Bibliografia

giovedì 21 aprile 2011

La Più Importante Domanda Storica del Mondo Senza Risposta: "Cosa Cambiò nel 1800?"

Viviamo in un secolo interessante, ci sono cambiamenti che possono rappresentare il punto di svolta della nostra società. E questa volta anche grazie a degli italiani. Ma non solo: l'economia è al collasso, come anche il potere centralizzato è al collasso. I cambiamenti stanno tutti scalciando dietro quella porta che a stento le autorità centrali tentano di puntellare. Internet è stato semplicemente la miccia. Le esigenze di libertà infine riprenderanno il loro posto nel mondo. Perchè? Sono un fatto naturale e la natura, per quanto possa essere trattenuta, non può essere negata.
_____________________________


di Gary North


Lo storico economico Gregory Clark riassume un fatto importante:


«[...] non c'è alcun segno di un qualsiasi miglioramento nelle condizioni materiali per le società agrarie mentre si raggiungeva il 1800. Non ci fu nessun guadagno tra il 1800 a.C. ed il 1800 d.C. -- un periodo di 3,600 anni. Difatti i salari dell'Asia orientale e meridionale e dell'Europa meridionale spiccavano per il loro basso livello paragonati a quelli dell'antica Babilonia, dell'antica Grecia o dell'Egitto.»


Poi, intorno al 1800, tutto ciò cambiò. Iniziò la crescita economica: circa il 2% l'anno. Ciò diede i natali al nostro mondo.

Noi siamo i grandi beneficiari di un processo che poche persone capiscono. Nessuno l'ha spiegato in modo convincente come è venuto ad esistere. Un tasso di crescita così basso che nessuno poteva percepirlo all'epoca, ha creato un mondo che sarebbe stato inimmaginabile nel 1800.

Questo cambiamento ha preso solo tre generazioni. Ciò è semplicemente inconcepibile.

Mia figlia mi ha dato un bel regalo per lo scorso Natale. Mi ha fissato un appuntamento per intervistare un uomo nella sua chiesa. Il suo nome è Lyon Tyler. Mia figlia è cresciuta in una città chiamata come il nonno di quest'uomo: Tyler, Texas. Suo nonno era John Tyler, il decimo presidente degli Stati Uniti. Firmò la legge che ammetteva il Texas nell'Unione nel 1845.

John Tyler nacque nel 1790, il primo anno della presidenza di Washington.

Il fratello più giovane di Lyon Tyler, tuttora in vita, ha utilizzato le ultime battute di spirito che mi potessi mai aspettare. Dopo aver parlato per un pò con un estraneo, egli comunica di punto in bianco:

«Come mio nonno una volta disse a Thomas Jefferson [...]»


Si può provare a superarla questa. Ma non ci riuscireste.

Nel 1889 apparve il primo volume della storia di Henry Adams sulle amministrazioni di Jefferson e Madison. Adams era il nipote del presidente John Quincy Adams. Iniziò il suo libro con questo paragrafo:

«Secondo il censimento del 1800, gli Stati Uniti d'America comprendevano 5,308,483 persone. Nello stesso anno le Isole Inglesi comprendevano più di quindici milioni di persone; la Repubblica francese più ventisette milioni. All'incirca un quinto degli americani erano schiavi neri; la vera popolazione politica comprendeva quattro milioni e mezzo di bianchi liberi o meno di un milione di uomini sani e robusti sulle cui spalle gravava il peso di un continente. Anche dopo due decenni di lotte la terra era ancora incolta; le foreste coprivano ogni spazio, tranne che per qualche striscia di terreno coltivato qui e là; i minerali giacevano indisturbati nei loro letti rocciosi e più dei due terzi della popolazione rimaneva sulla costa a circa cinquanta miglia dall'acqua, dove solo le esigenze della vita civilizzata potevano essere soddisfatte. Il centro della popolazione rimaneva a circa diciotto miglia da Baltimore, a nord e ad est di Washington. Tranne per gli accordi politici, l'interno era di poco più civilizzato rispetto al 1750 e non era molto più semplice avanzare rispetto a quando La Salle e Hennepin arrivarono sul Mississippi più di un secolo prima.»


