Bibliografia

giovedì 12 agosto 2010

Denaro: importanza, origini ed operazioni #3





di Murray N. Rothbard





II. Cosa determina i prezzi: offerta e domanda

Cosa determina i singoli prezzi? Perchè il prezzo di uova, ferri di cavallo, binari, pane, o qualsiasi altra cosa è così? Nel mercato la determinazione dei prezzi è arbitraria, caotica, o anarchica?

Molte delle analisi economiche dei due secoli passati, o ciò che ora sfortunatamente è chiamata microeconomia, è stato dedicato all'analisi ed alla risposta di queste domande. La risposta è che ogni dato prezzo è sempre determinato da due fondamentali e basilari forze: offerta e domanda, oppure l'offerta di quel prodotto e l'intensità della domanda per il suo acquisto.

Mettiamo il caso che vogliamo analizzare la determinazione del prezzo di un qualsiasi prodotto, diciamo, il caffè, in ogni dato momento, o "giorno". In ogni periodo c'è una riserva di caffè, pronta per essere venduta al consumatore. Come sia arrivata lì la riserva ancora non ci deve interessare. Diciamo che, in un certo luogo o in un intero paese, ci sono 10 milioni di libbre di caffè disponibili per la consumazione. Possiamo così costruire un diagramma, in cui l'asse orizzontale rappresenta le unità della quantità ed in questo caso milioni di libbre di caffè. Se 10 milioni di libbre sono ora disponibili, la riserva, o l'offerta, di caffè disponibile è la linea verticale a 10 milioni di libbre, la linea contrassegnata con S per offerta.



La curva di domanda per il caffè non è oggettivamente misurabile come lo è l'offerta, ma ci sono svariate cose che sicuramente possiamo dire al proposito. Se noi costruiamo un'ipotetica tabella della domanda per il mercato, possiamo concludere che, in ogni dato momento mentre tutte le altre cose rimangono invariate, più il prezzo di un prodotto sarà alto meno sarà comprato. Viceversa, più sarà basso il prezzo più sarà acquistato. Supponiamo, per esempio, che per qualche bizzarra ragione il prezzo del caffè aumentasse improvvisamente fino a 1000$ a libbra. Molte poche persone saranno in grado di comprare e consumare il caffè, che sarà confinato esclusivamente a pochi ricchi fanatici del caffè. Tutti gli altri si getteranno su cacao, tè, o altre bevande. Così se il prezzo del caffè diventa estremamante alto, poche libbre di caffè saranno acquistate.

Dall'altro lato, supponiamo che, per qualche colpo di fortuna, i prezzi del caffè improvvisamente cadono ad 1 centesimo a libbra. A questo punto chiunque si precipiterà a consumare caffè in grandi quantità e si dimenticheranno di tè, cacao o qualsiasi altra cosa. Un basso prezzo, quindi, creerà la disponibilità di comprare un gran numero di libbre di caffè.



Un alto prezzo comporta solo pochi acquisti; un basso prezzo comporta un gran numero di acquisti. Infatti, generalizzando, possiamo concludere: più è basso il prezzo di un qualsiasi prodotto (mentre le altre cose rimangono uguali), maggiori quantità di quel prodotto saranno acquistate. E viceversa. Poichè se il prezzo di una qualsiasi cosa crolla, diventa meno costosa rispetto alla riserva di denaro del compratore e ad altri usi in concorrenza col dollaro; quindi un crollo del prezzo porterà non-compratori nel mercato e causerà l'espansione degli acquisti da parte dgli attuali compratori. Viceversa, se il prezzo di qualsiasi cosa aumenta, il prodotto diventa più costoso rispetto alle entrate dei compratori e ad altri prodotti e la somma che saranno in grado di acquistare cadrà. I compratori lasceranno il mercato e gli attuali compratori ridurranno i loro acquisti.

Il risultato è la "caduta della curva della domanda", che graficamente esprime questa "legge della domanda" (Figura 2.2). Possiamo vedere che la quantità di compratori che farà acquisti ("la quantità domandata") varia inversamente con il prezzo del prodotto. Questa linea è contrassegnata con D, che sta per domanda. L'asse verticale è P per il prezzo, in questo caso dollari per libbra di caffè.

L'offerta, per ogni bene, è il fatto oggettivo di quanti beni siano disponibili al consumatore. La domanda è il risultato di valutazioni soggettive e domande di singoli compratori o consumatori. S ci dice quante libbre di caffè, o pagnotte di pane o qualsiasi altra cosa siano disponibili; D ci dice quante pagnotte potrebbero essere acquistate a differenti ipotetici prezzi. Non sapremo mai la curva di domanda reale: solo che sta crollando, in un certo senso; con l'incremento della quantità acquistata durante un crollo dei prezzi e viceversa.

