Un altro bel passaggio tratto dall'Azione Umana. In questo estratto viene portata all'occhio del lettore la fase di boom e la sua connessione coi fattori di produzione; si nota infatti come l'espansione del credito possa influire negativamente in fatto di investimenti ed occupazione. Ma soprattutto è un'importante risposta a coloro che, costantemente, si trincerano dietro la nenia dell'interventismo statale e delle iniezioni di liquidità varie. Artifizi che impediscono la naturale ristrutturazione del mercato. Saputo questo, potete pensare più a "cuor leggero" all'espansione del credito per trilioni di dollari fatta dalla FED...
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di Ludwig von Mises
Nell'economia che cambia ci sono sempre scorte invendute (eccessi di quelle quantità che per ragioni tecniche devono essere tenute a disposizione), lavoratori disoccupati e capacità non usate di aree di produzione inconvertibili. Il sistema si sta muovendo verso uno stato in cui non ci saranno né lavoratori disoccupati né un surplus di scorte.[1] Ma la comparsa di nuovi dati ne devia continuamente il corso verso un nuovo scopo, le condizioni del sostanziale equilibrio statico, quindi, non sono mai realizzate.
La presenza di capacità di investimenti incovertibili non usati è il risultato di errori commessi nel passato. Le supposizioni fatte dagli investitori sono state, una volta che gli eventi l'hanno dimostrato, non corrette; il mercato chiede più intensamente altri beni piuttosto che quelli che possono essere realizzati nei loro stabilimenti. L'accumulo di scorte in eccesso e la disoccupazione catallattica di lavoratori sono rischiosi. Il possessore delle scorte rifiuta di vendere al prezzo di mercato perchè spera di ottenre un prezzo più alto in un periodo successivo. Il lavoratore disoccupato rifiuta di cambiare la sua occupazione o la sua residenza o di accontentarsi con una paga più bassa, perchè spera di ottenere in un periodo successivo un lavoro con una paga più alta nel posto in cui risiede e nella branca lavorativa che più gli aggrada. Entrambi esitano nel modificare le proprie richieste alla situazione presente del mercato perchè aspettano un cambiamento nei dati che altererà le condizioni a loro vantaggio. La loro esitazione è una delle ragioni per cui il sistema non ha raggiunto il sostanziale equilibrio statico.
Gli invocatori dell'espansione del credito dicono che ciò che serve sono più mezzi fiduciari. Poi gli stabilimenti funzioneranno a pieno regime, le scorte saranno vendute a prezzi che i loro possessori considereranno soddisfacenti ed il disoccupato prenderà lavori a salari che considererà soddisfacenti. Questa dottrina molto popolare implica che l'aumento dei prezzi, causato dai mezzi fiduciari addizionali, influenzerebbe allo stesso tempo e nella stessa entità tutti gli altri beni e servizi, mentre i possessori delle scorte in eccesso ed i lavoratori disoccupati si accontenterebbero con quei prezzi nominali e salari che stanno chiedendo -- invano, ovviamente -- oggi. Se ciò dovesse accadere, i prezzi reali ed i salari reali ottenuti da questi possessori di scorte invendute e lavoratori disoccupati crollerebbero -- in proporzione ai prezzi di altri beni e servizi -- alla cifra a cui devono crollare in modo da trovare compratori ed impiegati.
Il corso del boom non è sostanzialmente influenzato dal fatto che alla sua vigilia ci sono capacità inutilizzate, scorte supplementari invendute e lavoratori disoccupati. Supponiamo che ci sono stabilimenti inutilizzati per l'estrazione del rame, pile di rame invendute e minatori di rame disoccupati. Il prezzo del rame è ad un livello per cui l'estrazione mineraria non paga per alcune miniere; i relativi minatori sono inoccupati; ci sono speculatori che si astengono dal vendere le loro scorte. Ciò di cui si necessita per rendere queste miniere di nuovo proficue, ridare lavoro ai disoccupati, e di vendere le pile senza forzare i prezzi al ribasso al di sotto dei costi di produzione, è un'incremento p nella quantità dei beni capitali disponibili ampi abbastanza da rendere possibile un simile aumento in investimenti e nella dimensione di produzione e consumo, a cui possa far seguito un'adeguata crescita nella domanda per il rame.
Se, comunque, questo incremento p non si palesa e gli imprenditori, ingannati dall'espansione del credito, nonostante ciò agiscono come se p fosse già disponibile, le condizioni nel mercato del rame, mentre il boom finisce, sono come se p fosse stato realmente aggiunto alla quantità dei beni capitali disponibili. Ma tutto ciò che è stato proclamato sulle inevitabili conseguenze dell'espansione del credito si adatta anche a questo caso. La sola differenza è che, per quel che riguarda il rame, l'inappropriata espansione della produzione non deve essere realizzata con il ritiro di capitale e di lavoro dalle occupazioni, in cui avrebbero meglio coperto i voleri dei consumatori. Per quel che riguarda il rame, il nuovo boom incontra un pezzo di investimenti di capitali sbagliati ed impieghi di lavoro sbagliati che si erano già compiuti nel precedente boom, che il processo di ristrutturazione non ha ancora assorbito.
Quindi diviene ovvio quanto vano sia giustificare una nuova espansione del credito riferendosi alle capacità inutilizzate, alle scorte -- oppure, come dicono erroneamente le persone, "non sbloccabili" -- invendute ed ai lavoratori disoccupati. L'inizio di una nuova espansione del credito incontra le rimanenze di investimenti precedenti sbagliati ed impieghi sbagliati, non ancora rimossi nel corso del processo di ristrutturazione, ed apparentemente rimedia agli errori implicati. Infatti questo è solamente un'interruzione del processo di ristrutturazione e del ritorno a condizioni sane.[2]
L'esistenza di capacità inutilizzate e disoccupazione non è un valido argomento contro la correttezza della teoria della circolazione del credito. La convinzione dei sostenitori dell'espansione del credito e dell'inflazione, secondo cui l'astensione dall'ulteriore espansione del credito e l'inflazione perpetuerebbe la depressione, è completamente falsa. I rimedi che questi autori suggeriscono non faranno durare per sempre il boom. Turberebbero solamente il processo di ripresa.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
[1] Nel sostanziale equilibrio statico ci potrebbero anche essere capacità non utilizzate di attrezzature non convertibili. Il loro inutilizzo non disturba più l'equilibrio come il terreno lasciato a maggese.
[2] Hayek (Prices and Production) raggiunge la stessa conclusione tramite una catena di ragionamente in qualche modo differente.
Questo articolo è un'estratto del capitolo 20 de Human Action: The Scholar's Edition ed è letto da Jeff Riggenbach.
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lunedì 27 settembre 2010
sabato 25 settembre 2010
Lo sciopero fiscale di Chicago
Queste ultime settimane è stato tutto un susseguirsi di fattacci a scapito dei contribuenti: dalla malasanità all'attuale problema rifiuti a Napoli, dalla sparata della regina che richiede soldi dai fondi pubblici agli imprenditori corporativisti bravi solo coi soldi degli altri. La gente protesta e viene manganellata puntualmente. Che fare quindi per farsi sentire? Rothbard ci dà una dritta.
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di Murray N. Rothbard
Negli ultimi mesi un grande sciopero intorno alle tasse sulle proprietà si è esteso nella periferia nord di Chicago e, per una volta, i libertari si sono occupati della leadership organizzativa ed ideologica della ribellione.
Iniziò tutto con un massiccio riesame delle proprietà nel quadrante nord della Contea di Cook, Illinois. Il riesame aumentò improvvisamente le tasse sulle proprietà: la maggior parte degli incrementi era del 50-65%; altre imposte aumentarono del 300%. Quando furono comunicati i nuovi aumenti, la reazione dei cittadini della costa settentrionale fu di shock e di rabbia. All'inizio la reazione fu di indignazione, ma confusa: le chiamate intasavano l'ufficio dell'assessore della Contea di Cook. Le lamentele inondarono anche il Chicago Tribune, che diede inizio ad una tempesta di fuoco mettendo in prima pagina alcune delle lettere arrivate alla redazione. Molte di queste erano un grido di dolore e chiedevano dove fosse la leadership, l'organizzazione, per poter alleviare le loro preoccupazioni. Così scriveva un contribuente indignato: "Mi risento amaramente per il governo che sta tentando di rubare la mia casa." Un altro riversò le sue frustrazioni in un articolo del Chicago Tribune: "Non so proprio cosa fare. Sono dannatamente frustrato. Sento le persone che parlano di rivoluzione, ma non saprei come ribellarmi."
Non appena l'articolo fu pubblicato, gli attivisti libertari del Partito Libertario dell'Illinois ed i Contribuenti Nazionali Uniti (gli associati dell'Illinois dell'Unione Nazionale dei Contribuenti) videro tutto ciò come un'opportunità e la colsero. Fu fissato un meeting ad Evanston tra i rappresentanti del PLI e del CNU, ed un residente di Evanston citato nell'articolo del Tribune. Il meeting formò la Commissione di Protesta dei Contribuenti, con a capo Leonard Hartman, il residente sopracitato di Evanston. James Tobin, il trentunenne economista e contabile di banca e capo del CNU, suggerì un chiaro e netto scipero fiscale; era abilmente appoggiato da Milton Mueller, presidente del Partito Libertario dell'Illinois.
La commissione decise di convocare un meeting nel "municipio" di Evanston per vedere se i contribuenti erano disposti ad aderire ad uno chiaro sciopero fiscale -- un rifiuto di pagare le tasse. La notizia del meeting si vide solo nelle prime edizioni del Chicago Tribune; in generale gli organizzatori contavano sul passaparola.
La commissione si aspettava che circa 50 persone si sarebbero presentate al meeting, che fu tenuto la notte del 3 agosto nella biblioteca pubblica di Evanston. Invece si presentarono 200 cittadini. Harmann, senza un background libertario, discusse sulla proposta di una protesta legale: pagare le tasse mentre si protestava ed appellarsi ad accertamenti. Ma James Tobin espresse molto meglio lo spirito radicale del meeting, incoraggiando uno sciopero fiscale. "Sappiamo tutti che le nostre spalle sono state caricate pesantemente di tasse," accusò Tobin. "Ed ora siamo arrivati ad un bivio in cui bisogna decidere che fare. Lasceremo che il municipio controlli le nostre vite, o faremo abbastanza rumore affinchè ci ascoltino?" E' particolarmente gratificante per me che il mio Conceived in Liberty fosse brandito nelle mani di Tobin, mentre spiegava il perchè non fosse affatto "non patriottico" rifiutare di pagare le tasse; inoltre prese dal suddetto libro esempi delle prime rivolte americane contro le tasse. Tobin affermò che: "Siamo arrivati al punto in cui siamo terrorizzati dal nostro governo, terrorizzati da quello che ci può fare. E' tempo che qualcuno si alzi e punti il dito!"
