martedì 31 maggio 2011

GoldBRIC

Bè quando ci si mette Gary North sa essere davvero "pesante" coi giudizi, per quanto riguarda la descrizione del lavoro di certi altri mentecatti; è vero che anche io a volte non sono tenero, ma ho imparato da lui. D'altronde è meglio così, essere chiari fin dall'inizio e spiegare come alcune cose sono palesemente rivoltanti e manipolatrici. Ognuno ha i "lavativi" del suo tempo, come allora c'era Samuelson, oggi abbiamo Krugman, Stiglitz, Navarro, Brown, ecc. Tanto per citare i "campioni" di riferimento. Nel seguente articolo inoltre assistiamo a come i vassalli, stanchi del loro "re", tentanto di spodestarlo dato che i suoi privilegi stanno mandando il regno a gambe all'aria. Vogliono anche loro una copia della chiave della stanza del tesoro. Leggendo poi la parte sul FMI, alcune "cose" su Strauss-Khan diventano immediatamente chiare date le sue dichiarazioni sulla necessità di abbandonare il dollaro...
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di Gary North


All'era della Seconda Guerra Mondiale, un lavativo era uno scansafatiche nell'esercito. Era la persona che sembrava sempre trovare una ragione per non fare la propria parte.

Le reclute di basso livello nell'esercito avevano un detto: "Mai offrirsi volontari per qualcosa". Ma non si veniva considerati dei lavativi. La maggior parte delle persone voleva trovarsi in uno status non ufficiale tra l'entusiamo e l'essere dei lavativi.

Il termine "lavativo" è stato esteso alla vita al di fuori l'esercito. Leggiamo ciò su Wikipedia:

«Lavativo, in termini odierni, si riferisce in genere a persone che usano il loro accesso internet sul posto di lavoro per ragioni personali mentre fanno finta di lavorare, il che può condurre all'inefficienza. Il termine ha origine dall'applicazione fraudolenta di uno strato d'oro ad un lingotto di metallo senza valore.»


Poltrire è una creazione illusoria di valore. Il lavativo di successo tiene all'oscuro il suo datore di lavoro riguardo la sua produttività. Sembra che stia lavorando. Non lo fa affatto. Sembra che stia producendo un valore. Non lo fa affatto.

Nel mondo degli affari le persone possono nascondersi nelle ombre del sistema salariale. Se si lavora al 100% su commissione, non ci si può nascondere. La realtà della propria produzione è misurabile ed oggettiva. Ma le posizioni salariate non sono ugualmente chiare. I lavativi operano nell'ambito delle congetture.


IL PRINCIPALE ECONOMISTA LAVATIVO

Quattro grandi nazioni, in precedenza del Terzo Mondo, stanno rapidamente diventando competitive nei mercati mondiali. Esse sono Brasile, Russia, India e Cina. Il loro acronimo è BRIC.

Potrebbe suonare strano che la Russia sia nella lista. Per due generazioni, dal 1900 al 1930, gli economisti dissero al mondo che l'Unione Sovietica era un potente concorrente. L'USSR provò che la pianificazione centrale era efficiente. Infatti era una farsa. L'USSR era economicamente un caso disperato. Era una facciata. Era, difatti, la più grande nazione lavativa nella storia. Era una grande illusione. Pareva essere produttiva, ma non lo era. Il governo pubblicò statistiche false. Gli accademici occidentali credettero a queste statistiche.

Pochi economisti misero in guardia dall'inaffidabilità delle statistiche sovietiche, ma i loro colleghi non presero seriamente questi avvertimenti. Ci volle un giornalista, Richard Grenier, per identificare correttamente la realtà dell'economia sovietica. Chiamò l'USSR "un Bangladesh coi missili".

Fino a poco prima il collasso dell'USSR, l'economista Paul Samuelson vincitore di un premio Nobel scrisse nel suo libro di economia che l'USSR aveva provato che la pianificazione centrale poteva raggiungere una produzione maggiore. L'economista Thomas DiLorenzo ha fornito due riferimenti dal libro di Samuelson:

«"Ogni economia ha le sue contraddizioni [...] Ciò che conta sono i risultati e senza dubbio il sistema di pianificazione sovietico è stato un potente motore per la crescita economica." – edizione del 1985.

"Contrariamente a quello che molti scettici prima credevano, l'economia sovietica è la prova che [...] un'economia socialista può funzionare e perfino perosperare." – edizione del 1989.»


Tuttavia nel 1989 era chiaro che l'USSR era in bancarotta. Il premier sovietico Gorbachev sarebbe andato dai governi e dai banchieri occidentali, mendicando maggiore aiuto.

Due anni prima l'economista sconosciuta Judy Shelton suonò l'allarme: l'USSR stava per crollare economicamente. Fu ascoltata garbatamente, ma nessuno saltò sul carro. Samuelson provò a scongiurare questa perdita di fiducia tra gli economisti.

Bisogna ammettere che Samuelson potrebbe non aver scritto queste parole. Forse il co-autore William Nordhaus le scrisse. A quel punto, Samuelson era da tempo andato in pensione. I diritti del libro lo avevano reso un multi-milionario. Intellettualmente parlando, nel 1985 era un lavativo molto ricco. Sembrava stesse lavorando, ma invece no.

Ma il suo punto di vista sull'USSR non cambiò. Un critico ci ha ricordato di ciò:

« Nell'edizione del 1973 del suo famoso libro Economics, egli predisse che se l'Unione Sovietica allora aveva entrate pro-capite circa della metà rispetto a quelle degli Stati Uniti, avrebbe raggiunto quest'ultimi nelle entrate pro-capite nel 1990 e quasi sicuramente superate nel 2015; proprio per il suo sistema economico superiore.»


Paul Samuelson era il principale lavativo nella professione economica nella seconda metà del ventesimo secolo. Sembrava lavorare duramente, ma la sua produzione era sotto gli standard. Divenne molto ricco insegnando a milioni di matricole come fare carriera come lavativi: come dare l'illusione di lavoro di valore, ma mai produrre niente che avrebbe potuto essere applicato proficuamente all'economia. Il Keynesianismo, in economia, è come un lavativo.


MERCANTILISMO ED I SUOI MALCONTENTI

Nei giorni recenti siamo stati circondati da notizie su un meeting di funzionari delle nazioni BRIC. Probabilmente potrebbero essere in procinto di abbandonare il dolaro. Probabilmente stabiliranno accordi commerciali tra di loro basati su una valuta diversa dal dollaro. Una notizia pubblicata il 14 aprile da Reuters è caratteristica:

«Il gruppo dei BRIC, potenze emergenti del mercato, ha mantenuto alta la pressione giovedì per un ritorno di fiamma verso un sistema monetario globale con meno dipendenza dal dollaro e per una voce più forte nelle istituzioni finanziarie internazionali.»

Ciò non vuol dire precisamente niente. Voce più forte di chi? Cos'è una voce più forte? Qual'è il tasso di cambio delle voci più forti?


«Riunendosi nell'isola meridionale cinese di Hainan, hanno detto che la recente crisi finanziaria ha esposto le inadeguatezze dell'attuale ordine monetario, che ha il dollaro come suo fulcro.

Quello che era necessario, hanno detto in una dichiarazione, era "un ampio sistema monetario di riserva internazionale che fornisca stabilità e certezza" – con una velata critica di quello che i BRIC considerano come una negligenza di Washington per le sue responsabilità monetarie mondiali.»

Capisco: stabilità e certezza. Sicuramente. Come ci procuriamo la certezza in un mondo che cambia? Le sole certezze sono la morte, le tasse e la manipolazione della valuta da parte della banca centrale.

C'era un sistema che portò una certa stabilità e ridusse l'incertezza. Questo era il gold standard. Terminò nel 1914, quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale. E' stato un sistema di compromesso. Giaceva sulla riserva frazionaria e sul sistema bancario centrale. Cioè, giaceva sugli IOU delle banche: "Si, puoi ritirare le tue monete d'oro in ogni momento". Era una frode e la Prima Guerra Mondiale mise in evidenza questa frode. Le banche smisero di rimborsare gli IOU per oro e le banche centrali confiscarono l'oro dalle banche comemrciali.


«I BRIC sono preoccupati che i deficit nella bilancia commerciale e nei bilanci dell'America svaluteranno infine il dollaro. Invidiano anche i privilegi politici e finanziari che derivano dall'avere la valuta di riserva mondiale.»

Capisco. Ma come contraggono, esattamente, questi deficit nella bilancia commerciale gli Stati Uniti? Perchè le banche centrali delle nazioni BRIC comprano debito del Tesoro degli Stati Uniti con denaro creato dal nulla.

Perchè lo fanno? Per mantenere alto il valore del dollaro in relazione alle loro monete. Perchè lo fanno? Per sovvenzionare i loro settori d'esportazione.

Le nazioni BRIC possono affossare i deficit nella bilanca commerciale americana in ogni momento. Smettendo di comprare debito del Tesoro. Semplice. Ma ciò ridurrà le esportazioni verso gli Stati Uniti, perchè renderà le loro valute più costose. I politici delle nazioni BRIC non vogliono che ciò accada.

Quindi si lamentano. Qualcosa deve essere fatto – qualcosa che non riduca le esportazioni, qualcosa che mantenga il dollaro alto e qualcosa che non dia un vantaggio ai consumatori americani. Cosa potrebbe essere?

In una parola, niente. Non ci sono più pasti gratis. Non esistono politiche mercantiliste per sovvenzionare le esportazioni che non sovvenzionino di conseguenza lo stile di vita dei clienti delle nazioni che comprano queste esportazioni.

«"L'economia mondiale sta subendo cambiamenti profondi e complessi", ha detto il presidente cinese Hu Jintao. "Quest'era richiede che i paesi BRIC rafforzino il diaologo e la cooperazione".»


NUOVE ASSOCIAZIONI NEL BLOCCO

Dialogo. Si. I burocrati parleranno tra di loro. Io mi chiedo: qual'è il tasso di cambio delle chiacchiere tra i burocrati? Quanti televisori a schermo piatto si possono comprare con una settimana di chiacchiere?


«Con un altro spintone al dollaro, le banche delle cinque nazioni BRICS hanno concordato di stabilire linee di credito reciproche denominate nelle loro valute locali, non con la valuta statunitense.

Il capo della China Development Bank (CDB), Chen Yuan, ha detto che era pronto a prestare 10 miliardi di yuan ai colleghi del BRICS e la sua controparte russa ha detto che stava cercando di prendere in prestito l'equivalente in yuan di 500$ milioni attraverso la CDB".»

Riuscite a crederci? Il banchiere si chiama Chen Yuan. In America sarebbe un banchiere chiamato Dollar Bill.

