Bibliografia

lunedì 10 gennaio 2011

"Bene bene, buca bene per ora"





di Johnny Cloaca


Dal sito The Onion un passaggio satirico molto divertente ed allo stesso tempo molto reale (in maggior entità negli USA) per quanto riguarda il mondo del lavoro in questa fase di cosidetta "ripresa". Una spiegazione semplice per far capire anche ai più disinteressati quali siano le politiche Keynesiane (e di conseguenza le politiche economiche che adottano i vari governi nel mondo); infatti Bernanke sta lanciando coriandoli per aria e suonando a festa le trombe, sbandierando a destra e a sinistra la balla della "ripresa" nonostante la disoccupazione sia ancora a circa il 9% o giù di lì. Coincidenza il TG5 s'è ricordato di lui proprio quando andava festeggiando questa fantomatica ripresa, consegnandogli ben 15 secondi di popolarità! L'ennesimo calvo in questo mondo, cambiamo canale.

Sta di fatto però che qualcuno deve comunicargli (ma il bastardo lo sà già) che se i numeri sono saliti un pò, infondendo una lieve "fiducia" nelle persone, è dovuto al fatto che dopo lo sfornamento della nuova carta straccia, essa è spesa. A cazzo di cane, ovviamente. Si stanno consumando soldi presi a prestito senza la parvenza di una produzione di ricchezza (le imprese assumerebbero in massa altrimenti, riducendo molto di più la disoccupazione; poichè si può anche uscire dalla forza lavoro, facendo lievemente migliorare le statistiche sulla disoccupazione). E allora? Si consuma indistintamente, si spende. Spesa a deficit, un'illusione a breve termine. Ma tutto ciò ha delle conseguenze, perchè qualcuno infine dovrà pagare i conti; per il momento concediamoci il lusso di una risata:

«In uno sforzo per stimolare l'economia e promuovere la crescita del lavoro, i rappresentanti della Working Progress Administration, da poco resuscitati, hanno annunciato giovedì il loro piano di smantellare, perzzo per pezzo, i 3,25 milioni cubici di yard che formano la Diga di Hoover e poi immediatamente ricostruirla. "Questa è un'iniziativa vitale" ha detto il presidente della WPA Ted Doogan, il quale è entrato in carica la settimana scorsa. "Abbattendo sistematicamente questo edificio si creeranno almeno 25,000 posti di lavoro nei prossimi cinque anni. E poi il riassemblaggio, usando tutti gli stessi pezzi nell'esatta configurazione precedente, impiegherà altri 25,000 lavoratori. L'America è tornata".

Altri progetti di lavori pubblici attualmente in corso includono la distruzione delle biblioteche, appicare fuoco alle foreste nazionali e lo sfregamento dei murales, che poi saranno seguiti da un'enorme piano di ricostruzione delle biblioteche, il rinfoltimento delle foreste nazionali e la ripittura dei murales.»


2 commenti:

  1. Ciao Johnny,

    dell'abbassamento del cuneo fiscale nessuno ne parla più? Eppure sarebbe il passo più logico per chi continua a recitare il solito mantra: "abbassare il costo del lavoro! abbassare il costo del lavoro! abbassare il costo del lavoro!"

    Il tema del lavoro è uno di quelli dove i "rappresentanti del popolo" riescono a fare veri macelli. Ma sono convinto non sia solo colpa loro e non sono sarcastico.

    In fondo, che i politici siano restii a liberalizzare il mercato del lavoro è comprensibile: finché deterranno il potere di dare e togliere lavoro, avranno la poltrona garantita (il governatore Lombardo, in Sicilia, lo ha dimostrato con le sue folli assunzioni). Questo lo capisco.

    Continuo invece a non capire la cecità dei cittadini, che per avere la garanzia di un posto di lavoro, (magari lo stesso per quarant'anni), darebbero l'anima.

    La voglia di posto fisso è un inequivocabile segnale di degrado e declino. Queste persone non hanno la minima voglia di lavorare, diciamolo chiaramente. Se solo l'avessero, non avrebbero paura di rimettersi in gioco >>> ogni mattina <<<, altro che garanzie!!!

    A questa osservazione la risposta più frusta, stantìa e ipocrita è: "tengo famiglia". Sì, come no ... e magari proprio in famiglia sfogano la frustrazione causata da un lavoro che detestano, che non sanno o non hanno più voglia di fare, di una posizione che ha fatto marcire tutte le loro ambizioni e i loro talenti.

    Chi dice "tengo famiglia", dice "ho un capro espiatorio".

    Tanto per dare un'idea dell'insensatezza della posizione di chi sbraita per il diritto a un lavoro garantito, provate a chiedere loro se sono favorevoli o contrari al divorzio.

    Eppure il divorzio è stato ammesso per annullare giuridicamente un vincolo nato spontaneamente sugli affetti, sui sentimenti, su una comune visione del mondo. Ciò nonostante, vogliono la possibilità di recedere da tale contratto.

    Mi sta bene, ma allora perché non può esistere il divorzio per quei vincoli che fin dall'inizio sono nati esclusivamente sull'interesse venale?

    Questa panzana del "diritto al lavoro" è un'assurdità logica, culturale, biologica, psicologica.

    Ma come hai scritto anche tu, finché l'individuo non lo capisce, continueranno a farci del male.

    A presto

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  2. Ciao Alberto. Ottima analisi, non posso far altro che condividere. Secondo me questa farsa del diritto è la solita nenia di quelle persone che vogliono qualcosa attraverso il potere dello Stato, ovvero quello di prendere da una parte e redistriburlo da un'altra parte. L'uso della violenza dilaga ed alla gente piace, perchè così possono campare senza sforzi sulle spalle degli altri. E questo che fa la classe politica: detiene il potere della violenza, ma su piccola scala lo redistribuisce ai vari clienti. A spese dei contribuenti, ovviamente. Una dimostrazione di ciò si potrebbe osservare leggendo questo articolo: http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Una_lezioncina_di_economia_sulla_Fiat#body


    Chi dice "tengo famiglia", dice "ho un capro espiatorio".

    Per esperienza ti posso dire che a suddetta frase segue sempre quella del cosidetto "salario minimo". Per la serie: "Vorresti un salario minimo? Benissimo! Una domanda, però: chi paga?"

    Purtroppo, Alberto, per molte persone mollare l'oppio socialista è davvero un difficile passo.

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