Tobin presentò anche una serie di richieste ben pensate per lo sciopero fiscale. Le richieste includevano:
- estendere la scadenza del 15 agosto a tre mesi per i pagamenti della tasse sulla proprietà;
- congelare le stime al vecchio tasso, cosicché le tasse non salissero insieme all'inflazione del governo;
- nessun aumento delle aliquote delle imposte senza un referendum pubblico;
- permettere a piccoli gruppi di contribuenti di ottenere referendum per la riduzione delle aliquote fiscali;
- piena amnistia per gli scioperanti fiscali.
Il sentimento della folla era travolgemntemente a favore dello sciopero fiscale, al quale si opposero solo due persone. Il sentimento caratteristico della folla era rappresentato dalla vicenda di un'immigrante tedesco di Evanston, che quando tentò di contestare le stime incrementate, l'assessore gli disse che avrebbe dovuto aspettare finchè non avesse ricevuto la sua cartella; ma dopo che la ricevette, l'ufficio gli disse che avrebbe dovuto contestare le stime prima. "Sono tattiche naziste!" accusò l'uomo.
Gli organizzatori fecero passare il cappello al meeting e raccolsero $400 per far stampare un'inserzione in un giornale locale. Più importante fu l'eccellente pubblicità generata dal meeting: un articolo nel Tribune, tre pagine d'articolo nel Chicago Daily News riempito con foto e reportage da parte di due stazioni televisive e differenti stazioni radio.
Mentre il resto della costa settentrionale fu riempito di volantini, i meeting germogliarono in altri paesi come Glenview, Palatine e Wilmette. Il New York Times fece un reportage completo, compreso di foto, ad un successivo meeting ad Evanston, tenuto il 18 agosto nella Prima Chiesa Metodista Unita. Al meeting 350 possessori di case "gridarono la loro approvazione" mentre Tobin sosteneva che le "tasse sono immorali" ed un reportage della TV mostrò all'intera nazione i cartelloni con su scritto "la tassazione è un furto," mentre erano branditi in questi meeting di protesta. Tobin disse alla calca acclamante che: "non si può mai definire giusta una tassa quando siete forzati a pagarla contro la vostra volontà. E' immorale forzarmi a pagare per strutture scolastiche quando io non ho bambini da mandare a scuola. E' immorale forzare gli anziani ed i pensionati a pagare le scuole che non sono usate da loro." In questo modo Tobin intensificò l'analisi e sollevò la coscienza libertaria di coloro che lo ascoltavano, allargando l'attacco al sistema scolastico pubblico -- il "consumatore" della maggior parte di tutte le tasse sulle proprietà nel paese.
Nella sua edizione di agosto che annunciava lo sciopero, l'Illinois Libertarian, il bollettino d'informazione del Partito Libertario dell'Illinois, concluse il suo articolo informativo dicendo che:
"L'efficacia dello sciopero dipenderà da molte cose imprevedibili. A parte ogni standard, i nostri sforzi finora sono stati estremamente ricompensati e se i politici non presteranno attenzione se ne pentiranno. Lo sciopero non potrebbe danneggiare il governo di contea o nemmeno andarci vicino a danneggiarlo, ma anche così migliaia di persone hanno agito o sono stati esposti ad idee che fanno mettere in discussione la legittimità del governo".
Ma in un certo senso questa conclusione ponderata sottovalutava l'impatto dello sciopero fiscale nell'Illinois. In un articolo successivo il New York Times indicava chiaramente che i politici avevano davvero prestato attenzione ed erano morti di paura. Il movimento di protesta contro l'imposta sul reddito nel New Jersey ripropose la stessa situazione, con i politici che si azzuffavano per coprirsi i fianchi.
Così quando Tobin ed una calca di dimostranti si presentarono davanti l'ufficio del governatore a Chicago per richiedergli una sessione speciale della legislatura per alleviare le lamentele, lo "sconfitto" governatore James Thompson promise di considerare la rischiesta ed "espresse solidarietà per lo scopo del gruppo". Al meeting del 18 agosto di Evanston, si presentarono diversi funzionari del governo per provare a spiegare l'incremento delle imposte. Furono ricevuti con "fischi e scherni," ma a parte ciò "i funzionari diedero risposte comprensive ed alcune concessioni alle richeste dei contribuenti".
Così George Dunne, amministratore della Contea di Cook, giurò di sostenere una mozione per far ritirare le tasse sulle proprietà. La stessa promessa fu fatta da un consigliere a Thomas M. Tully, assessore della Contea di Cook. Il consigliere, Dan Pierce, concordava con i dimostranti, poichè anche lui non capiva perchè il budget della contea fosse così alto. "Non c'è dubbio che le tasse sono molto alte", disse Pierce; egli non capiva particolarmente perchè i budget del distretto scolastico della Contea di Cook fosse raddoppiato negli ultimi sette anni, in un periodo in cui le iscrizioni scolastiche erano in declino.
Così i libertari sono sobbalzati nello scoprire e nel dare voce alle lamentele anti-governative ed anti-tasse dei loro concittadini. Non solo si sono mobilitati per compiere azioni libertarie e diffondere idee libertarie, inclusa l'opposizione alla scuole pubbliche e l'idea che la tassazione sia un furto, ma i politici hanno iniziato a sottomettersi alle loro chiassose richieste ed azioni. I politici, spaventati per i loro lavori e per i loro elettori, hanno ceduto. Questo è stato dimostrato nell'Illinois.
Infine la ribellione delle tasse mostrò la grande importanza degli organizzatori e degli attivisti libertari -- come il PLI ed il CNU --, che già erano sul posto per trarre vantaggio e prendere la testa dei movimenti di massa e delle proteste di massa.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
Questo articolo apparve originariamente con il titolo "Are We Going to Let City Hall Ruin Our Lives? Illinois Tax Payers Get Militant" sul Libertarian Review, novembre del 1977, pp. 26-27.
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venerdì 24 settembre 2010
Qualcosa invece...torna
di Johnny Cloaca
Oltre alla ricorrenza dei cicli economici, nelle strade ritorna un vecchio problema dell'Italia del "fare". Più che fare sarebbe meglio dire raccattare e nascondere, quindi ciò che non si vede non esiste; a parte chi il problema ce l'ha sotto il naso tutti i giorni. Una scopa, uno scapaccione agli "insolenti" che si parcheggiano sul comodo tappeto...et voilà! con una spazzata si eliminano tutte le possibili nenie che possono tediare l'animo dell'establishment e del relativo pool elettorale. Basta questo? Ovviamente no, perchè le leggi naturali non sono soggette a rimodellamenti o cambiamenti; esistono e basta, sono pronte ad esplodere in faccia a chi tira la spoletta ed è un somaro in matematica. Lo stesso dicasi per la situazione rifiuti che ora di punto in bianco sembra rispuntare. Il mix di concause è vario, ma degno di attenzione. Non manca il balletto dello "scarica barile sbigottito" che ogni volta coglie i vari rappresentanti delle istituzioni. Leggiamo dalle dichiarazioni:
"Bertolaso: c'è qualcosa che non mi torna. «Non si capisce per quale ragione oggi ci sia a Napoli la spazzatura nelle strade, c'è qualcosa che non mi torna» dice il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso."Non si capisce per quale motivo l'amor proprio di certe persone sia venduto a così basso prezzo. La figura del piagliaccio a cui tirano i pomodori piace molto oggigiorno...i gusti. Un semplice rompicapo per Bertolaso, capace anche lui di risolverlo (la marmotta della milka ha impiegato 6 minuti per dare la soluzione): cosa unisce le parole "Nola", "Villa Literno", "Acerra", "Marigliano" e "strade laterali"?
"«Stiamo assistendo - dice - a dei tentativi di smarcarsi, di passare il cerino a qualcun altro o di dire che qualcosa non è stata fatta bene quando ce ne siamo occupati noi."Grasse risate:
"Tentativi che però non hanno ragione di esistere: abbiamo fatto le discariche e sistemato il ciclo di raccolta della spazzatura, avviato la raccolta differenziata in maniera seria e realistica e abbiamo aperto l'impianto di Acerra, che a detta di tutti e il miglio termovalorizzatore che c'è in Italia."Vroom! Ed abbiamo già concluso, senza argomentare ed entrare nel dettaglio. Potrei farlo anch'io e...non lo faccio. Vediamo i punti:
- Le discariche: http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=18201
- La differenziata è inutile se nessuno la raccoglie: http://www.9online.it/blog_emergenzarifiuti/2010/09/16/emergenza-rifiuti-a-napoli-lettera-dallinferno-7/
- Acerra: http://www.terranews.it/news/2010/05/inceneritore-di-acerra-quante-false-verita e http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=119158&sez=NAPOLI
"Dunque non si capisce perché oggi vi sia la spazzatura nelle strade». "Dunque non si capisce perchè il Barnum non abbia preso Bertolaso come attrazione principe.
"Assessore all'Igiene: «Condivido in pieno quanto detto dal sottosegretario Guido Bertolaso - dice l'assessore comunale all'Igiene, Paolo Giacomelli - In questo momento non si capisce perché si vuole colpire la raccolta dei rifiuti a Napoli con manifestazioni e proteste dei lavoratori."Punto interessante della faccenda. Traduzione: non si capisce perchè non vi mettete l'anima in pace, abbiamo il monopolio della violenza su di voi e lo faremo valere. Quante volte dobbiamo ripetere che pensiamo noi al vostro bene? Delegate, no? Lo fate in tempo di voto, potete farlo anche ora. Poi quando sarete colpiti da malattie mutanti e deformanti sdoganeremo tutto verso qualche luogo comune abbastanza gonfiato...uhm...tipo l'inceneritore. Ci inventeremo l'ennesima puttanata e ve lo metteremo nel culo per l'ennesima volta, scampando sempre alle ire del popolo. Un sistema già oliato a dovere. Voi dovete pensare solo a delegare.
"E non si capisce neanche perché si vuole creare un clima di tensione complessivo, bruciare i camion è una cosa gravissima. Si farà di tutto per eliminare i cumuli da punti strategici come gli ingressi delle scuole»."Traduzione: i media sono con noi e vi diffameremo sgonfiando le vostre chiacchiere. Combattere per la propria terra e la propria libertà non deve essere affar vostro, sappiamo noi cosa è giusto e sbagliato. Stiamo solo cercando il modo in cui incanalare la vostra rabbia, poi sarà tutto più semplice. Come vedete delle case ce ne sbattiamo altamente, pensiamo in primis ai luoghi in cui la propaganda può plasmare le menti più efficacemente diffondendo l'unico e vero verbo della demo(analfabeto)crazia.
"«Non è tollerabile - dice il prefetto di Napoli, Andrea De Martino - che si commetta un reato gravissimo impedendo lo svolgimento di un servizio pubblico, bisogna rispettare le norme e gli altri»."Traduzione: non metteteci i bastoni tra le ruote o ve la faremo pagare cara. Deteniamo il monopolio della violenza e ci basta poco per utilizzare i vostri soldi per punirvi adeguatamente. Non avete voce in capitolo in questa faccenda, meglio se vi ritirate con le buone.