Tuttavia, presterà il denaro ai russi. Come pensa che gli verranno restituiti questi soldi? I russi sono noti per non ripagare. Il paese è gestito da ex-Apparatcik comunisti – Putin tra tutti – ed associazioni criminali. Da un Bangladesh coi missili è diventata una Sicilia coi missili.


«"Pensiamo che ciò amplierà indubbiamente le opportunità delle compagnie russe a diversificare i loro prestiti", ha detto ai giornalisti Vladimir Dmitriev presidente della VEB, la banca statale dello sviluppo della Russia.»

I russi stanno per fare ai cinesi un'offerta che non potranno rifiutare.

Queste sono associazioni criminali con la stampante.


«I leader hanno rivisto il ruolo mondiale dei Diritti Speciali di Prelievo, l'unità di conto e riserva di asset del FMI, che secondo alcuni esperti potrebbe diventare un parziale sostituto del dollaro.

Ma hanno girato intorno alla domanda del se lo yuan dovesse unirsi ai DSP, dicendo solo che la discussione sulla composizione del paniere di valute dei DSP era la benvenuta.»

Stiamo vedendo l'equivalente di una riunione tra le bande come nel "Padrino". Sono andati tutti in Cina per parlare di come i territori verranno divisi. Tutti vogliono una parola nella questione.


IL FMI COME COSA NOSTRA

Si presuppone che il loro rifugio sia il FMI. Il problema è questo: il FMI non ha potere. E' una stanza di compensazione per i prestiti. Le nazioni occidentali, principalmente gli Stati Uniti, hanno messo a disposizione questo rifugio. Garantiscono per i prestiti fatti dal FMI. Gli investitori in occidente che vogliono prestiti assicurati comprano bond del FMI. I governi di tanto in tanto ci buttano dentro del denaro extra. Non esiste alcuna valuta del FMI. Non ci sono scambi di futures denominati in DSP. Si dice che il FMI abbia oro. Ma quest'oro è stato messo a disposizione dai governi occidentali tempo fà in modo da salvare le nazioni emergenti.


«Un funzionario di uno Stato-membro ha detto che il gruppo era diviso sul se la valuta della Cina, che non può essere scambiata liberamente eccetto per scopi commerciali o d'investimento, soddisfasse i requisiti per essere parte dei DSP.»

Abbiamo la Cina, che emette IOU di niente, che cerca di diventare un giocatore. Cosa emette il FMI? Promesse di prestare gli IOU di niente emessi dalle nazioni occidentali.

Ciò è andato avanti per 60 anni.


«"C'è bisogno di un ampliamento del sistema monetario internazionale. I DSP è uno strumento che fa questo, ma finora ancora non abbiamo una unanimità sull'inclusione della valuta cinese nei DSP", ha detto il funzionario che non vuole essere identificato.»

Giusto. Certi funzionari senza fegato dicono al giornalista che gli IOU di niente della Cina, che non si possono presentare ad una banca per essere rimborsati, potrebbero non qualificarla per l'accesso nel mondo dei DSP, dove il FMI estende prestiti in vari IOU di niente – prestiti che possono essere rimborsati nelle banche occidentali.

La Cina possiede più IOU di niente dei governi occidentali rispetto a qualsiasi altra nazione, tuttavia gli altri BRIC non pensano che gli IOU di niente della Cina la qualifichino.


«Sebbene desiderosa di un diverso ordine monetario globale, Beijing non ha dato alcuna indicazione per cui sia pronta a rendere lo yuan liberamente commerciabile oppure a smantellare i controlli sul capitale come prezzo per il prestigio di essere parte dei DSP.»

Questa è Alice attravero lo specchio. Questi sono Abbott e Costello che fanno "Who's on first?" Questo è il sistema bancario centrale del mondo.


«La cricca dei BRIC è un lavoro in corso. Nel breve incontro di giovedì, tenuto sotto stretta sicurezza in un hotel sulla spiaggia, era solo la terza riunione e la prima che includeva il Sud Africa.»

Dirò che è un lavoro in corso. E' un lavoro in corso di lavativi. Le persone faranno finta di lavorare. Niente di valore sarà prodotto, ma l'esercizio viene riportato dai media.


«Il nostro potenziale economico, la nostra influenza politica e le nostre prospettive di sviluppo come un'alleanza sono eccezionali", ha detto il presidete russo Dmitry Medvedev.»


CONCLUSIONE

Questo sono grida e furia, che hanno poco significato. Per i giornalisti tutto fa brodo. Questa è paglia non grano.

Viviamo in un mondo di illusioni. Le banche centrali lavative con il loro oro di carta e le loro promesse infinite ci fanno danzare al suono della loro musica. Ma non c'è una sola musica. Ce ne sono tante. Regna la cacofonia.

I banchieri centrali hanno solo due politiche, come il venditore di monete d'oro Franklin Sanders ha sottolineato: inflazione e moine. Stiamo ricevendo entrambe in grandi quantità.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


lunedì 30 maggio 2011

Un'emorraggia fatale





di Johnny Cloaca


«Avete dimostrato che è possibile un governo del popolo e per il popolo. Ricostruire la nazione mattone su mattone» Barack Obama ~ Corriere della Sera, 5/11/2008.

Pare di tornare al 2008 ogni volta che i telegiornali aprono con qualcosa fatto da Obama, dove milioni di persone sono state raggirate alla grande con la favola del presidente nero = buono. Se davvero fosse stato un araldo di cambiamento per il destino degli Stati Uniti, dopo qualche ora di mandato un puntino rosso avrebbe iniziato a svolazzargli sulla fronte, tanto per ricordare alla gente quanto i terroristi siano cattivi e come possano facilmente coglionare l'intelligence americana in grado di commettere cagate a ripetizione tutte nello stesso giorno (ogni riferimento al 9/11 è puramente voluto). Le classiche storie per rincitrullire l'opinone pubblica (come gli anarchici qui da noi, che ogni tanto rispuntano con qualche bomba a caso in stile Willy il Coyote). Per non parlare delle sparatorie in cui certi matti agiscono meglio dei marines in guerra, che ricordiamolo ancora sono impeganti, insieme agli eserciti di altre nazioni NATO, in mezzo mondo a portare la "pace eterna" alle popolazioni locali; le quali, nonostante si dica siano arretrate, stanno facendo il culo a stelle e striscie ai militari occidentali. Ma oltre alle guerre ed alla propaganda, perchè non è cambiato niente?



Quando si dice "un'immagine è milgiore di mille parole". Direi che Obama nella ricostruzione mattone su mattone s'è scordato il cemento per tenerli saldi. Ma nonostante Obama abbia ammesso (a parole, ovviamente), durante la bolla immobiliare, che l'indebitamento e l'eccessivo consumo erano problemi, la sua amministrazione agisce in modo nettamente contrario (i fatti) alle sue dichiarazioni. Le persone, infatti, stanno avvertendo questa sconsideratezza da parte del governo degli Stati Uniti e stanno pensando bene di correre ai ripari. Difatti, in un periodo di incertezza economica la cosa più naturale da fare è risparmiare denaro:




Questa azione funzionerebbe efficacemente in un libero mercato segnalando il cambio di preferenza da una consumazione presente ad un futura, e per quanto riguarda gli investimenti il cambio dai beni al comsumo ai beni capitali. Ma il panorama in cui siamo ora non è di libero mercato, è puntualmente centralizzato e pianificato. L'ambiente inflazionistico in cui siamo immersi finirà per scoraggiare la dedizione alla parsimonia (come si nota dal grafico sopra, dopo la zona in grigio tra il 2007 e 2009).

Come ricorderete la FED ed il Tesoro, al momento dello scoppio della bolla immobiliare, inondarono di denaro banche e compagnie assicurative (i cosiddetti "Too Big To Fail") per permettere ai consumatori di stipualre prestiti e spendere, mentre ai produttori di stipulare prestiti e correre dietro alla domanda, in questo modo, in crescita. La mossa geniale di Bernanke fu quindi di espandere l'offerta di denaro di 1,4$ triliardi (curva rossa del grafico in basso). Ma come inoltre ci indica il grafico in basso, le banche non si fidavano l'una dell'altra ed hanno lasciato questo denaro parcheggiato alla FED sottoforma di riserve in eccesso (ulteriormente aumentate col recente programma di acquisto di asset, il QE2).


(clicca sull'immagine per ingrandire)


Il bust segue il boom, ma lasciarlo agire in tutta la sua espressione significherebbe condannare gli "amici degli amici" e la FED è composta da persone che stanno lì apposta per fare favori agli "amici degli amici". Infatti ciò che si teme di più è la deflazione ed il conseguente riassestamento dell'economia secondo i canoni scelti dal mercato, il che nella scala delle disgrazie è solo un gradino sotto l'astensionismo, il libero mercato e Schindler's List in prima serata...

Ma fine giugno sta arrivando e la FED potrebbe astenersi (almeno temporaneamente) dal procedere con il QE3, il che scatenerà una paura deflazionistica (orrore!) tra funzionari e cronisti mainstream. E chi scenderà in campo per aiutare la FED ed il Tesoro? Chi continuerà la politica del tasso d'interesse a zero? Chi ricambierà il favore? Già. Le riserve in eccesso potrebbero iniziare ad uscire dalla FED grazie alla banche private. Un disastro, che non farà altro che aprire le porte ad un nuovo QE. La mia è ovviamente un'ipotesi, ma questi dementi stanno diventando alquanto...prevedibili. Bernanke non ha vie d'uscita. E' un cane all'angolo.

Ma il Tesoro, per salvaguradare la situazione, doveva proprio imbarcarsi in questa avventura sprofondando ancora di più nel debito? Visto che del popolo se ne fottono altamente, si; ma utopicamente parlando poteva "semplicemente" tagliare o rallentare drasticamente la sua spesa, in modo da eliminare i deficit nei bilanci e migliorare la crescita economica. E' quindi talmente utopica questa soluzione dello "stringere la cinghia"? No. C'è stato un qualche paese in crisi che abbia mai perseguito questa strada e poi abbia dimostrato che agendo in questo modo si potesse prosperare? Si. Vediamo cosa ha combinato il Canada:





domenica 29 maggio 2011

Gli Effetti del Congelamento del Bilancio

Giugno si avvicina prepotentemente e con esso i giocatori dovranno posare sul tavolo le carte da far vedere all'avversario. E' un momento sublime, in cui la persona che fino a pochi secondi prima credeva di avere la situazione in pugno, si vede raggelare dalle mani degli altri giocatori. Tutti gli enigmi, tutte le parole e tutte le strategie sono svelati in una breve frazione di tempo; per la Federal Reserve vale la stessa cosa, poichè avrà termine il programma di acquisto di asset lanciato l'anno scorso (QE2) e con esso, molto probabilmente, il momento di crescita sperimentato finora. Freedonia in tutta la prossima settimana dedicherà molte pubblicazioni su questo argomento, iniziamo la carrellata con la posizione "ottimista" di Shostak.
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di Frank Shostak


Per la fine di giugno ci si aspetta che l'espansione del bilancio della Federal Reserve abbia fine. I cronisti economici si aspettano che i funzionari della FED mantengano inizialmente costante il bilancio della banca centrale — attualmente a 2,75$ triliardi — reinvestendo i profitti dei titoli del Tesoro in maturazione e delle obbligazioni ipotecarie. Inoltre questi cronisti credono che, mentre l'attività economica inizia a guadagnare forza, i funzionari della FED probabilmente restringeranno la grandezza del bilancio vendendo gli asset.

