Bibliografia

lunedì 31 gennaio 2011

Le Colpe della Riserva Frazionaria

Dopo aver esposto i vantaggi del gold standard, esistono due resistenze che ancora si oppongono ad un cambiamento. La persona media che ignora gli argomenti economici e lo Stato. Entambi gli aspetti sono uniti. Urge, quindi, un'esposizione delle conseguenze che l'attuale sistema monetario impone ai cittadini, mettendo in luce come lo sgancio dall'oro abbia permesso allo Stato di praticare continui furti ai danni delle persone manipolando, a piacimento, il denaro attraverso le banche (centrali e commerciali).
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di Thorsten Polleit

Il primo novembre 2010 il post intitolato "Potrebbe il Mondo Ritornare al Gold Standard?" del blog di Martin Wolf, capo cronista d'economia del Financial Times, arriva alla conclusione che "non possiamo e non torneremo al gold standard".

Tra i vari argomenti dell'economia mainstream livellata contro la convenienza e la fattibilità del gold standard, Mr. Wolf sottolinea una linea di ragionamento che può particolarmente servire come punto di partenza per dibattere sulla sua posizione. Mr. Wolf scrive:
«Gli economisti della scuola Austriaca desiderano abolire la riserva frazionaria. Ma noi sappiamo che questa è una naturale conseguenza delle forze di mercato. E' dispendioso mantenere una riserva del 100% in banca, se i depositanti non hanno bisogno del loro denaro per tutto il tempo. Le banche hanno un forte incentivo a prestare parte del denaro depositato da loro, così da espandere l'offerta aggregata di denaro ed il credito.»



Gli Austriaci Non Chiedono di Stabilire il Gold Standard per Legge

Per aprire le danze, gli economisti Austriaci (in particolare quelli della tradizione Miesesiana-Rothbardiana) chiedono categoricamente il rimpiazzamento del denaro creato dal nulla con il denaro di libero mercato — denaro che è prodotto dalla libera interazione dell'offerta e della domanda di denaro.

Tale raccomandazione ha una solida base economica-etica: il denaro del libero mercato è il solo ordine monetario che è compatibile con i diritti della proprietà privata, il principio di governo della società di libero mercato.

La focalizzazione sulla proprietà privata non deriva solo dalla teoria dei diritti naturali (della tradizione Lockeana), ma può essere in ultima istanza giustificata sulla base dell'evidente ed inconfutabile assioma dell'azione umana, come Hans-Hermann Hoppe ha mostrato.[1]

Gli Austriaci di conseguenza chiedono la privatizzazione della produzione di denaro, facendo chiudere le banche centrali e lasciando che il mercato decida quale tipo di moneta le persone vogliano usare. Il governo non dovrebbe giocare alcun ruolo attivo nei lavori di un sistema di libero mercato.

Si potrebbe sostenere il punto di vista che i metalli preziosi — in particolare oro ed argento ed in alcuni casi il rame — sarebbero un mezzo di scambio liberamente scelto ed universalmente accettato. In altre parole potrebbero diventare denaro una volta che le persone hanno una libera scelta nelle questioni monetarie.

Tuttavia gli economisti Austriaci non chiederebbero l'imposizione di un gold standard, per non parlare di un gold standard con la banca centrale (sponsorizzatro dal governo): chiederebbero una moneta di libero mercato, sotto la quale, presumibilmente, l'oro diventerebbe la moneta liberamente scelta.[2]


La Riserva Frazionaria Vìola i Diritti di Proprietà

Ora occupiamoci della riserva frazionaria. Vuol dire che la banca presta denaro che i clienti hanno depositato in essa. La riserva frazionaria ci porta così ad una situazione in cui due individui sono resi proprietari della stessa cosa.[3]

La riserva frazionaria crea così un'impossibilità legale: attraverso il prestito bancario il debitore ed il depositante diventano possessori dello stesso denaro. La riserva frazionaria conduce ad obblighi contrattuali che non possono essere soddisfatti dal principio.

Come Hoppe, Block e Hülsmann hanno fatto notare: "qualsiasi accordo contrattuale che coinvolge due differenti individui come proprietari simultanei della stessa cosa (o alternativamente, la stessa cosa posseduta simultaneamente da più di una persona) è oggettivamente falso e quindi fraudolento".[4] Un' "accordo con la riserva frazionaria implica non meno impossibilità e frode rispetto a quello fatto nel commercio di elefanti volanti o ring".[5]

La verità è che la riserva frazionaria equivale alla violazione della legge di natura dei diritti di proprietà. E così il discorso secondo cui la riserva frazionaria rappresenta un'economizzazione del buonsenso monetario — un'argomento che Mr. Wolf sostiene contro il gold standard — non regge.

