lunedì 18 aprile 2011

Il Congegno di Milton Friedman

Questo articolo ha del divertente. Ogni tanto anche North cerca di sollevare il morale del lettore comune abbastanza a terra oggigiorno. Questa volta vediamo come l'utilizzo dei pagliacci "utili" faccia comodo al governo che, cercando di aumentare la propria sfera d'azione e di interferenza, si circonda di "esperti" del settore per giustificare le proprie azioni attraverso la loro voce. Ora lo scettro di giullare l'ha conquistato Krugman, con Stiglitz come seconda scelta. North invece ci porta un esempio del passato spiegando il loro ruolo: quando sponsorizzano le strategie dagli enti ufficiali sono "esperti", quando propongono teorie che si distaccano da questa sfera un addetto li accompagnerà gentilmente alla più vicina "cassetta dei suggerimenti".
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di Gary North


Il 12 marzo David Stockman ha tenuto un discorso al Mises Institute in Alabama. Io ero d'assistenza. E' stato un discorso elettrizzante, costituito da battute di spirito divertenti. Mi ha ricordato l'elenco di eufemismi che Patch Adams usava nella stanza dell'ospedale per la morte del tizio malato di cancro. Ci ha fatto ridere tutti.

Il discorso aveva quattro punti importanti. Primo, il salvataggio Tesoro-Federal Reserve nell'ottobre 2008 non era necessario per salvare i mercati finanziari. Era necessario per salvare tre o quattro compagnie che avevano falsificato i loro libri e stavano affrontando l'esposizione di ciò, ovvero la svalutazione del valore contabile.

Secondo, la crisi ha avuto luogo a causa della decisione di Nixon del 15 agosto 1971 di cessare di onorare la garanzia dell'oro presa nell'accordo del 1944 di Bretton Woods. Egli "chiuse la finestra dell'oro". Mentre Stockman non ha menzionato cosa provocò ciò, noi dinosauri del gold standard ce lo ricordiamo: Nixon rifiutò di insistere affinchè la Federal Reserve cessasse di creare denaro, e lo stava facendo in modo da stimolare l'economia e farla uscire da una recessione di due anni. Ammise pubblicamente che da allora era un Keynesiano ed Arthur Burns della FED consolidò questa transizione.

Terzo, l'idea dietro questa decisione di chiudere la finestra dell'oro è stato quello che Stockman ha chiamato il congegno di Milton Friedman: una riforma in due parti per emettere dollari ed abolire le ultime tracce del gold standard.

Quarto, gli asiatici stanno gestendo le economie in modo mercantilistico. Stanno gonfiando le loro basi monetarie interne in modo da comprare debito del Tesoro in modo da impedire alle loro valute di salire, il che ridurrebbe le esportazioni. Non saranno in grado di seguire questo programma ancora a lungo, ha detto. I costi del lavoro stanno aumentando.

Il testo del suo discorso è qui.


LA MACCHINA DEL DENARO DEL DR. FRIEDMAN

Milton Friedman ha creduto nel libero mercato per molto tempo. Il problema era che, ogni volta che si avvicinava al monopolio coercitivo conosciuto come governo civile, se ne usciva con soluzioni logiche basate sull'idea che il governo civile poteva essere reso più efficiente adottando disposizioni di pseudo-mercato. Se ne usciva con idee che giustificavano l'imposizione della trattenuta tributaria federale del 1943. Questa doveva essere una tassa temporanea adottata solo durante il periodo di guerra, fu assicurato al pubblico. Credeva che il governo potesse raccogliere molte più entrate attraverso le trattenute. Aveva ragione. Ciò rese il governo più efficiente che mai nell'estorcere la ricchezza.

Promosse l'idea di voucher dell'istruzione emessi dal governo locale e basati sulle tasse estorte alla gente. Non considerò il fatto ovvio che le corti avrebbero reso ciò la porta attraverso la quale lo Stato si sarebbe impossessato dell'istruzione privata. Io e lui dibattemmo di questo nel 1993.

