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di Robert P. Murphy
Uh oh, gli indigeni si stanno facendo irrequieti. Ora non sono più Sarah Palin e Glenn Beck, o banchieri centrali esteri, ma sempre più economisti Americani che stanno apertamente criticando il secondo round di "quantitative easing".
E' duro governare il mondo, e qualche volta le masse arretrate diventano arroganti. La prima sorprendente respinta avvenne nel 2009 durante i meeting "municipali" sul sistema sanitario, che spaventarono molti legislatori a Washington. Più di recente i funzionari dell'Amministrazione sulla Sicurezza dei Trasporti (TSA) sono parsi impreparati per l'indignazione causata dalle perquisizioni e dai body scanner.
Nel reame della politica monetaria i difensori della FED fanno quadrato contro le apparenti critiche semplicistiche mosse al "QE2", che rifiutano di prendere la loro medicina inflazionistica. Nell'attuale articolo evidenzierò alcuni degli ultimi (e più divertenti) scombussolamenti nel dibattito.
Gli Intellettuali ed i Bifolchi all'Assalto di Bernanke
Questa lettera aperta nel WSJ al presidente della FED Ben Bernanke ha scatenato un sacco di reportage. Il suo messaggio è abbastanza schietto:
"Crediamo che il piano d'acquisto su vasta scala di asset da parte della Federal Reserve (il cosiddetto "quantitative easing") dovrebbe essere riconsiderato e soppresso. Non crediamo che un simile piano è necessario o consigliabile date le attuali circostanze. Gli acquisti pianificati di asset rischiano la svalutazione della moneta e l'inflazione, e non pensiamo che realizzeranno l'obiettivo della FED di promuovere l'impiego. [...]
Non siamo d'accordo con la visione che l'inflazione debba essere spinta su e siamo preoccupati che un altro giro di acquisti di asset, con i tassi d'interesse ancora vicino allo zero da un'anno dalla ripresa, distorcerà i mercati finanziari e complicherà enormemente i futuri sforzi della FED di normalizzare la politica monetaria".
Come Jeffrey Tucker ha fatto notare, la lettera è originale perchè non avverte solamente del prezzo dell'inflazione ma riconosce che il piano della FED in acquisti da 600$ miliardi "distorcerà i mercati ifnanziari". Ciò che rende la lettera particolarmente ispirante è che pochi rispettabili economisti l'hanno firmata.
Per coloro che preferiscono critiche da rissa, questo divertente cartone animato (che ha anche alcune parolacce) ha fatto parecchi giri. Sebbene il suo autore probabilmente non abbia un dottorato di ricerca in economia dal MIT, poco importa perchè la maggior parte della sfilza di cose che racconta colpiscono il segno.
I Difensori della FED Fanno Quadrato
Naturalmente i promotori del QE2 si sono precipitati in sua difesa. Ma in molti casi è stata una difesa apatica. A tal riguardo la mia favorita è stata quella di Tyler Cowen:
"Non sono sicuro che funzionerà perchè non aggiusterà il mercato immobiliare, non potrebbe ripristinare le domande per i beni in maniera sostenibile, non potrebbe ripristinare la normale affluenza di credito verso le piccole aziende, non potrebbe abbassare i rischi al premio stimati soggettivamente e non potrebbe aggiustare la sconnessione generale tra le aspettative e la realtà. Gli effetti a lungo termine sui tassi d'interesse sono tetri. [...]
Quindi il QE2 non potrebbe far del bene. Questioni finanziarie, anche se non sempre comprendiamo come o perchè, ed eccessiva ristrettezza monetaria non hanno mai fatto un favore all'economia del mercato orientato. Pensate al QE2 come ad un trucco per rimediare a qualche politica monetaria sbagliata in precedenza. [...] Il QE2 non riguarda un qualche terrificante scoppio di una potenziale iperinflazione. Il mercato dei TIPS (buoni del Tesoro protetti dall'inflazione) sta prevedendo un'inflazione all'incirca del 2% ed è salito — di quanto — 60 punti pase sin da agosto? Questo difficilmente porterà alla fine della Repubblica. [...] Ho pensato attraverso "modelli d'innesco" di una rapida ed intensificante inflazione, ma non mi spaventano più di tanto".
Un'altra divertente reazione arriva dall'economista monetario Scott Summer. Richiama alla memoria ciò che il presidente Obama spiegò dopo le elezioni del 2010, non dicendo che gli Americani hanno rigettato l'essenza del suo programma ma dicendo piuttosto che ancora i tonti non capiscono quanto egli stia provando ad aiutarli. Quello che abbiamo qui, ha detto Obama, è stato un fallimento nella comunicazione.
Bè Summer adotta l'esatta tattica nello spiegare perchè tutti i cafoni (ed economisti minori) sono turbati dal QE2. Summer pensa che Bernanke soffra di un problema di marketing. Invece di chiamarla "inflazione", Bernanke dovrebbe semplicemente dire che sta cercando di spingere le entrate. A questo punto gli Americani non si lascerebbero imbambolare da animazioni che criticano il piano.
Un Possibile Evento Imprevisto
L'autore finanziario di successo Nicholas Nassim Taleb — che ha familiarità con la critica Hayekiana della pianificazione centrale ed ha scritto feroci attacchi verso la matematica nell'economia — come al solito offre un'interessante prospettiva su questo secondo scoppio d'inflazione. In un certo senso Taleb è un anti-Cowen: mentre Cowen effettivamente dice "Hey, probabilmente non funzionerà, ma comunque potremmo dare una possibilità al QE2", Taleb effettivamente risponde "Hey, potrebbe far saltare l'intero sistema finanziario mondiale, meglio non dare una possibilità al QE2".
