Bibliografia

giovedì 28 aprile 2011

Il Collasso dell'Unione Europea

Peccato, le notizie spesso su Freedonia non sempre delle più positive. Come di solito accade ci si trova a discutere delle stronzate fatte da pochi idioti a favore di pochi idioti; infatti gli idioti in qurstione truffano i cretini che ancora credono in loro ed i primi spillano ai secondi fino all'ultimo centesimo in modo da vivere parassitando, in questo modo, la popolazione. Sta di fatto che il giochetto è stato portato oltre la soglia della sopportabilità ed ora devono vedersela con i guai che hanno causato. Il lato negativo è che quei pochi faranno pagare le loro stronzate a tutti.
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di Llewellyn H. Rockwell, Jr.


L'agitazione politica che ha colpito la Finlandia sta solamente anticipando una serie di grandi cambiamenti. Il problema fondamentale è se la Finlandia debba pagare per i salvataggi degli altri Stati dell'Unione Europea. In reazione al sostegno dell'establishment per il salvataggio, gli elettori hanno cacciato il partito in carica a favore dei salvataggi ed hanno conferito una vittoria a sorpresa al partito conservatore critico nei confronti dei salvataggi. Contro ogni asspettativa, il dominio eterno dei social-democratici è alla fine.

Ma quello che colpisce più di tutto è il guadagno conseguito da un partito, in precedenza invisibile, chiamato Veri Finlandesi. Questo è l'unico partito che prende una rigida posizione: niente salvataggi. Accade anche che questo partito è, come prevedibile, nazionalista sui temi del commercio e dell'immigrazione. Ma questa non è la fonte dell'attrazione. I salvataggi sono nella mente di tutti. E si capisce che la rabbia debba essere evidente, se si infiamma il mondo della politica finlandese di solito calmo.

In tutta la storia, pochi temi sono stati così politicamente instabili come i salvataggi dei paesi esteri finanziati dalle tasse, specialmente durante tempi economici difficili. E' una politica che provoca cambiamenti politici drammatici. Il caso più famoso del ventesimo secolo è avvenuto nella Germania tra le due guerre, quando il risentimento nazionale contro i pagamenti alle nazioni vincenti sfociò nel governo Nazional-Socialista.

Non dovrebbe essere una sorpresa che i tarTASSATI finlandesi non hanno alcun interesse nel mandare il denaro delle loro tasse per salvare l'industria bancaria del Portogallo, un paese che si trova a circa 2,500 miglia e due giorni di viaggio. Anche i governi dovrebbero aver imparato che non è mai una buona idea approvare questeo tipo di politica. In questo caso, tuttavia, ogni nazione dell'Unione Europea è legata da un contratto politico a salvarne qualsiasi altra; i salvataggi sono insiti nella struttura reale di come il settore politico, finanziario e monetario è attualmente strutturato.

L'intero sistema dell'Unione Europea è afflitto da una malattia dovuta al denaro cartaceo. Crea un boom che gonfia il settore bancario, permette ai politici di spendere incontrollatamente ed incoraggia le imprese private ad espandere le operazioni in un modo insostenibile. Poi il bust arriva e tutto decade. Le entrate dei governi crollano, le banche sono minacciate dall'insolvenza e le bancarotte di massa sono quasi dappertutto.

C'è un bivio sulla strada, una via porta alla liquidazione e l'altra al salvataggio. Quando è disponibile il denaro creato dal nulla — e con il suo gruppo d'interesse, l'establishment bancario, che avverte della fine del mondo — indovinate quale via sceglieranno i politici? Ecco perchè agli Stati membri viene detto di sganciare 129$ miliardi (saranno di più) per salvare il Portogallo dai suoi problemi.

Non è che tuti i politici d'Europa (e degli Stati Uniti) amano il Portogallo così tanto per cui sono felici di elargire più denaro cartaceo. La paura reale è il contagio. Se il Portogallo parte, la Spagna e l'Italia sono le prossime e poi l'intero sistema traballante verrà giù, prima in Europa, poi in Inghilterra ed infine negli Stati Uniti. Questo è lo scenario che permette ai politici ancora una volta di insabbiare il problema piuttosto che confrontarsi con esso.

L'invenzione della Banca Centrale Europea non era stata creata per controllare l'espansione del credito in Europa? Philipp Bagus, nel suo libro The Tragedy of the Euro, identifica un difetto fatale. Non c'è niente che la BCE possa fare, anche se lo volesse, per le finanze sovrane degli Stati o per il sistema a riserva frazionaria che si nutrono del debito creato dal governo. La BCE può controllare le iniezioni di denaro, ma non può fermare la creazione del debito o le banche che ne traggono profitti.

La creazione del debito genera un suo boom insostenibile. Le finanze di un paese si correggono per riflettere la realtà ed il settore bancario va sotto pressione. Poi iniziano i salvataggi. Finisce per accadere che gli Stati (relativamente) parsimoniosi dell'Unione Europea finanziano quelli meno parsimoniosi. C'è un azzardo morale insito nella reale struttura dell'intero sistema.

