venerdì 20 agosto 2010

Doug Casey: La guerra è vicina

Intervista a Doug Casey (autore di molti libri, presidente del Casey Research ed editore del Casey International Speculator) che ci racconta la sua recente esperienza in Medio Oriente e la possibile situazione geo-politica prossima ventura.
Una "gradita" sorpresa per chi rientrerà dalle vacanze, che oltre le bollette da pagare si ritroverà questa spada di Damocle sulla testa pronta a trafiggerlo (e a trafiggerci), tutto a causa dei soliti giochetti finanziari perorati dai parassiti "al comando".

La situazione è già bollente, ma in questi casi è sempre meglio dire...chi vivrà vedrà.
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Intervista di Louis James, redattore di International Speculator


Louis James: Doug, l'ultima volta che abbiamo conversato hai detto: «Parliamo di cosa Clausewitz ha chiamato "l'estensione della politica", la prossima volta -- penso che le probabilità stiano aumentando, poichè potremmo vedere una guerra dietro la sua testaccia molto presto».
Ci sono state molte notizie ultimamente riguardo il blocco della striscia di Gaza da parte di Israele e sulla potenzialità della situazione in Medio Oriente di traboccare. Era questo quello di cui parlavi?

Doug Casey: Sono appena tornato da un viaggio in Medio Oriente -- dall'Iraq, praticamente. C'è un'articolo allegato questo mese su Casey Report su cosa ho trovato lì. Studiare i paesi è stata sempre una mia specialità e devo dire che la maggior parte delle cose che le persone pensano di sapere su un luogo è falsa. Però si, penso ci sia una vera possibilità per cui stiamo andando incontro verso qualcosa che potrebbe vagamente rassomigliare alla Terza Guerra Mondiale.


LJ: Questa è una frase abbastanza scioccante per molte persone -- troppa dissonanza cognitiva per i più affinchè ci pensino su. Molti lettori potrebbero dire che la gente in Medio Oriente è stata a litigare per anni senza che il mondo andasse in fiamme. Hai avuto un momento mistico laggiù? Perchè ora?

DC: Bè le persone, specialmente gli americani, dimenticano che la guerra, lontana dall'essere un'esperienza sconosciuta letta solo nei libri, è praticemente una circostanza comune. I grandi poteri hanno avuto periodicamente grandi guerre nel corso della storia. Non c'è nessuna ragione per immaginare che l'umanità abbia perso l'abitudine. Potrebbe non essere una conflagrazione di popoli che ci si aspettava una volta da un conflitto tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, ma potrebbe ancora accadere e sospetto che il Medio Oriente, Israele in particolare, sarà l'epicentro.
Una cosa che ha attirato la mia attenzione su questa possibilità questa volta non è quello che sta accadendo a Gaza, ma un mio amico che è stato da poco ad una conferenza con un ex-direttore della CIA, alcuni alti ufficiali dell'FBI, membri del dipartimento della difesa e soggetti simili israeliani. Mi ha detto che tutti loro, spie ed agenti militari, pensano realmente che Israele possa attaccare l'Iran. La situazione ai loro occhi è molto seria. Ed uno dei consiglieri militari più fidati di Obama ha proprio detto che gli stessi Stati Uniti hanno piani formulati e saranno messi in atto se verrà appurato che gli iraniani hanno testate atomiche.

Hai aggiunto che tutto ciò l'hai letto dalle recenti notizie, inclusa anche quella notizia secondo cui ci sarebbero piani per un nuovo reattore in Iran e così via, e potremmo essere vicini al precipizio.


LJ: Così se Israele attaccasse l'Iran, presumibilmente per impedire all'Iran di diventare una potenza nucleare, potrei vedere la regione infiammarsi, ma come potrebbe diventare una Terza Guerra Mondiale? Non penso che gli Stati Uniti, la Russia e la Cina siano legati da un trattato che li farebbe entrare nella mischia...

DC: Forse no. Ma la logica è questa: Israele è solo un minuscolo territorio, della grandezza del New Jersey. E' il tipo di posto che sarebbe spazzato via da due o tre testate atomiche. E per la natura di quel posto, quelle armi potrebbero essere trasportate con uno yacht, o con una nave da carico, o con un aereo di linea, o con un camion, per quello che ne sappiamo. Quindi Israele è molto preoccupato da ogni paese ostile che acquisisce capacità nucleari -- qualunque che possa produrre solo due o tre armi di tal genere e di conseguenza annichilire Israele stesso. Le spie alla conferenza erano pienamente d'accordo sul pensiero che Israele non permetterebbe a nessun vicino ostile di acquisire una simile capacità.