Parlare a favore della riserva frazionaria sarebbe infatti come dire che è legale (o giusto o perfino legittimo) che Mr. A possa fare qualsiasi cosa desideri con la proprietà di Mr. B — senza avere il consenso di Mr. B.

Cosa succederebbe, tuttavia, se la banca ed il depositante fossero entrambi volontariamente d'accordo che i depositi di denaro potessero essere usati per transazioni di credito attraverso l'emissione di mezzi fiduciari? Anche un simile accordo volontario sarebbe in violazione della legge sui diritti di proprietà.

Mentre la banca ed il depositante beneficiano da simile scambio (o si aspettano di beneficiarne), che dire di coloro che ricevono i mezzi fiduciari? Sarebbero falsamente tentati a scambiare beni e servizi con un'oggetto (i mezzi fiduciari) che è già rivendicato da altri come proprietà — qualcosa con cui il venditore non si troverebbe in accordo se solo avesse saputo la reale natura dello scambio.

Cosa accadrebbe se tutti gli agenti di mercato concordassero volontariamente ad utilizzare la riserva frazionaria? La conclusione di cui sopra non cambierebbe: la riserva frazionaria volontariamente accettata rappresenterebbe un sistema monetario che, per sua natura, vìola la natura della legge sui diritti di proprietà privata. Produrrebbe caos economico su più grande scala.


La Riserva Frazionaria Non E' Emersa "Naturalmente"

Per essere sicuri, la riserva frazionaria non è "una conseguenza naturale delle forze di mercato" come Mr. Wolf fa notare. E' il risultato della legge del governo, dal quale è stata difesa.

In un sistema di libero mercato la pratica della riserva frazionaria sarebbe illegale proprio per la sua natura. E così la riserva frazionaria sarebbe terminata (più presto piuttosto che più tardi) sotto gli auspici di una legge funzionante sui diritti di proprietà.

La ragione per cui la riserva frazionaria è stata in giro per molto tempo è dovuta alla legge del governo — che, ovviamente, deve essere distinta dalla legge naturale sui diritti di proprietà. Ovviamente il governo può rendere legale la riserva frazionaria in un senso formale. Tuttavia anche la legge del governo non cambia la natura delle cose. Come succintamente dice Murray Rothbard:
«le banche a riserva frazionaria [...] creano denaro dal nulla. Essenzialmente lo fanno come lo farebbero dei contraffattori. Anche quest'ultimi creano denaro dal nulla stampando qualcosa e mascherandolo come denaro o come una ricevuta di deposito di denaro. In questo modo estraggono fraudolentemente risorse dalle persone, dalla gente che ha realmente guadagnato il proprio denaro. In questo modo le banche a riserva frazionaria falsificano le ricevute di deposito di denaro, che poi circolano come equivalente del denaro tra la gente. C'è una eccezione a questa uguaglianza: la legge non riconosce le ricevute come contraffatte.»[6]



La Riserva Frazionaria nel sistema Denaro-Merce contro il Denaro Creato dal Nulla

In un regime di denaro-merce — come il gold standard — la riserva frazionaria è in effetti, come gli economisti Austriaci mostrano, una forma di contraffazione. Tuttavia, che dire della riserva frazionaria nel sistema di denaro creato dal nulla?

In regime di denaro crearo dal nulla, le passività delle banche nei confronti dei clienti (fintanto che si parla dei depositi a vista) sono pagabili attraverso la base monetaria, o il denaro della banca centrale — un tipo di denaro che può essere solo prodotto dalle banche centrali (sponsorizzate dal governo).

Le banche centrali detengono il monopolio sulla produzione della base monetaria. Possono aumentare l'offerta della base monetaria in qualsiasi momento ed in qualsiasi quantità politicamente desiderabile. E' la banca centrale che infine determina se le banche posso affrontare i loro obblighi di pagamento.

Sarebbe meglio dire che la banca centrale decide, una volta che una banca è chiamata in causa dai clienti per ripagare i depositi a vista in contanti, di fornire le sufficienti quantità di banconote — prestandole alla banca e/o acquistando una parte degli asset della banca.