Arriviamo adesso ad analizzare come i prezzi sono determinati nel libero mercato. Ciò che dimostreremo è che il prezzo di ogni bene o servizio, in ogni dato momento ed in ogni dato giorno, tenderà ad essere il prezzo al quale le curve S e D si intersecheranno (Figura 2.3).

Nel nostro esempio le curve S e D si intersecheranno al prezzo di 3$ a libbra ed inoltre quello sarà il prezzo nel libero mercato.

Per vedere perchè il prezzo del caffè sarà di 3$ a libbra, supponiamo che, per qualche ragione, il prezzo sia più alto, diciamo 5$ (Figura 2.4). A questo punto la quantità offerta (10 milioni di libbre) sarà più grande rispetto alla quantità domandata, cioè, la quantità che i consumatori compreranno al prezzo più alto. Ciò lascia un surplus di caffè invenduto, il quale rimarrà sugli scaffali poichè non può essere venduto visto che nessuno lo compra.





Al prezzo di 5$, solo 6 milioni di libbre saranno acquistate lasciando 4 milioni di libbre invendute. La pressione dell'avanzo, e le conseguenti perdite, indurrà i venditori ad abbassare il oro prezzi, e con la caduta del prezzo, la quantità acquistata aumenterà. Questa pressione continua finchè l'intersezione del prezzo di 3$ è raggiunta, a quel punto il mercato è pulito, cioè, non c'è più un avanzo invenduto e l'offerta è proprio uguale alla domanda. Le persone vogliono comprare solo la quantità di caffè disponibile, niente di più e niente di meno.

Ad un prezzo più alto rispetto all'intersezione, quindi, l'offerta è più grande della domanda e le forze di mercato così formeranno un abbassameno del prezzo finchè il surplus invenduto è eliminato e la domanda/offerta sono equilibrate. Queste forze di mercato che abbassano il prezzo eccessivo e puliscono il mercato sono potenti e duplici: il desiderio di ogni uomo d'affari di incrementare profitti e scansare perdite ed un sistema di prezzi liberi, che riflette i cambiamenti economici e risponde ai cambiamenti basilari di domanda/offerta. Il motivo del profitto ed il sistema di prezzi liberi sono le forze che equilibrano la domanda e l'offerta, facendo reagire di conseguenza i prezzi alle suddette basilari forze di mercato.

Dall'altro lato supponiamo che il prezzo, invece di essere al di sopra l'intersezione, è al di sotto l'intersezione del prezzo. Supponiamo che il prezzo sia 1$ a libbra. In questo caso la quantità domandata dai consumatori, l'ammontare di caffè che i consumatori desiderano acquistare a quel prezzo, è più grande rispetto ai 10 milioni di libbre che comprerebbero a 3$. Supponiamo che la quantità domandata sia 15 milioni di libbre. Ma dal momento che solo 10 milioni di libbre sono disponibili per soddisfare le 15 milioni di libbre della domanda a quel basso prezzo, il caffè quindi rapidamente scomparirà dagli scaffali e sperimenteremo una scarsità di caffè (la scarsità è presente quando qualcosa non può essere acquistata al prezzo esistente).

Il mercato del caffè sarebbe come da Figura 2.5

Così al prezzo di 1$ c'è un'ammanco di 4 milioni di libbre, cioè, ci sono 10 milioni di libbre di caffè per soddisfare una domanda per 14 milioni. Il caffè scomparirà lestamente dagli scaffali e così i commercianti, incoraggiati dal desiderio di profitto, aumenteranno i loro prezzi. Al rialzo dei prezzi, la scarsità inizierà a scomparire, finchè non scomparirà del tutto quando il prezzo andrà su abbastanza da intersecarsi col punto dei 3$ a libbra. Ancora una volta l'azione del libero mercato elimina rapidamente le scarsità alzando i prezzi al punto in cui il mercato sarà pulito e la domanda/offerta saranno di nuovo in equilibrio.



Chiaramente poi il motivo di guadagni/perdite ed il sistema di prezzi di libero mercato producono un meccanismo di "feedback" o meccanismo amministratore col quale il mercato dei prezzi di ogni bene si muove in modo da pulire il mercato, eliminando rapidamente ogni avanzo o scarsità. Nel punto d'intersezione, che tende ad essere sempre il prezzo di mercato, la domanda/offerta sono eccelentemente e precisamente armonizzate, negando quindi ogni possibilità di esistere a scarsità o avanzi (Figura 2.6).

