Bibliografia

lunedì 23 agosto 2010

La democrazia, la delega ed il raggiro





di Johnny Cloaca


Centesimo post per la picoola isola di Freedonia, spersa nel mare del web ma se non altro ancora libera. Per questo centenario ho deciso di scrivere un pezzo su uno degli argomenti cardini per cui è nato questo spazio virtuale.

La democrazia, ho speso tante parole, tradotto fiumi di parole ma ancora sembra che il concetto sia talmente astratto (o talmente ben propagandato) che proprio non riece a far breccia nella testa delle persone e la visione che un mondo senza questa farsa sia possibile. Lo Stato, enorme piovra che con i suoi tentacoli cerca di raggiungere tutti gli strati della società per accappararsi la linfa vitale di quante più persone, vive e tiene alla corda i suoi sudditi con la fune democratica. Ma come si è giunti a questo stratagemma?

Ragioniamo un pò, per iniziare parliamo del concetto di rappresentanza.

Nella vita di ogni giorno può capitare che non possiamo essere presenti in tutte le situazioni in cui ci sia bisogno della nostra presenza; affari, disguidi, impegni e così via. Immaginiamo un condominio, quando si è in difficoltà si chiede ad un amico di presenziare al proprio posto e poi di ragguagliarci sulla situazione. Ovviamente si deve avere fiducia di questa persona[1], altrimenti la si priva di questa importante funzione e lo si prende a calci qualora non adempie completamente o adempie solo parzialmente a quelle che sono le nostre volontà.

Storicamente questo "rituale" ha un'origine ed è il cosidetto Power of Attorney[2] dell'Inghilterra del 17esimo secolo, dove un'usanza piuttosto circoscritta in mano ad una ristretta cerchia di persone, è divenuta in seguito qualcosa di comune di cui le forze politiche si sono servite per adempiere ai loro scopi. Ovvero avere il più possibile campo libero per agire senza legacci alcuni da parte della popolazione. Più il tempo passava e più tale carta fu distorta per farla assomigliare il più possibile a tornaconti personali.

Fino a giungere ai giorni d'oggi, in cui lo Stato si forgia di questo diritto per decidere delle nostre vite, dei nostri averi, delle nostre scelte e delle nostre attività. Certo, esistono altre deleghe nella nostra società (panettieri, dottori, postini, ristoratori) per altri lavori, però i loro compiti si esauriscono non appena il problema che ci attanaglia si risolve e, soprattutto, si limitano ad agire nel rango delle loro competenze, senza interferire ulteriormente nella nostra vita. I cosidetti rappresentanti che dovrebbero fare le nostre veci invece, hanno pieni diritti sul nostro corpo e sulle nostre azioni. Possono decidere tutto su di noi. Tutto.

E' o non è follia questa? Come si può giustificare un sistema basato su queste "regole"? E la passività con cui le persone giocano al gioco dei vari pincopallini che si alternano sulle poltrone non fa altro che garantire un soffice posto ai vari parassiti di turno, stringendo sempre di più il cappio al collo che ci costringe a sgobbare per mantenere i lussi di altri. Se tali figuri hanno adottato a loro favore, strategicamente, le usanze di quella carta in mente avevano un progetto ben definito, un controllo di pochi sul resto della popolazione[3]. Un simile potere, secondo voi, non porta ad abusi?

L'illusione, poi, di poter scegliere il proprio rappresentante crea un circolo vizioso in cui il votante crede di essere nel giusto mentre ascrive la sua adesione al sistema democratico, invece la truffa si consuma sotto i suoi occhi visto che il suo potere è limitato ad una pseudo-scelta e non al controllo della situazione. Uno sbilanciamento non indifferente della situazione, ovviamente contro il votante. E la suddetta illusione crea una sorta di auto-vigilanza in cui gli adepti, credendo di essere nel giusto ed essendo stati indirizzati verso questa soluzione[4], si ergeranno a muro di gomma contro qualsiasi cambiamento potenziale atto a modificare lo status quo della società. Infatti guadagni e privilegi potrebbero essere messi a repentaglio se si ri-modellasse la situazione attuale portando ad un bilanciamento delle forze in gioco, diminuendo poteri e lagacci vari...e ciò, da chi muove le fila, non può essere permesso. Quindi si elargiscono piccole porzioni di potere a cascata verso varie parti strategiche della società[5], in modo da creare strati su strati in cui la percezione di vero potere va a scemare.