La maggior parte degli esperti e dei funzionari della FED sono dell'opinione che congelare e successivamente ridurre la grandezza del bilancio non genererà sconvolgimenti all'attività economica fintanto che l'economia è su una via di crescita sostenuta. La maggior parte degli esperti è anche dell'opinione che attualmente siamo su questa via.

Da notare che per la maggior parte degli economisti il fattore chiave è la forza dell'attività economica. Da notare anche che il ritmo dell'attività economica non deve essere troppo forte, in modo da evitare di infiammare aspettative inflazionistiche che a loro volta infiammerebbero il tasso di inflazione.

Questi economisti attribuiscono ad un'oscillazione economica, ovvero il ciclo boom-bust, vari fattori misteriosi come l'improvviso indebolimento nella spesa al consumo ed il suo conseguente effetto sull'attività economia delle aziende. Fintanto che l'economia è su una via di crescita sostenuta, vari fattori disgregatori che causano i cicli boom-bust possono essere contenuti — così si dice. Ciò vuol dire che quello che si richiede qui è dirigenti della FED capaci che saranno in grado di condurre l'economia verso il cammino di crescita della stabilità economica. Non è capitato di pensare, alla maggior parte dei cronisti, che il presunto difensore dell'economia — la FED — sia forse la fonte principale dell'instabilità economica.

Sosteniamo che il fattore chiave dei cicli boom-bust è la politica monetaria della FED. La cosiddetta economia secondo i modelli degli esperti della FED non è nient'altro che un rotazione monetaria che (una volta sgonfiata da un indice dei prezzi incerto) è etichettata come attività economica reale o prodotto interno lordo reale. Fintanto che il ritmo del pompaggio monetario accelera, la cosiddetta economia reale fa la stessa cosa. Tuttavia, una volta che il ritmo di pompaggio rallenta, rallenta anche il ritmo della cosiddetta espansione dell'economia (seppur con un pò di ritardo).

Ora, fintanto che lo stato del bacino dei risparmi è ancora OK, ovvero fintanto che ci sono abbastanza creatori di ricchezza da sostenere attività non-produttive (attività in bolla), la politica dei dirigenti della FED la passa liscia con l'impressione che stanno aiutando l'economia (di nuovo, da notare che più pompano denaro, più ampia diventerà la rotazione monetaria e di conseguenza il PIL). Una volta che il bacino dei risparmi diventa stagnante — o peggio, inizia a restringersi — l'economia reale (la vera economia reale) segue la stessa sorte. In questo caso non importa quanto aggressive siano le politiche della FED: l'economia non può essere resuscitata. Al contrario, politiche monetarie accomodanti renderanno solo le cose peggiori deviando i finanziamenti dalle attività che generano ricchezza alle attività non-produttive in bolla.

Data l'importanza dei risparmi reali nella ripresa della vera economia, è sbalorditivo che molti esperti, incluso il premio nobel Paul Krugman, sono dell'opinione che ci sia bisogno di un QE3 per far continuare ad andare avanti l'economia.

Sosteniamo che una volta che i dirigenti della FED congeleranno il bilancio della banca centrale degli Stati Uniti, rallenterà il momento di crescita del bilancio della FED. Di conseguenza ciò eserciterà una pressione in discesa sul momento di crescita dell'offerta di denaro. Da notare che, in ultima istanza, sono state le fluttuazioni nel momento di crescita dell'offerta di denaro che hanno messo in moto le fluttuazioni nel ritmo di formazione delle attività in bolla. Come risultato, varie attività in bolla che sono emerse a cavallo del momento di crescita dell'offerta di denaro in espansione, andranno sotto pressione — sarà messo in moto un bust economico.

Ovviamente è possibile avere una situazione in cui l'espansione dei prestiti "creati dal nulla" delle banche commerciali neutralizzi il congelamento del bilancio della FED. Rimane da vedere se ciò accadrà nei prossimi mesi. Per il momento, il bilancio della FED continua ad espandersi ad un ritmo veloce.

Fino a maggio il tasso annuale di crescita del bilancio della FED ha raggiunto il 16,9% contro il 14,8% di aprile. Inoltre il momento di crescita della nostra misura monetaria AMS mostra un rafforzamento visibile. Anno dopo anno, il suo tasso di crescita ha raggiunto il 9,2% ad aprile contro il 7,4% del mese precedente.

















Ora, noi sospettiamo che la difficoltà che finora la FED ha avuto nel "far riprendere" costruttivamente l'economia potrebbe indicare che lo stato del bacino dei risparmi reali o il bacino dei finanziamenti reali è nei guai. Ciò vuol dire che anche se il momento di crescita dei prestiti mostra attualmente un certo rafforzamento (si veda il grafico), è altamente improbabile che, con l'indebolimento delle attività in bolla per conto del congelamento del bilancio della FED, le banche perseguiranno un'espansione aggressiva del credito "creata dal nulla". Inoltre è abbastanza probabile che con il congelamento del bilancio, i titoli del Tesoro andranno sotto pressione ed il momento di crescita delle banche che detengono tali titoli si indebolirà. Ciò a sua volta esercità pressione in discesa sul momento di crescita dei prestiti delle banche, il che include anche i prestiti al governo.
















Ora, un rafforzamento visibile nel momento di crescita dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) e dell'indice dei prezzi core (CPI senza cibo ed energia) potrebbe impedire ai funzionari della FED di introdurre il QE3 come suggerito da molti esperti.

Il tasso annuale di crescita del CPI è saltato dal 2,7% di marzo al 3,2% di aprile. La ripresa nel tasso di crescita del CPI ancora non preoccupa i funzionari della FED, incluso Bernanke, che sono dell'opinione che questo incremento è di natura temporanea.

Alcuni altri esperti hanno etichettato il rafforzamento del momento di crescita come debole; credono che non dovrebbe essere preso troppo sul serio. Infatti la maggior parte dei cronisti sono dell'opinione che un pò di inflazione è una buona notizia, perchè fornisce un tampone contro la deflazione, che considerano una cosa terribile.

La maggior parte degli esperti incolpa, per l'aumento del CPI, i prezzi del petrolio e varie altre componenti dell'indice dei prezzi, che secondo loro esercitano un effetto temporaneo sul CPI. Tuttavia, non è stato detto nulla sull'effetto del precedente pompaggio monetario da parte della FED.

Ricordate che il prezzo è la quantità di denaro pagata per un bene. Di conseguenza, restando uguali tutte le altre cose, non è possibile avere un incremento generale nei prezzi senza un incremento nell'offerta di denaro. Detto ciò, possiamo affermare che il tasso annuale di crescita del CPI probabilmente si rafforzerà ulteriormente nei prossimi mesi.

Non ci sarà da sorprendersi se il tasso annuale di crescita arriverà a circa il 5% alla fine dell'anno. Anche guardando il cosidetto core-CPI, il tasso di crescita sta mostrando un rafforzamento visibile. Il tasso annuale di crescita ha raggiunto 1,3% ad aprile quest'anno contro lo 0,9% ad aprile dell'anno scorso.

Sosteniamo che alla fine dell'anno il tasso di crescita potrebbe facilmente sorpassare l'obiettivo non ufficiale del 2% (si veda il grafico).



















Conclusione

La maggior parte degli esperti e dei funzionari della FED sono dell'opinione che il congelamento e successivamente la riduzione del bilancio della banca centrale degli Stati Uniti, non genererà molti sconvolgimenti nell'attività economica. Sosteniamo che il fattore chiave dei cicli boom-bust è la politica monetaria della FED.

Sosteniamo che una volta che i dirigenti della FED congeleranno il bilancio della banca centrale degli Stati Uniti, il momento di crescita dell'offerta di denaro rallenterà. In seguito varie attività in bolla che sono emerse a cavallo del momento di crescita dell'offerta di denaro in espansione, andranno sotto pressione. Un rafforzamento visibile nel momento di crescita del CPI potrebbe impedire ai funzionari della FED di introdurre il QE3 come suggerito da molti esperti.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


venerdì 27 maggio 2011

Hans-Hermann Hoppe sull'Impraticabilità di un Governo Unico Mondiale ed il Fallimento della Democrazia Occidentale

Il Daily Bell è onorato di presentare un'esclusiva intervista ad Hans-Hermann Hoppe.

Introduzione: Il dottor Hans-Hermann Hoppe, nato nel 1949 a Peine, Germania Ovest, ha studiato filosofia, sociologia, economia, storia e statistica alla University of the Saarland a Saarbruecken, alla Johann Wolfgang Goethe University a Frankfurt am Main ed alla University of Michigan ad Ann Arbor. Ha ricevuto il suo dottorato (Filosofia, 1974, sotto Juergen Habermas) e la sua laurea "d'Abilitazione" (Fondamenti di Sociologia ed Economia, 1981) alla Goethe University in Frankfurt. Nel 1985 Hoppe andò a New York per lavorare con Murray N. Rothbard (1926-1995), lo studente americano di spicco dell'economista Austriaco Ludwig von Mises (1881-1973). Nel 1986 Hoppe seguì Rothbard alla University of Nevada, Las Vegas, dove è stato professore d'economia fino al suo pensionamento nel 2008. Dopo la morte di Rothbard è stato per molti anni il redattore del Quarterly Journal of Austrian Economics e dell'interdisciplinare Journal for Libertarian Studies. Hoppe è un Distinto Membro del Ludwig von Mises Institute, a Auburn, Alabama, e fondatore e presidente della Property and Freedom Society. Attualmente vive con la sua moglie la dottoressa Guelcin Imre, a Istambul, Turchia. Hoppe è l'autore di otto libri – il più conosciuto dei quali è Democracy: The God That Failed – e più di 150 articoli in libri, riviste scolastiche e riviste d'opinione. Come economista di spicco internazionale della Scuola Austriaca e filosofo libertario, ha tenuto conferenze in tutto il mondo ed i suoi scritti sono stati tradotti in più di 20 lingue. Nel 2006 Hoppe è stato premiato col premio Gary S. Schlarbaum Prize per la Perenne Ricerca della Libertà e nel 2009 ha ricevuto il premio Franz Cuhel Memorial Prize dalla University of Economics di Praga. In ricorrenza del suo sessantesimo compleanno, nel 2009, ha ricevuto una Pubblicazione Celebrativa in suo onore: Joerg Guido Huelsmann & Stephan Kinsella (eds.), Property, Freedom and Society. Essays in Honor of Hans-Hermann Hoppe. Il sito web personale di Hoppe è www.HansHoppe.com. Lì la maggior parte dei scuoi scritti scolastici e popolari, come anche le registrazioni delle molte conferenze pubbliche, sono elettronicamente disponibili.
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Daily Bell: Per favore risponda a queste domande poichè non tutti i lettori sono consapevoli del suo magistrale lavoro e delle sue opinioni. Andiamo subito al nocciolo. Perchè la democrazia è "Il Dio che Ha Fallito"?
Hans-Hermann Hoppe: La forma dello Stato tradizionale e pre-moderna è quella di una monarchia (assoluta). Il movimento democratico era diretto contro i re e le classi dei nobili ereditari. La monarchia era criticata poichè incompatibile con il principio base della "uguaglianza davanti la legge". Cresceva sul privilegio ed era ingiusta e sfruttatrice. Si supponeva che la democrazia fosse la via di fuga. In un'aperta partecipazione ed in un ingresso nel governo dello Stato uguali per tutti, gli invocatori della democrazia sostenevano che l'uguaglianza di fronte la legge sarebbe diventata la realtà e sarebbe regnata la vera libertà. Ma tutto ciò è solo un grande errore.