LJ: Okay, ma di solito "intelligence militare" non è un'ossimoro? Hanno completamente toppato il 9/11 (a meno che non si creda alle teorie cospirazioniste).

DC: Spesso lo è. Come i fallimenti di Pearl Harbor, l'invasione cinese in Corea, la crisi missilistica cubana...Sostengo da molto che il presidente degli Stati Uniti agisce in base a ciò che legge sul New York Times. Ed il fatto che gli Stati Uniti ora abbiano letteralmente un'armata di persone nell'intelligence -- circa 854,000 compresi i Servizi Segreti, secondo un'articolo recente del Washington Post -- non significa che la situazione possa migliorare. Al contrario invece, perchè nessuna di queste persone sa chi sia il primo e tutti loro hanno programmi competitivi.
Il governo degli Stati Uniti è molto più intricato e fuori controllo di quanto gli stessi Bizantini possano immaginare.

Di certo alcune di queste persone sono molto brave in ciò che fanno. Ma le persone fanno carriera grazie alla burocrazia ed alle loro abilità politiche di lottare per il potere, e non grazie alla loro competenza. Ciò che c'è bisogno è di un uomo saggio al comando che prenda decisioni sensate, non centinaia di migliaia di burocrati. E noi non abbiamo un uomo saggio al comando, abbiamo un guardiano loquace di Chicago. Dio non voglia, ma potrebbe essere peggio di Bush, però non penso sia possibile.

Tornando all'Iran: è importante capire cosa è accaduto prima. Le persone hanno dimenticato cosa è successo nel 1981, Israele bombardò il reattore nucleare Osirik in Iraq centrale, pochi mesi prima che fosse caricato di carburante. E nel 2007 fecero lo stesso col reattore segreto al-Kibar in Siria.

Ma l'Iran è più lontano e stanno costruendo i loro reattori in complessi rinforzati -- i jet che bombardarono Osirak avevano solo quel poco di carburante per il viaggio di ritorno -- così Israele avrà probabilmente bisogno di aiuto questa volta se vorranno abbatterli. E dal momento che Israele è praticamente il 51esimo Stato degli Stati Uniti, il sentore è che gli Stati Uniti stessi saranno risucchiati nel conflitto per aiutarlo. Oppure, anche se gli Stati Uniti non l'aiutassero, sarebbero accusati di non aver tenuto al guinzaglio il loro cane.

Tutto ciò è aggravato dal fatto che gli Stati Uniti sono stati ingaggiati in una non dichiarata guerra all'Islam da almeno tre decadi ormai, sebbene sia chiamata Guerra al Terrore.


LJ: E se gli Stati Uniti vi fossero trascinati, diventerebbe la Terza Guerra Mondiale. Ho capito. E' interessante che l'Iran abbia praticamente attaccato per primo il reattore iraqeno, per quasi la stessa ragione per cui lo attaccò Israele. Ciò che mi colpisce di più è che l'ONU ha audacemente risposto alle azioni israeliane con...parole forti. E quelle parole includevano l'affermazione che l'auto-difesa non giustificasse attacchi preventivi -- ma quella è l'esatta scusa che gli Stati Uniti hanno usato quando attaccarono l'Iraq.

DC: Lo so. Sebbene l'Iran abbia attaccato l'Osirak durante la sporca guerra tra Saddam e gli Ayatollah, poco dopo che il Shah cadde nel 1981. Ma queste cose accadono. E' difficile predirle. Comunque la prova è in costruzione -- le ultime notizie della stampa dicono che un nuovo gruppo di vettori si sta unendo alla Quinta Flotta statunitense nel Golfo Persiano. E' quel tipo di cosa considerata provocatoria da un'osservatore neutrale.

Ma il fatto è che le armi nucleari sono state in giro da più di 60 anni ormai. La tecnologia per farle è ben conosciuta e si sta facendo sempre più economica, facile e migliore nel tempo. La Nord Corea può costruirle; anche una persona ricca può. Ma perchè non comprarle da un generale pakistano o perfino da un sergente russo? Gli Stati-canaglia ora riconoscono, basandosi sull'esperienza di Saddam, che avere qualche arma nucleare è il miglior modo di prevenire un'invasione degli Stati Uniti, o di qualcun'altro. Perciò prolifereranno.