Niente lo aggiusterà. I salvataggi sono solo aiuti temporanei fino al prossimo giro di dissolutezza alimentato dal credito. E non c'è assolutamente niente che la BCE possa fare per fermare ciò. Ogni Stato dissoluto sa che è troppo grande per fallire e che godrà di presunto accesso alle risorse finanziarie di ogni Stato nell'Unione Europea. Così il risultato sarà salvataggi continui e pericolosi, che condurranno alla totale bancarotta.

Per questa ragione ognuno sa che c'è di più in ballo che il solo Portogallo. L'intero sistema della finanza europea e degli accordi economici è rotto. Non può essere riparato con salvataggi di rattoppo. Ad un certo punto la falla nel sistema dovrà essere riparata (attraverso una valuta forte) o ci sarà un ritorno alle valute cartacee precedenti e l'Euro sarà ricordato come l'ennesimo esperimento fallito della pianificazione monetaria e regionale.

Si tenga a mente che questo è il terzo paese ad essere salvato di recente. Irlanda e Grecia sono venuti prima. E quei salvataggi hanno funzionato a malapena. Una volta che si inizia coi paesi piccoli, si procederà fino a quelli più grandi. E non c'è abbastanza denaro, in mancanza di iperinflazione, per salvare la Spagna, nientemeno che l'Italia.

La Banca Centrale Europea, che è stata meno irresponsabile rispetto alla FED nei giorni recenti, è la prima banca centrale del mondo a fare ciò che si doveva fare tre anni fa. Sta aumentando i tassi con l'intenzione di restringere il denaro. La FED dovrebbe e deve fare la stessa cosa. Ma c'è un problema. Se i tassi d'interesse reali riflettessero la realtà finanziaria – con nessun presunto salvataggio e nessun potere a creare nuovo denaro – salirebbero alle stelle.

Il caso del Portogallo e la reazione finlandese dovrebbe servire come sveglia. Tutti questi salvataggi e pacchetti di stimolo non possono nascondere il fatto che i governi ed i sistemi bancari degli Stati Uniti e dell'Europa sono fondamentalmente in bancarotta, sostenuti solo dal potere di creare denaro dal nulla. Ogni intervento sta solo funzionando per guadagnare tempo, ma non per affrontare il problema sottostante. Ed ogni volta che i problemi ritornano, sono peggiori di prima.

Non ci vuole un partito finlandese per capire l'ingiustizia dei salvataggi dei governi esteri. Né il nazionalismo né i salvataggi aggiusteranno il problema reale. Infine troveremo la strada per ritornare ad una moneta sonante. Ma ci aspetta un terribile scarpinata, e molti spasmi, lungo la strada.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Caro Johnny
    deve collassare questo orrore che chiamano Unione Europea.
    Oggi sono furente, il 1 maggio entra in vigore un'altro abuso legislativo made in EU che favorisce le multinazionali farmaceutiche a discapito delle medicine naturali. Un passo indietro rispetto all'integrazione delle medicine tradizionali.
    Ora, mentre le medicine chimiche vengono "testate" e poi immesse sul mercato e subito perdonate se succede che uccidano o rendano menomati dei pazienti, le medicine tradizionali (tipo la tibetana, la cinese e l'ayurvedica) che vantano millenni di uso su umani vengono ancora considerate "pericolose".
    Cari i nostri politici, che si preoccupano per noi e ci "vogliono evitare di correre rischi"!!!!!!!!

    Bene, io non sono morta 18 anni fa perché, trasgredendo la legge, mi sono curata con la medicina tibetana. Vengo da una famiglia di medici, non mi hanno fatto mancare le cure, semplicemente la medicina allopatica NON poteva aiutarmi, ma solo imbottirmi di cortisone, antibiotici e cardiotonici...

    Se penso a quanta gente muore o ha una vita infame per colpa di questi delinquenti venduti alle case farmaceutiche!!!!

    Scusami, a volte sono proprio tremenda!

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  2. Eh niki, capisco il tuo sfogo. Viviamo in un turpe periodo, in cui nonostante si sa che si viene manipolati si tende a salvaguardare quel poco che si possiede in cambio di lasciar passare anche le più grandi nefandezze. Non solo, si sa benissimo che lo Stato è una grande azienda che favorisce gli "amici degli amici" il quale con giocoforza sbaraglia la concorrenza imponendo con la violenza le sue decisioni; e questa decisione ci conferma la natura malvagia e sfruttatrice di questo enorme parassita.

    Si stanno distruggendo con le sue mani è vero, ma i lprocesso potrebbe essere accelerato anche dall'esterno:

    http://www.youtube.com/watch?v=jklVbLQjWXs&feature=player_embedded

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