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di Gary North
"Tu non ruberai, eccezion fatta se avrai la maggioranza dei voti" ~ Dal Vangelo Secondo Keynes, Capitolo 1, verso 1.
Il Keynesianismo è una filosofia economica basata sull'idea che il libero mercato richieda l'intervento dal governo in modo da mantenere giustizia ed efficienza. Il libero mercato è sia inefficiente e sia sleale verso l'uomo comune, questo insegna il Keynesianismo.
Così anche il mercantilismo.
Oggi si ha fiducia quasi universalmente nel Keynesianismo. Inoltre si ha fiducia quasi universalmente nel mercantilismo. Questa connessione non è intuitiva, ma nondimeno è vera. Quello che i libri di testo di economia non dicono, perchè sono scritti per la maggior parte da Keynesiani, è che il Keynesianismo è il mercantilismo con le equazioni.
I libri di testo sono ufficialmente anti-mercantilisti. C'è una ragione per questo. Il mercantilismo è ufficialmente fallace, perchè è innegabilmente vecchio. I libri di testo promuovono ciò che è nuovo: "L'ultima cosa è la migliore". Si ha avuto fiducia nel mercantilismo dal 1650 al 1750. E' perciò fuori moda.
Tuttavia è, difatti, la filosofia dominante di oggi. Ma opera sotto copertura. La copertura viene chiamata "commercio regolato". E' qualche volta chiamata "commercio equo". Gli alti preti del mercantilismo battezzano il nuovo convertito nel nome del libero commercio, ma poi lo catechizzano in termini di mercantilismo modificato. Il mercantilismo moderno è "libero commercio con modificazioni nell'interresse della giustizia". "Giustizia" è definita funzionalmente come "protezione di un blocco politicamente favorito".
Tenete gli occhi sulle modificazioni. Qui è dove la destrezza della mano opera. Qui è dove i tizi astutamente loquaci dai migliori dipartimenti dell'economia dividono i provincialotti dal loro denaro.
PRODOTTO CIVETTA
C'è una grande operazione di adescamento che va avanti nei libri di testo d'economia e nei libri di testo di storia. I libri di testo vendono alle matricole il mercantilismo, ma sotto il nome di anti-mercantilismo.
Tutti i libri di testo universitari promuovono il mercantilismo negli affari monetari. Tutti promuovono la causa di un sistema con la banca centrale. Tutti si rifiutano di applicare la logica del capitolo sui cartelli alla banca centrale. I cartelli sono riconosciuti come mercantilismo per il commercio. Ma le banche centrali non sono presentate come cartelli, nonostante il fatto che lo siano, sia in teoria che in pratica.
Qualora quello che dovrebbe essere ovvio sia secondo la logica sia secondo la storia ma non è mai menzionato da un promotore, tenete la vostra mano sul portafoglio e la vostra schiena contro il muro.
I pochi libri di testo scritti dagli economisti della Scuola di Chicago trattano tutti della frase di lealtà di Milton Friedman del 1965: "Siamo tutti Keynesiani ora". Come spiegò dopo, egli lo voleva intendere solo metodologicamente. Ma questo è il punto, come qualsiasi buon economista della Scuola Austriaca vi dirà...se ne trovate uno.
I libri di testo sono grossi e noiosi, sono libri scritti in modo da poter passare al vaglio di una commissione. La commissione è ingaggiata dalla ditta editoriale per agire a nome di altre commissioni: le commissioni dipartimentali che assegnano i libri di testo alle matricole. Un libro che non promuove la metodologia vigente non passa al vaglio della commissione della casa editrice.
"Siamo tutti Keynesiani ora" vuol dire "le commissioni di selezione della casa editrice sono tutte Keynesiane ora".
DUE MERCANTILISMI
Il mercantilismo originale era una teoria di commercio ampiamente presa in considerazione ed immutabilmente incorretta che insisteva nel dire che una nazione diviene ricca esportando più di quello che importa. David Hume, il filosofo scozzese, confutò questa logica oltre 250 anni fa. Il suo collega scozzese, Adam Smith, la confutò nel dettaglio nel 1776.
Una nazione diviene ricca solo se i residenti divengono ricchi. I residenti divengono ricchi incrementano la loro produttività. Rimangono ricchi avendo il permesso dal governo di fare qualunque cosa vogliano con la loro ricchezza, sia essa considerata in oro, conti bancari o beni. La libertà è la prima base per incrementare l'abilità delle persone di divenire più efficienti e pertanto più produttive. Questo era il discorso di Smith nel 1776. Ciò è negato dal Keynesianismo.
