giovedì 2 settembre 2010

Socialismo contro Democrazia #2






di Ludwig von Mises







L'Esperienza Tedesca

Il risultato della Prima Guerra Mondiale fu la distruzione del vecchio prestigio della famiglia Hohenzollern, dei Junker, degli uccifiali e degli impiegati statali. La democrazia occidentale mostrò la sua superiorità politica e militare. La guerra, la quale secondo il presidente Wilson è stata combattuta per rendere sicuro il mondo a favore della democrazia, apparì come una terribile prova del fuoco per la democrazia. I tedeschi, iniziando a rivedere le loro visioni politiche, si votarono alla democrazia. Il termine democrazia, quasi dimenticato nella Germania per mezzo secolo, divenne popolare di nuovo nelle ultime settimane della guerra. I tedeschi vedevano la democrazia non solo come un ritorno alle libertà civili -- diritti dell'uomo -- sospesi per la durata della guerra, ma al di sopra di tutte le sostituzioni di una monarchia rasente l'assolutismo a favore di un governo parlamentare. Questi punti, come ogni tedesco sapeva, erano sottintesi nel programma ufficiale dei social democratici. Le persone si aspettavano che i social democratici avessero dal quel momento messo in pratica i principi democratici del loro programma, e fossero pronti a sostenerli nei loro sforzi della ricostruzione politica del Reich.

Ma dai ranghi dei marxisti venne una risposta che nessuno al di fuori del piccolo gruppo di esperti professionisti di Marx poteva aspettarsi. "Noi consapevoli proletari" dichiararono i marxisti "non abbiamo niente in comune con i vostri concetti borghesi di libertà, parlamentarismo e democrazia. Non vogliamo la democrazia, ma la dittature del proletariato, per esempio, la nostra; non siamo preparati a garantire ai vostri parassiti borghesi i diritti dell'uomo, il diritto di voto o la rappresentazione parlamentare. Solo i marxisti ed i proletari dovrebbero governare d'ora in poi. Siete perplessi: dite che avete sempre pensato che noi fossimo sinceri nella formulazione e nell'avvertimento dei punti democratici sul nostro programma. E' colpa vostra; se aveste studiato gli scritti di Marx più attentamente sareste stati meglio informati".

Queste rivelazioni furono un terribile shock non solo per il resto della nazione -- la maggioranza dei tedeschi --, ma anche per la maggiot parte delle persone che da tanto votavano il partito dei social democratici. Gli occhi dei tedeschi erano aperti. Ora avevano imparato che tutto quello che i social democratici avevano professato per cinquant'anni era una bugia. Tutte le loro parole avevano uno scopo ben preciso: mettere Rosa Luxenburg e Karl Liebknecht al posto degli Hohenzollern. La democrazia era evidentemente solo un termine inventato per ingannare gli sciocchi. Infatti, come i conservatori ed i nazionalisti avevano sempre asserito, gli invocatori della democrazia volevano stabilire il dominio della folla e la tirannia dei demagoghi.

I comunisti sottovalutarono enormemente la capacità intellettuale della nazione tedesca. L'idea di vantarsi dopo cinquant'anni di agitazioni pro-democratiche e scoprire che loro onestamente non avevano mai perseguito l'ideale di democrazia -- come se avessero detto ai tedeschi: voi babbioni, siamo stati molto intelligenti a prendervi per i fondelli! --, era troppo perfino per i vecchi membri del partito social democratico. In poche settimane il marxismo politico -- non il socialismo come sistema economico nè il marxismo come una dottrine sociologica -- perdette tutto il suo prestigio. L'idea di democrazia divenne sospettosa senza speranza. A quel tempo il termine democrazia era, per i tedeschi, sinonimo di frode. La stragrande maggioranza rigettò solidamente la dittatura comunista.

I comunisti erano solo una piccola minoranza; il partito indipendente socialista, che era pronto a spalleggiarli, non era tanto più grande. Ma erano fortemente radicati a Berlino, avevano armato truppe di ex-soldati ed ex marinai a disposizione dalla Flotta Imperiale, e potevano contare sul sostegno delle masse dei giovani nella capitale. Il governo rivoluzionario -- i rappresentanti delle persone -- era un gruppo di leader incompetenti della destra social democratica. Anche loro si opposero alla dittatura comunista, rendendosi pienamente conto che la maggioranza dei membri del vecchio partito li rigettò. Ma siedevano nei posti di governo, senza aiuti, senza difese, passivi ed impauriti nei loro spiriti. I comunisti erano in una posizione per rovesciarli, prendere il potere e bloccare le elezioni a favore dell'assemblea costituente. Il totalitarismo dittatoriale era imminente.

