l'inflazione per ritornare ad un livello di mandato in accordo col medio termine, allora è improbabile che gli aumenti dei prezzi delle merci inducano effetti di rimbalzo, in cui l'inflazione prende parte nei prezzi escluse le materie prime e nei salari nominali. Così, oltre a monitorare l'inflazione stessa, la Commissione presterà particolare attenzione alle aspettative dell'inflazione ed alle possibili indicazioni di effetti di rimbalzo.»
Lo ammetto sarò leggermente scorretto col nostro nobile presidente, ma la sua frase di cui sopra si traduce all'incirca: "L'inflazione non sfuggirà di mano finchè le persone non capiranno che sarà sfuggita di mano. Ma la stiamo guardando e proprio ora non è sfuggita di mano, così non ci aspettiamo che ci sfugga di mano. Se le persone pensassero che lascerei esplodere il tutto davanti le nostre facce, sarei già stato licenziato".
Non Preoccupatevi, Bernanke Ha i Suoi "Strumenti"
Alla fine delle sue osservazioni preparate (a 11:00), Bernanke dice:
«La Commissione rimane fiduciosa che ha gli strumenti di cui necessita per restringere la politica monetaria quando le condizioni economiche lo richiederanno. E nello scegliere il tempo in cui iniziare la politica di normalizzazione, come anche il ritmo di questa normalizzazione, considereremo attentamente entrambe le parti del nostro duplice mandato.»
Ho scritto anche in precedenza sulla mia mancanza di fiducia in Bernanke e nei suoi strumenti. Nello scpecifico il problema è che egli sta comprando seguendo l'analisi della curva di Phillips che pensavo fosse stata completamente screditata dalla stagflazione degli anni settanta negli Stati Uniti. Come nel caso dello Zimbabwe illustrato di recente — quando la disoccupazione era a circa il 90% come anche l'inflazione nei prezzi era piuttosto alta — un paese può soffrire di una massiccia inflazione anche con "un debole utilizzo delle risorse".
No, non sto suggerendo che gli Stati Uniti saranno come lo Zimbabwe l'anno prossimo. Ma Bernanke & Co. continuano ad agire come se il tutto fosse un'ovvia questione di quando chiudere il rubinetto monetario: ovvero, di quando la ripresa decolla, la disoccupazione diminuisce e l'inflazione inizia ad aumentare.
Tuttavia cosa accade se, diciamo, il dollaro e la borsa crollano entrambi più del 30% in una settimana, il petrolio arriva a 175$ al barile, l'Indice dei Prezzi al Consumo aumenta mensilmente del 8%, mentre la disoccupazione salta al 12%? Cosa farebbe in questo scenario Bernanke? Finora ha parlato come se ciò fosse impossibile. La sua risposta (circa 14:25) ad una domanda sulla rimozione dell'alleggerimento monetario sicuramente non affronta questo tipo di scenario doppiamente minaccioso.
La FED non Può Controllare i Prezzi del Carburante?
A circa 18:05 un giornalista del Wall Street Journal ha domandato dei prezzi del carburante. Bernanke ha replicato che i prezzi in aumento del petrolio erano guidati dalla domanda emergente del mercato e dalle interruzioni nell'offerta nei punti caldi del Medio Oriente.
E' vero, se guardassimo ad una sola merce in particolare — come il petrolio — allora sarebbe difficile districare gli effetti delle singole condizioni del mercato dagli effetti generali delle politiche monetarie.
Ma Bernanke passerebbe un brutto quarto d'ora nello spiegare il perchè le merci in generale stanno aumentando di prezzo, in particolare oro ed argento, che sono gli hedge tradizionali contro la svalutazione della valuta. Il grafico seguente (da questo sito web) mostra un indice dei prezzi del petrolio in termini di dollari statunitensi ed in grammi d'oro:
Come indica il grafico, dalla fine degli anni quaranta fino all'inizio degli anni settanta il prezzo del petrolio misurato in dollari statunitensi e grammi d'oro non si è mosso di granchè. Ma poi partendo dal 1972 — poco dopo che Nixon chiuse la finestra dell'oro — le due linee hanno iniziato a dividersi, col divario che si è ampliato terribilmente negli anni recenti. Sebbene il grafico sfortunatamente finisca a dicembre 2007, l'andamento sin da allora è abbondantemente lo stesso: il petrolio è schizzato in su ed è crollato nel 2008, ma sia l'oro che il petrolio sono aumentati tremendamente sin dall'avvento dei programmi straordinari di "rifornimento di liquidità" di Bernanke.
Conclusione
Datemi del cinico o del paranoico (o entrambi), ma praticamente non proverei a prendere troppo sul serio le dichiarazioni di Ben Bernanke. Non penso che i potenti banchieri sarebbero andati incontro a miriadi di problemi per stabilire uno strumento di centralizzazione solo per consegnarne le chiavi ad un professore di Princeton.
Nondimeno è sempre spassoso analizzare le giustificazioni che fornisce il presidente della FED per le politiche che causano cicli di boom-bust ed erodono il potere d'acquisto del dollaro.
Posso solo sperare che Bernanke sia tanto furbo quanto i suoi due predecessori e sappia abbastanza da dimettersi poco prima che la borsa crolli di nuovo.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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