Il mercantilismo accademico moderno dell'occidente ha concentrato l'enfasi nelle esportazioni. Sostiene che una nazione diviene ricca importando più di quello che esporta. La differenza tra il valore delle esportazioni ed il valore delle importazioni è costituito da debito. Il sistema potrebbe essere chiamato "spendi e diventa ricco", il che vuol dire "prendi in prestito e diventa ricco". Questo è il Keynesianismo occidentale.
E' bilanciato dal mercantilismo asiatico, il quale è il vecchio mercantilismo: esporta e diventa ricco. C'è questa differenza. Nel 1750 i mercantilisti sostenevano che l'oro dovesse fluire nell'economia interna per pagare le esportazioni. Il mercantilismo asiatico insegna che sono i Pagherò dei governi che devono fluire all'interno, non l'oro.
Il vecchio mercantilismo aveva molto più senso.
Il mercantilismo accademico occidentale Keynesiano ed il mercantilismo asiatico sono gemelli siamesi. Ognuno sostiene l'altro. Le banche centrali asiatiche prestano nuovo denaro creato dal nulla per comprare valute occidentali, il quale è poi prestato ai governi. Ciò tiene basso il valore delle valute asiatiche. Gli occidentali possono perciò comprare più beni asiatici. I governi occidentali accumulano enormi debiti nei confronti delle banche centrali asiatiche, in modo che i tassi d'interesse interni possano essere mantenuti bassi, ne scaturirà maggiore crescita economica ed i politici saranno ri-eletti.
Il mercantilismo dell'elettore americano è il vecchio mercantilismo. I lavoratori vogliono protezione dalle importazioni estere. Vogliono un'economia basata sull'esportazione, con imposte sul valore aggiunto sulle importazioni. Ricevono scarso supporto dai mercantilisti accademici Keynesiani, che vogliono più importazioni finanziate dall'emissione di debito da parte di governi asiatici e banche centrali.
I politici ed i burocrati da entrambe le parti della staccionata non accettano l'economia di libero mercato, poichè l'implicazione dell'economia del libero mercato è che il governo dovrebbe avere meno potere sull'economia, incluso quello sull'offerta di denaro. Non è nel loro interesse vedere ridotto il controllo del governo sulla vita delle persone. Il loro guadagno come cittadini sarebbe minimo: l'aumento pro capite della libertà e della ricchezza. Le loro perdite pro capite come venditori di autorità e come estensori di potere personale avrebbero di gran lunga maggior peso rispetto ai loro guadagni pro capite come cittadini.
Ma che dire degli elettori occidentali? Non capiscono che i dazi sono imposte sul valore aggiunto e l'aumento delle tasse è un male per loro? No, non lo capiscono. Vedono i dazi come un modo di dire a tutti gli stranieri di sparire. Pensano alla loro ricchezza come cittadini di un paese protetto – protetto da imposte sul valore aggiunto – il quale è in crescita quando hanno meno denaro, al netto delle imposte, da spendere in quello che vogliono comprare.
Sono pazzi? No; sono mercantilisti tradizionali. Sono immuni alla logica economica. Non possono pensare alla loro posizione con la logica. Pensano che meno sia più: come cittadini privati meno entrate, al netto delle imposte, secondo loro vuol dire più ricchezza come membri della nazione.
Ma che dire degli elettori asiatici? Non si accorgono che le politiche di sovvenzionamento delle esportazioni riducono il loro possedimento di beni? Non si accorgono che vengono impoveriti? No, non se ne accorgono. Pensano a loro stessi come lavoratori. Vedono come un beneficio le esportazioni verso l'occidente. Non considerano egualmente le vendite tra di loro come la base per i lavori interni del paese. Si focalizzano su quello che si vede – entrate dalle esportazioni – ed ignorano quello che non si vede: perdita della domanda interna.
Keyens divenne mercantilista negli anni trenta e portò con sé i giovani economisti. Da allora promosse l'idea della pianificazione economica di Stato, poichè egli era un funzionario del Tesoro. Si fidava del giudizio degli altri funzionari del Tesoro, a patto che essi seguissero il suo.