Vero, in democrazia ognuno può diventare re, per così dire, e non solo una cerchia privilegiata di persone. Così in una democrazia non esistono privilegi personali. Tuttavia esistono i privilegi funzionali e le funzioni privilegiate. I funzionari pubblici, se agiscono in una funzione pubblica, sono regolati e protetti dalla "legge pubblica" e pertanto occupano una posizione di privilegio rispetto alle persone che agiscono sotto la sola autorità della "legge privata". In paritoclare ai funzionari pubblici è permesso finanziare o sovvenzionare le proprie attività attraverso le tasse. Ovvero, è permesso loro di prendere parte e vivere di quello che negli affari privati, tra i subordinati soggetti alla legge privata, è proibito e considerato "furto" e "bottino rubato". Così il privilegio e la discriminazione legale – e la distinzione tra i governanti ed i subordinati – non scomparirà in democrazia.

Anche peggio: sotto la monarchia la distinzione tra i governanti ed i governati è chiara. Io so, per esempio, che non diventerò mai re e per questo tenderò a resistere ai tentativi del re di alzare le tasse. In democrazia la distinzione tra governanti e governati diviene sfocata. Può sorgere l'illusionee "che noi tutti ci auto-governiamo" e la resistenza contro l'incremento della tassazione è di conseguenza diminuito. Potrei finire tra i ricevitori ultimi: come un beneficiario della tassazione piuttosto che un contribuente, e così considerare la tassazione con più favore.

E per di più: come un monopolista ereditario, un re ritiene il territorio e le persone sotto il suo dominio come proprietà personale e prende parte allo sfruttamento monopolistico di questa "proprietà". In democrazia il monopolio e lo sfruttamento monopolistico non scompaiono. Piuttosto ciò che accade è questo: invece di un re ed una nobiltà che considerano il paese come propria prorietà privata, un temporaneo ed interscambiabile custode è posto come capo monopolista del paese. Il custode non possiede il paese, ma fintanto che è in carica gli è permesso di usarlo a vantaggio suo e dei suoi protetti. Possiede il suo uso corrente – usufrutto – ma non la sua riserva di capitale. Ciò non elimina lo sfruttamento. Al contrario, rende lo sfruttamento meno calcolabile e l'importanza della riserva di capitale viene scarsamente presa in cosiderazione. Lo sfruttamento diventa sfocato e sarà promosso sistematicamente il consumo del capitale.


Daily Bell: Se la democrazia ha fallito cosa metterebbe al suo posto? Qual'è la società ideale? L'anarco-capitalismo?

Hans-Hermann Hoppe: Preferisco il termine "società della legge privata". In una società della legge privata ogni individuo è soggetto ad una stessa serie di leggi. Non c'è nessuna legge pubblica che garantisce privilegi a persone specifiche, né esistono funzioni in questa società. C'è solo la legge privata (e la proprietà privata), ugualmente applicabile ad ogni persona. A nessuno è permesso acquisire la proprietà se non attraverso l'appropriazione originale di cose precedentemente non possedute, attraverso la produzione oppure attraverso lo scambio volontario, e nessuno possiede il privilegio di tassare ed espropriare. Per di più a nessuno è permesso di proibire a nessun altro di usare la sua proprietà in modo da entrare in qualsiasi linea di produzione che desidera e competere contro chiunque desideri.


Daily Bell: Come legge ed ordine potrebbero essere forniti in questa società? Come funzionerebbe il suo ideale di giustizia?

Hans-Hermann Hoppe: In una società della legge privata la produzione di legge ed ordine – di sicurezza – sarebbe intrapresa da individui liberamente finanziati ed agenzie che competono per una clientela volontariamente pagante (o non pagante) – proprio come la produzione di tutti gli altri beni e servizi. Come funzionerebbe questo sistema può essere meglio compreso, al contrario di quello presente che è un sistema statalista fin troppo familiare. Se uno volesse riassumere in una parola la differenza decisiva – ed il vantaggio – di una industria della sicurezza competitiva in paragone all'attuale pratica statalista, quella parola sarebbe: contratto.

Lo Stato opera in un vuoto legale. Non ci sono contratti tra lo Stato ed i suoi cittadini. Non è contrattualmente fissato chi possiede cosa e cosa, di conseguenza, deve essere protetto. Non è fissato quale servizio lo Stato debba fornire, cosa accadrebbe se lo Stato fallisse nel suo compito e nemmeno quale sia il prezzo che il "cliente" di tale "servizio" debba pagare. Piuttosto lo Stato fissa unilateralmente le regole del gioco e può cambiarle durante il gioco. Ovviamente tale comportamento è inconcepibile per i fornitori di sicurezza liberamente finanziati. Provate ad immaginare un fornitore di sicurezza, che sia la polizia, un assicuratore o un arbitro, la cui offerta consista in qualcosa di simile: non ti garantirò contrattualmente niente. Non ti dirò cosa mi obbligherò a fare se, secondo la tua opinione, non soddisferò il mio servizio verso di te – ma in ogni caso, mi riservo il diritto di determinare unilateralmente il prezzo che tu mi devi pagare per tale servizio indefinito. Un simile fornitore di sicurezza scomparirebbe immediatamente dal mercato a causa di una completa mancanza di clienti.

Ogni produttore di sicurezza liberamente finanziato e privato deve invece offrire ai potenziali clienti un contratto. E questi contratti devono, in ordine da apparire accettabili per i consumatori che pagano volontariamente, contenere descrizioni chiare sulla proprietà come anche servizi ed obblighi reciproci chiaramente definiti. Ogni parte nel contratto, per la durata o fino al soddisfamento del contratto, sarebbe legata dai suoi termini e dalle sue condizioni; e ogni cambiamento di termini o di condizioni richiederebbe il consenso unanime di tutte le parti interessate.

Nello specifico, in modo da apparire accettabili ai compratori della sicurezza, questi contratti devono contenere condizioni su cosa sarà fatto nel caso di un conflitto o disputa tra il protettore o l'assicuratore ed il suo protetto o i suoi clienti assicurati come anche nel caso di un conflitto tra protettori differenti o assicuratori ed i loro rispettivi clienti. Ed a tale riguardo esiste solo una soluzione reciprocamente concordabile: in questi casi le parti in conflitto concordano contrattualmente al giudizio da parte di una terza parte indipendente ma reciprocamente considerata affidabile. E per questa terza parte: anch'essa è liberamente finanziata e rimane in competizione con altri arbitri o agenzie di arbitri. I suoi clienti, per esempio gli assicuratori e l'assicurato, si aspettano da essa che porti un verdetto che viene riconosciuto giusto ed onesto da entrambe le parti. Solo arbitri capaci di formare simili giudizi avranno successo nel mercato degli arbitri. Gli arbitri incapaci di ciò e considerati non obiettivi e parziali, scompariranno dal mercato.


Daily Bell: Sta negando, quindi, che abbiamo bisogno dello Stato per difenderci?

Hans-Hermann Hoppe: Infatti. Lo Stato non ci difende; piuttosto lo Stato ci aggredisce ed usa la nostra proprietà confiscata per difendere se stesso. La definizione standard dello Stato è questa: lo Stato è un'agenzia caratterizzata da due uniche e logicamente connesse caratteristiche. Primo, lo Stato è un'agenzia che esercita un monopolio territoriale di ultima parola su tutto. Cioè, lo Stato è l'arbitro e giudice ultimo in ogni caso di conflitto, inclusi i conflitti che coinvolgono se stesso ed i suoi agenti. Non c'è alcun appello al di sopra ed oltre lo Stato. Secondo, lo Stato è un'agenzia che esercita un monopolio territoriale della tassazione. Cioè, è un'agenzia che può unilateralmente fissare il prezzo che i suoi sottoposti devono pagare per i servizi dello Stato stesso, poichè giudice ultimo. Basandosi su questo scenario istituzionale si possono tranquillamente prevedere le conseguenze. Primo, invece di impedire e risolvere il conflitto, un monopolio sulle decisioni ultime causerà e provocherà conflitto in modo da risolverlo a proprio vantaggio. Cioè, lo Stato non riconosce e non protegge la legge esistente, ma la corrompe attraverso la legislatura. Contraddizione numero uno: lo Stato infrange la stessa legge che deve proteggere. Secondo, invece di difendere e proteggere qualcuno o qualcosa, un monopolio della tassazione si sforzerà immancabilmente di massimizzare le sue spese sulla protezione ed allo stesso tempo minimizzerà l'attuale produzione di protezione. Più denaro lo Stato può spendere e meno dovrà lavorare per questo denaro, meglio sarà per esso. Contraddizione numero due: lo Stato è un esproriatore di proprietà che invece dovrebbe difendere.


Daily Bell: Ci sono buone leggi e regolamentazioni?

Hans-Hermann Hoppe: Si. Ce ne sono un paio, semplici buone leggi che quasi ognuno intuitivamente riconosce e che possono essere anche dimostrate "vere" e "buone". Primo: se non ci fossero conflitti interpersonali e vivessimo tutti in perfetta armonia non ci sarebbe alcuna legge o norma. E' lo scopo delle leggi o delle norme aiutare ad evitare conflitti altrimenti inevitabili. Solo le leggi che raggiungono ciò, possono essere chiamate leggi buone. Una legge che genera conflitto piuttosto che aiutare ad evitarlo, va contro la natura del fine delle leggi, ovvero è una legge anomala o corrotta.