Lasciatemi abbozzare un possibile scenario in cui gli attuali difensori della FED si guarderebbero indietro e direbbero: "Oops!" Ammettiamo — contrariamente a Paul Krugman — che l'inflazione nei prezzi continui ad accelerare nei prossimi 12 mesi (dopo tutto, nei precedenti 12 mesi l'Indice dei Prezzi alla Produzione è a +4,3% mentre l'Indice dei Prezzi al Consumo è a +1,2% — difficilmente l'orlo di una china deflazionistica).
Mentre le aspettative di inflazione nei prezzi aumentano, i rendimenti dei vari bond iniziano ad aumentare a loro volta. Ad un certo punto alcune banche troveranno più interessante iniziare a prestare le loro riserve in eccesso di trilioni di dollari, piuttosto che mantenerle a deposito nella FED in cui attualmente fruttano solo lo 0,25%.
Nello stesso tempo ammettiamo che l'economia è ancora devastata. La disoccupazione è ancora più alta dell'8% ed il governo a tutti i livelli è ancora proiettato a contrarre massicci deficit a perdita d'occhio.
Poi un'osservazione su due piedi di un funzionario Cinese è tradotta male. Gli operatori di borsa intorno al mondo pensano immediatamente chei Cinesi stanno per scaricare un'ampia porzione dei loro buoni del Tesoro. Temendo un crollo del dollaro tutti si precipitano a scaricare i propri buoni del Tesoro per primi — portando di conseguenza ad un crollo del dollaro.
I tassi d'interesse sul debito dello zio Sam vanno alle stelle. Piuttosto che un rendimento al 2,85% come hanno attualmente, i buoni del tesoro a dieci anni improvvisamente rendono all'8% — che fu il caso della metà degli anni '90.
A questo punto il genio dell'inflazione è fuori dalla lampada. Le riserve in eccesso iniziano a volare fuori dalle banche. Piuttosto che guadagnare il basso tasso d'interesse che Bernanke sta pagando loro, le banche inseguono ritorni più alti; ora disponibili perfino dai relativamente sicuri bond del governo. Bernanke tenta di tamponare l'esodo mettendo in azione uno dei suoi "strumenti", cioè l'aumento del tasso d'interesse pagato sulle riserve in eccesso dallo 0,25% al 5%. Tuttavia dopo pochi giorni il mercato inizia ad andare nel panico ancora una volta. Viene finalmente in mente agli investitori — e tutti si rendono conto che tutti se ne sono resi conto — che Bernanke non può realmente risolvere il problema delle troppe riserve in eccesso causando la loro crescita esponenziale.
Guardando la differenza tra i rendimenti dei bond regolari contro i TIPS, Bernanke ed i suoi colleghi si rendono conto che il mercato sta prevedendo tassi annuali dell'inflazione nei prezzi maggiori del 10% per il successivo decennio. Bernanke decide che non ha altra possibilità che iniziare a liquidare l'enorme bilancio della FED, anche se la "ripresa" è ancora fragile e la mossa distruggerà alcune delle più grandi banche come anche il mercato immobiliare.
Tuttavia Bernanke deve iniziare a vendere gli asset della FED, in modo da assorbire alcune delle restanti riserve in eccesso prima che le banche le prestino tutte e creino una quantità multipla di nuovo denaro. Ma con suo orrore Bernanke presto si rende conto che, anche se volesse tornare al bilancio della FED del 2007, non sarà abbastanza per fermare l'inflazione.
Il problema è che Bernanke è seduto su un'enorme pila di debito del governo, che è stato proprio decimato nel mercato obbligazionario. Per esempio, se Bernanke nel 2010 ha creato 1$ miliardo di nuove riserve comprando 1$ miliardo in debito addizionale del Tesoro, questi titoli avrebbero ora un valore (diciamo) di solo 650$ milioni. Così anche se Bernanke li rivende tutti nelle mani di privati, sarà solo in grado di eliminare il 65% delle nuove riserve che ha precedentemente creato. Le operazioni del mercato aperto non gli permetteranno di prosciugare il sistema.
Bernanke ed i suoi intelligenti colleghi sarebbero in grado di posticipare la crisi di qualche mese in più, forse anche un'anno, inventando tutti i tipi di programmi e "strumenti" d'emergenza. Per esempio, la FED potrebbe emettere il suo stesso debito e "prendere in prestito" le riserve delle banche per un lungo periodo. Ma questa sarebbe solo una variante del trucco di pagare l'interesse direttamente, e non risolverebbe il problema una volta che gli investitori riflettono sulle sue diramazioni.
A questo punto gli Stati Uniti soffrirebbero di una stagflazione a doppia cifra, con il peggio all'orizzonte in dipendenza da quante riserve in eccesso si trovino ancora nel sistema nel punto in cui Bernanke (o il suo successore) perderebbe infine il controllo. Paul Krugman ed altri dichiarerebbero poi: "Per quanto riguarda ciò, sembra che non siamo più in una trappola di liquidità. E' meglio che il governo aumenti vertiginosamente le tasse e ponga alcune nuove rigide regolamentazioni nel settore finanziario prima che l'economia si surriscaldi troppo".
Conclusione
Il sistema finanziario mondiale è incredibilmente complesso. Come avverte Taleb, la politica del quantitative easing è uguale a qualcuno che prova a far uscire il ketchup dalla bottiglia. All'inizio si prova per un pò e niente sembra accadere. Ma poi un colpo disattento può portare ad un disastro.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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