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mercoledì 15 settembre 2010
La nuova spinta verso una valuta globale
Ecco, proprio ieri parlavo di "qualcos'altro" in riferimento a questo articolo. Traducendo invece questo passaggio da lewrockwell.com, è possibile vedere una sorta di legame tra la spinta nel baratro delle valute nazionali e la nascita di una valuta globale. Un piano di lunga data e, ovviamente, di stampo Keynesiano.
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di Llewellyn H. Rockwell, Jr.
Sicuramente non pensavate che le elite governanti avrebbero lasciato passare questa crisi economica senza spingere per un'insensato schema di controllo. Bè ecco qui, non più grande di una mano umana, il revival di un'idea vecchia di 60 anni di una valuta cartacea globale per aggiustare ciò che ci affligge.
Lo studio del FMI, che richiede questa cosa, è di Reza Moghadam dello Strategy, Policy and Review Department, "in collaborazione con il Finance, Legal, Monetary and Capital Markets, Research and Statistics Department, con il consulto dell'Area Department". In altre parole, questa studio non dovrebbe essere ignorato.
E' un piano di lunga data, ma il piano ha l'inconfondibile impronta di Keynes: "Una valuta globale, il bancor, emesso da una banca centrale globale sarebbe progettato come un magazzino stabile di valore che non è legato esclusivamente alle condizioni di una qualsiasi particolare economia....La banca centrale globale potrebbe servire da prestatore di ultima istanza, provvedendo al bisogno di liquidità sistemica più automaticamente rispetto al presente ed in caso di shock avversi".
Il termine bancor deriva direttamente da Keynes. Propose questa idea successivamente alla Seconda Guerra Mondiale, ma fu respinta per ragioni nazionaliste. Invece fu scelto un sistema monetario basato sul dollaro, il quale fu legato all'oro. In altre parole abbiamo avuto una parità aurea fasulla che era destinata a collassare quando gli squilibri delle riserve d'oro divennero insostenebili, come accadde alla fine degli anni '60. Ciò che rimpiazzò il tutto fu il nostro denaro cartaceo globale a tassi di cambio flessibili.
Ma le elites non cedono e non si arrendono mai. La proposta di una valuta globale e di una banca centrale globale sta girando di nuovo. Quale problema dovrebbe risolvere? Cosa c'è di così disperatamente sbagliato nel mondo per cui al FMI sta fluttuando l'idea di una valuta mondiale? In una parola, il problema è l'accumulo. Il FMI è veramente infastidito che "negli ultimi anni gli accumuli di riserve internazionali siano accelerati rapidamente, raggiungendo il 13% del PIL globale nel 2009 -- un triplo incremento in dieci anni".
Vedete, le politiche monetarie non si suppone che funzionino in questo modo. Nel loro mondo ideale la banca centrale rilascia le riserve e queste riserve sono prestate, portando ad un boom della consumazione e degli investimenti e di conseguenza ad una felicità globale per sempre (senza preoccuparsi dell'iperinflazione che ne scaturisce). Ma c'è un problema. Il sistema attuale è basato a livello nazionale e quindi le condizioni economiche di un paese si dimostrano avere un'influenza sui mercati dei prestiti. Senza chi prende in prestito e chi presta, il denaro si impantana nel sistema.
Questo è un breve pezzo di storia degli ultimi due anni. Ormai se la FED facesse a modo suo, saremmo inondati di denaro. Invece le riserve sono impantanate nel sistema bancario. E' come se l'intera popolazione degli Stati Uniti fosse stata contagiata dall'avviso morale: non essere ne un creditore, ne un debitore.
E perchè? Bè ci sono due ragioni. I prestatori sono solo un pò nervosi proprio ora per quanto riguarda il lungo termine. Stanno guardando al bilancio giorno dopo giorno, contagiati da uno strano senso della realtà che uscì dalla finestra durante i tempi del boom. Nel frattempo i banchieri sono solo un pò contrari al rischio, più felici a mantenere le riserve nei caveau che a gettarle ai quattro venti. Hanno gli esaminatori bancari alle calcagna e prestare non è remunerativo, non con i tassi d'interesse che sono soppressi sotto lo zero.
A queste condizioni, si, l'accumulo sembra proprio una bella idea. Che si vuole di più! Dovremmo essere, difatti, grati per questo trinceramento. L'idea di ricacciarsi in un'altra bolla sembra piuttosto miope.
Il FMI ha qualche problema con questa usanza, sebbene non ci si soffermi su. Il problema è che questa usanza di mantenere alte le riserve sta raggelando l'atmosfera di consumi ed investimenti, prolungando la recessione. La soluzione semplice che arriva dalle grandi teste d'uovo del FMI è di trovare un sistema, un qualsiasi sistema, che possa spingere il denaro dai caveau nelle mani delle persone che spendono.
La base logica per la valuta globale e per la banca centrale globale è che le riserve potrebbero sempre trovare un mercato in un sistema globalizzato, di conseguenza non sarebbero così legate alle esigenze di un sistema monetario e bancario basato a livello nazionale.
Uno studio può diventare eloquente dopo centinaia di pagine sui vantaggi di un sistema globale. Porterà a più stabilità, efficienza e meno politicizzazione del denaro e del credito. E veramente, c'è un punto qui: un vero sistema aureo tende sempre verso un sistema di valuta globale. Le differenti valute nazionali sono solamente diversi nomi per la stessa cosa.
Ma c'è una differenza chiave. In un sistema aureo, il metallo fisico è il limite ed il mercato è il comandante. In un sistema cartaceo globale, la carta non ha assolutamente nessun limite ed i politici sono i comandanti. Quindi non ha senso parlare di glorie della globalizzazione nell'attuale contesto. Una valuta cartacea globale ed una banca centrale globale accrescerebbero l'azzardo morale e porterebbero ad un regime inflazionistico globale, come mai non si era visto. Non ci sarebbe scampo dal controllo politico a quel punto.
Ogni proposta di una soluzione drastica come questa, arriva sempre insieme ad un'avvertimento di eguali drastiche conseguenze se la stessa proposta fallisse. In questo caso, il FMI effettivamente solleva dubbi sulla sopravvivenza del dollaro stesso. "C'è stato un dibattito di lunga data che teorizzava sulla probabilità di un possibile crollo del dollaro", dice lo studio. Solleva la preoccupazione che se si materializzasse un continua domanda sul dollaro, le banche centrali potrebbero tentare di gareggiare tra loro per disfarsene permanentemente.
Ma, sottolinea lo studio, molte persone si chiedono se "esistono buone alternative al dollaro". E per questa ragione potrebbe essere una buona idea mettere insieme alla meglio un'alternativa il più presto possibile.
C'è probabilmente più verità in questa frase di quanto la maggior parte delle persone vogliano ammettere. Ma la giusta alternativa non è ancora una volta l'ennesimo e più globale esperimento nell'inflazione monetaria cartacea. Dio ce ne scampi e liberi! Se vogliamo un'alternativa al dollaro, ce n'è una che potrebbe apparire davanti i nostri occhi se solo li aprissimo per guardare. Commercianti di valute private nel mondo avrebbero potuto, da soli, dare origine ad una nuova valuta radicata nell'oro e commerciata con mezzi digitali. In molte occasioni negli ultimi 20 anni un tale sistema è quasi affiorato. Ma indovinate un pò? Il governo ha preso seri provvedimenti ed ha stoppato tutto. Le elite governanti hanno deciso che non ci sarà nessuna riforma della valuta, a meno che non venga dai palazzi di marmo delle elite monetarie.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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