Secondo: i conflitti sono possibili solo se ed in quanto i beni sono scarsi. Le persone si scontrano perchè vogliono usare lo stesso ed unico bene in modi differenti ed incompatibili. Se vinco io si fa a modo mio o se vinci tu si fa a modo tuo. Non possiamo "vincere" entrambi. Nel caso dei beni scarsi, quindi, abbiamo bisogno di regole o leggi che ci aiutino a decidere tra le pretese rivali ed in conflitto. Al contrario dei beni che sono "liberi", per esempio i beni che esistono in super-abbondanza, che sono inesauribili o infinitamente riproducibili e non sono e non possono essere una fonte di conflitto. Qualora usassi un bene non scarso ciò non diminuisce la quantità di questo bene disponibile per te. Posso farci quello che voglio ed anche tu puoi farci quello che vuoi. Nessuno ci perde. Vinciamo entrambi; e pertanto, fintanto che si discute dei beni non-scarsi, non ci sarà mai bisogno di leggi.

Terzo: tutti i conflitti che riguardano i beni scarsi, quindi, possono essere evitati se solo ogni bene è posseduto privatamente, per esempio esclusivamente controllato da uno specifico individuo/i rispetto ad un altro, e sia sempre chiaro quale cosa è posseduta, da chi e da chi non lo è. Ed in modo da evitare tuti i conflitti possibili dall'inizio dell'umanità in poi, è solo necessario avere una regola che regolamenta la prima appropriazione originale (come proprietà privata) di beni dati dalla natura e precedentemente non posseduti da alcuno. Per riassumere quindi, ci sono essenzialmente tre "buone leggi" che assicurano l'interazione priva di conflitti o di "pace eterna": a) chi si appropria per primo di qualcosa precedentemente non posseduto è il suo possessore esclusivo (visto che il primo appropriatore non può essere entrato in conflitto con nessun'altro poichè gli altri sono arrivati sulla scena dopo); b) colui che produce qualcosa col suo corpo è il possessore del suo prodotto, a patto che in tal modo non danneggi l'integrità fisica della proprietà altrui; c) colui che acquisisce qualcosa da un possessore precedente attraverso lo scambio volontario, per esempio uno scambio che è considerato reciprocamente benefico, è il suo possessore.


Daily Bell: Come si può, quindi, definire la libertà? Come l'assenza della coercizione dello Stato?

Hans-Hermann Hoppe: Una società è libera se ogni persona è riconosciuta come il possessore esclusivo del proprio (scarso) corpo fisico, se ognuno è libero di appropriarsi di cose precedentemente non possedute come proprietà privata, se ognuno è libero di usare il proprio corpo per produrre qualsisi cosa voglia produrre (senza pertanto danneggiare l'intergrità fisica della proprietà di altre persone) e se ognuno è libero di contrattare con altri riguardo le loro rispettive proprietà in ogni modo considerato reciprocamente benefico. Qualsiasi interferenza con ciò costituisce un atto di aggressione ed una società non è libera nell'intensità di tale aggressione.


Daily Bell: Cosa ne pensa del copyright? Crede anche lei che la proprietà intellettuale non esiste come Kinsella ha proposto?

Hans-Hermann Hoppe: Concordo col mio amico Kinsella che l'idea dei diritti di proprietà intellettuale non solo sia sbagliata e confusa, ma pericolosa. Ed ho già affrontato questo discorso. Le idee – le ricette, le formule, le dichiarazioni, gli argomenti, gli algoritmi, i teoremi, le melodie, i modelli, i ritmi, le immagini, ecc. – sono certamente beni (in quanto sono buone, non cattive, ricette, ecc.), ma non sono beni scarsi. Una volta pensati ed espressi, sono beni liberi ed inesauribili. Fischietto una melodia o scrivo un poema, tu ascolti quella melodia o leggi quel poema e lo riproduci o lo copi. Facendo ciò non mi hai portato via alcunchè. Posso fischiettare e scrivere come prima. Infatti l'intero mondo può copiarmi e tuttavia niente mi sarà tolto (se volessi che nessuno copiasse le mie idee dovrei mantenerle per me e mai esprimerle).

Ora si immagini che mi sia stato garantito un diritto di proprietà sulla mia melodia o sul poema in modo che io possa proibirti di copiarlo o domandare una concessione di diritto da te se lo copi. Primo: ciò non implica, assurdamente, che io, a mia volta, debba pagare dei diritti d'autore alla persona (o ai suoi eredi) che ha inventato il fischiettio e la scrittura ed inoltre a coloro che hanno inventato il suono ed il linguaggio e così via? Secondo: impedentoti di pagare o facendoti pagare per fischiettare la mia melodia o recitare il mio poema, sto praticamente facendo di te un possessore (parziale): a causa del tuo corpo fisico, delle tue corde vocali, della tua carta, della tua matita, ecc. poichè tu dovresti usare nient'altro che la tua proprietà quando copi da me. Se non puoi più copiare da me, ciò vuol dire che io, il possessore della proprietà intellettuale, ti ho espropriato della tua proprietà "reale". Il che mostra: i diritti di proprietà intellettuale ed i diritti di proprietà reale sono incompatibili e la promozione della proprietà intellettuale deve essere vista come un pericoloso attacco all'idea della proprietà "reale" (nei beni scarsi).

Daily Bell: Abbiamo suggerito che se le persone vogliono imporre un copyright generazionale lo potrebbero fare da loro stesse, caricandosi delle spese e tentare di confrontarsi con i violatori del copyright con le loro risorse. Ciò porrebbe l'obbligo di imposizione sulle tasche dell'individuo. E' una soluzione percorribile questa – laciar decidere al mercato stesso questi argomenti?

Hans-Hermann Hoppe: Questa sarebbe una lunga strada sulla giusta direzione. Ancora meglio: sempre più corti in sempre più paesi, specialmente al di fuori dell'orbita del cartello del governo statunitense, renderebbero chiaro che non ascolterebbero più casi di copyright e violazioni di brevetto e lamentele simili poichè un'astuzia delle grandi imprese occidentali connesse al governo, come le compagnie farmaceutiche, per esempio, per arricchirsi alle spese delle altre persone.


Daily Bell: Cosa ne pensa di Might Is Right di Ragnar Redbeard?

Hans-Hermann Hoppe: Si possono dare due diverse interpretazioni di questa frase. Non vedo difficoltà con la prima. E': conosco la differenza tra "potere" e "diritto" e, come fatto empirico, il potere è infatti frequentemente visto come diritto. La maggior parte, se non tutta la "legge pubblica", per esempio, è potere mascherato da diritto. La seconda interpretazione è: non conosco la differenza tra "potere" e "diritto", perchè non c'è differenza. Il potere è un diritto ed il diritto è un potere. Questa interpretazione è contraddittoria. Perchè se si volesse difendere questa frase come una vera dichiarazione in un discorso con qualcun'altro, si sta difatti riconoscendo il diritto di proprietà di quest'altro sul vostro corpo. Non lo si deve aggredire in modo da portarlo verso l'idea corretta. Gli si permette di arrivare all'idea corretta con i suoi piedi. Cioè si ammette, almeno implicitamente, che si conosce la differenza tra giusto e sbagliato. Altrimenti non ci sarebbe alcuno scopo nel discutere. Lo stesso, fra l'altro, è vero per il famoso detto di Hobbes, homo homini lupus. Sostenendo che questa affermazione sia vera, praticamente si prova che è falsa.


Daily Bell: E' stato suggerito che il solo modo per riorganizzare la società è attraverso un ritorno ai clan ed alle tribù che caratterizzarono le comunità di homo-sapiens per decine di migliaia di anni. E' possibile che una parte di questo decentramento potrebbe essere l'evidenziazione di un giustizia tribale o di clan?

Hans-Hermann Hoppe: Non penso che noi, nel mondo occidentale, possiamo tornare a clan e tribù. Il moderno Stato democratico ha distrutto i clan e le tribù e le loro strutture gerarchiche, perchè si frapponevano sulla strada del potere assoluto bramato dallo Stato. Scomparsi clan e tribù, dobbiamo provare col modello della società di legge privata che ho descritto. Ma dovunque esistano ancora strutture tradizionali e gerarchiche di clan e tribù, dovrebbero essere sostenute ed i tentativi di "modernizzare" i sistemi di giustizia "arcaica" sulla falsariga di quelli occidentali dovrebbero essere visti con massimo sospetto.


Daily Bell: Ha anche scritto esaustivamente sul denaro e sugli affari monetari. E' necessario un gold standard per una società libera?

Hans-Hermann Hoppe: In una società libera il mercato produrrebbe denaro, come tutti gli altri beni e servizi. Non ci sarebbero cose simili al denaro in un mondo che sarebbe perfettamente certo e prevedibile. Ma in un mondo con eventualità imprevedibili, le persone valutano i beni anche per conto della loro commerciabilità e smercibilità, per esempio come mezzi di scambio. E dal momento che un bene ampiamente e facilmente smerciabile è preferibile ad uno meno smerciabile come mezzo di scambio, c'è un'inevitabile tendenza nel mercato aafinchè una singola merce emerga e si distingua da tutte le altre per essere la merce più smerciabile (ampiamente e facilmente) di tutte. Questa merce è chiamata denaro. Essendo il bene più smerciabile di tutti, esso fornisce al proprio possessore la migliore protezione umanamente possibile contro l'incertezza poichè può essere impiegato per la soddisfazione istantanea della più ampia gamma di bisogni possibili. La teoria economica non ha niente da dire su quale merce acquisirà lo status di denaro. Nella storia, è accaduto che sia stato l'oro. Ma se la composizione fisica del nostro mondo sarebbe stata differente o dovesse divenire differente da quella che è ora, alcune altre merci sarebbero diventate o potrebbero essere diventate denaro. Il mercato deciderà. In ogni caso non c'è alcun bisogno che il governo venga coinvolto in ciò. Il mercato ha fornito e fornirà il denaro-merce, e la produzione di questa merce, qualunque essa sia, sarà soggetta alle stesse forze della domanda e dell'offerta a cui la produzione di qualsiasi altra cosa è sottoposta.


Daily Bell: Che dire del paradigma del free-banking? Potrebbe mai essere tollerato un sistema bancario privato a riserva frazionaria oppure sarebbe un crimine? Chi è che mette le persone in carcere per un sistema bancario privato a riserva frazionaria?