Più di tutto promosse l'idea che immagazzinare l'oro nei caveau del governo per sostenere la valuta fosse inefficiente. E' uno spreco d'oro. E' uno spreco di spazio. E' uno spreco di gurdie armate. Così per rendere la politica monetaria più efficiente, la Federal Reserve avrebbe dovuto incrementare il denaro – non ha mai detto quale M – dal 2% al 5% all'anno. Voleva denaro creato dal nulla controllato dalla banca centrale.

Le sole critiche dalle frangie degli accademici venivano dagli economisti della Scuola Austriaca. Sapevamo che un governo efficiente è un governo pericoloso. Sapevamo anche che una banca centrale che non affronta un'uscita d'oro in risposta alle sue politiche di inflazione monetaria creerà ancora più denaro rispetto a quanto le sarebbe stato permesso in una qualsiasi economia connessa all'oro.

Risposi a questo discorso, che fu ripreso dal Wall Street Journal, nel 1969.

Hans Sennholz rispose in molte occasioni. Così fece anche Murray Rothbard. Ma non fummo presi seriamente. Non eravamo parte del mainstream. Gli economisti accademici avevano abbandonato da tempo qualsiasi sostegno al gold standard. Non tutti sostenevano l'idea di Friedman per una Federal Reserve limitata. Infatti molto pochi di loro la sostenevano. Volevano flessibilità. Ancora ora la vogliono.

Una volta che Nixon chiuse la finestra dell'oro, non si poteva più tornare indietro. La base moentaria crebbe, tutte le varie M crebbero, i prezzi salirono, le bolle crebbero e scoppiarono, ed il debito della FED aumentò fino al livello gigantesco ed insostenibile di oggi – insostenibile a prescindere dall'inflazione di massa seguita dall'iperinflazione.

L'abolizione di una valuta convertibile a richiesta in oro era solo una parte del congegno del dottor Friedman. L'altra parte era il suo suggerimento per tassi di cambio flessibili. Ciò merita una speciale considerazione.


TASSI DI CAMBIO MONETARI

Se la valuta A è riscattabile a richiesta per un'oncia d'oro ogni 35 A e la valuta B è riscattabile per un'oncia d'oro ogni 70 B, si commerceranno ad un tasso fisso 2 di B per una di A. Nessuno stabilisce un controllo del prezzo che autorizza ciò. Nessuno ne ha bisogno. Ecco perchè.

Se la banca centrale della nazione A inizia ad avviare la manovella della macchina monetaria, la valuta A diminuirà di prezzo. L'oro inizierà ad aumentare lentamente fino a 36 A. A questo punto – o prima – gli speculatori inizieranno a comprare la valuta A e riscuotere le unità d'oro a 35 unità. Poi prenderanno l'oro e compreranno 36 A. Poi porteranno le 35 di A al Tesoro della nazione A e richiederanno un'oncia d'oro. Mantengono in tasca una A extra. Nel tempo avranno 35 A. Ne approfitteranno poi per prendere un'altra oncia d'oro.

Transazione dopo transazione l'oro fluirà fuori dal Tesoro della nazione A. Il Tesoro potrà sia rimanere a secco d'oro sia fermare la riscattabilità di 35 A per un'oncia. Potrebbe anche cessare tutte le riscattabilità per l'oro.

La valuta A calerà in relazione alla valuta B. Dopo tutto, si può acquistare un'oncia d'oro per 70 B. Chiunque pensi che possa comprare 35 A e poi venderle per 70 B, così da creare una corsa al Tesoro di B, scoprirà che tutti i suoi concorrenti hanno calcolato la stessa mossa. Il prezzo di B in relazione ad A aumenterà. Questo conclude il cambio fisso. Il cambio fisso termina perchè la nazione A ferma la riscattabilità della propria valuta a 35 A per oncia d'oro.

C'era un tasso di cambio fisso prima che la banca centrale di A iniziasse a comprare debito con denaro creato dal nulla. Questo tasso non era stato fissato per legge. Era fissato dal libero mercato. La convertibilità legale di A in oro a 35 A l'oncia, più la convertibilità di B a 70 B l'oncia, fissa il tasso di cambio.

Questo non era un controllo dei prezzi della valuta A contro la valuta B. Era un controllo dei prezzi di coppia: valuta ed oro a 35 A l'oncia (fissato dalla legge interna) e valuta B ed oro a 70 B l'oncia (fissato dalla legge interna). Il secondo rapporto era per definizione legge. Il tasso di cambio era fissato dalla banca centrale di ogni nazione.