Traduzione per "norme": affari relativi al tornaconto degli scarafaggi dello Stato.
Traduzione per "altri": gli scarafaggi dello Stato.
"«Abbiamo predisposto un piano di vigilanza lungo l'itinerario dei pochi mezzi di Enerambiente rimasti a disposizione per la raccolta - ha spiegato il questore -I compattatori saranno scortati da forze di polizia perchè non possiamo rischiare un ulteriore agguato»."Le nostre tasse in azione.
”Mantovano: "Vi e’ il tentativo di gruppi anarchico-insurrezionali o dell’area dell’antagonismo di aizzare la protesta sociale, mettendo un comune contro l’altro o comunque impedendo l’individuazione dei siti e lo stoccaggio dei rifiuti o tentando di farlo”.Questa frase non necessita di traduzione. I peggiori luoghi comuni sono raccolti in questa subdola e vile accozzaglia di lettere. All'attento lettore il compito di scovarli.
Per quanto riguarda i fantomatici e pericolosi sovverisvi di cui poco sopra si parla: http://www.ilgazzettinovesuviano.com/2010/09/22/terzigno-disordini-contro-la-discarica-i-movimenti-nessuna-infiltrazione-della-camorra-solo-gente-disperata/
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Note
Dichiarazioni estratte da: A Napoli è di nuovo emergenza rifiuti: raid vandalico mette fuori uso 50 mezzi.
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giovedì 23 settembre 2010
In effetti...siamo fregati
Intervista a Peter Schiff al Dylan Ratigan show, in cui tira le somme della situazione economica statunitense. L'interventismo del governo continua ad ostacolare la ristrutturazione naturale del mercato e la Cina, comprando i titoli del tesoro statunitensi, tiene in piedi ancora la baracca dello zio Tom. Mentre Obama e Wall Street vanno a letto insieme, l'imprenditoria è soffocata da tassazione e maggiori regolamentazioni, i sussidi corrono veloci per salvare gli "amici" del governo, l'inflazione si infiamma e la classe giovane deve sobbarcarsi il peso del "sacrificio" per la coesione sociale. Rivolta o emigrazione sono le possibilità che rimangono. Ma per la seconda vale il detto: "Tutto il mondo è paese". Morale della favola: we're screwed.
Urrà, la recessione è finita!
Ora, dopo aver appreso del casino coi debiti pubblici e la probabile bolla ad essi connessa, come se ne escono i "cervelloni" del NBER? La crisi è già finita da un pezzo. Forse un mondo parallelo è in collisione col nostro, perchè questi segni di ripresa ed uscita dal baratro non ci sono ancora. Ci troviamo ancora in caduta libera, diversamente da come dicono al NBER, secondo cui il fondo si sarebbe già toccato. Ed intanto l'oro continua a salire e la svalutazione delle monete continua incessante. Urrà!
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di Robert P. Murphy
Certe volte è imbarazzante essere un'economista professionista. Lunedi il National Bureau of Economic Research (NBER) ha ufficialmente dichiarato che la nostra recesisone è finita -- 15 mesi fa. Si, proprio così, nonostante sempre più analisti siano preoccupati sulla possibile implosione dell'economia, il NBER annuncia che la recesisone è finita nel giugno del 2009. L'intero episodio sottolinea la volgarità dell'economia tradizionale.
L'Annuncio del NBER
Per essere onesti, citiamo da questo periodo:
"CAMBRIDGE, 20 settembre, 2010 -- Il Business Cycle Dating Committee del National Bureau of Economic Research si è riunito ieri in conferenza. In questo meeting la commissione ha determinato che è stato raggiunto un punto minimo nelle attività economiche nel giugno del 2009. Questo minimo rimarca la fine della recessione che iniziò nel dicembre 2007 e l'inizio di un'espansione. La recessione è durata 18 mesi, il che fa di essa la più lunga di qualsiasi altra recessione sin dalla Seconda Guerra Mondiale. [...]
Nel determinare che un minimo è occorso nel giugno del 2009, la commissione non ha concluso che le condizioni economiche sin da quel mese siano state favorevoli o che l'economia sia ritornata ad operare a capacità normale. Piuttosto la commisisone ha determinato solo che la recessione è finita ed una ripresa è iniziata in quel mese. [...]
La commissione ha deciso che qualsiasi flessione negativa futura dell'economia sarebbe una nuova recessione e non una continuazione della recessione che è iniziata nel dicembre 2007. Le basi per datare questa decisione sono state la lunghezza e la solidità della ripresa."
Se per nient'altro, l'annuncio del NBER dovrebbe dare una seria frenata a coloro che castigano gli Austriaci per il loro approccio "non scientifico" all'economia. Ludwig von Mises famosamente argomentò che l'economista dovrebbe procedere attraverso logica deduzione, piuttosto che imitare il metodo dei fisici.
Naturalmente molti economisti tradizionali hanno preso in giro Mises per queste visioni apparentemente antiche; Paul Samuelson scrisse: "tremo per la reputazione del mio soggetto". E' divertente, perchè ho una reazione simile nell'opinione dei nostri maghi macroeconomici al NBER.
Ora fermatevi e pensate a cosa è successo: secondo il NBER, l'economia statunitense è passata attraverso una pesante recessione dal dicembre 2007 al giugno 2009. C'è voluto che arrivasse il primo dicembre del 2008 affinchè il NBER annunciasse che l'economia era in recessione -- un'intero anno dopo che era iniziata (secondo lo stesso NBER). E poi, con l'annuncio di questa settimana, il NBER ha affermato che l'economia è uscita dalla recessione, esattamente 15 mesi dopo il fatto.
Il Business Cycle Dating Committee del NBER è composto da alcuni nomi abbastanza prestigiosi (vedete la lista alla fine di questo articolo). Sicuramente non sto suggerendo che questi tizi siano un branco di idioti.
Piuttosto sto evidenziando l'effettiva inutilità dell'approccio empirico quando giunge a "mettere a punto" la macroeconomia. Anche se avessimo una ragione per credere che le politiche del governo potessero prevalere sui fallimenti del libero mercato, tali interventi sarebbero senza speranza come quelli di un chirurgo sulla Terra che tenta di operare un paziente marziano con un bisturi controllato a distanza. Il ritardo del segnale sarebbe enorme.
A Parte i Ritardi, le Definizioni Sono Folli
Il problema non è solo quello del segnale ritardato. L'approccio reale della macroeconomia tradizionale -- con il suo focus sugli aggregati come il "Prodotto Interno Lordo" e "Reddito Nazionale Lordo" -- è fuorviante, e tende a supportare le stesse politiche interventiste che prolungano le crisi.
Per esempio, la maggior parte dei lettori probabilmente pensa che l'economia degli Stati Uniti era in uno stato di tremenda fifa per tutti gli anni '30. Dopo tutto le persone si riferiscono a quel periodo come a quello della "Grande Depressione". E sicuramente, dal 1931 al 1940, il tasso annuale ufficiale di disoccupazione non è mai calato al di sotto del 14,3%. Senza dubbio quindi, l'americano medio avrebbe avuto come la sensazione che l'intera economia di quel periodo fosse realmente in brutte acque.
Ed ancora, se andate alla cronologia dei cicli economici del NBER vedrete che la "Grande Depressione" è apparentemente un termine improprio. C'era una recessione dall'agosto del 1929 al marzo del 1933, e poi un'altra (piccola) dal maggio 1937 al giugno 1938.
In particolare il NBER dice che che l'economia statunitense era in ripresa da marzo 1933 fino a maggio 1937, anche se i tassi annuali di disoccupazione durante quei tre anni erano del 21,7%, 20,1% e 17%. Questa è piuttosto una ripresa sbiadita, non direste?
Diciamo che state correndo e poi vi rompete una gamba. Dovete gattonare ora, ma avete sviluppato questa abilità e siete in grado di arrivare da qui a lì. Vi siete ripresi dall'incidente? Secondo il NBER, si -- finchè riuscirete a gattonare più veloce rispetto alla prima volta che siete caduti a terra in agonia.
Il problema non riguarda semplicemente definizioni tecniche economiche che differiscono da quelle profane. No, il problema è che la fiducia sugli (alquanto ambigui) aggregati dà falso credito a politiche dannose. Per esempio, cosa successe nel marzo del 1933 che "fece finire" la terribile recessione sotto Herbert Hoover? Quello fu l'esatto mese in cui si insediò Franklin Delano Roosevelt.
Tra le altre cose quando FDR entrò in carica immediatamente decretò una "vacanza bancaria" e -- oh si -- sequestrò l'oro di tutti. Tagliando gli Stati Uniti fuori dal gold standard, diede alla FED luce verde per eseguire un piccolo scoppio di inflazione monetaria attraverso una maggiore espansione generale:
Ovviamente ci sono parecchi macroeconomisti che pensano che le nuove politiche di FDR ripararono realmente l'economia, e fu solo la ristrettezza monetraria della FED (combinata con i tentativi sbagliati di FDR per un'austerità di bilancio) che portò ad una ricaduta nel 1937.
Ho discussi di tali affermazioni qui. Nell'attuale articolo voglio solo evidenziare che le tecniche del NBER giustificano implicitamente il Grande governo. Per esempio, supponiamo che gli Austriaci abbiano ragione e che gli interventi massicci della FED -- raddoppiati dagli assurdi programmi "di stimolo" del governo ed altre invasioni del potere -- al meglio possano posticipare la correzione economica ed in effetti possano rendere il crollo molto peggiore.
Bè secondo il modo in cui lavora il NBER, nessuno lo saprà mai questo. Invece la "storia" prenderà nota che Bernanke ed Obama hanno tentato davvero di porre fine alla terribile Grande Recessione -- nello specifico, a giugno del 2009 --, ma poi venne qualcos'altro ed inspiegabilmente distrusse le cose. Forse Christine O'Donnell.
Conclusione
Le segnalazioni in ritardo del NBER sull'inizio e la fine dei cicli economici sono pane per i comici di tarda serata. L'americano medio sapeva benissimo che l'economia era in brutte acque prima che il NBER lo annunciasse, e l'americano medio sa benissimo che la nostra economia è ancora in seri problemi.
Ancora peggio, l'approccio del NBER giustifica interventi massicci nell'economia da parte del governo e della banca centrale. L'approccio "scientifico" alla macroeconomia non porterà mai a risultati positivi a meno che le tecniche diagnostiche prendano qualche lezione dall'economia Austriaca.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
mercoledì 22 settembre 2010
Ehi voi, attenzione che vi buchiamo!
di Johnny Cloaca
Yawn! Mi pare di essere uscito da un lungo letargo in cui mi sembrava di ricordare null'altro che logica e senso della realtà. Soprattutto il buon senso lavorava a favore delle persone e almeno per una volta non ci si poteva lamentare.