LS: Mi chiedo come si sentano i pacifisti che hanno votato per Obama...abbastanza spaventati.

DC: Già. Sai, storicamente parlando, gli Stati Uniti tipicamente si buttano in troppi combattimenti con piccoli paesi spersi nel globo -- il gioco del coniglio e dello scoiattolo in America centrale o nei Caraibi. Tutto quello che è sempre stato fatto è stato incoraggiare la formazione di ribelli nelle generazioni successive; al meglio ci mettono un uomo forte di destra che viene riconosciuto come un tirapiedi e fa aumentare i nemici degli Stati Uniti.
Comunuqe l'Iraq era un paese cono solo 20 milioni di persone ed anche il Vietnam non era tanto grande all'epoca -- e disperatamente povero. Ma l'Iran è un gran bel gioco.


LJ: Ho dato un'occhiata al CIA World Factbook e dicono che ha 67 milioni di persone come stima del mese scroso, ed è il diciannovesimo paese più grande del mondo.

DC: Si. E' uno Stato di polizia teocratico con un'economia altamente regolata e gestita dallo Stato. Ogni cosa è o sovvenzionata o controllata. Il governo prende l'80% delle sue entrate dal petrolio, ma i campi sono così tenuti in cattivo stato che la produzione è in declino. Il fatto è che se gli Stati Uniti aspettassero, il collasso economico o la rivolta dei giovani o entrambi, butterebbe giù il regime. Invece gli Stati Uniti potrebbero agire come catalizzatore per unificare le persone dietro il loro sciocco governo. Ciò è completamente perverso.

Se la situazione sbanda fuori controllo, potrebbe causare dei serissimi danni. Non è che gli eserciti iraniani non si stiano aspettando qualcosa. Sono una vecchia civiltà, non sono stupidi e sono sicuro che hanno piani d'emergenza se fossero attaccati.


LJ: Capisco. Ma anche se gli Stati Uniti fossero tirati dentro, ciò farebbe del conflitto uno scopo globale ma non trascinerebbe la maggior parte dei paesi del mondo in guerra. Dubito che Cina e Russia attaccherebbero gli Stati Uniti per rappresaglia. Potrei capire che i paesi musulmani possano entrare in guerra. Ciò potrebbe diventare una guerra aperta all'Islam -- è quello che intendi con Terza Guerra Mondiale?

DC: Bè supponiamo che Israele, o Israele e gli Stati Uniti, attacchino l'Iran prima che possa diventare una potenza nucleare. Ora, che farebbero gli iraniani? Non potrebbero fare nulla, il che fu quello che fecero gli iracheni ed i siriani quando furono bombardati da Israele...


LJ: In qualche modo, ciò non sembra probabile. Sono un popolo orgoglioso. Ed i loro eserciti devono aver imparato qualche lezione dall'esperienza irachena degli Stati Uniti...

DC: Concordo. Una probabile risposta sarebbe quella di chiudere lo Stretto di Hormuz, come un modo per punire l'America attraverso la negazione di una larga parte della sua fornitura di petrolio. Circa il 40% di tutte le spedizioni di petrolio per mare passano attraverso quello stretto -- il 20% di tutta la fornitura di petrolio mondiale. La sua chiusura porterebbe grande scompiglio nell'intero globo.

Di certo Obama si batterebbe i pugni sul petto e direbbe che l'Iran non avrebbe il permesso di bloccare porzioni di acque internazionali. L'Iran probabilmente direbbe: "L'abbiamo fatto. Cosa vi aspettavate dopo aver lanciato un attacco preventivo?"

E' ben risaputo che i missili marini vanno a 2,000 miglia l'ora. Ne hanno centinaia di questi, forse migliaia e possono essere lanciati da piccole e veloci barche. Anche nei giochi di Guerra degli Stati Uniti condotti qualche anno fa, la marina statunitense perse contro quei cosi. Se gli Stati Uniti provassero ad aprire con la forza lo Stretto di Hormutz contro l'Iran, penso che sia probabile che la maggior parte della flotta sarebbe presto trasformata in una barriera artificiale, tanto che i sommozzatori nelle decadi future potrebbero esplorarla con morboso fascino. Le forze militari combattono sempre l'ultima guerra e ciò è precisamente quello che gli Stati Uniti stanno facendo con i loro carri e B-2.