Ogni deviazione dalla definizione fissata causerebbe delle reazioni. Se il prezzo dell'oro fosse fissato troppo in alto, la banca centrale sarebbe inondata dall'oro: "eccesso". Se il prezzo fosse troppo basso, la banca centrale sperimenterebbe un assalto: "scarsità". Entrambe le condizioni forzerebbero la banca a fare cambiamenti: cambiamenti sia nella politica monetaria sia nella definizione ufficiale del tasso di cambio tra valuta e valuta.

Il tasso fisso di cambio, valuta A contro valuta B, era un tasso di cambio di mercato. Non cambiava, perchè ogni nazione onorava il proprio contratto riguardo la convertibilità in oro ad un prezzo fisso.


IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

L'accordo di Bretton Woods del 1944 era un congegno. Era un congegno "nuovo e migliorato" il cui progetto originale era il gold exchange-standard, che venne alla luce nel 1922 alla conferenza di Genova. A questa conferenza i governi concordarono di stabilire un gold standard "nuovo e migliorato". Piuttosto che ri-stabilire un piena convertibilità aurea interna, che avrebbe trasferito l'autorità sulla politica monetaria alle persone, giunsero ad un accordo. Avrebbero posseduto certificati di debito con interessi al ribasso emessi dagli Stati Uniti o dalla Gran Bretagna invece di possedere oro.

L'Inghilterra tornò al gold standard nel 1925, ma al tasso di cambio pre-bellico, come se l'inflazione di massa non avesse avuto luogo. Questa fu la decisione di Churchill come Cancelliere dello Scacchiere. Ciò avrebbe presto forzato l'Inghilterra o a vendere oro oppure a restringere l'offerta di denaro. Il governo non volle fare nessuna delle due cose. Così Montagu Norman, il capo della Banca d'Inghilterra, persuase il suo molto ma molto vicino amico Benjamin Strong, il capo della Federal reserve di New York, affinchè persuadesse la Federal Reserve a pompare l'offerta monetaria degli Stati Uniti, così da evitare un'assalto agli sportelli della Banca d'Inghilterra per l'oro. Strong fece ciò fino al giorno della sua morte nel 1928. Poi la FED invertì il corso alla fine del 1928. Cessò di creare denaro. Ciò fece scoppiare la bolla del mercato azionario.

Il FMI creò un sistema di tassi di cambio fissi. Questi non erano basati sulla convertibilità in oro. Questi erano controlli sui prezzi. Il FMI impose questi tassi fissi, sebbene non molto bene. Di tanto in tanto alcune nazioni svalutarono, ad esempio rifiutarono di soddisfare il cambio estero al tasso fisso. Il FMI non aveva sanzioni da imporre. Così il sistema vacillava dopo ogni svalutazione.

Solo gli Stati Uniti vendevano l'oro a 35$ l'oncia ai governi ed alle banche centrali. Ma ciò non poteva andare avanti. L'oro fluì fuori. Dopo il 1964 la Francia mantenne le domande di pagamento in oro. La Federal Reserve continuò a creare denaro.


IL CONGEGNO DI MILTON FRIEDMAN

Friedman smontò facilmente l'idea dei tassi di cambio fissi. I tassi di cambio fissi sono una forma di controllo sui prezzi. Friedman era abbastanza bravo come economista da sapere che il controllo sui prezzi produce carenze. La valuta sottostimata artificialmente esce dalla circolazione. La valuta sopravvalutata produce eccessi. Ci saranno assalti agli sportelli delle banche centrali.

Gli acquirenti di beni esteri dicono alla banca centrale del loro paese: "Vendeteci la valuta estera artificialmente sottostimata al prezzo ufficiale". La banca centrale rimane a corto di valute estere. Il commercio crolla. C'è poi una svalutazione. I prezzi ufficiali delle valute estere sono aumentati a nuovi tassi di cambio.

Fu facile per Friedman esporre ciò come ridicolo. "Fate semplicemente fluttuare le valute", disse. "Laciate che il libero mercato fissi i loro prezzi". Questo fu un buon consiglio. I controlli sui prezzi non funzionano come sbandierato. Producono sempre eccessi o carenze.

