Bibliografia

lunedì 29 novembre 2010

Una truffa che non si può rifiutare




di Johnny Cloaca


Se credevate di poter gestire i vostri soldi vi sbagliate di grosso. Infatti le persone sono troppo imbecilli per badare a se stesse e debbono consegnare metà del loro lavoro nelle mani dello Stato, il quale possa poi redistribuirlo equamente (credo di stare abbondando di auto-ironia) in un secondo momento. Redistribuirlo, eh? Forse si manca sempre di dire che la pensione è il più grande schema di Ponzi mai ideato; una truffa in grande stile altro che risparmio. Questa redistribuzione (risate) forzata prevede l'obbligo dei lavoratori di versare parte del loro stipendio nelle casse dello Stato il quale promette di farlo fruttare (doppie risate) e poi redistribuirlo una volta raggiunta una determinata soglia di contributi.

Questa bella farsa tanto per sottolineare che la pensione la pagano quelli che lavorano oggi con i loro contributi. Dov'è il risparmio? Il banco vince, invece. Il sistema è destinato a fallire comunque e le varie riforme sono solo uno stratagemma per far funzionare ancora per un pò lo schema. Ma leggiamo la notizia:

TRENTO (28 novembre) - In carcere per aver omesso di versare 134 euro di contributi Inps. È il rischio che corre un artigiano trentino che, per una micro evasione contributiva, ora rischia di passare il Natale in cella. I suoi avvocati, Marcello Paiar e Andrea Depilati, incaricati tardivamente di seguire il caso, ora stanno cercando una via d'uscita, ma l'operazione non è semplice e neppure breve. Il caso non è frutto di alcun accanimento giudiziario. Forze dell'ordine e magistratura si sono limitati ad applicare la legge e non potevano fare altrimenti. La colpa semmai è dell'arrestato, che non ha dato troppo peso alle notifiche arrivategli a casa, finché i carabinieri non lo hanno accompagnato in carcere.

Che cosa è accaduto? L'uomo, in passato titolare di una ditta individuale, nel 2006 omise un versamento contributivo da 134 euro; omissione che poteva essere sanata con il pagamento e una piccola sanzione. Per qualche ragione, ciò non avvenne e così scattò un procedimento penale. All'inizio di quest'anno l'artigiano venne processato e l'8 febbraio del 2010 fu condannato in contumacia a tre mesi e 300 euro di multa. Non beneficiò della sospensione condizionale, perché aveva subito un'altra condanna simile: un mese per un altro mancato versamento di contributi Inps da 68 euro.

Per quella prima condanna l'uomo, padre di famiglia con moglie e una figlia piccola, aveva intrapreso un percorso di riabilitazione, seguito dall'Ufficio esecuzione pene esterne. Al passaggio in giudicato della seconda condanna, quella a 3 mesi, all'artigiano venne notificato un ordine di esecuzione pena con sospensione di 30 giorni per permettergli di ricorrere al medesimo servizio. L'uomo però, che in quel momento non era seguito da un avvocato, ha erroneamente creduto che gli avvisi si riferissero sempre al primo procedimento per cui era già seguito dall'Ufficio esecuzione. È seguita una telefonata da parte dei carabinieri, che gli dovevano notificare degli atti. Dopo aver salutato moglie e figlia, convinto di dover solo ritirare una carta, ha scoperto in caserma che per lui si stavano aprendo le porte del carcere.

Solo a questo punto è stato chiesto l'intervento di due avvocati di fiducia, che ora potrebbero chiedere al Tribunale di sorveglianza una misura alternativa come gli arresti domiciliari, oppure la temporanea sospensione dell'ordine di esecuzione.


Se non paghi il pizzo finisci in gattabuia. Il monito sbandierato nella piazza della città. Chiunque venga colto a ragionare con la propria testa ed a sistemare il proprio futuro verrà scaraventato in una cella buia ed umida. Altrimenti come si potrebbe sperperare il welfare a cascata? Come si manterrebbe su la baracca del furto legalizzato a mano armata? Se lo sporco denaro fosse lasciato nelle tasche delle persone, scoprirebbero modi largamente più proficui per investire il proprio denaro (investimenti a lungo termine o investimenti in beni che conservano il proprio valore nel tempo) e non si avrebbe più bisogno della mano di mamma Stato, con tanti bei saluti ai pasti gratis.

A proposito di pasti gratis. Certe notizie poi non solo ti lasciano l'amaro in bocca, ma addirittura ti fanno infervorare così tanto che vorresti prendere una mazza da baseball e fracassare l'ultimo regalo di natale ricevuto che non avresti gradito. Quello meglio riciclarlo. Ma notizie come la seguente veramente fanno uscire fuori dai gangheri e ti fanno vergognare di dover sottostare a siffate persone, ignobilmente in malafede e proprietari della tua vita e delle tue proprietà:

Questa mattina ascoltando radio 24 ho scoperto che Antonio Borghesi il 21 Settembre 2010 ha presentato una mozione per ridurre la pensione ai parlamentari, o meglio per rapportarla alla pensione di tutti gli altri lavoratori italiani.

Prima di tutto guardiamo come e’ andata la votazione:

  • Presenti: 525
  • Votanti: 520
  • Astenuti: 5
  • Maggioranza: 261
  • Hanno votato sì: 22
  • Hanno votato no: 498

E quando mai si e’ vista una maggioranza cosi schiacciante.


Capito il gioco? Ora, se volete, potete partire con moccoli e maledizioni.


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