Hans-Hermann Hoppe: Supponiamo che l'oro sia il denaro. In una società libera si ha una competizione libera nello scavare l'oro, si ha una libera competizione nel coniare l'oro e si ha una libera competizione tra le banche. Le banche offrono vari servizi finanziari: custodia del denaro, servizi di compensazione ed il servizio di mediazione tra i risparmiatori e gli investitori-contraenti prestiti. Ogni banca emette le proprie "banconote" o "certificati" che documentano le varie transazioni e le relazioni contrattuali risultanti tra la banca ed il cliente. Queste banconote sono liberamente commerciabili. Fin qui tutto bene. Controversi tra i free banker è solo lo status della riserva frazionaria dei conti correnti e delle banconote. Diciamo che A deposita 10 oncie d'oro in una banca e riceve una banconota (un sostituto del denaro) riscattabile a richiesta al pari del denaro (oro). Basandosi sul deposito di A, quindi, la banca opera un prestito a C di 9 oncie d'oro ed emette una banconota per questa operazione, riscattabile allo stesso modo.

Ciò dovrebbe essere permesso? Non penso proprio. Poichè ci sono due nuove persone, A e C, che sono i possessori esclusivi della sola e della stessa quantità di denaro. Un'impossibilità logica. O per metterla in maniera differente, ci sono 10 oncie d'oro, ma A è intitolato ad avere 10 oncie e C possiede 9 oncie. Cioè, ci sono più titoli di proprietà rispetto alla proprietà totale. Ovviamente ciò costituisce una frode ed in tutte le aree, eccetto il denaro, le corti hanno considerato tale pratica una frode ed hanno punito i colpevoli. Dall'altro lato non c'è alcun problema se le banche dicono ad A che esse pagheranno un interesse sul deposito, lo investiranno, ad esempio, in un mercato di fondi d'investimento comuni costituito da effetti finanziari a breve termine altamente liquidi e faranno del proprio meglio per riscattare in denaro le quote di A investite in quel fondo d'investimento. Tali quote potrebbero essere molto popolari e molte persone potrebbero mettere il loro denaro dentro di esse invece che in conti di deposito regolari. Ma essendo quote di fondi d'investimento non funzionerebbero mai come denaro. Non sarebbero mai una merce ampiamente e facilmente serciabile tra le tante.


Daily Bell: Cosa ne pensa dell'attuale paradigma del sistema bancario centrale? Il sistema bancario centrale, come è attualmente costituito, è il disastro principale del nostro tempo?

Hans-Hermann Hoppe: Le banche centrali sono sicuramente una della più grandi catastrofi del nostro tempo. Esse, ed in particolare la FED, sono state responsabili per la distruzione del gold standard, che è sempre stato un ostacolo alle politiche inflazionistiche e lo hanno rimpiazzato, sin dal 1971, con uno standard monetario puramente cartaceo (denaro creato dal nulla). Sin da allora le banche centrali possono praticamente creare denaro dal nulla. Più denaro cartaceo non rende una società più ricca, ovviamente – è solamente più carta stampata. Altrimenti perchè ci sarebbero ancora paesi poveri e persone povere? Ma più denaro rende il proprio produttore monopolistico (la banca centrale) ed i suoi primi beneficiari (il governo, le grandi banche connesse al governo ed i loro clienti più importanti) più ricchi a spese di chi viene raggiunto dal denaro più tardi e rende gli ultimi beneficiari più poveri.

Grazie al potere delle banche centrali di spendere illimitatamente, i governi possono contrarre sempre più alti deficit di bilancio ed accumulare sempre più debito per finanziare guerre altrimenti impossibili, da un estremo all'altro, in patria ed all'estero, e prendere parte a fiumi infiniti di lavori inutili altrimenti impensabili. Grazie alla banca centrale la maggior parte degli "esperti monetari" e dei "macro-economisti", messi a libro paga, possono essere trasformati in propaganda del governo "spiegando", come alchimisti, come le pietre (carta) possono essere trasformate in pane (ricchezza). Grazie alla banca centrale i tassi d'interesse possono essere artificialmente abbassati fino a zero, canalizzando il credito in progetti che non sarebbero dovuti essere finanziati (e spiazzando i proggetti che avrebbero dovuto essere finanziati) e causando sempre più bolle, seguite da sempre più spettacolari scoppi. E grazie alla banca centrale dobbiamo affrontare una minaccia crescente di iperinflazione, poichè quando infine i nodi verranno al pettine i conti dovranno essere pagati.


Daily Bell: Abbiamo spesso sottolineato che i Sette Colli di Roma erano inizialmente società indipendenti proprio come le città Stato italiane durante il Rinascimento e le 13 colonie degli Stati Uniti. Sembra che i grandi imperi abbiano avuto inizio come comunità individuali dove le persone potevano lasciare una comunità se fossero state oppresse e recarsi nelle vicinanze per iniziare una nuova vita. Qual'è la forza trainante dietro questo processo di centralizzazione? Quali sono i blocchi che costruiscono l'Impero?

Hans-Hermann Hoppe: Tutti gli Stati devono iniziare come piccole entità. Ciò rende facile la fuga delle persone. Tuttavia gli Stati sono aggresivi per natura, come ho già spiegato. Possono esternare il costo dell'aggressione sugli altri, per esempio sugli sventurati contribuenti. A loro non piace vedere le persone produttive fuggire e provano a catturarle espandendo il loro territorio. Più persone produttive lo Stato controlla, meglio sarà per esso. Questo desiderio espansionistico, cozza con quello degli altri Stati. Ci può essere solo una giurisdizione ed una tassazione monopolista in ogni dato territorio. Cioè, la competizione tra differenti Stati è eliminativa. O vince A e controlla un territorio, oppure B. Chi vince? Almeno nel lungo termine, lo Stato che vincerà – e prenderà il territorio di un altro o stabilirà la sua egemonia sopra di esso e forzerà a pagare tributi – potrà parassitare di più l'economia produttiva. Cioè, restando tutte le altre cose uguali, internamente più Stati "liberali" (nel classico senso europeo di "liberale") tenderanno a vincere sopra quelli meno "liberali", ovvero gli Stati illiberali ed oppressivi.

Guardando solamente alla storia moderna, possiamo spiegare l'ascesa della Gran Bretagna liberale al rango di principale Impero mondiale e poi quella degli Stati Uniti liberali. E si può carpire un apparente paradosso: perchè dei poteri imperiali internamente liberali come gli Stati Uniti tendono ad essere più aggressivi e belligeranti nella loro politica estera rispetto a poteri oppressivi come la precedente Unione Sovietica? L'Impero liberale degli Stati Uniti era sicuro di vincere le sue guerre estere e le sue avventure militari, mentre l'oppressiva Unione Sovietica era timorosa di una sconfitta.

Ma la costituzione di un Impero porta con sé i semi della propria distruzione. Più uno Stato si avvicina al suo scopo finale di dominazione mondiale e governo unico, meno ragioni ci sono per mantenere il suo liberalismo interno ed invece fa tutto quello che gli Stati sono inclini a fare, ovvero aumentare lo sfruttamento di qualsiasi persona produttiva rimasta. Senza tributari addizionali disponibili ed una stagnazione o un calo delle produttività interna, le politiche interne dell'Impero di panem et circenses non possono essere più sostenute. La crisi economica colpisce ed un incombente collasso economico stimolerà tendenze separatiste, decentralizzatrici e movimenti secessionisti, e porteranno al crollo dell'Impero. Abbiamo visto che ciò è accaduto con la Gran Bretagna e lo stiamo vedendo ora con gli Stati Uniti ed il suo impero apparentemente all'ultima spiaggia.

C'è anche un importante aspetto monetario in questo processo. L'Impero dominante fornisce tipicamente la valuta di riserva internazionale, prima l'Inghilterra con la sterlina ed ora gli Stati Uniti col dollaro. Con il dollaro usato come valuta di riserva dalle banche centrali estere, gli Stati Uniti possono contrarre un permanente "deficit senza rimorsi". Cioè, gli Stati Uniti non devono pagare per i loro progressivi eccessi di importazioni sulle esportazioni, come sarebbe noramle tra partner "allo stesso livello" in cui si dovrebbero inviare sempre più esportazioni all'estero (le esportazioni pagano le importazioni). Anzi: invece di usare i loro guadagni dalle esportazioni per comprare beni americani per il consumo interno, i governi esteri e le relative banche centrali, come segno del loro status di vassalli rispetto al dominio degli Stati Uniti, usano le loro riserve di dollari per comprare i bond del governo statunitense per aiutare gli americani a continuare a consumare oltre le loro capacità.

Non so abbastanza della Cina per capire perchè stia usando le sue enormi riserve di dollari per comprare bond del governo statunitense. Dopo tutto, si suppone che la Cina non sia una parte dell'Impero degli Stati Uniti. Forse i suoi dirigenti hanno letto troppi libri di testo d'economia americani ed anche loro credono nell'alchimia. Ma se solo la Cina scaricasse i suoi titoli del Tesoro statunitensi ed accumulasse invece riserve d'oro, ciò porterebbe alla fine l'Impero degli Stati Uniti e del dollaro così come li conosciamo.


Daily Bell: E' possibile che una cerchia di famiglie estremamente facoltose residenti a Londra sia parzialmente responsabile di tutto ciò? Queste famiglie e i loro sostenitori cercano un governo mondiale delle elite? E' una cospirazione? Vede il mondo in questi termini: come una lotta tra gli impulsi centralizzatori delle elite e gli impulsi più democratici del resto della società?

Hans-Hermann Hoppe: Non sono sicuro se la parola cospirazione sia ancora quella giusta, perchè nel frattempo, grazie a persone come Carroll Quigley per esempio, molto è conosciuto su quello che sta accadendo. In ogni caso è sicuramente vero che ci sono tali famiglie incredibilmente facoltose a Londra, a New York, a Tel Aviv ed in altri luoghi, che hanno individuato l'immenso potenziale dell'arricchimento personale nel processo di costruzione dello Stato-Impero. I capi delle grandi banche hanno giocato un ruolo chiave nella fondazione della FED, perchè capirono che una banca centrale avrebbe permesso alle loro banche di gonfiare ed espandere il credito in cima al denaro ed al credito creato dalla banca centrale, e che un "prestatore di ultima istanza" era fondamentale nel permettere loro di raccogliere i profitti privati fintanto che le cose sarebbero andate bene e se fossero invece andate male avrebbero potuto socializzare le perdite.

Capirono che il gold standard classico era un impedimento naturale all'inflazione ed all'espansione del credito, e così aiutarono a creare dapprima un gold standard fasullo (gold exchange standard) e poi, dopo il 1971, un regime di puro denaro creato dal nulla. Capirono che un sistema di valute nazionali create dal nulla con fluttuazioni libere era ancora imperfetto fintanto che c'erano desideri inflazionisti in ballo, poichè la supremazia del dollaro avrebbe potuto essere minacciata da altre valute concorrenti come un Marco tedesco forte, per esempio; ed in modo da ridurre ed indebolire questa concorrenza sostennero schemi "d'integrazione monetaria" come la creazione di una Banca Centrale Europea (BCE) e dell'Euro.