Ma poi Friedman raccomandò un suo vecchio pallino: valute puramente create dal nulla. Disse che queste potevano essere gestite razionalmente attraverso una regola fissa, fondamentalmente una prevedibile espansione del denaro. "Lasciate tutto alla Federal Reserve. Andrà tutto bene se la Federal Reserve non manomette il tasso di crescita". Come John Wayne disse in The Searchers: "Non vedo l'ora".

Nixon adottò il congegno di Friedman. Primo, non ci sarebbe stata più la convertibilità dell'oro per le agenzie ufficiali estere di governo.

Per poco meno di due anni, ci furono controlli sui prezzi universali sui beni americani. Questi controlli condussero a carenze ed una distruzione del commercio internazionale. Il dollaro non fu ufficialmente flessibile fino al dicembre del 1973.

Quando il controllo sui prezzi venì meno, i prezzi salirono. Nel 1975 Gerald Ford lanciò il piano WIN: Combattere l'Inflazione Ora. La recessione del 1975 fece esattamente ciò. Poi venne la peggiore inflazione monetaria in un periodo di pace in America: 1976-1980. L'oro e l'argento salirono.

Il congegno di Friedman non stava chiaramente funzionando. I tassi di cambio flessibili non erano il problema. L'abolizione del gold exchange standard era il problema.

Il congegno di Friedman avvolse tutto il mondo nell'inflazione monetaria, in bolle ed in bust.


STOCKMAN SUL CONGEGNO

Stockman biasima i tassi di cambio flessibili e l'abolizione del gold standard:
«Che la fine del gold standard sarebbe stata tanto distruttiva per la disciplina fiscale quanto lo fu per l'onestà monetaria difficilmente può essere negato. Sotto l'antico regime dei tassi di cambio fissi e della valuta convertibile, i deficit fiscali sarebbero semplicemente stati non sostenibili – non importa quali dottrine economiche erranti i legislatori avrebbero avuto in mente.

A quei tempi il meccanismo del denaro onesto poteva contare sul fatto che batteva le cattive politiche. Così se i deficit di bilancio erano monetizzati dalla banca centrale, ciò indeboliva la valuta e generava un pericoloso drenaggio esterno delle riserve monetarie; e se i deficit erano finanziati dai risparmi, i tassi d'interesse erano spinti in su – facendo pertanto fuggire gli investimenti privati interni.»


Questa è un'accurata valutazione di quello che è successo. Ma il punto fermo di ciò non era il sistema del tasso fisso di cambio, perchè il FMI non aveva autorità reale per imporlo. Il punto fermo era la promessa degli Stati Uniti di vendere oro a 35$ l'oncia. Quando la catena fu spezzata e gli Stati Uniti mantennereo il proprio oro, il sistema valutario internazionale fu lasciato alla deriva. Il punto fermo si trova nel caveau della Federal Reserve Bank di New York.

Nei bei vecchi tempi c'era dolore, ha osservato Stockman. "I politici non dovevano essere profondamente istruiti con la parabola di Bastiat su ciò che era visto e su ciò che non lo era. I frutti amari del finanziamento cronico a deficit erano eccessivamente visibili ed immediati". Ciò terminò nel 1971.

Durante i quattro decenni dalla chiusura dell finestra dell'oro, le regole del gioco fiscale sono state profondamente alterate. Nello specifico, sotto il congegno del denaro cartaceo flessibile del professor Friedman gli stranieri potrebbero accumulare rivendicazioni sul dollaro o scambiarli per altro denaro cartaceo.

Ma non ci può mai essere un drenaggio nelle riserve monetarie degli Stati Uniti perchè le rivendicazioni sul dollaro non sono convertibili. Questo motore infernale dei dollari creati dal nulla, pertanto, ha avuto numerose conseguenze deplorevoli ma tra le peggiori c'è quella per cui ha facilitato la monetizzazione senza limiti del debito del governo degli Stati Uniti.

