Bibliografia

sabato 21 agosto 2010

Obama: "Stiamo lasciando l'Iraq" Patreus: "Ma anche no"





di Johnny Cloaca


Una notizia fondamentale, uno scoop sensazionale, un'evento tanto aspettato...fnalmente l'Iraq sarà lasciato in pace! O forse no?

Stando alle parole del generale Patreus questo non sta accadendo, anzi le forze che rimarranno sul posto sono "un'enorme capacità". Altro che addestratori! Che al solo suono sembra che il circo Barnum sia approdato in città, si tratta di vera e propria persistenza, alla faccia di ogni ragionamento logico ed in barba alle menzogne pubbliche.

Dice il cronista che intervista Patreus:

"Sono stato in Iraq con lei ed ora devo chiederle delle truppe che stanno lasciando l'Iraq, è davvero il momento giusto?"


Risponde Patreus:

"Bè, prima di tutto non stiamo lasciando l'Iraq; ci sono 50,000 truppe che rimangono in Iraq benchè in un ruolo di supporto piuttosto che in uno di combattimento. Ma è "un'enorme capacità".


Sento che il suono della festa sta scemando, i tg festanti di ieri applaudivano quasi la fine della guerra ed invece...

"Non credo che nessuno abbia dichiarato la fine della guerra, per quanto ne so. [...] La lotta al terrorismo è ancora una parte della missione".


Queste le parole invece di Geoff Morrell, addetto stampa del Pentagono. E sempre nella stessa notizia, il Maggiore Perrine aggiunge:

"Le truppe americane continueranno a condurre operazioni anti-terrorismo congiunte, in uno sforzo per aiutare le forze iraqene contro gli estremisti e proteggere i cittadini iraqeni".


Ora si che ci capiamo. Addestramento ed operazioni mordi e fuggi (vedete delle analogie in tutto ciò, con qualcosa accaduto una ventina di anni prima?). Soldati part-time. Ora salvare la faccia per il presidente era un "must" a cui adempiere al più presto, con un lavoro di propaganda e di "cose non dette" si costruisce una notizia all'apparenza positiva, ma che alla fine non è tutta questa magnificenza. Ora visto che si sta sbracciando per l'Afghanistan, con verbi che di solito vengono usati per immaginare le azioni di un caterpillar, ho la vaga sensazione che questa notizia del ritiro sia stata l'ennesima auto-giustificazione per continuare su un altro fronte più caldo. E all'occorrenza avere già le truppe schierate in Iraq.

Due piccioni con una fava. Guadagnare il favore della popolazione e far rimanere le cose invariate sullo scacchiere geopolitico.


Nessun commento:

Posta un commento