Bibliografia

giovedì 13 gennaio 2011

Mettiamo fine al FMI

Ron Paul, uno dei pochi politici se non l'unico, ha portato a galla e ripetuto più volte il pericoloso intreccio di affari tra la banca centrale e lo Stato. Una società a delinquere ben ideata per frodare il "povero" cittadino (che a quanto pare, nonostante gli avvertimenti, continua imperterrito a godere quando c'è una parata nazionale o crede alle puttanate sugli speculatori quando i prezzi "magicamente" vanno su).
Ma esiste un'altra istituzione che merita attenzione poichè non estranea ai casini economici causati dal duo di cui sopra. Per questa gente vale sempre il detto: "più contraffattori siamo, meglio è". Sto parlando del Fondo Monetario Internazionale.

_______________________________________________


di Henry Hazlitt


[Questo articolo fu inizialmente pubblicato come "Disfare il FMI" su Newsweek, 11 novembre 1963.]


I rappresentanti del governo delle dieci nazioni più industrializzate e potenti (al di fuori del blocco Comunista) hanno iniziato uno studio sui sistemi monetari del mondo. Tale studio è in tremendo ritardo. Tuttavia le prospettive di un risultato che porterà ad un reale miglioramento non sono lucenti. Al contrario i governi più influenti stanno spingendo per un'aumento delle "riserve" mondiali ed internazionali di "liquidità". In chiare lettere, stanno spingendo per una maggiore inflazione.

Il problema reale è come arrestare questa inflazione. La soluzione reale è di smantellare il Fondo Monetario Internazionale. Questo sistema si è rivelato, in pratica, una gigantesca macchina per l'inflazione mondiale. In circa 20 anni di sua esistenza, grandi e maggiori svalutazioni sono avvenute nelle valute nazionali rispetto a qualsiasi altro periodo.

In Newsweek del 21 ottobre ho richiamato l'attenzione su questa documentazione, iniziando con le cifre delle svalutazioni nel 1949 provocate dalla svalutazione notturna della sterlina Inglese da 4,03$ a 2,80$. Nel decennio che va dalla fine del 1952 alla fine del 1962, 43 valute importanti si sono deprezzate. Il dollaro Statunitense ha mostrato una perdita nel potere d'acquisto interno del 12%, la sterlina Inglese del 25%, il franco Francese del 30%. Le valute di Argentina, Brasile, Cile e Bolivia persero, rispettivamente, l'89%, il 91%, il 94% ed il 99% del loro potere d'acquisto.


Inflazione Integrata

Questo risultato non era accidentale. Fu reso possibile, se non nell'effetto causato, dal FMI.

E' stupefacente che questo sistema, costruito con materiale scadente a Bretton Woods nel 1944, non solo è ancora tollerato ma consierato come praticamente sacrosanto. La sua paternità non era di buon auspicio. I suoi due padri furono Harry Dexter degli Stati Uniti e Lord Keynes dell'Inghilterra. White, che in seguito divenne il direttore esecutivo degli Stati Uniti nel FMI, fu accreditato nel 1945 dall'FBI (rivelato dal procuratore generale Brownwell nel 1953) come una spia Russa.

Keynes esortò l'Inghilterra ad adottare il piano poichè lo considerava inflazionista. Avrebbe fornito, come disse nella Camera dei Lord (23 maggio del 1944):
"una grande addizione alle riserve monetarie mondiali. [...] Abbiamo determinato che, in futuro, il valore esterno della sterlina dovrebbe conformarsi al suo valore interno come deciso dalle nostre politiche interne, e non il contrario. [...] Intendiamo mantenere il controllo del nostro tasso d'interesse interno, in modo da mantenerlo basso secondo i nostri scopi, senza l'interferenza del flusso e riflusso dei movimenti di capitale internazionali o voli dei capitali vaganti."


Infine assicurò ai suoi ascoltatori: "Se avessi qualsiasi autorità per pronunciarmi su cosa è e su cosa non è l'essenza di un gold standard, dovrei dire che questo piano è l'esatto opposto."


Legato al Dollaro

Se non ci fosse il FMI i governi le cui valute fossero traballanti in risultato della loro sconsideratezza fiscale e monetaria, sarebbero costretti ad andare da banchieri privati o investitori per risolvere i loro problemi e gli investitori privati insisterebbero su garanzie di disciplina fiscale e monetaria come condizione di tale aiuto. Ma Keynes assicurò che le politiche inflazionistiche "interne" di una nazione: "dovrebbero essere immuni dalla critica del Fondo". Provvide a diritti di prestito automatico e lasciò qualsiasi condizione di aiuto alle decisioni politiche degli altri governi attraverso i propri rappresentanti al FMI.

Altri paesi sono stati in grado di svalutare liberamente. Ma poichè tutte le altre valute sono ancorate al sistema del dollaro americano, questa libertà è negata agli Stati Uniti che non possono svalutare senza creare caos monetario mondiale. Il nostro governo ha, nonostante ciò, continuato a seguire irresponsabili politiche fiscali e monetarie, rese inevitabili dal calcolo delle politiche legate ai tassi d'interesse. E ciò è quello che rende il FMI pericoloso per ogni altra nazione — per il futuro valore delle loro valute e della stabilità della loro economia, poichè sono diventate dipendenti dalle incerte politiche fiscali e monetarie interne degli Stati Uniti.

Perchè non dare un'ulteriore sguardo alle possibili virtù di un ritorno al gold standard?


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


Nessun commento:

Posta un commento