Il mondo del 1800 sarebbe stato riconoscibile da Socrate, tranne che per i libri scritti. Al contrario il mondo del 1889 non sarebbe stato riconoscibile al giovane John Tyler.

Nel 1889 apparvero queste invenzioni: luce a gas, luce elettrica (l'arco elettrico), le navi a vapore, la scatola di latta, la strada macadamizzata, la fotografia, le ferrovie, il cemento idraulico, la mietitrice, l'anestesia, la macchina da scrivere, la macchina da cucire, la pistola Colt, il telegrafo, la chiave (fissa), la spilla da balia, i giornali prodotti in massa, la pastorizzazione, la gomma vulcanizzata, il filo spinato, l'industria basata sul petrolio, la dinamite, il telefono, l'acciaieria Carnegie, i grattacieli, il motore a combustione interna, l'automobile e l'elettricità commerciale.

Così, mentre mi muovo verso l'epoca in cui io sono una nota a piè pagina piuttosto che un partecipante, propongo una tesi. Una domanda senza risposta tra tutte le altre costituisce la più importante domanda storica nella storia. Eccola:

Cosa accadde intorno all'anno 1800 in Gran Bretagna che condusse ad una crescita economica approssimativamente del 2% l'anno per i successivi due secoli?


Alcuni storici d'economia pensano che ciò iniziò intorno al 1780. Altri, come il famoso Angus Maddison, credono che iniziò nel 1820. L'anno 1800 è una buona posizione a metà.


ALLORA ED ORA

Il nostro mondo non è neanche lontanamente come il mondo del 1800. Al contrario, il 1800 fu riconoscibile come l'anno 1 d.C. Clark sottolinea che nell'impero romano del 1 d.C. l'informazione viaggiava a circa un miglio all'ora. Nel 1800 ciò incrementò fino a circa 1,4 miglia all'ora. Paragonate ciò con la velocità della luce: 186,000 miglia al secondo. Questo è quello che fece il telegrafo.

Il mondo del 1876 non era neanche lontamnamente come il 1800. Tuttavia paragonate il 1876 con il presente. Un bambino nel 1876 che leggeva un giornale sull'Ultima Battaglia di Custer sarebbe vissuto abbastanza da vedere Neil Armstrong camminare sulla Luna nel 1969.

Nel 1967 presi un diploma di seminario in storia dell'economia da Hugh Aitken. Studiai nel 1962 questo tema con lui come uno studente universitario. Aitken era un grande professore. Non è famoso, ma diversi anni dopo che feci quel seminario divenne il direttore del Journal of Economic History, una delle due più importanti riviste accademiche in lingua inglese nel campo. In una lezione disse questo: "Non c'è accordo su cosa accadde intorno al 1800 che lanciò la Rivoluzione Industriale". Ancora non c'è accordo.

Ecco le domande:
  1. Perchè il 1800?
  2. Perchè nella striscia settentrinale del nord Europa?

In una serie di due volumi, su sei programmati, il professor Deirdre McCloskey ha fatto un'indagine sul campo. McCloskey dice che il cambiamento fondamentale che ha reso possibile le rivoluzioni industriali ed agrarie era nell'area della società. L'antica avversione verso l'imprenditore cambiò nel diciassettesimo secolo in Olanda e tale cambiamento si diffuse in Gran Bretagna. Ciò che contava era il cambiamento nelle idee, non un cambiamento sui diritti di prorietà o sulla tecnologia.

Il secondo volume, Bourgeois Dignity: Why Economics Can't Explain the Modern World (2010), è una convincente tesi contro tutte le idee basate sulla sola efficienza economica. Questi cambiamenti economici non erano sufficienti a creare la trasformazione.

Il problema è questo: i primi due volumi non vanno nemmeno vicino a provare la tesi di McCloskey, una tesi che per 40 anni ho voluto fosse dimostrata, cioè, che il Protestantesimo del diciassettesimo secolo cambiò le menti delle persone sui banchi e sulle panchine riguardo la legittimità etica dei profitti e dell'inseguimento degli interessi economici personali. Scrissi la mia tesi di dottorato su questo argomento riferito al New England puritano. Forse i prossimi quattro volumi faranno ciò attraverso un'indagine accurata dei sermoni, dei catechismi e dei trattati tecnologici dei calvinisti olandesi e dei loro simili in Scozia ed Inghilterra. Lo spero. Ma ciò non sarà facile da dimostrare.