All'improvviso qualcuno deve aver unito la mente di Guy Pearce con il giorno della marmotta e tutto d'un tratto...buio! Un reset generale dal punto di vista del senso critico ed un'apparente discesa verso l'irrazionalismo. Di recente infatti è tornata a tamburo battente la nenia secondo cui "saremmo tutti in pericolo" e bisogna "affidarci alle istituzioni afficnhè facciano il nostro bene". Qualsiasi problema abbiamo, ci pensano loro. Essere adulti...questa parte della vita sconosciuta. Comunque, leggiamo:
"Con il cambio di stagione alle porte e i primi freddi autunnali, si fa sempre più manifesto l’arrivo dell’influenza, che quest’anno – stando alle parole del Ministro della Salute Ferruccio Fazio – potrebbe anche anticipare il suo arrivo rispetto alla media degli ultimi anni. "I lettore viene a contatto con una realtà già mistificata e demonizzata, si inizia a puntare l'attenzione verso il "pericolo". Si prepara psicologicamente il lettore, per incanalarlo verso una strada desiderata. Da notare come la stessa scusa fu già usata dallo stesso ministro Fazio quando predicava l'assoluta pericolosità del virus H1N1 ed urgeva il ricorso ai ripari. "La fornitura dei vaccini per l'influenza A e' stata pianificata secondo il principio di precauzione", disse lo stesso Fazio; la Kopacz, quindi, è stata una pazza squilibrata?
"È previsto appunto un primo picco nel mese di dicembre e non è da escludere anche una seconda ondata del virus dell’influenza A."Il virus soggetto ai tabellini di marcia. Anche lui poveretto deve timbrare il cartellino. Infatti dopo la prima cantonata la congiunzione "e" mette a posto le cose facendo tornare alla realtà il lettore, visto che prevedere simili situazioni è improbabile in egual misura alle possibilità che la FED ha di prevedere le stime sulla recessione con i suoi "nuovi strumenti".
"Sotto osservazione infatti, anche per quest’anno, sarà il tanto temuto virus H1N1, che la passata stagione ha fatto scattare l’allarme pandemia."Questo punto è uno dei più importanti. L'allarmismo becereo e subdolo che si scatenò lo scorso anno fu davvero al limite dell'assurdo, con l'ecatombe pre-2012 che sembrava alle porte. Stranamente, durante la terribile "pandemia", si scordava di dire che:
"Ma c’è un mistero che è davvero difficile da spiegare: i sei morti delle ultime settimane hanno occupato pagine di giornali. Della strage dell’anno scorso nessuno ha scritto una riga. Nemmeno noi: questa è una autodenuncia, una vera confessione a futura memoria. Il Giornale, come tutti gli altri quotidiani, nel 2008, e negli anni precedenti, ha omesso di raccontare al suo pubblico che l’influenza stagionale ha fatto circa 300 morti. Nel 2006, stando ai dati Istat, i decessi sono stati 298. Nel 2003 un po’ di più, oltre 340: e mai una riga. E la cifra salirebbe a 4.000 circa, se si contassero anche le vittime che, oltre al virus, soffrivano di altre malattie (come cinque dei morti italiani da AH1N1). Sono molti di più del virus A, eppure li ha accompagnati solo il silenzio. Una strage occultata?"[1]Si ometteva anche che la cifra totale dei decessi per le complicanze dovute all'influenza, è costituita per il 95% dalle morti che avvengono nei Paesi del Terzo Mondo che sono ad elevato rischio per le condizioni igienico-alimentari scadenti. Ma la H1N1 era l'apocalisse in persona.
“Nelle precedenti pandemie – spiega il Professor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano – abbiamo assistito anche a seconde o terze ondate del virus, e l’H1N1 sta circolando ancora abbastanza intensamente nell’emisfero australe. Non possiamo escludere, quindi, una nuova ondata anche quest’anno”.Questo è davvero un figuro ambiguo, mentre spargeva allarmismo rilasciava dichiarazioni simili:
"E' giusto vaccinare i giovani contro l'influenza normale e da AH1N1. Lo sostiene il virologo Pregliasco dell'Universita' statale di Milano. L'esperto italiano condivide la posizione del premio Nobel per la medicina Montagnier secondo il quale i giovani non hanno il immunitario pronto a difendersi da un nuovo virus. Il vaccino - sostiene Pregliasco - mira ad evitare che i giovani con la loro vita sociale intensa diventino ''untori, una vera e propria bomba biologica''[2]diceva anche:
«Semplicemente - spiega il virologo Fabrizio Pregliasco - questa influenza ormai ha richiamato l’attenzione e tutti hanno gli occhi puntati. E il fatto che colpisca i giovani crea ancora più allarme. Negli anni scorsi si moriva lo stesso, ma senza clamore».[3]Diffidate dalle banderuole.
"Come prevenirla? La risposta è al quanto scontata: c’è il vaccino."Ed ecco l'asso di bastoni. Vogliamo ricordare nelle brodaglie dello scorso anno che c'era? Si?
"Ingredienti del vaccino per l'Influenza Suina 2009Ulteriori commenti sono superflui.
Quello che segue è un elenco incompleto (ma ugualmente significativo) degli
ingredienti del vaccino, diviso per case produttrici:
GlaxoSmithKline Plc con sede a Londra
Ingredienti del suo vaccino:
Adiuvante alluminio: un composto contenente alluminio. Rilascia un antigene (una sostanza attiva che è in grado di generare una risposta immunitaria maggiore dal corpo, e quindi lo fa reagire con i prodotti di tale risposta), causando forti reazioni che possono compromettere il sistema immunitario. È stato associato alla Sindrome della Guerra del Golfo che ha causato enormi danni permanenti a migliaia di militari. L'alluminio è una causa nota di disfunzione cognitiva.
AS03: squalene, l'adiuante di cui la GlaxoSmithKline detiene i diritti di proprietà. (Più avanti c'è la descrizione dello squalene)
Daronrix: vaccino della Glaxo dell'influenza aviaria H5N1.
Fosfato disodico: una polvere bianca, solubile in acqua salata. E' usato come additivo anti agglomerante Questa sostanza chimica inorganica è usata anche come fungicida e microbicida.
Formaldeide: una nota sostanza cancerogena e tossica per l'apparato riproduttivo e per lo sviluppo. È interessante notare che, nel 2007, la California ha utilizzato più di 30.000 tonnellate di questa sostanza cancerogena come microbicida sulle 50 più importanti coltivazioni sparse nel suo territorio.
Octoxynol 10: (anche noto come Triton X-100) un detergente, emulsionante, umidificante e antischiuma. (L'Octoxynol-9 è un spermicida.) Può alterare l'attività metabolica, danneggiare le membrane, e causare un rapido declino delle funzioni delle cellule.
Polisorbato 80: Conosciuto anche come Tween 80. È usato come emulsionante nei cosmetici, ed è uno degli ingredienti del Gardasil, il vaccino contro il cancro al collo dell'utero che viene imposto o promosso alle adolescenti. Questo ingrediente è noto per provocare infertilità, convulsioni epilettiche, aborti spontanei, e shock anafilattici che possono essere mortali. Finora sono stati segnalati 28 morti a causa del Gardasil.
Cloruro di sodio: sale da tavola raffinato. Il sale naturale è un complesso minerale che equilibra l'acqua dentro e fuori le nostre cellule. Al contrario il sale raffinato, cloruro di sodio, viene trattato chimicamente e contiene molte altre sostanze chimiche nascoste che distruggono le proprietà curative del sale naturale. Il corpo può ottenere la maggior parte del suo fabbisogno giornaliero da una dieta con alimenti biologici che escluda gli alimenti lavorati.
Squalene: un olio naturale ricavato dagli squali (per lo più si trovato nel fegato). Lo squalene induce infiammazioni croniche mediate dal sistema immunitario, in particolare delle giunture, che i medici chiamano artrite reumatoide. Le conseguenze sulle persone che hanno già una infiammazione prodotta dal sistema immunitario non sono irrilevanti, come pure l'insorgenza di nuovi casi di lupus e stanchezza cronica. Lo squalene viene aggiunto a tutti i nuovi vaccini. E' associato alle migliaia di militari che hanno contratto la "Sindrome della Guerra del Golfo" e hanno subito danni irreparabili del sistema immunitario, compreso lupus, sclerosi multipla, fibromialgia e artrite reumatoide.
Thimerosal: (Mercurio) Lo si trova in tutte le dosi multiple di vaccini. Qualsiasi quantità di mercurio è altamente tossica. Non esiste un livello di sicurezza. Questo è stato più volte associato ai tassi crescenti di autismo, sclerosi multipla, e ADHD.
Vitamina E: Questa vitamina antiossidante aiuta a proteggere le funzioni dei globuli rossi del sangue, e contribuisce a ossigenare i nostri tessuti. Le fonti migliori sono gli oli vegetali pressati a freddo ottenuti dal germe di grano, semi di girasole e di cartamo da coltivazioni biologiche. La vitamina E ricavata dal mais o dalla soia ora proviene spesso da fonti geneticamente modificate, e puoi stare certo che i vaccini contengono quella.
Baxter International con sede a Chicago
CELVAPAN, il suo nome comune: vaccino contro l'influenza pandemica (H5N1)
NOTA: Gli effetti collaterali includono: cefalea, capogiri, vertigini, nasofaringite, brividi, stanchezza, malessere, dolore nella zona di iniezione. Non ci sono indicazione sulla dose di vaccinazione del CELVAPAN e sulla frequenza della somministrazione per i minori di 18 anni e per le persone che hanno malattie autoimmuni.
Ingredienti del vaccino: delle cellule in coltura sono prese da una specie di scimmie, chiamata Scimmia Verde Africana, attraverso un processo con cellule"Vero" (nome dato a stirpe di cellule inizialmente prelevate dalla scimmia verde), invece del tradizionale sistema basato sulle uova. I tessuti prelevati da questa specie di scimmie sono stati responsabili della trasmissione di virus, tra cui l'HIV e la poliomielite. La Baxter ha posto una richiesta di brevetto su un processo che utilizza questo tipo di coltura cellulare per la produzione di quantità di virus infettivi, che vengono poi raccolti, inattivati con formaldeide e luce ultravioletta e detergenti. La Baxter ha prodotto tutti i componenti del vaccino per l'H5N1 (influenza aviaria) in una stirpe di cellule “Vero” derivate dal rene di una scimmia verde africana. I dettagli della produzione di questo vaccino non sono ancora stati resi accessibili al pubblico.
Vaccino completo per l'H5N1 contro l'influenza, ottenuto da cellule “Vero”. (Vedi poco più sopra).
Trometamolo: noto anche come Tris o Tham. Un composto organico che può essere nocivo se inalato. Evitare il contatto con gli occhi, la pelle, e i vestiti. Effetti a lungo termine: nessun dato. Informazioni ecologiche: nessun dato.