Tra ottobre ed il primo novembre 1918, i nazionalisti erano in uno stato di totale disperazione. Ma furono lesti a vedere la situazione e cogliere l'opportunità. Furono più veloci dei marxisti nel percepire il cambiamento d'animo radicale portato dalla minaccia di una dittatura comunista, ed erano pronti ad approfittarne per organizzare un ritorno. Sapevano quale doveva essere la loro linea politica nel seguente futuro. Il loro bisogno più urgente era di prevenire una dittatura dei Rossi e l'intero sterminio dei non-proletari per mano dei comunisti.

I nazionalisti, irremovibili nemici del governo parlamentare e della democrazia, decisero momentaneamente di sostenere la causa della libertà e della democrazia in modo da poterle rovesciare in seguito. Erano pronti a cooperare con i socialisti di destra nel portare a termine la prima parte di questo programma, e sostenere il governo che loro detestavano. Per pure ragioni tattiche offrirono alla nazione un programma di liberalismo e democrazia. I metodi marxisti trovarono degli imitatori; i nazionalisti avevano approfittato per leggere Lenin e Bakunin. E, leali alle tattiche rivoluzionarie dei bolscevichi, si armarono per combattere.

Nel gennaio 1919 l'insurrezione dei comunisti e dei socialisti indipendenti a Berlino fu sconfitta dalla cavalleria non ancora smobilitata delle ex-guardie del Kaiser e da corpi volontari costituiti da nazionalisti e soldati smobilitati, che non erano ancora tanto ansiosi di tornare a noiosi lavori da civili. Questa battaglia non concluse la guerra civile; continuò per mesi nelle provincie e ri-scoppiò molte altre volte nella capitale. Comunque la vittoria delle truppe nel gennaio 1919, a Berlino, salvaguardò gli elettori dall'assemblea costituente, la seduta di quel corpo, e venne promulgata la Costituzione di Weimar.

Guglielmo II soleva dire: "Dove passano le mie guardie, non c'è più speranza di democrazia". La democrazia di Weimar ne era un particolare esempio. I cavalieri delle guardie reali combatterono per essa e vinsero per essa. La Costituzione di Weimar potè essere deliberata e votata solo perchè i nazionalisti nemici della democrazia la preferirono rispetto alla dittatura dei comunisti. La nazione tedesca ricevette il governo parlamentare come un dono dalle mani dei nemici giurati della libertà, che stavano solo aspettando un'occasione per riprendersi il regalo.

Sia i nazionalisti che i comunisti videro la Costituzione di Weimar semplicemente come un campo di battaglia nella loro lotta per la dittatura. Entrambi armati per la guerra civile ed ognuno, provando ripetutamente ad iniziare l'attacco, doveva essere abbattuto dalla resistenza armata. Ma i nazionalisti divennero giorno dopo giorno potenti, mentre i comunisti erano paralizzati. Non era una questione di voti e seggi in parlamento; il centro di gravità di questi partiti giaceva al di fuori degli affari parlamentari.

I nazionalisti erano apertamente sostenuti da una grande parte degli intellettuali, i colletti bianchi, piccoli affaristi, imprenditori, agricoltori e si ingraziarono segretamente la simpatia di molti lavoratori, che ancora votavano per i social democratici. Potevano agire liberamente, avevano familiarità con i problemi di vita tedeschi, e potevano modificare le loro azioni per cambiare le condizioni economiche e politiche di ogni provincia e dell'intera nazione; i comunisti, dall'altro lato, dovevano obbedire agli ordini emanati dai leader russi che non conoscevano la Germania ed erano forzati a cambiare le loro tattiche dalla sera alla mattina qualora il comitato centrale di Mosca glielo ordinava.

Nessun uomo onesto o intelligente poteva continuare a sopportare una tale schiavitù. La qualità morale ed intellettuale dei leader comunisti tedeschi era conseguentemente molto più bassa rispetto alla media dei politici tedeschi. Non erano all'altezza dei nazionalisti. L'unico ruolo dei comunisti nella politica in Germaniafu quello di sabotatori e cospiratori. Dopo il gennaio 1919 non ebbero più nessuna prospettiva di successo, sebbene i dieci anni di malgoverno nazista, ovviamente, risvegliarono il bisogno di comunismo in Germania.

I tedeschi avrebbero scelto la democrazia nel 1918, se avessero dovuto scegliere. Ma stando così le cose ebbero solo la scelta tra due dittature, sinistra e destra. Tra questi due partiti dittatoriali non c'era un terzo gruppo pronto a sostenere il capitalismo ed il suo corollario politico, la democrazia. Ne i social democratici di destra ed i loro affiliati, il partito democratico, ne il centro cattolico erano adatti ad adottare una democrazia "plutocratica" ed un modello repubblicano "borghese". Il loro passato e le loro ideologie glielo impedivano.