LJ: Ecco una mappa. E quindi?

DC: Si tenga a mente che la Prima Guerra Mondiale è scoppiata per l'assassinio di un arciduca. Queste cose sono caotiche ed imprevedibili, ma una cosa porta ad un'altra tirando dentro tutte le parti nella battaglia al momento in cui sfugge di mano. Il guaio è che la posta in gioco è salita considerevolmente sin da quei giorni. L'unico modo per vincere un gioco con armi nucleari è non giocare affatto.


LJ: Cosa succederebbe se chiunque aiuti Israele ad attaccare l'Iran si renda conto di ciò e rifiuti di dare il proprio sostegno? C'è una possibilità per la pace?

DC: Tutto è possibile, ma questo non è il solo punto caldo. La guerra in Iraq potrebbe infiammarsi in qualsiasi modo. La situazione in Pakistan potrebbe scoppiare. Ci sono probabilmente 50 altre combinazioni che potrebbero essere tanto serie per gli Stati Uniti quanto la diatriba tra Israele e l'Iran. Lo scenario globale è un barilotto di polvere da sparo con molte miccie. La situazione israeliana è solo una di esse.


LJ: Ma ci sono state molte altre opportunità, cosa rende la situazione attuale più probabile ad esplodere?

DC: La crisi economica sta avanzando. E' importante ricordare che l'intero mondo ha vissuto in un lungo boom, segnato da piccole recessioni sin dal 1946. Cosa sta accadendo ora non è solo un'altra ciclica recessione. Se dovesse peggiorare, e sono abbastanza sicuro che lo farà, le persone cercheranno a chi dare la colpa ed i politici cercheranno distrazioni per placare le masse. Questi fattori stanno attivamente facendo vento sulle fiamme.


LJ: Niente come una buona guerra per distrarre le persone dalla loro stessa miseria -- e dalle loro responsabilità per le loro circostanze individuali.

DC: Giusto, almeno finchè le loro case vengono fatte saltare in aria o i loro figli vengono uccisi. Niente come una buona guerra estera contro un nemico e un nemico subumano per distrarre le persone dai problemi locali. E, ovviamente, ci sono effettivamente dei pazzi là fuori che credono che la guerra stimoli l'economia.


LJ: Si...Non ti dico quante volte ho sentito che la Seconda Guerra Mondiale ha terminato la Grande Depressione -- così mi dissero a scuola, e così deve essere. Ahimè, le masse intontite.

DC: Infatti. Se ciò fosse stato vero la migliore ricetta per la prosperità sarebbe di far assomigliare tutte le città alla Berlino del 1945, così l'economia sarebbe ri-stimolata mentre le masse affamate le ricostruiscono con le loro nude mani. Penso che il conflitto tra Israele ed Iran abbia alte probabilità di accadere. Qualsiasi cosa si dirà sugli usi pacifici dello sviluppo nucleare -- e ci dovrebbero spiegare poi perchè l'Iran dovrebbe avere un massiccio programma nucleare, dal momento che si danna l'anima per bruciare prezioso petrolio per l'elettricità --, l'Iran sta sviluppando armi nucleari. La Nord Corea ha mostrato che fosse la cosa migliore da fare per potersi proteggere dai ragazzacci del blocco. E di certo Israele non può lasciarglielo fare. Questi paesi sono chiaramente sun percorso di collisione.


LJ: Triste realtà. Di solito non spero che ti sbagli, ma stavolta lo spero. Ma questo è quello che è. Implicazioni finanziarie -- oltre l'ovvia scommessa dei prezzi alle stelle dell'energia?

DC: Devo dire che ho difficoltà a suggerire determinati investimenti adesso. Come una persona che riflette sulle varie ipotesi, a me piace fare le cose quando sembrano molto ma molto economiche, oppure molto ma molto costose. Al che compro il prodotto finanziario sperando nei guadagni o per restarne a corto, rispettivamente alle scelte precedenti. Non mi piacciono nemmeno le scommesse probabili o la competizione ad armi pari. Mi butto in affari che sembrano, per me, offrire larghi guadagni con bassi rischi. Dovrebbe essere come Warren Buffet disse: un gioco con la palla senza che nessuno chiami uno strike, così tu aspetti ed aspetti che una palla giusta arrivi in modo da raggiungere la casa base. E, sfortunatamente, quasi tutto nel mondo mi sembra costoso oggi.