Gli economisti chiamano la linea d'intersezione del prezzo, il quale tende ad essere il prezzo di mercato giornaliero, il "prezzo all'equilibrio", per due ragioni:
  1. perchè questo è il solo prezzo che equilibra domanda/offerta, che equilibra la quantità disponibile in vendita con la quantità di compratori che desiderano acquistare;
  2. perchè, in una analogia con le scienze fisiche, il prezzo d'intersezione è l'unico prezzo col quale il mercato tende a muoversi. E, se il prezzo è spostato dall'equilibrio, è immediatamente costretto dalle forze di mercato a ritornare in quel punto -- proprio come un punto d'equilibrio in fisica, dove qualcosa tende a stare e ritornare se spostato.



Se il prezzo di un prodotto è determinato dalla sua domanda/offerta e se, secondo il nostro esempio, il prezzo d'equilibrio, dove il prezzo si muoverà e resterà, è 3$ per libbra di caffè, perchè allora ogni prezzo cambia sempre? Sappiamo, ovviamente, che i prezzi di tutti i prodotti cambiano tutte le volte. Il prezzo del caffè non rimane a 3$ o in ogni altra misura. Come e perchè ogni prezzo cambia sempre?

Chiaramente, per due (più tassativamente tre) ragioni: cambia D, o cambia S, o cambiano entrambi allo stesso momento. Supponiamo, per esempio, che S cada, diciamo perchè una grande porzione del raccolto di caffè si fermi in Brasile, come sembra che accada ogni paio d'anni. Una caduta di S è rappresentata nella Figura 2.7.

Iniziando con un prezzo d'equilibrio di 3$, la quantità di caffè prodotta e pronta per la vendita sul mercato cade da 10 milioni a 6 milioni di libbre. S cambia in S', la nuova linea verticale d'offerta. Ma questo significa che ad una nuova domanda, S', c'è una scarsità di caffè al vecchio prezzo, quantificata in 4 milioni di libbre. La scarsità costringe i venditori di caffè ad alzare i loro prezzi e, dal momento che lo fanno, la scarsità inizia a scomparire, finchè il nuovo prezzo d'equilibrio è raggiunto a 5$ per libbra.



Per metterla in un altro modo, tutti i prodotti sono scarsi in relazione al loro possibile uso, il quale è la ragione per cui hanno un comando completo sul mercato dei prezzi. Il prezzo, nel libero mercato, svolge una funzione di razionamento, in cui le libbre disponibili o i sacchi o un'altra unità di un bene sono allocati liberamente e volontariamente verso quelli che saranno più volenterosi ad acquistare il prodotto. Se il caffè diviene più scarso, allora il prezzo sale per aumentare lo svolgimento della funzione di razionamento: allocare una fornitura più esigua del prodotto agli acquirenti più desiderosi di comprarla. Quando il prezzo sale a riflesso di una fornitura più piccola, i consumatori taglieranno i loro acquisti e cambieranno la loro scelta per un'altra bevanda calda ed eccitante finchè la quantità domandata tornerà piccola abbastanza per essere uguale all'offerta più bassa.

Dall'altra parte, vediamo cosa succede quando l'offerta aumenta, diciamo, a causa delle migliori condizioni di ricchezza o di un'amentata produttività dovuta a metodi migliori di coltivazione del prodotto. La Figura 2.8 mostra il risultato di un incremento per S:



L'offerta aumenta da 10 a 14 milioni di libbre o da S a S'. Ma ciò significa che al vecchio prezzo d'equilibrio di 3$, c'è ora un'eccesso di offerta sulla domanda e 4 milioni di libbre rimarranno invendute al vecchio prezzo. In modo da vendere il prodotto incrementato, i venditori dovranno tagliare i prezzi ed agendo in questo modo il prezzo del caffè diminuirà finchè non raggiungerà un nuovo prezzo d'equilibrio, qui a 1$ per libbra.

In breve, i prezzi rispondono inversamente all'offerta. Se l'offerta aumenta, il prezzo diminuisce; se l'offerta diminuisce, il prezzo aumenterà.

L'altro fattore che può e fa cambiare, ed in tal modo altera, il prezzo d'equilibrio è la domanda. La domanda può cambiare per varie ragioni. Dato un totale di consumatori in entrata, ogni aumento nella domanda per un prodotto necessariamente riflette una caduta nella domanda per un altro. Un aumento nella domanda è definito come la disponibilità di compratori di spendere più soldi in -- cioè, comprare di più -- un prodotto, ad ogni dato ipotetico prezzo. Nei nostri diagrammi, una cosa come "aumento di domanda"è riflessa in un cambiamento di un'intera curva della domanda in alto a destra. Ma data un'entrata totale, se i consumatori stanno spendendo più sul prodotto A, devono necessariamente stare spendendo meno sul prodotto B. La domanda per il prodotto B diminuirà, cioè, i consumatori saranno orientati a spendere meno sul prodotto ad ogni dato ipotetico prezzo. Graficamente l'intera curva di domanda per B si porterà in basso a sinistra. Supponiamo che ora stiamo analizzando in cambiamento nel gusto del consumatore dalla carne di maiale a quella di bovina. In questo caso i rispettivi mercati potrebbero essere analizzati in questo modo:

abbiamo postulato un aumento della preferenza del consumatore per la carne bovina, in modo che la curva della domanda per la carne bovina aumenti, ci0è, si sposti in alto a destra, da D a D'. Ma il risultato della domanda aumentata porterà una scarsità al vecchio prezzo d'equilibrio, 0X, cosicche i produttori alzeranno i loro prezzi finchè la scarsità sarà eliminata e ci sarà un nuovo e rialzato prezzo d'equilibrio, 0Y.