[Nota per il dottor McCloskey: prenda nota delle risposte alle domande sul quinto comandamento in Westminster Larger Catechism (1646): domande 126-33. Veda se differiscono dalle interpretazioni luterane di un secolo prima. Promuovono una società gerarchica che è ostile alle persone "altezzose" dei bassi ranghi che iniziano a muoversi in su.]


Il dottor Clark ha scritto un buon libro, A Farewell to Alms (2006), sulla differenza che ha fatto questo 2% annuo. Offre pagine e pagine di esempi di come andassero male le cose nel 1800. Egli offre anche proposte riguardo il perchè il cambiamento prese luogo. Il dottor McCloskey le contesta tutte quante.

E va avanti così. L'origine della più importante trasformazione della società umana negli ultimi 4,000 anni non ha alcuna spiegazione convincente, plausibile ed accuratamente documentata.

Deve avere a che fare con la libertà. Ma le basi legali della libertà percorrono la storia europea. Deve avere a che fare con la tecnologia. Ma gli uomini hanno sempre avuto la vena inventoria. Perchè il 1800? Perchè la Gran Gretagna e l'America settenrionale?

Vogliamo che questo processo continui. Sembra come se continuerà. Siamo persone orientate verso il futuro. Ci piace pensare che domani sarà migliore di ieri.

La creatività di miliardi di persone è coordinata da processi di mercato che non comprendiamo. Come scrisse nel 1958 Leonard E. Read, nessuno sa come fare una matita.

Non sappiamo come il processo sia iniziato dove sia iniziato e quando sia iniziato, ma con il fallimento del socialismo nella nostra era sappiamo come sostenere questo processo: attraverso la libertà di scelta, permettendo alle persone di conservare i frutti del loro lavoro, di correre dei rischi e di avere fiducia nel futuro.

Le meschine limitazioni imposte dai politici e dai burocrati non ostacoleranno il processo di crescita per molto. La promessa di libertà è troppo diffusa ormai. Mentre il governo può e continuerà a provare ad appropriarsi della ricchezza degli individui nel nome dei poveri, affinchè sia amministrata dai burocrati della classe media, tale sforzo non avrà successo. La formula della ricchezza è ora ben nota. E' semplice. "Togliete di mezzo lo Stato dalla strada delle persone orientate verso il futuro".


CONCLUSIONE

Ludwig von Mises disse nel 1922 che la forza maggiore dei socialisti era il loro credo nell'inevitabilità della vittoria. Ma si sbagliavano. Hanno perso la guerra su due campi di battaglia: teoria e pratica.

Ecco perchè, nel lungo termine, lo strumento più efficace a favore della libertà nel mercato è la fiducia che la creatività individuale produrrà un mondo migliore, fintanto che le persone mantengono giù le loro mani dalla proprietà di ognuno. "Tu non ruberai" è un buon inizio. "Tu non bramerai" è la base o "tu non ruberai".

La battaglia non è tecnologica. E' etica. I buoni vinceranno. Ecco la lezione del libero mercato. Il libero mercato connette la responsabilità personale con la proprietà. Questa è la chiave della prosperità.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


1 commento:

  1. Probabilmente spuntarono i fiori di tante piante seminate piano piano anni prima.
    Io penso alla progressiva diffusione e rivalutazione o promozione del sapere tecnico. Dalla stampa all'Enciclopedia.
    Perciò alla scoperta progressiva delle capacità individuali di cambiare le proprie condizioni di vita lavorando per se stessi e per gli altri.
    E soprattutto al fatto che questo processo fu culturalmente sottovalutato e misconosciuto dalle elites dello status quo di allora.
    Vorrebbe dire che un'epoca, un mondo intero, un establishment aveva esaurito la sua ragion d'essere e la sua capacità di evolvere per sopravvivere, ed il vuoto creatosi veniva riempito da un altra, allora, inimmaginabile realtà.

    RispondiElimina