Il governo ha per le mani un deficit da 1,6$ triliardi. Politicamente non può essere fatto nulla per fermarlo. Ci troviamo su un treno incontrollato. I freni principali sono stati rimossi nel 1971. L'unico freno ora è quello dei bond vigilantes, ma la Federal Reserve è oggi l'acquirente dei bond insieme alle bance centrali asiatiche. Stockman ha osservato che: "gli acquisti di bond col QE2 della FED sono stati così massicci che essa sta letteralmente comprando la carta del Tesoro nel mercato secondario non appena i nuovi bond sono emessi".

Tutto ciò è colpa di Friedman? Stockman, per un certo verso, lo scagiona:
«Invece sotto il congegno che il professor Friedman ha ispirato, non si sono mai stabilizzati gli sbilanci commerciali. Sono cresciuti sempre di più – finchè un giorno sono diventati l'oggetto di chiacchiere inutili di una società fotogenica chiamata G-20.

In tutta onestà il professor Friedman non si immaginò un mondo di flessibilità dilagante sporca. Difatti ci sarebbe voluta una fervida immaginazione per prevedere quattro decenni fa che la Cina avrebbe accumulato 3$ triliardi di valuta estera o più del 50% del PIL, e poi insistere per un periodo di anni e decenni che non avesse manipolato il proprio tasso di cambio!»


La mia risposta: è stata tutta colpa di Friedman, intellettualmente parlando. Quando un economista raccomanda una politica, raccomanda anche i suoi effetti. Friedman ha fallito nel vedere quello che gli economisti della Scuola Austriaca hanno predetto: lo sguinzagliamento del denaro creato dal nulla ed i tassi manipolati – flessibilità sporca. La flessibilità sporca è tutto quello che c'è in un mondo gestito dalle banche centrali sponsorizzate dal governo senza una convertibilità con l'oro. Ma ripetendo ciò, decennio dopo decennio, la professione economica ci ha marginalizzato.


CONCLUSIONE

Milton Friedman è sempre stato troppo intelligente a metà. Avvisò i governi di rendersi più efficienti e loro lo fecero. Usarono questo consiglio per espandere il loro potere ed espandere la loro mano nei vostri portafogli.

Gli dicemmo ciò. Non ascoltò. I suoi seguaci non ascoltarono. Oggi siedono tutti ad un lato della strada in silenzio, borbottando sui deficit eccessivi e sull'eccessiva inflazione nei prezzi, ma in generale approvano la Federal Reserve.

Il problema è il congegno originale:
  1. il controllo monopolistico del governo sul denaro;
  2. il sistema bancario centrale.

Di conseguenza Friedman era un sostenitore del governo.

Il problema non erano i tassi di cambio flessibili o l'abbandono di Bretton Woods nel 1971. Questi erano risultati inevitabili di Bretton Woods, come Henry Hazlitt avvertì alla fine degli anni quaranta e fu licenziato dal New York Times per aver detto ciò. Potete leggere cosa ha predetto.

Il problema non era nemmeno la Conferenza di Genova del 1922, il congegno progettato per trovare una soluzione all'inflazione che si manifestò come risultato della riscattabilità sospesa nella seconda metà del 1914, quando la Prima Guerra Mondiale scoppiò.

Il problema fu la confisca di massa dell'oro delle persone nel 1914: dapprima da parte delle banche, poi dalle banche centrali.

Il congegno di Milton Friedman era solo uno sfortunato tentativo di affrontare i risultati della confisca originale. Fu una causa in più del suo modo di vedere: "Il governo era nel giusto quando confiscò l'oro e terminò il gold standard. Questo era un modo efficiente per combattere una guerra, proprio come le ritenute d'acconto sono efficienti ed i voucher sono efficienti".

Milton Friedman spese la sua carriera in difesa dell'efficienza del libero mercato. Ma sui grandi argomenti ha venduto i suoi colleghi per l'efficienza e la buona volontà dei politici del governo e dei burocrati. "Fidatevi di loro per essere efficienti".

Gli Austriaci hanno detto la stessa cosa, ma hanno aggiunto, seguendo la madre di Forrest Gump: "L'efficienza è chi l'efficienza fa". Lo Stato diviene più efficiente solo per tiranneggiare sulle persone su una base di costi effettivi.

Il congegno di Milton Friedman era lo stato assistenziale-belligerante senza controllo: senza controllo nella tassazione annuale e senza controlli da parte del gold standard.

Se questa è efficienza, bè escludetemi.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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