di Johnny Cloaca
Ora, a parte anatemi e maledizioni varie, la TV rimane sempre e solo uno strumento; perchè invece di ingegnarvi la mente in quale modo distruggerla, si può sempre rivendere e guadagnarci qualcosa su. Ciò che stupisce è perchè per certe notizie si dà fuori di matto e ci si strappa i capelli, mentre per altre le si guarda come normale routine (qualche mugugno da parte del nonno, una scrollata di testa e la vita continua). Giusto il tempo di arrivare al caffè per ribadire al mondo quanto la TV sia cattiva e piena di melma. Senza ascoltare. Il cervello è parte integrante di questa funzione. Si ne sono conscio, è la stessa TV che ogni stramaledetto giorno ci appesta i coglioni con storie frivole e scarsamente esilaranti, ma a volte se si presta attenzione e si uniscono i puntini, anche la TV può fornire delle verità universali. Leggiamo:
"«Sono amareggiata per la sentenza d'appello, ma non mi perdo d'animo: andrò avanti fino a quando chi è responsabile della morte di mia figlia non avrà pagato per i suoi errori».
Sono le parole di Maria Quistini, madre di Kristel Marcarini, la sciatrice di Clusone morta a 19 anni nel 2008 dopo aver assunto una pasticca di ecstasy all'ex discoteca Fluid di Orio al Serio. Il commento arriva dopo che la sentenza della Corte d'appello di Brescia ha ridimensionato la posizione dei due giovani lecchesi finiti a processo nella vicenda. I due erano imputati per aver spacciato stupefacenti nel locale perché già sollevati dalle responsabilità nella morte di Kristel. I giudici di secondo grado hanno dimezzato la pena inflitta a Maurizio Piazza, 27 anni, di Olginate, che dagli 8 anni avuti in primo grado ha ricevuto una pena i tre anni e mezzo; mentre hanno assolto Antonino Romano, 27 anni, di Calolziocorte, che era ritenuto il suo complice e in primo grado aveva rimediato sei anni e mezzo.
I magistrati, inoltre, non hanno accolto la richiesta d'appello incidentale presentata dalla famiglia per far emergere le responsabilità penali legate alla morte di Kristel e non solo quelle del «semplice» spaccio.
«Purtroppo mi aspettavo una sentenza così – spiega la mamma di Kristel –. Da questo processo esce un messaggio bruttissimo per i giovani e la società: di fatto si può spacciare un veleno come la droga senza rispondere delle conseguenze che questo può avere sulla vita degli altri. È un precedente pericoloso»."[1]
Una delle tante madri che si sono trovate davanti questa storia. E secondo lei sono stati quei pusher ad ammazzare sua figlia. Caso chiuso. Ma in TV passa, successivamente a questa, un'altra notizia. Leggiamo:
"BOLZANO. C'è un colonnello dei carabinieri in servizio al comando della Legione di Bolzano tra le persone fermate da guardia di finanza e carabinieri per l'esecuzione di una ottantina di provvedimenti disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Si tratta di Luigi Verde, di 57 anni, responsabile della logistica della Legione carabinieri Trentino Alto Adige, in servizio alla sede regionale nella caserma di via Druso. Ad arrestarlo sono stati i suoi stessi colleghi del comando provinciale di Bolzano.
L'ufficiale, secondo quanto è emerso dalle indagini, avrebbe svolto un ruolo, in particolare, nei trasporti di droga. Verde avrebbe gestito il trasporto a Roma di una partita di cocaina da Fiumicino a Cinecittà. Il quantitativo di sostanza stupefacente, secondo quanto è emerso dalle indagini, è stato portato da Fiumicino, dove era giunto con un volo proveniente dal Venezuela, nel quartiere Cinecittà e preso in consegna da alcuni affiliati alla 'ndrangheta."[2]
Connessione "materiale" tra i due casi? Assolutamente no. Se vi è sfuggito, si sta parlando a livello concettuale qui. Guai simili sono quasi sempre riconducibili ad un livello gestionale delle risorse umane. Alla gestione ci sono le stesse persone che per un'intera campagna elettorale ci hanno ammorbato i coglioni con la sicurezza e poi puntualmente saltano fuori episodi come i seguenti. Qualche vago sospetto dovrebbe crearlo questo fatto. Perchè si è passati da una serie infinita di emergenze per dar modo alla famosa casta di fare il lavaggio del cervello alla popolazione (tutti ricordiamo le emergenze di rom, tifosi serbi, immigrati vari, gommoni e salvagenti, pentole e bicchieri, diritti della minoranza di turno non rispettati, solidarietà imposte a giro, famiglie bisognose di welfare perchè non arrivano alla fine del mese, eccetera eccetera.), mentre allegramente sguazzava nel suo bagno di potere e gradimento.
Sollazzandosi nel debito, oltretutto. Tanto pagano sempre i soliti iDIoti. E' facile puntare il dito, ma se si rompe un'anello a caso della catena questa rimane. Se invece si risalgono tutti gli anelli lungo la catena fino al primo, allora i cazzi si fanno amari per chi vuole che la catena rimanga intatta. Ma si sà come dicono i giornali: "la gente ha una mentalità da far west per risolvere le diatribe". Ma mentre nel far-west tolto di mezzo il tuo oppressore vivevi meglio, oggi abbiamo un costante stivale che preme sulle nostre teste (c'è a chi piace leccarlo anche, per conoscere che sapore ha il controllo). Nonostante i problemi restino, le emergenze scompaiono (Napoli, anyone?). Diffidate dalla deleghe, perchè come direbbe il nostro viaggiatore del tempo: "C'è del marcio in Danimarca".
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Note
[1] Fonte: LINK
[2] Fonte: LINK
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