Supponiamo che ci sia una caduta delle preferenza ed in più una caduta della domanda per il maiale. Ciò significa che la curva della domanda per il maiale cambia in basso sulla sinistra, da D a D', come mostrato dalla Figura 2.10:



Qui la caduta nella domanda da D a D' significa che al vecchio prezzo d'equilibrio per il maiale, 0X, c'è ora un surplus invenduto a causa del declino della domanda. Per vendere il surplus, di conseguenza, i produttori devono tagliare il prezzo finchè il surplus non scompare ed il mercato è pulito di nuovo, al nuovo prezzo d'equilibrio 0Y.

Insomma il prezzo risponde direttamente ai cambiamenti della domanda. Se la domanda aumenta, il prezzo sale; se la domanda cade, il prezzo crolla.

Abbiamo trattato l'offerta per tutto il tempo come un dato, il che lo è sempre in ogni momento. Se, comunque, la domanda per un prodotto aumenta, e quell'aumento è percepito dai produttori come duraturo nel tempo, l'offerta futura aumenterà. Più carne bovina, ad esempio, sarà prodotta in risposta alla più grande domanda ed ai più alti profitti e prezzi. Similmente i produttori taglieranno l'offerta futura se una caduta nei prezzi è considerata essere permanente.

L'offerta, di conseguenza, risponderà nel tempo alla domanda futura come un'anticipazione da parte dei produttori. E' questa risposta, dall'offerta ai cambiamenti previsti nella domanda futura, che ci da familiarità nel vedere in avanti, o nelle curve ascendenti dell'offerta presenti nei libri di testo d'economia.



Come mostrato nella Figura 2.9, la domanda aumenta da D a D'. Ciò incrementa il prezzo d'equilibrio della carne bovina da 0X a 0Y, data la curva iniziale S, l'iniziale offerta di carne bovina. Ma se questo nuovo prezzo più alto 0Y è considerato permanente dai produttori di carne bovina, l'offerta aumenterà nel tempo finchè non raggiungerà la nuova offerta più alta S''. Il prezzo sarà riportato in basso dall'offerta aumentata fino a 0Z. In questo modo la domanda più alta stimola più offerta nel tempo, il che abbasserà i prezzi.

Ritornando al cambio originale nella domanda, in un libero mercato un aumento della domanda per un prodotto ed il suo relativo prezzo saranno necessariamente controbilanciati da una caduta nella domanda per un altro. L'unico modo in cui i consumatori, specialmente durante un periodo di tempo sostenuto, possono aumentare la loro domanda per tutti i prodotti è che le loro entrate stiano crescendo nel complesso, cioè, i consumatori hanno più soldi da spendere nelle loro tasche. Ma ciò può accadere solo se la riserva o la fornitura di denaro disponibili aumentano; solo in questo caso, con più soldi nelle mani del consumatore, possono salire la maggior parte o tutte la curve di domanda, possono spostarsi in alto a destra ed i prezzi possono salire nel complesso.

Per metterla in un altro modo: una continua e sostenuta inflazione -- cioè, una persistente ascesa dei prezzi in generale -- può essere il risultato sia di una persistente e continua caduta nell'offerta della maggior parte o di tutti i beni e servizi, sia un continuo aumento nella fornitura di denaro. Dal momento che noi sappiamo che nel mondo di oggi l'offerta della maggior parte di beni e servizi aumenta piuttosto che diminuire ogni anno, dal momento che noi sappiamo, anche, che la fornitura di denaro rimane sostanzialmente in ascesa ogni anno, allora dovrebbe essere cristallinamente chiaro che gli aumenti nella fornitura di denaro, e non di un qualsiasi altro tipo di problema legato all'offerta, sono la fondamentale causa del nostro cronico ed accelerante problema dell'inflazione. A differenza degli attuali economisti fissati col dare la colpa all'offerta, l'inflazione è un problema legato alla domanda (più specificamente monetaria o alla fornitura di denaro) piuttosto che all'offerta. I prezzi sono continuamente rialzati daggli incrementi della quantità di denaro e quindi dalla domanda monetaria dei prodotti.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/


(1). Link alla Prima Parte

(2). Link alla Seconda Parte

(3). Link alla Quarta Parte



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