Bibliografia

domenica 16 gennaio 2011

I sei stadi della creazione dello Stato #2




Parte 2 di 2. [Estratto dal capitolo 1 de The State: Its History and Development Viewed Sociologically]


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di Franz Oppenheimer



Stadio 4: Occupazione

Il quarto stadio, ancora una volta, è di gran importanza dal momento che aggiunge un fattore decisivo nello sviluppo dello Stato di come siamo abituati a vederlo, ovvero, l'unione in una striscia di terra dei due gruppi etnici (è ben risaputo che nessuna definizione giuridica di Stato non può essere raggiunta senza il concetto di territori dello Stato). D'ora in poi la relazione dei due gruppi, che originariamente era internazionale, gradualmente diviene sempre più intranazionale.

Questa unione territoriale può essere causata da influenze esterne. Può essere che orde più forti hanno spinto oltre i pastori, o che il loro aumento di popolazione abbia raggiunto il limite decretato dalla capacità nutritiva delle steppe o delle praterie; può essere anche che una grande epidemia del bestiame abbia forzato i pastori a scambiare le possibilità illimitate delle praterie con la valle di un fiume. In generale, tuttavia, le cause interne da sole sono sufficienti a portarlo alla luce poichè i pastori rimangono nelle vicinanze dei loro contadini.

Il compito di proteggere i loro tributari contro altri "orsi" li forza a mantenere una tassa per i giovani guerrieri nelle vicinanze dei loro sottomessi; e questo è allo stesso tempo un'eccellente misura di difesa dal momento che impedisce ai contadini di desiderare di rompere i loro legami, o lasciare che qualche altro gruppo di pastori diventi il loro sovrano. Quest'ultima conseguenza è alquanto rara, dal momento che, se la tradizione è corretta, è il mezzo in base a cui i figli di Rurik vennero in Russia.

Tuttavia la giustapposizione locale non vuol dire una comunità statale nel suo senso più stretto; dovremmo dire, un'organizzazione unitaria.

Nel caso in cui i pastori debbano avere a che fare con soggetti completamente non belligeranti, portano avanti la loro vita nomade in pace girovagando su e giù e radunando il loro bestiame tra i perioike e gli helots. Questo è il caso dei Wahuma: "i più bei uomini del mondo" (Kandt), nel centro Africa, oppure il clan Tuareg degli Asgar nella Hadanara: "che hanno preso i loro posti tra le Imrad e sono diventati dei filibustieri. Queste Imrad sono le classi di servi degli Asgar, che vivono con loro, sebbene le Imrad possano mettere sul campo un numero di guerrieri dieci volte maggiore; la situazione è analoga per gli Spartani in relazione ai loro Helot."

La stessa cosa può essere detta dei Teda tra i vicini Borku:
"Proprio come la terra è divisa in un semi-deserto che sostiene i nomadi e giardini con piantagioni, così la popolazione è divisa tra nomadi e gente con fissa dimora. Sebbene quasi in numero eguale, dieci e dodicimila, va da sé che quest'ultima è sottomessa agli altri."


E lo stesso si applica all'intero gruppo di pastori come i Galla Masi ed i Wahuma:
"Sebbene le differenze nei possedimenti sono considerevoli, hanno pochi schiavi, come classe di servi. Questi sono rappresentati da persone di una casta più bassa, che vivono separati ed altrove rispetto a loro. E' essere pastore che è la base della famiglia, dello Stato e del principio dell'evoluazione politica. In questo ampio territorio, tra Scehoa ed i suoi confini meridionali da un lato e Zanzibar dall'altro, non c'è alcun potere politico forte a differenza dell'articolazione sociale enormemente sviluppata."


Nel caso in cui il paese non è adatto per la cura del bestiame su larga scala — come lo era universalmente il caso dell'Europa occidentale — o dove una popolazione più belligerante potrebbe condurre tentativi di insurrezione, la folla di lord diviene più o meno permanentemente insediata, prendendo sia luoghi scoscesi sia punti strategici importanti per i loro campi, castelli o cittadine. Da questi centri controllano i loro "sottomessi", principalmente per il motivo di raccogliere il loro tributo, non prestando alcuna attenzione su di loro per altri aspetti. Lasciano che loro amministrino i propri affari, portino avanti i propri credi religiosi, risolvano i propri disaccordi ed organizzino i propri metodi di economia. La loro costituzione autoctona ed i loro funzionari locali sono, difatti, senza interferenza.

Se Frants Buhl riferisce correttamente, questo fu l'inizio del governo degli Israeliti a Canaan. L'Abyssinia, quella grande forza militare, sebbene a prima vista possa apparire uno Stato pienamente sviluppato, non lo è; tuttavia sembra essere avanzato oltre il quarto stadio.

Almeno così Ratzel dice:
"La preoccupazione principale degli Abyssini consiste nel tributo, nel quale seguono il metodo dei monarchi orientali dei vecchi e moderni tempi, che non prevede interferenze con la gestione interna e l'amministrazione della giustizia dei loro sottomessi."