Abbiamo scoperto che molti economisti sono Keynesiani, perchè molti economisti pensano che il governo – quando consigliato da loro – è più saggio rispetto alla massa di produttori, che poi agiscono come consumatori. Le masse agiscono nel loro interesse e la maggior parte degli economisti pensano che un economista in possesso di una laurea abbia un giudizio di gran lunga migliore, come consigliere di burocrati, rispetto ai cittadini. Gli economisti sono formati a pensare macroeconomicamente, mentre invece le masse pensano microeconomicamente.
COSA CI GUADAGNO IO?
Tutti loro pensano microeconomicamente. Chiedono: "Che ci guadagno io?" Gli economisti guardano a tutto il denaro non finanziato attraverso le tasse che possono intascare come consiglieri e concludono: "Devo sostenere il grande governo". Gli elettori guardano alla propria vulnerabilità nei confronti dei produttori esteri e pensano: "Devo sostenere il grande governo".
Ecco perchè il mercantilismo persiste. Gli economisti credono che le persone agiscano nel loro proprio interesse e la maggior parte delle persone crede che possono usare la coercizione dello Stato per rimepirsi le tasche di più di quelle altre che possono usare la coercizione dello Stato per mantenerle pulite.
Il mercantilismo è la filosofia economica che dice: "Posso usare il potere politico per mettere più in profondità le mani nel tuo portafoglio rispetto a quanto tu possa usarlo per mettere le mani nel mio". Si appella all'ego umano. Le persone pensano a loro stesse come molto intelligenti politicamente. Non pensano a loro stesse come egualmente intelligenti nel libero mercato competitivo. Notano, giorno dopo giorno, che altri uomini competono tra di loro come produttori. Solo vagamente notano i risultati della competizione politica. Non possono tracciare gli effetti dell'intervento politico nell'economia. Anche quando vedono che la politica li sta privando della libertà e della loro ricchezza, rassicurano loro stessi: "La nostra parte farà meglio alle prossime elezioni".
Tutte le parti scoprono che stanno perdendo la loro libertà, ma tutte le parti hanno fiducia che la prossima elezione porterà loro la vittoria di cui hanno bisogno per far agire il governo nell'interesse del loro partito politico.
Quei pochi gruppi che beneficiano da una sempre più grande spesa del governo insediano i partiti politici. Non possono perdere, perchè ogni volta promettono la stessa cosa: "Più bottino la prossima volta. Più pasti gratis la prossima volta. Più fama, onore e gloria la prossima volta. Fidatevi di noi". Gli elettori si fidano.
Il mercantilismo è un prodotto facile da vendere. Inganna le persone che credono che pistola e distintivo siano le basi della ricchezza, se i buoni possono mettere in qualche modo le mani sulla pistola e sul distintivo.
Il problema è che sembra che i cattivi abbiano sempre pistole più grandi. Ma il fiducioso non conclude che sarebbe meglio emettere meno distintivi e meno pistole. Invocano più leggi, più tasse e più pistole e distintivi. La prossima volta, la prossima volta, la prossima volta: i buoni vinceranno.
Le persone ricche ed influenti che frodano al governo, sorridono ed annuiscono in segno di accordo. "Vi aiuteremo a buttare fuori i cattivi la prossima volta". Gli elettori di tutti gli schieramenti ci credono.
La filosofia economica di questa religione del "Sicuro la Prossima Volta" è il mercantilismo. Questa religione è ampiamente accolta con fiducia. Si appella al furto presente nei cuori degli uomini, del quale ce n'è un'infinita quantità al modico prezzo di 0. Possiede una asserzione di fede economica: "Tu non ruberai, eccetto se avrai la maggioranza dei voti".
IL MERCANTILISMO DELLA CINA
Il titolo su Google News annunciava che la Cina ha promesso di fornire sostegno al Portogallo e agli altri PIIGS sotto pressione. La storia è stata ripresa da numerosi siti.
Le storie erano tutte brevi. Erano basate su una affermazione fatta da una sola donna. Si è scoperto che era impiegata nel ministero degli esteri. Ma questo ministero non ha alcuna autorità sulla Banca Popolare della Cina, la quale siede su 2,6$ trilioni in riserve di valute estere, ovvero i Pagherò di altri governi.
La donna non ha detto come la banca centrale avrebbe preso il denaro per comprare i bond dei PIIGS. Ovviamente stamperebbe denaro, comprerebbe la valuta e comprrebbe i bond.