E capirono che il loro sogno ultimo di potere di contraffazione illimitata sarebbe diventato reale, se solo avessero avuto successo nel creare una banca centrale mondiale dominata dagli Stati Uniti che emetteva una valuta cartacea mondiale come il bancor o il phoenix; e così aiutarono a costruire e finanziare una moltitudine di organizzazioni come il Consiglio degli Affari Esteri, la Commissione Trilaterale, il Gruppo Bilderberg, ecc. affinchè portassero avanti questo scopo. Allo stesso modo gli industriali di spicco compresero gli enormi profitti che potevano essere garantiti dai monopoli assicurati dallo Stato, dai sussidi statali e dai contratti esclusivi faraonici che li liberavano o li proteggevano dalla concorrenza, e così anche loro si allearono con lo Stato e divennero "infiltrati".

Ci sono "incidenti" nella storia e ci sono azioni attentamente pianificate che causano conseguenze che sono non volute e non previste. Ma la storia non è solo una sequenza di incidenti e sorprese. La maggior parte di questi sono progettati e voluti. Non dalla gente comune, ovviamente, ma dal potere delle elite che controllano l'apparato dello Stato. Se si vuole impedire alla storia di percorrere il suo attuale corso diretto verso un disastro economico senza precedenti, quindi, è imperativo suscitare l'indignazione pubblica esponendo, incessantemente, i cattivi motivi e le macchinazioni di queste elite al potere, non solo quelle che lavorano all'interno dell'apparato statale, ma in particolare anche di quelle al di fuori, quelle dietro il sipario che tirano le fila.


Daily Bell: E' stata una nostra supposizione che come il torchio calcografico di Gutenberg fece scoppiare le strutture sociali ai suoi tempi, così Internet sta facendo la stessa cosa oggi. Crediamo che Intenet potrebbe introdurre un nuovo Rinascimento dopo l'Età Buia del ventesimo secolo. E' d'accordo? Non è d'accordo?

Hans-Hermann Hoppe: E' sicuramente vero che entrambe le invenzioni hanno rivoluzionato la società ed hanno enormemente migliorato le nostre vite. E' difficile immaginare come sarebbe tornare indietro all'era pre-internet o all'era pre-Gutenberg. Sono scettico, tuttavia, sul se le rivoluzioni tecnologiche di per sé possano generare anche un progresso morale ed un avanzamento verso una maggiore libertà. Sono più incline a pensare che la tecnologia e gli avanzamenti tecnologici sono "neutrali" a tal riguardo. Internet può essere usato per scoprire e diffondere la verità come anche diffondere bugie e confusione. Ci ha fornito inaudite possibilità per evadere e minare il nostro nemico lo Stato, ma ha anche dato allo Stato inaudite possibilità di spiarci e rovinarci. Siamo più ricchi oggi con internet rispetto a quanto lo eravamo, diciamo, nel 1900 senza (e siamo più ricchi non a causa dello Stato, ma a dispetto di esso). Ma negherei categoriacamente che oggi siamo più liberi di quanto lo eravamo nel 1900. Abbastanza il contrario.


Daily Bell: Qualche pensiero finale? Ci può dire a cosa sta lavorando ora? Libri o siti web che raccomanderebbe?

Hans-Hermann Hoppe: Una volta violai il mio principio di non parlare del mio lavoro finchè non fosse finito. Mi pentii di ciò. Fu un errore e non lo ripeterò. Per quanto riguarda i libri, raccomando tra tutti gli altri i maggiori lavori dei miei maestri, Ludwig von Mises e Murray Rothbard, non solo una volta ma ripetutamente nel tempo. I loro lavori sono ancora ineguagliati e rimarranno così ancora per molto tempo. Per quanto riguarda i siti web, regolarmente vado su mises.org e lewrockwell.com. Per quanto riguarda gli altri siti: sono stato chiamato estremista, reazionario, revisionista, elitario, razzista, omofobico, antisemita, di destra, teocrate, un cinico senza dio, fascista ed, ovviamente, come accade per ogni tedesco un nazista. Quindi ci si dovrebbe aspettare che io abbia una fissazione per siti politicamente "scorretti" che ogni uomo "moderno", "decente", "civile", "tollerante" e "illuminato" si suppone ignori ed eviti.


Daily Bell: Grazie per il suo tempo nel rispondere a queste domande. E' stato un grande onore rivolgergliele nel contesto dei suoi notevoli lavori.

Hans-Hermann Hoppe: Prego.


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Pensieri successivi del Daily Bell

Che grande intervista. Lo diciamo senza modestia perchè con alcune eccezioni (il free-banking e la concorrenza monetaria tra tutte), il dottor Hans-Hermann Hoppe, uno dei più grandi pensatori libertari ed educatori nel mondo oggi, è parso concordare con alcune delle cose proposte in queste modeste pagine per diversi anni. Non prendeteci sulla parola. Rileggete l'intervista se volete. Per avere qualcuno del calibro di Hoppe che presenta ed elabora queste percezioni fondamentali come anche noi le abbiamo avanzate è incredibilmente soddisfacente ed anche (non ce ne vergognamo nell'ammetterlo) intellettualmente appagante.

Su una linea d'onda meno frivola, ciò che fuoriesce da questa intervista è che Hoppe è uno di quei particolari individui che, avendo intravisto le verità non catturate dalla maggior parte delle persone, non è in grado per temperamento di temporeggiare circa le loro validità. Uno vede questa caratteristica riflessa nel lavoro e nella narrativa di Murray Rothbard e Ludwig von Mises, per citare due brillanti pensatori che ora mi vengono in mente. L'impossibilità di evitare le conclusioni (oppure indietreggiare nel dare loro voce) sviluppate da un proprio sistema di credenze, è segno rivelatore di coraggio intellettuale e perfino, lo ammettiamo, di grandezza.

E' difatti un privilegio raro condurre un dialogo con un intellettuale dalle idee chiare, qualcuno infatti con un implacabile e risonante modello di riferimento. Se si legge meglio l'intervista, si può praticamente vedere (o sentire) l'approccio disciplinato con cui Hoppe tratta gli argomenti che commenta. Ogni posizione sviluppata razionalmente ed ogni conclusione si evolve incessantemente da evidenze adombrate.

Non scriveremo oltre perchè proprio come una grande composizione musicale, questa intervista sarà molto apprezzata per i suoi contenuti. Il nostro maldestro commento probabilmente sminuisce la sua eleganza e la sua energia. Ovviamente potreste non apprezzare i nostri sforzi, cari lettori, ma per favore riconoscete la cortesia, la saggezza ed il coraggio intellettuale di uno dei pensatori di libero mercato più profondi al mondo, il dottor Hans-Hermann Hoppe.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


giovedì 26 maggio 2011

Il Mito del Vivere Senza Debiti

La Grecia traballa paurosamente, qualora capitolasse (e lo farà, perchè orma non è più una questione di "se" ma di "quando") si ritroverà nel caos più totale. Infine il fardello dei debiti soffocherà la nazione. Non sarà un bello spettacolo, soprattutto quando i cttadini si vedranno congelare (leggi, espropriati) i conti in banca e le pensioni; qualcuno sta affilando i forconi. Ma probabilmente vedremo un'uscita della Grecia dall'€ e la creazione di una "nuova" moneta subito svalutata per i debiti accumulati (la prassi, a quanto pare); ma la cosa che davvero ci seppelirà di risate saranno i babbei con la cartaccia (leggi, titoli di Stato) in mano che, fiduciosi nelle istituzioni (trattenete un attimo le risate), ricorreranno in ogni tribunale per avere "giustizia" (ora potete sfoderare la mega-risata). Poi a catena sarà il turno degli altri PIIGS e delle mastodontiche perdite per Germania e Francia, il tutto coronato dalla BCE che sarà costretta a stampare soldi a tavoletta (si certo "non" può farlo, ma già lo ha fatto per rattoppare le prima falle greche ed irlandesi...mai fidarsi di questi tizi con l'alone di ufficialità) per tentare di riprendere la situazione per i capelli. Al debito non si può scappare, ma se si è inclini ad affondare nella sua melma allora la colpa non è tutta e solo dello Stato...
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di Gary North


Ho messo su un sito per le persone che sono piene di debiti.

Credo fermamente che si possano estinguere i debiti. Ma credo fermamente che non ci si possa liberare del debito. C'è una ragione per ciò. L'unico modo per liberarsi dal debito è morire.

Ecco due grandi miti del sogno americano:
  1. indipendenza finanziaria;
  2. vita senza debiti.

Perchè sono miti? Perchè la vita è costituita da entrambi.

I finanziamenti richiedono denaro. Il denaro coinvolge la divisione del lavoro. Siamo tutti interdipendenti. Anche un eremita è dipendente da altri: i possessori della terra su cui vive segretamente ed in cui sconfina segretamente.

Le persone dicono "indipendenza finanziaria" quando in realtà intendono "nessuna dipendenza da un salario". Possono raggiungere ciò se posseggono molti asset che generano entrate. Non si devono presentare a lavoro. Ma non sono finanziariamente indipendenti. Sono dipendenti da tutte quelle persone la cui produttività permette alle compagnie o ai governi di continuare a pagare gli asset su cui le persone senza lavoro hanno investito. Questa non è indipendenza finanziaria. E' indipendenza da un lavoro salariato. Usiamo la terminologia corretta.

I fondi fiduciari per i ragazzini non sono finanziariamente indipendenti. Sono dipendenti dalle decisioni dei gestori dei loro fondi fiduciari, che a loro volta sono dipendenti dalla produttività delle compagnie da cui hanno comprato azioni e bond.

In un'economia di divisione del lavoro, non c'è indipendenza.

In secondo luogo, che dire della vita senza debiti? Perchè è un mito? Lasciate che offra un esempio.


PAURA DEL DEBITO

Uno dei miei sottoscriventi ha un problema. Deve sconfiggere la paura del debito della sua giovane moglie. Egli vuole investire nel settore immobiliare. Ma affronta un problema. "Mia moglie è molto avversa al rischio. Non le piace avere debiti".

Lei ha 27 anni. Lui ne ha 32. E' chiaro che sua moglie non comprende il debito. Lei è nel debito fino al collo.

Lei è più giovane di lui di 5 anni. In media le mogli americane vivono di più dei loro mariti di circa 4 anni. Quindi in termini di probabilità statistica, lei non avrà sostegno finanziario da lui nei suoi ultimi nove anni di vita. Se lui va in pensione anticipatamente, vivranno dei loro risparmi. Poi lui morirà, lasciando lei con un capitale ridotto nei suoi ultimi anni di vita. Così lei non potrebbe aver capitale rimanente all'età di 80 anni.