Anche un briciolo di potere in più rispetto agli altri crea un'ottimo cane da guardia. Il sistema difende se stesso da ogni potenziale minaccia smorzando qualsiasi impatto che si frapponga tra il muro ed il potere reale. La propaganda fa il resto poi. La convinzione illusoria di poter cambiare il tutto attraverso il voto, poi, non solo è un'ottimo vaccino contro qualsiasi altro tipo di associazione volontaria tra cittadini (poichè continuamente privati anche di quella, per precauzione), ma soprattutto un gioco truccato dal principio; in cui chiunque entra viene frodato.

Ecco il punto, finchè si è convinti che il gioco è leale non si può cambiare un bel nulla; la frode della rappresentanza deve essere smascherata, poichè il sistema che ci si para davanti non è altro che una grande frode. E tutto ciò che scaturisce da esso è atto a frodare le persone.

Uno si chiederebbe: "Ma allora che dovremmo fare astenerci in massa? E poi?"

Per la prima domanda direi che l'astensione può avere molteplici significati ed ognuno propugna il suo. Per me ad esempio, significa smascherare un meccanismo che attraverso il paravento delle istituzioni mantiene in piedi una casta di parassiti che con la scusa del bene comune, fa i suoi porci comodi alle spalle delle persone. Se poche persone andassero a votare, un simile concetto potrebbe essere nella tasca di tutti ormai, ognuno avrebbe la sua ragione però di fondo ci sarebbe la coscienza del fatto che non si vuole essere più frodati; e lo Stato si rivelerebbe per quel mostro che è, ovvero usando la forza per legittimare il suo essere (ora lo fa più velatamente, conscio del fatto che la cosidetta maggioranza sia dalla sua parte)[6]. Lo Stato, dopo tutto, quando doveva comunicare con le persone, lo ha fatto sempre così (terrorismo di Stato, anyone?). Per la seconda domanda non sono un veggente, non prevedo il futuro. Ma consci del fatto che questo sistema sia uno dei peggiori, una volta eliminato, non si può far altro che raggiungere un miglioramento della propria condizione. Il cambiamento è successivo e verrà deciso dalla volontà di ognuno, liberamente[7].

La cosa importante su cui focalizzare l'attenzione è una: l'intero sistema è stato creato per indebolire l'individuo ed il suo pensiero autonomo. Un'individuo pensante è molto pericoloso, l'amalgamazione nella massa è fondamentale per perpetrare il potere da parte dei pochi. La facoltà di ragionare del singolo è una qualità che l'uomo "democratico" ha smarrito oggigiorno (e non perso, badate bene!), ed i politici (o chi per loro) lo sanno bene. E' il loro scopo per governare i vari guinzagli. Altrimenti come potrebbero aver votato le persone alle ultime votazioni? La porcata del sistema elettorale ha imopsto i candidati, si è trattata di vera e propria estorsione ai danni della popolazione. Palese, stavolta! Orami le persone sono trattate alla stregua di animali da circo ai quali si può far fare qualsiasi acrobazia, anche saper mettere una crocetta sun foglio in bianco. La consapevolezza che fosse un raggiro aleggiava nell'aria, ma lo stesso mandrie di persone si sono presentate alle urne. Non in nome del politicante di turno, ma con impressa la fievole speranza che la legge superiore della democrazia potesse far rovesciare un problema che aveva all'apparenza un'unica scappatoia. Era il concetto di democrazia, per anni inculcato nelle teste che ha lavorato per portare alle urne la maggior parte delle persone. Non si ha fiducia nei politicanti vari (a parte qualche eccezione), ma nel sistema democratico che non si riesce ad identificare come frode poichè largamente propagandato come unico e migliore, apice dell'avanzamente progressivo dell'uomo. E' una cecità, di fatto, che rovina non solo chi rifiuta l'idea di un sistema differente (rifiuto volontario o imposto), ma anche di chi consapevole del fatto che la truffa sia peprpetrata dalle elites governative si rassegna al fatto che un barlume di speranza possa nascere dall'esercitazione "della propria sovranità".