Cloruro di sodio polisorbato 80, e acqua per l'iniezione.(di che tipo? Del rubinetto? Con il cloro?)
Novartis International AG con sede a Basilea, Svizzera
Focetria o chiamato con il suo nome comune: vaccino contro la pandemia influenzale. Brevettato l'8 maggio 2007.
NOTA: Gli effetti collaterali sono: mal di testa, sudorazione, dolori articolari, malessere febbre, brividi, e il dolore nell'area di iniezione.
Ingredienti del vaccino: virus: l'azienda sta utilizzando una linea cellulare proprietaria. (Non si sa se vengono impiegati tessuti di cane o di scimmia verde. Non sto facendo ironia) Utilizzando questo processo, invece di far crescere i ceppi del virus nelle uova di gallina, ha drasticamente ridotto il tempo necessario per iniziare la produzione del vaccino nei suoi laboratori in Germania. Il Focetria non deve essere somministrato a pazienti che hanno una reazione anafilattica (reazione grave) a uno dei componenti del vaccino, o di qualsiasi sostanza in tracce nel vaccino, come uova, proteine di pollo, kanamicina, neomicina (due antibiotici), formaldeide, bromuro di cetiltrimetilammonio (CTAB, un disinfettante utilizzato per sterilizzare utensili e strumenti) e polisorbato 80. Il foglio dei dati sulla sicurezza del CTAB riporta che le sue proprietà chimiche, fisiche e tossicologiche non sono state investigate esaurientemente ma è irritante per le mucose e il tratto respiratorio superiore. E' catalogato anche come diserbante e microbicida.
Squalene: vedi sopra poco più sopra.
MF59: Un adiuvante proprietario a base di olio che contiene Tween 80, Span85, e squalene. L'MF59 ha sostanzialmente una più elevata reattività genetica e tossicità sistemica di quella dell'allume. Questo adiuvante fa parte di una nuova generazione di potenti booster per i vaccini. I precisi meccanismi d'azione della maggior parte degli adiuvanti sono ancora solo parzialmente compresi. Studi sui ratti con adiuvanti a base olio hanno dimostrato gravi reazioni tra cui paralisi, deformazione degli arti, malattie autoimmuni, gravi forme di artrite e gravi effetti sul sistema immunitario. La FDA al momento non ha ancora approvato il suo utilizzo in qualsiasi vaccino.
Span85: brevettato dalla Chiron (acquistata da Novartis). Il suo nome chimico è Sorbitano Trioleato. (foto) Si tratta di un liquido oleoso usato in medicina, nell'industria tessile, nei prodotti cosmetici, nelle vernici come emulsionante, antiruggine e addensante. Alcune fabbriche in Cina si sono specializzate esclusivamente nella produzione di Tween 80 e Span 85. Questo prodotto chimico è usato come pesticida. Viene anche usato come adiuvante per i vaccini ed è tossico per gli esseri umani per cancerogenicità, neuro tossicità, acuta tossicità, è tossico per l'apparato riproduttivo e contrasta lo sviluppo nei bambini e negli adolescenti."[4]
"Come ogni anno, la campagna di vaccinazione stagionale inizierà nel mese di ottobre e sarà indirizzata particolarmente ai soggetti considerati a rischio a causa delle complicanze che potrebbero insorgere e che per quelle persone potrebbero addirittura rivelarsi fatali."Traduzione: l'ennesima campagna di propaganda è iniziata, i nostri preferiti sono quelli con un piede nella fossa, la nostra miglior clientela fino ad oggi. Facilmente impressionebili dall'effetto paura sono i destinatari perfetti della nostra brodaglia, tanto se schiattano possiamo sempre dire che sono state le complicanze o il virus troppo apocalittico da fermare a farli trapassare. Dell'efficaica (effectivness) del vaccino, poi, ce ne sbattiamo.
"Tutti posso comunque richiedere di essere vaccinati."Traduzione: ah! l'invito è aperto a tutti. Più siete meglio è per noi, chiudere in pari il bilancio rispetto all'anno precedente è sinonimo di perdita per noi.
"Il nuovo vaccino sarà trivalente: proteggerà quindi non solo dai due virus “australiani” della stagionale ma anche dal tanto temuto H1N1. Nello specifico, sarà così composto (per l’emisfero settentrionale)"3 in 1, ora anche i vaccini in sconto. L'apertura di nuovi stabilimenti (ricordate quello proprio in Messico?[5])ha probabilmente causato un surplus di produzione. Tanto vale fonderli, no?
"Il Ministro Fazio, che già lo scorso agosto aveva redatto la circolare con le raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza stagionale 2010-2011, invita, oltre alla vaccinazione a seguire le consuete semplici regole di igiene e protezione individuale"Ora per quanto riguarda le cosidette raccomandazioni...rullo di tambrui:
"Un anno dopo l’annuncio, l’11 maggio 2009, dell’inizio della pandemia influenzale, molti governi occidentali si ritrovano con scorte inutilizzate di farmaci antivirali e vaccini contro il nuovo virus A (H1N1), ordinati a un carissimo prezzo, mentre la banca JP Morgan valuta il giro d’affari tra 5,8 e 8,3 miliardi di euro. Emerge che, a partire dal 1999, data delle prime linee guida dell’Oms per le pandemie, alcuni esperti con un ruolo chiave nella loro elaborazione hanno legami di interesse con gli industriali. Le raccomandazioni vengono scritte da quattro esperti in collaborazione con il «Gruppo di lavoro europeo sull'influenza» (Eswi). «Ciò che questo documento non rivelava è che l’Eswi è interamente finanziato da Roche e dagli altri produttori di vaccini e che due degli esperti, René Snacken e Daniel Lavanchy, l’anno prima avevano partecipato a eventi finanziati da Roche», scrivono i giornalisti britannici Deborah Cohen e Philip Carter."[6]Qui invece un bel resoconto di come nacque la leggenda della suina. Gira che ti rigira i nomi sono sempri gli stessi, ormai. Fare cartello paga sempre. Inutile dire a scapito di chi.
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Note
[1] Fonte: Influenza, quei 300 morti che nessuno vi ha raccontato.
[2] Comunicato ANSA del 2009-09-06.
[3] Fonte: Influenza, quei 300 morti che nessuno vi ha raccontato.
[4] Fonte: Vaccini e Pandemia Suina, la Formula
[5] Fonte: Comunicato stampa Sanofi-Aventis.
[6] Fonte: La grande truffa della "suina".
Fonte da cui questo articolo prende spunto: Influenza in arrivo, pronti per il vaccino?
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martedì 21 settembre 2010
Cooperazione umana
Uno dei più bei passaggi che finora mi è capitato di leggere. La delineazione perfetta dell'umanità e della strategia in suo possesso per costruire una società pacifica e volontaria. Ed è proprio per questo motivo che l'uomo oggigiorno è "mantenuto" in una condizione di lotta per la sopravvivenza "artificiale", dove la paura dilagante nella società altro non è che il perno per la persistenza di questa situazione a vantaggio di chi si spaccia di "proteggerci" da tutti i problemi e fare il nostro "bene".
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di Ludwig von Mises
La cooperazione umana è diversa dalle altre attività che prendono parte nel regno animale e tra persone isolate o gruppi durante gli antichi anni. La specifica facoltà umana che distingue l'uomo dall'animale è la cooperazione. Gli uomini cooperano. Ciò vuol dire che, nei loro interessi, anticipano quelle attività per altre persone al fine di realizzare certe cose, in modo da raggiungere il risultato prefisso con il loro stesso lavoro.
Il mercato è quello stato degli affari in cui io do qualcosa a te in modo da ricevere qualcosa da te. Non so quanti di voi abbiano qualche sentore, o l'idea, della lingua Latina, ma già in un detto latino di circa 2000 anni fa c'era la migliore descrizione di mercato -- do ut des -- io do a te in modo che tu possa dare qualcosa a me. Io contribuisco con qualcosa in modo che tu possa contribuire con qualcos'altro. A parte ciò da qui si sviluppò la società umana, il mercato, cooperazione pacifica di individui. Cooperazione sociale vuol dire divisione del lavoro.
I vari membri, i vari individui, in una società non vivono le proprie vite senza una qualsiasi referenza o connessione con gli altri individui. Grazie alla divisione del lavoro, siamo connessi con gli altri lavorando per loro, ricevendo e consumando ciò che altri hanno prodotto per noi. Come risultato abbiamo un'economia di scambio che consiste nella cooperazione di molti individui. Tutti producono, non solo per se stessi, ma per le altre persone nella conseguente aspettativa che queste altre persone produrranno per loro. Il sistema richiede atti di scambio.
La pacifica cooperazione, le pacifiche conquiste degli uomini, sono effetti del mercato. La cooperazione vuol dire ncessariamente che le persone stanno scambiando servizi e beni, i prodotti dei servizi. Questi scambi hanno come risultato il mercato stesso. Il mercato è precisamente la libertà delle persone di produrre, consumare, determinare cosa debba essere prodotto, in qualsiasi quantità, di qualsiasi qualità e dovunque questi prodotti debbano andare. Tale libero sistema senza un mercato è impossibile; tale libero sistema è il mercato.
Noi abbiamo l'idea che le istituzioni degli uomini siano:
- il mercato, scambio tra individui;
- il governo, una istituzione che, nella mente di molte persone, è qualcosa di superiore al mercato e potrebbe esistere in assenza di mercato.
La verità è che il governo -- che sarebbe il ricorso alla violenza, il necessario ricorso alla violenza -- non può produrre niente. Tutto quello che è prodotto è fatto dalle attività degli individui ed è usato nel mercato in modo da ricevere qualcosa in cambio.
E' importante ricordare che qualsiasi cosa sia fatta, qualsiasi cosa l'uomo abbia fatto, qualsiasi cosa la società faccia, è il risultato di simile cooperazione ed accordo volontario. La cooperazione sociale tra gli uomini -- e ciò vuol dire il mercato -- è quella che fa scaturire la civiltà ed è ciò che ha causato tutti i miglioramenti nelle condizioni umane di cui oggi noi facciamo uso.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
Estratto da Ludwig von Mises on Money and Inflation: A Synthesis of Several Lectures, compilato da Bettina Bien Greaves. Questa lettura è stata data alla Foundation for Economic Education (FEE).
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domenica 19 settembre 2010
La Teoria Monetaria o della Circolazione del Credito nel Ciclo Economico
L'anima economica della scuola Austriaca è il ciclo misesiano, una teoria snocciolata nei primi anni del novecento che ci spiega, fondamentalmente, le dinamiche dei cicli economici di espansione e depressione (soprattutto). In questo particolare estratto dall'Azione Umana, Mises focalizza l'attenzione sugli squilibri economici legati all'espansione del credito; un passaggio da far leggere a Bernanke ed a tutti gli "amanti" di stimoli ed iniezioni varie.
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di Ludwig von Mises
La teoria delle fluttuazioni cicliche nel mondo degli affari, come elaborata dalla British Currency School, era per due aspetti insoddisfacente.
