Bibliografia

venerdì 12 novembre 2010

Sulla strada della bancarotta




di Johnny Cloaca


La ripresa è alle porte. La ripresa è prossima. La ripresa è solida. Controllando il mio orologio, ormai saranno circa 2 anni che questa nenia continua a risuonare nell'etere. Si ferma, rallenta, riparte, ma non si arriva. Forse perchè ormai la macchina è ferma e non si muove? Inutile mettere altro carburante non si smuoverà. Bernanke ancora gira le chiavi, ma nonostante lo stimolo ulteriore da 50$ miliardi non succede nulla. O meglio, la macchina singhiozza ma alla prossima piazzola bisogna fermarsi. Come si può far riprendere l'economia con una simile azione se già lo stimolo da 800$ miliardi ha fallito?

Finchè si interverrà sui sintomi che attanagliano i problemi finanziari, non ci sarà speranza di uscire vivi da questo pantano. Invece che si fa? Si manipola, si interviene; la risoluzione è sempre a portata di mano per i tenaci, peccato che le iniziative sono sbagliate al principio. Infatti lo stimolo, per la gran parte, finirà per finanziare settori di costruzione; alzi la mano chi è sorpreso di ciò. Ok, breve digressione per chi non ha familiarità con l'argomento. (colpo di tosse) Le buche Keynesiane: lo Stato assume dei disoccupati per far scavare loro delle buche per poi riempirle. Produttività? Zero.[1]

Ma non solo. Gli urlatori per i finanziamenti alla ricerca spuntano sempre in periodi critici in cui devono palesarsi belle parole per evitare panico. Una supposta indolore, per così dire. Che vuol dire ciò? Interventismo! Ancora non si vuol capire che ciò crea solo crescite artificiali nell'economia, i così detti "malinvestments" di cui parla Mises. E si finirà nell'ennesimo ciclo di boom e bust. Bisogna semplicemente lasciar fare al mercato, il processo stesso premierà quei settori in cui i consumatori si troveranno più a loro agio e si troveranno a spendere il loro denaro. E' qui che si vedranno gli incrementi e la vera crescita.

L'economia stenta a riprendersi perchè è malata. La disoccupazione è alta perchè l'economia è malata. E la manipolazione di governi e banche centrali non fa altro che acuire la malattia. A meno che non si adotti la strategia di Roosevelt, ovvero mandare al massacro migliaia e migliaia di persone per far scendere la disoccupazione. Aspetta un'attimo! Ma allora le guerre in giro per il mondo servono anche a....

Ah! Chiunque stia per alzare la mano suggerendo la ricostruzione annessa ad una guerra o è un demente come Krugman oppure non conosce la storia della finestra rotta di Bàstiàt:




Invece in giro per il mondo a spendere allegramente i soldi dei contribuenti ci sono i 20 Buffoni più grandi del pianeta, che si sono riuniti per redigere e spendere (curioso, eh?) parole rassicuranti e di coesione sociale. Tutto bello, tutto ossequioso, tutto logorroico...tutto fumo. Perchè? La solita carta straccia rimarrà nei portafogli, nonostante l'oro sia arrivato a 1,400$ l'oncia. E vai al prossimo giro di montagne russe!

In Italia invece, non sorprende poi che il nostro amico dalle tasche piene se ne esca con frasi simili:
“ [...] ha ecceduto largamente i limiti di un indebitamento normale e tollerabile che deve essere ricondotto sotto controllo”.
“ [...] A causa di pregiudizi e incomprensioni si è registrata una tendenza a sottovalutare la ricerca, le sue ricadute in termini economici e umani”.
“ [...] un impiego accorto anche nella distribuzione che deve avvenire in base a criteri oggettivi e internazionali”.[2]

Da queste parole si capiscono due cose: primo, secondo Napolitano i debiti devono essere tenuti sotto controllo e non ripagati, e soprattutto l'indebitamento è "normale". Il figlio scemo di Keynes. Secondo, (forse involontariamente) ma ammette che la distorsione del governo ha impedito, ad un settore la cui domanda popolare era assai palpabile, di svilupparsi. Avete bisogno di altre prove?

La realtà è questa: siamo in mano ad un branco di folli che pur di mantenere un briciolo di potere spendono e spandono a spese dei poveracci che si spaccano la schiena per poi vedere i propri guadagni sottratti da questa manica di parassiti. La spesa deve essere tagliata, senza se e senza ma. Dal 2000 a questa parte, ad esempio, la spesa del governo italiano è aumentata di 300€ miliardi! Basta interventismo, è ora che il mercato si riprenda la sua parte come ago della bilancia nelle questioni finanziarie; basta cessione dei propri guadagni, ognuno è in grado di farsi i conti in tasca propria e decidere con la propria testa dove investire e dove spendere; ma soprattutto basta alle deleghe ed alla legge del branco, che causa solo il ridicolo passaggio del testimone tra una banda di ladri e l'altra.

In conclusione, una breve panoramica della situazione Europea e qualche consiglio per la lettura:






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Note

[1] Per questo li paghi 1 lira (G, elemento della domanda aggregata, aumenta di uno): il reddito dell’economia è perciò cresciuto, fin qui, di 1 Lira (in ammontare pari alla variazione di G). I neo occupati risparmieranno parte del loro reddito, e la restante parte (c1) la vorranno spendere per acquistare patate e mele. La domanda di patate e di mele sta crescendo; di fronte all’accresciuta domanda i produttori di patate e di mele assumeranno nuovi lavoratori, i quali percepiranno un reddito che prima non percepivano: il reddito dell’economia è già cresciuto più dell’incremento di G). I nuovi occupati risparmieranno parte del proprio reddito e la restante parte la spenderanno……; il processo continua fino a che i nuovi redditi distribuiti saranno pari a 5 lire, un ammontare ben superiore alla spesa pubblica per pagare gli scavatori di buche!


Ma è proprio tutto così facile? No, e per due ragioni. Primo, dove trova lo stato i danari per pagare gli scavatori? Sappiamo già che ci sono 3 possibilità:

  • un aumento delle tasse, ma ciò ridurrebbe il reddito disponibile e quindi i maggiori consumi pubblici verrebbero compensati (se va bene) dai minori consumi privati;
  • un aumento dell’offerta di moneta, ma le banche centrali sono autonome e temono sempre il rischio dell’inflazione;
  • l’emissione di titoli del debito pubblico, ciò che richiede la disponibilità dei cittadini a sottoscriverli, cosa che faranno solo se allettati da tassi di interesse alti, ciò che, a sua volta, deprime gli investimenti…..

Secondo, ammettiamo pure di aver risolto nel migliore dei modi il problema del finanziamento della spesa pubblica. Il meccanismo virtuoso del moltiplicatore può innescarsi soltanto se, come si dice, non vi sono strozzature sul lato dell’offerta: i produttori di patate e di mele possono espandere le loro produzioni solo se trovano sul mercato dei disoccupati, solo se vi sono terre inutilizzate e/o tecnologie che permettano di incrementare la produttività della terra, ecc. ecc. Se una o più di queste strozzature si verificano, è molto probabile che l’intervento di spesa pubblica non faccia che aumentare il prezzo delle mele e delle patate. Gli scavatori staranno (forse) meglio, gli altri sicuramente peggio. (Fonte)


[2] Citazione da: Link


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