Il risultato di tali votazioni è il solito: la maggioranza non farà altro poi che applicare le proprie regole anche a chi si rifiuta di accettarle, poichè palesemente lesive alla propria persona, e quindi la massa-gregge che si dirige al voto, si trasforma nel muro di gomma-branco che costringe tutti gli altri a sottostare alle proprie volontà. E tutto ciò non ha niente a che fare con la libertà, e da libertario quale che sono, per me questo principio è il più importante che ci sia, quindi l'accettazione di tale sistema per me è inconcepibile. Come ci si può fidare di un sistema che ti dice che può risolvere i problemi di tutti, quando una singola persona non riesce a risolvere i propri? Di nuovo, come si può mettere la vita propria e della rispettiva famiglia in man al primo che passa?

La frode è questa. E' il sistema democratico in se ad essere un raggiro, finchè non si avrà la maturità di fare proprio questo concetto non si andrà da nessuna parte ed avremmo sempre bisogno della balia nelle nostre azioni quotidiane. Non possiamo aspettarci che movimenti liberi e spontanei possano avere successo, se poi giocano al gioco dei potenti. Non è logico? Se un movimento risultasse lesivo al potere stesso perchè le elites governative dovrebbero accettarlo? Non ha senso. Lo affosseranno puntualmente oppure metterebbero tutte le firme per un qualsiasi referendum dannoso, nella cassetta "dei suggerimenti".

Ciò che deve morire, invece, è la "quintessenziale fonte di danno e forza dell'uomo"[8]: la speranza. Forza, perchè ci dà realmente la forza di continuare a sopportare le angherie e danno, perchè ci dà la forza di continuare a sopportare le angherie. Una volta che non si avrà più nulla da perdere, il rischio sarà l'unica strada sensata che rimane da imboccare.


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Note

[1] Il che implica avere stesse idee sulla risoluzione delle diatribe condominiali.

[2] Fonte: Wikipedia

[3] Quella che poi sarebbe diventata "la maggioranza", come se qualcosa di palesemente svantaggioso per una persona debba essere accettato dallo stesso, perchè ad un gruppetto di altre persone piace avere una situazione simile. Il principio di "non aggressione" dovrebbe essere (insieme a quelle di natura) una delle poche leggi (almeno quella di partenza) a regolamentare la vita degli individui.

[4] La scuola da questo punto di vista è una delle camere di propaganda del governo più forti che esistano. Lo svolgimento del proprio ruolo educativo è relegato a questione secondaria, rispetto allo scopo reale.


[5] Comuni, provincie, rappresentanze varie e portavoce vari.


[6] Pregherei i lettori di ricordare ciò che è successo a Chiaiano, Val di Susa, L'Aquila, quando associazioni libere e spontanee di persone si sono scontrate con la mano forte dello Stato.


[7] Sto preparando altre traduzione su questo argomento, quindi a breve nuove idee.


[8] cit. dal film, Matrix Reloaded.

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1 commento:

  1. "...Non possiamo aspettarci che movimenti liberi e spontanei possano avere successo, se poi giocano al gioco dei potenti. Non è logico? Se un movimento risultasse lesivo al potere stesso perchè le elites governative dovrebbero accettarlo? Non ha senso. Lo affosseranno puntualmente oppure metterebbero tutte le firme per un qualsiasi referendum dannoso, nella cassetta "dei suggerimenti"..."
    vedasi MOVIMENTO 5 STELLE

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