Il punto essenziale è, tuttavia, che le banche che prendono parte alla riserva frazionaria in un sistema di denaro creato dal nulla generano obbligazioni contrattuali che non possono essere soddisfatte sin dal principio. Rothbard fa notare che:
«non fa alcuna differenza cosa venga considerato denaro o liquidità in una società, che sia oro, tabacco o anche il denaro cartaceo creato dal nulla del governo. La tecnica di piramidare da parte delle banche rimane la stessa.»[7]



La Scomoda Verità della Riserva Frazionaria

Gli economisti Austriaci, e Ludwig von Mises in particolare, hanno mostrato che la riserva frazionaria sotto il denaro-merce causa necessariamente problemi economici su vasta scala. Questo perchè le banche prendono parte all'espansione della circolazione del credito — ovvero, emettono denaro tramite il prestito che non è sostenuto da risparmi reali.[8]

La circolazione del credito bancario è inflazionistica e causa squilibri economici e sovraindebitamento del settore privato — in particolare dalla parte dei governi. E' anche la reale causa del ciclo "boom & bust".

Quest'ultimo apre la porta per dosi sempre più grandi di interventismo da parte del governo — regolamentazioni, nazionalizzazioni, controlli sui prezzi, ecc. — che, nel tempo, erode e distrugge anche il reale principio su cui giace il libero mercato.

Questa conclusione non cambia quando c'è la riserva frazionaria sotto il denaro creato dal nulla. Il denaro creato dal nulla — o, per essere più precisi, la sua produzione — è già una violazione del principio di libero mercato; e la riserva frazionaria equivale a fare leva sulle conseguenze economiche del denaro creato dal nulla.

Nell'interesse di preservare una cooperazione sociale prosperosa e pacifica, deve essere preso come vero l'esatto opposto della conclusione di Mr. Wolf: ovvero che possiamo e torneremo ad una moneta sensata ed il gold standard è una particolare forma che è pienamente accettabile da una prospettiva economica-etica — se e quando è liberamente scelto dalle persone.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


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Note

[1] Hans-Hermann Hoppe, "On the Ultimate Justification of the Ethics of Private Property," in The Economics and Ethics of Private Property: Studies in Political Economy and Philosophy, 2nd ed. (Auburn, Alabama: Ludwig von Mises Institute, 2006), pp. 339–45.

[2] Murray N. Rothbard auspicò un ritorno ad un dollaro al 100% d'oro. Tuttavia ciò non contraddice la frase di cui sopra, poichè la racconmandazione di Rothbard resta sulla precondizione che "se le persone amano e rimarranno fedeli ai loro dollari o franchi, allora c'è un solo modo per separare il denaro dallo Stato, per denazionalizzare veramente una moneta da una nazione. E sarebbe denazionalizzare il
dollaro (o il marco o il franco) stesso. Solo la privatizzazione del dollaro può mettere fine al dominio inflazionistico del governo sull'offerta monetaria della nazione." Vedi Murray N. Rothbard, "The Case for a Genuine Gold Dollar," in The Gold Standard: Perspectives in the Austrian School, Llewellyn H. Rockwell, Jr., ed. (Auburn, Alabama: Ludwig von Mises Institute, 1992), p. 5. La raccomandazione di Rothbard per definire il dollaro ancora una volta come un peso di una merce di mercato, ovvero l'oro, giace (i) sull'ideoneità di usare metalli preziosi, specialmente l'oro, come denaro e, anche più importante, (ii) il fatto che il governo degli Stati Uniti confiscò l'oro nel 1933 — cosicché la ridefinizione del dollaro in oro sarebbe una scelta naturale.

[3] Per una discussione approfondita vedi Jesús Huerta de Soto, Money, Bank Credit, and Economic Cycles (Auburn, Alabama: Ludwig von Mises Institute, 2006), esp. capitolo 3, "Attempts to Legally Justify Fractional-Reserve Banking," pp. 115–65.


[4] Hans-Hermann Hoppe, con Jörg Guido Hülsmann e Walter Block, "Against Fiduciary Media," nel
Quarterly Journal of Austrian Economics, vol. 1, no. 1, pp. 21–22.[file PDF]

[5] Ibid, p. 26.


[6] Murray N. Rothbard, The Mystery of Banking, 2nd ed. (Auburn, Alabama: Ludwig von Mises Institute, 2008), p. 98.


[7] Ibid, p. 100.


[8] La
circolazione del credito (o Zirkulationskredit) vuol dire che le banche, quando estendono un prestito ad un consumatore o ad una impresa, incrementano la riserva di denaro. Al contrario, il credito-merce (o Sachkredit) vuol dire che la banca estende un prestito ad un consumatore o ad una impresa trasferendo solamente il denaro già esistente dal risparmiatore all'investitore. Per una spiegazione più dettagliata, vedi Ludwig von Mises, The Theory of Money and Credit (Indianapolis: Liberty Fund, 1981), pp. 296–310.

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