Gli Hohenzollern persero i loro trono perchè rifiutarono il modello parlamentare britannico; la Repubblica di Weimar fallì perchè rifiutò il modello repubblicano francese come rappresentato nella Terza Repubblica dal 1870 al 1930. La Repubblica di Weimar non aveva ideali eccetto guidare un'epoca intermedia tra due partiti che erano protesi alla dittatura; il modello parlamentare, per i sostenitori dell'amministrazione, non era il miglior sistema di governo, ma solo una misura d'emergenza, un'espediente. I social democratici di destra volevano essere marxisti moderati e nazionalisti moderati. Il centro cattolico provò a combinare il nazionalismo moderato ed il socialismo moderato con un totale cattolicesimo, mantenendo la democrazia. Simile ecletticismo è destinato a fallire; non si appella alle giovani generazioni. In qualsiasi conflitto con un avversario risoluto, esso è condannato a soccombere.

I nazisti avevano un programma chiaro: volevano stabilire un commonwealth socialista tedesco e rendere questo sistema economicamente auto-sufficiente con la conquista di "spazio per vivere". Solo la sconfitta nella guerra convincerà i tedeschi che questo programma era dannoso per loro.


Niente Democrazia senza Democratici

Non è necessario approfondire con ulteriori esempi presi dalla storia delle nazioni europee più piccole. Ciò che accadde in Francia, Russia e Germania avvenne anche lì.

E' un'audace distorsione di fatti storici dire che la sinistra, i socialisti, era ansiosa di stabilire un governo popolare e che la destra, i capitalisti borghesi, sconfisse i suoi tentativi. Nè i marxisti nè gli altri socialisti puntarono mai alla democrazia. Ciò che volevano era la loro stessa dittatura. Oggi, ovviamente, i marxisti tedeschi e francesi sono profondamente mortificati che i loro rivali li abbiano soppiantati. Disprezzano la dittatura e si abbandonano in chiacchiere democratiche. Ma non si preoccuperebbero minimamente di stabilire la democrazia semmai tornassero al potere.

I vincitori di una guerra civile sono crudeli e vendicativi; la loro rivalsa è senza pietà (la storia conosce solo un'eccezione: il comportamente dei nordisti dopo Appomattox). Le persone si risentirono giustamente delle atrocità commesse dai soldati di Cavaignac e Gallifet, e dai nazionalisti tedeschi a Berlino e Monaco nel 1919. Ma questi crimini non smentiscono affatto la dichiarazione secondo cui i socialisti ed i comunisti volevano rovesciare la democrazia.

Nessuno è preparato ad imparare dall'esperienza; i marxisti tedeschi non sono un'eccezione. Hanno gettato le basi per il loro fallimento sul fatto che non furono abbastanza brutali da seguire l'esempio dei bolscevichi in Russia e così si lasciarono sfuggire l'opportunità di far emergere i semi della contro-rivoluzione reazionaria. Questa interpretazione ignora il fatto che la maggioranza della nazione si opponeva fortemente al dominio marxista. Tutti i partiti marxisti nel Reichstag erano una minoranza nel corso dei quattordici anni del governo di Weimar. Inoltre quasi tutti quelli che votarono per il gruppo marxista di gran lunga più forte, i social democratici di destra, erano fermi oppositori della dittatura del proletariato.

I comunisti provarono nell'inverno del 1918-19 ed anche dopo a prendere il potere attraverso un'isurrezione rivoluzionaria; furono sconfitti. Se i leader dei social democratici provarono a stabilire la dittatura con un colpo di Stato, sarebbero stati abbandonati dai loro votanti e distrutti, ed i nazionalisti avrebbero avuto successo nel prendere il pieno controllo anche prima del previsto. Era impossibile fermare l'evoluzione del nazismo con una violenta repressione. L'unico modo per combattere il nazismo era di rifiutare i suoi dogmi ed offrire alla nazione un programma migliore. Qui fu dove i marxisti fallirono deplorevolmente. Furono incapaci nell'esporre le madornali fallacie del nazismo perchè loro stessi erano anti-democratici.

La democrazia europea si guastò perchè non c'erano più democratici rimasti nell'Europa continentale. Il posto preso in America dal Discorso di Gettysburg, fu occupato in Europa dal Manifesto Comunista. Nessun ulteriore commento è necessario.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


(1). Link alla Prima Parte


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