Primo, fallì nel riconoscere che la circolazione del credito poteva essere garantita non solo dall'emissione di banconote in eccesso da riserve di liquidità che le banche posseggono, ma anche dalla creazione di depositi bancari soggetti ad emissione di assegni in eccesso da tali riserve (libretti d'assegni, moneta bancaria). Di conseguenza non realizzò che i deopisiti pagabili a vista possono essere anche usati come meccanismo di espansione del credito. Questo errore è di poco peso, poichè può essere semplicemente riparato. E' necessario enfatizzare sul punto che tutto ciò che fa riferimento all'espansione del credito è valido per tutte le varietà dell'espansione del credito, senza preoccuparsi se i mezzi fiduciari addizionali siano banconote o depositi.
Comunque gli insegnamenti della Scuola Valutaria ispirarono la legislatura britannica, programmata a prevenire il ritorno di boom legati all'espansione del credito e le relative conseguenze, le depressioni, in un periodo in cui questa fondamentale defezione non era stata ancora smascherata. Il Peel's Act del 1844 e le sue imitazioni negli altri paesi non raggiunsero gli scopi desiderati; questo fallimento scosse il prestigio della Scuola Valutaria. La Scuola Bancaria trionfò immeritatamente.
Il secondo difetto della Teoria Valutaria era molto più importante. Limitava il suo ragionamento al problema del drenaggio esterno. Si occupava solo di un caso particolare, ovvero, l'espansione del credito in un solo paese, mentre si assumeva che non c'era espansione del credito o ce n'era in quantità esigua nelle altre aree. Questo era, in linea di massima, sufficiente a spiegare la crisi britannica della prima parte del diciannovesimo secolo. Ma toccò solo la superficie del problema.
La questione essenziale non era ancora emersa. Niente fu fatto per chiarificare le conseguenze di un'espansione del credito generale, non limitata ad un numero di banche con una ristretta clientela. Le relazioni reciproche tra l'offerta aggregata di denaro (nel senso più ampio) ed il tasso d'interesse non furono analizzati. I molteplici progetti per abbassare o abolire del tutto l'interesse attraverso una riforma bancaria furono arrogantemente derisi come baggianate, ma non criticamente sezionati e confutati.
L'ingenua presunzione della neutralità del denaro fu tacitamente sancita. Così fu lasciata carta bianca a tutti i futili tentativi di interprentare le crisi e le fluttuazioni del business attraverso la teoria dello scambio diretto. Passarono molte decadi prima che l'incatesimo fosse spezzato.
L'ostacolo che la teoria monetaria o della circolazione del credito doveva superare non era solamente l'errore teorico, ma anche la preferenza politica. L'opinione pubblica è incline a vedere gli interessi come un'ostacolo all'espansione della produzione. Non si accorge che il ribasso dei beni futuri in contrapposizione a quelli presenti, è una categoria eterna e necessaria dell'azione umana e non può essere abolita dalla manipolazione bancaria.
Agli occhi degli strampalati e dei demagoghi, l'interesse è un prodotto delle sinistre macchinazioni dei biechi sfruttatori. La disapprovazione di lunga data sull'interesse è stata pienamente resuscitata dall'interventismo moderno. Si aggrappa al dogma per cui sia uno dei principali compiti di un buon governo abbassare il più possibile il tasso d'interesse oppure abolirlo del tutto.
Tutti i governi odierni sono impegnati fanaticamente in una facile strategia monetaria. Come è già stato detto, il governo britannico ha affermato che l'espansione del credito ha rappresentato "il miracolo...del trasformare una pietra in pane". Un presidente della Federal Reserve di New York ha dichiarato che "la libertà finale dal mercato monetario interno esiste per ogni Stato sovrano, in cui esiste un'istituzione che funge come una moderna banca centrale e la cui valuta non è convertibile in oro o in qualsiasi altro bene".[1] Molti governi, università ed istituti di ricerca economica sovvenzionano copiosamente le pubblicazioni il cui scopo principale è di lodare le benedizioni dell'espansione del credito sfrenata e diffamare tutti gli oppositori come sostenitori folli degli interessi egoistici degli usurai.
Il movimento come di un'onda che coinvolge il sistema economico, la ricorrenza di periodi di boom che sono seguiti da periodi di depressione, è l'inevitabile risultato dei tentativi, ripetuti ancora ed ancora, di abbassare il mercato lordo dei tassi d'interesse attraverso l'espansione del credito. Non c'è nessun modo di evitare il collasso finale di un boom portato dall'espansione del credito. L'alternativa sarebbe solo il se la crisi dovesse venire prima come risultato di un'abbandono volontario dell'ulteriore espansione del credito, o dopo come catastrofe totale e finale del sistema di valuta coinvolto.
L'unica obiezione sempre sollevata contro la teoria della circolazione del credito è che difatti non sta in piedi. E' stato asserito che l'abbassamento del mercato lordo dei tassi d'interesse al di sotto dell'apice che avrebbero raggiunto in un mercato del prestito non ostacolato potrebbe apparire non come il risultato di una politica intenzionale a favore della banca o delle autorità monetarie, ma come effetto non intenzionale del loro conservatorismo. Di fronte una situazione che, quando lasciata in pace, risulterebbe in un'aumento nel mercato dei tassi, le banche si asterrebbero dall'alterare l'interesse che fanno pagare sugli anticipi e così, volenti o nolenti, cadrebbero nell'espansione.[2]
Queste affermazioni sono ingiustificate. Ma se per ipotesi siamo pronti ad ammettere la loro correttezza, non influiscono per niente sull'essenza della spiegazione monetaria del ciclo economico. Non sono importanti le particolari condizioni che inducono le banche ad espandere il credito e ad abbassare il mercato lordo dei tassi d'interesse che sarebbero stati determinati dal mercato senza ostacoli. Ciò che conta solamente è che le banche e le autorità monetarie sono guidate dall'idea che l'apice dei tassi d'interesse determinato dal mercato libero del prestito è un male, che l'obiettivo di una buona politica economica sia di abbassarlo e che l'espansione del credito sia un mezzo appropriato per raggiungere questo fine senza ledere nessuno, eccetto i prestatori parassiti. E' questa infatuazione che causa loro di imbarcarsi verso imprese che in ultima istanza portano al crollo.
Se si prendono in considerazione questi fatti, si potrebbe essere tentati ad astenersi dal discutere di qualsiasi problema coinvolto nella struttura della teoria della pura economia di mercato e relegare il tutto all'analisi dell'interventismo, l'interferenza del governo con i fenomeni di mercato. E' al di là di ogni dubbio che l'espansione del credito è uno dei problemi principali dell'interventismo. Tuttavia il posto giusto per l'analisi dei problemi coinvolti non è nella teoria dell'interventismo, ma in quella della pura economia di mercato. Il problema di cui ci dobbiamo occupare è essenzialmente la relazione tra l'offerta aggregata di denaro ed il tasso d'interesse, un problema le cui conseguenze dell'espansione del credito ne sono solo un particolare esempio.
Tutto ciò che è stato asserito riguardo all'espansione del credito è egualmente valido riguardo gli effetti di un qualsiasi aumento nell'offerta aggregata di denaro, proprio quando questa addizionale somma raggiunge il mercato dei prestiti ad uno stadio iniziale del suo afflusso nel sistema di mercato. Se la quantità addizionale di denaro aumenta la quantità di denaro offerta per i prestiti in un periodo in cui i prezzi dei beni ed i salari non sono ancora stati completamente aggiustati dal cambiamento della situazione monetaria, gli effeti non sono differenti rispetto a quelli di un'espansione del credito.
Analizzando il problema dell'espansione del credito, la catallattica completa la struttura della teoria del denaro e dell'interesse. Demolisce implicitamente gli errori di lunga data riguardanti l'interesse e fa esplodere i fantastici piani di "abolire" l'interesse attraverso la riforma del credito o monetaria.
Ciò che differenzia l'espansione del credito da un'aumento nell'offerta aggregata di denaro, come può sembrare in un'economia che impiega solo denaro-merce e nessun mezzo fiduciario, è condizionato da divergenze nella quantità dell'incremento e nella sequenza temporale che i suoi effetti hanno nelle varie parti del mercato. Perfino un rapido aumento nella produzione di preziosi metalli non potrà mai avere l'estensione che un'espansione del credito può raggiungere. Il sistema aureo era un controllore efficace sull'espansione del credito, poichè forzava le banche a non superare certi limiti nelle loro imprese espansionistiche.
Le potenzialità inflazionistiche dello stesso sistema aureo erano mantenute entro i limiti dalle vicissitudini dell'estrazione dell'oro. Per di più solo una parte dell'oro supplementare aumentava immediatamente la fornitura offerta nel mercato dei prestiti. La maggior parte agiva prima sui prezzi dei beni e dei salari, influenzando il mercato dei prestiti solo ad uno stadio successivo del processo inflazionistico.
Comunque il continuo aumento nella quantità di denaro-merce esercita un pressione sostenuta nel mercato dei prestiti. Il mercato lordo dei tassi d'interesse, nel corso degli ultimi secoli, è stato continuamente soggetto all'impatto di un'afflusso di denaro supplementare nel mercato dei prestiti. Ovviamente questa pressione negli ultimi 150 anni nei paesi anglosassoni, e negli ultimi 100 anni nel continente europeo, è stata di gran lunga aumentata dagli effetti dello sviluppo simultaneo della circolazione del credito ammesso dalle banche, a prescindere dai loro -- di tanto in tanto ripetuti -- chiari tentativi di abbassare il mercato lordo dei tassi d'interesse tramite un'intensa espansione del credito.
Così tre tendenze verso un'abbassamento del mercato lordo dei tassi d'interesse erano all'opera nello stesso momento e si rafforzavano a vicenda. Una era il processo di sostenuta crescita nella quantità del denaro-merce; la seconda era il processo di sviluppo spontaneo dei mezzi fiduciari nelle operazioni bancarie; la terza era il frutto delle strategie anti-interesse sponsorizzate dalle autorità ed approvate dall'opinione pubblica. E', ovviamente, impossibile accertare in modo quantitativo l'effetto della loro operazione congiunta ed il contributo di ognuno di loro; una risposta a questo quesito può solo essere data dalla comprensione storica.
Ciò che il ragionamento catallattico ci può mostrare è solamente una leggera, seppur continua, pressione sul mercato dei tassi d'interesse come origine del continuo aumento nella quantità d'oro ed anche di un leggero aumento nella quantità dei mezzi fiduciari, i quali non sono sovraccaricati ed intensificati da una significativa e facile politica monetaria, che può essere controbilanciata dalle forze del riassestamento e dei pagamenti inerenti il mercato dell'economia. L'adattabilità del mondo degli affari, non sabotato di proposito da forze estranee al mercato, è abbastanza forte da controbilanciare gli effetti che simili leggeri disturbi del mercato dei prestiti possono possibilmente causare.