Perchè la banca centrale farebbe ciò? Non ha replicato. Non doveva dire: per sostenere l'euro. L'euro è minacciato dai conti da pagare in costante crescita che devono affrontare la Banca Centrale Europea e l'Unione Europea stessa. E' anche coinvolto il Fondo Monetario Internazionale: prestiti ai PIIGS.
Perchè la banca centrale della Cina sosterrebbe l'euro indirettamente in questo modo? Per mantenere il rapporto euro-yuan alto. Perchè la banca centrale vorrebbe ciò? Per sovvenzionare le esportazioni dalla Cina all'Europa. Se l'euro rimane alto, allora gli europei compreranno più beni dalla Cina.
La politica di finanziamento delle esportazioni europee è una buona ed una cattiva notizia per i burocrati a Washington. E' una buona notizia per Timothy Geithner, che sta costantemente arrigando il governo cinese poichè mantiene il rapporto dollaro-yuan alto come un modo per finanziare le importazioni americane dalla Cina. Se la Banca della Cina usa lo yuan fresco di contraffazione per comrpare l'euro, in modo che possa comprare i bond del governo dei PIIGS, non può usare quel denaro contraffatto pe comprare i bond degli Stati Uniti, perciò mantiene alto il dollaro, in modo che gli americani possano comprare più beni dalla Cina. Il dollaro tenderà a cadere in relazione allo yuan. Geithner verrà visto come un negoziatore tosto piuttosto che come un debole piagnucolone che può essere ignorato senza problemi dalla Cina, proprio come ha fatto per due anni. D'altra parte l'annuncio è una cattiva notizia per Timothy Geithner, il quale sta affrontando un deficit da 1,6$ trilioni nell'anno fiscale 2011 e che ha bisogno degli acquisti da parte della Cina di debito del Tesoro per mantenere bassi i tassi d'interesse.
IL DILEMMA DELLA CINA E DI GEITHNER
I dirigenti della Cina affrontano un dilemma: devono comprare i Pagherò dei governi occidentali che inevitabilmente andranno in default. I PIIGS falliranno. Ciò include il governo degli Stati Uniti i cui debiti sminuiscono quelli dei PIIGS. Quando il default avverrà, la Banca Popolare della Cina siederà su una montagna di cattivo debito – il peggior tipo di cattivo debito: il tipo che porta apertamente al fallimento, non solo all'incapacità di ripagarlo, come è il caso odierno del debito del Tesoro.
Anche i dirigenti americani affrontano un dilemma: la dipendenza del governo degli Stati Uniti dai dirigenti cinesi. Il Tesoro degli Stati Uniti ha bisogno della banca centrale cinese affinchè compri il debito del Tesoro. Semmai tale banca si rifiutasse, la banca centrale statunitense dovrebbe comrpare il debito in modo da impedire ai tassi d'interesse sul debito del Tesoro di salire. Ma l'acquisto continuato di debito del Tesoro da parte della banca centrale cinese vuol dire che gli Stati Uniti continueranno ad importare di più dalla Cina rispetto a quello che esportano alla Cina. Questa è una cattiva notizia per i mercantilisti. E' la temuta bilancia commerciale negativa.
Ciò è un bene per i consumatori americani, ovviamente. I beni che i cittadini cinesi non possono comprare, perchè li compriamo noi, veranno goduti dai consumatori americani. Quando entrate in un Best Buy o in un Wal-Mart e vedete ampi televisori, sappiate questo: non sono stati fatti negli Stati Uniti. Sono stati fatti in Cina, etichettati da una compagnia coreana o giapponese ed esportati negli Stati Uniti.
La banca centrale cinese può creare denaro dal nulla, e lo fa. Può comprare valute estere con questo denaro fresco di stampa, e lo fa. Può comprare i Pagherò dai governi esteri, e lo fa.
Perchè lo fa? Perchè i membri del suo staff sono Keynesiani. Sono stati formati nelle migliori università estere. I professori di economia nelle migliori università cinesi sono anch'essi Keynesiani.
L'economia Keynesiana si basa su due premesse:
- la crescita economica deriva dalla spesa a deficit effettuata dal governo centrale;
- le banche centrali possono creare sufficiente denaro per comprare i Pagherò del governo a tassi d'interesse bassi ed economicamente stimolanti.
I burocrati ed i politici da entrambe le parti della staccionata non possono raggiungere questo fine. Entrambe le nazioni, ovvero i produttori da entrambe le parti di una linea invisibile, non possono esportare più beni e servizi di quelli che importano dall'altra parte. Una parte o l'altra esporterà più beni. Per fare ciò, si deve comprare più investimenti in asset dall'altra parte.