In questi anni bui, lei sarà fisicamente più debole di quanto lo è oggi. Probabilmente non sarà in grado di guadagnare denaro nel mercato del lavoro. Lei sarà dipendente da altri.

Lei si porta dietro gli obblighi inevitabili della vita: consumare risorse. Lo richiede la vita. Se lei cessa di essere in grado di lavorare per pagare questi obblighi, diventerà dipendente da altri per pagarli. Pensare che lei possa vivere in sicurezza senza debiti è come se pensasse che altri sono in qualche modo in debito con lei: il governo, i gestori dei fondi pensione, o i suoi figli. Forse tutti loro.

Lei sta dicendo che sta offrendo il credito oggi – tasse FICA, investimenti pensionistici, assistenza per i suoi figli – e che questi investimenti la ripagheranno. Se ciò non accadrà morirà in un tugurio, a meno che lei e suo marito investano saggiamente.

Il debito è inevitabile fintanto che viviamo. Saremo in debito con altri qualunque cosa il nostro sostegno richiederà.

Possiamo iniziare a prepararci mentalmente ora ad affrontare ciò, oppure possiamo lanciare i dati della statistica e dire: "Passerò questo debito a qualcun'altro. Spero che lo ripaghino". In breve, la persona prova a farsi pagare il proprio debito da altri nel futuro.


SI FA DURA

I politici in tutto l'occidente hanno fatto promesse alle loro popolazioni riguardo la vita nel pensionamento. Hanno promesso agli elettori che, durante i loro anni di vecchiaia, che il governo si sarebbe occupato delle loro spese mediche. Nella maggior parte delle nazioni europee, il governo paga già per la maggior parte dei costi medici.

Questa spesa manderà in bancarotta tutte le nazioni senza eccezioni. Gli statisti del governo hanno saputo ciò per almeno due decenni, ma i politici lo hanno mantenuto nascoto il più possibile alle persone.

Gli elettori sono come ricche e brutte ereditiere: vogliono essere ingananti. Se non lo fossero non ri-eleggerebbero i politici che non annunciano pubblicamente l'inevitabile bancarotta della sanità socializzata e dei programmi di pensionamento. Rigettano ogni candidato che dice la verità sull'Assistenza Sanitaria. In breve: "Non dirmi che sono una donna ricca e brutta. Dimmi che sono bella e che non puoi vivere senza di me". Ogni suo desiderio è un ordine per loro.

Gli elettori non vogliono risparmiare abbastazna denaro per il loro pensionamento. Vogliono mangiare, bere ed essere felici, e poi essere inseriti in un sistema sovvenzionato dalle tasse. Non vogliono sentire cose tipo: "Domani moriremo". Rispondono: "Questo è un modo di pensare antico. Questa è solo contabilità. Questa è ideologia". Non vogliono contare i costi. Vogliono la loro torta e la vogliono mangiare, bè per i loro novant'anni. E vogliono che qualcun'altro la finanzi.

Questo desiderio è universale in occidente. Gli elettori guardano ai costi della vecchiaia, che sono molto alti per molte persone, e vogliono passare le spese della Vecchia Donna agli elettori più giovani.

Così i politici fanno una promessa: "Pagate le tasse oggi che finanziano le spese degli anziani, e promettiamo di passare i costi agli elettori più giovani quando voi sarete vecchi". In breve: "Sei bella e non posso vivere senza di te".

Gli elettori dimenticano l'ovvio: gli elettori più giovani danno e gli elettori più giovani tolgono. Quando l'accordo esistente sembrerà avere più costi che benefici, i giovani elettori staccheranno la spina. Diranno: "Non pagheremo". In breve: "Hai speso la tua eredità, tu brutta vecchia strega. Me ne vado".

Tutte le chiacchiere sul fatto che si caricano i figli ed i nipoti con enormi debiti sono ingenue. Le chiacchiere non cambiano nulla. Non ci sono revisioni nel programma. Quando gli elettori vecchi ascoltano le parole "caricare i nostri figli col debito", la grande maggioranza conclude: " Si! Caricateli per bene e pesantemente! Meritiamo tutto ciò che possiamo spremere da loro".

Questa dipendenza dalle promesse dei politici si ritorcerà sui vecchi che votano per loro oggi e si aspettano di essere pagati. I ragazzini – tutti cresciuti – avranno i voti per eleggere una nuova generazione di membri del Congresso e del Senato, che annunceranno revisioni nei programmi. Le revisioni andranno a spese dei nuovi entranti nei programmi di welfare per la vecchiaia.

Lo stato assistenziale moderno iniziò in Prussia nel 1880, quando il cancelliere conservatore Otto von Bismarck introdusse la legge che forniva programmi finanziati dal governo per gli anziani. Lo stato assistenziale moderno abbandonerà quei programmi. Lo Stato dà, lo Stato toglie.


UN CONTO IN RAPIDA CRESCITA

I vecchi pensano che si trovano in una gabbia di ferro, politicamente. Possono riuscire a trovare politici che continuino a perseguire lo schema di Ponzi. Non risparmiano quanto dovrebbero. Prendono in prestito dal futuro. Comprano la bella vita oggi sulla supposizione che lo Stato si prenderà cura di loro durante la vecchiaia.

Stanno facendo crescere rapidamente un conto. Pensano che gli elettori più giovani pagheranno il loro conto.

Mentre si avvicinano alla resa dei conti, rifiutano di cambiare le loro abitudini. Non si preoccupano dei calcoli della pensione. Non valutano di quante entrate hanno bisogno e per quanto ne avranno bisogno, ed a che tasso di inflazione nei prezzi potranno vivere con agio negli ultimi 15 anni della loro vita (uomini) o 29 anni (donne). Eccone uno. Siete disposti a fare i compiti a casa? I vostri colleghi no.

Pensano che non siano in debito, invece lo sono. Pensano che altri pagheranno i loro costi. Pensano che hanno i voti per imporre agli altri di pagare i loro conti. Possiedono questo potere oggi; da un decennio da ora non ce l'avranno più, per non parlare di due decenni da ora.

Non pensano che loro stanno accumulando debito. Pensano che passeranno la vecchiaia scaricando i debiti dell'anzianità sugli altri. Poichè non capiscono che gli elettori futuri rinunceranno ai loro obblighi, o apertamente (default nazionale) o per l'iperinflazione, oppure aumentando l'età per accedere a questi benefici.

Stanno aumentando i loro debiti, tuttavia non lo percepiscono. Perchè no? Perchè credono realmente al mantra: "Stiamo passando questi debiti ai nostri nipoti". Non sono irritati dalle sue implicazioni. Godono per le sue implicazioni.

Iniziò con i nostri genitori e nonni nel 1935: la Previdenza Sociale. La mentalità del New Deal era di prendere qualcosa a spese di qualcun'altro. Si intensificò nel 1965: Assistenza Sanitaria. Questo è diventato il panorama dell'occidente. E' peggiorato.

La Cina sta traendo vantaggio da ciò. La Cina non ha sviluppato programmi di welfare per i vecchi. Quindi la sua gente risparmia per il futuro. La loro offerta di capitale aumenta. La loro produzione aumenta. Non sono caricati con tase FICA. Non si aspettano che qualcuno li assista durante la vecchiaia, se non i loro figli. Metà di loro non ha figli.

Gli occidentali scaricano tutto sui figli e sui nipoti di chiunque altro. I cinesi presuppongono che saranno loro i responsabili dei propri genitori anziani e di loro stessi, quindi risparmiano quasi metà delle loro entrate, se dobbiamo credere alle statistiche fornite dal governo cinese. Questa generazione di cinesi non si aspetta che lo Stato li assista durante la vecchiaia. Stanno lavorando sodo per accumulare capitale, cosicché durante la senilità non diventeranno poveri. Non si aspettano che i figli di chiunque altro paghino il conto durante la loro vecchiaia.


IL SETTORE IMMOBILIARE COME UNA SOLUZIONE

Quando le persone mi chiedono quale sia il miglior modo per andare in pensione, io rospondo: "Con una nuova carriera".

La maggior parte di loro replica: "Non è quello che intendevo. Non vogli lavorare dopo i 65 anni".

Allora chiedo loro di fare questo esercizio mentale. Primo, stimare quante entrate mensili ci vorrebbero oggi per vivere con agio se perdessero il loro lavoro e non potessero trovarne un altro.

Se ne escono con una cifra. Diciamo che è 5,000$ al mese senza tasse.

Secondo, dico loro che hanno bisogno di circa sei case con 3 stanze da letto e 2 bagni che generano 1,000$ al mese di entrate nette senza l'imposta sul reddito.

In alcune regioni è possibile realizzare ciò da una casa che costa sotto i 150,000$.

Il loro scopo dovrebbe essere possedere sei case prive di debiti all'età di 65 anni.

Se comprano una casa all'anno per sei anni, usando dei finanziamenti propri, si possono allora sedere e lasciare che gli affittuari paghino i loro mutui.

Potrebbero comprarne una l'anno per un decennio. Potrebbero volerne possedere dieci. O forse ne possono vendere due o tre per pagare le altre.

Questa è la strategia raccomandata da John Schaub.

Secondo me è meglio investire nel settore immobiliare oggi, quando si è giovani, e lasciare che gli affittuari vi ripaghino. Poi all'età di 65 anni avrete un portafoglio di dieci case senza debito o più. I vostri affittuari vi pagheranno finchè non morirete.

Avete motivato ora le persone a pagare le vostre spese. Non vi pagano perchè hanno un contratto con voi. Vi pagano perchè vogliono un tetto sulla loro testa. Sono altamente motivate a pagare i vostri debiti.

Avete esteso il vostro rischio. Non sarete pesantemente dipendenti dal governo. I vostri figli non vi considereranno un fardello. Non sarete dipendenti da un fondo pensione, il quale potrebbe o non potrebbe adempiere ai suoi obblighi.

Non possiamo scappare dal debito. Il debito è fondamentale nella vita. E' pertanto una questione di come ripagheremo i nostri debiti.

Accollarsi un debito nel settore immobiliare a bassi tassi per comprare una casa ad un prezzo vantaggioso, è un modo per costruire un portafoglio di case che forniranno entrate quando si diventerà vecchi ed infermi.


CONCLUSIONE

Non c'è scampo dal debito. Chiunque vi dica che potete vivere senza debiti non ha idea delle implicazioni delle sua affermazione.

E' possibile vivere senza debiti secondo un principio. Si può avere un'entrata mensile che superi e ripaghi il vostro debito mensile. Ma c'è sempre la possibilità che le vostre entrate possano scomparire.

Sostengo che possano scomparire con molta più probabilità se vengono dal governo che da affittuari.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/