Il moglior esempio del quarto stadio si trova nella situazione del Messico antico prima della conquista Spagnola:
"La confederazione sotto il comando dei Messicani aveva qualcosa di più progressivo della sola idea di conquista. Venivano spazzate via solo quelle tribù che opponevano resistenza. Le tribù sconfitte si governavano da sole come prima, tramite i loro stessi funzionari. Era differente in Perù dove la formazione di un'impero compatto seguiva il primo attacco. In Messico l'intimidazione e lo sfruttamento erano i soli scopi della conquista. E così accadde che il cosidetto Impero del Messico al tempo della conquista rappresentava solamente un gruppo di tribù indiane intimidite, il cui raggruppamento l'una con l'altra era impedito dalla loro paura di spedizioni di saccheggio da alcuni inattaccabili forti militari."


Si deve osservare che non si può parlare di questo come uno Stato in qualsiasi senso appropriato. Ratzel mostra ciò nella nota seguente il precedente passaggio:
"E' certo che i vari punti mantenuti in sottomissione dai guerrieri di Montezuma erano separati l'uno dall'altro da tratti di terra non ancora conquistati. Una condizione molto uguale al governo degli Hova in Madagascar. Non si direbbe che disperdere poche guarnigioni, o meglio ancora colonie militari, sia un segno di assoluto dominio, dal momento che queste colonie, con grandi problemi, mantengono una striscia di poche miglia in sottomissione."



Stadio 5: Monopolio

La logica degli eventi si spinge velocemente dal quarto al quinto stadio e forma quasi completamente lo Stato. Sorgono liti tra villaggi vicini o clan che i lord non permettono più che siano combattute, dal momento che a causa di ciò la capacità dei contadini in servizio sarebbe ridotta. I lord assumono il diritto di arbitrare e, in caso di bisogno, di imporre il loro giudizio. Infine accade che per ogni "corte" del villaggio del re o del capitano del clan c'è un vice ufficiale che esercita il potere, mentre ai capitani è permesso di trattenere l'apparenza dell'autorità. Lo Stato degli Incas mostra, in una condizione primitiva, un tipico esempio di tale organizzazione.

Qui troviamo gli Incas uniti a Cuzco dove avevano le loro terre patrimoniali e dimore. Un rappresentante degli Incas, il Tucricuc, tuttavia, risiedeva in ogni distretto alla corte del capotribù. Egli:
"aveva la supervisione su tutti gli affari del suo distretto; gestiva le truppe, sopraintendeva la consegna dei tributi, ordinava la forza lavoro su strade e ponti, sopraintendeva l'amministrazione della giustizia ed in breve supervisionava tutto nel suo distretto."


Le stesse istituzioni che sono state sviluppate dai cacciatori Americani e dai pastori Semiti si ritrovano anche tra i pastori Africani. Tra gli Ashanti il sistema del Tucricuc è stato sviluppato in un modo caratteristico; e i Dualla avevano stabilito per i loro sottomessi che vivevano in villaggi segregati "un'istituzione basata sulla conquista a metà strada tra un sistema feudale e di schiavitù".

Lo stesso autore riporta che i Barotse hanno una costituzione corrispondente ai primi stadi dell'organizzazione feudale medievale:
"I loro villaggi sono [...] di regola circondati da un cerchio di borghi dove vivono i loro servi. Essi coltivano i campi dei loro lord nelle immediate vicinanze, coltivano grano o badano al bestiame."


La sola cosa che non è tipica qui consiste in questo, ovvero che i lord non vivono in castelli isolati o manieri, ma si insediano nei villaggi tra i loro sottomessi.


Stadio 6: Stato

E' solo un piccolo passo dagli Incas ai Dorian in Grecia, o ai Messenia a Creta; e nessuna grande distanza separa i Fulbe, i Dualla e i Barotse dalle relative e rigide organizzazioni statali degli Imperi Africani dell'Uganda, dell'Unyoro, ecc.; ed i corrispondenti imperi feudali dell'Europa occidentale e orientale e di tutta l'Asia.

In tutti i luoghi gli stessi risultati sono conseguiti dalla forza delle stesse cause sociopsicologiche. La necessità di mantenere i sottomessi in ordine ed allo stesso tempo di mantenerli alla loro piena capacità per lavorare porta passo dopo passo dal quinto al seso stadio, in cui lo Stato, acquisendo la piena intranazionalità e con l'evoluzione della "Nazionalità", è sviluppato in ogni senso.

Il bisogno di interferire diviene sempre più frequente, per alleviare le difficoltà, per punire, o per imporre l'obbedienza; e così si sviluppa l'abitudine a essere governati e l'uso del governo. I due gruppi, separati al principio e poi uniti su un territorio, sono dapprima solamente disposti uno di fianco all'altro, poi sono mescolati l'uno con l'altro come una mistura meccanica, termine usato in chimica, finchè gradualmente diventano sempre più una "combinazione chimica". Si fondono, si uniscono, si amalgamano, in usi e costumi, nel linguaggio e nel culto.

Presto i legami di connessione uniscono gli strati superiori ed inferiori. In quasi tutti i casi la classe leader sceglie le vergini più belle dalle razze sottomesse per essere loro concubine. Così si sviluppa una razza di bastardi, a volte presa nella classe dirigente, a volte rigettata, e poi a causa del sangue dei loro padroni nelle loro vene, diventano i neonati leader della razza sottomessa. Nella forma e nel contenuto lo Stato primitivo è completato.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


(1). Link alla Prima Parte


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