Se gli esportatori della Cina esportano più di quello che i cinesi importano, allora qualcuno deve prestare agli stranieri il denaro per comprare quei beni "in eccesso". I pagamenti tengono sempre l'equilibrio, a meno che una parte non sta dando via beni. Se la Cina esporta 500$ milioni di beni in più rispetto a quanti ne importa, qualcuno in Cina deve prestare 500$ milioni agli stranieri che importano tutti quei beni. La banca centrale cinese è il prestatore. Crea il denaro computerizzato per fare quei prestiti.
Se i dirigenti della Cina fossero tutti impegnati con la Scuola d'economia Austriaca, direbbero ai banchieri centrali di cessare l'acquisto o la vendita di asset. La miglior politica per la banca centrale è di chiudere bottega, ovvero essere smantellata. La seconda miglior politica è di non fare nulla. Ma i banchieri centrali chiedono: "Cosa ci guadagnamo noi?" Concludono che sarebbe poco saggio, in base alla carriera, chiudere e non fare nulla. Fregano i dirigenti sul bisogno di più prestiti verso l'occidente, finanziando perciò le esportazioni all'occidente. Predicano il mercantilismo.
L'economia Austriaca non è facile da vendere.
Non c'è bisogno di dire che è una cosa impossibile. Viene proposta ai cittadini cinesi che leggono le fonti della Scuola Austriaca sul web. Le principali sono www.Mises.org e www.LewRockwell.com. Ma il mercato per questo punto di vista è limitato alle sfere del governo.
Il mercato per la libertà è decentralizzato e pertanto politicamente dilatato. Il mercato per il potere è centralizzato e pertanto politicamente concentrato. Il guadagno individuale dal potere politico è più grande rispetto alle perdite individuali da un qualsiasi aumento nel potere politico, ma solo per coloro che sopravvivono al processo di selezione. Coloro che sopravvivono sono i dirigenti. Decidono di voler ottenere più potere. La moneta del reame dei selezionati è il potere. La moneta del reame delle loro vittime è la libertà. Ma le loro vittime non vedono ciò molto chiaramente. Si fidano dei selezionati e del sistema di selezione politico. Ci vuole un atto di fede per abbandonare questa fiducia.
In un collasso economico i selezionati devono incolpare qualcos'altro piuttosto che l'attuale sistema di governo. Le vittime potrebbero infine accusare il sistema di selezione. Ma ciò non è accaduto per un secolo nell'occidente. Più il governo fallisce nel consegnare i beni, più gli elettori invocano maggiore intervento da parte del governo. Ecco il dilemma della Scuola Austriaca, meglio espresso sei decenni fa nel saggio di Ludwig von Mises: "The Middle of the Road Policy Leads to Socialism".
CONCLUSIONE
Fintanto che i dirigenti della Cina sostengono il Keynesianismo, saranno intrappolati dal mercantilismo. Compreranno i Pagherò degli implicitamente falliti PIIGS, il che include il più grande maiale di tutti, il governo degli Stati Uniti. Infine gli emettitori implicitamente falliti di Pagherò andranno in default, in un modo o nell'altro.
Fino a quel momento possiamo comprare tutti i meravigliosi prodotti dalla Cina, prodotti derivanti da risorse, sia umane che minerali, dentro l'invisibile confine della Cina. I cinesi, ancora poveri per gli standard occidentali, continueranno a finanziare i consumatori occidentali. La loro banca centrale comprerà i Pagherò del governo, lasciandoci perciò liberi di comprare TV a schermo panoramico.
Ogni volta che accendo la mia TV, dovrei ringraziare i bancheri centrali della Banca Popolare della Cina.
Speriamo che il Geithner venditore ambulante di Pagherò abbia successo, mentre invece speriamo che fallisca nel fare qualsiasi progresso il Geithner critico ossessivo dello yuan gestito. Fintanto che il governo degli Stati Uniti andrà in bancarotta, il che è lampante, potrei essere in grado anche di comprare quelle importazioni cinesi a basso costo.
Sto sperando che le TV 3D senza le lenti polarizzate arrivino qui prima che lo Zio Sam vada a gambe all'aria. Ecco cosa ci guadagno io.
Dal momento che siamo bloccati sul Titanic, potremmo anche goderci tutto il divertimento.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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