Gli esperti di statistica hanno provato ad investigare le lunghe onde delle fluttuazioni del mondo degli affari con metodi statistici. Simili tentativi sono futili. La storia del moderno capitalismo è una testimonianza di progresso economico sostenuto, ancora ed ancora interrotto da boom febbrili e relative ripercussioni, le depressioni. In generale è possibile distinguere statisticamente queste oscillazioni ricorrenti dalla tendenza generale verso un'aumento nella quantità di capitale investito e nella quantità di prodotti creati. E' impossibile scoprire qualsiasi fluttuazione ritmica nello stessa tendenza generale.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
[1] Beardsley Ruml, "Taxes for Revenue Are Obsolete", American Affairs, VIII (1946), 35-36.
[2] Machlup, (The Stock Market, Credit and Capital Formation, p. 248) chiama questa condotta delle banche "inflazione passiva".
Questo articolo è un'estratto dal capitolo 20 de Human Action: The Scholar's Edition ed è letto da Jeff Riggenbach.
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di Ludwig von Mises
La teoria delle fluttuazioni cicliche nel mondo degli affari, come elaborata dalla British Currency School, era per due aspetti insoddisfacente.
Primo, fallì nel riconoscere che la circolazione del credito poteva essere garantita non solo dall'emissione di banconote in eccesso da riserve di liquidità che le banche posseggono, ma anche dalla creazione di depositi bancari soggetti ad emissione di assegni in eccesso da tali riserve (libretti d'assegni, moneta bancaria). Di conseguenza non realizzò che i deopisiti pagabili a vista possono essere anche usati come meccanismo di espansione del credito. Questo errore è di poco peso, poichè può essere semplicemente riparato. E' necessario enfatizzare sul punto che tutto ciò che fa riferimento all'espansione del credito è valido per tutte le varietà dell'espansione del credito, senza preoccuparsi se i mezzi fiduciari addizionali siano banconote o depositi.
Comunque gli insegnamenti della Scuola Valutaria ispirarono la legislatura britannica, programmata a prevenire il ritorno di boom legati all'espansione del credito e le relative conseguenze, le depressioni, in un periodo in cui questa fondamentale defezione non era stata ancora smascherata. Il Peel's Act del 1844 e le sue imitazioni negli altri paesi non raggiunsero gli scopi desiderati; questo fallimento scosse il prestigio della Scuola Valutaria. La Scuola Bancaria trionfò immeritatamente.
Il secondo difetto della Teoria Valutaria era molto più importante. Limitava il suo ragionamento al problema del drenaggio esterno. Si occupava solo di un caso particolare, ovvero, l'espansione del credito in un solo paese, mentre si assumeva che non c'era espansione del credito o ce n'era in quantità esigua nelle altre aree. Questo era, in linea di massima, sufficiente a spiegare la crisi britannica della prima parte del diciannovesimo secolo. Ma toccò solo la superficie del problema.
La questione essenziale non era ancora emersa. Niente fu fatto per chiarificare le conseguenze di un'espansione del credito generale, non limitata ad un numero di banche con una ristretta clientela. Le relazioni reciproche tra l'offerta aggregata di denaro (nel senso più ampio) ed il tasso d'interesse non furono analizzati. I molteplici progetti per abbassare o abolire del tutto l'interesse attraverso una riforma bancaria furono arrogantemente derisi come baggianate, ma non criticamente sezionati e confutati.
L'ingenua presunzione della neutralità del denaro fu tacitamente sancita. Così fu lasciata carta bianca a tutti i futili tentativi di interprentare le crisi e le fluttuazioni del business attraverso la teoria dello scambio diretto. Passarono molte decadi prima che l'incatesimo fosse spezzato.
L'ostacolo che la teoria monetaria o della circolazione del credito doveva superare non era solamente l'errore teorico, ma anche la preferenza politica. L'opinione pubblica è incline a vedere gli interessi come un'ostacolo all'espansione della produzione. Non si accorge che il ribasso dei beni futuri in contrapposizione a quelli presenti, è una categoria eterna e necessaria dell'azione umana e non può essere abolita dalla manipolazione bancaria.
Agli occhi degli strampalati e dei demagoghi, l'interesse è un prodotto delle sinistre macchinazioni dei biechi sfruttatori. La disapprovazione di lunga data sull'interesse è stata pienamente resuscitata dall'interventismo moderno. Si aggrappa al dogma per cui sia uno dei principali compiti di un buon governo abbassare il più possibile il tasso d'interesse oppure abolirlo del tutto.
Tutti i governi odierni sono impegnati fanaticamente in una facile strategia monetaria. Come è già stato detto, il governo britannico ha affermato che l'espansione del credito ha rappresentato "il miracolo...del trasformare una pietra in pane". Un presidente della Federal Reserve di New York ha dichiarato che "la libertà finale dal mercato monetario interno esiste per ogni Stato sovrano, in cui esiste un'istituzione che funge come una moderna banca centrale e la cui valuta non è convertibile in oro o in qualsiasi altro bene".[1] Molti governi, università ed istituti di ricerca economica sovvenzionano copiosamente le pubblicazioni il cui scopo principale è di lodare le benedizioni dell'espansione del credito sfrenata e diffamare tutti gli oppositori come sostenitori folli degli interessi egoistici degli usurai.
Il movimento come di un'onda che coinvolge il sistema economico, la ricorrenza di periodi di boom che sono seguiti da periodi di depressione, è l'inevitabile risultato dei tentativi, ripetuti ancora ed ancora, di abbassare il mercato lordo dei tassi d'interesse attraverso l'espansione del credito. Non c'è nessun modo di evitare il collasso finale di un boom portato dall'espansione del credito. L'alternativa sarebbe solo il se la crisi dovesse venire prima come risultato di un'abbandono volontario dell'ulteriore espansione del credito, o dopo come catastrofe totale e finale del sistema di valuta coinvolto.
L'unica obiezione sempre sollevata contro la teoria della circolazione del credito è che difatti non sta in piedi. E' stato asserito che l'abbassamento del mercato lordo dei tassi d'interesse al di sotto dell'apice che avrebbero raggiunto in un mercato del prestito non ostacolato potrebbe apparire non come il risultato di una politica intenzionale a favore della banca o delle autorità monetarie, ma come effetto non intenzionale del loro conservatorismo. Di fronte una situazione che, quando lasciata in pace, risulterebbe in un'aumento nel mercato dei tassi, le banche si asterrebbero dall'alterare l'interesse che fanno pagare sugli anticipi e così, volenti o nolenti, cadrebbero nell'espansione.[2]
Queste affermazioni sono ingiustificate. Ma se per ipotesi siamo pronti ad ammettere la loro correttezza, non influiscono per niente sull'essenza della spiegazione monetaria del ciclo economico. Non sono importanti le particolari condizioni che inducono le banche ad espandere il credito e ad abbassare il mercato lordo dei tassi d'interesse che sarebbero stati determinati dal mercato senza ostacoli. Ciò che conta solamente è che le banche e le autorità monetarie sono guidate dall'idea che l'apice dei tassi d'interesse determinato dal mercato libero del prestito è un male, che l'obiettivo di una buona politica economica sia di abbassarlo e che l'espansione del credito sia un mezzo appropriato per raggiungere questo fine senza ledere nessuno, eccetto i prestatori parassiti. E' questa infatuazione che causa loro di imbarcarsi verso imprese che in ultima istanza portano al crollo.
Se si prendono in considerazione questi fatti, si potrebbe essere tentati ad astenersi dal discutere di qualsiasi problema coinvolto nella struttura della teoria della pura economia di mercato e relegare il tutto all'analisi dell'interventismo, l'interferenza del governo con i fenomeni di mercato. E' al di là di ogni dubbio che l'espansione del credito è uno dei problemi principali dell'interventismo. Tuttavia il posto giusto per l'analisi dei problemi coinvolti non è nella teoria dell'interventismo, ma in quella della pura economia di mercato. Il problema di cui ci dobbiamo occupare è essenzialmente la relazione tra l'offerta aggregata di denaro ed il tasso d'interesse, un problema le cui conseguenze dell'espansione del credito ne sono solo un particolare esempio.
Tutto ciò che è stato asserito riguardo all'espansione del credito è egualmente valido riguardo gli effetti di un qualsiasi aumento nell'offerta aggregata di denaro, proprio quando questa addizionale somma raggiunge il mercato dei prestiti ad uno stadio iniziale del suo afflusso nel sistema di mercato. Se la quantità addizionale di denaro aumenta la quantità di denaro offerta per i prestiti in un periodo in cui i prezzi dei beni ed i salari non sono ancora stati completamente aggiustati dal cambiamento della situazione monetaria, gli effeti non sono differenti rispetto a quelli di un'espansione del credito.
Analizzando il problema dell'espansione del credito, la catallattica completa la struttura della teoria del denaro e dell'interesse. Demolisce implicitamente gli errori di lunga data riguardanti l'interesse e fa esplodere i fantastici piani di "abolire" l'interesse attraverso la riforma del credito o monetaria.
Ciò che differenzia l'espansione del credito da un'aumento nell'offerta aggregata di denaro, come può sembrare in un'economia che impiega solo denaro-merce e nessun mezzo fiduciario, è condizionato da divergenze nella quantità dell'incremento e nella sequenza temporale che i suoi effetti hanno nelle varie parti del mercato. Perfino un rapido aumento nella produzione di preziosi metalli non potrà mai avere l'estensione che un'espansione del credito può raggiungere. Il sistema aureo era un controllore efficace sull'espansione del credito, poichè forzava le banche a non superare certi limiti nelle loro imprese espansionistiche.
Le potenzialità inflazionistiche dello stesso sistema aureo erano mantenute entro i limiti dalle vicissitudini dell'estrazione dell'oro. Per di più solo una parte dell'oro supplementare aumentava immediatamente la fornitura offerta nel mercato dei prestiti. La maggior parte agiva prima sui prezzi dei beni e dei salari, influenzando il mercato dei prestiti solo ad uno stadio successivo del processo inflazionistico.
Comunque il continuo aumento nella quantità di denaro-merce esercita un pressione sostenuta nel mercato dei prestiti. Il mercato lordo dei tassi d'interesse, nel corso degli ultimi secoli, è stato continuamente soggetto all'impatto di un'afflusso di denaro supplementare nel mercato dei prestiti. Ovviamente questa pressione negli ultimi 150 anni nei paesi anglosassoni, e negli ultimi 100 anni nel continente europeo, è stata di gran lunga aumentata dagli effetti dello sviluppo simultaneo della circolazione del credito ammesso dalle banche, a prescindere dai loro -- di tanto in tanto ripetuti -- chiari tentativi di abbassare il mercato lordo dei tassi d'interesse tramite un'intensa espansione del credito.