L'ho detto già prima, ma vale la pena ripeterlo: è strano, essendo i prezzi relativi, che qualsiasi cosa sia costosa. E' un'impossibilità metafisica -- ma non ci sono proprio affari là fuori. Siamo in una zona d'ombra per gli investimenti, dove i governi del mondo stanno creando trilioni di nuove valute e non c'è ancora nessuna o poca evidenza di prezzi più alti. E' un tempo pericoloso; siamo nell'occhio del ciclone.

Quel preambolo diceva, anche con il petrolio ad un livello non particolarmente economico di 80$ dollari al barile, che il petrolio è uno dei prodotti più economici in giro e parrebbe un affare succulento per gli Stati Uniti andare in guerra con l'Iran. Ma anche senza questo, per altre ragioni che vanno da quelle geologiche a quelle politiche, ci sono molti fattori che potrebbero spingere in su il prezzo del petrolio e non tante che lo spingerebbero in giù radicalmente.
Non scommetterei sul gas naturale, perchè è un mercato locale, e nemmeno tanto sull'uranio, anche se ci potrebbe essere un ritorno dello stesso, perchè (il petrolio) è il più pulito, più sicuro e più economico tipo di energia di massa che abbiamo e che alla fine prevarrà. Così è il petrolio e, da egocentrico come so che possa sembrare, devo dire che il miglior stratega di invetimenti è Marin Katusa, redattore di Casey's Energy Report. E lasciatemelo dire di nuovo, l'oro è ancora in netto rialzo.


LS: Ho capito. Bè, grazie per un'altra stimolante, seppur cupa, conversazione.

DC: Potremmo parlare di cose più leggere e qualche volta lo faremo, ma questa tendenza è diventata più chiara nella mia vecchia mente e penso che le persone dovrebbero considerarla. Diversamente dal titolo idiota di quel libro scritto tempo fa, questa non è La Fine della Storia. Spiacevolmente, siamo molto una parte di essa.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


3 commenti:

  1. Che vuol dire "postare"? Sul dizionario non esiste. Forse volete dire "scrivete" un commento? Allora ditelo, senza usare parole bislacche! E cosa sono i "post" e i "link", qualcosa che si mangia? Perché non parlate italiano? Sappiate inoltre che non piace essere trattati col TU da sconosciuti, perché non abbiamo mai governato i porci insieme. Come si è sempre fatto, si usa impersonalmente il VOI. NOTA BENE: "intelligence" nel caso dell'articolo non vuol dire "intelligenza" ma "informazioni", per lo più militari, e, sempre nel caso dell'articolo "to speculate" non vuol dire quel che in italiano intendiamo per "speculare", bensí "ragionare" "argomentare" e simili. Ultima cosa: togliete quell'assurdo fondo nero, che obbliga a "selezionare tutto" per poter leggere comodamente nero su bianco, come è logico. Se proprio siete fissati con i fondi colorati, usatene per esempio uno crema con lettere nere o blu... E scusate, eh?

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  2. Salve (chiunque lei sia), andrò per punti così cerchiamo di risolverla chiaramente la questione:

    1) "Post" e "link" fanno parte del gergo di internet, sono comunemente adottati in tutte le discussioni virtuali. Chiunque abbia un pò di dimestichezza con forum o blog riesce ad intuire il significato delle parole sopracitate.

    2) Essendo un'intervista, ho voluto dotarla di un certo "tono colloquiale". Tutto qui.

    3) Ho apportato le modifiche al testo da lei suggerite, essendo state mie distrazioni.

    4) Difficoltà nella lettura con questo sfondo non ne ho mai trovate. Anzi mi sono sbattuto per trovare una combinazione di colori soddisfacente per una lettura soddisfacente. Davvero non capisco quest'ultima polemica.

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  3. Grazie della traduzione, nonostante la polemica grammaticale.

    Se ho una critica da fare è con Doug Casey - porre l'Israele al 51º posto nella classifica degli stati è disinformazione bella e buona. Basta vedere gli inchini ogni anno al congresso dell'AIPAC per capirlo. Se poi il presidente segue il copione del NYT...

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