Così tre tendenze verso un'abbassamento del mercato lordo dei tassi d'interesse erano all'opera nello stesso momento e si rafforzavano a vicenda. Una era il processo di sostenuta crescita nella quantità del denaro-merce; la seconda era il processo di sviluppo spontaneo dei mezzi fiduciari nelle operazioni bancarie; la terza era il frutto delle strategie anti-interesse sponsorizzate dalle autorità ed approvate dall'opinione pubblica. E', ovviamente, impossibile accertare in modo quantitativo l'effetto della loro operazione congiunta ed il contributo di ognuno di loro; una risposta a questo quesito può solo essere data dalla comprensione storica.
Ciò che il ragionamento catallattico ci può mostrare è solamente una leggera, seppur continua, pressione sul mercato dei tassi d'interesse come origine del continuo aumento nella quantità d'oro ed anche di un leggero aumento nella quantità dei mezzi fiduciari, i quali non sono sovraccaricati ed intensificati da una significativa e facile politica monetaria, che può essere controbilanciata dalle forze del riassestamento e dei pagamenti inerenti il mercato dell'economia. L'adattabilità del mondo degli affari, non sabotato di proposito da forze estranee al mercato, è abbastanza forte da controbilanciare gli effetti che simili leggeri disturbi del mercato dei prestiti possono possibilmente causare.
Gli esperti di statistica hanno provato ad investigare le lunghe onde delle fluttuazioni del mondo degli affari con metodi statistici. Simili tentativi sono futili. La storia del moderno capitalismo è una testimonianza di progresso economico sostenuto, ancora ed ancora interrotto da boom febbrili e relative ripercussioni, le depressioni. In generale è possibile distinguere statisticamente queste oscillazioni ricorrenti dalla tendenza generale verso un'aumento nella quantità di capitale investito e nella quantità di prodotti creati. E' impossibile scoprire qualsiasi fluttuazione ritmica nello stessa tendenza generale.
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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Note
[1] Beardsley Ruml, "Taxes for Revenue Are Obsolete", American Affairs, VIII (1946), 35-36.
[2] Machlup, (The Stock Market, Credit and Capital Formation, p. 248) chiama questa condotta delle banche "inflazione passiva".
Questo articolo è un'estratto dal capitolo 20 de Human Action: The Scholar's Edition ed è letto da Jeff Riggenbach.
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sabato 18 settembre 2010
Realtà economica
Dopo due anni di caos e notizie che si rincorrevano, sarebbe anche ora di fare un pò il punto della situazione. Ci aiuta Rockwell con il seguente passaggio, in cui si tirano le somme dell'attuale crisi e la si riconduce ad un motivo ben preciso dei cicli economici.
Interventismo e pianificazione centrale hanno solo il compito di reintrodurre forzatamente il mercato in un altro ciclo fittizio di boom (la vera crisi), mentre invece la crisi stessa è salutare perchè ri-direziona e ri-bilancia spontaneamente gli equilibri di mercato.
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di Llewellyn H. Rockwell, Jr.
Essendo parte della nostra cultura, ci piace vedere la nostra realtà in televisione, ma sembra che nell'economia venga contrastata.
Per più di due anni ormai, ed anche più dipende dalla data che si prende in considerazione, il governo federale ha dichiarato guerra alla realtà dell'incredibile bolla alimentata dalla FED che si è sviluppata nel campo immobiliare espandendosi poi nel resto dell'economia.
Questa bolla doveva esplodere per ristabilire un pò di sanità al panorama economico. E' inutile girarci attorno. Le strategie avevano tutte a che fare col nascondere i difetti con cui non volevamo confrontarci. Ma i fatti non scompaiono.
Dovremmo organizzare uno show televisivo per far aprire gli occhi a Washington?
Il FDCI ha ammesso che circa 829 banche rimangono a rischio fallimento. Cioè una su dieci. Solo 118 sono fallite quest'anno ma molte di più dovrebbero e potrebbero fare la stessa fine, in assenza dell'interventismo della FED. Nel frattempo non ci sono nuove banche che hanno aperto quest'ultimo quadrimestre -- la prima volta in 38 anni. Per quanto riguarda l'attuale salute delle banche, chiunque la può immaginare. Quanto debito tossico stanno portando, con entrambi i creditori ed i debitori che concordano nel guardare dall'altro lato, è qualcosa che nessuno vuole sapere.
Poi c'è l'altra questione di cui nessuno vuole parlare: il prezzo delle case. Cadranno di più. Washington ha tentato di sostenerli con 18 diversi programmi dagli acquisti di mutui a progetti di tasse. Ha ritardato la caduta dei prezzi per un pò di tempo. Ma hanno iniziato a cadere di nuovo, esattamente al punto dove la natura vuole portarli.
Il problema è che non si può stimolare artificialmente sia domanda che offerta allo stesso tempo. Se si sovvenziona la costruzione delle case e ciò risulta in più case costruite, si applica una pressione al ribasso sui prezzi delle case che sono attualmente sul mercato. Se si sovvenziona l'acquisto delle case, bisogna anche promuoverne la vendita, permettendo alla realtà degli immobili in sovrabbondanza di esprimersi attraverso i prezzi delle case.
E' impossibile che i pianificatori centrali possano aggirare questo problema a meno che essi stessi costruiscano e comprino le case, lasciando noi fuori da tutto ciò. Questo potrebbe abbellire i dati immobiliari, ma non fa nulla per cambiare la realtà del mercato. Merrill Lynch, infatti, ha pubblicato un rapporto che suggerisce che la sovrabbondanza di immobili non si normalizzerà per i prossimi cinque anni e ritiene possibile un ragionevole rallentamento nel ritmo di costruzione.
Il governo ha già fatto tutto ciò che era in suo potere per annullare i segnali di mercato, allo stesso tempo sta tentando di usare gli stessi segnali in relazione alle priorità politiche. Il problema è che non si possono fare entrambe le cose. O si posticipa il mercato o lo si abolisce.
La stessa cosa vale per i tassi di disoccupazione, i quali sono ostinatamente alti. Ora, cosa può significare quando c'è un supplemento di lavoratori relativo ai numeri delle opportunità di lavoro? Significa che in alcuni settori i lavori sono venduti ad un prezzo troppo alto. Ci sono rimedi per questo. Si può abbassare il salario minimo, ridurre il costo dell'ingaggio, o i lavoratori possono abbassare il loro salario di riserva.
Stando così le cose, Washington non sta facendo nulla per incoraggiare qualsiasi di questi accorgimenti, quindi la disoccupazione resta molto alta. Molte giovani persone si sono effettivamente rimosse dal mercato, tornando a scuola per evitare di pagare i loro prestiti studenteschi. Le università di Stato sono felici di prendere i loro soldi.
Un buon indicatore per le condizioni future del mondo degli affari è rappresentato dai prestiti commerciali ed industriali. Continuano a precipitare come se stessero cadendo da una scogliera. Come si occupa di ciò la FED? Mantenendo il più basso possibile i tassi a breve termine, in modo che le banche non abbiano nulla da guadagnare nel prestare ed i consumatori non abbiano nulla da guadagnare nel risparmiare. Per niente furbo.
Nel frattempo i tassi a lungo termine sono mantenuti bassi a causa della dottrina "troppo grandi per fallire" per le compagnie di mutui come le nazionalizzate Freddie Mac e Fannie Mae. Nel mercato reale non c'è nessuno che dice dove i tassi dovrebbero essere, ma sarebbero abbastanza alti da compensare il rischio. Quando non c'è rischio o quel rischio è socializzato, si può vedere l'assurdo scenario dei tassi che calano durante la più grande crisi dei mutui nella storia americana.
Una differenza principale tra ora ed il 1930 si identifica negli standard di vita degli stessi consumatori. Tutti stanno ancora comprando, ancora vivono nel lusso, ancora vanno a mangiare fuori, ancora spendono copiosamente. Ma come e perchè? La risposta è credito al consumo, il quale è basso ma tutt'altro che in caduta in proporzione alle prospettive economiche.
Simili opportunità non esistevano nel 1930. Le persone dovevano vivere entro i loro limiti. Oggi possiamo continuare ad illuderci finchè è possibile.
Vogliamo perfino aumentare l'orrenda causa delle finanze di governo? Meglio di no.
E' sufficiente dire che l'intero sistema oggi è attraversato da artifici e non può durare. Che cosa dobbiamo fare? Il corso presente ci guiderà ulteriormente nel disastro. L'unica risposta reale fu data da Ludwig von Mises nel 1931, in un saggio del libro The Causes of the Economic Crisis.
Mises lo scrisse nel 1931 e non c'è proprio nulla da aggiungere alla sua analisi:
"Le violente convulsioni dell'economia sono l'inevitabile risultato di politiche che ostacolano l'attività di mercato, il regolatore della produzione capitalistica. Se tutto ciò che è possibile è fatto per impedire che il mercato adempia alla sua funzione di latore d'equilibrio tra domanda ed offerta, non dovrebbe essere una sorpresa che una seria sproporzionalità tra la domanda e l'offerta persista, che i beni rimangano invenduti, le industrie stiano ferme, molti milioni siano disoccupati, indigenza e miseria risultino in crescita e che infine, sulla scia di tutto ciò, il radicalismo distruttivo sia dilagante in politica.
Il periodico ritorno delle crisi dei cambiamenti ciclici nelle condizioni del mondo degli affari sono l'effetto di tentativi, intrapresi ripetutamente, di offrire ad un prezzo inferiore i tassi d'interesse che si sviluppano nel mercato non ostacolato. Questi tentativi sono fatti tramite l'interventismo delle politiche bancarie -- con l'espansione del credito attraverso l'addizionale creazione di banconote scoperte e depositi in conto corrente -- in modo da causare un boom.
La crisi di cui stiamo soffrendo ora è proprio di questo tipo. Comunque ciò va oltre il tipico ciclo economico della depressione, non solo in scala ma anche nel ruolo -- perchè gli interventi con i processi di mercato, che hanno evocato la crisi, non erano limitati solo all'influenzamento del tasso d'interesse. Gli interventi hanno direttamente influenzato le tariffe salariali ed i prezzi dei beni anche....
Tutti i tentativi nascenti dalla crisi, di nuove misure interventiste, sono completamente fuorvianti. C'è solo un modo per uscire dalla crisi: rinunciare ad ogni tentativo di impedire l'impatto del mercato dei prezzi sulla produzione. Lasciar perdere la ricerca di politiche che tentano di stabilire tassi d'interesse, tariffe salariali e prezzi dei beni, diversi da quelli che indica il mercato. Ciò potrebbe contraddire il punto di vista della maggior parte delle persone. Non è certamente popolare. Oggi tutti i governi ed i partiti politici hanno piena confidenza con l'interventismo e probabilmente non abbandoneranno questo programma. Comunque non è forse tanto ottimistico sostenere che questi governi e partiti politci che hanno portato questa crisi spariranno un giorno dalla scena e lasceranno spazio a persone i cui programmi portano, non alla distruzione ed al caos, ma allo sviluppo e progresso economico".
[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/
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